PROGETTO UOMO E AMBIENTE RELAZIONI DA CONOSCERE E
PROGETTO “UOMO E AMBIENTE: RELAZIONI DA CONOSCERE E TUTELARE”
Noi agiamo all’interno e attraverso un sistema relazionale (ambiente) Ha saputo che presto ci sarà una guerra Sistema relazionale: più unità collegate tra loro in modo che un cambiamento nello stato di una unità è seguito dal cambiamento nello stato delle altre unità; tale cambiamento sarà seguito da un nuovo cambiamento nell’unità primitivamente modificata e così via La comunicazione in un sistema è una sequenza ininterrotta di scambi che superano la dimensione lineare causa-effetto ed assumono la caratteristica della CIRCOLARITÀ. Es. l’emittente iniziale può preoccuparsi sempre più o rassicurarsi comunicando con gli altri. Egli, comunicando, modifica il sistema e ne è modificato a sua volta.
Il comportamento degli esseri viventi e la comunicazione tra essi non seguono la sequenza lineare causa–effetto tipica dei fenomeni fisici Relazione di tipo fisico basata su rapporto causa-effetto (semplice, prevedibile) F R Nel mondo delle creature il determinismo causa-effetto è una semplificazione non veritiera molteplici risposte possibili, circolarità della comunicazione F R (? ) Imprevedibilità delle risposte nel mondo vivente per la complessità delle interazioni ambientali (esistite, esistenti e possibili) di cui ogni organismo è parte.
Il feedback è ciò che determina la circolarità della comunicazione Il feedback (o retroazione) è un elemento costitutivo di ogni situazione comunicativa che permette il controllo e la regolazione di processi necessari alla costruzione di comunicazioni efficaci. Il ricevente non è solo re-attivo ma attivo (B è influenzato da A ed influenza A a sua volta) A B
Il feedback nella comunicazione Il feedback negativo aiuta a mantenere la stabilità di un sistema: la risposta è una disattivazione dell’amplificazione per ritornare ad uno stato di equilibrio
Il feedback nella comunicazione Violenza! Il feedback positivo si ha quando un messaggio attiva risposte che amplificano il movimento di un sistema nella stessa direzione (es. se ad una sfida si risponde con una sfida superiore, il sistema viene spinto verso lo squilibrio rispetto alla situazione iniziale). Opporsi alla relazione causa il dolore dell’incomprensione e può produrre violenza
Non esiste la non-comunicazione Anche il silenzio è comunicazione poiché, a seconda del contesto in cui viene espresso, è interpretato dal ricevente come messaggio avente un preciso significato. Es. : disinteresse, voler essere lasciati in pace, sonno…
La comunicazione si alimenta di feedback Feedback n. 1 (per l’insegnante): La ragazza non è attenta alla lezione Parlare a persone inespressive ci spinge ad uscire dalla comunicazione o a modificarla! Si cercano feedback! Ecco un esempio di risposta: L’insegnante: “Perché non sei attenta? A cosa pensi? ” (Feedback n. 2) La studentessa non cambia atteggiamento (Feedback n. 3) Modifica della comunicazione dell’insegnante (Feedback n. 4) Seguono i nuovi feedback della ragazza e dell’insegnante che modificano ancora la comunicazione Minaccia: ti metto una nota! Indifferenza: non si cura più di ciò che fa la ragazza. Cambia attività, modifica l’attività cercando di coinvolgerla in qualche modo, torna ad ascoltarla…
I feedback scambiati nella comunicazione influenzano le relazioni PER UNA BUONA RELAZIONE: - feedback relativi al riconoscimento della pari dignità tra emittente e ricevente; - frequenza dei feedback: fiducia nella comprensione dell’altro, volontà di comunicare; - comunicazione trasparente (corrispondenza messaggio di relazione / contenuto); - attenzione e flessibilità nel recepire ed elaborare i feedback ricevuti. PARI DIGNITA’: "Non camminare davanti a me, potrei seguirti. Non camminare dietro di me, potrei non esserti guida. Cammina al mio fianco, ed insieme troveremo la via" - Camus
Quando la comunicazione è finalizzata alla condivisione, le relazioni si rinforzano Condividere = partecipare insieme; offrire del proprio ad altri Dopo un silenzio il dottore domandò se Tarrou avesse un'idea della strada da prendere per arrivare alla pace. "Sì, la simpatia" Albert Camus, tratto da "La peste" Simpatia, dal greco: syn con, insieme e pathos passione, sentire. Si è simpatici quando l'altro sente condiviso il proprio sentire, non quando si fanno battute spirito.
L’offesa o il comando sono comunicazione? sono feedback? Comunicare = funzionare insieme Offendere = ob + fendere, urtare contro, colpire Provocare = chiamare fuori L’offesa o il comando comunicano la non-volontà di funzionare insieme. Essi si esprimono all’interno di una relazione ma sono contrari alla relazione. Questi atti comunicativi “chiamano fuori” (provocano) il ricevente poiché sono messaggi che negano/riducono la persona (dignità-libertà). Il feedback del ricevente, in questo caso, è molto condizionato dall’emittente e si esprime con finalità di difesa. Ma come può esprimersi in questi casi la difesa e con quale fine?
Quale difesa all’interno di una comunicazione deviante? La funzione del feedback è quella di promuovere e mantenere la relazione (interesse verso l’altra persona) modulando reciprocamente la comunicazione e la sua comprensione. IN PARTICOLARE IL FEEDBACK HA FUNZIONE DI: Riorientamento: identifica i comportamenti che non contribuiscono agli obiettivi prefissati e induce le persone a sviluppare delle strategie o soluzioni alternative. Rinforzo: identifica i comportamenti che contribuiscono agli obiettivi prefissati e stimola le persone a ripeterli ed a migliorarli. Il vero feedback si esprime a difesa dell’individuo e della relazione (quindi della persona): rispondere alla violenza con altra violenza può preservare l’individuo ma non preserva la relazione. Con la violenza non si riorientano i comportamenti negativi dell’emittente, anzi li si rinforzano (feedback positivo) Difendersi con la violenza non è nemmeno preservare sé stessi come persona poiché si agisce spostati sull’altro, dimenticando che è la mediazione dei propri valori il fondamento della relazione
Non perdere l’identità, non perdere la relazione Il maestro e lo scorpione Un maestro zen vide uno scorpione che stava annegando e decise di aiutarlo e sollevarlo dall’acqua. Ma, quando lo fece, lo scorpione sentendosi minacciato lo punse. Sentendo il colpo secco della puntura, il maestro mollò la presa e lo scorpione cadde ancora in acqua. Ancora una volta il monaco lo sollevò ed ancora una volta lo scorpione lo punse. Un discepolo dopo aver osservato la scena, interrogò il maestro sul perché della sua ostinazione. Il maestro rispose così: “la natura dello scorpione è di pungere, ma questo non modificherà la mia che è quella di prestargli soccorso e di aiutare. ” Detto questo, il maestro ragionò sul da farsi e con l’aiuto di una foglia riuscì a salvare lo scorpione senza essere nuovamente punto e continuò rivolto al suo discepolo: “non cambiare la tua natura in risposta al male che ti viene inferto, sii solo accorto. Spesso chi aiuti non ti sarà grato, ma non per questo devi rinunciare all’amore e alla compassione che sono in te. Alcuni inseguono la felicità, altri la raggiungono donandola. Occupati solo della tua coscienza e non di ciò che la gente dice di te, perché solo la tua coscienza è ciò che tu realmente sei, la reputazione è ciò che gli altri credono tu sia. ”
La saggezza di alcuni proverbi Misura (il feedback altrui) e pesa (il tuo feedback) e non avrai contesa Chi ha più giudizio lo adoperi (non perdere la tua identità, resta nel mezzo, in relazione) Loda con premura (feedback positivo), biasima con misura (feedback negativo) Si può scherzare (livello del feedback su comportamenti/azioni) ma non offendere (livello della negazione o svilimento della persona)
Non rispondere alla violenza con altra violenza è un feedback Il silenzio di una morte innocente, opposto all’arroganza della violenza, è l’ultimo feedback rivolto ad essa, affinché cessi Per l’uomo questo silenzio corrisponde ad un messaggio di perdita, è stata negata una possibilità di relazione
Che cos’è la coscienza? Per me la coscienza è la corrispondenza esistente tra la realtà interiore e quella esteriore. Il suicidio di Giuda La coscienza si manifesta nelle crisi (momenti di scelta) “a maggioranza”: se i messaggi provenienti dall’esterno ci spingono in una certa direzione e quelli interiori in un’altra, saranno allora le nostre azioni a determinare, a posteriori, lo stato della nostra coscienza (il suo feedback si manifesta quando la nostra interiorità è naufragata in balia delle sole spinte esterne o, viceversa, quando le nostre “idee” interiori si sono imposte negando i messaggi provenienti della realtà “esterna”. Il feedback della coscienza testimonia di un dolore scaturito dal voler separare la realtà in “interiore” e “esteriore”, senza riconoscerne l’unione e realizzarne l’armonia).
“Tra i miei antenati più illustri c'è un tale Caino, fondò la prima città e fu il primo assassino. Una domanda isanguinava il suo cuore e cervello: perché Dio quella mattina preferì mio fratello? Ma nei giorni più cupi, nei momenti più bui, lui sentiva che invece il più amato era lui e come segno di amore gli era stato concesso il dolore e la colpa per il male commesso” “Buon sangue”, dall’album Buon Sangue, 2005
La comunicazione e le relazioni L’offesa, il comando, l’indifferenza, il potere nascosto nel doppio vincolo, danneggiano la relazione generando chiusura nell’individualità, solitudine, tristezza, rabbia, violenza, senso di colpa, cinismo, depressione… da cui è difficile uscire da soli L’attenzione all’altro consente di recepire i feedback altrui ed esprimere i propri in modo corretto conservando la relazione anche nei piccoli conflitti
Ricordiamo che la comunicazione - e quindi anche il feedback - è anche non verbale
Esempi di comunicazione e feedback “Il tuo comportamento in riunione è stato deprecabile. Hai parlato quando non eri interpellato e non hai risposto esaurientemente alle domande che ti erano state fatte”. “Sei un cafone logorroico e un incompetente. In riunione hai parlato troppo e a sproposito e non hai saputo rispondere alle domande”.
Caratteristiche del feedback Il feedback riguarda le azioni, non gli atteggiamenti: riguarda gli atti, le evidenze e non gli atteggiamenti o le caratteristiche della persona; fa riferimento ad azioni specifiche compiute dalla persona. Se andiamo a commentare la persona e non il comportamento, non otterremo un feedback produttivo, anzi rischieremo di inimicarcela perdendo ogni possibilità di avere maggiori informazioni o aiuti; Il feedback è orientato al futuro: lo scopo del feedback non è di indugiare sul passato, quanto di pianificare il futuro portando a sviluppare azioni correttive efficaci; Il feedback è orientato su obiettivi precisi: deve permettere a noi ed ai nostri interlocutori di raggiungere l'obiettivo comunicativo e relazionale ricercato nell’incontro; Il feedback è costruttivo: lo scopo del feedback è aiutare le persone a migliorare la qualità delle loro azioni per realizzare degli obiettivi. Ha sempre un fine positivo; non va mai dato in modo sminuente per chi lo riceve, o facendogli fare brutta figura.
Siamo consapevoli che le relazioni sono importanti quanto il sé? Il sé infatti trova la sua espressione e il suo compimento nella relazione - Perché l’offesa ci ferisce? - Perché il dispiacere è maggiore se essa viene espressa e ricevuta in pubblico? - L’essere sminuiti o lodati ha valore in sé o è connesso all’importanza delle relazioni nella vita? - Se uno mi dice “stupido!”, mi arrabbio perché mi fa sentire stupido o per un altro motivo? Forse il vero dispiacere nasce dal fatto che l’individuo cerca spontaneamente il riconoscimento degli altri, un riconoscimento a livello relazionale come fondamento del suo esistere come persona - entità in relazione – che rende possibile il suo sviluppo e la sua realizzazione.
Cantare l’importanza delle relazioni “E prendere a pugni un uomo solo perché e' stato un po' scortese, sapendo che quel che brucia non son le offese” Lucio Battisti, Emozioni
La complessità sistemica, espressa dall’insieme delle relazioni, si sostiene attraverso la comunicazione a tutti i livelli del sistema A livello cellulare
A livello atomico, molecolare… cellulare e di organismo
A livello “ambientale”
Il numero delle relazioni (complessità) definisce la stabilità di un sistema
Il numero e la qualità delle relazioni è importante anche per l’uomo
L’importanza dei feedback ambientali in biologia
Comunicazione e relazioni in biologia: individualismo ed onnipotenza corrompono il sistema MINIMO COMUNE DENOMINATORE NELLE PATOLOGIE TUMORALI: CAPACITA’ DI PROLIFERAZIONE AUTONOMA E ILLIMITATA (no risposta a segnali esterni, numero cicli indefinito) PERDITA MECCANISMI DI CONTROLLO DELLA MOLTIPLICAZIONE ACCRESCIMENTO INCONTROLLATO E IRREVERSIBILE Le cellule tumorali si definiscono in base a due caratteristiche: 1. si riproducono incuranti delle limitazioni previste normalmente (inibizione da contatto) 2. per questo invadono e colonizzano territori solitamente riservati ad altre cellule 2. diventano immortali
La morte cellulare programmata La capacità di autodistruggersi mediante l’attivazione di un programma di «suicidio» è l’apoptosi. Elimina cellule in eccesso o danneggiate nel DNA. Modella un embrione durante lo sviluppo.
Regolazione del ciclo cellulare Esistono almeno 3 punti di controllo del ciclo cellulare Su questi punti agiscono fattori di crescita
Regolazione del ciclo cellulare Altri fattori sono: • inibizione da contatto • dipendenza dall’ancoraggio
Ciclo cellulare e tumori I tumori derivano dalla combinazione di vari fattori: modificazioni genetiche delle cellule, risposta immunitaria inefficiente, alterazione dell’apoptosi, interruzione della senescenza, angiogenesi.
Il feedback in biologia
Il feedback in biologia (feedback negativo in questo caso)
Il feedback della superficie terrestre ai cambiamenti di temperatura
Riflessioni Noi siamo parte di un sistema integrato e complesso e non siamo “il Sistema” La complessità del sistema non può essere ridotta al nostro livello dalla ragione e dalla potenza di scienza e tecnologia, pena la perdita di stabilità e il collasso del sistema stesso per l’impossibilità delle parti di vivere significativamente al di fuori della molteplicità delle relazioni Esiste nell’uomo un ambiente-sistema interiore altrettanto complesso di quello esteriore e che è in relazione con esso Il degrado e la riduzione del numero delle relazioni esterne produce anche instabilità interiore Il contesto esterno è portatore di significato tanto quanto lo è l’individuo poiché è dalla relazione tra essi che scaturisce ogni significato La comunicazione ci aiuta a cogliere le relazioni ed a coltivarle
L’unità nelle differenze “Quale struttura connette il granchio con l’aragosta, l’orchidea con la primula e tutti e quattro con me? E me con voi? E tutti e sei noi con l’ameba da una parte e con lo schizofrenico dall’altra? " Gregory Bateson, Mente e natura "L'uomo vive all'interno di relazioni e di contesti tali che egli non é altro che parte inestricabile di un ecosistema interconnesso. . . ” "Siamo parte danzante di una danza di parti interagenti. . . ”
La patologia come squilibrio relazionale L’esempio più conosciuto di doppio legame proviene dall’interazione di una madre con il figlio schizofrenico durante una visita: “contento di vederla, le mise d’impulso il braccio intorno alle spalle, al che ella si irrigidì. Egli ritrasse il braccio, e la madre gli domandò ‘non mi vuoi più bene? ’ Il ragazzo arrossì e la madre disse ancora: ‘caro non devi provare così facilmente imbarazzo e paura dei tuoi sentimenti’. Il paziente non poté restare con la madre che pochi minuti ancora, e dopo la sua partenza aggredì un inserviente e fu messo nel bagno freddo”. "Il sintomo è una risposta sana ad un contesto di comunicazione insano". Gregory Bateson
Ragione e Natura La ragione, per conoscere, separa e semplifica (mondo delle differenze) La Natura crea relazioni generando complessità ed unità generale Una coltivazione specializzata (semplificazione La complessità delle relazioni determina la stabilità del sistema nella sua globalità ambientale) necessita di molti input per sopravvivere (sistema instabile)
“Soltanto il mare, oltre la cupa scacchiera dei caseggiati, testimoniava di quello che vi è d’inquietante e di mai stabile nel mondo”. Albert Camus, “La peste”
“Il ganglio di canali individuali che io chiamo "me" non è più così prezioso perché quel ganglio è solo una parte di una mente più vasta” “Il fiume modella le sponde e le sponde guidano il fiume“ “La carenza di saggezza sistemica è sempre punita” “Mi abbandono alla convinzione fiduciosa che il mio conoscere è una piccola parte di un più ampio conoscere integrato che tiene unita l'intera biosfera“
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