PROGETTO COMENIUS MULTILATERALE E P E I T

  • Slides: 24
Download presentation
PROGETTO COMENIUS MULTILATERALE E. P. E. I. T. E Il presente progetto è finanziato

PROGETTO COMENIUS MULTILATERALE E. P. E. I. T. E Il presente progetto è finanziato con il sostegno della Commissione Europea. L’autore è il solo responsabile di questa pubblicazione comunicazione) e la Commissione declina ogni responsabilità sull’uso che potrà essere fatto delle informazioni in esso contenute» . Realizzato dagli alunni di 3 B Erica e 2 D Docente referente: Prof. ssa Franca Miserocchi ITSC « A. LOPERFIDO » Matera, 30 Marzo 2012

PASQUA STORIA E ORIGINI DELLA FESTA L'evento centrale della cristianità, la PASQUA, si configura

PASQUA STORIA E ORIGINI DELLA FESTA L'evento centrale della cristianità, la PASQUA, si configura come il tempo della sofferenza destinato a trasformarsi in tempo di gioia, di rinascita attraverso le sofferenze del figlio di Dio nelle quali rivivono tutti i dolori dell'uomo. La Pasqua cristiana trae origine da quella ebraica che celebra essenzialmente la liberazione del popolo eletto dalla schiavitù d'Egitto. L'ultima settimana della vita terrena di Gesù si svolse proprio durante la settimana di Pasqua. Cristo muore e risorge. E con Lui, anche tutta la natura. La Pasqua, infatti, è legata a una data mobile del calendario la domenica successiva al primo plenilunio dopo l’equinozio di primavera che coincide col fiorire della bella stagione e vanta tradizioni antichissime, legate al passaggio dell'inverno e al "risveglio" del sole. La Pasqua cade in un periodo di tempo compreso tra il 22 marzo e il 25 aprile, la prima domenica successiva al plenilunio di primavera. Quando la Pasqua cade tardi si dice Pasqua Alta, quando cade presto si dice Pasqua Bassa.

LA QUARESIMA La Pasqua regola anche tutte le altre feste mobili del calendario cioè

LA QUARESIMA La Pasqua regola anche tutte le altre feste mobili del calendario cioè l'Ascensione, la Pentecoste, il Corpus Domini etc… Le celebrazioni pasquali sono precedute dalla Quaresima che significa "quarantesimo giorno". Il periodo di Quaresima, inizia con il Mercoledì delle Ceneri e dura fino al tramonto del Giovedì Santo, prima della Messa "in Coena Domini", in ricordo del tempo trascorso da Gesù Cristo nel deserto. La Quaresima è quindi il periodo liturgico di preparazione spirituale alla Pasqua cristiana ed è di carattere penitenziale con la confessione, le opere di carità, un periodo adatto per gli esercizi spirituali e le liturgie, in particolare la Via Crucis. La Quaresima è anche, e soprattutto, il tempo di conversione, cioè di cambiamento nella mentalità e nel comportamento. Tra gli altri esercizi spirituali contemplati c'è il digiuno, previsto come precetto per il Mercoledì delle Ceneri e il Venerdì Santo.

IL MERCOLEDI' DELLE CENERI Il Mercoledì delle Ceneri segna la fine delle celebrazioni carnevalesche

IL MERCOLEDI' DELLE CENERI Il Mercoledì delle Ceneri segna la fine delle celebrazioni carnevalesche e l'inizio della Quaresima. La Chiesa ha esteso il rito delle ceneri a tutti i credenti, per ricordare il comune destino mortale e umiliarne così l'orgoglio. Le ceneri, secondo la tradizione, si devono ricavare dai rami di ulivo che sono stati benedetti l'anno precedente, nella Domenica delle Palme. Il sacerdote le benedice in un vasetto sopra l'altare e quindi le impone, prima a se stesso e poi a tutti i fedeli, pronunciando la formula tradizionale "Ricordati, uomo, che sei polvere e polvere ritornerai". LA BENEDIZIONE DEI RAMETTI DI ULIVO Per questo l'ultima domenica di Quaresima è dedicata alla potatura e alla raccolta di rametti di ulivo e di palme, che vengono portati in chiesa la Domenica delle Palme, per essere benedetti. I rametti di ulivo vengono adornati con nastrini, colorati d'argento, le palme vengono intrecciate nei modi più svariati e sono oggetto di dono beneaugurante durante le festività pasquali.

LA SETTIMANA SANTA E SIGNIFICATO PER I CRISTIANI La Settimana Santa è nata a

LA SETTIMANA SANTA E SIGNIFICATO PER I CRISTIANI La Settimana Santa è nata a Gerusalemme nei primi secoli del cristianesimo per rivivere gli avvenimenti della Passione. Si è sviluppata poi in Occidente con caratteristiche diverse. Le analogie, oggi, sono rappresentate dalla Processione delle palme e dall'adorazione della Croce durante il Venerdì Santo. E la settimana che chiude la Quaresima e che precede la Pasqua. A questa si aggiunge il digiuno, ogni mercoledì, che, secondo la tradizione orientale era il giorno della cattura di Cristo, e il venerdì in ricordo della Passione di Gesù. In questo modo erano messi in evidenza i due atti: Passione e Resurrezione. Nella settimana della Passione si rievoca il tradimento, la cattura e la crocifissione di Gesù Cristo, la cui morte è il modello di ogni martire il cui sacrificio partecipa alla redenzione dell'umanità.

IL GIOVEDI' SANTO Il Giovedì Santo si dà inizio comunque alle manifestazioni pasquali in

IL GIOVEDI' SANTO Il Giovedì Santo si dà inizio comunque alle manifestazioni pasquali in senso stretto e si suddivide in due parti distinte. Nella prima parte si svolge la benedizione degli oli e la Messa del Crisma, durante la quale i sacerdoti rinnovano le loro promesse al Vescovo e questa termina prima dei Vespri. Nella seconda parte inizia il Triduo Pasquale con la messa della Cena del Signore che comprende anche il rito della lavanda dei piedi. La benedizione degli oli e del Chrisma, un unguento profumato composto di olio mescolato a balsamo e aromi è un rito antichissimo che risale all'Antico Testamento. Attraverso l'unzione una persona veniva introdotta nella sfera del divino, per un servizio straordinario e sacro, per questa ragione il rito dell'unzione riguardava solamente persone speciali come profeti, sacerdoti e anche re e che solo successivamente è stato esteso ai credenti in quanto l’effusione dell'Olio Santo rappresenta la discesa della luce divina sulla persona che lo riceve.

Con i Vespri del Giovedì Santo inizia il Triduo Pasquale della Passione e della

Con i Vespri del Giovedì Santo inizia il Triduo Pasquale della Passione e della Resurrezione del Signore, la celebrazione culmine dell'anno liturgico. Infatti la Chiesa ricorda e rivive l'evento della redenzione. La sera si celebra la messa della cena del Signore, l'ultima cena con il pane e il vino che rappresenta la l'Eucarestia. Durante l'Ultima Cena, Gesù lava e asciuga i piedi ai suoi discepoli per ricordare simbolicamente il dovere di vivere al servizio degli altri. Infatti, i sacerdoti, i vescovi e anche il papa compiono il rito della lavanda per ricordare a se stessi e ai fedeli che l'eucarestia è legata alla fraternità. IL SABATO SANTO Il sabato è il secondo giorno del triduo pasquale. E' un giorno senza celebrazione eucaristica. La comunità cristiana sosta presso il Sepolcro del Cristo, meditando sulla sua Passione e sulla morte per approdare alla luce della resurrezione. La veglia si conclude con la messa pasquale cui al mattino seguirà quella della Domenica di Resurrezione.

TRADIZIONI E RAPPRESENTAZIONI DELLA SETTIMANA SANTA Numerose sono le manifestazioni religiose pasquali nelle varie

TRADIZIONI E RAPPRESENTAZIONI DELLA SETTIMANA SANTA Numerose sono le manifestazioni religiose pasquali nelle varie zone d'Italia, alcune delle quali molto suggestive e particolari. Da nord a sud è un succedersi di processioni, spettacoli sacri e catarsi profane, folklore e tradizione. Durante tutta la settimana santa intere comunità scendono in strada per celebrare il dramma sacro delle Passione e della Resurrezione del Cristo. Processioni lentissime, a piedi scalzi, con fiaccolate, catene. La domenica tutto si trasforma in un tripudio di gioia, in un volare di colombe per celebrare il Cristo risorto. Al sud, è tempo di "sepolcri: i sepolcri sono gli altari addobbati che simboleggiano la tomba di Cristo composizioni floreali di germogli di semi di grano o altri cereali fatti nascere immersi in una ciotola con del cotone umido coltivati in casa, al buio, così da ottenere sfumature di colori irreali bianco-giallognolo-verdeacqua. Rappresentano un’azione propiziatoria per la

rinascita della vegetazione. I "sepolcri" vengono donati dai fedeli per l'addobbo dell'altare della "reposizione",

rinascita della vegetazione. I "sepolcri" vengono donati dai fedeli per l'addobbo dell'altare della "reposizione", ove giace il Cristo morto. La visita- processione ai "sepolcri" da parte dei fedeli si protrae fino a notte inoltrata e le chiese, in segno di cordoglio, si spogliano dei consueti addobbi per divenire luoghi di raccolta dei doni oltre ai cestini germogliati, nastri colorati, fiori, frutta, dolci tipici e quant'altro. La tradizione dei "sepolcri" impone di visitarne in numero dispari di chiese diverse I sepolcri, i bianchi germogli di grano tenuti al buio fino al momento dell’offerta in chiesa. La resurrezione di Cristo è metafora non solo di una rinnovata e generale resurrezione cristiana ma anche di una rivitalizzazione della natura che, secondo il mito greco-romano, era favorita dall’emergere dalla terra di Proserpina, la figlia di Cerere rapita da Plutone e segregata nel buio. Per le società rurali, fra le quali si può annoverare anche quella lucana, si tratta di un momento critico in cui è in gioco l’esito del raccolto, il benessere e l’armonia della società agropastorale. Da qui la necessità di far circolare i simboli propiziatori della rinascita e della vita. In tutta la regione si svolgono molte manifestazioni: Villa d'Agri in provincia di Potenza; Aliano, Matera di cui si ricorda la manifestazione “Matera Sacra”.

La più spettacolare è, comunque, la Processione dei Misteri a Barile (Potenza) che si

La più spettacolare è, comunque, la Processione dei Misteri a Barile (Potenza) che si tiene nel primo pomeriggio del Venerdì Santo. La Via Crucis è interpretata da uomini e donne che si sentono veramente il simbolo della espiazione comune. Tutti nel paese lavorano, nelle settimane precedenti, alla riuscita della processione. Per tutta la comunità è l'ora dell'attesa, della paura e della speranza. Il corteo si snoda per cinque chilometri, aperto da tre centurioni a cavallo e da tre bambine vestite di bianco (le tre Marie); seguono poi una ragazza vestita di nero con lo stendardo recante i segni della Passione di Cristo e trentatré bambine vestite sempre di nero, simbolo degli anni di Cristo. Poi centinaia di altri personaggi. Il Cristo è un giovane digiuno da molti giorni, che secondo la tradizione viene lavato, unto e vestito da sole donne, ognuna delle quali si cura del suo vestiario. La processione ha un ritmo frenetico sostenuto dalla presenza di uomini vestiti da soldati che si muovono a cavallo su e giù per le strade del paese. Intorno a loro si agitano gruppi di personaggi: i romani, i sacerdoti, il popolo e, ancora, la Maddalena, la Madonna, gli Apostoli.

La Vergine viene rappresentata in due versioni, con un vestiario diverso: da giovane e

La Vergine viene rappresentata in due versioni, con un vestiario diverso: da giovane e da anziana. In questa atmosfera tutta ricostruita dai Vangeli, compaiono all'improvviso, portando un grande scompiglio, alcune figure di fantasia legate a paure ancestrali proprie dell’essere umano. Il personaggio del "Negro“ che rappresenta lo straniero, indossa un mantello con piume colorate. Il personaggio più insolito “la Zingara”la più bella ragazza del paese con abiti scintillanti e ricoperta dai gioielli della gente più facoltosa di Barile, simbolo di una ricchezza che nasconde malvagità e pericolo. La gente si difende da lei donandole, anche per un solo giorno, tutti i propri averi.

CIBI E RICETTE DI PASQUA Pasqua non è soltanto il culmine di celebrazioni religiose

CIBI E RICETTE DI PASQUA Pasqua non è soltanto il culmine di celebrazioni religiose che cominciano con la Quaresima e si protraggono fino alla Settimana Santa. È anche la fine di un periodo di magro o di digiuno per i cristiani più devoti, cominciato alla fine del Carnevale, in pieno inverno, che termina quando con la primavera, la vegetazione si risveglia e procede più speditamente verso la crescita. Da qui la necessità di far circolare i simboli propiziatori della rinascita e della vita ad esempio le uova, vita appena germogliata, offerte e richieste in dono suonando e cantando durante i giri di questua che ancora oggi caratterizzano la vita dei paesini lucani. Le uova sono, inoltre utilizzate in torte dolci o salate, come la torta rustica conosciuta in Basilicata con il nome di pastizz’ preparata con toma, uova, ricotta e salame, le uova con la loro forma elegante costituiscono anche un elemento decorativo. Per le pupe, ("La pannaredd") diffuse in Italia centrale e meridionale, di diverse forme (bambola, cavallo, borsetta, cestino) decorate con uova sode, mai in numero pari perché secondo la tradizione il numero dispari ha virtù propiziatrici, colorate di rosso perché, “la tradizione popolare ritiene il colore rosso capace di distruggere ogni influsso malefico”

("LA PANNAREDD") FILASTROCCA Pasque, viine cherrenne. Le peceninne vonne chiangenne. Vonne chiangenne che ttutte

("LA PANNAREDD") FILASTROCCA Pasque, viine cherrenne. Le peceninne vonne chiangenne. Vonne chiangenne che ttutte u core: Scarcedde che ll’ove, scarcedde che ll’ove! Pasqua, Pasqua vieni presto. I bambini vanno implorando di tutto cuore: scarcelle con l’uovo, scarcelle con l’uovo!

RICETTA PANNAREDD dolce pasquale su cui c’è un uovo di gallina intrecciato dalla stessa

RICETTA PANNAREDD dolce pasquale su cui c’è un uovo di gallina intrecciato dalla stessa pasta del dolce. Ingredienti: 1 Kg di farina tipo 00 2 dl di olio extra vergine di oliva 400 gr di zucchero 4 uova 1 bustina di lievito per dolci scorza grattugiata di 1 limone un pizzico di sale latte Per la decorazione: 1 uovo sbattuto uova sode (la quantità dipende dalla grandezza delle vostre scarcelle: le colombine sono lunghe circa 20 cm e alte all’incirca 9 -10 cm ) anisini colorati

Procedimento: Fare bollire 6 -7 uova nell’acqua e poi fate raffreddare. Nel frattempo, impastare

Procedimento: Fare bollire 6 -7 uova nell’acqua e poi fate raffreddare. Nel frattempo, impastare la farina con lo zucchero, le uova, l’olio extravergine d’oliva, la scorza di limone, il lievito ed il sale. Se necessario, aggiungere del latte appena stemperato e continuare ad impastare fino a raggiungere la giusta consistenza. Far riposare l’impasto per circa 30 minuti. Stendere l’impasto e servendosi di un mattarello ottenere circa 1 cm di spessore. Creare le forme desiderate: dapprima si disegnano e si ritagliano delle colombine su carta da forno e poi, dopo averle posizionate sull’impasto, ritagliare i contorni. Posizionare le “panarelle” su una teglia con carta da forno, adagiare le uova sode su ciascuna di esse e “imprigionarle”sulla forma base con delle striscioline di impasto intrecciate. Sbattere un uovo e spennellarlo sulle “panarelle”, cospargere di codette colorate ed infornare a 180°C per circa 25 -30 minuti, fino a quando non saranno dorate.

ANCHE NOI ABBIAMO PREPARATO LE NOSTRE “PANARRED”

ANCHE NOI ABBIAMO PREPARATO LE NOSTRE “PANARRED”

La Basilicata è una terra di tradizioni culinarie che offre molto dal punto di

La Basilicata è una terra di tradizioni culinarie che offre molto dal punto di vista enogastronomico. Fiore all'occhiello della regione, la cucina lucana è tradizionalmente una sapiente unione di prodotti semplici e genuini, lontana dalle sofisticate elaborazioni della cucina moderna. L'originalità della cucina lucana sta nella capacità di trarre sapori dalle cose più semplici e di miscelare vari ingredienti. Oltre alla tradizionale pasta al forno e all’agnello dobbiamo ricordare un’antica ricetta lucana che mette insieme, l’uovo, il formaggio e il verde, gli asparagi, in una ricetta semplice e buona che tutti possono facilmente realizzare. Frittata di 30 uova della Mattina di Pasqua Ingredienti: 500 g di punte di asparagi, 200 g di salsiccia fresca sbriciolata, 30 uova, 200 g di formaggio, sale q. b. , olio extravergine d'oliva, 1 pizza bianca Preparazione Sbollentare in acqua le punte d'asparagi. Preparare un battuto utilizzando le 30 uova e aggiungendovi formaggio, sale e salsiccia sbriciolata; unire le punte degli asparagi sminuzzate e cuocere la frittata in una capiente padella antiaderente. Servire sulla pizza rustica bianca.

LE COLOMBE E LE UOVA DI PASQUA Tra i dolci non possiamo dimenticare la

LE COLOMBE E LE UOVA DI PASQUA Tra i dolci non possiamo dimenticare la colomba, oggi, raramente prodotta artigianalmente, fa riferimento all’uccello simbolo cristiano della pace. Questo dolce è diventato il principale simbolo alimentare nazionale della Pasqua. . Tra i dolci di Pasqua che hanno avuto una notevole diffusione nazionale, l'uovo al cioccolato è il dono che tradizionalmente si regala nella ricorrenza pasquale non solo ai bambini, ma anche agli adulti. Può essere fatto di vari tipi di cioccolato, ben confezionato e di solito custode di una gradita sorpresa.

PROVERBI E DETTI SULLA PASQUA 1. "Natale con i tuoi, Pasqua con chi vuoi".

PROVERBI E DETTI SULLA PASQUA 1. "Natale con i tuoi, Pasqua con chi vuoi". Cioè durante le feste di Natale si sta con i parenti mentre a Pasqua, complice il bel tempo, si fa una gita o si approfitta per viaggiare. . 2. "Contento come una Pasqua" Si dice di qualcuno molto felice, perché il giorno di Pasqua è un giorno di grande gioia 3. "Vuole far venire la Pasqua in maggio" Si dice di chi vuole fare cose impossibili da realizzare. 4. "Gettare la croce addosso a qualcuno“ Si usa per addossare la responsabilità di un fatto ad un'altra persona. 5. "Lungo come una quaresima“ Si dice di una persona o di una cosa esageratamente lunga, prolissa, noiosa, insistente.

Campane di Pasqua festose Campane di Pasqua che a gloria quest'oggi cantate, Campane di

Campane di Pasqua festose Campane di Pasqua che a gloria quest'oggi cantate, Campane di Pasqua festoseoh voci vicine e lontane che a gloria quest'oggi cantate, che Cristo risorto annunciate, oh voci vicine e lontane che Cristo risorto annunciate, ci dite con voci serene: "Fratelli, vogliatevi bene! Tendete la mano al fratello, aprite la braccia al perdono; nel giorno del Cristo risorto ognuno risorga più buono!" E sopra la terra fiorita, cantate, oh campane sonore, ch'è bella, ch'è buona la ch'è vita, bella, ch'è buona la vita, se schiude la porta all'amore. Gianni Rodari

Non ci resta che augurare Buona Pasqua a tutti voi! BUONA PASQUA Joyeuses Paques

Non ci resta che augurare Buona Pasqua a tutti voi! BUONA PASQUA Joyeuses Paques FRANCESE Wesołych Świąt Wielkanocnych POLACCO Happy Easter INGLESE Paste Fericit RUMENO Feliz Pascua SPAGNOLO Boa Pascoa PORTOGHESE Kalo Paska GRECO Zalig Paasfeest OLANDESE Schastilvoi Paschi RUSSO Srecan Uskrs SERBO Sretan Uskrs CROATO Giad Pàsk SVEDESE A fraylekhn Pesah YIDDISH Frohe Ostern TEDESCO

BUONA PASQUA – afrikaans : Geseënde Paasfees! – arabo : ! ﺳﻌﻴ – bretone:

BUONA PASQUA – afrikaans : Geseënde Paasfees! – arabo : ! ﺳﻌﻴ – bretone: Pask Seder! – bulgaro: Честит Великден! – catalano: Bona Pasqua! – ceco: Veselé Velikonoce! – cornico: Pask Lowen! – basco: Ondo izan Bazko garaian! – albanese: Gëzuar Pashkët! – cinese: 復活節快樂! (Mandarin: Fùhuójié kùailè!) – Cantonese: Feukweutjit faaileok! – Minnan: 閣活節 Koh-o ah-choeh khòai-lo k!) – finlandese: Hyvää pääsiäistä! – estone: Häid lihavõttepühi! – olandese: Zalig Pasen, Vrolijk Pasen – slovacco: Radostné veľkonočné sviatky! – ceco: Veselé Velikonoce! – irlandese: Cáisc shona dhuit!

BUONA PASQUA -oseto: Куадзæны хорзæх уæ уæд! (pl. ), – Куадзæны хорзæх дæ уæд!

BUONA PASQUA -oseto: Куадзæны хорзæх уæ уæд! (pl. ), – Куадзæны хорзæх дæ уæд! (sing. ) – moldavo: Паште феричит! – slovacco: Milostiplné prežitie!, Veľkonočných sviatkov! – sloveno: Vesele velikonočne praznike! – swahili: Heri kwa sikukuu ya Pasaka! – svedese: Glad Påsk! – tagico: Maligayang pasko ng agkabuhay! – thailandese: ���������� –turco: Paskalya bayramınız kutlu olsun! –ucraino: З Великодніми святами! –volapük: Lesustanazäli yofik! –gallese: Pasg Hapus! –yoruba: Eku odun ajinde! –yiddish א פרײלעכן פסח : ! – giudeo spagnolo: !פיליז פסח

BUONA PASQUA – danese: God Påske! – esperanto: Feliĉan Paskon! – fiammingo: Zalig Pasen!

BUONA PASQUA – danese: God Påske! – esperanto: Feliĉan Paskon! – fiammingo: Zalig Pasen! – mannese: Caisht sonney dhyt! – gaelico scozzese: A’ Chàisg sona! – galiziano: Boas Pascuas! – ebraico: !פסח כשר ושמח – ungherese: Kellemes Húsvéti Ünnepeket! – islandese: Gledilega paska! – indonesiano: Selamat Paskah! – giapponese: イースターおめでとう! – coreano: 행복한 부활절이 되시길! – latino: Prospera Pascha sit! – lettone: Priecīgas Lieldienas! – lituano: Su Šventom Velykom! – maltese: L-Għid it-tajjeb! – norvegese (bokmål): God påske! – persiano: !ﻋﻴﺪ پﺎک ﻣﺒﺎﺭک – materano: bona posqu!