PSICOLOGIA DELLA COMUNICAZIONE ORGANIZZATIVA IV settimana Gli scenari

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PSICOLOGIA DELLA COMUNICAZIONE ORGANIZZATIVA IV settimana • Gli scenari contemporanei globalizzati • Le organizzazioni

PSICOLOGIA DELLA COMUNICAZIONE ORGANIZZATIVA IV settimana • Gli scenari contemporanei globalizzati • Le organizzazioni di successo PSICOLOGIA DELLA COMUNICAZIONE ORGANIZZATIVA - M. MURA

PSICOLOGIA APPLICATA ALLE ORGANIZZAZIONI (SORO, MARAN, IN ARGENTERO, CAP. 1) L’ORGANIZZAZIONE è OGGETTO DI

PSICOLOGIA APPLICATA ALLE ORGANIZZAZIONI (SORO, MARAN, IN ARGENTERO, CAP. 1) L’ORGANIZZAZIONE è OGGETTO DI STUDIO DELLA PSICOLOGIA SCIENTIFICA IN QUANTO TENSIONE TRA «ORGANIZZAZIONE» E «INDIVIDUO» DIMENSIONE CONCRETA DEL COMPORTAMENTO PSICOLOGIA DELLA COMUNICAZIONE ORGANIZZATIVA - M. MURA

Psicologia dell’organizzazione (Romano, in Argentero et al. , cap. 2) Livelli di rappresentazione e

Psicologia dell’organizzazione (Romano, in Argentero et al. , cap. 2) Livelli di rappresentazione e analisi di un’organizzazione 1. Stato di fatto, descrizione della disposizione di elementi (artefatti) e attori in uno schema 2. Attività coordinate e realizzate (corso di azioni e decisioni) da più persone con l’ausilio di strumenti perseguire scopi 3. Processo: esito di sub-processi parziali o ricorrenze comportamentali intenzionali Psicologia della comunicazione organizzativa - M. Mura

Psicologia dell’organizzazione (Romano, in Argentero et al. , cap. 2) I processi organizzativi che

Psicologia dell’organizzazione (Romano, in Argentero et al. , cap. 2) I processi organizzativi che generano la struttura organizzativa relativamente stabile si basano su 1. Presenza di regolarità negli eventi 2. Gli attori manifestino intenzionalità (decisioni, scelte, strategie, soluzione di problemi ecc. ) Intenzionalità = interpretazioni che producono il corso di azioni e decisioni Psicologia della comunicazione organizzativa - M. Mura

Psicologia dell’organizzazione (Romano, in Argentero et al. , cap. 2) Capacità cognitive che permettono

Psicologia dell’organizzazione (Romano, in Argentero et al. , cap. 2) Capacità cognitive che permettono il realizzarsi di PROCESSI L’organizzazione si muove tra stabilità e cambiamento Gli attori (individui, gruppi) agiscono secondo una razionalità procedurale (razionalità limitata, Simon, 1972): il loro agire è sempre razionale (pianificato a priori) e razionalizzato (giustificato a posteriori) segue “ragioni coerenti” con le azioni che si intraprendono PSICOLOGIA DELLA COMUNICAZIONE ORGANIZZATIVA AA 2011 -12 - M. MURA

Psicologia dell’organizzazione (Romano, in Argentero et al. , cap. 2) Capacità cognitive che permettono

Psicologia dell’organizzazione (Romano, in Argentero et al. , cap. 2) Capacità cognitive che permettono il realizzarsi di PROCESSI come i soggetti e i gruppi agiscono (si mettono in scena) in modo ricorrente e stabile (strutturale e strutturante) interpretando le strategie le attività coordinate, il corso delle decisioni e delle azioni PSICOLOGIA DELLA COMUNICAZIONE ORGANIZZATIVA AA 2011 -12 - M. MURA

Psicologia dell’organizzazione (Romano, in Argentero et al. , cap. 2) I PROCESSI SI CREANO

Psicologia dell’organizzazione (Romano, in Argentero et al. , cap. 2) I PROCESSI SI CREANO PERCHÈ i soggetti e i gruppi agiscono individuando similarità (pattern o modelli comportamentali percepiti come simili) e ripetendole (routine) per facilitare l’assolvimento del compito (individuale, di gruppo e organizzativo: aumenta l’interdipendenza, diminuisce la necessità di coordinamento PSICOLOGIA DELLA COMUNICAZIONE ORGANIZZATIVA AA 2011 -12 - M. MURA )

Psicologia dell’organizzazione (Romano, in Argentero et al. , cap. 2) v I processi si

Psicologia dell’organizzazione (Romano, in Argentero et al. , cap. 2) v I processi si realizzano ed assumono una forma perché la razionalità è limitata in modo interindividuale (base cognitiva della possibilità di una struttura organizzativa) v La razionalità limitata ü è cognizione sociale ü ha dinamiche e contenuti simili a livello di individuo/gruppo/organizzazione (è psico-sociale) Psicologia della comunicazione organizzativa - M. Mura

PSICOLOGIA DELLA COMUNICAZIONE ORGANIZZATIVA 27 ottobre 2014 Ripresi i concetti di: sistema, sistema complesso

PSICOLOGIA DELLA COMUNICAZIONE ORGANIZZATIVA 27 ottobre 2014 Ripresi i concetti di: sistema, sistema complesso (emergenze e autopoiesi) e autostima nell’identità sociale • Introduzione al concetto di “processo” • la razionalità procedurale PSICOLOGIA DELLA COMUNICAZIONE ORGANIZZATIVA - M. MURA

Psicologia dell’organizzazione (Romano, in Argentero et al. , cap. 2) v il comportamento individuale

Psicologia dell’organizzazione (Romano, in Argentero et al. , cap. 2) v il comportamento individuale origina da desideri, credenze e intenzioni (individuali, sociali e collettivi) v l’attore sociale si inserisce nel fluire degli eventi organizzativi con specifiche modalità/capacità cognitivoaffettive: Øclassificando e individuando similarità Ø segmentando il flusso delle azioni in intervalli (presente psichico, Vicario, 2005) Ørappresentandosi e producendo-riproducendo routine PSICOLOGIA DELLA COMUNICAZIONE ORGANIZZATIVA - M. MURA

Psicologia dell’organizzazione (Romano, in Argentero et al. , cap. 2) CONTESTO DEL COMPORTAMENTO ORGANIZZATIVO

Psicologia dell’organizzazione (Romano, in Argentero et al. , cap. 2) CONTESTO DEL COMPORTAMENTO ORGANIZZATIVO gli attori influenzano i loro contesti e ne sono influenzati le somiglianze individuate e messe in relazione d’ordine (schemi/copioni importanti per la prassi: Batenson, 1972; Weick, 1977) IMPLICANO il riconoscimento, l’individuazione, l’estrazione di caratteristiche e l’ordinamento nel tempo di pattern comportamentali LA SEGMENTAZIONE TEMPORALE DELL’ESPERIENZA (presente psichico/presenza organizzativa) O CONTESTO DEL COMPORTAMENTO ORGANIZZATIVO PSICOLOGIA DELLA COMUNICAZIONE ORGANIZZATIVA - M. MURA

Psicologia dell’organizzazione (Romano, in Argentero et al. , cap. 2) v I processi si

Psicologia dell’organizzazione (Romano, in Argentero et al. , cap. 2) v I processi si realizzano ed assumono una forma LA STRUTTURA ORGANIZZATIVA ü le permanenze date dal reiterarsi di modelli comportamentali associati a tempi e intervalli precisi ü relativamente stabile Psicologia della comunicazione organizzativa - M. Mura

Psicologia dell’organizzazione (Romano, in Argentero et al. , cap. 2) v le permanenze sono

Psicologia dell’organizzazione (Romano, in Argentero et al. , cap. 2) v le permanenze sono prodotte anche dalle dimensioni hard dell’organizzazione (statuti, gerarchia, routine, segmentazione del compito) q modelli organizzativi formali: ü funzionali (amministrazione, produzione, ecc. ) ü divisionale (pasta, dolci, ecc. ; ciascuna divisione ha le sue funzioni) ü a matrice: divisionale con aggregazione di funzioni in un unico ufficio (es. marketing) ü a rete: diverse aziende, relativamente autonome, funzionano in rete per realizzare una parte di un prodotto/servizio complesso PSICOLOGIA DELLA COMUNICAZIONE ORGANIZZATIVA - M. MURA

Psicologia dell’organizzazione (Romano, in Argentero et al. , cap. 2) L’organigramma funzionale (formale: dimensione

Psicologia dell’organizzazione (Romano, in Argentero et al. , cap. 2) L’organigramma funzionale (formale: dimensione hard dell’organizzazione) ü ü ü segmentazione del compito per la mission in compiti parziali: catene mezzi-fini (strategie programmate) i ruoli funzionali assegnati generano routine (processi) come risposte ai problemi (soluzioni date ai compiti problematici, incidenti, fallimenti, ecc. ) la distribuzione dei diversi compiti avviene secondo competenze specifiche e genera/riproduce differenze di status PSICOLOGIA DELLA COMUNICAZIONE ORGANIZZATIVA - M. MURA

Psicologia dell’organizzazione (Romano, in Argentero et al. , cap. 2) L’organigramma funzionale ü gli

Psicologia dell’organizzazione (Romano, in Argentero et al. , cap. 2) L’organigramma funzionale ü gli obiettivi generali e sovraordinati (finalità) divengono espliciti, comprensivi e operativi ü si riproducono le gerarchie sociali esistenti e si rende più facile il controllo PSICOLOGIA DELLA COMUNICAZIONE ORGANIZZATIVA - M. MURA

Psicologia dell’organizzazione (Romano, in Argentero et al. , cap. 2) LA STRUTTURA ORGANIZZATIVA modelli

Psicologia dell’organizzazione (Romano, in Argentero et al. , cap. 2) LA STRUTTURA ORGANIZZATIVA modelli di comportamento, relativamente stabili, derivanti dai limiti della razionalità per la quale alcuni aspetti del lavoro sono rappresentati come DATI (oggettivi e indiscutibili) PSICOLOGIA DELLA COMUNICAZIONE ORGANIZZATIVA - M. MURA

Psicologia dell’organizzazione (Romano, in Argentero et al. , cap. 2) LA STRUTTURA È OPACA

Psicologia dell’organizzazione (Romano, in Argentero et al. , cap. 2) LA STRUTTURA È OPACA la conoscenza/consapevolezza degli attori degli assunti dell’organizzazione varia nel tempo e tra di essi 1. ciò rende instabile e contingente la relazione tra corso di azioni e processi 2. ciò che accade può non derivare dagli assunti e dalle decisioni prese a livello ufficiale PSICOLOGIA DELLA COMUNICAZIONE ORGANIZZATIVA AA 2011 -12 - M. MURA

Psicologia dell’organizzazione (Romano, in Argentero et al. , cap. 2) Il CONTESTO ORGANIZZATIVO qrappresentazione

Psicologia dell’organizzazione (Romano, in Argentero et al. , cap. 2) Il CONTESTO ORGANIZZATIVO qrappresentazione di modelli comportamentali che ripropongono nell’azione la fisionomia di situazioni precedenti (definite simili) quna serie di categorie situazionali (sociali) che: i. ii. comprendono elementi fisici ed artefatti esplicitamente/implicitamente “affermano” il ruolo, la natura del rapporto e la disponibilità reciproca iii. sono condivise attraverso l’interazione/comunicazione anche assegnando etichette ai diversi aspetti della vita organizzativa (i “segna-contesto” che classificano le situazioni) PSICOLOGIA DELLA COMUNICAZIONE ORGANIZZATIVA - M. MURA

Psicologia dell’organizzazione (Romano, in Argentero et al. , cap. 2) CONTESTO ORGANIZZATIVO permette la

Psicologia dell’organizzazione (Romano, in Argentero et al. , cap. 2) CONTESTO ORGANIZZATIVO permette la variazione comportamentale e l’apprendimento o adattamento: il soggetto agisce in modo adattivo/intelligente in situazioni successive che classifica come simili PSICOLOGIA DELLA COMUNICAZIONE ORGANIZZATIVA - M. MURA

Psicologia dell’organizzazione (Romano, in Argentero et al. , cap. 2) Sintesi l’organizzazione e gli

Psicologia dell’organizzazione (Romano, in Argentero et al. , cap. 2) Sintesi l’organizzazione e gli attori si muovono tra permanenze/routine, discontinuità/cambiamento e forme organizzative autopoietiche CORSO D’AZIONI FORMA/PROCESSO STRUTTURA CONTESTI

PSICOLOGIA DELLA COMUNICAZIONE ORGANIZZATIVA 28 ottobre 2014 • “processo” • struttura organizzativa • struttura

PSICOLOGIA DELLA COMUNICAZIONE ORGANIZZATIVA 28 ottobre 2014 • “processo” • struttura organizzativa • struttura formale, organigramma funzionale: dimensioni hard dell’organizzazione • contesto organizzativo • climi organizzativi PSICOLOGIA DELLA COMUNICAZIONE ORGANIZZATIVA - M. MURA

PSICOLOGIA DELL’ORGANIZZAZIONE I GRUPPI: UNITÀ DI BASE DELL’ORGANIZZAZIONE Kurt Lewin, 1951 Il gruppo è

PSICOLOGIA DELL’ORGANIZZAZIONE I GRUPPI: UNITÀ DI BASE DELL’ORGANIZZAZIONE Kurt Lewin, 1951 Il gruppo è una totalità dinamica di elementi interdipendenti: una soggettività v non è la somma dei suoi elementi: i membri sono in inter-relazione di interdipendenza (è costituito da individui che si conoscono e interagiscono tra loro) v le proprietà strutturali e strutturanti dell’interdipendenza derivano da : 1. destino (es. : vittime di atti criminali, sterminio, dirottamento aerei ecc. ): un insieme di persone diventa gruppo 2. compito: un obiettivo/compito mette in relazione un insieme di persone PSICOLOGIA DELLA COMUNICAZIONE ORGANIZZATIVA AA - M. MURA

PSICOLOGIA DELL’ORGANIZZAZIONE: I GRUPPI IL GRUPPO (Sherif, 1967) • si fonda sull’interazione di soggetti

PSICOLOGIA DELL’ORGANIZZAZIONE: I GRUPPI IL GRUPPO (Sherif, 1967) • si fonda sull’interazione di soggetti con problemi, interessi e motivazioni comuni • le relazioni sono legate ai ruoli e allo status dei membri e generano norme e valori condivisi • i ruoli si formano perché non tutti i membri sperimentano lo stesso grado di adeguatezza rispetto alle attività: l’iniziativa è un indice sociale di potere • è inserito in un contesto: le dinamiche interne hanno significato in relazione ai gruppi esterni PSICOLOGIA DELLA COMUNICAZIONE ORGANIZZATIVA - M. MURA

PSICOLOGIA DELL’ORGANIZZAZIONE: I GRUPPI Teoria dell’Identità Sociale (SIT, Tajfel, Turner, 1981) Il gruppo esiste

PSICOLOGIA DELL’ORGANIZZAZIONE: I GRUPPI Teoria dell’Identità Sociale (SIT, Tajfel, Turner, 1981) Il gruppo esiste perché gli individui si sentono parte di esso: il senso di appartenenza o identificazione ha 3 dimensioni 1. 2. 3. Cognitiva o sociocognitiva: l’individuo è consapevole della sua appartenenza (autocategorizzazione) sulla base di criteri sociali condivisi Valutativa: il gruppo e l’appartenenza sono valutate positivamente o negativamente Emozionale: la valutazione dell’appartenenza produce sentimenti ed emozioni (piacere - dispiacere; orgoglio vergogna; odio – amore, ecc. ) PSICOLOGIA DELLA COMUNICAZIONE ORGANIZZATIVA AA 2011 -12 - M. MURA

PSICOLOGIA DELL’ORGANIZZAZIONE: I GRUPPI Teoria dell’Identità Sociale (SIT, Tajfel, Turner, 1981) E’ sufficiente dare

PSICOLOGIA DELL’ORGANIZZAZIONE: I GRUPPI Teoria dell’Identità Sociale (SIT, Tajfel, Turner, 1981) E’ sufficiente dare agli individui una categorizzazione minima perché questi agiscano in modo favorevole al proprio gruppo e discriminatorio nei confronti degli appartenenti agli outgroup PSICOLOGIA DELLA COMUNICAZIONE ORGANIZZATIVA - M. MURA

PSICOLOGIA DELL’ORGANIZZAZIONE: I GRUPPI L’Identità Sociale (Tajfel, 1981) “quella parte dell’immagine di sé di

PSICOLOGIA DELL’ORGANIZZAZIONE: I GRUPPI L’Identità Sociale (Tajfel, 1981) “quella parte dell’immagine di sé di un individuo che deriva dalla sua consapevolezza di appartenere ad un gruppo sociale (o più gruppi), unita al valore e al significato emotivo attribuito a tale appartenenza ” In certi momenti l’immagine che abbiamo di noi stessi si basa quasi esclusivamente sulla nostra appartenenza ad un gruppo particolarmente PSICOLOGIA DELLA COMUNICAZIONE ORGANIZZATIVA AA 2011 -12 - M. MURA significativo in quel momento

PSICOLOGIA DELL’ORGANIZZAZIONE: I GRUPPI Teoria dell’Identità sociale (Tajfel, Turner, 1986) Aspetti cognitivi e motivazionali

PSICOLOGIA DELL’ORGANIZZAZIONE: I GRUPPI Teoria dell’Identità sociale (Tajfel, Turner, 1986) Aspetti cognitivi e motivazionali (categorizzazione del mondo sociale in gruppi) IDENTITÀ O SÈ AUTOSTIMA I. Individuale ---------------------I. Sociale Gruppi ai quali si appartiene PSICOLOGIA DELLA COMUNICAZIONE ORGANIZZATIVA - M. MURA

PSICOLOGIA DELL’ORGANIZZAZIONE: I GRUPPI Si appartiene a diversi gruppi (con diverso valore per l’individuo)

PSICOLOGIA DELL’ORGANIZZAZIONE: I GRUPPI Si appartiene a diversi gruppi (con diverso valore per l’individuo) perché il gruppo risponde ad esigenze profonde ü pratiche: bisogno adattivo della specie ü di identità/ autostima: valori, norme, identificazioni ü cognitive: conoscenza e valutazione ü emotive: sostegno sociale (sino personalizzazione” o de-individuazione) alla PSICOLOGIA DELLA COMUNICAZIONE ORGANIZZATIVA - M. MURA “de-

PSICOLOGIA DELL’ORGANIZZAZIONE: LA FUNZIONE DIFENSIVA DEI GRUPPI La Psicosocioanalisi La relazione individuo-organizzazione • il

PSICOLOGIA DELL’ORGANIZZAZIONE: LA FUNZIONE DIFENSIVA DEI GRUPPI La Psicosocioanalisi La relazione individuo-organizzazione • il disagio individuale nelle organizzazioni riguarda la possibilità di integrare il progetto individuale con quello di organizzazioni/gruppi /identità instabili con cui non è possibile stabilire legami duraturi FLESSIBILITÀ DEL LAVORO, “RELAZIONI LIQUIDE” (Bauman, 2003) • nelle organizzazioni contemporanee il rapporto individuo-organizzazione tende a fondarsi, più che sull’appartenenza, sulla ricerca di coerenza tra progetto individuale (individualistico e narcisistico) e vision organizzativa PSICOLOGIA DELLA COMUNICAZIONE ORGANIZZATIVA - M. MURA

PSICOLOGIA DELL’ORGANIZZAZIONE: LA FUNZIONE DIFENSIVA DEI GRUPPI La Psicosocioanalisi si è sviluppata in Inghilterra

PSICOLOGIA DELL’ORGANIZZAZIONE: LA FUNZIONE DIFENSIVA DEI GRUPPI La Psicosocioanalisi si è sviluppata in Inghilterra negli anni ’ 50 al Tavistock Institute (Brown , Jaques, 1954) v i gruppi e le organizzazioni di lavoro sono usate dagli individui non solo funzionalmente rispetto al raggiungimento del compito di lavoro, ma anche difensivamente rispetto alle ANSIE DI BASE PSICOLOGIA DELLA COMUNICAZIONE ORGANIZZATIVA - M. MURA

PSICOLOGIA DELL’ORGANIZZAZIONE: LA FUNZIONE DIFENSIVA DEI GRUPPI Aspetto universale dello psichismo umano (Bion, 1961):

PSICOLOGIA DELL’ORGANIZZAZIONE: LA FUNZIONE DIFENSIVA DEI GRUPPI Aspetto universale dello psichismo umano (Bion, 1961): tendenza del singolo a combinarsi istantaneamente e involontariamente con un altro (o più altri) per condividere un assunto di base (dipendenza, attacco-fuga, accoppiamento) ed agire in base ad esso al fine di controllare l’ansia (ansie di base) PSICOLOGIA DELLA COMUNICAZIONE ORGANIZZATIVA AA 2011 -12 - M. MURA

PSICOLOGIA DELL’ORGANIZZAZIONE: LA FUNZIONE DIFENSIVA DEI GRUPPI ANSIE DI BASE sintomo: l'uso del linguaggio

PSICOLOGIA DELL’ORGANIZZAZIONE: LA FUNZIONE DIFENSIVA DEI GRUPPI ANSIE DI BASE sintomo: l'uso del linguaggio più per veicolare sensazioni ed emozioni che per comunicare significati precisi causa: nel gruppo i membri esperiscono a. una perdita rispetto a ciò che percepiscono essere la loro individualità (condizione fenomenologica e psicologica di de-personalizzazione) e b. la relazione con lo sconosciuto (il gruppo) PSICOLOGIA DELLA COMUNICAZIONE ORGANIZZATIVA AA 2011 -12 - M. MURA

PSICOLOGIA DELL’ORGANIZZAZIONE: LA FUNZIONE DIFENSIVA DEI GRUPPI Ansia e Angoscia • sentimento spiacevole di

PSICOLOGIA DELL’ORGANIZZAZIONE: LA FUNZIONE DIFENSIVA DEI GRUPPI Ansia e Angoscia • sentimento spiacevole di apprensione per un qualcosa d’indefinito e indefinibile, derivante dalla percezione di una minaccia all’integrità del Sé (ansia normale) • se si percepisce che sia in atto un processo che porta alla dissoluzione del Sé si entra nell’angoscia o ansia neurotica PSICOLOGIA DELLA COMUNICAZIONE ORGANIZZATIVA - M. MURA

PSICOLOGIA DELL’ORGANIZZAZIONE: LA FUNZIONE DIFENSIVA DEI GRUPPI Ansia /angoscia vs Paura percezione di una

PSICOLOGIA DELL’ORGANIZZAZIONE: LA FUNZIONE DIFENSIVA DEI GRUPPI Ansia /angoscia vs Paura percezione di una minaccia esterna e oggettiva, mentre l’ansia /angoscia è un pericolo interno, irrazionale che il soggetto non è in grado di spiegare PSICOLOGIA DELLA COMUNICAZIONE ORGANIZZATIVA - M. MURA

PSICOLOGIA DELL’ORGANIZZAZIONE: LA FUNZIONE DIFENSIVA DEI GRUPPI v L’ « assunto di base »

PSICOLOGIA DELL’ORGANIZZAZIONE: LA FUNZIONE DIFENSIVA DEI GRUPPI v L’ « assunto di base » o gruppo di base è: Ø un aspetto dello psichismo dell'individuo che deriva dalla sua appartenenza ad un gruppo (utile allo sviluppo individuale) Ø la fenomenologia che accompagna costantemente l'aggregarsi di diversi singoli in un collettivo, visto come totalità Ø conferisce senso a molti dei comportamenti o fenomeni irrazionali, inconsapevoli/inconsci, creativi o distruttivi PSICOLOGIA DELLA COMUNICAZIONE ORGANIZZATIVA - M. MURA

PSICOLOGIA DELL’ORGANIZZAZIONE: LA FUNZIONE DIFENSIVA DEI GRUPPI v L’ « assunto di base »

PSICOLOGIA DELL’ORGANIZZAZIONE: LA FUNZIONE DIFENSIVA DEI GRUPPI v L’ « assunto di base » o gruppo di base Ø le ansie primitive di scissione emergono nella relazione con un soggetto psichico collettivo (gruppo) come formazioni secondarie a una scena primaria estremamente primitiva (legame neonato/madre) e sono associate ad ansie psicotiche e a meccanismi di difesa come lo splitting e l’identificazione proiettiva PSICOLOGIA DELLA COMUNICAZIONE ORGANIZZATIVA AA 2011 -12 - M. MURA

PSICOLOGIA DELL’ORGANIZZAZIONE: LA FUNZIONE DIFENSIVA DEI GRUPPI, GLI « ASSUNTI DI BASE » LO

PSICOLOGIA DELL’ORGANIZZAZIONE: LA FUNZIONE DIFENSIVA DEI GRUPPI, GLI « ASSUNTI DI BASE » LO SPLITTING • oscillazione esperienziale/comunicativa in cui tutto è buono o tutto è cattivo • pensiero rigido incapace di integrare le parti buone e cattive del Sé , degli altri e della realtà organizzativa PSICOLOGIA DELLA COMUNICAZIONE ORGANIZZATIVA AA 2011 -12 - M. MURA

PSICOLOGIA DELL’ORGANIZZAZIONE: LA FUNZIONE DIFENSIVA DEI GRUPPI, GLI « ASSUNTI DI BASE » Identificazione

PSICOLOGIA DELL’ORGANIZZAZIONE: LA FUNZIONE DIFENSIVA DEI GRUPPI, GLI « ASSUNTI DI BASE » Identificazione proiettiva v proiezione di parti del Sé, negative e rifiutate, sull'altro: nel bambino queste parti sono percepite entrare «fisicamente» nell'altro (madre/altro significativo) fino a percepire di possederlo realizzando la prima relazione oggettuale aggressiva in cui la mamma diventa cattiva, ma non è più «altra» v ci crea un legame più stretto, confuso, persecutorio, disperante, pur di allontanare il terrore della separazione PSICOLOGIA DELLA COMUNICAZIONE ORGANIZZATIVA AA 2011 -12 - M. MURA v si colpevolizza l’atro, ci si sente in colpa: senso di

PSICOLOGIA DELL’ORGANIZZAZIONE: LA FUNZIONE DIFENSIVA DEI GRUPPI, GLI « ASSUNTI DI BASE » Identificazione

PSICOLOGIA DELL’ORGANIZZAZIONE: LA FUNZIONE DIFENSIVA DEI GRUPPI, GLI « ASSUNTI DI BASE » Identificazione proiettiva v ha la funzione di separare parti di sé indesiderate per farle provare all'altro come vendetta: ü controllandolo dall’interno ed evitando la sensazione di essere separato da lui ü impossessandosi dell'altro per distruggerlo e non perderlo ü realizzando un tipico rapporto sadomasochistico che esclude dalla consapevolezza emozioni dolorose tipiche (paura della separazione, bisogno di indipendenza, ammirazione conseguente invidia) ü porta ad un sistema relazionale solido, ma unito da un gioco perverso PSICOLOGIA DELLA COMUNICAZIONE ORGANIZZATIVA AA 2011 -12 - M. MURA

PSICOLOGIA DELL’ORGANIZZAZIONE I GRUPPI DI LAVORO: MALESSERE E CONFLITTUALITÀ Modalità unificante di trattare il

PSICOLOGIA DELL’ORGANIZZAZIONE I GRUPPI DI LAVORO: MALESSERE E CONFLITTUALITÀ Modalità unificante di trattare il senso di colpa Gruppo in assunto di base LA DENEGAZIONE negare la realtà, affermando che essa è ciò che dovrebbe essere (la verità è obiettiva, il bene collettivo deve essere al di sopra di quello individuale, il pensiero di X è superiore a quello degli altri ecc. ) Mitologia dell’organizzazione (Es. : l’organizzazione scientifica) PSICOLOGIA DELLA COMUNICAZIONE ORGANIZZATIVA - M. MURA

PSICOLOGIA DELL’ORGANIZZAZIONE I GRUPPI DI LAVORO: MALESSERE E CONFLITTUALITÀ La dinamica psichica individuale (Freud):

PSICOLOGIA DELL’ORGANIZZAZIONE I GRUPPI DI LAVORO: MALESSERE E CONFLITTUALITÀ La dinamica psichica individuale (Freud): principio di piacere – principio di realtà AMORE - LAVORO La dinamica organizzativa si muove tra mitologia (ordine/razionale) e realtà (in divenire) PSICOLOGIA DELLA COMUNICAZIONE ORGANIZZATIVA - M. MURA