Roma 6 novembre 2013 Gerone re di Siracusa
Roma, 6 novembre 2013
Gerone, re di Siracusa, volendo dedicare una corona d’oro agli dei, consegnò una grande quantità d’oro a un orefice. L’opera risultò bellissima, e in un primo tempo venne approvata dal re. Ma dopo un po’ gli venne il sospetto che l’orefice avesse sostituito una certa quantità d’oro con dell’argento. Non sapendo però come fare per provare il furto, interpellò Archimede. Questi, mentre rifletteva sul da farsi, un giorno andò al bagno, e si accorse che quanto il suo corpo si immergeva nell’acqua, tanta acqua fuoriusciva dalla vasca. Così avendo trovato la spiegazione, non continuò il bagno, ma ne uscì con un balzo e tutto nudo se ne corse a casa gridando: eureka, eureka!
Sulla base di questa idea fece due masse dello stesso peso della corona, una d’oro, l’altra d’argento. Ciò fatto, riempì d’acqua un vaso fino all’orlo, e vi immerse la massa d’argento. . . E così trovò quanta acqua corrispondeva a un certo peso d’argento. Poi immerse lo stesso peso d’oro, e trovò che era uscita una quantità d’acqua minore, in quanto un corpo d’oro è più piccolo di uno d’argento dello stesso peso. Infine, immersa la corona, trovò che l’acqua che tracimava era maggiore di quella dell’oro, e da questa differenza dedusse quanto argento era mescolato all’oro, e smascherò il furto dell’orefice. Vitruvio, L’architettura
Quando Marcello si ritirò a una distanza di sicurezza, Archimede costruì una specie di specchio esagonale, e a una distanza proporzionale alla grandezza dello specchio pose dei piccoli specchi simili con quattro angoli, mobili per mezzo di collegamenti e di cerniere, e fece in modo che il centro dello specchio ricevesse i raggi del sole a mezzogiorno. A questo punto i raggi riflessi produssero delle terribili fiamme sulle navi, che furono ridotte in cenere a distanza. Tzetzes, Chiliades
Benché inventore di molte belle cose, mostrò di stimare più delle altre la dimostrazione della proporzione che c’é tra il cilindro e la sfera contenuta dentro al cilindro, perché pregò i suoi parenti e amici, che dopo la sua morte ponessero sopra il suo sepolcro un cilindro contenente dentro di sé una sfera solida con la indicazione della proporzione con la quale il contenente eccede il contenuto. Polibio, Le storie
Un giorno scrutavo ogni angolo con lo sguardo (fuori della porta sacra a Ciane c'è un gran numero di sepolcri) e scorsi una colonnetta che non sporgeva molto dai cespugli, su cui stava l'effigie di una sfera e di un cilindro. Subito dissi ai Siracusani (si trovavano con me i più ragguardevoli cittadini) che pensavo si trattasse proprio di ciò che cercavo. Si mandò molta gente con falci e il luogo fu ripulito e sgombrato.
Quando fu aperto l'accesso, ci avvicinammo al lato frontale del piedistallo: si vedeva un'iscrizione quasi dimezzata, in cui i versi si erano corrosi verso la fine di ciascuno. Così una fra le più celebri città della Grecia, e una volta anche fra le più dotte, avrebbe ignorato l'esistenza della tomba del suo più geniale cittadino, se non gliel'avesse fatta conoscere un uomo di Arpino. Cicerone, Disputazioni Tuscolane
Sulla sfera e il cilindro La misura del cerchio Conoidi e sferoidi Sulle spirali L’equilibrio dei piani La quadratura della parabola I galleggianti Arenario Sul metodo meccanico Stomachion Il libro dei lemmi Il problema dei buoi
De expetendis et fugiendis rebus (1501) Archimedis syracusani Monumenta omnia mathematica
1906: Johan Ludwig Heiberg trascrive il palinsesto 1915 -20: Il codice C sparisce di nuovo 1998: Il codice C viene venduto all’asta e acquistato per due milioni di dollari da un anonimo miliardario americano
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