Programma corso Propagazione in campo libero sorgenti puntiformi
Programma corso: • Propagazione in campo libero, sorgenti puntiformi • Propagazione in campo libero, sorgenti lineari • Attenuazione in eccesso, assorbimento aria, vento, ostacoli, schermi antirumore • Rumore ambientale prodotto dalle infrastrutture di trasporto e relativi limiti di legge • Rumore ambientale prodotto da sorgenti fisse e relativi limiti di legge • Tecniche di misura del rumore ambientale all'esterno ed all'interno 25 gennaio 2016 1
Elementi di base di Acustica Angelo Farina Dip. di Ingegneria Industriale - Università di Parma Parco Area delle Scienze 181/A, 43100 Parma – Italy angelo. farina@unipr. it 25 gennaio 2016 2
Sorgente sonora (1): Sorgente sonora: superficie piana che si muove di moto armonico semplice ad una estremità di un condotto di lunghezza infinita nel quale si trova un mezzo elastico in quiete. Rarefazioni Compressioni 25 gennaio 2016 Elementi di base di Acustica 3
Sorgente sonora (2): La superficie del pistone si muove di moto armonico semplice: • spostamento = so cos( t), • velocità = v = ds/dt = - so sen ( t), • accelerazione = a = dv/dt = - 2 so cos( t), dove so rappresenta il valore dello spostamento massimo della superficie del pistone. 25 gennaio 2016 Elementi di base di Acustica 4
Mezzo elastico: Le proprietà elastiche e la massa del mezzo elastico stabiliscono la “velocità” con cui la perturbazione si trasmette e la quantità di energia meccanica trasferita dalla sorgente nella unità di tempo (W). 25 gennaio 2016 Elementi di base di Acustica 5
Velocità di propagazione e lunghezza d’onda: La perturbazione, generata nel mezzo elastico dal movimento delle particelle a contatto con la superficie vibrante della sorgente, si propaga con una velocità “c 0” che, nel caso dell’aria secca e alla temperatura t (°C), vale: • c 0 = (m/s) la lunghezza d’onda “ ”, fissata la frequenza “f” del moto armonico della sorgente, dipende dal valore della velocità c 0 secondo la relazione: • 25 gennaio 2016 (m) Elementi di base di Acustica 6
Legame frequenza-lunghezza d’onda: All’aumentare della frequenza si riduce la lunghezza d’onda della perturbazione sonora 25 gennaio 2016 Elementi di base di Acustica 7
Velocità di propagazione in mezzi diversi: • Velocità del suono in aria @ 20°C • Velocità del suono in mezzi diversi 340 m/s • Velocità del suono in acqua distillata 25 gennaio 2016 Elementi di base di Acustica 8
Grandezze fisiche: Le grandezze fisiche più importanti che caratterizzano Elementi di base di Acustica sono: • Pressione sonora p Pa • Velocità delle particelle v m/s • Densità di energia sonora D J/m 3 • Intensità sonora I W/m 2 • Potenza sonora W W 25 gennaio 2016 Grandezze di campo Elementi di base di Acustica Grandezze energetiche 9
Legame fra p e v: In un’onda piana e progressiva, pressione e velocità delle particelle sono perfettamente proporzionali e sempre in fase fra loro. Il legame tra la velocità delle particelle del mezzo elastico “v” e pressione acustica “p” vale: • (kg/m 2 s) dove 0 è la densità del mezzo elastico ed il prodotto 0 c 0 è detta impedenza acustica (Z) dell’onda piana (circa 400 kg/m 2 s)(rayl). In casi diversi (ad esempio onda sferica) il rapporto p/v non è più costante, e le due grandezze possono essere sfasate (dunque Z diventa una grandezza complessa). 25 gennaio 2016 Elementi di base di Acustica 10
Energia contenuta nel mezzo elastico: Nel caso di onde piane in un mezzo elastico non viscoso, l’energia per unità di volume o densità di energia sonora “D” trasferita al mezzo è data dalla somma di due contributi: • (J/m 3) - ENERGIA CINETICA dove veff è la velocità della superficie del pistone e, per onde piane in un mezzo non viscoso, anche delle particelle del mezzo. • (J/m 3) - ENERGIA POTENZIALE essa correla una grandezza direttamente misurabile, come il valore efficacie della pressione sonora “peff”, con l’energia immagazzinata causa la compressione elastica del mezzo. 25 gennaio 2016 Elementi di base di Acustica 11
Energia contenuta nel mezzo elastico: Nel caso di onde piane, i due contributi suddetti sono fra loro uguali. Nel caso generale di onde non piane, o in presenza di onde stazionarie (che rimbalzano avanti ed indietro) l’energia non è equamente suddivisa fra cinetica e potenziale, ed occorre valutare separatamente, in ciascun punto e in ciascun istante, i due contributi e sommarli: (J/m 3) In generale, quindi, la valutazione corretta del contenuto energetico del campo sonoro richiede la simultanea ed indipendente misurazione sia della pressione sonora, sia della velocità delle particelle (che è un vettore con 3 componenti cartesiane). 25 gennaio 2016 Elementi di base di Acustica 12
Intensità sonora: L’Intensità sonora “I” è il parametro di valutazione del flusso di energia in una determinata superficie. E’ definita come l’energia che nell’unità di tempo attraversa, in direzione normale, una superficie unitaria (W/m 2). L’intensità un è parametro vettoriale definito da un modulo, una direzione ed un verso: Nel caso di onde piane, in un mezzo in quiete non viscoso, tra densità ed intensità di energia sonora, intercorre la relazione: • I = D · c 0 (W/m 2) 25 gennaio 2016 Elementi di base di Acustica 13
Potenza sonora (1): Descrive la capacità di emissione sonora di una sorgente e viene misurata in Watt (W). La potenza non può essere misurata direttamente, ma richiede metodi particolari per la sua determinazione. La potenza sonora è un descrittore univoco di una sorgente sonora è, infatti, una quantità oggettiva indipendente dall’ambiente in cui la sorgente è posta. 25 gennaio 2016 Elementi di base di Acustica 14
Potenza sonora (2): Considerata una superficie chiusa S che racchiude una sorgente sonora, la potenza acustica “W” emessa dalla sorgente è data dall’integrale dell’intensità sonora “I” sulla superficie considerata: Nel caso in cui la superficie chiusa S sia scomponibile in N superfici Si elementari, l’espressione della potenza sonora diventa: 25 gennaio 2016 Elementi di base di Acustica 15
Livelli sonori – scala dei decibel (1): Cosa sono i decibel e perché si usano? : Le potenze e le intensità sonore associate ai fenomeni che l’orecchio dell’uomo può percepire hanno un’ampia dinamica: • 1 p. W/m 2 (soglia dell’udibile) 1 W/m 2 (soglia del dolore) • 20 Pa (soglia dell’udibile) 20 Pa (soglia del dolore) Per questo motivo si fa uso di una scala logaritmica, nella quale, al valore della grandezza in esame, si fa corrispondere il logaritmo del rapporto tra quello stesso valore ed un valore prefissato di “riferimento”. Il vantaggio che deriva dall’uso della scala del decibel consiste nella evidente riduzione del campo di variabilità riduzione della dinamica; 25 gennaio 2016 Elementi di base di Acustica 16
Livelli sonori – scala dei decibel (2): Si definisce livello di pressione sonora “Lp” la quantità: • Lp = 10 log p 2/prif 2 = 20 log p/prif (d. B) @ prif = 20 Pa Si definisce livello di velocità sonora “Lv” la quantità: • Lv = 10 log v 2/vrif 2 = 20 log v/vrif (d. B) @ vrif = 50 nm/s. Si definisce livello di intensità sonora “LI” la quantità: • LI = 10 log I/Irif (d. B) @ Irif = 10 -12 W/m 2. Si definisce livello di densità sonora “LD” la quantità: • LD = 10 log D/Drif (d. B) @ Drif = 3· 10 -15 J/m 3. Nel caso di onde piane, in un mezzo in quiete non viscoso ( oco = 400 rayl): • p/v= oco I = p 2/ oco =D·c 0 => quindi Lp = Lv = LI = LD 25 gennaio 2016 Elementi di base di Acustica 17
Livelli sonori – scala dei decibel (3): Si definisce infine livello di potenza sonora “LW” la quantità: • LW = 10 log W/Wrif (d. B) @ Wrif = 10 -12 W. Ma, mentre i 4 livelli “di campo” precedenti si identificano in un unico valore numerico (almeno nel caso dell’onda piana e progressiva), il livello di potenza assume, in generale, un valore assai diverso, sovente molto maggiore! Sempre nel caso di onda piana e progressiva (pistone di area S all’estremità di un tubo), il legame fra livello di potenza e livello di intensità è: • LW = LI + 10 log S/So =LI + 10 log S (d. B) Questa relazione, in realtà, è sempre vera, anche nel caso di altri tipi di onde, purchè la superficie S considerata rappresenti l’intera superficie attraverso cui la potenza emessa fuoriesce dalla sorgente. 25 gennaio 2016 Elementi di base di Acustica 18
Sistema uditivo umano: Il sistema uditivo umano presenta una sensibilità meno accentuata alle frequenze molto basse (poche decine di Hz) ed a quelle elevate (oltre i 15 k. Hz). Per procurare la stessa sensazione sonora (phon) occorrono, a frequenze diverse, livelli di pressioni sonore diverse suoni di stessa intensità ma frequenza diversa vengono percepiti dall’orecchio in modo diverso. 25 gennaio 2016 Elementi di base di Acustica 19
Filtri di “ponderazione”: La sensibilità dell’orecchio varia al variare della frequenza. Per considerare il fatto che suoni con pari valore di SPL ma con frequenza diversa vengano percepiti dall’uomo in modo diverso occorre utilizzare dei filtri di “pesatura”o “ponderazione” • filtro di ponderazione “A”, comunemente impiegato e il cui andamento, si conforma alla risposta dell’orecchio umano [d. B(A)]. • filtro di ponderazione “C”, impiegato per rumori prodotti dagli aeromobili [d. B(C)]. 25 gennaio 2016 Elementi di base di Acustica 20
Livello equivalente continuo (Leq): Il livello sonoro equivalente continuo Leq (d. B) viene definito come: dove T è l’intervallo di tempo di integrazione, p(t) è il valore istantaneo della pressione e prif è la pressione di riferimento 25 gennaio 2016 • Leq, T d. B (misura lineare) • LAeq, T d. B(A) (misura pond. “A”) Elementi di base di Acustica 21
Propagazione del suono in ambiente esterno 25 gennaio 2016 Elementi di base di Acustica 22
Campo libero: equazione dell’onda sferica Si parte imponendo la condizione di velocità assegnata sulla superficie di una “sfera pulsante” di raggio R: k = /c numero d’onda v(R) = v ei max ei = cos( ) + i sin( ) Risolvendo l’equazione di D’Alambert per r > R, si ottiene: Ed infine, applicando la relazione di Eulero fra v e p, si ha: 25 gennaio 2016 Propagazione in Esterno 23
Campo libero: effetto di prossimità Dalle espressioni precedenti, vediamo che in campo lontano (r>> ) ho: Questo però non è più vero in campo vicino ed intermedio. Al tendere a zero del raggio r, p e v tendono ad essere: Quindi a breve distanza dalla sorgente la velocità tende a crescere molto più che la pressione. 25 gennaio 2016 Propagazione in Esterno 24
Campo libero: effetto di prossimità Se ho dunque un microfono che, anziché essere sensibile alla sola pressione (omnidirezionale) è sensibile anche parzialmente alla velocità (cardioide), esso tenderà a ricevere un segnale più forte a bassa frequenza, allorché esso è posto a breve distanza dalla sorgente (bocca): questo è il famoso “effetto di prossimità” usato dai cantanti per ottenere effetti di esaltazione delle basse frequenze allorche’ “mangiano il microfono”. 25 gennaio 2016 Propagazione in Esterno 25
Campo libero: Impedenza Calcolando l’impedenza del campo (z=p/v) abbiamo: Questa espressione ci dice che, quando r è grande, si ottiene la stessa impedenza dell’onda piana e progressiva, con pressione e velocità in fase. Viceversa, avvicinandosi alla sorgente, il modulo dell’impedenza tende a zero (poca pressione, tanta velocità), e pressione e velocità tendono a sfasarsi di 90°. Conseguentemente, diventa sempre più difficile per una sfera vibrante di dimensioni piccole rispetto alla lunghezza d’onda comunicare efficacemente energia al campo acustico. 25 gennaio 2016 Propagazione in Esterno 26
Campo libero: Impedenza 25 gennaio 2016 Propagazione in Esterno 27
Campo libero: divergenza geometrica Al crescere della distanza dalla sorgente, aumenta la superficie su cui la potenza sonora emessa si distribuisce 25 gennaio 2016 Propagazione in Esterno 28
Campo libero: divergenza geometrica Supponendo che la sorgente emetta una potenza sonora W, si ha: Da cui, passando ai d. B: 25 gennaio 2016 Propagazione in Esterno 29
Campo libero: propagazione La condizione di campo libero presuppone l’assenza di superfici riflettenti ed ostacoli che potrebbero disturbare il fronte d’onda (spazio aperto). Il campo libero può essere ottenuto in laboratorio, nelle “camere anecoiche”, realizzate in modo da ridurre al minimo possibile l’energia riflessa dalle pareti che confinano la camera. Nel caso di onde acustiche sferiche prodotte da sorgenti puntiformi, il valore del livello di pressione sonora Lp alla distanza r dalla sorgente, risulta: • LI = Lp = LW - 20 log r - 11 + 10 log Q (d. B) dove LW è il livello di potenza sonora della sorgente e Q è il fattore di direttività. Si può notare che ad ogni raddoppio della distanza sorgente-ascoltatore, il livello di pressione sonora diminuisce di 6 d. B. 25 gennaio 2016 Propagazione in Esterno 30
Campo libero: direttività (1) Solitamente un campo acustico generato da una sorgente sonora ha una emissione di energia sonora diversa secondo le varie direzioni, si definisce pertanto il “fattore di direttività” Q come: • Q = I / I 0 dove I è l’intensità sonora nella direzione e I 0 è l’intensità sonora che avrebbe il campo acustico in quel punto, se la sorgente fosse omnidirezionale. Oltre a tale valore si definisce anche l’indice di direttività D, dato dalla relazione: • D = 10 log Q (d. B) Occorre notare che il valore di Q dipende dalla frequenza e che normalmente aumenta con essa. 25 gennaio 2016 Propagazione in Esterno 31
Campo libero: direttività (2) • Q = 1 Sorgente puntiforme sferica • Q = 2 Sorg. punt. sfer. posta su un piano perfettamente riflettente • Q = 4 Sorg. punt. sfer. posta in un angolo tra due sup. riflettenti • Q = 8 Sorg. punt. sfer. posta in un angolo tra tre sup. riflettenti 25 gennaio 2016 Propagazione in Esterno 32
Propagazione del suono in ambiente esterno – sorgenti lineari 25 gennaio 2016 Propagazione in Esterno 33
Campo Cilindrico Coerente • La potenza si distribuisce su una superficie cilindrica: L r In cui Lw’ e’ il livello di potenza per metro di lunghezza 25 gennaio 2016 Legislazione sul rumore ambientale 34
Sorgente Lineare coerente ed incoerente Per molte sorgenti sonore ha più senso considerare l’ipotesi di sorgente lineare, anzichè di sorgente puntiforme: pensiamo a strade, ferrovie, alla pista degli aeroporti, etc. Geometria sorgente lineare - ricevitore nel caso di sorgente continua incoerente - in questo caso la propagazione avviene con redistribuzione della potenza sonora su un fronte di propagazione cilindrico: In cui LW’ è il livello di potenza per metro di sorgente 25 gennaio 2016 Legislazione sul rumore ambientale 35
Strada come sequenza di sorgenti puntiformi d V (km/h) ESEMPIO: • V = 50 km/h • Q = 500 veicoli/h • Lw, 1 veic = 90 d. B(A) Da cui: • d = V/Q = 50000/500 = 100 m • Lw’ = Lw, 1 veic – 10·log 10(d) = 90 – 10·log 10(100) = 70 d. B(A) Per cui, alla distanza r = 50 m, avremo un livello sonoro: • Lp, 50 m = Lw’ – 10·log 10(r) – 6 = 70 – 10·log 10(50) – 6 = 47 d. B(A) 25 gennaio 2016 Legislazione sul rumore ambientale 36
Definizione di SEL (Single Event Level) Il SEL e’ il livello equivalente ricompattato in un secondo SEL Leq 25 gennaio 2016 Legislazione sul rumore ambientale 37
Legame fra SEL e Lw’ Abbiamo stabilito che: Poiche’ SEL e’ valutato alla distanza standard r = 7. 5 m, ma va riferito ad 1 solo dei Q veicoli transitati in una ora, abbiamo Alla velocita’ V=50 km/h, abbiamo quindi: SEL = Lw – 26. 19 d. B(A) 25 gennaio 2016 Legislazione sul rumore ambientale 38
Calcolo del profilo temporale 25 gennaio 2016 Legislazione sul rumore ambientale 39
Effetto della velocita’ 6 d. B / ra dd. Aerodinamica Rotolamento Motore Il livello di potenza Lw cresce con la velocita’ a partire dai 30 km/h 25 gennaio 2016 Legislazione sul rumore ambientale 40
Calcolo del profilo temporale Al crescere della velocita’ il profilo diventa piu’ aguzzo 25 gennaio 2016 Legislazione sul rumore ambientale 41
SEL al variare della velocita’ -3 d. B /ra dd . d. d a r B/ 3 d Il SEL presenta un minimo attorno ai 70 km/h 25 gennaio 2016 Legislazione sul rumore ambientale 42
SEL al variare della velocita’ Il SEL ( e dunque Leq) presenta un minimo attorno ai 70 km/h 25 gennaio 2016 Legislazione sul rumore ambientale 43
Propagazione del suono in ambiente esterno – attenuazione in eccesso 25 gennaio 2016 Propagazione in Esterno 44
Campo libero: attenuazione in eccesso Oltre all’attenuazione dovuta alla distanza (- 20 log r ), un fronte sonoro che si propaga nel campo libero subisce altre attenuazioni dovute a: • assorbimento causato dall’aria • assorbimento causato dalle superfici con cui il fronte viene in contatto (diversi tipi di terreno, alberi e vegetazione) • condizioni meteorologiche (pioggia, neve, nebbia, velocità del vento, ecc) • ostacoli (argini, dune, schermi, edifici, etc. ) per tener conto di tutti questi fenomeni si introduce nella relazione di propagazione un generico termine L, espresso in d. B, pertanto si ottiene: • LI = Lp = LW - 20 log r - 11 + 10 log Q - L (d. B) In genere si tratta di attenuazioni che diventano significative a notevole distanza dalla sorgente. 25 gennaio 2016 Propagazione in Esterno 45
Campo libero: effetto del gradiente di temperatura Figura 1: Andamento normale della temperatura e dei raggi sonori Figura 2: Andamento della temperatura e dei raggi sonori in caso di inversione termica 25 gennaio 2016 Propagazione in Esterno 46
Campo libero: effetto del gradiente del vento Figura 4: Composizione vettoriale del vento con i raggi sonori Figura 5: Effetto di curvatura del vento sui raggi sonori 25 gennaio 2016 Propagazione in Esterno 47
Campo libero: assorbimento dell’aria Coefficienti di assorbimento acustico dell'aria in d. B/km (dalla Norma ISO 9613 -1) per alcune combinazioni di temperatura e umidità relativa dell'aria, Frequenze centrali di banda di ottava T(°C) U, R, (%) 63 125 250 500 1000 2000 4000 8000 10 70 0, 12 0, 41 1, 04 1, 93 3, 66 9, 66 32, 8 117, 0 15 20 0, 27 0, 65 1, 22 2, 70 8, 17 28, 2 88, 8 202, 0 15 50 0, 14 0, 48 1, 22 2, 24 4, 16 10, 8 36, 2 129, 0 15 80 0, 09 0, 34 1, 07 2, 40 4, 15 8, 31 23, 7 82, 8 20 70 0, 09 0, 34 1, 13 2, 80 4, 98 9, 02 22, 9 76, 6 30 70 0, 07 0, 26 0, 96 3, 14 7, 41 12, 7 23, 1 59, 3 25 gennaio 2016 Propagazione in Esterno 48
Propagazione del suono in ambiente esterno – barriere 25 gennaio 2016 Propagazione in Esterno 49
Campo libero: barriere acustiche (1) L’efficienza acustica di una barriera è rappresentata dall’isolamento acustico L: • L = (LTo) - (LTb) (d. B) dove LTo e LTb sono i livelli sonori in un certo punto in assenza ed in presenza della barriera. Nel caso più generale l’energia acustica emessa dalla sorgente (S) raggiungerà l’ascoltatore (A) attraverso la barriera, seguendo i diversi percorsi: - diffrazione sul bordo superiore e sui bordi laterali della barriera (B, C, D), - trasmissione attraverso lo schermo (SA), - riflessioni e diffrazioni prodotte da sup. investite dal campo acustico della sorgente (SEA). 25 gennaio 2016 Propagazione in Esterno 50
Campo libero: barriere acustiche (2) Nel caso di una barriera di altezza h ed infinitamente lunga, l’energia che raggiunge l’ascoltatore è quella trasmessa per diffrazione e l’isolamento della barriera può essere valutato attraverso la relazione: • Ld = 10 log (3+20 N) per N>0 (sorg. puntiforme) • Ld = 10 log (2+5. 5 N) per N>0 (sorg. lineare) dove N rappresenta il numero di Fresnel definito dalla relazione: • N = 2 / = 2 (SB + BA -SA)/ essendo la lunghezza d’onda della perturbazione sonora e la diff. di cammino. 25 gennaio 2016 Propagazione in Esterno 51
Campo libero: barriere acustiche (3) Se la barriera presenta una lunghezza finita, occorre considerare anche la diffrazione attraverso i bordi laterali della barriera (N 1, N 2) e si scriverà: • L = Ld - 10 log (1 + N/N 2) (d. B) valida per valori di N, N 1, N 2 > 1. Per ridurre l’influenza della diffrazione laterale (<2 d. B), occorre che la larghezza della barriera sia almeno uguale a 4 o 5 volte la sua altezza effettiva. 25 gennaio 2016 Propagazione in Esterno 52
Grafico relazione di Maekawa sorgente puntiforme 25 gennaio 2016 Propagazione in Esterno 53
Grafico relazione di Maekawa 25 gennaio 2016 Propagazione in Esterno 54
Campo libero: barriere acustiche (4) Osservazioni: Il valore dell’abbattimento acustico di una barriera dipende dalla frequenza del suono emesso dalla sorgente: • minore è la frequenza minore è l’abbattim. acustico ottenibile. Per poter giungere ad una previsione della attenuazione acustica ottenibile da una barriera è quindispensabile conoscere lo spettro sonoro emesso dalla sorgente; in questo caso è possibile giungere ad un valore globale dell’isolamento acustico della barriera in funzione dei soli parametrici geometrici del sistema sorgente-barrieraascoltatore. 25 gennaio 2016 Propagazione in Esterno 55
Università degli Studi di Parma La legislazione sul rumore ambientale Angelo Farina – HTTP: //pcfarina. eng. unipr. it – farina@unipr. it 25 gennaio 2016 Legislazione sul rumore ambientale 56
Argomenti • Attuale quadro legislativo italiano • I parametri attualmente in vigore: – Leq, giorno – Leq, notte – Ldifferenziale • I limiti attualmente in vigore • La zonizzazione acustica del Comune di Parma 25 gennaio 2016 Legislazione sul rumore ambientale 57
Attuale quadro legislativo • DPCM 1 marzo 1991 • Legge Quadro sull’inquinamento acustico (L. 447/1995) • D. Min. Amb. 11/12/1996 (Applicazione del criterio differenziale per gli impianti a ciclo produttivo continuo) • DPCM 14/11/1997 (Determinazione dei valori limiti delle sorgenti sonore) • D. Min. Amb. 16/3/1998 (Tecniche di rilevamento e di misurazione dell’inquinamento acustico) • DPR 459 del 18/11/1998 (Regolamento del rumore ferroviario) • DPR 142 del 30/06/2004 (Regolamento del rumore stradale) 25 gennaio 2016 Legislazione sul rumore ambientale 58
I parametri acustici in vigore • Livello equivalente diurno (Leq, giorno): valore medio energetico ottenuto sull’intero periodo diurno (dalle 06 alle 22) • Livello equivalente notturno (Leq, notte): valore medio energetico ottenuto sull’intero periodo notturno (dalle 22 alle 06) • Livello differenziale (Ldiff): differenza fra i livelli equivalenti misurati su brevi periodi, corrispondenti rispettivamente al funzionamento ed allo spegnimento di una specifica sorgente sonora di tipo fisso. • I primi 2 si misurano all’esterno degli edifici, il livello differenziale si misura all’interno delle abitazioni 25 gennaio 2016 Legislazione sul rumore ambientale 59
Esempio di Leq diurno e notturno Microfono ad 1 m dalla facciata riflettente 25 gennaio 2016 Legislazione sul rumore ambientale 60
Esempio di Leq diurno e notturno Leq, giorno= 67. 7 d. BA Leq, notte= 57. 1 d. BA 25 gennaio 2016 Legislazione sul rumore ambientale 61
Esempio di Livello Differenziale %14 - Fast Logged in Calculations Specific 1 Residual d. B 60 Leq, amb. = 56. 9 d. BA 55 Leq, res = 48. 7 d. BA 50 Ldiff = 8. 2 d. BA 45 13: 50: 30 13: 51: 00 13: 51: 30 13: 52: 00 13: 52: 30 LAeq Cursor: 20/09/2001 13: 52: 40. 700 - 13: 52: 40. 800 LAeq=55. 2 d. B LASMax=55. 6 d. B LAF(Inst)=55. 2 d. B 25 gennaio 2016 Legislazione sul rumore ambientale 62
Correzione Tonale • Se il rumore presenta un picco tonale rilevante, si applica una maggiorazione del valore misurato pari a +3 d. BA Il livello di questa banda supera di oltre 5 d. B i livelli delle due bande adiacenti 25 gennaio 2016 Legislazione sul rumore ambientale 63
Correzione Tonale (2) • Tuttavia, la maggiorazione va applicata soltanto se il picco rilevato risulta intercettare la isofonica piu’ alta Componente tonale che NON intercetta la isofonica piu’ alta di tutto lo spettro 25 gennaio 2016 Legislazione sul rumore ambientale 64
Correzione Impulsiva • Se il rumore presenta un successione di eventi impulsivi si applica una maggiorazione di +3 d. BA L’evento è impulsivo se il valore massimo Impulse supera il massimo Slow di almeno 6 d. B 25 gennaio 2016 Legislazione sul rumore ambientale 65
Correzione Impulsiva • Si verifica la componente impulsiva, indi si applica la penalizzazione di +3 d. B(A), allorchè: 1. la differenza tra LAImax (Max. Impulse) ed LASmax (Max. Slow) è per ogni evento superiore a 6 d. B; 2. la durata dell’evento a -10 d. B dal valore LAFmax (Max. Fast) è inferiore a 1 s. 3. l’evento impulsivo è ripetitivo (almeno 10 volte/ora di giorno e 2 volte/ora di notte) 25 gennaio 2016 Legislazione sul rumore ambientale 66
Limiti di rumorosità vigenti 25 gennaio 2016 Legislazione sul rumore ambientale 67
Nuova Zonizzazione acustica del Comune di Parma • Sostituisce la prima del marzo 1998 • Adottata il 24 luglio 2003 • 60 gg. di osservazioni • Approvazione definitiva nel mese di luglio 2005 25 gennaio 2016 Legislazione sul rumore ambientale 68
Il principio di scalarità • In linea generale, occorre sempre evitare il contatto fra aree adiacenti con classe di destinazione d’uso che differisca di più di una classe. VI V IV III II I 25 gennaio 2016 Legislazione sul rumore ambientale 69
Eccezioni al principio di scalarità • Le classi I mantengono la loro classe anche se sono in adiacenza ad aree di classe molto più elevata VI V IV III II I 25 gennaio 2016 Legislazione sul rumore ambientale 70
Misura della pressione acustica 25 gennaio 2016 Elementi di base di Acustica 71
Il fonometro La grandezza misurata con il fonometro è, espresso in d. B, il livello del valore quadratico medio della pressione sonora prms che nel generico intervallo di tempo T vale: 25 gennaio 2016 con Elementi di base di Acustica 72
Struttura del fonometro: La grandezza misurata con il fonometro è, espresso in d. B, il livello del valore quadratico medio della pressione sonora prms, o più semplicemente Livello Equivalente, che nel generico intervallo di tempo T vale: 25 gennaio 2016 con Elementi di base di Acustica 73
Livello equivalente continuo (Leq): Il livello sonoro equivalente continuo Leq (d. B) viene definito come: dove T è l’intervallo di tempo di integrazione, p(t) è il valore istantaneo della pressione e prif è la pressione di riferimento 25 gennaio 2016 • Leq, T d. B (misura lineare) • LAeq, T d. B(A) (misura pond. “A”) Elementi di base di Acustica 74
Valori RMS esponenziali: Slow, Fast, Impulse Oltre alla misura del livello mediato linearmente nel tempo T (detto anche Livello Equivalente), i fonometri possono operare anche con una media esponenziale, che fornisce valori di livello sonoro “istantanei” calcolati con media esponenziale con tre possibili diverse costanti di tempo TC : Lin, 1 s 1 In cui t vale: SLOW • TC = 1 s – SLOW t • TC = 125 ms – FAST • TC = 35 ms in salita, 1. 5 s in discesa – IMPULSE In modalità esponenziale, il fonometro tende via a “dimenticare” gli eventi passati…… 25 gennaio 2016 Elementi di base di Acustica 75
Calibrazione ad 1 Pa RMS (94 d. B) Il calibratore genera un tono puro ad 1 k. Hz, con pressione media efficace di 1 Pa: 25 gennaio 2016 Elementi di base di Acustica 76
Analisi di una registrazione calibrata Il software elabora un tracciato temporale con la costante di tempo prescelta: 25 gennaio 2016 Elementi di base di Acustica 77
- Slides: 77