Scuola Secondaria di Primo Grado Maria Ausiliatrice Essere

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Scuola Secondaria di Primo Grado “Maria Ausiliatrice” Essere genitori di figli preadolescenti: ruolo, bisogni

Scuola Secondaria di Primo Grado “Maria Ausiliatrice” Essere genitori di figli preadolescenti: ruolo, bisogni e compiti. Anno scolastico 2017 -2018 Dott. ssa Manuela Scendoni PSICOLOGA PSICOTERAPEUTA 1

Manuela Scendoni - Psicologa, Psicoterapeuta LA “LORO” VOCE La Preadolescenza? Quel periodo della vita

Manuela Scendoni - Psicologa, Psicoterapeuta LA “LORO” VOCE La Preadolescenza? Quel periodo della vita in cui i genitori diventano insopportabili. 2 ESSERE GENITORI DI FIGLI PREADOLESCENTI Scuola Secondaria di 1° Grado “Maria Ausiliatrice”

Manuela Scendoni - Psicologa, Psicoterapeuta LA “VOSTRA “VOCE Non so cosa stia capitando a

Manuela Scendoni - Psicologa, Psicoterapeuta LA “VOSTRA “VOCE Non so cosa stia capitando a mio figlio. A 10 anni era delicato e obbediente, ora reagisce dicendomi cose offensive e se gli dico qualcosa è testardo come un mulo! A me e a suo padre ci da rispostacce mentre fuori casa è soave e gentile. A volte mi domando: dove è andato a finire il cucciolo di una volta? 3 ESSERE GENITORI DI FIGLI PREADOLESCENTI Scuola Secondaria di 1° Grado “Maria Ausiliatrice”

Il ciclone preadolescenza Manuela Scendoni - Psicologa, Psicoterapeuta La preadolescenza rappresenta una fase dello

Il ciclone preadolescenza Manuela Scendoni - Psicologa, Psicoterapeuta La preadolescenza rappresenta una fase dello sviluppo umano, un’età compresa tra i 10 e i 14 anni. E’ stata definita come un’età critica, difficile, complessa, delicata. La preadolescenza qualche volta assomiglia ad un ciclone o a qualcosa che mette in discussione tutto. I ragazzi mostrano aspetti nuovi, comportamenti inaspettati, atteggiamenti sconosciuti fino a quel momento. 4 ESSERE GENITORI DI FIGLI PREADOLESCENTI Scuola Secondaria di 1° Grado “Maria Ausiliatrice”

Il ciclone preadolescenza Manuela Scendoni - Psicologa, Psicoterapeuta in famiglia: I ragazzi e le

Il ciclone preadolescenza Manuela Scendoni - Psicologa, Psicoterapeuta in famiglia: I ragazzi e le ragazze spesso si mostrano: irritabili, agitati, svogliati, con uno stato d’animo mutevole; oscillano fra momenti di ritiro assoluto nel silenzio ed esplosive manifestazioni di collera. Si mostrano meno comunicativi e più taciturni, iniziano a scontrarsi con i genitori e a limitare l’interesse per la famiglia, a favore della compagnia dei coetanei. Sembrano essere facilmente suscettibili e permalosi, mostrando i primi cenni di quella spinosità tipica dell’adolescenza. 5 ESSERE GENITORI DI FIGLI PREADOLESCENTI Scuola Secondaria di 1° Grado “Maria Ausiliatrice”

Il ciclone preadolescenza Manuela Scendoni - Psicologa, Psicoterapeuta A SCUOLA: Sono nervosi, inquieti, disattenti;

Il ciclone preadolescenza Manuela Scendoni - Psicologa, Psicoterapeuta A SCUOLA: Sono nervosi, inquieti, disattenti; sebbene siano più autonomi, nello studio manifestano problemi di concentrazione e attenzione e solitamente, cominciano a collezionare risultati negativi nella sfera scolastica. QUAL È LA RAGIONE DI TUTTO QUESTO? Va ricercata nella crisi che i ragazzi attraversano in questa epoca, crisi legata ai cambiamenti repentini che avvengono sul piano fisico, psichico e sociale e dovuta ad un compito che il ragazzo deve assolvere: la separazione. 6 ESSERE GENITORI DI FIGLI PREADOLESCENTI Scuola Secondaria di 1° Grado “Maria Ausiliatrice”

Manuela Scendoni - Psicologa, Psicoterapeuta Concetto di crisi Alcuni studiosi dello sviluppo ritengono che

Manuela Scendoni - Psicologa, Psicoterapeuta Concetto di crisi Alcuni studiosi dello sviluppo ritengono che l’individuo, nel corso della sua vita, passi continuamente da una crisi all’altra: dall’infanzia all’adolescenza, dall’età adulta alla terza età e alla vecchiaia. La crisi è il segno di un passaggio, di un nuovo corso che inizia e richiede un aggiustamento di rotta. La crisi ha dunque un significato maturativo poiché rappresenta non la patologia ma l’evoluzione, non la malattia ma la salute. Se durante la preadolescenza e l’adolescenza avvengono fatti che mettono in crisi sia il giovane che la sua famiglia, se entro certi limiti si sviluppano contrasti, opposizioni e incomprensioni, vuol dire che tutto sta seguendo il suo corso naturale. 7 ESSERE GENITORI DI FIGLI PREADOLESCENTI Scuola Secondaria di 1° Grado “Maria Ausiliatrice”

Concetto di crisi Manuela Scendoni - Psicologa, Psicoterapeuta Anche i genitori si trovano contemporaneamente

Concetto di crisi Manuela Scendoni - Psicologa, Psicoterapeuta Anche i genitori si trovano contemporaneamente ad affrontare un momento difficile: negli stessi anni in cui si sviluppano le problematiche del preadolescente, gli adulti si trovano pure loro ad affrontare i cambiamenti della loro età. Quando i figli varcano la soglia della preadolescenza, i genitori entrano nell’epoca dei 40 -50 anni che si profila per molti come un periodo altrettanto critico e problematico. È un momento delicato in cui le trasformazioni fisiche, psichiche, le relazioni, gli affetti e i desideri subiscono dei cambiamenti che mettono a dura prova sia il senso di stima di sé che le proprie certezze, e nel mentre devono confrontarsi con le turbolente trasformazioni dei loro figli. 8 ESSERE GENITORI DI FIGLI PREADOLESCENTI Scuola Secondaria di 1° Grado “Maria Ausiliatrice”

Manuela Scendoni - Psicologa, Psicoterapeuta Senza crisi non ci sono sfide “Senza crisi non

Manuela Scendoni - Psicologa, Psicoterapeuta Senza crisi non ci sono sfide “Senza crisi non ci sono sfide, senza sfide la vita e una routine, una lenta agonia. Senza crisi non c’e merito. E nella crisi che emerge il meglio di ognuno, perché senza crisi tutti i venti sono solo lievi brezze”. (Albert Einstein ) 9 ESSERE GENITORI DI FIGLI PREADOLESCENTI Scuola Secondaria di 1° Grado “Maria Ausiliatrice”

Epoca Dei Grandi Cambiamenti Manuela Scendoni - Psicologa, Psicoterapeuta v Cambia il pensiero: il

Epoca Dei Grandi Cambiamenti Manuela Scendoni - Psicologa, Psicoterapeuta v Cambia il pensiero: il pensiero di un preadolescente comincia a svilupparsi sul piano dell’astrazione, la realtà viene analizzata e interpretata attraverso nuove modalità più complesse di quelle proprie dell’infanzia; v cambia il corpo e gli atteggiamenti verso di esso; v cambia il rapporto con i genitori: preadolescente è quello della separazione; v cambia il rapporto con i coetanei: il ragazzo in questa epoca cerca l’amicizia come solidarietà e appoggio, più che la compagnia per il gioco e il divertimento. v cambia il rapporto con gli insegnanti: nei confronti dei quali sono presentimenti ambivalenti: ammirazione per le loro capacità intellettuali da una parte, e dall’altra la critica per il 10 ruolo di controllo che essi svolgono. ESSERE GENITORI DI FIGLI PREADOLESCENTI il compito del Scuola Secondaria di 1° Grado “Maria Ausiliatrice”

Manuela Scendoni - Psicologa, Psicoterapeuta Epoca dei Grandi Cambiamenti Questa serie di mutamenti provoca

Manuela Scendoni - Psicologa, Psicoterapeuta Epoca dei Grandi Cambiamenti Questa serie di mutamenti provoca nei ragazzi una continua oscillazione tra tendenze opposte: q malinconia e tristezza si alternano alla gioia e all’entusiasmo; q la voglia di dar prova di sé e delle proprie capacità si mescola alla sfiducia, al bisogno, ancora infantile, di protezione e alla richiesta di coccole. E’ questa continua oscillazione tra tendenze opposte che sconcerta gli adulti, li fanno soffrire perché non sanno come agire. 11 ESSERE GENITORI DI FIGLI PREADOLESCENTI Scuola Secondaria di 1° Grado “Maria Ausiliatrice”

La preadolescenza come tempo delle separazioni Manuela Scendoni - Psicologa, Psicoterapeuta I ragazzi in

La preadolescenza come tempo delle separazioni Manuela Scendoni - Psicologa, Psicoterapeuta I ragazzi in questa epoca cominciano a sentire la necessità di rompere il guscio protettivo in cui si trovano e uscire fuori, separarsi, allontanarsi dai genitori per diventare autonomi. In questa fase il preadolescente deve superare l’immagine del genitore onnipotente e perfetto che ha dentro di sé; deve staccarsi da chi ha rappresentato nel corso di tutta il suo unico riferimento. Per poter raggiungere questo deve criticarlo, contestarne le idee, rifiutarne gli atteggiamenti e anche svalutarlo. Le sue qualità devono essere offuscate e il suo potere messo in discussione. 12 ESSERE GENITORI DI FIGLI PREADOLESCENTI Scuola Secondaria di 1° Grado “Maria Ausiliatrice”

La preadolescenza come tempo delle separazioni Manuela Scendoni - Psicologa, Psicoterapeuta Non vi è

La preadolescenza come tempo delle separazioni Manuela Scendoni - Psicologa, Psicoterapeuta Non vi è nulla di patologico nel comportamento oppositivo di un preadolescente, anzi le contestazioni sono utili e la sfida serve poiché ha il valore di una prova e rende l’adolescente consapevole delle sue capacità e della sua forza. La separazione è faticosa sia per il ragazzo sia per il genitore: per il ragazzo implica paura, ansia per il futuro, incertezza, sentimenti ambigui quali il bisogno di sganciarsi e il desiderio ancora profondo di coccole e attenzioni; per un genitore è fonte di sofferenza derivante dalla perdita del figlio idealizzato, di quel bambino immaginario come capace di realizzare ciò che egli non ha saputo o potuto compiere. Per il preadolescente separarsi significa accettare la propria diversità dal genitore tanto amato nell’infanzia, mentre per i genitori vuole dire ammettere che non possono avere nel presente o 13 nel futuro ne duplicati né alias. ESSERE GENITORI DI FIGLI PREADOLESCENTI Scuola Secondaria di 1° Grado “Maria Ausiliatrice”

La preadolescenza: affrontare la fatica Manuela Scendoni - Psicologa, Psicoterapeuta Come può il genitore

La preadolescenza: affrontare la fatica Manuela Scendoni - Psicologa, Psicoterapeuta Come può il genitore uscire dalla sensazione di tristezza che spesso accompagna la crescita di un figlio? § Ci stiamo confrontando no con il “non amore” del figlio, ma semplicemente con la sua ribellione. Ribellarsi significa separarsi: la ribellione avviene nei confronti di qualcosa che si sente molto vicino. § Considerare tutta la positività che i cambiamenti di un figlio significano per la sua e per la nostra vita. 14 ESSERE GENITORI DI FIGLI PREADOLESCENTI Scuola Secondaria di 1° Grado “Maria Ausiliatrice”

La preadolescenza: favorire la separazione Manuela Scendoni - Psicologa, Psicoterapeuta Come può il genitore

La preadolescenza: favorire la separazione Manuela Scendoni - Psicologa, Psicoterapeuta Come può il genitore favorire il processo di separazione? q Un preadolescente ha bisogno di sapere che la porta è aperta e può uscire e allontanarsi, ma anche rientrare quando ha finito la sua esplorazione o ha trovato difficoltà tali da aver bisogno di un posto sicuro in cui rifugiarsi. Il genitore deve accettare il cambiamento del preadolescente, ammettere che il bambino di prima sta lasciando il posto ad un nuovo individuo, certo non ancora del tutto autonomo ma già sufficientemente attrezzato per misurarsi con la vita. q 15 ESSERE GENITORI DI FIGLI PREADOLESCENTI Scuola Secondaria di 1° Grado “Maria Ausiliatrice”

Conservare e mantenere il legame Manuela Scendoni - Psicologa, Psicoterapeuta Anche se un figlio

Conservare e mantenere il legame Manuela Scendoni - Psicologa, Psicoterapeuta Anche se un figlio preadolescente sembra indifferente o lontano, ciò che i genitori fanno o dicono rimane per lui di enorme importanza Magari i genitori saranno sminuiti, attaccati nelle conversazioni con gli amici e anche con gli adulti ma il nido familiare rimarrà sempre il posto in cui il ragazzo ha le proprie radici e non c’è parola di mamma o papà che verrà cancellata. La preadolescenza e l’adolescenza sollecitano e richiedono la presenza del mondo degli adulti 16 ESSERE GENITORI DI FIGLI PREADOLESCENTI Scuola Secondaria di 1° Grado “Maria Ausiliatrice”

Conservare e mantenere il legame Manuela Scendoni - Psicologa, Psicoterapeuta L’adulto continua a essere

Conservare e mantenere il legame Manuela Scendoni - Psicologa, Psicoterapeuta L’adulto continua a essere di fondamentale importanza per la crescita sana del preadolescente, quindi conservare il legame e mantenere il dialogo è essenziale. Ingredienti: Capacità di mettersi nei panni dell’altro; Capacità di cambiare!: cambiano i figli, cambiano anche i genitori. E’ fondamentale comprendere quale cambiamento apportare nella relazione con un/a figlio/a che sta scoprendo la propria autonomia; Capacità di avvicinarsi ad uno stile educativo autorevole (lo stile educativo influisce sulla qualità del rapporto genitore -figlio); Trovare un “territorio comune”. 17 ESSERE GENITORI DI FIGLI PREADOLESCENTI Scuola Secondaria di 1° Grado “Maria Ausiliatrice”

Manuela Scendoni - Psicologa, Psicoterapeuta Lo stile educativo autorevole Per autorevolezza si intende quello

Manuela Scendoni - Psicologa, Psicoterapeuta Lo stile educativo autorevole Per autorevolezza si intende quello stile genitoriale caldo e affettuoso, caratterizzato da disponibilità a concedere autonomia e accettazione della diversità nascente del preadolescente, condita da solida supervisione delle regole. 18 ESSERE GENITORI DI FIGLI PREADOLESCENTI Scuola Secondaria di 1° Grado “Maria Ausiliatrice”

I compiti del genitore autorevole Manuela Scendoni - Psicologa, Psicoterapeuta 1. ASPIRARE AD ESSERE

I compiti del genitore autorevole Manuela Scendoni - Psicologa, Psicoterapeuta 1. ASPIRARE AD ESSERE GENITORI PASSABILI Accettare di non essere perfetto e accontentarsi di essere un genitore sufficientemente buono, buono cioè accettarsi con i propri limiti ma nello stesso tempo essere disponibili a fare del proprio meglio ed essere realmente sintonizzati sui bisogni dei propri figli. “Bisognerebbe aspirare a essere genitori passabili” (Bruno Bettelheim) 19 ESSERE GENITORI DI FIGLI PREADOLESCENTI Scuola Secondaria di 1° Grado “Maria Ausiliatrice”

I compiti del genitore autorevole Manuela Scendoni - Psicologa, Psicoterapeuta 2. PORRE LA GIUSTA

I compiti del genitore autorevole Manuela Scendoni - Psicologa, Psicoterapeuta 2. PORRE LA GIUSTA ATTENZIONE A REGOLE E LIMITAZIONI Le regole devono essere spiegate, chiarite con i ragazzi, discusse insieme in modo tale che essi sappiano sempre cosa ci si aspetta da loro. Non dobbiamo pensare che il ragazzo accetti docilmente tutto quello che gli chiediamo, le trasgressioni sono possibili anzi sono auspicabili: esse servono ad acquisire responsabilità e a far crescere l’autonomia. Quando capita, va esplicitato il dispiacere che proviamo come genitore per l’accaduto; bisogna dire che siamo rimasti male (comunicarlo in modo sopportabile) e che ci aspettiamo che non accada più. Un ragazzo può imparare da una punizione se questa è la conseguenza di un’infrazione alle regole che si sono fissate in precedenza e chiaramente enunciate. Le punizioni non andrebbero improvvisate ne fatte dipendere dall’umore, nemmeno serve minacciare una punizione e poi non applicare la sanzione. 20 ESSERE GENITORI DI FIGLI PREADOLESCENTI Scuola Secondaria di 1° Grado “Maria Ausiliatrice”

I compiti del genitore autorevole Manuela Scendoni - Psicologa, Psicoterapeuta 3. L’IMPORTANZA DELLE FRUSTRAZIONI

I compiti del genitore autorevole Manuela Scendoni - Psicologa, Psicoterapeuta 3. L’IMPORTANZA DELLE FRUSTRAZIONI Il ragazzo che è stato abituato a trovare tutto disponibile e ogni richiesta soddisfatta ancora prima di essere formulata, crescendo fa fatica ad accettare un limite a ciò che chiede, un confine ai propri bisogni e un contenimento dei suoi desideri. Nella preadolescenza è decisivo conoscere il valore delle limitazioni, del saper attendere, del potersi conquistare un traguardo. Le limitazioni non sono privazioni ma argini delle azioni, confini e pause utili a comprendere che dal cielo non piove sempre tutto. 21 ESSERE GENITORI DI FIGLI PREADOLESCENTI Scuola Secondaria di 1° Grado “Maria Ausiliatrice”

I compiti del genitore autorevole Manuela Scendoni - Psicologa, Psicoterapeuta 4. GRATIFICAZIONI E LODI

I compiti del genitore autorevole Manuela Scendoni - Psicologa, Psicoterapeuta 4. GRATIFICAZIONI E LODI Ogni sforzo e ogni risultato dovrebbe sempre essere riconosciuto e sottolineato; le lodi e le gratificazioni servono a dare sicurezza e hanno la funzione di sviluppare quella necessaria autostima con cui il ragazzo potrà credere in se stesso e negli altri, progettare la propria esistenza, affrontare la vita e gli ostacoli che incontrerà. Riconoscergli apprezzamento non solo quando fa qualcosa che corrisponde alle nostre richieste e alle nostre aspettative, quando obbedisce ai nostri ordini e alle nostre prescrizioni. Ma anche e soprattutto quando esprime le sue capacità, quando mostra le sue doti personali e le sue personali inclinazioni. 22 ESSERE GENITORI DI FIGLI PREADOLESCENTI Scuola Secondaria di 1° Grado “Maria Ausiliatrice”

I compiti del genitore autorevole Manuela Scendoni - Psicologa, Psicoterapeuta 5. SAPERE ASCOLTARE Ascoltare

I compiti del genitore autorevole Manuela Scendoni - Psicologa, Psicoterapeuta 5. SAPERE ASCOLTARE Ascoltare senza fretta i figli, ma non solo le parole che essi ci dicono; anche il linguaggio non verbale è importante. Una buona modalità di ascolto permette al ragazzo di parlare di sé, di esprimersi liberamente. Per parlare di sé il ragazzo ha bisogno di sentirsi rispettato, considerato, accettato. 23 ESSERE GENITORI DI FIGLI PREADOLESCENTI Scuola Secondaria di 1° Grado “Maria Ausiliatrice”

Manuela Scendoni - Psicologa, Psicoterapeuta I compiti del genitore autorevole SAPERE ASCOLTARE ASCOLTO PASSIVO:

Manuela Scendoni - Psicologa, Psicoterapeuta I compiti del genitore autorevole SAPERE ASCOLTARE ASCOLTO PASSIVO: ci si astiene dal parlare comunicando allo stesso tempo il piacere di ascoltare quanto l’altro sta dicendo con un sorriso, con uno sguardo, annuendo con la testa, con frasi-invio del tipo “capisco”, “davvero? ”, o con espressioni verbali del tipo : “raccontami come è andata!” “parlami pure ti sto ascoltando” “dimmi cosa ne pensi di questa cosa”. E’ sconsigliato fare un eccessivo ricorso alle domande e comunque vanno evitate le domande chiuse (es. “oggi hai litigato con Marco? ”) e fatte domande aperte (es. “come sono andate oggi le cose con Marco? ). 24 ESSERE GENITORI DI FIGLI PREADOLESCENTI Scuola Secondaria di 1° Grado “Maria Ausiliatrice”

Manuela Scendoni - Psicologa, Psicoterapeuta I compiti del genitore autorevole SAPERE ASCOLTARE ASCOLTO ATTIVO:

Manuela Scendoni - Psicologa, Psicoterapeuta I compiti del genitore autorevole SAPERE ASCOLTARE ASCOLTO ATTIVO: consiste nel riformulare con altre parole ciò che mio figlio ha voluto dire riassumendo la comunicazione con riferimenti soprattutto agli aspetti emotivi del racconto. Paolo: “ A scuola mi sento molto isolato, nessun compagno mi invita a casa sua, passo il pomeriggio a giocare con la playstation sperando che qualcuno mi chiami!”. Madre: “Mi stai dicendo che ti senti triste e isolato perché non hai amici”. 25 ESSERE GENITORI DI FIGLI PREADOLESCENTI Scuola Secondaria di 1° Grado “Maria Ausiliatrice”

I compiti del genitore autorevole Manuela Scendoni - Psicologa, Psicoterapeuta BENEFICI DEL SAPER ASCOLTARE

I compiti del genitore autorevole Manuela Scendoni - Psicologa, Psicoterapeuta BENEFICI DEL SAPER ASCOLTARE Permette di migliorare il contatto con l’altro e di ottenere da lui ulteriori informazioni per meglio comprenderlo; Dimostra al figlio che il genitore lo ascolta (tecnica del riformulare); Verifico se ho compreso bene la comunicazione (tecnica del riformulare); Maggiore empatia, intimità e fiducia nella relazione; Aiuta i ragazzi a prendere maggiore consapevolezza dei loro sentimenti, a temere di meno le emozioni negative, a trovare soluzioni in modo autonomo. 26 ESSERE GENITORI DI FIGLI PREADOLESCENTI Scuola Secondaria di 1° Grado “Maria Ausiliatrice”

I compiti del genitore autorevole Manuela Scendoni - Psicologa, Psicoterapeuta NON RINUNCIARE ALLA RELAZIONE

I compiti del genitore autorevole Manuela Scendoni - Psicologa, Psicoterapeuta NON RINUNCIARE ALLA RELAZIONE ASIMMETRICA Nella relazione genitore-figlio esiste un’oggettiva asimmetria, un rapporto che si differenzia per età, ruolo, funzione ed esperienza. Questo tipo di relazione è caratterizzata da una comunicazione di tipo complementare. Quando l’asimmetria e la complementarietà non vengono rispettate si generano problemi a livello relazionale. La relazione educativa si trasforma in un rapporto «ibrido» , dove la valenza educativa del genitore viene sostituita dall’amicizia, perdendo di efficacia. Il rapporto tra genitore-figlio non è caratterizzato da una relazione alla pari, mentre si è (ovviamente) alla pari sul piano 27 della dignità e del valore personale. ESSERE GENITORI DI FIGLI PREADOLESCENTI Scuola Secondaria di 1° Grado “Maria Ausiliatrice”

Trovare un territorio comune Manuela Scendoni - Psicologa, Psicoterapeuta Per mantenere un legame con

Trovare un territorio comune Manuela Scendoni - Psicologa, Psicoterapeuta Per mantenere un legame con i figli è necessario trovare un “territorio comune”. Vi trovate su un territorio comune per esempio: spegnendo la TV durante i pasti e raccontando la giornata anche se si è stanchi; fermandosi a parlare dopo cena a tavola; facendosi spiegare dai propri figli come funzionano l’ipod, facebook, ecc; commentando insieme una puntata di una serie televisiva; 28 ESSERE GENITORI DI FIGLI PREADOLESCENTI Scuola Secondaria di 1° Grado “Maria Ausiliatrice”

Trovare un territorio comune Manuela Scendoni - Psicologa, Psicoterapeuta leggendo un libro che sta

Trovare un territorio comune Manuela Scendoni - Psicologa, Psicoterapeuta leggendo un libro che sta leggendo mia figlia per confrontarsi sui personaggi; scegliendo un film da vedere insieme magari con qualcosa di speciale da mangiare nel frattempo; giocando insieme con l’Xbox; guardando qualche video di mtv insieme; raccontando cosa piaceva “ai miei tempi” e confrontandolo con quello che piace a loro; lasciare da parte le incomprensioni e la stanchezza. 29 ESSERE GENITORI DI FIGLI PREADOLESCENTI Scuola Secondaria di 1° Grado “Maria Ausiliatrice”

ATTIVITA’ Manuela Scendoni - Psicologa, Psicoterapeuta QUESTIONARIO SULLO STILE GENITORIALE (tratto da “L’età dello

ATTIVITA’ Manuela Scendoni - Psicologa, Psicoterapeuta QUESTIONARIO SULLO STILE GENITORIALE (tratto da “L’età dello Tsunami” di A. Pellai Come interagite con vostro figlio? Cosa caratterizza il rapporto con vostro figlio? Qual è il vostro stile genitoriale? Scopritelo attraverso questo semplice e breve questionario. 30 ESSERE GENITORI DI FIGLI PREADOLESCENTI Scuola Secondaria di 1° Grado “Maria Ausiliatrice”

PROFILI Questionario stile genitoriale FIDARSI È BENE, NON FIDARSI È MEGLIO Spesso rimanete delusi

PROFILI Questionario stile genitoriale FIDARSI È BENE, NON FIDARSI È MEGLIO Spesso rimanete delusi da come gli altri si comportano con voi e preferite cavarvela da soli. Credete che confrontarvi con il partner o altri genitori sia una perdita di tempo. Cercate di fare sempre bene il vostro dovere per la famiglia, ma spesso sentite di non essere abbastanza apprezzati rispetto all’impegno che ci mettete e vi sentite poco compresi. È per voi molto importante il valore della disciplina nell'educazione dei figli. Vi capita di infastidirvi o annoiarvi quando vostro figlio mostra le sue debolezze perché pensate che sia bene imparare presto ad essere autonomi e cavarsela da soli di fronte agli ostacoli. Non amate il contatto fisico e siete poco tolleranti verso chi lo ricerca costantemente. Credete sia meglio non contare troppo sugli altri perché tutti, prima o poi, vi deluderanno; anche i figli avranno presto la loro vita e non potrete fare affidamento su di loro. TUTTO SI PUÒ AGGIUSTARE Non siete dei perfezionisti delle relazioni e non vi spaventa discutere con qualcuno, tanto il modo di venirne fuori si trova sempre. Credete che il tempo speso nelle relazioni con vostro figlio non sia mai tempo perso. Non vi tirare mai indietro di fronte ad un gesto affettuoso, soprattutto nelle difficoltà. Vi piace sentirvi al centro dell'attenzione ma riuscite a mettervi da parte per valorizzare chi se lo merita o quando pensate sia giusto farlo. Chiedete aiuto quando siete in difficoltà e non vi imbarazza mostrarvi deboli o tristi davanti ai figli. Sapete mettervi nei panni dell'altro e vi capita di lasciarvi coinvolgere dalle emozioni delle persone a voi vicine. Parlate a lungo e vi confrontate con vostro figlio; siete convinti che il modo migliore per riuscire ad affrontare emozioni molto intense, è esprimerle a parole e condividerle. Amate coccolare ed essere coccolati. HO PAURA DI NON ESSERE IN GRADO Siete spesso in ansia per quello che succede, sentite di non poter stare tranquilli. Le situazioni nuove o critiche coinvolgono la famiglia vi fanno sentire insicuri e agitati. Vivete tutto molto intensamente, provate emozioni forti che non sempre riuscite a gestire. Avete paura di perdere il controllo sulla vita di vostro figlio e spendete molte energie per tenerlo d’occhio ed evitare che finisca in situazioni pericolose. Siete propensi ad interagire con gli altri ma molto spesso non vi sentite ricambiati. Pensate a volte che vostro figlio possa perdere interesse per voi e avete bisogno di rassicurazioni. Vi capita di avere reazioni molto forti e di perdere il controllo per situazioni che vi hanno toccati nel profondo. Vorreste sempre sentirvi amati dalle persone a cui tenete e chiedete loro continue conferme. Vi capita di essere gelosi dei vostri affetti e ricercate spesso 31 l'approvazione dagli altri per aver fatto la cosa giusta.

SPUNTI PER IL CAMBIAMENTO Fidarsi è bene, non fidarsi è meglio… con i figli

SPUNTI PER IL CAMBIAMENTO Fidarsi è bene, non fidarsi è meglio… con i figli non vale questa regola. Per essere un buon genitore è importante entrare in relazione profonda con l’altro; i figli hanno bisogno di percepire che possono rivolgersi a voi e che siete in grado di sentire le loro emozioni. Avete paura delle debolezze degli altri e faticate a mostrare le vostre emozioni. Riconoscere la paura che gli altri possano farvi soffrire è un ottimo punto di partenza per introdurre piccoli cambiamenti e nuovi modi di interagire con i familiari. Continuate così, è la strada giusta per essere genitori rassicuranti e sicuri, capaci di stare al fianco dei figli e farli sentire considerati e sostenuti. Interagire vi riesce facile perché pensate che i rapporti facciano stare meglio. Di solito gli altri si fidano di voi. Cercate di fare squadra con tutti gli adulti che circondano vostro figlio e di confrontarvi per riflettere e migliorare lo stile educativo, perché non si finisce mai di imparare. Continuate a coltivare questo atteggiamento positivo verso la vita, è una risorsa preziosa per un preadolescente: gli mostra l’importanza di aprirsi agli altri. Crescere un figlio prevede momenti di incertezza e imprevedibilità che vanno accettati. Dovete capire che non potete sorvegliare tutto, evitando così di vivere perennemente in ansia. Fate sentire a vostro figlio che può allontanarsi da voi senza che ve ne sentiate minacciati, rafforzate in lui la voglia di fare da solo e differenziarsi da voi. Non vivete l'opposizione come una minaccia, è un passaggio fondamentale per diventare grandi. L’obiettivo è rafforzare la stima di voi stessi, siete dei buoni genitori e non dovete sentirvi minacciati nella relazione con vostro figlio. 32

Anche noi siamo stati adolescenti! Manuela Scendoni - Psicologa, Psicoterapeuta “Il modo migliore per

Anche noi siamo stati adolescenti! Manuela Scendoni - Psicologa, Psicoterapeuta “Il modo migliore per acquisire feeling con nostro figlio consiste nel richiamare alla memoria che cosa aveva significato per noi, da bambini o ragazzi, una situazione analoga… e pensare a come avremmo voluto allora, che i nostri genitori gestissero quella situazione”. 33 ESSERE GENITORI DI FIGLI PREADOLESCENTI Scuola Secondaria di 1° Grado “Maria Ausiliatrice”

Per continuare a riflettere Manuela Scendoni - Psicologa, Psicoterapeuta Letture consigliate: Ciacci S. ,

Per continuare a riflettere Manuela Scendoni - Psicologa, Psicoterapeuta Letture consigliate: Ciacci S. , Giannini S. , Accompagnare gli adolescenti, Trento, Erickson 2007. Fabio R. , Genitori positivi, figli forti. Come trasformare l’amore in educazione efficace, Trento, Erickson 2004. Maiolo G. , Adolescenze spinose. Come comunicare senza fare (e farsi ) del male, Trento, Erickon 2004. Maiolo G. , Franchini G. , Dalla parte degli adolescenti, Trento Erickson 2005. Pellai A. , Tamborini B. , L’età dello Tsunami, Milano, De. Agostini 2017 34 ESSERE GENITORI DI FIGLI PREADOLESCENTI Scuola Secondaria di 1° Grado “Maria Ausiliatrice”