PROGETTAZIONE E VALUTAZIONE DELLA PROMOZIONE DELLA SALUTE NELLA

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PROGETTAZIONE E VALUTAZIONE DELLA PROMOZIONE DELLA SALUTE NELLA SCUOLA 6 /12 / 2006 AULA

PROGETTAZIONE E VALUTAZIONE DELLA PROMOZIONE DELLA SALUTE NELLA SCUOLA 6 /12 / 2006 AULA MAGNA DIPARTIMENTO DI SCIENZE DI SANITA’ PUBBLICA G. SANARELLI UNIVERSITA’ “LA SAOPIENZA ROMA – PIAZZALE ALDO MORO

RELAZIONE PREORDINATA LE METODOLOGIE DELLA COMUNICAZIONE a cura del dr. Mario Esposito ASL LATINA

RELAZIONE PREORDINATA LE METODOLOGIE DELLA COMUNICAZIONE a cura del dr. Mario Esposito ASL LATINA

COMUNICO ERGO SUM I Assioma metacomunicazionale : E’ IMPOSSIBILE NON COMUNICARE LA COMUNICAZIONE AVVIENE

COMUNICO ERGO SUM I Assioma metacomunicazionale : E’ IMPOSSIBILE NON COMUNICARE LA COMUNICAZIONE AVVIENE ANCHE SE NON STRUTTURATA CONSAPEVOLMENTE

AMBITI VI SONO, A MIO AVVISO, DUE LIVELLI SU CUI FAR CALARE LA RIFLESSIONE

AMBITI VI SONO, A MIO AVVISO, DUE LIVELLI SU CUI FAR CALARE LA RIFLESSIONE SULLE METODOLOGIE COMUNICATIVE. LIVELLO ISTITUZIONALE LIVELLO INDIVIDUALE LA SUDDIVISIONE E’ SCOLASTICA IN QUANTO ENTRAMBI I LIVELLI SI RIVOLGONO ALLO STESSO TARGET E CON LO STESSO APPROCCIO DI RIFERIMENTO

LIVELLO ISTITUZIONALE COMUNICARE LA SALUTE UN’ AZIENDA , LA CUI MISSION E’ PRODURRE SALUTE,

LIVELLO ISTITUZIONALE COMUNICARE LA SALUTE UN’ AZIENDA , LA CUI MISSION E’ PRODURRE SALUTE, DOVREBBE STRUTTURARE UN PERCORSO VISIBILE DI COMUNICAZIONE INTERNO ED ESTERNO, IN GRADO DI COMUNICARE IL PROCESSO ED IL PRODOTTO DI SALUTE

LA COMUNICAZIONE AZIENDALE (cfr. Michele Sorice Un. “La Sapienza”) SCHEMA FARLO SAPERE FARE SAPER

LA COMUNICAZIONE AZIENDALE (cfr. Michele Sorice Un. “La Sapienza”) SCHEMA FARLO SAPERE FARE SAPER FARE AMBIENTE C O M U N I C. ESTERNO COSA FARE IMMAGINE ATTIVITA’ OPERATIVA STRATEGICA CULTURA RISORSE COMUNICAZIONE STRUTTURA MECCANISMI OPERATIVI A S L

IN SINTESI ASL COMUNICAZIONE ESTERNA COMUNICAZIONE INTERNA a) d) a) b) Destinatari esterni c)

IN SINTESI ASL COMUNICAZIONE ESTERNA COMUNICAZIONE INTERNA a) d) a) b) Destinatari esterni c) Destinatari interni

L’azienda che comunica In considerazione del I assioma citato ad esempio, un’azienda (ASL, Scuola,

L’azienda che comunica In considerazione del I assioma citato ad esempio, un’azienda (ASL, Scuola, ecc. ) che promuove la salute si organizzerà (= Approccio Basato sul Setting) in modo da comunicare Salute, come “Setting” nel suo insieme, a chi vi opera e a chi vi accede.

LIVELLO INDIVIDUALE IL “DETTAGLIO DEL DIAVOLO” E’ definita la transazione comunicativa tra chi eroga

LIVELLO INDIVIDUALE IL “DETTAGLIO DEL DIAVOLO” E’ definita la transazione comunicativa tra chi eroga i servizi e chi ne usufruisce. E’ da tale transazione che dipende la definizione negativa o positiva di quella organizzazione. In tale transazione comunicativa si intrecciano “agire performativo” e “agire comunicativo” ( Habermas )

da Habermas a Palo Alto Il rapporto “agire performativo” e “agire comunicativo” e Lo

da Habermas a Palo Alto Il rapporto “agire performativo” e “agire comunicativo” e Lo studio degli effetti della comunicazione sul comportamento (Pragmatica) devono orientare tutte le metodologie comunicative, sia del livello istituzionale che del livello individuale

PRINCIPIO LA COMUNICAZIONE, PER DEFINIZIONE, E’ CIRCOLARE, QUINDI OGNI METODOLOGIA COMUNICATIVA DEVE ASSUMERE TALE

PRINCIPIO LA COMUNICAZIONE, PER DEFINIZIONE, E’ CIRCOLARE, QUINDI OGNI METODOLOGIA COMUNICATIVA DEVE ASSUMERE TALE CARATTERISTICA, SIA SE RIFERITA AL LIVELLO ISTITUZIONALE, SIA SE RIFERITA AL LIVELLO INDIVIDUALE

PERCHE’ L’EDUCAZIONE E LA PROMOZIONE DELLA SALUTE HANNO COME FINALITA’ LA MODIFICAZIONE E/O IL

PERCHE’ L’EDUCAZIONE E LA PROMOZIONE DELLA SALUTE HANNO COME FINALITA’ LA MODIFICAZIONE E/O IL RAFFORZAMENTO DEL COMPORTAMENTO

……………. ancora e l’aumento di capacità e di autonomia (=empowerment) CON LE PAROLE di

……………. ancora e l’aumento di capacità e di autonomia (=empowerment) CON LE PAROLE di J. Dewey : “EDUCARE SIGNIFICA ALLARGARE IL RAGGIO DELL’ESPERIENZA E PROMUOVERE UN NUOVO SVILUPPO………………. . ” QUINDI CENTRALITA’ DELL’ESPERIENZA PER INDURRE MODIFICAZIONI O RAFFORZAMENTO DEI COMPORTAMENTI

IL PROBLEMA METODOLOGICO (riguarda tutte le metodologie comunicative)ATTIENE AL COME: • FAR COMPIERE SCELTE

IL PROBLEMA METODOLOGICO (riguarda tutte le metodologie comunicative)ATTIENE AL COME: • FAR COMPIERE SCELTE CONDIVISE DALLE PARTI COINVOLTE • - RENDERE LE PERSONE MAGGIORMENTE LIBERE DI SCEGLIERE • - RESPONSABILIZZARE I SOGGETTI COINVOLTI E SVILUPPARE LE LORO CAPACITA’ A COLLABORARE • - ATTIVARE UN PROCESSO DI VALUTAZIONE COMUNE DELLE ATTIVITA’ INTRAPRESE

CRITICITA’ I L’Educazione alla Salute punta a modificare i comportamenti abituali (= stili di

CRITICITA’ I L’Educazione alla Salute punta a modificare i comportamenti abituali (= stili di vita) aumentando le capacità di scelta e di decisione degli individui. COGNITIVA MODIFICA COMPORTAMENTALE COMPORTAMENTO Realtà manifesta (fenomenica) di una struttura interiore (intrapsichica) formata da: - SENTIMENTI -VISSUTO SOGGETTIVO - PREGIUDIZI - CREDENZE - GIUDIZI DI VALORE - INFORMAZIONI

CRITICITA’ II LO STILE DI VITA E’ L’insieme di scelte (comportamentali) prese sulla base

CRITICITA’ II LO STILE DI VITA E’ L’insieme di scelte (comportamentali) prese sulla base delle alternative che sono a disposizione delle persone, in relazione alla loro condizione socio-economica e della facilità con cui esse sono in grado di sceglierne alcune invece di altre. ( definizione dell’Ufficio Europeo O. M. S. )

ERRORI DA EVITARE Non affidarsi alla sequenza comunicativa lineare : Passaggio di Informazioni corrette

ERRORI DA EVITARE Non affidarsi alla sequenza comunicativa lineare : Passaggio di Informazioni corrette = Arricchimento Cognitivo = Modificazione e/o Rafforzamento di comportamento desiderato dimostratasi NON VALIDA

NODO DA SCIOGLIERE • In forza della definizione di Stile di Vita dell’O. M.

NODO DA SCIOGLIERE • In forza della definizione di Stile di Vita dell’O. M. S. un comportamento, per quanto non salutare e/o portatore di disagio, è sempre funzionale all’individuo in quanto adottato per rispondere ad una serie di variabili del contesto in cui l’individuo è inserito e dalle quali non è possibile prescindere per indurre modificazioni di comportamento.

LA PROPOSTA Dalle argomentazioni esposte Le metodologie comunicative devono svilupparsi seguendo due direttrici: I)

LA PROPOSTA Dalle argomentazioni esposte Le metodologie comunicative devono svilupparsi seguendo due direttrici: I) Educazione alla Salute : Modello Partecipativo; ( livello individuale ) II) Promozione della Salute : Approccio Basato sul Setting ( livello istituzionale )

MODELLO PARTECIPATIVO Se il comportamento manifesto poggia su una struttura affettiva interiore, è indispensabile

MODELLO PARTECIPATIVO Se il comportamento manifesto poggia su una struttura affettiva interiore, è indispensabile individuare le condizioni essenziali per assumere, nella comunicazione/relazione (= rapporto educativo) tra adulto/adolescente, il mondo affettivo interiore dell’adolescente

LA PARTECIPAZIONE AUTENTICA POSTO CHE: L’adulto e l’adolescente in relazione, interpretano l’oggetto della loro

LA PARTECIPAZIONE AUTENTICA POSTO CHE: L’adulto e l’adolescente in relazione, interpretano l’oggetto della loro comunicazione utilizzando un proprio modello di riferimento (schema cognitivo); Il grado di coinvolgimento dell’adolescente nell’interpretazione dell’oggetto (es. problema sotto analisi), può variare da un minimo a un massimo.

LE 4 POSSIBILI OPZIONI PER REALIZZARE UNA COMUNICAZIONE PARTECIPATA Se mettiamo in relazione i

LE 4 POSSIBILI OPZIONI PER REALIZZARE UNA COMUNICAZIONE PARTECIPATA Se mettiamo in relazione i due elementi elencati e cioè 1)l’uso esclusivo o meno del proprio modello cognitivo (ignorando più o meno completamente il modello cognitivo dell’altro); 2)il più o meno sostanziale coinvolgimento dell’interlocutore (adolescente) Si possono estrapolare 4 possibili opzioni di comunicazione/relazione definibili partecipative o meno.

SCHEMA INTERPRETATIVO CHIUSO PENSIERO PENSATO MODELLI TEORICI ATTI V I A B CONTROLLO COINVOLGIMENTO

SCHEMA INTERPRETATIVO CHIUSO PENSIERO PENSATO MODELLI TEORICI ATTI V I A B CONTROLLO COINVOLGIMENTO UNILATERALE INTERLOCUTORE C D MODELLI TEORICI SOSPESI PENSIERO PENSANTE SCHEMA INTERPRETATIVO APERTO

LETTURA DEL MODELLO • Nel Quadrante A : si interpreta il problema facendo ricorso

LETTURA DEL MODELLO • Nel Quadrante A : si interpreta il problema facendo ricorso solo allo schema interpretativo dell’adulto, mentre l’interlocutore è completamente escluso, vige il controllo unilaterale dell’adulto • Nel Quadrante B : si coinvolge l’interlocutore in quanto si offrono allo stesso i propri schemi di lettura e quindi si dà allo stesso l’opportunità di “lettura congiunta” del problema, attraverso l’esclusivo schema chiuso dell’adulto • Nel Quadrante C : l’interlocutore non è coinvolto, ma l’adulto mette tra parentesi il proprio schema interpretativo e si sforza di interpretare il problema aprendo il proprio schema • Nel Quadrante D : l’intersecazione del coinvolgimento dell’interlocutore con l’uso dello schema interpretativo aperto permette di realizzare una “cooperazione interpretativa” in quanto il problema sotto analisi è letto con l’uso congiunto delle categorie sia dell’adulto che dell’interlocutore adolescente

INTERPRETAZIONE DEL MODELLO • Nessuno, probabilmente, utilizza in assoluto una sola delle 4 opzioni

INTERPRETAZIONE DEL MODELLO • Nessuno, probabilmente, utilizza in assoluto una sola delle 4 opzioni descritte; • Lo schema illustrato aiuta a capire quale approccio utilizziamo in genere nelle diverse situazioni di comunicazione/relazione e a sviluppare consapevolezza sul grado di partecipazione che realizziamo

BIBLIOGRAFIA UTILIZZATA • “Educazione alla Salute, una Metodologia Operativa”, L. Ewles, I. Simnett, -

BIBLIOGRAFIA UTILIZZATA • “Educazione alla Salute, una Metodologia Operativa”, L. Ewles, I. Simnett, - Sorbona Edizioni Didattiche Milano • “Guida Pedagogica” , J. J. Guilbert – Armando Editore O. M. S. • “Lo Sguardo e lo Specchio” Ugo Morelli CSESI Perugia; • H. R. Maturana – F. J. Varela “Autopoiesi e Cognizione, la realizzazione del vivente” Marsilio Editore, • “Primo manuale di accreditamento Volontario, Professionale dei servizi e attività di Educazione e Promozione della Salute” – La Salute Umana CSESI Perugia.

BIBLIOGRAFIA UTILIZZATA • • • Primo Piano di Zona Sociosanitario Integrato Distretto Fondi –

BIBLIOGRAFIA UTILIZZATA • • • Primo Piano di Zona Sociosanitario Integrato Distretto Fondi – Terracina ASL LT Conferenza Promozione della Salute Alma Ata e Ottawa Corso di Formazione in Promozione della Salute e Educazione Sanitaria del prof. L: Baric in “La Promozione della Salute nel Veneto” “La Sanità Incompiuta” R. Vaccani SDA Bocconi NIS “Educazione Sanitaria” M. A. Modolo, A. Seppilli, L. Briziarelli, A. Ferrari – P. S. E. “L’Esperienza della Valutazione” Nicoletta Stame Edizioni SEAM “Gli Obiettivi Educativi nella programmazione” Cèsar Birzea – Loescher “Tassonomia degli Obiettivi Educativi “, B. S. Bloom, D. R. Krathwohl, B. B. Masia – Giunti & Lisciani Editori “Monitoraggio & Valutazione dei Progetti nelle Organizzazioni Pubbliche e private” , Vittorio Masoni – F. Angeli