RISCHIO SISMICO DISPOSIZIONE OPERATIVE IN CASO DI EMERGENZA

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RISCHIO SISMICO DISPOSIZIONE OPERATIVE IN CASO DI EMERGENZA 20 aprile 2018 ASPP Alessandra Busulini

RISCHIO SISMICO DISPOSIZIONE OPERATIVE IN CASO DI EMERGENZA 20 aprile 2018 ASPP Alessandra Busulini Si. RVe. SS

TERREMOTO azioni di prevenzione • Individuare azioni preventive per limitare i danni a persone

TERREMOTO azioni di prevenzione • Individuare azioni preventive per limitare i danni a persone causate da strutture e suppellettili degli edifici scolastici e loro pertinenze. Si. RVe. SS

RISCHIO SISMICO è il prodotto della PERICOLOSITÀ SISMICA per la ESPOSIZIONE e la VULNERABILITÀ

RISCHIO SISMICO è il prodotto della PERICOLOSITÀ SISMICA per la ESPOSIZIONE e la VULNERABILITÀ DEL TERRITORIO

 PERICOLOSITÀ Dipende dalla probabilità di occorrenza di un evento sismico di assegnata intensità,

PERICOLOSITÀ Dipende dalla probabilità di occorrenza di un evento sismico di assegnata intensità, in un determinato luogo entro un periodo di tempo prestabilito. È funzione della sismicità regionale e delle condizioni fisiche locali ed è indipendente dall'ambiente costruito.

ESPOSIZIONE È legata al numero di persone coinvolte e al valore dei manufatti che

ESPOSIZIONE È legata al numero di persone coinvolte e al valore dei manufatti che possono essere danneggiati. Dipendente dalle attività economiche e culturali, dal valore degli edifici, delle opere d’arte presenti in un certo territorio. È funzione della popolazione e della sua età, della sua distribuzione sul territorio, dalle attività economiche a e mezzi di produzione, etc.

VULNERABILITÀ È il grado di danno atteso alle costruzione in un determinato luogo in

VULNERABILITÀ È il grado di danno atteso alle costruzione in un determinato luogo in conseguenza di un evento sismico. Dipende dalle caratteristiche degli edifici e dalla loro distribuzione, della rete stradale e ferroviaria.

TERREMOTO È un fenomeno naturale caratterizzato da un improvviso scuotimento della crosta terrestre che

TERREMOTO È un fenomeno naturale caratterizzato da un improvviso scuotimento della crosta terrestre che si propaga in tutte le direzioni. Si. RVe. SS

Scale sismiche • Magnitudo (Richter): è legata alla energia liberata dal sisma. • Intensità

Scale sismiche • Magnitudo (Richter): è legata alla energia liberata dal sisma. • Intensità (Mercalli, MSK): è legata ai danni prodotti dal terremoto Ogni terremoto ha un solo valore di magnitudo, ma diverse intensità Una scossa in genere dura meno di un minuto

TERREMOTO Previsione o Prevenzione ? I terremoti non si possono evitare né è possibile

TERREMOTO Previsione o Prevenzione ? I terremoti non si possono evitare né è possibile prevederli con precisione. Anche nel caso di una previsione precisa non potremmo evitare i danni

TERREMOTO STORIA SISMICA DEL TERRITORIO Un obiettivo realistico è quello delle previsioni a medio

TERREMOTO STORIA SISMICA DEL TERRITORIO Un obiettivo realistico è quello delle previsioni a medio termine spazio-temporale, basate sulla storia nella sismicità del territorio, per cui l'allarme è dato su un arco di tempo dell'ordine di qualche anno e con un'incertezza spaziale di centinaia di chilometri. Tale tipo di previsione consente la realizzazione di opere di prevenzione rilevanti.

TERREMOTO Lo scopo principale della prevenzione è la definizione del rischio sismico di un'area

TERREMOTO Lo scopo principale della prevenzione è la definizione del rischio sismico di un'area che è la combinazione di elementi di natura fisica con altri di natura tecnica.

Sismicità in Italia e nel Veneto Si. RVe. SS

Sismicità in Italia e nel Veneto Si. RVe. SS

Il territorio del Nord. Est è bordato ad Est dall’elevata sismicità dell’area istriano-slovena (aree

Il territorio del Nord. Est è bordato ad Est dall’elevata sismicità dell’area istriano-slovena (aree n° 1, 2 e 3), a Nord dall’area Friulano - Carnica (area n° 4), a Nord-Ovest dall’area di Belluno- Alpago - Cansiglio, con una propaggine verso l’Asolano - Montello (aree n° 5 e 6), da Ovest dall’area del Veronese - Lago di Garda (aree n° 7 ed 8) ed infine da Sud dell’Appennino Emiliano - Romagnolo (area 39).

Massime intensità macrosismiche osservate nei comuni del Veneto

Massime intensità macrosismiche osservate nei comuni del Veneto

LE 4 ZONE SISMICHE Zona 1 È la zona ritenuta più pericolosa e dove

LE 4 ZONE SISMICHE Zona 1 È la zona ritenuta più pericolosa e dove statisticamente possono verificarsi terremoti di forte intensità. Comprende 725 Comuni. Maniago, Gemona del Friuli, Macerata Zona 2 Nei Comuni inseriti in questa zona possono verificarsi terremoti di media-forte intensità. Comprende 2. 344 Comuni. Pedavena, Montebelluna, Mussolente, Torri del Benaco

LE 4 ZONE SISMICHE Zona 3 I Comuni inseriti in questa zona possono essere

LE 4 ZONE SISMICHE Zona 3 I Comuni inseriti in questa zona possono essere soggetti a terremoti di medio/bassa intensità. Comprende 1. 544 Comuni. Agordo, Camposampiero, Castelmassa, Motta di Livenza, San Donà di Piave, Verona, Vicenza, … ma anche Santa Maria di Sala, Martellago, Salzano, Noale, Scorzè.

LE 4 ZONE SISMICHE Zona 4 È la zona considerata meno pericolosa. Comprende 3.

LE 4 ZONE SISMICHE Zona 4 È la zona considerata meno pericolosa. Comprende 3. 488 Comuni. Padova, Rovigo, Venezia, Mirano, Spinea La zona 4 fa riferimento a tutte le aree in precedenza non classificate: questa decisione evidenzia la sismicità dell’intero territorio nazionale.

Massime Intensità Macrosismiche osservate nella provincia di Venezia (scala MSK) • Venezia, Noale: 8°

Massime Intensità Macrosismiche osservate nella provincia di Venezia (scala MSK) • Venezia, Noale: 8° grado • Mirano, Martellago, Salzano, S. Maria di Sala, Spinea: 7°grado (Danni agli edifici Molte persone si spaventano e corrono fuori dagli edifici. Molti non riescono a stare in equilibrio: la vibrazione è notata da persone al volante di automobili in movimento. Le campane suonano; In vari edifici di tipo C il danno è di grado 1; in vari edifici di tipo B il danno è di grado 2. Molti edifici di tipo A subiscono danni di grado 3 e pochi di grado 4. In casi particolari ci sono frane su strade inclinate; fessure nelle strade; condutture danneggiate; fessure in muri di pietra. Si formano onde nell’acqua, e l’acqua diventa torbida ed infangata. I livelli d’acqua nei pozzi ed il flusso delle sorgenti cambiano. In pochi casi le sorgenti asciutte riacquistano il loro flusso ed altre smettono di fluire. In certi casi, scivolano mucchi di sabbia. ) • Dolo, Mira < 6°grado

Faglie attive in Italia

Faglie attive in Italia

Effetto di sito Liquefazione delle sabbie I sedimenti sciolti, come quelli presenti nella pianura

Effetto di sito Liquefazione delle sabbie I sedimenti sciolti, come quelli presenti nella pianura padana amplificano le onde sismiche peggiorando i danni.

 «PRIMA» AZIONI DI PREVENZIONE «MESSA IN SICUREZZA» «DURANT E» «DOPO» LE 4 FASI

«PRIMA» AZIONI DI PREVENZIONE «MESSA IN SICUREZZA» «DURANT E» «DOPO» LE 4 FASI DEL SISMA Si. RVe. SS

Osservare gli ambienti di lavoro Si. RVe. SS

Osservare gli ambienti di lavoro Si. RVe. SS

AZIONI PREVENTIVE SOPRALLUOGO ED INDIVIDUAZIONE DI EVENTUALI CEDIMENTI STRUTTURALI E NON STRUTTURALI RELATIVI AGLI

AZIONI PREVENTIVE SOPRALLUOGO ED INDIVIDUAZIONE DI EVENTUALI CEDIMENTI STRUTTURALI E NON STRUTTURALI RELATIVI AGLI EDIFICI SCOLASTICI E PERTINENZE Osservazione degli ambienti di lavoro • Procedure di ancoraggio Conoscere le “vie di fuga” • Lasciare sempre agibili/sgombre le “vie di fuga” • Gestione degli zaini/materiale scolastico entro le aule Conoscenza materiali • Riordino/gestione funzionale dei vari materiali Si. RVe. SS

Osservazione degli ambienti di lavoro Procedure di ancoraggio dei mobili (armadi, scaffali, lim, videoproiettori

Osservazione degli ambienti di lavoro Procedure di ancoraggio dei mobili (armadi, scaffali, lim, videoproiettori e quant’altro) Si. RVe. SS

Conoscere le “vie di fuga” Lasciare sempre agibili e sgombre le “vie di fuga”

Conoscere le “vie di fuga” Lasciare sempre agibili e sgombre le “vie di fuga” Gestione degli zaini/materiale scolastico entro le aule Si. RVe. SS

COMPORTAMENTI E AUTOPROTEZIONE • Ancorare gli armadi ai muri • Evitare di caricare con

COMPORTAMENTI E AUTOPROTEZIONE • Ancorare gli armadi ai muri • Evitare di caricare con pesi le parti alte dei mobili • Mobili con le ante e con le chiavi • Evitare il più possibile le mensole • BISOGNA ESSERE PREPARATI PSICOLOGICAMENTE

IN-FORMAZIONE ED ADDESTRAMENTO Piano di emergenza § conoscenza e diffusione a tutto il personale

IN-FORMAZIONE ED ADDESTRAMENTO Piano di emergenza § conoscenza e diffusione a tutto il personale e agli utenti delle procedure di evacuazione § conoscenza specifica rispetto alle varie “chiavi di arresto” PROVE DI EVACUAZIONE SPECIFICHE PER IL TERREMOTO Si. RVe. SS

Conoscere le “chiavi d’arresto” del gas, dell’acqua, dell’impianto elettrico Si. RVe. SS

Conoscere le “chiavi d’arresto” del gas, dell’acqua, dell’impianto elettrico Si. RVe. SS

Conoscere le “vie di fuga” Informarsi sull’esistenza di uno specifico piano di emergenza in

Conoscere le “vie di fuga” Informarsi sull’esistenza di uno specifico piano di emergenza in caso di terremoto da parte della Protezione Civile in generale ed entro l’Istituzione Scolastica in particolare; Si. RVe. SS

Si. RVe. SS

Si. RVe. SS

LA GESTIONE DELLA SCOSSA Si. RVe. SS

LA GESTIONE DELLA SCOSSA Si. RVe. SS

Durante la scossa • Dobbiamo essere in grado di gestire la PAURA • Dobbiamo

Durante la scossa • Dobbiamo essere in grado di gestire la PAURA • Dobbiamo ragionare ed effettuare subito AUTOPROTEZIONE • Potremo così essere OPERATIVI e UTILI per salvaguardare la nostra incolumità e quella di chi ci sta vicino • (video Napo)

Cercare protezione

Cercare protezione

NESSUNO SCAPPA O SI METTE A CORRERE DURANTE LA SCOSSA

NESSUNO SCAPPA O SI METTE A CORRERE DURANTE LA SCOSSA

Come possiamo essere utili in caso di emergenza sismica ? La paura è normale:

Come possiamo essere utili in caso di emergenza sismica ? La paura è normale: come gestirla ? • L’insegnante dovrebbe aprire la porta (potrebbe non essere più possibile farlo !) Non si scappa: si sta fermi. • Tutti sotto a banchi e tavoli anche l’insegnante: • Si impartiscono ordini a voce !

Durante la scossa • • Non uscite Non scappate Proteggetevi Non usate le scale

Durante la scossa • • Non uscite Non scappate Proteggetevi Non usate le scale

Dopo la scossa • Analizzare le vie d’esodo • Le scale sono ancorate al

Dopo la scossa • Analizzare le vie d’esodo • Le scale sono ancorate al muro? • Chiamare le persone per nome (contatto acustico) • Ci si informa sulla situazione • Si fanno muovere le persone che sono in grado di muoversi.

Dopo la scossa • Assicurarsi di avere le scarpe ! • Esodo: ci si

Dopo la scossa • Assicurarsi di avere le scarpe ! • Esodo: ci si rifà al Piano di Emergenza Comunale. • Qual è il punto di raccolta più vicino alla scuola ? Valutare la situazione: • Crepe a 45°, • Fumo e polvere, • Mobilio a posto • Si sta bene (noi e gli altri) • Ci sono persone che hanno bisogno di aiuto?

VULNERABILITA’ SISMICA Si. RVe. SS Edificio MENO Vulnerabile Edificio PIU’ Vulnerabile Edificio MENO Danneggiato

VULNERABILITA’ SISMICA Si. RVe. SS Edificio MENO Vulnerabile Edificio PIU’ Vulnerabile Edificio MENO Danneggiato Edificio MENO Vulnerabile Edificio PIU’ Danneggiato Edificio PIU’ Vulnerabile UGUALE AZIONE SISMICA

Fessure Nella categoria delle fessure non strutturali cioè probabilmente non pericolose, si possono collocare

Fessure Nella categoria delle fessure non strutturali cioè probabilmente non pericolose, si possono collocare le fessure murarie verticali, provocate dalle dilatazioni, in adiacenza di pilastri in cemento armato o sui pilastri.

Fessurazioni pericolose Queste tipologie di fessure sono sicuramente indice di problemi strutturali Si. RVe.

Fessurazioni pericolose Queste tipologie di fessure sono sicuramente indice di problemi strutturali Si. RVe. SS

Fessurazioni pericolose Si. RVe. SS

Fessurazioni pericolose Si. RVe. SS

Gestione dell’emergenza terremoto e il Sistema della Protezione Civile Evacuazione secondo il piano di

Gestione dell’emergenza terremoto e il Sistema della Protezione Civile Evacuazione secondo il piano di emergenza Al termine del movimento tellurico il Coordinatore dell’Emergenza, dopo aver verificato le condizioni di sicurezza delle vie di fuga, dirama, se necessario, l’allarme di evacuazione come previsto dal Piano di Emergenza e se necessario, attiva gli addetti alle comunicazioni di emergenza per la chiamata dei soccorsi.

Dopo la scossa • Se la scossa è di debole intensità non è detto

Dopo la scossa • Se la scossa è di debole intensità non è detto che l’esodo sia la misura più corretta. • Se non c’è polvere, se non ci sono importanti crepe, se il mobilio è a posto, l’interno è ancora il luogo più sicura. • L’evacuazione ha solo un significato psicologico.

La logica deve essere sempre: Ci si sposta sempre da un luogo meno sicuro

La logica deve essere sempre: Ci si sposta sempre da un luogo meno sicuro a uno più sicuro.