PSICOLOGIA DELLA COMUNICAZIONE ORGANIZZATIVA VI settimana Leadership Climi

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PSICOLOGIA DELLA COMUNICAZIONE ORGANIZZATIVA VI settimana Leadership Climi organizzativi Conflitto Psicologia della comunicazione organizzativa

PSICOLOGIA DELLA COMUNICAZIONE ORGANIZZATIVA VI settimana Leadership Climi organizzativi Conflitto Psicologia della comunicazione organizzativa - M. Mura

PSICOLOGIA DELL’ORGANIZZAZIONE: IL CONFLITTO (SCARATTI, GOZZOLI IN ARGENTERO ET AL. CAP 14) CONFLITTO –

PSICOLOGIA DELL’ORGANIZZAZIONE: IL CONFLITTO (SCARATTI, GOZZOLI IN ARGENTERO ET AL. CAP 14) CONFLITTO – PERFORMANCE – BENESSERE Relazione curvilinea tra intensità del conflitto e performance (qualità, turnover, assenteismo ecc. ) Esito positivo vs negativo influenzato dalla cultura e dal clima organizzativo (valori, competenze di gestione del conflitto, gestione delle risorse umane, dell’autorità, legittimazione delle diversità ecc. ) esercizio performance conflitto Psicologia della comunicazione organizzativa - M. Mura

PSICOLOGIA DELL’ORGANIZZAZIONE: IL CONFLITTO (SCARATTI, GOZZOLI IN ARGENTERO ET AL. CAP 14) SODDISFAZIONE LAVORATIVA

PSICOLOGIA DELL’ORGANIZZAZIONE: IL CONFLITTO (SCARATTI, GOZZOLI IN ARGENTERO ET AL. CAP 14) SODDISFAZIONE LAVORATIVA percezione che il proprio lavoro risponde a valori e bisogni importanti legati alla propria auto-immagine o identità componente BENESSERE / MALESSERE benessere / malessere sono psico-socio-fisici Psicologia della comunicazione organizzativa - M. Mura

PSICOLOGIA DELL’ORGANIZZAZIONE: IL CONFLITTO (SCARATTI, GOZZOLI IN ARGENTERO ET AL. CAP 14) Modalità di

PSICOLOGIA DELL’ORGANIZZAZIONE: IL CONFLITTO (SCARATTI, GOZZOLI IN ARGENTERO ET AL. CAP 14) Modalità di gestione del conflitto (Rahim, Magner, 1995) 1. 2. 3. 4. 5. Ø Ø Dominio: auto-centratura Sottomissione: centratura sull’altro-potente Compromesso: moderata auto ed etero-centratura Integrazione: alta auto ed etero-centratura Evitamento (tratto della personalità che riguarda i problemi in genere): bassa/nulla auto ed eterocentratura 3 e 4: generano emozioni positive e benessere 1: genera emozioni positive e negative 5: genera emozioni negative 2: nessuna

PSICOLOGIA DELL’ORGANIZZAZIONE: IL CONFLITTO (SCARATTI, GOZZOLI IN ARGENTERO ET AL. CAP 14). Il conflitto

PSICOLOGIA DELL’ORGANIZZAZIONE: IL CONFLITTO (SCARATTI, GOZZOLI IN ARGENTERO ET AL. CAP 14). Il conflitto prolungato Ø Ø Ø è o diventa un conflitto sulla relazione produce malessere/insoddisfazione che influenzano negativamente la performance (malattie, calo, aumento degli errori, boicottaggio della performance) è associato ad ATTEGIAMENTI DI NON GESTIONE IGNORARLO / EVITARLO / RITIRARSI Psicologia della comunicazione organizzativa AA 2011 -12 - M. Mura

PSICOLOGIA DELL’ORGANIZZAZIONE: IL CONFLITTO (SCARATTI, GOZZOLI IN ARGENTERO ET AL. CAP 14) IL CONFLITTO

PSICOLOGIA DELL’ORGANIZZAZIONE: IL CONFLITTO (SCARATTI, GOZZOLI IN ARGENTERO ET AL. CAP 14) IL CONFLITTO NON GESTITO produce effetti negativi, immediati e a lungo termine sul singolo, sul gruppo e/o sull’organizzazione IL CONFLITTO VIENE AGITO con modalità reattive e distruttive adattamento apatico: deresponsabilizzazione, adempimento rigido del compito, disimpegno dipendenza: ricerca di direttive e di protezione riconoscimento: alleanze seduttive e manipolatorie Psicologia della comunicazione organizzativa - M. Mura

PSICOLOGIA DELL’ORGANIZZAZIONE: IL CONFLITTO (SCARATTI, GOZZOLI IN ARGENTERO ET AL. CAP 14; MAIMONE, CAP.

PSICOLOGIA DELL’ORGANIZZAZIONE: IL CONFLITTO (SCARATTI, GOZZOLI IN ARGENTERO ET AL. CAP 14; MAIMONE, CAP. 1, 11) GESTIRE IL CONFLITTO v v analizzare il problema: è sul compito? sulla relazione? su entrambi? considerare e utilizzare le variabili individuali e situazionali nelle strategie di “fronteggiamento” (to copy) dei conflitti critici (competenze professionali e comunicative, cultura organizzativa, ecc. ) adottare una prospettiva «win-win» : individuare una soluzione che renda tutti «vincenti» (obiettivo condiviso, prassi cooperativa ecc. ) SE IMPOSSIBILE la soluzione win-win trovare un compromesso per scongiurare la distruzione Psicologia della comunicazione organizzativa AA 2011 -12 - M. Mura

Psicologia dell’organizzazione (Cortese, Tesio, in Argentero et al. , cap. 12 ) La presa

Psicologia dell’organizzazione (Cortese, Tesio, in Argentero et al. , cap. 12 ) La presa di decisione q criteri principali di analisi: üDimensioni: rilevanza (relativa all’impatto), tempistica (tempi dell’effetto e delle conseguenze), contesto (certezza, rischio, incertezza rispetto a informazioni e possibilità previsionali: Hunt, Osborn, 1997) üTipologia (interazione delle Dimensioni: Simon, 1960)): programmate (problemi strutturati, routine: decisioni operative), non-programmate (problemi nonstrutturati/crisi, tattiche, strategiche) üAttore che le assume: top-menager, leader formale o informale, singolo o gruppo Psicologia della comunicazione organizzativa - M. Mura

Psicologia dell’organizzazione (Cortese, Tesio, in Argentero et al. , cap. 12 ) q Modelli

Psicologia dell’organizzazione (Cortese, Tesio, in Argentero et al. , cap. 12 ) q Modelli decisionali üRazionale classico, normativo: prescrittivo (fasi) per “massimizzare i risultati” üRazionalità limitata Simon (1967): limiti di elaborazione, uso di euristiche (ragionamento automatico del pensiero quotidiano) decisioni “soddisfacenti”, non ottimali e razionali (modello individualistico) Psicologia della comunicazione organizzativa AA 2011 -12 - M. Mura

Psicologia dell’organizzazione (Cortese, Tesio, in Argentero et al. , cap. 12 ) q Modelli

Psicologia dell’organizzazione (Cortese, Tesio, in Argentero et al. , cap. 12 ) q Modelli decisionali üModello dell’accordo/disaccordo (Thompson, 1967; Cohen, March, Olsen, 1972) obiettivi/metodi: razionale, incrementale (prova-errore), politico (della coalizione), “cestino della spazzatura”(interazione stocastica tra elementi indipendenti: partecipanti, problemi, soluzioni, opportunità; legato in genere ad organizzazioni a legami deboli come scuola e università, Karl. E. Weick, 1988 ) üRazionalità ecologica (Todd, Gigernzer, 2003): rivalutazione delle euristiche rispetto al contesto üTeoria 1995) dell’Azione Situata Psicologia della comunicazione organizzativa AA 2011 -12 - M. Mura (Suchman, 1987; Mantovani,

Psicologia dell’organizzazione: modelli della decisione (Cortese, Tesio, in Argentero et al. , cap. 12

Psicologia dell’organizzazione: modelli della decisione (Cortese, Tesio, in Argentero et al. , cap. 12 ) Modello della razionalità limitata (Simon, 1967): gli individui per assumere decisioni utilizzano “euristiche”, una modalità di ragionamento automatico, affettivamente connotato perchè legato all’identità sociale: ü strategie, “regole” o “scorciatoie” di pensiero semplificate che permettono alle persone di giungere rapidamente a giudizi sociali in mancanza di schemi immediatamente accessibili; sono spesso efficaci e di ampio uso nella vita quotidiana ü il ricorso alle euristiche (come agli schemi) è più probabile in situazioni in cui le persone devono impegnarsi nell’elaborazione di giudizi complessi in presenza di fattori che diminuiscono la possibilità di accuratezza dei processi cognitivi (stanchezza o mancanza di tempo) Psicologia della comunicazione organizzativa - M. Mura

Psicologia dell’organizzazione: modelli della decisione (Cortese, Tesio, in Argentero et al. , cap. 12

Psicologia dell’organizzazione: modelli della decisione (Cortese, Tesio, in Argentero et al. , cap. 12 ) Modello della razionalità limitata - le euristiche: ü euristica della rappresentatività: decide se un certo esemplare appartiene a una determinata categoria (Tversky e Kahneman, 1974), giudica il nuovo; il criterio utilizzato per decidere è quello della rilevanza o somiglianza al prototipo, si trascura la probabilità di base Ø (Esempio: a Cagliari una persona descrivibile come sporca, malvestita, spettinata, che chiede l’elemosina è. . . Americana, Italiana, Nigeriana, Giapponese? Psicologia della comunicazione organizzativa -13 - M. Mura

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Psicologia dell’organizzazione: modelli della decisione (Cortese, Tesio, in Argentero et al. , cap. 12 ) Modello della razionalità limitata - le euristiche: q euristica della disponibilità: decide sulla probabilità di un determinato evento, basandosi sulla facilità e rapidità con cui vengono in mente esempi che fanno riferimento alla sua categoria; la stima di frequenza può essere influenzata da tendenze sistematiche utilizzate nella ricerca di informazioni (biases di attenzione e memoria selettive) e/o dalla particolare “immaginabilità” di un evento in riferimento al Sé (Esempi: le persone valutavano come cause di morte più frequenti omicidi o atti terroristici rispetto a malattie cardiocircolatorie, Slovic, Fischoff e Lichtenstein, 1976; entrambi i coniugi sovrastimano il proprio contributo personale alle attività domestiche perché ricordano con più facilità esempi positivi del proprio comportamento, Ross e Sicoly, della comunicazione organizzativa AA 2012 -13 - M. 1979 Psicologia ) Mura

Psicologia dell’organizzazione: modelli della decisione (Cortese, Tesio, in Argentero et al. , cap. 12

Psicologia dell’organizzazione: modelli della decisione (Cortese, Tesio, in Argentero et al. , cap. 12 ) Modello della razionalità limitata – le euristiche: q euristica della simulazione: utilizzata per immaginare scenari ipotetici relativi a come potrebbero evolversi o avrebbero potuto evolversi certi eventi: pensiero controfattuale (“se avessi …”) che ha importanti implicazioni per il giudizio sociale e le reazioni emotive ad eventi drammatici (si possono prevedere reazioni emotive negative più intense di fronte ad un accadimento negativo quando è possibile immaginare scenari alternativi che avrebbero potuto evitarlo; Kahneman, Tversky, 1982) Psicologia della comunicazione organizzativa - M. Mura

Psicologia dell’organizzazione (Cortese, Tesio, in Argentero et al. , cap. 12 ) Modello della

Psicologia dell’organizzazione (Cortese, Tesio, in Argentero et al. , cap. 12 ) Modello della razionalità limitata – le euristiche: q euristica dell’ancoraggio e accomodamento: in situazioni di incertezza, le persone tendono ad emettere giudizi “ancorandosi” a conoscenze note ed “accomodandoli” sulla base di informazioni considerate pertinenti: i propri tratti, le proprie credenze ed i propri comportamenti rappresentano spesso punti di ancoraggio per il giudizio sociale (Esempio: si tende ad esagerare la numerosità dei voti ottenuti dal partito sostenuto, Palmonari, Arcuri e Girotto, 1994) Psicologia della comunicazione organizzativa - M. Mura

Psicologia dell’organizzazione: modelli della decisione LA TEORIA DELL’AZIONE SITUATA (Suchman, 1987; Mantovani, 1995) ØL’azione

Psicologia dell’organizzazione: modelli della decisione LA TEORIA DELL’AZIONE SITUATA (Suchman, 1987; Mantovani, 1995) ØL’azione dipende da circostanze materiali e sociali presenti nella situazione: le persone non eseguono un piano razionale, ma usano le circostanze per realizzare un corso d’azione intelligente ØLe persone hanno scopi generali (identità) e scopi locali (situazione): la decisione intuitiva coinvolge l’IMMAGINE DI SÉ (ego-identity, Lazarus, 1991) ØLa situazione contribuisce alla formazione e alla struttura del Sé e della personalità che regolano l’identificazione delle opportunità presenti nell’ambiente Psicologia della comunicazione organizzativa M. Mura

Psicologia dell’organizzazione: modelli della decisione LA DECISIONE SITUATA SCOPI Seleziona un corso d’azione ATTORE

Psicologia dell’organizzazione: modelli della decisione LA DECISIONE SITUATA SCOPI Seleziona un corso d’azione ATTORE ORG. Ego identity interpreta i risultati Situazione socio-fisica: OPPORTUNITÀ / AFFORDANCE opportunità del presente valuta le opportunità future nuova interpretazione della situazione Psicologia della comunicazione organizzativa Mura

Psicologia dell’organizzazione (Cortese, Tesio, in Argentero et al. , cap. 12 ) LA DECISIONE

Psicologia dell’organizzazione (Cortese, Tesio, in Argentero et al. , cap. 12 ) LA DECISIONE UMANA Influenze interne framing effect (Tversky, Kaneman, 1981) • dissonanza cognitiva: ansietà post decisionale Influenze sociali ed organizzative • Intensificazione dello sforzo per: autodifesa della propria immagine o inerzia organizzativa/ problema senza esiti immediati / pressioni sociali o politiche Psicologia della comunicazione organizzativa AA - M. Mura Influenze esterne Øsul processo: üdivisione del lavoro: gerarchia ü qualità e disponibilità informazioni üdisponibilità di tempo ücomunicazioni informali Øsulla persona üinabilità appresa/insegnata üresponsabilità limitata

Psicologia dell’organizzazione (Cortese, Tesio, in Argentero et al. , cap. 12 ) La decisone

Psicologia dell’organizzazione (Cortese, Tesio, in Argentero et al. , cap. 12 ) La decisone di gruppo è migliore (più efficace ed efficiente) di quella individuale se il gruppo e l’organizzazione hanno una cultura organizzativa (capacità di funzionamento) adeguata: ØCapacità di utilizzare i gruppi di lavoro (organizzazione del compito, gestione del lavoro di gruppo) ØCapacità di valorizzazione del lavoro di gruppo ØCapacità di gestire i conflitti e prevenire i possibili biases delle decisioni nei gruppi (polarizzazione, group thinking, Janis, 1972) Psicologia della comunicazione organizzativa - M. Mura