Progetto ASL Taranto Piano strategico per la promozione

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Progetto ASL Taranto Piano strategico per la promozione della salute nella scuola La Scuola

Progetto ASL Taranto Piano strategico per la promozione della salute nella scuola La Scuola Adotta • Linee guida Miur • Aspetti psicologici dell’inserimento scolastico Taranto, 27 aprile 2018

La realtà dell’adozione e in particolare di quella internazionale si è ampiamente diffusa nella

La realtà dell’adozione e in particolare di quella internazionale si è ampiamente diffusa nella nostra società: L’ITALIA È UN PAESE ACCOGLIENTE periodo 2010/2013 sono stati adottati con l’adozione internazionale circa 14. 000 bambini molti dei quali in età scolare nella fascia 5/8 anni.

Come sono nate le linee guida? Centralità di una scuola accogliente per favorire il

Come sono nate le linee guida? Centralità di una scuola accogliente per favorire il benessere dei bambini e dei ragazzi adottati Uno strumento utile per favorire l’accoglienza e l’inclusione dei bambini e bambine, ragazzi e ragazze adottati, affidati , qualsiasi sia la loro storia, per la prevenzione del disagio un lavoro congiunto MIUR-CARE, avviato nel 2011, con un protocollo di intesa e favorito dallo Sportello Scuola del Coordinamento CARE

LE LINEE DI INDIRIZZO Linee di indirizzo – uno zoom La Struttura Introduzione •

LE LINEE DI INDIRIZZO Linee di indirizzo – uno zoom La Struttura Introduzione • Le caratteristiche dell’adozione internazionale • Il vissuto comune • Le aree critiche Le buone prassi • Ambito amministrativo-burocratico • Ambito comunicativo-relazionale • Continuità I ruoli • Gli USR • I dirigenti scolastici • Gli insegnanti referenti di istituti • I docenti • Le famiglie • Il MIUR Formazione Allegati (formulari, ecc. )

GLI ATTORI PRINCIPALI MIUR Famiglie Ufficio Scolastico Regionale Docenti Dirigente scolastico Docente referente

GLI ATTORI PRINCIPALI MIUR Famiglie Ufficio Scolastico Regionale Docenti Dirigente scolastico Docente referente

INSIEME GENITORI E SCUOLA

INSIEME GENITORI E SCUOLA

Cosa porta con sé nello zainetto? Tutte le esperienze dolorose il bambino ha vissuto

Cosa porta con sé nello zainetto? Tutte le esperienze dolorose il bambino ha vissuto prima dell’adozione: Il vissuto di abbandono L’assenza o l’interruzione del rapporto con una figura di attaccamento La vita per strada o in istituto Il maltrattamento fisico e psicologico Una condizioni di solitudine

Bambini con difficoltà di attaccamento hanno in comune: un passato caratterizzato da trascuratezze, maltrattamenti

Bambini con difficoltà di attaccamento hanno in comune: un passato caratterizzato da trascuratezze, maltrattamenti e/o abusi e hanno vissuto esperienze traumatiche. Ciò è accaduto, perché le persone che si dovevano occupare di loro o non lo hanno fatto, oppure sono state esse stesse una fonte di pericolo. I bambini non hanno avuto a disposizione una figura di attaccamento in grado di dare loro protezione.

L’attivazione del sistema di attaccamento I bambini con disordini dell’attaccamento hanno sperimentato un rapporto

L’attivazione del sistema di attaccamento I bambini con disordini dell’attaccamento hanno sperimentato un rapporto di cura con figure di attaccamento in conflitto, terrificanti e pericolose. Essi non si sentono al sicuro quando sono in ambienti di cura stretti ed intimi; non ci si può fidare della vicinanza e della cura (soprattutto degli adulti), meglio evitarla. Nelle situazioni in cui i genitori adottivi - ma anche gli insegnanti - cercano di fornire cura e protezione si producono stati di attivazione in cui i bambini si possono sentire spaventati, confusi, smarriti e, quindi, difesi, ostili, aggressivi.

I vissuti dei bambini adottati “Vi sono alcune esperienze sfavorevoli che tutti i bambini

I vissuti dei bambini adottati “Vi sono alcune esperienze sfavorevoli che tutti i bambini adottati hanno sperimentato prima dell’adozione. Tutti hanno, infatti, vissuto la dolorosa realtà della separazione dai genitori di nascita e, a volte, anche dai fratelli e, oltre questi difficili eventi, molti di loro hanno sperimentato condizioni di solitudine, lunghi periodi di istituzionalizzazione, esperienze di maltrattamento fisico e/o psicologico. Taluni bambini vengono adottati dopo affidi o precedenti esperienze di adozione non riuscite”. Linee di indirizzo per favorire il diritto allo studio degli alunni adottati, MIUR, dicembre 2014

 L’arrivo nel nuovo contesto familiare provoca nel bambino adottato un ulteriore disorientamento: il

L’arrivo nel nuovo contesto familiare provoca nel bambino adottato un ulteriore disorientamento: il bambino ha dovuto separarsi dalla propria terra, dalla propria cultura insieme alle cose familiari e piacevoli che anche nell’infanzia più difficile sono presenti.

Il comportamento che vediamo oggi in questi bambini è molto probabilmente il risultato delle

Il comportamento che vediamo oggi in questi bambini è molto probabilmente il risultato delle strategie adattive che hanno dovuto mettere in atto per sopravvivere in contesti pericolosi per la loro sopravvivenza psichica e fisica. I bambini portano con sè nei nuovi contesti (la famiglia adottiva e la scuola) un’immagine di sé svalutata, un’idea degli altri come inaffidabili e pericolosi. Ed è con queste aspettative che arrivano in classe ogni mattina. Possono avere un’età emotiva molto diversa da quella cronologica ed essere costantemente sotto stress, più preoccupati dall’idea di doversi nascondere, attirare l’attenzione o pensare di doversi difendere, prima ancora che dedicarsi all’apprendimento.

Dice un bambino… …Avevo l’impressione che nella testa non ci fosse posto per tutte

Dice un bambino… …Avevo l’impressione che nella testa non ci fosse posto per tutte le cose che mi chiedevano di imparare…

I riattivatori traumatici Sono odori, suoni, gesti, situazioni, luoghi, parole, immagini che , possono

I riattivatori traumatici Sono odori, suoni, gesti, situazioni, luoghi, parole, immagini che , possono ricordare momenti dolorosi e/o traumatici e quindi scatenare comportamenti a prima vista incomprensibili o esagerati o “strani”.

La forza dell’adozione!!! Pertanto la forza trasformativa dell’adozione consiste nella possibilità che i genitori

La forza dell’adozione!!! Pertanto la forza trasformativa dell’adozione consiste nella possibilità che i genitori adottivi – ma anche gli insegnanti, la famiglia allargata, i servizi - facciano sperimentare al bambino nuove esperienze di accudimento e di relazione che si costituiscano come differenze significative, in discontinuità con la sua esperienza precedente.

 I bambini adottati a scuola La scuola può quindi giocare un ruolo cruciale

I bambini adottati a scuola La scuola può quindi giocare un ruolo cruciale nel far sì che questi bambini riescano a sviluppare a pieno le loro potenzialità. Con quali strumenti ?

“Bisogna dunque prevedere, nei casi di alunni adottati, la possibile elaborazione del PDP in

“Bisogna dunque prevedere, nei casi di alunni adottati, la possibile elaborazione del PDP in ogni momento dell’anno, fermo restando che, se tra l’arrivo a scuola del minore e la chiusura dell’anno scolastico non vi e il sufficiente tempo utile per l’osservazione e la stesura del documento, la scuola dovra comunque prevedere delle misure didattiche di accompagnamento da formalizzare nel PDP nell’anno scolastico successivo”. Linee di indirizzo per favorire il diritto allo studio degli alunni adottati, MIUR, dicembre 2014

La cassetta degli attrezzi

La cassetta degli attrezzi

Piano Didattico Personalizzato I TEMPI DEI BAMBINI ABBASSO LE FOTOCOPIE LA STORIA DEL BAMBINO

Piano Didattico Personalizzato I TEMPI DEI BAMBINI ABBASSO LE FOTOCOPIE LA STORIA DEL BAMBINO LA SCUOLA E’ DIFFICILE!

Adozione e apprendimento “Pur in assenza di un disturbo specifico dell’apprendimento, a causa di

Adozione e apprendimento “Pur in assenza di un disturbo specifico dell’apprendimento, a causa di una pluralità di situazioni di criticità, quali i danni da esposizione prenatale a droghe o alcol, l’istituzionalizzazione precoce, l’assunzione di psicofarmaci durante la permanenza in istituto, l’incuria e la deprivazione subite, l’abuso, il vissuto traumatico dell’abbandono, molti bambini adottati possono presentare problematiche nella sfera psico-emotiva e cognitiva tali da interferire sensibilmente con le capacità di apprendimento (in particolare con le capacità che ci si aspetterebbe in base all’età anagrafica). Tali difficoltà possono manifestarsi con deficit nella concentrazione, nell’attenzione, nella memorizzazione, nella produzione verbale e scritta, in alcune funzioni logiche”. Linee di indirizzo per favorire il diritto allo studio degli alunni adottati, MIUR, dicembre 2014

Lingua adottiva Nella maggior parte dei casi, i bambini in arrivo in Italia possiedono

Lingua adottiva Nella maggior parte dei casi, i bambini in arrivo in Italia possiedono una lingua materna originaria che possiamo definire una lingua materna primaria. Nell’adozione sperimentano la lingua italiana che si configura come lingua seconda, ma che di fatto viene mutata da una nuova figura materna, o nuova madre di cura, per cui in realtà questi bambini sperimentano una lingua materna secondaria

ucraino? italiano?

ucraino? italiano?

La Babele del bambino adottato All’atto della scolarizzazione il bambino adottato non deve solo

La Babele del bambino adottato All’atto della scolarizzazione il bambino adottato non deve solo acquisire rapidamente la lingua italiana, ma dovrà confrontarsi con un’ulteriore lingua straniera, quella prevista nel suo piano di studi.

Stabilire una solida collaborazione tra scuola, famiglia e altri servizi Coinvolti “Il momento dell’accoglienza

Stabilire una solida collaborazione tra scuola, famiglia e altri servizi Coinvolti “Il momento dell’accoglienza e del primo ingresso sono fondamentali per il benessere scolastico di ogni bambino ed in particolare di quelli adottati, sia nazionalmente che internazionalmente. La “buona accoglienza” può svolgere un'azione preventiva rispetto all’eventuale disagio nelle tappe successive del percorso scolastico. E’ per questi motivi che assume grande importanza la relazione della scuola con le famiglie degli alunni, famiglie in questo caso portatrici di “storie differenti” ed in grado di dare voce alle “storie differenti” dei propri figli. L’accoglienza, l’integrazione e il successo formativo del bambino adottivo a scuola possono essere garantiti solo attraverso un processo di collaborazione tra famiglia, istituzione scolastica, équipes adozioni, Enti Autorizzati e gli altri soggetti coinvolti tra cui bisogna annoverare anche le associazioni cui sovente le famiglie fanno riferimento”. Linee di indirizzo per favorire il diritto allo studio degli alunni adottati, MIUR, dicembre 2014

Stabilire una solida collaborazione tra scuola, famiglia e servizi coinvolti I genitori adottivi possiedono

Stabilire una solida collaborazione tra scuola, famiglia e servizi coinvolti I genitori adottivi possiedono le informazioni chiave e giocano un ruolo di fondamentale importanza nell’educazione dei loro figli; anche altri servizi ed enti possiedono tante informazioni preziose: più indizi possediamo, maggiori saranno le probabilità di comprendere realmente l’alunno Senza una partnership tra famiglia/scuola/servizi è difficile raggiungere qualunque obiettivo formativo inteso in senso ampio

Qualche idea Condividere tutte le strategie funzionanti Far circolare tutte le informazioni connesse a

Qualche idea Condividere tutte le strategie funzionanti Far circolare tutte le informazioni connesse a cambiamenti, momenti critici, fasi di stress. . Pensare a modalità efficaci per scambiarsi informazioni e aggiornamenti con regolarità

L’insegnante referente “Al fine di agevolare il lavoro di rete, è auspicabile che ogni

L’insegnante referente “Al fine di agevolare il lavoro di rete, è auspicabile che ogni Istituzione scolastica individui un insegnante referente sul tema”. L’insegnante referente come garante del passaggio di informazioni sulla storia del bambino, con un accurato scambio di informazioni che va concordato con la famiglia. Linee di indirizzo per favorire il diritto allo studio degli alunni adottati, MIUR, dicembre 2014

Cosa aspettarsi e cosa mettere in campo Dobbiamo aspettarci: Tempi lunghi Fatica Ricadute Dobbiamo

Cosa aspettarsi e cosa mettere in campo Dobbiamo aspettarci: Tempi lunghi Fatica Ricadute Dobbiamo mettere in campo: Pazienza Creatività Propensione a collaborare

…. Cari maestri, cari insegnanti, caro personale della scuola: addentratevi in questo mondo. I

…. Cari maestri, cari insegnanti, caro personale della scuola: addentratevi in questo mondo. I nostri figli portano in loro una ricchezza che vale la pena di conoscere profondamente. La scuola è agenzia educativa per eccellenza; avete, voi, una possibilità, un’opportunità di promuovere valori e cultura. Avete, voi, la possibilità di accogliere i nostri figli riconoscendo e valorizzando il loro mondo e la loro speciale storia. L’adozione è una materia ormai trattata, la letteratura sul tema è ormai ampia e dettagliata. Aiutateci a diffonderla, a fare in modo che non sia patrimonio di pochi. Perché noi, quasi tutti noi, non ne possiamo più di essere chiamati genitori coraggiosi o di sentirci dire che anche tutti gli altri bambini fanno così e colà. Ogni individuo, noi pensiamo, è diverso nella propria storia e nel proprio personale modo di affrontarla. Ciò detto la condizione di essere stati abbandonati dura tutta la vita, è una condizione esistenziale con cui i nostri figli faranno sempre i conti. I nostri figli cresceranno e ce la faranno: non vogliamo trattare l’adozione come una malattia, abbiamo solo bisogno che venga trattata con dovuta proprietà. La nostra preghiera è che voi, maestri, insegnanti, personale delle scuola, ci aiutiate a sviluppare e a promuovere una cultura dell’accoglienza, supportata da presupposti teorici, non lasciata alla banalizzazione e al facile, stereotipato senso comune, affinché i nostri figli ce la facciano nel migliore dei modi. E affinché noi, genitori adottivi, smettiamo di vivere la scuola dei nostri figli come un impegno talvolta superiore alle nostre forze. Grazie e buon lavoro! Tratto da Lettera agli insegnanti di Monica Nobile

Riferimenti Vadilonga, F. , (2010), Curare l'adozione: modelli di sostegno e presa in carico

Riferimenti Vadilonga, F. , (2010), Curare l'adozione: modelli di sostegno e presa in carico della crisi adottiva. Cortina Ed. Bomber, L. M. (2012), Feriti dentro: Strumenti a sostegno dei bambini con difficoltà di attaccamento a scuola. Franco Angeli. Taransaud, D. (2014), Tu pensi che io sia cattivo. Strategie pratiche per lavorare con adolescenti aggressivi e ribelli. Franco Angeli. A. Guerrieri e M. Nobile, (2016) Una Scuola aperta all’adozione – alla luce delle Linee di indirizzo per il diritto allo studio degli alunni adottati– Edizioni ETS http: //www. istruzione. it/allegati/2014/ Linee_di_indirizzo_per_favorire_lo_studio_dei_ragazzi_adottati. pdf

ASL TA Distretto Unico Taranto Associazione di Responsabile dell’U. O. Consultoriale ASL TA Distretto

ASL TA Distretto Unico Taranto Associazione di Responsabile dell’U. O. Consultoriale ASL TA Distretto Socio Sanitario Unico dott. ssa Genoveffa De Quarto Volontariato “Genitori. Amo Onlus” Sede legale P. zza Fontana n. 46 – c. f. 90200510734 www. genitoriamo. it e- mail: info@genitoriamo. it tel. 331 3886788