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Se una mattina d’autunno un lettore… - Progetto di promozione alla lettura. Scuola Secondaria di I Grado “Giovanni Pascoli”

“Se una mattina d’autunno un lettore…” In occasione della quinta edizione del progetto - lettura, tutte le classi della scuola sono state coinvolte in attività varie con lettori speciali che collaborano con Case editrici locali e nazionali, con Associazioni, Teatri, Enti e Biblioteche del territorio. Gli studenti, attraverso la viva voce degli ospiti che sono intervenuti, hanno avuto il piacere di conoscere pagine tratte dai loro romanzi o hanno condiviso letture di altri grandi scrittori. Sono stati organizzati ulteriori appuntamenti, in alcuni casi associati a visite guidate alla biblioteca “Villa Urbani”, dove, oltre a scoprire uno speciale luogo di formazione e vita della nostra città, alcuni studenti si sono incontrati anche di pomeriggio per portare avanti attività di lettura in gruppo. Quest’anno la nostra scuola sta partecipando anche alla manifestazione nazionale Il Maggio dei libri con l’iniziativa intitolata L’indice dei libri prelibati che comincia a portare “saporiti menu” nati dalla collaborazione con docenti, con la Rete Biblioteche del Comune di Perugia, con lettori speciali e studenti.

Ospiti dell’iniziativa eebreve attività proposte Gli ospiti brevedescrizionedelle attività proposte Volontaridell’Associazione La. AV adad alta voce): La. AV(Letture voce): Daniela Albanese -Federica Bracarda Nicoletta -Maurizio. Bernardi Di Antonio Elisabetta -Vincenzo. Forghieri Righetti Vera Gallucci -Anna Maria Tomassini Noel Jorio Volpi -Michele Enrico Masciolini Vincenzo Righetti Anna Maria Tomassini Attivisti dell'Associazione Amnesty International Edu Scuola Perugia: -Alessio Bravi Sandro Allegrini -Valentina Cucurachi Leandro Corbucci Paola Biancalana Matteo Bruno Hanno proposto letture di autori vari tra cui In un percorso articolato in 3 incontri per classe, previsti durante l’arco Vittorio Alfieri, Italo Calvino, Roal Dahl, dell’anno scolastico, hanno proposto letture varie di narrativa per ragazzi Gianni Rodari, Leonardo Sciascia. attraverso cui hanno promosso tra gli studenti le straordinarie potenzialità e il fascino della lettura espressiva. Hanno svolto un’attività di lettura animata sul testo Migrando di Mariana Chiesa Mateos, attraverso cui hanno parlato di diritti negati e trattato la tematica dell’emigrazione, Insieme hanno proposto pagine di Pinocchio m perugino confrontando quella italiana della II metà dell’‘ 800 con le migrazioni (traduzione di S. Allegrini di Pinocchio) per condividere con gli studenti odierne. molte delle riflessioni presenti nel celebre romanzo di Collodi. Ha proposto letture tratte dal suo romanzo d’esordio Dove finisce la strada, accompagnate Ha coinvolto gli studenti con letture tratte da uno dei suoi romanzi intitolato da riflessioni su come, dall’iniziale idea di una storia, si giunga alla sua Oro, sole e sangue, ambientato nell’America dei conquistadores. stesura e pubblicazione.

Federico Castagner Sara Allegrini Patrizia Fortunati Roberta Procacci Alla sua quarta pubblicazione, ha presentato letture tratte dal romanzo Lo sguardo del demonio, ambientato a Perugia in cui quattro giovani risolvono un enigma rimasto irrisolto per secoli, in un’avventura tra incredibili colpi di scena. Ha condiviso con gli studenti le sue passioni per la lettura e la scrittura che l’hanno portata alla pubblicazione dei romanzi La ragazza in bottiglia e Mina sul davanzale, quest’ultimo risultato tra i 5 libri finalisti del “Premio selezione. Bancarellino 2018”. Hanno presentato insieme il romanzo intitolato Benni, Celestina e tre piani in ascensore, una scrittura divertente e avventurosa sul mondo visto con gli occhi di una vivace ragazzina. Sono state ospiti dell’iniziativa sia l’autrice (P. Fortunati) che l’illustratrice del libro (R. Procacci).

Maurizio Modesti Franca Giangrande Nicola Mucci Giannermete Romani Attore teatrale, radiofonico e cinematografico. Ha proposto letture selezionate di narrativa per ragazzi. Ha pubblicato due romanzi intitolati Il profumo dei gelsomini e Nina. Ha condiviso con gli studenti tecniche di lettura espressiva e descrizioni di paesaggi, ambienti, personaggi. Ha condiviso con gli studenti alcune letture significative della sua adolescenza e pagine tratte dai suoi personali romanzi intitolati La squadra che arrivò a Wembley e Una vita da libraio in cui le avventure dei protagonisti si intrecciano ai grandi sogni che possono trasformarsi in realtà. Collabora in iniziative e progetti legati alla promozione della lettura nelle scuole e nelle biblioteche del territorio. Ha proposto letture selezionate di narrativa per ragazzi.

Alessandro Trionfetti Ha presentato pagine di Come un romanzo di D. Pennac, la lettura di Nessuno sarà innocente tratta da Lo Stato siamo noi di P. Calamandrei ed estratti da I fondamenti della democrazia di N. Bobbio. Marina Trastulla Ha proposto letture tratte dal suo romanzo d’esordio Il falco ghibellino, e dal suo seguito, Un erede per il falco, in cui si snodano due storie parallele che rimandano al lettore un suggestivo viaggio nei luoghi dell’Umbria tra passato e presente. Studenti della Scuola Secondaria di II Grado “Aldo Capitini” coordinati dalla Prof. ssa Maria Domenica Morini Hanno presentato un percorso intitolato “Lotta contro le ingiustizie” attraverso cui hanno condiviso le letture Per questo ho vissuto di S. Modiano, Il combattente - Come si diventa Pertini di G. De Cataldo, Oltre i cento passi di G. Impastato.

“Un buon libro è un compagno che ci fa passare dei momenti felici” Giacomo Leopardi “Il libro è una cosa: lo si può mettere su un tavolo e guardarlo soltanto, ma se lo apri e leggi diventa un mondo. ” Leonardo Sciascia “Prendiamo in mano i nostri libri e le nostre penne. Sono le nostre armi più potenti. ” Malala Yousafzai

IN 1^C CON ANNA MARIA TOMASSINI ED ENRICO MASCIOLINI, LETTORI DEL CIRCOLO LAAV (LETTURE AD ALTA VOCE)


INCONTRO IN 1^E CON SANDRO ALLEGRINI, AUTORE DI PINOCCHIO M PERUGINO, E CON L’ATTORE TEATRALE LEANDRO CORBUCCI

Pinocchio è il protagonista del celebre romanzo “Le avventure di Pinocchio”, la storia di un burattino, scritta da Carlo Lorenzini, conosciuto come Collodi. Pinocchio è un burattino creato da un semplice pezzo di legno, ma si muove da solo, parla, cammina, mangia. . . Nel corso della storia Pinocchio ha delle trasformazioni che, alla fine del romanzo, lo fanno diventare un ragazzo in carne ed ossa. La caratteristica più nota e conosciuta di Pinocchio è il suo naso che si allunga a dismisura quando dice le bugie!


Durante l’incontro, lo scrittore Sandro Allegrini ci ha spiegato che il libro di Pinocchio è il secondo libro più tradotto al mondo dopo la Bibbia e che la versione integrale del romanzo è abbastanza complicata da capire. L’autore ci ha raccontato alcuni episodi accaduti al famoso burattino. Pinocchio è un esempio positivo per tutti; il suo personaggio ha una natura mista: all’inizio è un pezzo di legno, dopo diventa un animale che controlla le galline e le protegge dalle faine, infine viene trasformato in un bambino in carne e ossa dalla fata Turchina. Ci è stato spiegato anche perché Mastro Ciliegia aveva il naso rosso: il motivo era nel fatto che lui beveva molto spesso e, quando lo faceva, beveva anche molto! Non era quindi una persona così perbene! Abbiamo anche scoperto che Geppetto non era un falegname, come si legge nella maggior parte dei libri per bambini, ma uno scultore del legno (intagliatore) che aveva realizzato appunto il burattino. Abbiamo saputo che Pinocchio, dopo essere stato derubato dal gatto e dalla volpe, era andato al tribunale a denunciare la scomparsa delle sue poche monete. Il giudice, un altezzoso signore dalla montatura degli occhiali d’oro e senza lenti, ritiene però che la richiesta del risarcimento del furto sia una cosa insignificante e che quindi Pinocchio gli stia facendo perdere tempo prezioso. Decide perciò di condannare il burattino alla prigione. Durante una battaglia, i soldati sconfiggono i nemici, conquistano le loro terre e ottenengono un ingente bottino. Per festeggiare, il capo dei soldati decide di liberare i malviventi imprigionati nelle celle del paese; le guardie liberano tutti i prigionieri tranne Pinocchio perché non colpevole di un grave reato. Per essere rilasciato, il burattino mente e confessa quindi di essere colpevole nei confronti del giudice e di avergli fatto perdere tempo con la sua sciocca richiesta di risarcimento. Una volta libero, a Pinocchio vengono assegnati i compiti svolti dal vecchio cane Medoro, ormai deceduto, che aveva stretto un patto con le faine: il cane non doveva abbaiare quando esse rubavano le galline, in cambio il cane avrebbe così ottenuto una gallina. Pinocchio prima accetta le stesse condizioni, poi però, all’arrivo delle predatrici, le rinchiude nel pollaio, abbaia forte e sveglia il padrone che così lo premia liberandolo dal collare da cane.

Un altro episodio che ci è stato letto è quello in cui il burattino vuole recarsi al porto e percorre quindi un sentiero in discesa che attraversa il bosco e porta al mare. Pinocchio scorge in mezzo al sentiero un serpente che sembrava morto, ma, appena alza la gamba per sorpassare la grossa biscia, questa si muove e, inarcandosi, fa cadere Pinocchio che rotola, rotola giù fino al mare. Il serpente, felice per lo scherzo fatto, comincia a ridere, ridere finchè scoppia e muore davvero! Pinocchio, arrivato al mare, si tuffa e comincia a nuotare. Quando è già lontano dalla riva, un pescecane apre la grossa bocca e lo inghiotte tutto intero. Nella pancia del pesce, Pinocchio non trova vecchie barche di pescatori naufragate né Geppetto seduto al tavolo con la candela accesa intento a scrivere, ma solo una piccola acciuga. Pinocchio dice al pesciolino che presto verranno digeriti dal pescecane; l’acciuga risponde che preferisce morire sott’acqua piuttosto che finire in una scatoletta sott’olio. Il Signor Allegrini ci ha anche raccontato che nel testo originale è presente una piccola imprecisione che è la seguente: dopo che Pinocchio era stato impiccato a un albero dal Gatto e dalla Volpe, la Fata Turchina aveva deciso di liberarlo e così disse alla sua fedele Aquila: “Io torno a casa, tu taglia il nodo che tiene legato il povero Pinocchio”. L’ Aquila fece quanto richiesto e, una volta tornata dalla Fata, le riferì: “Mia dolce padroncina ho esaudito quanto tu mi hai chiesto di fare: ho sciolto il nodo che teneva Pinocchio prigioniero”. L’ imprecisione sta nel fatto che la Fata chiede di tagliare il nodo, le viene invece riferito dall’Aquila che il nodo era stato sciolto, quando invece le era stato chiesto di tagliarlo. L’attività svolta è stata un’esperienza molto interessante e abbiamo scoperto un sacco di cose che non sapevamo sulla storia di Pinocchio e su quella del suo grande autore, Carlo Collodi! Valentina Amighini - Irene Di Liberto

piaciuto ro e v v a d è i m o tr n o L’inc referito p o h e h c e rt a p a l e tanto ente rm io g g a m to a v ro t o ed h a in cui il ll e u q ta ta s è te n e rt dive contato la c a r a h i c i n ri g e ll A. Sig e non fa h c te n e rp e s n u i d a stori occhio. in P a a d a tr s a l re a s pas rini, che g e ll A re o tt ri c s o l to Tan nno letto, a h i c i, c c u rb o C re o l’att piegato s e o in g ru e p n i to a it rec ione rs e v a ll e d i rt a p e n u alc on delle c io h c c o in P i d le ra g inte ni. loro accurate riflessio parato m i o h ra o ro o l a ie z Gra inocchio, P u s iù p n i e s o c e lt mo molto ti n e m a n g e s n i à d i c che avventure. e u s e l n o c ti n a rt o p im Io non conoscevo alcu raccontate del romanzone parti che ci sono state ad esempio l’episodio integrale di Pinocchio, come in prigione quando va in cui Pinocchio viene messo Gatto e la Volpe, accu a denunciare al giudice il Un giorno l’imperatore sandoli di avergli rubato i soldi. decise di festeggiare e che aveva vinto una battaglia ma Pinocchio, che no fece liberare tutti i prigionieri, altri, non viene liberaton era un criminale come gli lui era un criminale e q , allora iniziò a dire che anche Nella storia originale P uindi ottenne la libertà. dalla prigione incontra inocchio, dopo essere uscito serpente. Egli aveva m sulla strada di casa un l’animale se ne andass olta paura e aspettò che rimaneva sempre nella e, ma il serpente invece Pinocchio ad un certo stessa posizione. serpente fosse morto, punto, pensando che il All’improvviso, però, il provò a schivarlo. Pinocchio cadde, la t serpente si mosse e esta si incastrò su un s il serpente si mise così asso e t a n to a r id e re c h e alla fine gli scoppiò una vena e m o rì , q u e st a v o lta veramente! Così Pinocchio ritornò f in a lm e n te a casa. Io consiglio questa att iv ità p e rc hé, divertendoci molto, abbiamo impara to c o se nuove e ra ionato sulla morale del famo so romanzo di Collodgi. Bartolucci Ma tteo

to perché il n e im d ra g io i m d ta ta s è L’attività ro senso di e v il to a g ie p s a i h i c rin g Sig. Alle “Pinocchio”. e di alcune L’autore ci ha parlato anch le, come per ra g te in ria to s lla e n ze n e incongru ta disse fa a i l u c in to n e m o l m e d esempio nte becco te o p o tu il n o i c p m o R : “ all’aquila : “Ho slegato la e iv cr s ce ve n i i o P ”. a rd o quella c sente re p lla e u q e b b re a s za n e corda”. L’incongru tra “slegare” e “rompere”. esce che divora p il e h c e ch n a to u p a s o Abbiam un pescecane. a , m a n le a b a n u è n o n io Pinocch contra quando in io h cc o in P e h c e sc e p Inoltre il on è un tonno, n e n ca e sc e l p a d to ra o iv viene d e morirà felice h c e ic d li g e h c a d cu a rr a ma un b acqua, quindi in a , m lio o tt’ o s irà n fi n o n perché ! nel suo ambiente naturale , dato re ifa r a ss o i p s tto e g ro p o Spero che quest iaciuto molto i p m e te n a ss re te n i to ta che è s Andrea Assini

Il Signor Allegrini ci ha detto che “Pinocchio” è il terzo libro più tradotto al mondo dopo la Bibbia e il Corano, questo ci fa capire l’importanza letteraria di questo libro. Ci sono addirittura diversi collezionisti che li acquistano senza nemmeno leggerli, solo per il gusto di possederli. Lui lo ha riscritto in perugino perché gli era stato richiesto e, per farlo, ha dovuto leggere tutto il libro in forma integrale; ha svolto questo lavoro con l’aiuto di alcuni collaboratori, come ad esempio Claudio Ferracci che ha prodotto i disegni presenti nel libro. L’autore ci ha anche raccontato un po’ della vita di Carlo Collodi, il famoso scrittore, autore di molti libri, tra cui proprio “Pinocchio”. Carlo Lorenzini, che si fece chiamare “Carlo Collodi”, è nato nel 1826 a Firenze. Il padre, Domenico Lorenzini, era cuoco, mentre la madre, Angiolina Orzari, era una sarta ed una cameriera. Collodi pubblicò “Le avventure di Pinocchio” raccolte in un unico volume nel 1883. L’attore teatrale - il Signor Corbucci - ci ha recitato poi alcuni parti del libro, in particolare brani in cui si narra di Mastro Ciliegia, Geppetto, il Gatto e la Volpe. Mastro Ciliegia era un falegname che, mentre cercava di ricavare da un pezzo di legno la “gamba” per un tavolo, si spaventò quando sentì che il pezzo di legno chiedeva aiuto per non essere tagliato; decise così di regalarlo al suo amico Geppetto, un umile falegname che, vivendo solo, voleva ricavare da quel ceppo magico un burattino per avere compagnia. Ci è stato poi raccontato del Gatto e della Volpe, due furfanti che ingannarono Pinocchio dicendogli che, se avesse piantato le sue tre monete d’oro, ricavate dalla vendita del suo Abecedario, il giorno seguente avrebbe trovato un albero pieno di monete d’oro. Il giorno seguente Pinocchio tornò nel punto dove aveva sotterrato le tre monete e non trovò né l’albero né le monete d’oro, così volle andare dal giudice per denunciarli; non furono loro però ad andare in galera ma lui! Passate due ore, i nostri ospiti purtroppo sono dovuti andare via, ma durante questo tempo abbiamo scoperto la vita di un grande scrittore e di un grande libro! Morganti Michelle


PINOCCHIO E' UN ESEMPIO DI TRASFORMAZIONE POSITIVA!

INCONTRO IN 1^E CON JENNY NARCISI, AUTRICE DI JACKY L’AQUILOTTO

nni vive a Perugia. a 11 a d he c ria ab al C in a at Jenny Narcisi è un'atleta, n artecipare alle i p d to di pe im a h le on n ba che Lei ha un handicap alla gam una campionessa! do an nt ve di i, ad pi im ol ra Pa ato alla Coppa Italia ; ip ec rt pa a h 5 01 l 2 ne e o m Nel 2014 ritornò a fare ciclis e Janeiro. d io i R i d ad pi lim ao ar P le al tare una on ha partecipato nel 2016 cc ra ito nt se a h le e, or at amico disegn Un giorno Andrea, un suo in cui lui avrebbe o br li un e er iv cr i s d to os a prop storia inventata da lei e le h curato i disegni. che nasce con una y ck Ja e om i n d no lli ce uc n di u In questo libro si racconta tata anche on cc ra ne ie v ia or st a L a. all'altr ne che lo zampa malformata rispetto so er p le te ut ì t os c o, er n n bianco e in attraverso tante immagini i io piacimento. pr ro p a rle ra lo co o on ss po lla sua vita ha leggono ne y nn Je he c to pi ca o h hé ssima perc È stata un’ esperienza belli lei piace molto lo a hé rc pe e ltr no ; i ili ic iff d olto affrontato degli ostacoli m ché mi piace lo er p to ol m o tim s la Io a. ut ra assol …pensiamo sport e lo pratica in manie te en am ur i d rs na lle a ca ifi so cosa sign sport, lo amo, lo pratico e ap! se poi c'è anche un handic ebbe diventare rr vo é ch er p ie or ot m ze iato Scien Jenny Narcisi ha anche stud rtanza dello sport a po m l'i e e or al v il re te et m as insegnante e continuare a tr tutti i ragazzi. Forza Jenny!!! Marini Giovanni

Nella mia classe è venuta a trovarci Jenny Narcisi, campionessa paralimpica di ciclismo, che ci ha raccontato la sua particolare storia. Jenny è nata con un problema a una gamba e da piccola ha sofferto molto. Ha superato questo disagio attraverso la pratica dello sport: infatti ha iniziato ad allenarsi, partecipando a diverse gare; tra queste anche le Paraolimpiadi, un grande sogno diventato realtà! Da questo incontro io ho potuto trarre alcune importanti riflessioni: • bisogna impegnarsi per raggiungere i risultati da noi desiderati; • per arrivare “in alto” bisogna impegnarsi; • dobbiamo sempre mettercela tutta e impegnarci perché, anche se non riusciamo a vincere una gara, ma ci impegniamo e finiamo almeno il percorso, abbiamo comunque “vinto” dentro di noi; • non possiamo essere tutti uguali, ci sarà sempre qualcuno più bravo di noi; • noi ce la possiamo fare, dobbiamo credere in noi stessi. Jenny Narcisi ci ha anche presentato un libro ispirato ad una storia scritta da lei alle elementari, intitolato: “Jacky l' Aquilotto”. Questo libro un po' la rappresenta perché lei narra la storia di un piccolo aquilotto di nome Jacky che era nato con una zampina piccola e una grande. Un giorno questo aquilotto sente parlare di una gara ad ostacoli nel cielo. Per il suo difetto alla zampina, non vogliono farlo partecipare, ma lui non si arrende: si allena ogni giorno e, il giorno della gara, si presenta sulla linea di partenza, accanto a grossi e potenti uccelli. Lui non vince la gara ma, con lo stupore generale, riesce a fare tutto il percorso e, per lui quella è la vera vittoria! Di Liberto Irene Jenny Narcisi è u na r partecipato alle P agazza che ha ara problema ad un a limpiadi perché ha un rt raccontato che q o inferiore. Ci ha ua alle scuole medie ndo aveva 12/13 anni, , n gli altri perché av on era accettata come ev A 15 anni iniziò a a questo problema. pra 2016 fu chiamata ticare ciclismo e nel d per rappresentare alla Nazionale italiana l Ci ha raccontato d ’Italia a Rio de Janeiro. e pubblicato, intito l libro che ha scritto e lato “Jacky l’aquil ott ha diversi disegn i che sono stati re o”, che ali Andrea Ferraldes chi, anche lui nos zzati da tro ospite in classe. La storia è ispirata a creato in 4^ elem l racconto che lei ha en 9 anni, come tem tare, quando aveva solo a l dalla sua maestra ibero assegnato in classe . A me questa attiv ità ho scoperto che n è piaciuta molto perché ull tutte le prove, an a è impossibile e ch impossibili, posso e quelle che sembrano no essere supera te! Perez Ramir ez Giada


il suo è il ei è i l d iù i p d o it lp co a h ci Quello che é, nonostante ch er p re te at ar c o m si lis el b in giro per la ro se es d n re p la la co ic p a d i non si le a, b am gam a g u s la al e n io malformaz e. forte. e er ss e ad o at o u n ti n co a è arresa e h i Jackkyy ria di Jac to s la o lt o m ta u ci ia p i è C da una a at n i è o n o d n co se e h c o l’aquilotto ch bellissima idea. e non ch e ir ap c o tt fa a h ci à it iv Questa att rende in p ci e h c te en g la e ar lt co bisogna as arrenderci! ai m o m ia b b o d n o n e ro gi e Aurora e lic A Abbiamo avuto la fortuna di avere come ospite in classe una famosa ciclista del Jenny Narcisi, che ci ha ra le Paraolimpiadi, ccontato un po’ della sua vita: è nata con una mal form e per questo non ha avuto azione ad una gamba un’infanzia semplice. Lei ha scritto un libro rap pre forma di un aquilotto che sentandosi sotto riesce a spiccare un magnifico volo! Da questa attività ho imp arat come con impegno e fatic o tante cose, tra cui a possiamo realizzare i nostri sogni! Anche se Jenny non ha se mpre vinto, non si è mai arresa e questo è un gra nde insegnamento per tutti. Di Maio Edoardo

La nostra speciale ospite ci ha raccontato la storia del suo libro. Un giorno a scuola la sua maestra ha assegnato un tema libero e allora Jenny Narcisi ha deciso di raccontare la storia di un aquilotto con le ali diverse e le zampette una più lunga dell’altra. L’aquilotto, durante la notte, si allenava e sognava di partecipare ad una gara tra i suoi simili e di riuscire ad arrivare fino al traguardo. Un giorno la gara ci fu realmente e l’aquilotto arrivò tra gli ultimi, però per lui era come essere arrivato primo. Il padre di Jenny, quando lesse il compito da lei svolto, rimase molto colpito dalla storia raccontata da sua figlia. Jenny ci ha raccontato che praticava come sport il nuoto, però arrivava sempre in ritardo all’allenamento per non far vedere la sua diversità alle compagne. Un giorno loro si accorsero del suo problema fisico e la fissarono, allora lei non volle più tornare in piscina. Il suo medico le disse che doveva però fare sport per la sua salute, ma lei non voleva riprendere ad andare in piscina ed iniziò ad allenarsi con la bicicletta. Dopo tanti allenamenti è riuscita a rappresentare la Nazionale italiana alle gare paraolimpiche. Secondo me Jenny Narcisi è una ragazza molto forte perché, nonostante le sue difficoltà, è riuscita a diventare una campionessa nel mondo dello sport. Lei ha dimostrato che, se ci si impegna e ci si allena con tenacia, si riescono a raggiungere i risultati sperati. Molto spesso le persone con handicap vengono prese in giro e isolate dal gruppo, invece penso che tutti abbiamo gli stessi diritti e tutti possiamo vivere insieme contribuendo alla società con le nostre forze e le nostre capacità. Non bisogna essere per forza i migliori, basta non arrendersi mai e impegnarsi nei propri doveri. Matteo Bartolucci Jenny Narcisi ci ha raccontato come ha trascorso la sua vita, a volte tra insulti e prese in giro a causa della sua gamba malformata. Il suo discorso mi ha fatto riflettere molto sulla fortuna che noi abbiamo ad essere nati sani. Jenny ci ha fatto vedere un video e con poche ma significative immagini ci ha raccontato la sua vita. Inoltre Andrea Ferraldeschi (disegnatore delle immagini presenti nel libro di Jenny Narcisi) ci ha fatto disegnare “Jacky”, il protagonista della storia. Quest’ultimo è il personaggio che Jenny ha personalmente ideato, basandosi sul suo stesso handicap che non le ha impedito di partecipare alle Paraolimpiadi di Rio de Janeiro come rappresentante della nostra Nazionale. Questo mi ha fatto capire che, accettando i propri limiti, è riuscita a superare le difficoltà senza arrendersi mai. Assini Andrea

Gli alunni della 1^F incontrano Elisabetta e Vera, due simpatiche signore del Circolo La. AV (Letture ad Alta Voce) Tre mattine (9 novembre, 23 novembre, 14 dicembre) Tre incontri Obiettivo?

Se una mattina d’autunno un lettore … Letture dal romanzo di Mary Shelley Frankenstein

La Scrittrice e il suo Romanzo La scrittrice inglese Mary Shelly (1797 -1851) si dice che abbia avuto l’ispirazione per la trama di questo romanzo dopo aver sentito parlare di alcuni esperimenti scientifici sulla elettrofisiologia animale dimostrata dalla reazione di corpi alle scariche elettriche. In conseguenza a ciò, immagina nel suo racconto che un medico, Victor Frankenstein, inizi la costruzione di un corpo a cui dare vita successivamente con la corrente elettrica. Il medico riesce nell’impresa, ma quando la creatura prende vita, ne prova terrore e la allontana da sé. La creatura si avvia per il mondo, ma ogni volta che si avvicina agli uomini nota il loro disgusto e terrore nei suoi confronti ed infatti egli diverrà per tutti il mostro di Frankenstein.

Il Protagonista e L’Antagonista immagini riprese dai film tratti dal romanzo Victor Frankenstein, un uomo spinto dalla curiosità Il mostro, una creatura senza nome da tutti rifiutata

Raccontiamo qualcosa di più del romanzo • Victor, come ogni scienziato, è spinto dalla curiosità a sperimentare le nuove conoscenze scientifiche, ma non è pronto ad accettare quanto riesce a fare: prova orrore e paura per quello che ha creato. • La creatura, rifiutata, trova un posto dove nascondersi; ogni sera, non vista, ascolta dei ragazzi che leggono al padre cieco: ciò gli servirà per imparare il linguaggio degli uomini. Prova rabbia e dolore per non essere accettata. • Sul Monte Bianco, tra i ghiacci, i due si incontrano per la prima volta. La creatura sa ormai che gli uomini la possono solo odiare per il disgusto che dà però si dichiara umile servitore del suo creatore. Victor non si fida, teme questo essere così diverso da lui e lo respinge • Come va a finire tra i due? • Le lettrici non lo hanno detto. “Spoilerare” infatti non si fa. • Ci hanno invitato a leggere il romanzo quando saremo più grandi.

Il coinvolgimento di noi alunni Abbiamo ascoltato Elisabetta e Vera leggere alcune parti del romanzo, altre volte siamo stati invece noi a leggere. Leggere o ascoltare non sono state le sole attività: abbiamo lavorato in gruppo sulle nostre emozioni (soprattutto la paura e la rabbia) prendendo proprio spunto dai personaggi del libro; abbiamo descritto, secondo la nostra fantasia, la creatura; abbiamo creato degli acrostici con i nostri nomi per conoscerci di più e farci conoscere dai compagni; abbiamo scritto pagine di un diario di bordo su questa esperienza per non dimenticarne i particolari.

E’ stato interessante? Mi è piaciuto o no? • Ho imparato che leggere insieme agli altri è importante perché così gli insegnamenti della lettura fatta sono stati condivisi. Le esperte hanno letto talmente bene che sono riuscita ad immaginare la storia e ho cercato di prendere esempio da loro. • La cosa che mi ha stupito di più è che leggevano benissimo L’ho trovato difficile? e questo mi ha fatto capire che leggere ad alta voce è molto importante. Ho imparato qualcosa di nuovo? • In questa esperienza ho imparato molte cose: che leggere è molto bello ed importante, che leggere ad alta voce è meglio che leggere a bassa voce e che leggendo si imparano molte cose e parole nuove… Da quel giorno ho cominciato a leggere ad alta voce, sia per la lettura di studio, che per quella di piacere.

E ancora i nostri commenti • Da questa esperienza ho imparato che la lettura può diventare la tua passione o la tua vita; la lettura ti cambia la vita in qualcosa di bello. • Le cose che ho imparato grazie a Vera ed Elisabetta sono: leggere ad alta voce è importante, leggere è bellissimo e interessante, leggendo si imparano molte cose e molte parole nuove. • Il momento più interessante è stato quando abbiamo dovuto chiudere gli occhi immaginando una scena del brano letto; pensavo solo al sogno che aveva fatto uno scienziato; mi sono incuriosito ed ho visto la scena del brano come un film nella mia immaginazione… è stata un’esperienza molto bella perché ho potuto vedere come si legge espressivamente e come poter immaginare da solo lo svolgimento di un’avventura. • Mi è piaciuto perché è stato bellissimo ascoltare le due lettrici mentre io immaginavo le esperienze che accadevano in questo racconto. • Durante la lettura sono rimasta incuriosita così tanto che mi è venuta voglia di finire di leggere il libro… • A me è piaciuto perché le lettrici leggevano per noi… noi dovevamo solo ascoltare. • Sono rimasta molto soddisfatta perché da questa esperienza ho imparato che la lettura è una parte fondamentale nella vita.

IN 2^B CON MARINA TRASTULLA, AUTRICE DI IL FALCO GHIBELLINO E UN EREDE PER IL FALCO


IN 2^H CON ANNA MARIA TOMASSINI E VERA GALLUCCI, LETTRICI DEL CIRCOLO LAAV (LETTURE AD ALTA VOCE)





Cartelloni realizzati in 2^H dopo la lettura di un libro letto in occasione della Giornata della memoria



“Se un mattino d’autunno un lettore…” a. s 2018 -2019 Classe III A

Uno sguardo al passato I A a. s. 2016 -2017 II A a. s. 2017 -2018

Il nostro percorso continua Per il terzo anno consecutivo la classe III A ha partecipato al progetto “Se una mattina d’autunno un lettore…” Abbiamo così avuto l’opportunità di incontrare ancora un altro autore che ci ha consentito di comprendere più a fondo il suo romanzo e di farci appassionare maggiormente alla lettura.

Lo sguardo del demonio

La grande tela, di quasi 90 metri quadri (11, 3 metri di lunghezza per 7, 8 di altezza), sovrasta la porta d’ingresso della basilica di San Pietro a Perugia. Si tratta dell’“Apoteosi dell’Ordine dei Benedettini”, dipinto nel 1592 da Antonio Vassilacchi detto l’Aliense. La tela rappresenta circa 300 religiosi, che, nei diversi ruoli -venerabili, pontefici, cardinali, vescovi, abati ed esponenti di altri ordini monastici legati al santo di Norcia- circondano la figura di San Benedetto da Norcia, fondatore dell’ordine monastico.

Nel cielo, sullo sfondo, in mezzo alla folla umana, ricavano il proprio spazio il sole e la luna per ricordare ai devoti l’inesorabile trascorrere del tempo. Il Sole e la Luna sono collocati al centro di due enormi fessure che, a ben guardare, rappresentano gli occhi di un volto infido, malvagio e allo stesso tempo sfuggente. La figura di San Benedetto, al centro del dipinto, diventa il naso e le vesti bianche degli abati sembrano zanne. San Pietro e San Paolo, agli angoli superiori, sono le orecchie del volto mostruoso. Sulla sommità, le figure scure dei sacerdoti si trasformano nelle corna di un diavolo.

Perché viene raffigurato il diavolo proprio all’interno di una Chiesa, soprattutto in un periodo caratterizzato dall’attenta sorveglianza della Santa Inquisizione resa ancora più efficiente dal clima Controriformistico? Antonio Vassilacchi (Milo 1556 - Venezia 1629), fu allievo di Paolo Veronese, amico e poi rivale del Tintoretto, ed era conosciuto per la serietà nel lavoro e per il carattere mansueto. Lo stile del suo grande dipinto sembra proprio essere influenzato dall’austerità della Controriforma, che imponeva all’arte pittorica una visione più cupa e meno festosa.

Una possibile spiegazione, in linea con l’austero clima del tempo, vedrebbe nel portone d’ingresso di San Pietro, che si trova alla base della gigantesca tela, una grande bocca che ingoia chi lascia la basilica per tornare alla vita di tutti i giorni. Uscire dalla Chiesa, tornare alle occupazioni mondane, significa dunque entrare nella bocca del Demonio, poiché fuori dalla Chiesa, nel mondo abitato dal peccato, non c’è salvezza. E quel dipinto doveva ricordarlo ai fedeli all’uscita di ogni funzione religiosa dopo aver ascoltato la parola di Dio.

“Mittam tibi adiutorium” Questa oscura citazione di un passo biblico del quarto libro di Esdras, dove Dio parla ad Israele dicendo: “Io ti manderò in aiuto i miei servi Isaia e Geremia…”, è collocata sulla sommità del dipinto. Il soccorso di Dio arriva attraverso i profeti e la fede proprio nei momenti più bui. In realtà due tondi rappresentanti i busti dei due profeti, opera di Pietro Vannucci detto Il Perugino erano realmente ospitati nella Basilica di San Pietro. Facevano parte della grande pala dipinta per l’altare. La pala fu rimossa nel 1591, e questi tondi sono stati appesi ai lati della porta principale. Requisiti dai francesi nel 1797, furono inviati a Parigi e nel 1809 passarono a Nantes.

Ad incuriosirsi e ad appassionarsi all’ Apoteosi dell’ordine dei Benedettini è stata Giulia, la protagonista del romanzo “Lo sguardo del demonio”.

Un gruppo di ragazzi universitari affascinati dal maestoso dipinto del Vassillacchi: «L’ Apoteosi dell’ordine dei Benedettini» rischiano la vita per scoprire il segreto dietro a quest’ultimo, con tanto di patteggiamenti in Minimetrò e inseguimenti in moto all’interno della Rocca Paolina.

I quattro giovani studenti perugini sono invitati a dare una risposta ad un enigma rimasto irrisolto per secoli in un’avventura che li porterà tra incredibili colpi di scena sulle tracce della misteriosa Croce di San Benedetto da Norcia nascosta nel rosteto di un monastero di Subiaco. Lo scioglimento dell’enigma, attraverso il superamento di numerose prove, l’ultima delle quali è rappresentata dalla tentazione del Demonio, coinciderà con la maturazione psicologica dei quattro giovani, finalmente pronti ad affrontare con serenità la loro vita adulta. I giovani studenti sono Giulia, Lorenzo, Claudia e Leila.

Giulia è una ragazza molto coraggiosa, la prima ad incuriosirsi e ad appassionarsi all’ Apoteosi dell’ordine dei Benedettini dipinto dal Vassilacchi nel 1592. Giulia ama correre ed ha trasmesso il suo entusiasmo verso l’atletica all’amica Leila con tutto l’affetto possibile. Giulia, alla fine del romanzo, vincendo le lusinghe del demonio, troverà il coraggio di dire al demonio di avere vinto le sue paure e di avere imparato ad accettarsi: “La maschera è uno scudo per affrontare le nostre paure. E batterle. Quando questo accade, allora e solo allora, troviamo il coraggio di mostrarci per quello che siamo. Senza più finzioni, senza più menzogne e senza più niente a frapporsi tra noi e gli altri uomini. La vittoria più grande della mia vita è stata l’imparare ad accettarmi per come sono e a convivere con i miei difetti”.

Lorenzo è uno studente di informatica, ma soprattutto analista e programmatore. “Lorenzo, il generoso, sempre pronto ad aprire agli altri la porta del proprio cuore” è fratello di Giulia e fidanzato di Leila. E’ un genio del computer e mette le proprie capacità al servizio di chi le richiede. E’ un tipo allegro, spensierato. Sempre sorridente. La sua grande passione, che condivide con l’amica Claudia sono le moto, che egli guida in maniera a dir poco irresponsabile.

Claudia è una ragazza straordinaria. “Claudia, la dolce, che conosceva la melodia del cuore di Giulia e timidamente la cantava quando lei ne dimenticava le parole”. Una di quelle a cui è impossibile non voler bene. Quando si è proposta per condividere l’appartamento con Giulia e Leila, le due amiche non esitano un solo momento e l’accolgono a braccia aperte. Claudia, studentessa di Teologia ad Assisi, è una maniaca della pulizia e dell’ordine, nonché un’ottima cuoca e la loro casa grazie a lei è sempre splendente.

Leila è di origini irlandesi ed è venuta a Perugia per studiare l’italiano all’Università per Stranieri, armata soltanto della sua macchina fotografica e di un vecchio vocabolario che le hanno regalato i suoi nonni prima di partire. “Leila, la coraggiosa, ogni giorno combatteva gli spettri delle sue ansie e i demoni della sua inquietudine. E continuava a vincerli”. Soffre di attacchi d’ansia e spesso le capita di provare un’intensa paura ed essere costretta a fermarsi, ovunque si trovi, convinta di stare per morire. Come l’amica Giulia a Leila piace molto correre!

I Personaggi Antagonisti Nel racconto sono presenti però anche personaggi antagonisti che cercano in tutti i modi di ostacolare le scoperte dei ragazzi! Fra questi: Padre Francesco Il Professor di Maggio Serjey e Boris

Padre Francesco dice di essere uno dei tanti custodi della Basilica di San Pietro, aiuta Giulia e i suoi amici a risolvere l’enigma dello Sguardo del Demonio, anche se poi si scopre essere tutto un inganno!

Il Professor Di Maggio Il professor Di Maggio è un uomo dal cipiglio austero con due enormi baffi incerati con le punte all’insù, i capelli impomatati in una perfetta riga che divideva simmetricamente in due la testa. All’università è soprannominato «la carogna» per la sua attitudine a rendere gli esami impossibili anche agli studenti più preparati. Anche lui sembra volere aiutare la sua studentessa migliore ascoltando la sua tesi…ma tutto poi cambierà.

Serjey e Boris Serjey Ivanoviç è un uomo di poche parole, abituato a non discutere mai gli ordini senza farsi troppe domande, come il suo amico Boris. Costoro fanno parte della banda comandata dal finto «Padre Francesco» .

Il genere del ROMANZO Possiamo dire che in questo libro si possono rintracciare caratteristiche proprie di tre generi diversi: L’avventura Il giallo Il romanzo di formazione

L’avventura Il libro è caratterizzato da diverse parti in cui i protagonisti rischiano la vita per salvarsi. Spesso devono nascondersi o compiere imprese molto faticose, come per esempio correre sotto un temporale o saltare da un tetto di una casa all’altro. Insomma questi ragazzi hanno vissuto molte avventure con coraggio e di certo non se le dimenticheranno.

Il giallo Il romanzo, oltre ad avere caratteristiche del genere di avventura, ha anche aspetti che lo avvicinano al genere giallo d’azione. I protagonisti vogliono scoprire il segreto che si nasconde dietro al quadro di Vassilacchi. Per farlo sono costretti a commettere anche azioni illegali come, per esempio, rubare all’interno del roseto di un Monastero di notte o scattare delle foto all’interno di un museo nel quale non potevano essere scattate.

IL ROMANZO DI FORMAZIONE I giovani ragazzi devono superare numerose prove - come ad esempio la sopravvivenza immersi nel Lago Trasimeno durante la notte per sfuggire ai loro inseguitori - per uscirne, alla fine, non solo indenni ma più maturi. Nella parte conclusiva del romanzo Giulia, superate le sue insicurezze e ormai conseguita la tanto sospirata laurea, sta per iniziare un nuovo capitolo della sua vita, la sua vita da adulta con una sopraggiunta proposta di lavoro a cui guarda con entusiasmo.

Infine: l’autore L’autore e’ quel signore che si trova in mezzo a noi nella foto


Si chiama Federico Castagner, è nato a Perugia il 3 Novembre 1968. Castagner di professione non fa lo scrittore, ma ha scritto quattro libri per ragazzi per divertimento, tra cui questo il più celebre, che è arrivato alle finali nel premio Bancarellino. Per ideare questo racconto ha impiegato un anno ma per scriverlo solo un mese.

Anna Anzilotti Nitto De’ Rossi Tommaso Larini Arianna Politi Margherita Toamiuoli Classe III A a. s. 2018 -2019


L’INDICE DEI LIBRI PRELIBATI Maggio dei Libri 2019 ICPG 11 e Biblioteche Perugia E PER CONCLUDERE… Un piccolo assaggio con le originali indicazioni di Claudio Ferracci, coordinatore della Biblioteca delle Nuvole specializzata in fumetti e dotata di un patrimonio tra i più ricchi in Italia per la categoria delle strisce disegnate. A seguire i suoi speciali consigli e presto altri interessanti menu da condividere!

Antipasto C’è un tesoro in ogni dove Calvin è un bambino che ha una tigre di pezza, ma quando gli adulti non ci sono Hobbes, la tigre, prende via e diventa il suo migliore amico. Finalmente un fumetto con un bambino che è davvero un bambino, magari insopportabile ma con una fantasia illimitata. Il capolavoro di Bill Watterson, la più bella striscia a fumetti americana.

Primo piatto La compagnia della Forca è un fantasy italiano, con tutti gli ingredienti del genere ma con in più un'inventiva ed un'ironia tutte nostre. Realizzato da Magnus in condizioni di totale libertà creativa (e si vede).

Piatto forte Mort Cinder non può morire. Nei racconti al suo amico Ezra degli episodi salienti della sua vita, lungo millenni, tra le più grandi catastrofi della storia, emerge intatta la grande umanità di un personaggio indimenticabile, creato dai due più grandi maestri del fumetto argentino: Ector Oesterheld ed Alberto Breccia.

Dessert Arzach vola libero in un mondo incredibile cavalcando uno pterodattilo; è il simbolo della libertà creativa del suo autore, Moebius, che attraverso le minimali ma suggestive avventure del personaggio si affranca da decenni di lavoro artigianale di altissimo livello per essere finalmente "un altro io". Dal più grande disegnatore del '900 la più grande lezione di fantasia.
Ti sei svegliato
Canzone d'autunno
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Una gimnasta agita una cinta con una frecuencia constante
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