Romario Muca Matteo Belotti Biografia Poesia Tommaso Campanella
Romario Muca & Matteo Belotti
Biografia Poesia Tommaso Campanella Utopia Filosofia
Biografia Nasce il 5 settembre 1568 a Stilo in Calabria. Entra nell’ordine dei Domenicani. Si avvicina alla filosofia di Telesio. Nel 1589 raggiunge Napoli dove conosce numerosi intellettuali. La prima opera (Philosophia sensibus demonstrata, 1591) gli vale una serie di condanne per eresia tra il 1591 e 1597. Nel 1594 viene condannato e incarcerato e l’anno dopo è costretto ad abiurare.
Nel 1599, tornato in patria, partecipa a una congiura antispagnola e per questo viene incarcerato a Napoli. La sua posizione di fronte alle accuse del tribunale dell’Inquisizione si fanno gravi, così finge di essere pazzo. Riesce a resistere alle torture, famosa la frase: «Che si pensavano che io era coglione, che voleva parlare? » . 1613 viene visitato da un intellettuale tedesco, Tobia Adami, che riporta indietro molti manoscritti di Campanella impubblicabili in italia.
Nel 1626 viene scarcerato e, dopo un breve fermo, viene assolto dalle accuse di eresia grazie anche all’intervento di Papa Urbano VIII che ne fa l’astronomo di corte. Nel 1634 lascia l’Italia e si reca in Francia alla corte del cardinale Richelieu. A Parigi pubblica la maggior parte delle sue opere e negli ultimi anni di vita compone l’Oroscopo e un’egloga per il neonato Luigi XIV, delfino di Francia. Muore il 21 maggio 1639 a 71 anni. Una vita passata praticamente in carcere non impedisce a Campanella di redigere imponenti scritti filosofici e teologici, di intrattenere rapproti con le figure piu significative dell’epoca come Galileo, di muoversi in ogni ambito delle scienze di allora; tra queste, l’astronomia e l’astrologia occupavano un posto di rilievo.
La città del sole La versione Italiana, stesa nel 1602 e rivista nel 1611, restò inedita a lungo e circolò solo manoscritta. Nel 1623 Tobia Adami, ne pubblicò una traduzione latina, che fu ristampata nel 1637 dallo stesso Campanella. L’opera fu riedita nel 1643 in Olanda nella versione latina dalla quale saranno poi ricavate le traduzioni in francese, inglese e tedesco, che ne indicano la straordinaria fortuna.
trama «Dialogo poetico» fra un frate degli ospedalieri e il nocchiero di Colombo (la città è situata nell’siola di Taprobana (Sri Lanka)). La descrizione è affidata al nocchiero di Colombo che aveva cambiato la percezione del mondo aprendo orizzonti inimmaginati. Così Campanella segnala che è venuto il tempo di liberare la creatività sociale e politica dell’umanità dai vincoli di autorità e tradizioni non più sopportabili. Occorre spingersi in direzioni dove la razionalità e la sceinza costituiscano valori fondanti e il sapere non sia dominio di pochi ma patrimonio di tutti ( i fanciulli imparano dall’encicolpedia dei saperi dipinta sulle mura della città). I solari sono governati da un’autorità insieme spirituale e temporale chiamata il Sole che possiede il massimo grado di conoscenze manuali, intellettuali e spirituali. I ruoli sociali sono attribuiti secondo il merito e le conoscenze acquisite.
Aspetti sconcertanti: Comunismo dei beni. I nuovi nati sono allevati in comune. Rigido controllo sulla riproduzione degli abitanti secondo l’esame delle caratteristiche possono garantire la prole migliore e nel momento piu opportuno determinato dai calcoli astronomici. Razionalismo esasperato e la minuziosa regolamentazione di ogni aspetto della vita individuale e collettiva (soffocante pesenza dell’organizzazione statale), dalla piu tenera età alla morte, dal cibo ai vestiti, dall’educazione alll’organizzazione economica e miliare, dal diritto alla religione. Negano l’esistenza del male(diversa concezione della Città di Dio di Agostino) e sono convinti che la politica (organizzazione sociale e comunitaria guidata dalla ragione) sia in grado di dare vita a uno stato perfetto. L’individuo viene dimenticato e totalmente assorbito e schiacciato dalla comunità.
considerazioni La sua vita viene descritta come una lunga fuga dalla legge a causa dei suoi pensieri irriducibili ad una qualsiasi accettazione del Potere locale o dei pregiudizi sociali. Campanella inoltre, pur essendo cristiano, credeva in una società in cui Fede e Scienza potessero coesistere senza contrasti, tanto che si schierò dalla parte di Galileo Galilei.
filosofia La sua cultura filosofica si forma durante i primi anni passati presso i domenicani. La sua irrequieta vivacità intellettuale lo mette in contrasto col dogma aristotelico. Il suo pensiero si sviluppa tramite la lettura dei platonici e di Telesio (Filosofo e naturalista rinascimentale). La sua opera filosofica più importante assieme alla “Città del sole” è la “Metafisica”. In essa esprime una concezione dell’essere che risale a S. Agostino che vede nell’uomo il marchio della Trinità (l’uomo è conosce e ama - Dio è essere, verità, amore) Le linee fondamentali del suo pensiero sono: 1) L’antiaristotelismo (In linea con l’idea barocca del rifiuto della tradizione). 2) Il pan vitalismo (Concezione filosofica in cui tutto è vita) e che si ispira al naturalismo telesiano. 3) Il quadro astrologico-magico. 4) L’idea di una riforma politico-religiosa.
Poesia La poesia di Campanella rivela caratteristiche tali da risultare isolata nel panorama italiano della prima metà del XVII sec. Sebbene presenta caratteristiche comuni sia al marinismo che al classicismo, prevalgono gli elementi non comuni a nessuna di queste due correnti. L’utilizzo dei mezzi tecnici tipici del marinismo sono leciti, essi però devono essere subordinati alla ricerca di un preciso fine etico profetico in chiave religiosa. Il primo elemento caratteristico della poesia di Campanella è il forte contenuto filosofico. Egli ritiene che la poesia è il miglior mezzo di trasmissione della conoscenza, molto più potente della prosa in quanto è dotata dell’allettamento del verso. Il secondo elemento caratteristico è l’autobiografismo. Esso deriva dall’insegnamento dantesco a trarre dall’esperienze personali un messaggio valido per l’intera umanità. Quella di Campanella è dunque una poesia filosofica con un esplicito intento conoscitivo riguardo la verità rivelata del cristianesimo. Per questo motivo la sua lirica diventa profeticaautobiografica. I suoi modelli sono la figura del poeta-profeta di Dante e i Salmi contenuti nella Bibbia.
Scelta d’alcune poesie filosofiche di Settimotano Squilla Essa è una raccolta di poesie filosofiche (in vari metri) scritte durante il periodo passato in carcere a Napoli. Furono pubblicate nel 1622 dall’amico Tobia Adami. Alcune di esse espongono i capisaldi della sua filosofia, altre sono preghiere animate da una profonda commozione e altre ancora riflettono i travagli della sua esperienza biografica. L’opera è accompagnata da un commento in prosa dell’autore.
Scelta d’alcune poesie filosofiche di Settimotano Squilla: Proemio e commento Proemio Io, che nacqui dal Senno e di Sofia, Sagace amante del ben, vero e bello, Il mondo vaneggiante a sé rubello Richiamo al latte della madre mia. Commento di Tommaso Campanella Essa mi nutre, al suo marito pia; E mi trasfonde seco, agile e snello, Dentro ogni tutto, ed antico e novello, Perché conoscitor e fabbro io sia. 9. Questo verso contiene tutta la loica e tutti i sillogismi, che dalla parte al tutto ci guidano a sapere. Se tutto il mondo è come casa nostra, Fuggite, amici, le seconde scuole, Ch’un dito, un grano ed un detal ve’l mostra. 11. Col dito replicato si fa il palmo, al palmo il braccio, dal braccio la canna, ed ogni numero crescente. Col grano replicato, i pesi; col detale riempito, le misure. E questo è il modo du loicare più noto in matematica. Se avanzano le cose le parole, Doglia, superbia e l’ignoranza vostra Stemprate al fuoco ch’io rubbai dal sole. 1. <<Senno>> è l’intelletto eterno. <<Sofia>>, la sapienza creata, diffusa in ogni ente, che, impregnata dall’intelletto divino, partorisce i veri sapienti, ma da sé, i sofisti e rubelli a se stessi, in quanto creati da Dio. 8. Dal divino senno aiutato, il savio penetra, con esso lui, quasi volando, tutte le cose fatte e future. 10. <<Scuole seconde>> sono quelle che non da Dio nella natura imparano, ma da’ libri degli uomini, parlanti come opinanti di proprio capriccio, e non come testimonianti di quelli che impararo nella scuola di Dio. 12. Le parole non arrivano a dir l’essenza delle cose; né tutte le cose note hanno la lor propria voce, e l’ignote nulla; talché la deficienza, l’equivocazioni e sinonimità fan doglia a’ savi, che veggono non potersi sapere; superbia a’ sofisti, che mettono il sapere nelle parole; ignoranza a tutti. 14. Prometeo rubbò il fuoco, e fu però carcerato nel Caucaso, perché facea. . .
L’ultima opera: l’egloga a luigi XIV Nel 1638 mentre Campanella si trova a Parigi nasce luigi XIV, futuro re di Francia. Secondo un documento anonimo il domenicano fu incaricato di scrivere un oroscopo per il principe di Francia. Non siamo in grado di verificare la veridicità di questa fonte in quanto l’oroscopo è andato perduto. Un’altra opera dedicata alla nascita regale è l’Egloga al delfino, ultima opera importante di Tommaso e composta nel dicembre del 1638. Il componimento lirico consiste in 250 esametri latini accompagnati da un commento. Il testo è carico di significato profetico: tramite esso Campanella annuncia la nascita dell’attesissimo erede al trono di Francia. Tommaso prende come modello la quarta egloga di Virgilio che la cultura cristiana aveva letto come profezia relativa alla nascita di Cristo. L’egloga al delfino può essere interpretata come la chiave di volta dell’intera esistenza di Campanella: un’esistenza votata alla scrittura come annuncio.
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