Psicologia dei processi cognitivi 1 Percezione PPC 1

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Psicologia dei processi cognitivi 1 Percezione PPC 1 -P Lezione 8 11/04/2018 • •

Psicologia dei processi cognitivi 1 Percezione PPC 1 -P Lezione 8 11/04/2018 • • • prof. Carlo Fantoni teoria scientifica di riferimento percezione diversa da stimolazione distale e prossimale: movimento apparente/stroboscopico(phi e beta) un modello bottom-up del movimento: circuito neurale selettivo metodi W. James: psicologia come scienza naturale Scienze tecniche e psicologiche 2017 -2018

aggiornamento calendario ponte del 1°maggio 04/03 11/03 18/03 25/03 01/04 lun 11: 00 13:

aggiornamento calendario ponte del 1°maggio 04/03 11/03 18/03 25/03 01/04 lun 11: 00 13: 30 3 08/04 15/04 Lab: G 1 Lab: G 4 Mar 11: 00 13: 30 1 Lab: G 2 11: 00 13: 30 9 Mer 12: 00 Laure Ponte 13: 45 2 5 8 12: 00 13: 45 10 Semi Ponte nario 22/04 29/04 06/05 13/05 11: 00 Ponte 13: 30 11 14 11: 00 13: 30 16 12: 00 13: 45 12 12: 00 13: 45 17 12: 00 13: 45 13 12: 00 13: 45 15 gio ven Lab: G 3 § 1 recupero (5 h) necessario: mar. 24/05 e/o mer 25/05

la teoria scientifica standard

la teoria scientifica standard

catena psicofisica (sequenza di stadi/condizioni) top-down esperienza diretta bottom-up memoria riconoscimento high-level vision percezione

catena psicofisica (sequenza di stadi/condizioni) top-down esperienza diretta bottom-up memoria riconoscimento high-level vision percezione mid-level vision sensazione low-level vision stimolo prossimale stimolo distale

un aforisma radicale Non vediamo le cose come sono, ma come siamo. Anaïs Nin

un aforisma radicale Non vediamo le cose come sono, ma come siamo. Anaïs Nin 1903 -1977 We see things not as they are but as we are. The Seduction of the Minotaur (1961)

perché le cose appaiono come appaiono? Why do things look as they do? (Principles

perché le cose appaiono come appaiono? Why do things look as they do? (Principles of Gestalt Psychology 1935) § non perché gli stimoli distali sono quello che sono (realismo ingenuo) § non perché gli stimoli prossimali sono quello che sono § ma perché l’organizzazione imposta dal sistema mente/cervello è quella che è

movimento apparente stroboscopico (Wertheimer, 1912) Bressan Cap. 7. 4 (pp. 174 -176)

movimento apparente stroboscopico (Wertheimer, 1912) Bressan Cap. 7. 4 (pp. 174 -176)

le cose possono apparire diverse dalla realtà degli stimoli movimento phi

le cose possono apparire diverse dalla realtà degli stimoli movimento phi

le cose possono apparire diverse dalla realtà degli stimoli movimento phi § occludete uno

le cose possono apparire diverse dalla realtà degli stimoli movimento phi § occludete uno dei due stimoli con la mano e vedrete uno stimolo intermittente § lampeggia nel mondo (distale) e nell’occhio (prossimale) a 10 Hz …. persistente si trascina nella mente

costruzione stimolo il mondo fisico 0 100 impulsi luminosi in sequenza 200 tempo (ms)

costruzione stimolo il mondo fisico 0 100 impulsi luminosi in sequenza 200 tempo (ms)

come distruggere il movimento apparente?

come distruggere il movimento apparente?

aumentando la frequenza § due oggetti che lampeggiano simultaneamente in posizione § distrutto il

aumentando la frequenza § due oggetti che lampeggiano simultaneamente in posizione § distrutto il movimento ma non la persistenza (imprescindibile)

stesso lampeggiamento con spostamento apparente movimento beta

stesso lampeggiamento con spostamento apparente movimento beta

stesso lampeggiamento con spostamento apparente movimento beta § guardate solo un cerchio occludendo gli

stesso lampeggiamento con spostamento apparente movimento beta § guardate solo un cerchio occludendo gli altri con la mano § lampeggia nel mondo (distale) e nell’occhio (prossimale)

costruzione stimolo il mondo fisico 0 100 200 tempo (ms) § impulsi luminosi statici

costruzione stimolo il mondo fisico 0 100 200 tempo (ms) § impulsi luminosi statici § non accoppiati fra loro § ma nella direzione del movimento apparente

ancora beta persistenza? § si

ancora beta persistenza? § si

o m non può essere dovuto alla stimolazione successiva di cellule adiacenti sensibili alla

o m non può essere dovuto alla stimolazione successiva di cellule adiacenti sensibili alla direzione del movimento o v i m e n da un emicampo all’altro t anche con spostamenti grandi

o t circuito neurale selettivo ad un movimento da destra a sinistra n modello

o t circuito neurale selettivo ad un movimento da destra a sinistra n modello di Werner Reichardt (1961) e tempo i m § H inibito da G in t 1 § se B eccitato H non risponde § nessun impulso a. M m o v § L eccitato da F in t 1 § il segnale inibitorio da K in t 2 è in ritardo § L ha già mandato l’impulso a M

insight evoluzionistico quando un oggetto immobile è seguito da un altro oggetto immobile noi

insight evoluzionistico quando un oggetto immobile è seguito da un altro oggetto immobile noi percepiamo un movimento apparente quando un oggetto si sposta velocemente da A a B, il percorso che esegue è una scia sfuocata che il sistema visivo non utilizza: non da luogo a percezione del movimento persestessa in assenza inizio-fine

inizio-fine la posizione iniziale A e la posizione finale B sono chiare e ben

inizio-fine la posizione iniziale A e la posizione finale B sono chiare e ben visibili sia nel movimento veloce che in quello apparente A B la percezione di oggetti in rapido movimento è simile a quella del movimento apparente, entrambe necessarie dal punto di vista evoluzionistico dato che raramente le cose nel mondo sono soggette a disintegrazione

spiega perchè l’intervallo tra la comparsa del primo oggetto e del secondo, non deve

spiega perchè l’intervallo tra la comparsa del primo oggetto e del secondo, non deve essere ne troppo lungo ne troppo breve se l’alternanza è lunga: si vedono 2 oggetti separati che lampeggiano se l’alternanza è rapida: si vedono 2 oggetti che lampeggiano simultaneamente

capitolo 1: metodi Zorzi (pp. 14 -28) ripasso

capitolo 1: metodi Zorzi (pp. 14 -28) ripasso

la scienza delle menti individuali e dei loro limiti William James (1842 -1910) psychology,

la scienza delle menti individuali e dei loro limiti William James (1842 -1910) psychology, the science of finite individual minds

William James (prefazione a The Principles of Psychology, 1890) § In tutto il libro

William James (prefazione a The Principles of Psychology, 1890) § In tutto il libro ho mantenuto il punto di vista delle scienze naturali. I have kept close to the point of view of natural science throughout the book. § Ogni scienza naturale assume alcuni dati in modo acritico (ipotesi della scienza) Every natural science assumes certain data uncritically. § La psicologia, la scienza delle menti individuali e dei loro limiti, assume come propri dati (1) pensieri e sentimenti, e (2) un mondo fisico, nello spazio e nel tempo, con il quale tali menti coesistono e che (3) esse conoscono. Psychology, the science of finite individual minds, assumes as its data (1) thoughts and feelings, and (2) a physical world in time and space with which they coexist and which (3) they know.

scopi della ricerca § scoperta di regolarità/leggi § sviluppo di teorie § legge: relazione

scopi della ricerca § scoperta di regolarità/leggi § sviluppo di teorie § legge: relazione tra variabili § teoria: rete di enunciati collegati a leggi da cui sono derivabili ipotesi empiricamente falsificabili § tipicamente, in un esperimento

psicologia come scienza naturale (James 1892, A Plea for Psychology as a ‘Natural Science’)

psicologia come scienza naturale (James 1892, A Plea for Psychology as a ‘Natural Science’)

psicologia come scienza naturale (James 1892, A Plea for Psychology as a ‘Natural Science’)

psicologia come scienza naturale (James 1892, A Plea for Psychology as a ‘Natural Science’) § scopi e metodi della ricerca scientifica § esperimento (studio correlazionale? ) § fenomenologia, psicofisica, cronometria mentale, neuroscienze, simulazione

estremamente attuale: studiare la percezione oggi mondo fisico A più scuro di B sensazione

estremamente attuale: studiare la percezione oggi mondo fisico A più scuro di B sensazione A uguale a B indeterminazione ottica percezione A più scuro di B Se fosse un oggetto reale sarebbe comunque un illusione? § misure osservative SI (dimostrazione fenomenologica) L= R X I B è nell’ombra quindi deve avere una riflettanza maggiore di A Top-down (inferenza)