PSICODIAGNOSTICA INTRODUZIONE MATERIALE PER LESAME SLIDES LEZIONE Codispoti

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PSICODIAGNOSTICA INTRODUZIONE

PSICODIAGNOSTICA INTRODUZIONE

MATERIALE PER L’ESAME SLIDES LEZIONE Codispoti, Bastianoni, La diagnosi psicologica in età evolutiva. Le

MATERIALE PER L’ESAME SLIDES LEZIONE Codispoti, Bastianoni, La diagnosi psicologica in età evolutiva. Le bussole, Carocci, 2007. Da fare per intero Lis, Di Riso, Mazzeschi, Chessa, La valutazione dell'adattamento psicologico del bambino. Milano: Raffaello Cortina, 2013. Da fare per intero

LA PSICODIAGNOSTICA DEFINIZIONE FINALITA’ SPECIFICITA’ IN ETA’ EVOLUTIVA

LA PSICODIAGNOSTICA DEFINIZIONE FINALITA’ SPECIFICITA’ IN ETA’ EVOLUTIVA

LA PSICODIAGNOSI È un processo di “conoscenza attraverso” È un processo legato al contesto

LA PSICODIAGNOSI È un processo di “conoscenza attraverso” È un processo legato al contesto teorico di riferimento Richiede strumenti altamente specifici e differenziati Ha come scopo quello di individuare “caratteristiche di funzionamento psicologico”

 CONCETTO DI NORMALITA’ Nel linguaggio comune normalità ha un significato di “regola, normalità

CONCETTO DI NORMALITA’ Nel linguaggio comune normalità ha un significato di “regola, normalità esempio, modello” Definizione di anormalità (dal dizionario) “non conforme anormalità alla norma, irregolare” Definizione di disadattamento “incapacità di risolvere i problemi disadattamento posti dall’ambiente” Definizione di patologia “un insieme di condizioni atipiche o patologia degenerate rispetto alla norma nel funzionamento di un ente o di una persona” Una visione critica del termine porta a vedere la normalità come concetto relativo (come dall’etimologia del termine) relativo I criteri rispetto a cui è specificata la relatività sono diversi; con il contrario di “nomale” sono stati usati tre termini: anormale, patologico e disadattato. Tutti questi termini hanno una connotazione negativa, ma significati differenti.

Normalità Rispetto ad un criterio esterno Rispetto ad una norma statistica In funzione dell’ideale,

Normalità Rispetto ad un criterio esterno Rispetto ad una norma statistica In funzione dell’ideale, della regola Sulla base della maggioranza Riflesso degli ideali socialmente comportamenti o punti di vista stabiliti Rispetto a salute vs patologia Modello medico Approccio descrittivo-operazionale del DSM descrittivo-operazionale DSM (Diagnostic and Statistical Manual of Mental Disorders, APA)

Rispetto a criteri interni - su base funzionale normalità definita in base al funzionamento

Rispetto a criteri interni - su base funzionale normalità definita in base al funzionamento interiore delle persone. Il suo opposto è il disadattamento - su base temporale la salute mentale è un processo che continua durante tutta la vita della persona. Attenzione verso il passato e passato alla sua influenza sulla vita della persona crescita della personalità può essere vista utilizzando la metafora di una casa. Differenza tra sintomi (quello che è esterno) e struttura su cui si costruisce la personalità. - su base strutturale

Normalità e patologia come un continuum tra processi consci ed inconsci Non esistono differenze

Normalità e patologia come un continuum tra processi consci ed inconsci Non esistono differenze qualitative tra normalità e patologia differenze qualitative (Freud) Infatti sono identici i meccanismo psichici che determinano l’equilibrio o la sua rottura

Normalità dal punto di vista del paziente Normalità e vissuto soggettivo - ci si

Normalità dal punto di vista del paziente Normalità e vissuto soggettivo - ci si può sentire - si può essere malati ma non sentirsi malati ma non esserlo tali (molte persone infatti possono avere delle patologie ma non le vivono come tali) La sofferenza di una persona può essere dovuta: - al non sentirsi “come gli altri” - al sentirsi diverso da un proprio ideale - al sentirsi diverso da una norma - al sentirsi diverso rispetto ad un precedente livello di funzionamento In tutti i casi la diagnosi deve tenere conto della sofferenza e dei vissuti soggettivi e non soltanto di criteri oggettivi

LIVELLI DI SVILUPPO BIOLOGICO COGNITIVO EMOTIVO FAMILARE SOCIALE

LIVELLI DI SVILUPPO BIOLOGICO COGNITIVO EMOTIVO FAMILARE SOCIALE

Normalità e patologia in età evolutiva Bambini sani vs bambini patologici Teoria dello sviluppo

Normalità e patologia in età evolutiva Bambini sani vs bambini patologici Teoria dello sviluppo normale Età cronologica vs età mentale COMPORTAMENTI TIPICI: 18 -24 mesi: sfuriate, rifiuti, richiesta attenzione, iperattività, disattenzione, timori specifici. 3 -5 anni: paure specifiche, falsità, negativismo. 6 -10 anni: sfuriate, iperattività, ipersensibilità, problemi scuola, riservatezza. 11 -14 anni: sfuriate, ipersensibilità, malinconia, riservatezza. 15 -18 anni: problemi scolastici, assenze a scuola, trasgressioni.

 Individuare un disturbo e poterlo definire nella sue caratteristiche specifiche Classificazione dei disturbi

Individuare un disturbo e poterlo definire nella sue caratteristiche specifiche Classificazione dei disturbi Ricostruzione della storia naturale del disturbo Capire come il disturbo possa trasformarsi Psicopatologia dello sviluppo

 Fondamentale sottolineare il ruolo dei cambiamenti evolutivi nel determinare ORIGINE, SINTOMI, EVOLUZIONE psicopatologia.

Fondamentale sottolineare il ruolo dei cambiamenti evolutivi nel determinare ORIGINE, SINTOMI, EVOLUZIONE psicopatologia. Valutare: NATURA e SIGNIFICATO del “problema”

 Comportamenti atipici rispetto ad uno standard normativo e alla cultura di riferimento. Compiti

Comportamenti atipici rispetto ad uno standard normativo e alla cultura di riferimento. Compiti evolutivi (Havighurst, 1952): interazione tra maturazione biologica e attese sociali.

Continuità/discontinuità Es. ipotesi continuità Attaccamento Es. ipotesi discontinuità “crisi adolescenziale” Disturbo nell’infanzia conduce al

Continuità/discontinuità Es. ipotesi continuità Attaccamento Es. ipotesi discontinuità “crisi adolescenziale” Disturbo nell’infanzia conduce al persistere del disturbo in età successiva o l’influenza di interazioni familiari-ambientali positive può portare ad esiti differenti?

 Continuità non necessaria, né eventuale indice prognostico. Vs ipotesi causalità lineare. Sanavio &

Continuità non necessaria, né eventuale indice prognostico. Vs ipotesi causalità lineare. Sanavio & Cornoldi (2001) parlano di soglia arbitraria di psicopatologia in età evolutiva. Necessario parlare di PERCORSI DEVIANTI E TRAIETTORIE DI SVILUPPO

Obiettivi della diagnosi in età evolutiva Identificare le ragioni che hanno portato il bambino

Obiettivi della diagnosi in età evolutiva Identificare le ragioni che hanno portato il bambino alla valutazione; Ottenere un quadro del funzionamento psicologico secondo un’ottica evolutiva Tappe evolutive Difficoltà strutturali (deficit dell’Io)? Difficoltà da «blocco evolutivo» ? Difficoltà nel passato o attuali?

 Identificare i fattori familiari e ambientali correlati al suo funzionamento Stabilire se è

Identificare i fattori familiari e ambientali correlati al suo funzionamento Stabilire se è presente un psicopatologico, e porre una differenziale; disturbo diagnosi Strumenti testistici Manuali di classificazione dei disturbi mentali Stabilire se è necessario un trattamento, e, in caso affermativo, sviluppare le linee guida di un programma terapeutico.

 Profilo funzionale del bambino Livello e sviluppo delle competenze (motoria, linguistica, simbolica, logica,

Profilo funzionale del bambino Livello e sviluppo delle competenze (motoria, linguistica, simbolica, logica, comunicativa) Profilo affettivo del bambino Organizzazione della sua struttura di personalità

Implicazioni della diagnosi in età evolutiva Alcuni comportamenti problematici non sempre assumono una valenza

Implicazioni della diagnosi in età evolutiva Alcuni comportamenti problematici non sempre assumono una valenza clinicamente significativa (Kazdin, 1993). I. II. Mentire Iperattività Distinguere la presenza di psicopatologia franca da semplici variazioni dalla norma senza significato psicopatologico ( intensità, pervasività, invalidanti? ? )

 Alcune manifestazioni comportamentali potenzialmente “patologiche” compaiono solo in potenzialmente “patologiche” specifiche fasi dello

Alcune manifestazioni comportamentali potenzialmente “patologiche” compaiono solo in potenzialmente “patologiche” specifiche fasi dello sviluppo perché caratteristiche di una particolare interazione tra diversi fattori tipici di quel periodo psicologico Angoscia dell’estraneo (8 mesi) Comportamenti impulsivi in adolescenza

 • Spesso ci possono elementi di continuità tra i di continuità disturbi in

• Spesso ci possono elementi di continuità tra i di continuità disturbi in età evolutiva e in età adulta – Continuità omotipica • – Disturbo il cui esordio è in età evolutiva e perdura (bipolare) Continuità eterotipica • Lo stesso disturbo è espresso in modo diverso nelle diverse fasi (ansia)

 Anche il bambino patologico cresce e con lui anche il suo disturbo Capire

Anche il bambino patologico cresce e con lui anche il suo disturbo Capire come un determinato sintomo può cambiare nel tempo (è guarito o ha solo cambiato manifestazione? ) Uno specifico disturbo clinico può scomparire ed essere sostituito da un altro disordine tipico di uno step evolutivo successivo. Questo fenomeno è definito “developmental symptom substitution” (Levitt, 1971).

 • Anche se per convenzione si fa, non sarebbe corretto trasferire i quadri

• Anche se per convenzione si fa, non sarebbe corretto trasferire i quadri nosografici della quadri nosografici psicopatologia degli adulti a bambini e adolescenti • Alcuni disturbi non si presentano in età evolutiva. • • Altri sì, ma con descrizione sintomatologica molto differente. • Dipendenza da sostanze Disturbo antisociale In età evolutiva (adolescenza) Più semplice riconoscere comportamenti manifesti Più difficile cogliere le difficoltà intrapsichiche

 C’è un percorso normativo dello sviluppo del bambino e l’interazione di diversi fattori

C’è un percorso normativo dello sviluppo del bambino e l’interazione di diversi fattori bambino *possono implicare una deviazione in senso disadattivo** che perdura nel tempo Traiettoria evolutiva/linee evolutive (A. Freud, 1969)

Esempi linee/traiettorie evolutive 1° anno 2° anno 3° anno 5 Visione del egocentrismo/ mondo

Esempi linee/traiettorie evolutive 1° anno 2° anno 3° anno 5 Visione del egocentrismo/ mondo molto socievolezza narcistsica ed egocentrica Gli altri bambini sono considerati come oggetti inanimati Gli latri bambini sono visti come elementi di aiuto per scopi desiderati 6. Corpo/gioco Oggetto transizionale Passaggio ai giocattoli, e loro uso in funzione dell’attività e conquiste dell’ Io Gioco autoerotico e coinvolge il corpo della madre e proprio

 Le traiettorie di sviluppo sono influenzate da: Fattori di rischio > probabilità di

Le traiettorie di sviluppo sono influenzate da: Fattori di rischio > probabilità di esacerbarsi della psicopatologia > vulnerabilità Interni ed esterni Fattori di protezione < probabilità di esacerbarsi della psicopatologia < vulnerabilità Interni ed esterni

 In età evolutiva non si può mai prescindere dal valutare il contesto relazione

In età evolutiva non si può mai prescindere dal valutare il contesto relazione entro il quale si contesto relazione sviluppa il sintomo (almeno 0 -3 anni) Funzionamento familiare Caratteristiche individuali dei genitori Caratteristiche della relazione adulto bambino Fantasie del genitore sul disturbo del bambino

RESILIENZA Capacità di raggiungere esiti positivi (adattamento e sviluppo) nonostante una condizione ad alto

RESILIENZA Capacità di raggiungere esiti positivi (adattamento e sviluppo) nonostante una condizione ad alto rischio. Mantenimento di un buon livello di competenza in condizioni di stress o pericolo ambientale. La “riparazione” del trauma. Competenza tesa al mantenimento dell’integrità personale.

Valutazione del contesto Sviluppo in termini di adattamento: interazione tra bambino e contesto Microsistema:

Valutazione del contesto Sviluppo in termini di adattamento: interazione tra bambino e contesto Microsistema: esperienza diretta quotidiana Mesosistema: relazioni tra microsistemi Esosistema: contesti in cui il bambino non è coinvolto direttamente ma che influenzano il suo funzionamento (es. orari lavoro genitori) Macrosistema: cultura riferimento

Valutazione del contesto Cos’è importante valutare: Sono funzionali alle esigenze evolutive del bambino? Qualità

Valutazione del contesto Cos’è importante valutare: Sono funzionali alle esigenze evolutive del bambino? Qualità della comunicazione tra i sistemi Fattori protettivi o di rischio Capacità problem solving

Peculiarità della diagnosi età evolutiva Scarsa capacità di descrivere se stessi I. “Non lo

Peculiarità della diagnosi età evolutiva Scarsa capacità di descrivere se stessi I. “Non lo so” attenzione II. No difesa o ritiro “I bambini non si auto segnalano” (Siegel, 1987) I. Ambiente non familiare II. School-testing, assenza di feedback (ansia, difese, sentirsi stupidi)

 Fornire un ambiente di contenimento (Winnicott, 1965) I. Gioco e non performance scolastica

Fornire un ambiente di contenimento (Winnicott, 1965) I. Gioco e non performance scolastica Gestione della fase test. I. Possibilità di rivedere le prove II. Bambini con problemi più vulnerabili, cattivo senso di se

 Il riconoscimento del problema in età evolutiva Meno «sofferenza interna» Più «fattori esterni»

Il riconoscimento del problema in età evolutiva Meno «sofferenza interna» Più «fattori esterni» Importanza del coinvolgimento dei genitori Problemi strutturali Problemi reattivi Crisi evolutive

Si parte dai genitori Colloquio coi genitori Strumenti testistici per i genitori Approccio multi-method

Si parte dai genitori Colloquio coi genitori Strumenti testistici per i genitori Approccio multi-method Aspetti riguardanti i genitori Sintomi Aspetti di personalità Profilo di attaccamento Approccio multiple-informant Bambino e genitori (insegnanti)

Processo diagnostico Fasi Setting Spazio-Tempo Teorie riferimento Attenzione alla persona

Processo diagnostico Fasi Setting Spazio-Tempo Teorie riferimento Attenzione alla persona

Segnalazione Invio esterno Segnalazione genitori Perché? Perché adesso? Domanda manifesta/latente

Segnalazione Invio esterno Segnalazione genitori Perché? Perché adesso? Domanda manifesta/latente

Il lavoro coi genitori Cosa succede dopo la segnalazione? Fissare un primo colloquio coi

Il lavoro coi genitori Cosa succede dopo la segnalazione? Fissare un primo colloquio coi genitori SENZA il bambino. Capire se il “soggetto” della consultazione è davvero il bambino ( a chi appartiene il disagio che segnalano? ? ) Problema intrapsichico vs patologia del legame

Perché è importante che vengano da soli Capire meglio il problema, esprimersi liberamente Informazioni

Perché è importante che vengano da soli Capire meglio il problema, esprimersi liberamente Informazioni di cui il bambino non è a conoscenza Evitare che parliamo davanti a lui “come se” non ci fosse DIVERSI CONTESTI /privato/ NPI/

- - - E’ importante che i genitori si sentano motivati ad approfondire la

- - - E’ importante che i genitori si sentano motivati ad approfondire la situazione del figlio perché : Comunica il loro interesse al bambino. Permette di avere una più ricca anamnesi sul bambino. Permette di vedere come ognuno si rappresenta il bambino Permette di osservare le dinamiche di coppia e familiari.

- - Sul piano legale nessuno può vedere il bambino se non c’è il

- - Sul piano legale nessuno può vedere il bambino se non c’è il consenso di entrambi i genitori. Attenzione in caso di genitori separati. - Sul piano psicologico il figlio, nasce, cresce e si sviluppa all’interno di una famiglia e da essa è influenzato. Una mancata alleanza con i genitori può compromettere l’alleanza terapeutica con il bambino

 “ nessun bambino giunge alla consultazione per un disagio psicologico se i genitori

“ nessun bambino giunge alla consultazione per un disagio psicologico se i genitori non lo consentono” (A. Freud, 1965)

Colloquio con i genitori ANALISI DELLA DOMANDA Spostare l’attenzione dal sintomo alla modalità relazionale

Colloquio con i genitori ANALISI DELLA DOMANDA Spostare l’attenzione dal sintomo alla modalità relazionale implicita e al contesto che l’ha motivata. Perché proprio adesso? La richiesta è l’espressione di un intreccio relazionale e di conflitti interni o esterni che si riflettono nelle fantasie e nelle aspettative della consultazione.

Se DIRETTA dal genitore Realmente preoccupato A disagio col problema del figlio (difensivo, ambivalente)

Se DIRETTA dal genitore Realmente preoccupato A disagio col problema del figlio (difensivo, ambivalente) Se INDIRETTA Psicologo come “giudice” che medi il conflitto con la scuola.

 Verbalizzare e capire queste dinamiche, non agirle condivisione di un obiettivo comune Snocciolare:

Verbalizzare e capire queste dinamiche, non agirle condivisione di un obiettivo comune Snocciolare: a)Cosa ha portato il genitore da noi. b) Perché adesso? c) c’è una domanda CHIARA di aiuto? d) A chi e come è stata formulata? e) Chi e cosa c’è dietro? f) Cosa ci si aspetta dallo psicologo? g) Ansie e speranze? h) Assume responsabilità o vuole che lo psicologo colluda?

Aree del colloquio coi genitori MOTIVO DELLA CONSULTAZIONE 1. 2. 3. 4. Riconoscono il

Aree del colloquio coi genitori MOTIVO DELLA CONSULTAZIONE 1. 2. 3. 4. Riconoscono il disagio psicologico? Indagare e accrescere, se necessario la motivazione INTRINSECA della coppia genitoriale. Atteggiamento emotivo parentale nei confronti del disagio Grado di coinvolgimento (disturbati, frustrati, in colpa…)

COME PRESENTANO IL DISAGIO DEL FIGLIO. Sintomi (approfondimento) Segnalazione per difficoltà in “specifici momenti

COME PRESENTANO IL DISAGIO DEL FIGLIO. Sintomi (approfondimento) Segnalazione per difficoltà in “specifici momenti sociali”. L’attenzione è su fattori esterni Lo psicologo deve analizzare cosa c’è sotto il sintomo ossessivo ad esempio Es. Ingresso asilo/ Ingresso scuola elementare

ASPETTI DI PERSONALITÀ Normalità vs patologia (figlio come oggetto separato o no? ) Meccanismi

ASPETTI DI PERSONALITÀ Normalità vs patologia (figlio come oggetto separato o no? ) Meccanismi di difesa Aspettative Io e Super Io Fantasie Ogni fase dello sviluppo del figlio risveglia vissuti della stessa fase come vissuta dai genitori. Attenzione a non “mettersi dalla parte del bambino”

DESCRIZIONE DEL BAMBINO ATTUALMENTE E NEL PASSATO 1. Il bambino non sa ancora integrare

DESCRIZIONE DEL BAMBINO ATTUALMENTE E NEL PASSATO 1. Il bambino non sa ancora integrare le esperienze passate, presenti e future come parti di sé 2. Il bambino piccolo si vive solo “nel presente”. STORIA DEL BAMBINO 1. Confronto “investimento ideale” e “investimento reale”. 2. Attenzione se è solo “fattuale” o “emotiva” 3. Come ricorda, come si è sentito il quel momento 4. Sviluppo biologico vs sviluppo psicologico 5. Gravidanza, parto, linguaggio, controllo sfinterico, cura del corpo, processo di separazione, amicizia, gioco, scuola, tempo libero.

 1. 2. 3. 4. 5. CONTESTO FAMILIARE ATTUALE E PASSATO Il problema del

1. 2. 3. 4. 5. CONTESTO FAMILIARE ATTUALE E PASSATO Il problema del bambino interferisce nelle dinamiche di coppia? Quali accorgimenti sono stati adottati fino a quel momento? Rapporti con altri figli Altri significativi Eventi importanti della famiglia

 1. 2. STILI FAMILIARI ED EDUCATIVI ATTUALI E PASSATI RELAZIONE DI COPPIA Affidamento

1. 2. STILI FAMILIARI ED EDUCATIVI ATTUALI E PASSATI RELAZIONE DI COPPIA Affidamento reciproco per la crescita del bambino Capacità vs aspettative

Anamnesi Uno/due incontri con i genitori Focalizzarsi sulle aree Strutturato Importanza delle tappe evolutive,

Anamnesi Uno/due incontri con i genitori Focalizzarsi sulle aree Strutturato Importanza delle tappe evolutive, oltre alla descrizione fattuale soffermarsi sulle aspettative, sui vissuti, gli ideali.

Anamnesi Concepimento È stato un bambino desiderato? Quando è arrivato nella storia della coppia,

Anamnesi Concepimento È stato un bambino desiderato? Quando è arrivato nella storia della coppia, investimenti affettivi e concreti, bambino ideale. Gestazione percorso “medico”, fantasie, paure, vissuti Parto aspettative, possibili difficolà, “urgenza” Allattamento storia allattamento. Es. allattato fino a 5 anni Sonno ritmi familiari, condivisione dei compiti

Anamnesi Svezzamento età, modalità Alimentazione selettiva, condivisione momenti familiari o situazione “unica” Asilo a

Anamnesi Svezzamento età, modalità Alimentazione selettiva, condivisione momenti familiari o situazione “unica” Asilo a che età, motivazioni, inserimento, separazioni, vissuto Madre, vissuto Bambino Malattie prime malattie, gravità e percezione della gravità

Anamnesi Deambulazione esplorazione ambiente Linguaggio età, prime parole, informativo, propositivo Controllo sfinteri gestione, atti

Anamnesi Deambulazione esplorazione ambiente Linguaggio età, prime parole, informativo, propositivo Controllo sfinteri gestione, atti associati, vissuto familiare es. bambina Violeta

Anamnesi Disegno/gioco spazio/ tempo di investimento, contenuto, modalità, interazioni con persone significative Scuola materna

Anamnesi Disegno/gioco spazio/ tempo di investimento, contenuto, modalità, interazioni con persone significative Scuola materna aveva frequentato nido? Entrata sociale del bambino. Relazioni pari, investimenti Scuola elementare apprendimento, vissuti emotivi, senso di sé. Scrittura/Lettura investimento, difficoltà, gestione compiti

Anamnesi Fratelli ordine genitura, differenze età, vissuti per le nascite, possibili regressioni, condivisione della

Anamnesi Fratelli ordine genitura, differenze età, vissuti per le nascite, possibili regressioni, condivisione della nuova nascita, differenze, attribuzione “ruoli familiari” Amici capacità di investimento, tipologia di relazione Relazioni familiari: stili genitoriali, comunicazione (anche affettiva e non verbale), famiglia allargata (radici, identità).

Anamnesi Eventi potenzialmente traumatici o stressanti

Anamnesi Eventi potenzialmente traumatici o stressanti

Emergono anche… Aspetti di personalità dei genitori; Disponibilità alla fase diagnostica e poi terapeutica;

Emergono anche… Aspetti di personalità dei genitori; Disponibilità alla fase diagnostica e poi terapeutica; Attenzione se ci sono sempre entrambi

Il ruolo del padre Dovrebbe essere presente alla consultazione Ruolo e funzione del padre

Il ruolo del padre Dovrebbe essere presente alla consultazione Ruolo e funzione del padre Vissuto del bambino, entrambi si preoccupano per lui Interazione con la moglie Non è la stessa cosa se dedotte dai racconti della mamma

Valutazione del contesto familiare Adattamento al ruolo di genitore: Cure fisiche ed emotive adeguate

Valutazione del contesto familiare Adattamento al ruolo di genitore: Cure fisiche ed emotive adeguate per età e bisogni specifici? Consapevoli processi di attaccamento? Responsabilità ruolo e accettazione conseguenze? Atteggiamenti verso i compiti di cura? Riconoscono problemi e bisogni dei figli? Attribuzioni causali per spiegare eventi (interne -esterne)

Emozioni e risposte allo stress Come rispondono al pianto ma anche al riso Come

Emozioni e risposte allo stress Come rispondono al pianto ma anche al riso Come interpretano l’ansia e lo stress Come rispondono di fronte a comportamenti disturbanti

Rapporto con i figli Sentimenti Empatia Propri bisogni vs quelli dei figli Riescono a

Rapporto con i figli Sentimenti Empatia Propri bisogni vs quelli dei figli Riescono a considerare i figli come soggetti separati e distinti Spazio di gioco comune Offrono oltre alle cure primarie anche spazio/ tempo di condivisione altra

Influenze familiari Livello di consapevolezza rispetto alle esperienze di accudimento da parte dei propri

Influenze familiari Livello di consapevolezza rispetto alle esperienze di accudimento da parte dei propri familiari Come lo valutano Influenze transgenerazionali COPPIA: sostegno reciproco, conflitti quale ruolo per i figli? , Che significati il figlio assume per i genitori Atteggiamenti del figlio nei confronti dei genitori

Fattori temporalmente aggravanti Specificità del momento e del ciclo di vita familiare che hanno

Fattori temporalmente aggravanti Specificità del momento e del ciclo di vita familiare che hanno caricato i genitori di alti livelli di stress o vulnerabilità

Interazione con l’ambiente esterno Presenti sostegni esterni? Relazione tra famiglia e altre istituzioni Il

Interazione con l’ambiente esterno Presenti sostegni esterni? Relazione tra famiglia e altre istituzioni Il bambino può usufruire di altre relazioni significative in altri sistemi?

Fattori prognostici Atteggiamento genitori Atteggiamenti culturali Storie familiari precedenti

Fattori prognostici Atteggiamento genitori Atteggiamenti culturali Storie familiari precedenti

Come potrebbero arrivare i genitori… Chiusi Diffidenti Irritati Spinti dall’insegnante o dal pediatra ad

Come potrebbero arrivare i genitori… Chiusi Diffidenti Irritati Spinti dall’insegnante o dal pediatra ad esempio Compiacenti Idealizzanti il professionista come “esperto” “salvatore”

 NECESSARIO creare un’atmosfera di disponibilità e di fiducia Accogliere e lavorare sulle perplessità

NECESSARIO creare un’atmosfera di disponibilità e di fiducia Accogliere e lavorare sulle perplessità Lavorare sulle diverse rappresentazioni del disagio del bambino

Se patologici… Patologia genitoriale presenta un ruolo importante nello strutturarsi della problematica del figlio

Se patologici… Patologia genitoriale presenta un ruolo importante nello strutturarsi della problematica del figlio (uno dei principali fattori di rischio). Comunque è il figlio il centro dell’attenzione “creare uno spazio mentale dove il bambino possa nascere ed evolvere nella mente del genitore”.

Domanda Famiglia Visione di Coppia o singolo genitore Sintonica/Distonica Paziente designato Riconoscimento dei bisogni

Domanda Famiglia Visione di Coppia o singolo genitore Sintonica/Distonica Paziente designato Riconoscimento dei bisogni propri-del figlio Meccanismi di difesa scissione, proiezione, negazione … ASPETTATIVE Il bambino non può essere aiutato senza la collaborazione dei genitori “creazione spazio mentale”

VINELAND

VINELAND

Dai genitori al bambino Cosa cambia: SETTING TEMPI SPAZI PSICOLOGO Perché? Investimenti, identificazioni, alleanza

Dai genitori al bambino Cosa cambia: SETTING TEMPI SPAZI PSICOLOGO Perché? Investimenti, identificazioni, alleanza

Alcune precisazioni Il colloquio col bambino è sempre preceduto dal colloquio coi genitori si

Alcune precisazioni Il colloquio col bambino è sempre preceduto dal colloquio coi genitori si concorda come presentarsi-cosa comunicare Il colloquio clinico è uno strumento imprescindibile anche con il bambino. L’utilizzo di tecniche testistiche, gioco e disegno non sostituisce il momento di

 Non è un processo dello psicologo sul bambino ma col bambino, attraverso l’interazione,

Non è un processo dello psicologo sul bambino ma col bambino, attraverso l’interazione, lo scambio, la relazione. Pre-requisiti: SENSO di REALTA’ del bambino STATO EMOTIVO che prevale COME SI PERCEPISCE COME SI PROPONE COME SPERIMENTA IL DISAGIO(potrebbe non corrispondere alla motivazione genitoriale)

Alcuni aspetti tecnici Il setting Età specifico Ambiente e psicologo a misura di bambino

Alcuni aspetti tecnici Il setting Età specifico Ambiente e psicologo a misura di bambino Materiale per disegnare Giocattoli Simbolici Giochi in scatola No ambiente sovrastimolante Strutturazione del primo incontro ambiente contenitivo Clinico all’altezza del bambino

Importante COMUNICAZIONE Presentarsi Sai perché sei qui? Ci serve per capire le sue rappresentazioni

Importante COMUNICAZIONE Presentarsi Sai perché sei qui? Ci serve per capire le sue rappresentazioni Chiarire che non sarà un contesto di solo gioco

Come entra nella stanza Separazione dai genitori Altri contesti Primo obiettivo attenzione al bambino,

Come entra nella stanza Separazione dai genitori Altri contesti Primo obiettivo attenzione al bambino, affetti, rappresentazioni

Incontro col bambino Presentazione reciproca Cosa pensa, prova Sue motivazioni e aspettative Livello di

Incontro col bambino Presentazione reciproca Cosa pensa, prova Sue motivazioni e aspettative Livello di rappresentazione dell’altro e di sé Possibile resistenza all’incontro -fantasie –esperienze passate

Alcuni aspetti teorici Il primo contatto col bambino “Spazio mentale potenziale” e holding del

Alcuni aspetti teorici Il primo contatto col bambino “Spazio mentale potenziale” e holding del clinico (Winnicott, 1971) Spazio intersoggettivo e intrapsichico (Bertolini, Giannakoulas e Hernandez , 2003) Differenziare la problematica che il bambino presenta e il significato che le attribuisce, da quella presentata dai genitori (Sai perché sei qui? )

 Peculiarità: Necessità del clinico di adattarsi allo stile, al linguaggio, alla personalità, al

Peculiarità: Necessità del clinico di adattarsi allo stile, al linguaggio, alla personalità, al mondo rappresentazionale e allo stadio di sviluppo del bambino (Greenspan, 1999; Piaget, 1926) Attenzione a “cosa fa”, non solo “cosa dice”: non racconta ciò che lo preoccupa, ma agisce le sue preoccupazioni (Winnicott, 1971). Come il bambino è capace di immaginarsi nel futuro, tendenze regressive e progressive e capacità di storicizzarsi in rapporto all’età cronologica (Piaget, 1946)

 Le aree nei primi colloqui col bambino Come vive il suo malessere: rappresentazione

Le aree nei primi colloqui col bambino Come vive il suo malessere: rappresentazione Informazioni descrittive e affettive su: Famiglia (aspetti relazionali, ruoli, identificazioni, conflitti) Pari (aspetti relazionali) Giornata: organizzazione spazio e tempo (scelte, imposizioni, piacere) Scuola Focus su FUNZIONAMENTO e IMMAGINE INTEGRATA non su ciò che non funziona.

 Come rivolgersi ai bambini Iniziare con domande ampie e generali Domande specifiche relative

Come rivolgersi ai bambini Iniziare con domande ampie e generali Domande specifiche relative alla problematica Basarsi sulle prime risposte fornite dal bambino per orientarsi in seguito verso l'approfondimento di ciò che piano emerge dall’incontro col bambino stesso e dalle sue stesse parole

L’adolescenza Problematiche evolutive tipiche Possibili fonti di conflittualità Consolidare immagine di sé Rinnovata identità

L’adolescenza Problematiche evolutive tipiche Possibili fonti di conflittualità Consolidare immagine di sé Rinnovata identità che integri i cambiamenti evolutivi: chi è e chi vorrebbe essere Nuove fantasie, pensiero astratto e razionale Dimensione del privato Senso di sé autonomo

 Psicologo minaccioso per eccessiva dipendenza Tutti hanno paura di me Scelte oggettuali

Psicologo minaccioso per eccessiva dipendenza Tutti hanno paura di me Scelte oggettuali

Segnalazione adolescente Potrebbe arrivare da solo Scopo indagine diagnostica è la ricostruzione dell’immagine di

Segnalazione adolescente Potrebbe arrivare da solo Scopo indagine diagnostica è la ricostruzione dell’immagine di sé dell’adolescente e la restituzione di essa a lui: conoscere i processi di individuazione, l’uso delle difese (Senise, 1990) Riuscire a costruire un campo relazionale, un’esperienza, in cui poco a poco il paziente si sentirà al sicuro quando parlerà delle sue fantasie, debolezze e capacità.

Segnalazione adolescente Questa è mia figlia, voglio che le parli Problema familiare Quando diventa

Segnalazione adolescente Questa è mia figlia, voglio che le parli Problema familiare Quando diventa un problema Costruzione alleanza Fiducia Scelte comunicative Rischio

Adolescente “Essere in contatto con il paziente significa essere sensibili alla sua età, apprezzare

Adolescente “Essere in contatto con il paziente significa essere sensibili alla sua età, apprezzare il significato affettivo della sua esperienza attuale, come base per una comprensione delle sue problematiche collegate a fantasie e a deficit e dei suoi tentativi di soluzione” Rischio di confondere “crisi” per patologia o viceversa

Colloquio adolescente Immagine di sé: vissuto, atteggiamento, aspettative. Pulsioni aggressive e libidiche: espressione, contenimento,

Colloquio adolescente Immagine di sé: vissuto, atteggiamento, aspettative. Pulsioni aggressive e libidiche: espressione, contenimento, agiti. Attitudine verso la realtà. Conflitto dipendenza/indipendenza. Spinta all’autonomia. Rapporto con l’infanzia. Relazioni significative. Differenziare vissuti emotivi.

Colloquio Adolescente Tappe evolutive e compiti di sviluppo Quale è la situazione attuale del

Colloquio Adolescente Tappe evolutive e compiti di sviluppo Quale è la situazione attuale del ragazzo rispetto alle competenze cognitive e sociali e all’assetto emotivo? E nel passato? Cosa si aspetta il ragazzo? Cosa si prepara ad essere nel futuro? L’esperienza del cambiamento corporeo Come si pone il ragazzo nei confronti di questi cambiamenti? Quale ruolo informativo hanno la famiglia, la scuola e il gruppo dei pari? Qualità delle relazioni tra l’adolescente e la famiglia Che tipo di rapporto ha il ragazzo con la famiglia? (evoluzione del processo di distacco, influenza degli altri significativi sul disagio, modalità del ragazzo di veicolare e gestire le emozioni all’interno della famiglia etc. ) Gruppo dei pari Che tipo di rapporti ha il ragazzo con il gruppo dei pari? Che importanza ha il gruppo dei pari per la costruzione della propria identità?

G TIN AC T OU GENITORI SCUOLA Adolescenza

G TIN AC T OU GENITORI SCUOLA Adolescenza

 “qualcosa si è rotto”… Isolamento e Ritiro sociale Noia e disinteresse Vergogna Agito

“qualcosa si è rotto”… Isolamento e Ritiro sociale Noia e disinteresse Vergogna Agito dirompente Provocazione e spavalderia Comportamenti a rischio Blocco evolutivo Forte resistenza alle relazioni d’aiuto

ASSESSMENT SPECIFICO DOMANDA LIVELLO DI FUNZIONAMENTO IPOTESI DIAGNOSTICHE

ASSESSMENT SPECIFICO DOMANDA LIVELLO DI FUNZIONAMENTO IPOTESI DIAGNOSTICHE