QUER PASTICCIACCIO BRUTTO DE VIA MERULANA Primavera 1927
QUER PASTICCIACCIO BRUTTO DE VIA MERULANA
■ Primavera 1927, Roma. In un decoroso palazzo di via Merulana - "er palazzo dell'oro" perché abitato da agiati borghesi- sono commessi due delitti. ■ La Contessa Menegazzi è rapinata. ■ Pochi giorni dopo, sullo stesso piano, appartamento di fronte, viene assassinata Liliana Balducci, giovane, bella, sofferente per l’insoddisfatto desiderio di maternità. Le indagini vengono affidate a Ciccio Ingravallo, funzionario molisano della squadra mobile di Roma ■ Ingravallo è celibe, introverso, amico dei Balducci.
■ Le ricerche collegano l'omicidio con la precedente rapina: anche dall'appartamento dei Balducci sono spariti gioielli e soldi. ■ Ingravallo decide il fermo di un cugino di Liliana, Giuliano Valdarena. ■ Liliana lo aveva trattato come un figlio ed egli ne aveva approfittato per estorcerle regali costosi
■ Valdarena può ha un alibi di ferro. ■ Il commissario indaga sul furto partendo dal ritrovamento di un biglietto tranviario dei Castelli Romani; la pista lo conduce nel mondo del sottoproletariato della periferia romana. ■ A Marino si indaga su una tintoria e sulla sua proprietaria, Zamira Pacori. L’esercizio commerciale è al centro di traffici illeciti. Vi si ritrovano di giovani prostitute, tra cui una ex cameriera dei Balducci. ■ In una casa della campagna romana si ritrovano i gioielli rubati.
■ Ingravallo arresta per la rapina in casa Menegazzi un giovane, che però si rivela innocente riguardo all'omicidio Balducci. ■ Le ricerche lo portano ad individuare come possibile colpevole una ex domestica, una delle tante ragazze accolte dalla Balducci come figlie ■ Tina, l’accusata, messa alle strette dall'interrogatorio di Ingravallo si grida innocente e il delitto si configura sempre più come un inestricabile pasticciaccio al quale il romanzo non da soluzione.
■ Ideato a partire dal 1945, Quer pasticciaccio brutto de via Merulana venne scritto durante il suo soggiorno fiorentino: il clima era finalmente alleggerito della fine della guerra e della caduta del fascismo. ■ Apparve a puntate, nel 1946 sulla rivista “Letteratura”, fondata e diretta da Alessandro Bonsanti. ■ Nel 1957 apparve in volume unico. Fu subito un successo e lo scrittore milanese, fino ad allora era conosciuto solo dalla critica, fu conosciuto dal grande pubblico.
■ La trama possa induce a pensare a un romanzo giallo ■ Quer pasticciaccio brutto de via Merulana si presenta come un accumulo di personaggi grotteschi, attraversati da una vena di nevrosi, malati, fatti grandi e irrilevanti, molteplici linguaggi. ■ Non si approda a nessuna conclusione, per lo scioglimento degli intrighi e dei retroscena. ■ Non c’è la verità, ma nemmeno è essa il centro della storia e il termine della tensione; lettore è stordito dalle immagini di cose, dalle digressioni, dalla lingua ridondante, ricchissima neologismi, dialettalismi e regionalismi.
■ La cornice-sfondo del romanzo è rappresentata da Roma, falsa, perbenista, nei primi anni del fascismo, popolata da personaggi ambigui, arricchitisi con la guerra. ■ Il sottoproletariato sopravvive. ■ In Quer pasticciaccio brutto de via Merulana Gadda elabora una mimesi interna, tra barocco ed espressionismo, di quel mondo che ha conosciuto e di cui ha sperimentato la “baroccaggine”, citando le sue parole. ■ Il “pasticciaccio” è dunque reale, sociale, linguistico e strutturale.
Il Sentiero ■ Appare nel 1947. L’ ambientazione è in una città ligure, forseprobabilità con Sanremo. Il periodo storico è quello della Seconda guerra. ■ Protagonista della storia è il bambino Pin, del Carrugio Lungo, che partecipa a un distaccamento partigiano. ■ Secondo Belpoliti è un senex puer, » cioè un personaggio che racchiude e combina al suo interno la contrapposizione tra la giovane età anagrafica e l'atteggiamento e lo stile di vita adulto che conduce. Pin circola nel racconto creando una serie di relazioni con gli altri protagonisti (la sorella prostituta, Cugino, il partigiano Lupo Rosso), spesso di natura conflittuale» .
■ Il sentiero è segno immaginario: il romanzo riprende moduli fiabeschi, innestati su dati reali della vita quotidiana -il sesso, la guerra, la morte, l'amicizia- talvolta drammatici. ■ Questo sentiero è inesistente, è dell’immaginazione del personaggio e al tempo stesso di Calvino. ■ C’è un oggetto -la pistola- che Pin la ruba dalla camera della sorella mentre sta con un soldato tedesco. ■ Passerà di mano in mano, come una sorta di graal; è il correlativo oggettivo di tutta la vicenda ■ Nell’osteria dei grandi, dopo che è apparso uno sconosciuto, viene chiesto a Pin di rubare la pistola
■ L’Italia è occupata dai tedeschi. ■ Pin esegue l’ordine, la notte ruba la pistola. ■ Il giorno dopo la porta all’osteria ma nessuno sembra considerare l’oggetto ■ Pin, infuriato, scappa, nasconde la pistola in un posto segreto, lungo un sentiero dove fanno i nidi i ragni.
■ Torna a casa e viene catturato dai tedeschi, che lo trovano con il cinturone della pistola. Lo arrestano. ■ In carcere viene picchiato; conosce Lupo Rosso, partigiano di soli sedici anni, che lo coinvolge nel suo progetto di fuga. ■ I due riescono a scappare, si perdono. Pin da solo girovaga; incontra Cugino, un partigiano. Va con lui sulle montagne per far parte della banda del Dritto
■ Qui conosce gli altri partigiani ■ Una sera il nascondiglio prende fuoco per un incidente e il gruppo si sposta in una capanna abbandonata. ■ Si profila uno scontro tra partigiani e tedeschi. ■ I capi partigiani Kim e Ferreira si recano al gruppo del Dritto per pianificare l’attacco. Il giorno della battaglia il Dritto, diserta il combattimento per rimanere solo con la donna che ama. La battaglia si conclude senza gradi risultati e il gruppo si riunisce con altri partigiani. ■ La battaglia si risolve con una ritirata strategica. La discussione si accende quando Pin comincia a rivelare la tresca amorosa tra il Dritto e la Giglia, moglie di un altro membro del gruppo, scoperta il mattino. ■ Dritto lo picchia, Pin gli morde la mano. Pin scappa, torna al sentiero, non trova la pistola. Va a casa: l’ha la sorella, cui l’ha consegnata Pelle, ex partigiano del gruppo di Dritto, ora traditore. La riprende. ■ È ancora al sentiero. Qui incontra Cugino e va via con lui
■ Pin è un orfano, cerca un padre (il suo lo ha lasciato) un uomo adulto a cui far riferimento. ■ Lupo Rosso è una sorta di alter ego e quella figura maschile ricercata: è l’eroe, un partigiano coraggioso nella lotta contro i tedeschi. ■ Calvino è un ex partigiano, ha finito da poco tempo di partecipare alla resistenza.
■ Osserva Belpoliti: «È un’immagine. Calvino è uno scrittore visivo; a rivelarlo fin dalle prime righe del suo libro, questa visività, questo elemento ottico, coloristico. Non c’è solo la visione, ma ci sono anche gli odori (“l’orina dei muli”), la forma delle case, la forma del vicolo: sono tutti elementi che poi ritorneranno di nuovo in un grande tema calviniano che attraversa tutta la sua opera, cioè quello della città. Esiste un libro che si chiama Le città invisibili, dove le immagini presenti in questo libro di esordio sono nuovamente riproposte al lettore. È una città stretta, una città di vicoli a cui si contrappongono il sentiero, la montagna, i luoghi che stanno intorno a Sanremo, cioè spazi aperti. Calvino lavora sempre con delle coppie: aperto-chiuso, chiaro-oscuro. È quindi uno scrittore di antitesi, uno scrittore che non crea mai delle sintesi, ma sempre dei continui contrasti. Lo stesso fa con i personaggi principali: un bambino e i suoi alter ego che sono degli adulti. Gli adulti hanno tante facce diverse: ostiliamichevoli, favorevoli-negative. Ripeto, è un libro sull'antitesi» .
■ Il sentiero dei nidi di ragno è il primo romanzo pubblicato da Italo Calvino. ■ Esce nel 1947 presso l’editore Einaudi di Torino, per cui Calvino aveva iniziato a lavorare in quegli anni. ■ Vene scritto nel 1946, rapidamente: dice Calvino di aver impiegato molto tempo solo per il primo capitolo; tutto il resto è venuto di getto. ■ Nel 1964 uscirà una nuova edizione de Il sentiero dei nidi di ragno, con alcune modifiche.
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