PROGETTO DI EDUCAZIONE AMBIENTALE Farfalle insetti meravigliosi Istituto
PROGETTO DI EDUCAZIONE AMBIENTALE Farfalle: insetti meravigliosi Istituto Comprensivo Valle Versa Classe 1 a A Scuola secondaria di I grado Noi ragazzi, attraverso la realizzazione del progetto di Educazione Ambientale intitolato Farfalle: insetti meravigliosi, abbiamo voluto dare il nostro contributo con approfondimenti legati al mondo naturale e in particolare alla vita delle farfalle. La vita di questi splendidi esemplari può, secondo noi, legarsi molto bene ai percorsi naturalistici delle nostre colline. Abbiamo iniziato ad approfondire questo argomento innanzitutto osservando il logo del nostro Istituto: sul verde sfondo delle colline, tra due grappoli d’uva, simboli caratteristici del territorio dell’Oltrepò pavese, è raffigurato un libro aperto, dal quale prendono il volo proprio due farfalle. All’avvio di questa ricerca non si lega solamente un disegno, ma anche una fotografia (che vedete riportata in alto) scattata da una nostra compagna in un momento inaspettato della giornata, un ritratto istantaneo che ci ha fatto pensare però quanto quel logo della scuola potessere stato ispirato alla realtà che ci circonda. Nel corso del tempo, il territorio della Valle Versa è entrato in relazione con il mondo delle farfalle anche per motivazioni sociali ed economiche, dal momento che, durante il secolo scorso, era diffuso l’allevamento dei bachi da seta, vera e propria fonte di reddito per le famiglie contadine.
Il progetto, quindi, può essere applicato a un percorso nell’alta Valle Versa, in cui è possibile vedere le farfalle nel loro ambiente naturale e cercare diverse soluzioni che potrebbero permettere loro di ripopolare questo territorio. Si parte dal Comune di Santa Maria della Versa per poi arrivare fino al Comune di Colli Verdi in provincia di Pavia (istituito il 1º gennaio 2019 dalla fusione dei comuni di Canevino, Ruino e Valverde). Farfalle: caratteristiche generali La farfalla è un animale invertebrato, della classe degli insetti e dell’ordine dei lepidotteri. Come tutti gli insetti ha il corpo suddiviso in torace e addome; le farfalle hanno due antenne, sei paia di zampe e quattro ali variamente colorate e ricoperte da squame microscopiche; inoltre, la farfalla è dotata di occhi composti molto grandi e di un apparato boccale, atto a succhiare il nettare dei fiori.
Le farfalle, come tutti gli insetti, sono ovipare; le fasi di sviluppo sono tre: da bruco si trasforma in crisalide per poi mutarsi in farfalla (metamorfosi completa). A livello biologico vi è una netta distinzione tra utilità della larva e quella dell’insetto adulto: la prima è assolutamente dannosa all’agricoltura, la seconda, al contrario, nutrendosi del nettare dei fiori, contribuisce all’impollinazione. Occorre ricordare, a questo proposito, la farfalla cavolaia, che appartiene alla famiglia dei pieridi e, intorno a maggio-aprile, fa spuntare sui cavoli i suoi bruchi che si nutrono della pianta per formarsi e diventare bellissime farfalle, provocando però gravi danni all’ agricoltura. Il baco da seta è il bruco di una farfalla notturna che, durante le sue metamorfosi, mentre s’impupa, tesse intorno a sé un filo sottilissimo nel quale si avvolge costituendo un “bozzolo”. Tale filamento è costituito da una sostanza proteica e viene prodotto da ghiandole situate dietro la bocca di questo insetto. L’apertura alare delle farfalle può variare da pochi millimetri fino ai 30 cm delle farfalle che vivono in climi tropicali. Le farfalle sono facili prede di ragni, lucertole, rane e molti uccelli tra i quali i passeri e le rondini. Come arma di difesa però usano il mimetismo. Alcune farfalle e larve diventano velenose succhiando il veleno delle piante velenose. Molte farfalle hanno una vita brevissima, giusto il tempo necessario per riprodursi.
Farfalle in alta Valle Versa Nome: Vanessa io, Occhio di pavone Nome scientifico: Aglas io (Inachis io) Questa farfalla appartiene alla famiglia dei Nymphalidae, di discrete dimensione (apertura alare: 54 -60 mm) e dalla livrea inconfondibile. Questa specie è comune in tutta Italia, isole comprese, dalla pianura ai 2500 m. La distribuzione va dall’Europa, Asia temperata sino in Giappone. È considerata una tra le specie più belle d’Europa. La faccia superiore delle ali è di color rosso scuro con quattro (due sulle ali anteriori e due su quelle posteriori) evidenti e caratteristiche macchie ocellari nelle quali le squame nere, arancio, azzurre, lilla e bianche compongono un disegno a forma di occhio del pavone. Questi falsi occhi svolgono una funzione difensiva disorientando eventuali predatori. La faccia inferiore delle ali possiede, invece, una colorazione marrone-grigiastro scuro, che rende gli esemplari della specie perfettamente mimetici quando posati, ad ali chiuse, sulla corteccia di alberi e arbusti. La colorazione delle ali è influenzata dalle temperature nel periodo di sviluppo della crisalide. Infatti, le popolazioni di questo lepidottero, che vivono in territori con clima più caldo, sono caratterizzate da livree più brillanti. Gli adulti (una generazione annuale) farfallano da maggio a ottobre ma, dato che rimangono in vita fino all’anno successivo, è possibile osservare esemplari in volo anche nelle giornate miti dell’inverno. Per svernare utilizzano svariate tipologie di riparo tra cui le cavità dei tronchi, l’intreccio dei rami delle piante sempreverdi e persino le abitazioni. Le uova vengono deposte tra aprile e maggio in grandi gruppi sotto le foglie dell’ortica (pianta nutrice). Potente volatrice, può compiere lunghe migrazioni. La sua dieta è a base liquida: nettare e acqua ma trasudano liquidi dalla frutta.
Nome: Farfalla prete, Pretino Nome scientifico: Amata phegea Nome volgare: Pretino È un piccolo lepidottero diurno della famiglia delle Erebidae, diffusa in Eurasia. Si presenta con una livrea nera, dall’inconfondibile riflesso blu metallico, con macchiette bianche sulle ali. Il corpo è interamente nero con riflessi blu-metallici, sulle ali anteriori e posteriori sono presenti delle macchie bianche, mentre il torace e l’addome sono ornati da anelli gialli; l’apertura alare può misurare fino a quattro centimetri di lunghezza. Le dimensioni e la colorazione dell’insetto sono simili in entrambi i sessi. Questa farfalla vola nelle ore diurne, visitando i fiori delle specie erbacee dei prati, delle praterie e delle zone incolte, con volo pesante e rettilineo. Ha una generazione annuale, con sfarfallamento da fine maggio a fine agosto. Il bruco si nutre di tarassaco, piantaggine, ortica e altre piante ancora. Si può osservare con una certa facilità da tarda primavera, ma specialmente nella stagione estiva. È una falena tossica, che avverte i predatori della sua ‘pericolosità’ con la ricca ed evidente colorazione.
Nome: Podalirio Nome scientifico: Iphiclides podalirius È un lepidottero diurno della famiglia dei Papilionidi. È diffusa in Europa, Africa Settentrionale, Asia Temperata e parte della Cina; in Italia è presente ovunque dalle zone di pianura a quelle montuose, la specie frequenta le foreste temperate e le pianure assolate fino a circa 1. 700 m di quota, ma si può incontrare anche nei parchi cittadini intenta a suggere nettare dalle piante ornamentali come il lillà e il glicine. Il volo di questa farfalla avviene da marzo a settembre, è una specie termofila con buona tendenza migratoria. Le farfalle adulte si cibano di nettare, acqua e alcuni tipi di frutta (pero, melo, susino). Questa specie è appetibile per molti predatori, soprattutto per gli uccelli. Le lunghe code alari in prossimità di vistose macchie rosse e blu sembrano però rappresentare una difesa dai loro attacchi. Nonostante la loro funzione non sia stata ancora completamente chiarita, sembra proprio che esse possano servire a ingannare i predatori. La macchia creerebbe una finta testa e le code delle false antenne. Questo aspetto bifronte disorienta il predatore e nella fase di cattura la parte di ala colpita rimane in bocca al predatore, ma la farfalla vola via. In effetti, a parziale conferma di questa ipotesi, è difficile trovare esemplari di podalirio con le code integre.
Nome: Macaone Nome Scientifico: Papilio machaon Questa farfalla appartiene alla famiglia dei Nymphalidae ed è tra le più grandi della sua specie (può arrivare a 10 cm di apertura alare). È facilmente riconoscibile per i colori intensi delle sue ali, ma è abbastanza rara da vedere anche perché, nello stadio adulto, vive solo per circa due settimane. Le femmine sono più grandi dei maschi. La farfalla macaone si trova principalmente in Europa e in Asia, dove le popolazioni sono però sempre più ridotte, e occasionalmente si incontra in Canada, Alaska e California. Nelle regioni temperate è presente in una grande varietà di habitat e a ogni altitudine, dalle pianure erbose fino alle cime delle montagne oltre i 3. 000 m. Alcuni esemplari, inoltre, sono stati osservati nelle aree artiche e subartiche. Gli adulti mostrano un comportamento piuttosto interessante. Il maschio tende a difendere attivamente il proprio territorio. Inoltre, il macaone come molte altre farfalle presenta il comportamento del butterfly hilltopping, per cui cerca di volare sopra il punto più alto del terreno in cui si trova. Gli studi hanno dimostrato che anche lievi differenze di elevazione su un terreno pianeggiante possono innescare un comportamento simile. L’effetto che consegue è la concentrazione presso la sommità di alcune colline di questi insetti, il che rende questi luoghi a priorità di conservazione.
Per saperne di più… Farfalle e Falene Le ali delle farfalle diurne e le ali delle falene sono ricoperte da una polvere finissima, fatta da piccolissime scaglie sovrapposte. Sono queste minuscole scaglie che danno loro i colori e il disegno della livrea: se mancano le scaglie, le ali sono trasparenti. Le farfalle diurne, attive di giorno, si distinguono dalle falene, la cui vita è prevalentemente notturna o crepuscolare, in base alla vivacità dei colori; le farfalle diurne, infatti, hanno splendide livree. Le farfalle diurne, poi, non sono attive di notte e riposano per lo più da sole, talvolta in gruppi. Le falene invece, incominciano a volare al crepuscolo e per orientarsi si affidano agli odori e ai suoni. Inoltre, sono capaci di percepire suoni che non sono percepibili dall’orecchio umano. Usando le “orecchie”, che si trovano in apposite membrane del corpo (le farfalle diurne non hanno organi simili), possono percepire gli impulsi ad alta frequenza emessi dai pipistrelli che sono animali insettivori; ciò permette alle falene di sfuggire alla cattura. Le differenze sostanziali fra i due tipi di farfalle riguardano il corpo che è affusolato nelle farfalle diurne e invece tozzo nelle falene. Le farfalle diurne, inoltre, hanno le antenne lunghe, sottili, terminanti a forma di clava, mentre le falene hanno le antenne pelose o piumose. La vista delle falene è poco sviluppata mentre il loro olfatto è straordinario. Le femmine producono infatti speciali sostanze chimiche per attrarre i maschi, le cui antenne dispongono di “recettori” molto sensibili, atti a captare l’odore di queste particelle disperse nell’aria anche a distanze chilometriche. Esistono alcune specie come gli “esperidi” che sono attivi di giorno: in generale hanno il corpo grosso, i colori sono spenti e cupi e le loro antenne sono più simili a quelle delle falene.
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