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Prof. Monica Raiteri raiteri@unimc. it http: //docenti. unimc. it/docenti/monica-raiteri Le teorie sociologiche della devianza

Prof. Monica Raiteri raiteri@unimc. it http: //docenti. unimc. it/docenti/monica-raiteri Le teorie sociologiche della devianza Corso di Sociologia e politiche del controllo sociale a. a. 2011 -2012

Le teorie sociologiche della devianza Anomia o Carenza o assenza di norme atte a

Le teorie sociologiche della devianza Anomia o Carenza o assenza di norme atte a regolare il comportamento sociale di individui o collettività (stato oggettivo di carenza normativa) o Senofonte: situazioni di illegalità o elusione della legge o Inizio del ‘ 600: infrazione della legge divina (stato soggettivo) o Durkheim: La divisione del lavoro sociale (1893) Il suicidio (1897) mancanza di norme sociali atte a mantenere entro limiti appropriati il comportamento dell’individuo Si tratta di una caratteristica oggettiva del sistema culturale, e non di reazioni individuali 2 Sociologia e politiche del controllo sociale a. a. 2011 -2012

Le teorie sociologiche della devianza Talcott Parsons (1951) Anomia Ordine normativo Completa istituzionalizzazione crollo

Le teorie sociologiche della devianza Talcott Parsons (1951) Anomia Ordine normativo Completa istituzionalizzazione crollo dell’ordine normativo A differenza di Durkheim Parsons sostiene che le norme esistono, ma non sono osservate Anomia Tipi di adattamento Comportamento deviante Sociologia e politiche del controllo sociale a. a. 2011 -2012 3

Teorie della tensione Prospettiva strutturalistica

Teorie della tensione Prospettiva strutturalistica

Le teorie sociologiche della devianza Anomia o R. K. Merton, Teoria e struttura sociale

Le teorie sociologiche della devianza Anomia o R. K. Merton, Teoria e struttura sociale (v. ) o Mc Iver e Riesman: impostazione psicologica l’anomia è una caratteristica soggettiva dell’individuo non adattato, ossia una condizione mentale e non sociale o Idea di crisi strutturale (sociale o culturale): è riscontrabile un grado eccessivamente basso di conformità alle norme a causa della dissoluzione o del crollo del consenso nei confronti dell’adesione collettiva ai valori su cui si fonda l’organizzazione di una collettività. Non mancano le norme, ma difetta il consenso nei confronti di queste ultime: ossia è compromessa l’efficacia delle norme 5 Sociologia e politiche del controllo sociale a. a. 2011 -2012

Nel capitolo di Teoria e struttura sociale intitolato Struttura sociale ed anomia Merton osserva

Nel capitolo di Teoria e struttura sociale intitolato Struttura sociale ed anomia Merton osserva come la concezione della devianza come esito di impulsi biologici sia inidonea a spiegare: sia la diversa frequenza dei comportamenti devianti nelle diverse strutture sociali; sia le diverse forme e modelli con cui si manifestano le deviazioni nelle diverse strutture sociali. Occorre pertanto analizzare le fonti sociali e culturali del comportamento deviante al fine di individuare i modi in cui alcune strutture sociali esercitano una particolare pressione su alcuni membri della società inducendoli ad adottare una condotta non conformista. Secondo questo approccio il grado elevato di comportamenti devianti costituirebbe una reazione normale al contesto sociale in cui gli individui (devianti) si collocano Sociologia e politiche del controllo sociale a. a. 2011 -2012 Robert K. Merton Le teorie sociologiche della devianza 6

Obiettivi culturali Robert K. Merton Le teorie sociologiche della devianza Struttura sociale La mancata

Obiettivi culturali Robert K. Merton Le teorie sociologiche della devianza Struttura sociale La mancata integrazione tra struttura culturale e struttura sociale determina tensione e quindi violazione o assenza di norme Sociologia e politiche del controllo sociale a. a. 2011 -2012 7

Obiettivi culturalmente definiti del gruppo sociale e Regolamentazione dei procedimenti – leciti – diretti

Obiettivi culturalmente definiti del gruppo sociale e Regolamentazione dei procedimenti – leciti – diretti al conseguimento di tali obiettivi (costume, istituzioni) Le norme regolative devono essere accettabili secondo criteri di valore (e non di efficienza tecnica), istituzionalizzate e non necessariamente efficienti Robert K. Merton Le teorie sociologiche della devianza Vi sono poi i procedimenti efficienti ma non leciti, es. uso ella frode, del potere, ecc. ) che sono respinti dalla sfera istituzionale della condotta lecita. Tuttavia se questi ultimi vengono preferiti alla condotta lecita istituzionalmente prescritta si determina una INSTABILITA’ della STRUTTURA SOCIALE che conduce all’ANOMIA es. vincere il gioco utilizzando mosse sleali anziché vincere secondo le regole del gioco, conosciute da coloro che le violano Sociologia e politiche del controllo sociale a. a. 2011 -2012 8

Teoria dell’anomia Anomia Diversi modelli di adattamento sociale indotti struttura sociale dalla Comportamenti devianti:

Teoria dell’anomia Anomia Diversi modelli di adattamento sociale indotti struttura sociale dalla Comportamenti devianti: Conformità Innovazione Ritualismo Rinuncia (*) Robert K. Merton Le teorie sociologiche della devianza Ribellione (*)=studiata anche dalla Scuola di Chicago (approccio dell’interazionismo simbolico) ricerca di Anderson sugli hobos (1923): meccanismi di riconoscimento, forme di solidarietà, regole interne, codici di comportamento, moralità Sociologia e politiche del controllo sociale a. a. 2011 -2012 9

Tipologia dei modi di adattamento individuale Le categorie non si riferiscono alla personalità, ma

Tipologia dei modi di adattamento individuale Le categorie non si riferiscono alla personalità, ma al comportamento di ruolo in situazioni specifiche, quindi si tratta di tipi di reazione persistenti Modi di adattamento Mete culturali Mezzi istituzionalizzati IV. Rinuncia + + - V. Ribellione ± ± I. Conformità II. Innovazione III. Ritualismo ± rifiuto dei valori dominanti e sostituzione con nuovi valori Sociologia e politiche del controllo sociale a. a. 2011 -2012 Robert K. Merton Le teorie sociologiche della devianza 10

I. Conformità E’ il comportamento modale che garantisce la stabilità e la continuità della

I. Conformità E’ il comportamento modale che garantisce la stabilità e la continuità della società ordine sociale Il comportamento adottato è conforme a modelli culturali prestabiliti che nel lungo periodo possono essere soggetti alla sedimentazione di modificazioni Robert K. Merton Le teorie sociologiche della devianza 11 Sociologia e politiche del controllo sociale a. a. 2011 -2012

II. Innovazione I mezzi prescelti sono istituzionalmente vietati ma spesso efficaci Il rifiuto dei

II. Innovazione I mezzi prescelti sono istituzionalmente vietati ma spesso efficaci Il rifiuto dei mezzi istituzionalizzati deriva da una socializzazione imperfetta assunzione di rischi individuazione degli elementi della struttura sociale che predispongono al comportamento innovativo producendo una maggiore quantità di comportamenti devianti in uno strato sociale anziché in un altro concorrenza commerciale/truffe (limite tra “imprenditorialità” e profili penali dell’attività commerciale grandi fortune dell’epopea americana criminalità dei colletti bianchi stigmatizzazione del lavoro manuale, non qualificato, che produce un basso reddito che rende sensibili alle lusinghe che provengono dall’attività criminosa Sociologia e politiche del controllo sociale a. a. 2011 -2012 Robert K. Merton Le teorie sociologiche della devianza 12

II. Innovazione (segue) Il comportamento deviante si sviluppa quando un sistema di valori esalta

II. Innovazione (segue) Il comportamento deviante si sviluppa quando un sistema di valori esalta mete di successo comuni a tutte le fasce della popolazione, mentre la struttura sociale riduce o blocca per una parte considerevole della stessa popolazione l’accesso a tali mete Espansione delle politiche di pari opportunità Variabilità del rapporto tra delitto e povertà Di per sé povertà e limitazione delle opportunità non sono sufficienti a determinare comportamenti devianti: occorre contestualizzare tali fenomeni e considerarli insieme ad altre variabili interdipendenti culturali e sociali Robert K. Merton Le teorie sociologiche della devianza Se, viceversa, la società è anomica si attribuisce importanza al misticismo: ruolo della fortuna, del caso, della sorte Il successo è indipendente dalla struttura sociale quindi è possibile conservare l’autostima anche in caso di fallimento Sociologia e politiche del controllo sociale a. a. 2011 -2012 13

II. Innovazione (segue) Dottrina della sorte esposta da persone che hanno avuto successo: spiega

II. Innovazione (segue) Dottrina della sorte esposta da persone che hanno avuto successo: spiega la discrepanza tra meriti e ricompense; preserva da critiche la struttura sociale Robert K. Merton Le teorie sociologiche della devianza Dottrina della sorte esposta da persone che non hanno avuto successo: svolge la funzione di conservare l’autostima; disfunzione: diminuita motivazione allo sforzo Gioco d’azzardo, lotterie, ecc. Sociologia e politiche del controllo sociale a. a. 2011 -2012 14

II. Innovazione (segue) cap. 7 Ulteriori sviluppi della teoria della struttura sociale e dell’anomia

II. Innovazione (segue) cap. 7 Ulteriori sviluppi della teoria della struttura sociale e dell’anomia I concetti di «crimine» e di «delinquenza» sono omnicomprensivi ed eterogenei: un assalto al gruppo rivale e il furto di oggetti da baseball sono entrambi episodi di delinquenza minorile Pertanto una sola teoria della delinquenza minorile sarebbe sufficiente a spiegare tutti i possibili comportamenti Robert K. Merton Le teorie sociologiche della devianza Alcuni individui subiscono più di altri le tensioni derivanti dalla discrepanza tra mete culturali e strumenti istituzionalizzati al punto da adottare comportamenti devianti che comunque consentono il raggiungimento di tali mete. 15 Sociologia e politiche del controllo sociale a. a. 2011 -2012

II. Innovazione (segue) La diffusione dei comportamenti devianti determina l’espansione dell’anomia entro il sistema

II. Innovazione (segue) La diffusione dei comportamenti devianti determina l’espansione dell’anomia entro il sistema sociale Un modello di comportamento che si allontana dalle norme dominanti del gruppo può essere al contempo FUNZIONALE Eroi Rivoluzionari Eretici Rinnegati Robert K. Merton Le teorie sociologiche della devianza DISFUNZIONALE nessun riferimento a postulati etici L’esistenza di mete culturali alternative fornisce una base di stabilizzazione per i sistemi sociali e culturali Sociologia e politiche del controllo sociale a. a. 2011 -2012 16

II. Innovazione (segue) Il successo è un esempio paradigmatico di meta culturale, tipico della

II. Innovazione (segue) Il successo è un esempio paradigmatico di meta culturale, tipico della società americana, ma ve ne sono altri: Es. i mezzi di comunicazione di massa: la televisione come strumento di evasione dai conflitti e dalle tensioni che caratterizzano il sistema sociale Robert K. Merton Le teorie sociologiche della devianza 17 Sociologia e politiche del controllo sociale a. a. 2011 -2012

II. Innovazione (segue) Il successo è un esempio paradigmatico di meta culturale, tipico della

II. Innovazione (segue) Il successo è un esempio paradigmatico di meta culturale, tipico della società americana, ma ve ne sono altri: es. la deviazione dall’ortodossia religiosa Robert K. Merton Le teorie sociologiche della devianza 18 Sociologia e politiche del controllo sociale a. a. 2011 -2012

II. Innovazione (segue) L’esistenza di mete culturali alternative fornisce una base di stabilizzazione per

II. Innovazione (segue) L’esistenza di mete culturali alternative fornisce una base di stabilizzazione per i sistemi sociali e culturali Meccanismi sociali controbilancianti es. la moda «L’infiltrazione nei ceti inferiori degli stili e delle mode ha la funzione latente di rendere accetto il sistema di stratificazione sociale anche a coloro che non riescono a salire dentro di esso» (mobilità sociale) Sociologia e politiche del controllo sociale a. a. 2011 -2012 Robert K. Merton Le teorie sociologiche della devianza 19

III. Ritualismo “Non faccio il passo più lungo della gamba” “Gioco sul sicuro” “Mi

III. Ritualismo “Non faccio il passo più lungo della gamba” “Gioco sul sicuro” “Mi accontento di quello che ho” Rappresenta una deviazione da un modello culturale ma si ritiene che non costituisca un problema di carattere sociale Implica un approccio estremamente vincolante alle norme istituzionali che consente di tenere sotto controllo l’ansia derivante dalla competizione mediante azioni routinizzate che al contempo comporta un abbassamento del livello di aspirazioni Robert K. Merton Le teorie sociologiche della devianza Si tratta di una reazione ad una situazione che appare minacciosa e che provoca sfiducia Il burocrate zelante sicurezza della routine e delle norme istituzionali Sociologia e politiche del controllo sociale a. a. 2011 -2012 20

Le teorie sociologiche della devianza III. Ritualismo (segue) Peter Blau descrive così il comportamento

Le teorie sociologiche della devianza III. Ritualismo (segue) Peter Blau descrive così il comportamento burocratico: L’adesione ritualistica alle procedure non deriva né dall’abitudine né dall’identificazione con le regole, ma da una mancanza di sicurezza nelle relazioni sociali entro l’organizzazione a cui gli individui reagiscono con un eccesso di acquiescenza (ultralegalità, ultraconformismo) Sociologia e politiche del controllo sociale a. a. 2011 -2012 21

IV. Rinuncia E’ un modo di adattamento privato e quindi non collettivo benché i

IV. Rinuncia E’ un modo di adattamento privato e quindi non collettivo benché i rinunciatari (c. d. «disadattati» ) possano far parte di subculture di gruppi devianti e in tal caso gravitino intorno a centri in cui vengono a contatto con altri individui devianti. Il disadattato è improduttivo: non riceve ricompense da parte della società ma non ha neppure le frustrazioni tipiche derivano dalla ricerca di tali ricompense. Dal punto di vista sociologico il disadattato (mendicante, vagabondo, visionario, psicotico, ecc. ) non fa parte della società, benché non si tratti necessariamente di un rifiuto, ma spesso di una esclusione dai mezzi istituzionalizzati che consentono di raggiungere le mete (il successo), a cui si accompagna l’incapacità di intraprendere percorsi illeciti in quanto le mete culturali sono state fortemente interiorizzate Evasione dalle imposizioni della società e rigetto sia delle mete che dei mezzi istituzionalizzati Sociologia e politiche del controllo sociale a. a. 2011 -2012 Robert K. Merton Le teorie sociologiche della devianza 22

IV. Rinuncia Le famiglie difficili sono quelle che non si mostrano all’altezza delle aspettative

IV. Rinuncia Le famiglie difficili sono quelle che non si mostrano all’altezza delle aspettative normative dominanti nel loro ambiente sociale La rinuncia è frequente nell’anomia acuta, determinata da un improvviso crollo del sistema normativo conosciuto ed accettato e delle relazioni sociali costituite, soprattutto se l’individuo che vi è soggetto ha l’impressione che tale condizione durerà all’infinito. Anomia da prosperità Robert K. Merton Le teorie sociologiche della devianza Anomia da depressione la fortuna sembra aver voltato le spalle per sempre Anomia nelle situazioni caratterizzate da una subitaneità del cambiamento di status e di ruolo, es. pensionamento e vedovanza Sociologia e politiche del controllo sociale a. a. 2011 -2012 23

IV. Rinuncia La rinuncia è una possibile “risposta” a tale crollo: apatia del presente,

IV. Rinuncia La rinuncia è una possibile “risposta” a tale crollo: apatia del presente, riluttanza ad allacciare nuove relazioni sociali Sociologia e politiche del controllo sociale a. a. 2011 -2012 Robert K. Merton Le teorie sociologiche della devianza 24

IV. Rinuncia L’accidia è uno dei sette vizi capitali Duhrer “le fonti dello spirito

IV. Rinuncia L’accidia è uno dei sette vizi capitali Duhrer “le fonti dello spirito si inaridiscono” Robert K. Merton Le teorie sociologiche della devianza Apatia Melanconia Indifferenza Cinismo Disincantamento Bruegel Sociologia e politiche del controllo sociale a. a. 2011 -2012 25

Le teorie sociologiche della devianza V. Ribellione Modalità di adattamento che ha lo scopo

Le teorie sociologiche della devianza V. Ribellione Modalità di adattamento che ha lo scopo di istituzionalizzare nuove mete e nuovi procedimenti condivisi comportando la rappresentazione di una struttura sociale alternativa Formazione di sottogruppi alienati dal resto della società ma solidali tra loro Rivoluzione Gangs Movimenti giovanili Quando la ribellione diviene endemica in una parte rilevante della società tale modalità di adattamento si propone di modificare la struttura sociale e culturale e non semplicemente di tentare un adattamento interno alla struttura sociale esistente Sociologia e politiche del controllo sociale a. a. 2011 -2012 26

Le teorie sociologiche della devianza V. Ribellione Sequenza etnica dei modi di acquisto illecito

Le teorie sociologiche della devianza V. Ribellione Sequenza etnica dei modi di acquisto illecito della ricchezza Ebrei Italiani Acquisizione dell’influenza politica Irlandesi Il crimine era un sistema di ascesa sociale e professionale I rackets e i relativi apparati politici svolsero una funzione sociale in favore di “clientele” costituite dalle fasce più deboli della popolazione in un sistema in cui le fonti di finanziamento degli apparati politici locali derivava dalla ricchezza illegalmente acquisita. Il mutamento della struttura delle opportunità e il welfare state hanno sostanzialmente sostituito il modello organizzativo della criminalità urbana Sociologia e politiche del controllo sociale a. a. 2011 -2012 27

Le teorie sociologiche della devianza Elaborazioni della teoria di Merton Subculture e bande giovanili

Le teorie sociologiche della devianza Elaborazioni della teoria di Merton Subculture e bande giovanili in America: Teorie di Cohen (1963) Cloward e Ohlin (1968) La devianza non è un comportamento individuale ma collettivo che si registra quando l’impossibilità di raggiungere mete socialmente condivise (*) è comune a più soggetti (*) secondo i canoni di comportamento e di successo caratteristici dell’ideologia dominante della classe media americana e diffusi dalle istituzioni scolastiche 28 Sociologia e politiche del controllo sociale a. a. 2011 -2012

Le teorie sociologiche della devianza Cloward e Ohlin Struttura diseguale delle opportunità illegittime Subcultura

Le teorie sociologiche della devianza Cloward e Ohlin Struttura diseguale delle opportunità illegittime Subcultura criminale Ingresso nelle organizzazioni criminali Subcultura del conflitto Atti di vandalismo su beni pubblici e privati Stima e considerazione da parte del gruppo dei pari Subcultura della rinuncia Rinuncia alle ambizioni Consumo di sostanze stupefacenti Sociologia e politiche del controllo sociale a. a. 2011 -2012 29

Le teorie sociologiche della devianza Cloward e Ohlin Perché un individuo assume un certo

Le teorie sociologiche della devianza Cloward e Ohlin Perché un individuo assume un certo tipo di adattamento non conformistico piuttosto di un altro? L’azione deviante dipende dall’influenza delle persone con cui si è in contatto Cohen Critica la distinzione tra struttura delle opportunità legittime (Merton) e struttura delle opportunità illegittime (Cloward e Ohlin) perché la stessa situazione può presentare contemporaneamente entrambe le possibilità. Es. la discrezionalità che spesso appare sinonimo di prevaricazione e di discriminazione. Ciascun sistema di autorità è contemporaneamente anche un sistema di opportunità illegittime Sociologia e politiche del controllo sociale a. a. 2011 -2012 30

Le teorie sociologiche della devianza Critiche alla teoria mertoniana 1. La teoria anomica è

Le teorie sociologiche della devianza Critiche alla teoria mertoniana 1. La teoria anomica è individualistica Esamina gli adattamenti dell’individuo alla situazione trascurando l’interazione con il gruppo di riferimento 2. L’atto deviante è concepito come un passaggio improvviso da uno stato di tensione anomica ad uno stato di devianza trascurando la successione temporale degli avvenimenti 3. La teoria mertoniana si adatta solo al caso di sistemi culturali caratterizzati da una perfetta integrazione MAX Integrazione Sistemi culturali MAX Destrutturazione 4. La teoria mertoniana è di difficile applicazione nell’analisi di società caratterizzate da status ascritti anziché da status acquisiti Sociologia e politiche del controllo sociale a. a. 2011 -2012 31

Teorie della disorganizzazione sociale

Teorie della disorganizzazione sociale

Le teorie sociologiche della devianza Violazione delle norme sociali Comportamenti antisociali o inciviltà Teoria

Le teorie sociologiche della devianza Violazione delle norme sociali Comportamenti antisociali o inciviltà Teoria della disorganizzazione sociale Teoria della broken Agenzie di controllo sociale “informale” (scuola, chiesa, ecc. ) influenzano i processi di socializzazione secondaria Sociologia e politiche del controllo sociale a. a. 2011 -2012 window 33

Le teorie sociologiche della devianza Disordine di comunità Fattori “protettivi” mediano gli effetti del

Le teorie sociologiche della devianza Disordine di comunità Fattori “protettivi” mediano gli effetti del disordine di comunità Istituzioni di controllo sociale informale Reti relazionali di sostegno sociale Famiglia Scuola Istituzioni religiose ecc. Variazione (-) tassi di criminalità e devianza Sociologia e politiche del controllo sociale a. a. 2011 -2012 34

Le teorie sociologiche della devianza Antesignano: A. Quételét distribuzione geografica dei reati in Francia

Le teorie sociologiche della devianza Antesignano: A. Quételét distribuzione geografica dei reati in Francia Scuola di Chicago Robert E. Park e Ernest W. Burgess Analisi delle conseguenze sociali di tre grandi processi: industrializzazione urbanizzazione immigrazione 35 Sociologia e politiche del controllo sociale a. a. 2011 -2012

Le teorie sociologiche della devianza 36 Sociologia e politiche del controllo sociale a. a.

Le teorie sociologiche della devianza 36 Sociologia e politiche del controllo sociale a. a. 2011 -2012

Le teorie sociologiche della devianza Shaw e Mc. Kay Il modello delle zone concentriche

Le teorie sociologiche della devianza Shaw e Mc. Kay Il modello delle zone concentriche fu applicato da altri due sociologi di Chicago, Clifford R. Shaw e Henry D. Mc. Kay, allo studio della criminalità. Calcolando il tasso di delinquenza, cioè il rapporto fra il numero degli autori di reato residenti in un'area e il totale della popolazione di quell'area, esso raggiungeva il punto più alto nella zona di transizione e diminuiva mano che si passava alle zone esterne. Le differenze nel tasso di delinquenza fra le varie zone erano rimaste praticamente immutate nell'ultimo quarantennio, nonostante la popolazione si fosse in quel periodo rinnovata e la sua composizione per gruppi etnici fosse profondamente cambiata. Analizzando la distribuzione degli altri «mali sociali» (povertà, abitazioni inadeguate, salute mentale, alcolismo, tubercolosi, mobilità ed eterogeneità della popolazione) notarono lo stesso andamento, cioè che la loro frequenza diminuiva passando dalla zona di transizione a quella esterna della città. Tutto ciò faceva pensare che il tasso di delinquenza delle varie zone fosse dovuto non alle caratteristiche individuali di coloro che vi abitavano ma alla struttura sociale di queste ed in particolare al grado di integrazione e di organizzazione sociale. Sociologia e politiche del controllo sociale a. a. 2011 -2012 37

Le teorie sociologiche della devianza Shaw e Mc. Kay La criminalità era maggiore nelle

Le teorie sociologiche della devianza Shaw e Mc. Kay La criminalità era maggiore nelle aree più povere, più eterogenee dal punto di vista della composizione etnica e con una popolazione più mobile ed instabile. Ma gli studiosi ritenevano fra queste variabili non vi fosse una relazione diretta. La povertà, l'eterogeneità e l'instabilità residenziale non erano le cause immediate della criminalità. Fra le prime tre e la quarta vi era una variabile intermedia: la disorganizzazione sociale. Con questa espressione si indicava l'incapacità, da parte dei residenti in un quartiere, di convivere, di associarsi, di cooperare, l'assenza di forti legami formali ed informali. Questa mancanza di relazioni solide era provocata dall'eterogeneità etnica, che ostacolava il formarsi di un sistema di valori comuni, e dalla povertà e dall'instabilità residenziale, che scoraggiava l'identificazione con il quartiere, nel quale si cercava di vivere meno a lungo possibile. A sua volta, la mancanza di relazioni rendeva più difficile il controllo sociale informale e quindi favoriva la criminalità. Sociologia e politiche del controllo sociale a. a. 2011 -2012 38

Le teorie sociologiche della devianza 39 Sociologia e politiche del controllo sociale a. a.

Le teorie sociologiche della devianza 39 Sociologia e politiche del controllo sociale a. a. 2011 -2012

Inciviltà Teoria della broken window The Spreading of Disorder

Inciviltà Teoria della broken window The Spreading of Disorder

Le teorie sociologiche della devianza Teoria della broken window Premessa della teoria è che

Le teorie sociologiche della devianza Teoria della broken window Premessa della teoria è che il disordine sociale nell’ambiente determina un incremento della criminalità (Wilson & Kelling, 1982) Disordine sociale reati di scarsa importanza reati contro la proprietà reati violenti Le comunità inviano messaggi ai potenziali autori delle inciviltà riguardo alla tolleranza nei confronti della violazione delle norme giuridiche L’intervento nell’ambito di questo processo può prevenire l’escalation della criminalità Sociologia e politiche del controllo sociale a. a. 2010 -2011 41

Le teorie sociologiche della devianza Teoria della broken window Problemi relativi alla teoria: Il

Le teorie sociologiche della devianza Teoria della broken window Problemi relativi alla teoria: Il disordine sociale determina una maggiore gravità dei reati o viene attenuato dalla struttura sociale? Se la relazione è causale vi sono modalità di individuazione di situazioni di disordine sociale indipendenti dalla discrezionalità degli organi di polizia? Il livello di disordine tollerato prima del raggiungimento di un punto critico varia al variare delle caratteristiche del vicinato (Gladwell, 2000) Sociologia e politiche del controllo sociale a. a. 2010 -2011 42

Le teorie sociologiche della devianza Teoria della broken window Per stabilire che si tratta

Le teorie sociologiche della devianza Teoria della broken window Per stabilire che si tratta di una relazione causale occorre dimostrare che il disordine sociale (variabile indipendente o predittiva) precede l’incremento della criminalità (variabile dipendente): Disordine elevato Incremento della criminalità Disordine contenuto Diminuzione della criminalità 43 Sociologia e politiche del controllo sociale a. a. 2010 -2011

Le teorie sociologiche della devianza Teoria della broken window Le ricerche empiriche hanno viceversa

Le teorie sociologiche della devianza Teoria della broken window Le ricerche empiriche hanno viceversa dimostrato che l’effetto prodotto dal disordine sociale è opposto a quello atteso: il disordine è associato a piccole, ma statisticamente significative, diminuzioni della probabilità che un’area geografica risulti caratterizzata dalla commissione di un maggior numero di reati violenti Sociologia e politiche del controllo sociale a. a. 2010 -2011 44

Le teorie sociologiche della devianza Kees Keizer, et al. , “The Spreading of Disorder”,

Le teorie sociologiche della devianza Kees Keizer, et al. , “The Spreading of Disorder”, Science 322, 1681 (2008) L’inclinazione a trasgredire aumenta quando sperimentiamo ripetutamente l’infrazione di divieti (giustificazione delle politiche di tolleranza zero verso la microcriminalità) 45 Sociologia e politiche del controllo sociale a. a. 2011 -2012

Le teorie sociologiche della devianza The spread of disorder Secondo la teoria della broken

Le teorie sociologiche della devianza The spread of disorder Secondo la teoria della broken window la rimozione dei segni di disordine determina la riduzione delle inciviltà e dei tassi di microcriminalità 46 Sociologia e politiche del controllo sociale a. a. 2011 -2012

Le teorie sociologiche della devianza The spread of disorder La ricerca sulla broken window

Le teorie sociologiche della devianza The spread of disorder La ricerca sulla broken window theory (BWT) individua correlazioni, ma le conclusioni relative alla causalità sono oscillanti. La teoria della broken window è molto popolare, ma estremamente controversa a causa della insufficienza dell’evidenza empirica. Sociologia e politiche del controllo sociale a. a. 2011 -2012 47

Le teorie sociologiche della devianza The spread of disorder (2008) 1. Violazione norme sociali,

Le teorie sociologiche della devianza The spread of disorder (2008) 1. Violazione norme sociali, es. gettare a terra la pubblicità lasciata sotto il tergicristallo della propria vettura 2. Violazione di una ordinanza di polizia locale 3. Violazione di una norma stabilita da una azienda privata (es. supermercato) non accompagnata da una corrispondente sanzione, es. “I signori clienti sono pregati di riporre i carrelli” Il disordine è connesso solo ad esempi che danno visibilità alla violazione delle norme? Sociologia e politiche del controllo sociale a. a. 2011 -2012 48

Le teorie sociologiche della devianza The spread of disorder (2008) Reazione alla pubblicità sul

Le teorie sociologiche della devianza The spread of disorder (2008) Reazione alla pubblicità sul parabrezza Gettare la NON gettare carta a la carta a terra Condizione di disordine nell'ambiente Carrelli abbandonati nel parcheggio del supermercato 35 25 60 Carrelli NON abbandonati nel parcheggio del supermercato 18 42 60 53 67 120 Sociologia e politiche del controllo sociale a. a. 2011 -2012 49

Le teorie sociologiche della devianza The spread of disorder (2008) Reazione alla pubblicità sul

Le teorie sociologiche della devianza The spread of disorder (2008) Reazione alla pubblicità sul parabrezza Gettare la NON gettare la carta a terra Condizione di disordine nell'ambiente Carrelli abbandonati nel parcheggio del supermercato Carrelli NON abbandonati nel parcheggio del supermercato probabilità di commettere un errore del primo tipo, ossia di accettare l'ipotesi alternativa quando invece la distribuzione è dovuta al caso (p deve essere minore o uguale a 0, 05) 26, 50 33, 50 0, 001777 434 TEST. CHI restituisce la probabilità che un valore del dato statistico χ2 equivalente al valore calcolato mediante la formula venga casualmente ottenuto in base al presupposto di indipendenza. Nel calcolo di tale probabilità, TEST. CHI utilizza la distribuzione χ2 con il numero adeguato di gradi di libertà, gdl. Sociologia e politiche del controllo sociale a. a. 2011 -2012 50

Le teorie sociologiche della devianza The spread of disorder (2008) Our conclusion is that,

Le teorie sociologiche della devianza The spread of disorder (2008) Our conclusion is that, as a certain norm violating behavior becomes more common, it will negatively influence conformity to other norms and rules. The effect was not limited to social norms but also applied to police ordinances and even to legitimate requests established by private companies. The mere presence of graffiti more than doubled the number of people littering and stealing. 51 Sociologia e politiche del controllo sociale a. a. 2011 -2012

Le teorie sociologiche della devianza 52 Sociologia e politiche del controllo sociale a. a.

Le teorie sociologiche della devianza 52 Sociologia e politiche del controllo sociale a. a. 2011 -2012

Teorie del conflitto di culture

Teorie del conflitto di culture

Le teorie sociologiche della devianza Thorsten Sellin Situazione di conflitto tra norme sociali e

Le teorie sociologiche della devianza Thorsten Sellin Situazione di conflitto tra norme sociali e di tensione tra struttura sociale e culturale Conflitti primari tra culture diverse Conflitti secondari all’interno di una stessa cultura 1. Codici diversi entrano in collisione alla frontiera di zone di Spiegazione utilizzata per la devianza degli immigrati culture contigue 2. Imposizione di norme a seguito di una conquista e del colonialismo (circolazione dei modelli giuridici) 3. Emigrazione in un gruppo dotato di norme di condotta diverse Sociologia e politiche del controllo sociale a. a. 2011 -2012 54

Teorie dell’etichettamento (labelling approach) approach Prospettiva interazionistica

Teorie dell’etichettamento (labelling approach) approach Prospettiva interazionistica

Le teorie sociologiche della devianza I neo-chicagoans: Goffman, Howard Becker, Lemert Dal comportamento deviante

Le teorie sociologiche della devianza I neo-chicagoans: Goffman, Howard Becker, Lemert Dal comportamento deviante all’identità deviante: il controllo sociale determina la devianza Deviazione primaria L’atto deviante non è ancora socialmente riconosciuto come tale Disapprovazione Degradazione Isolamento Reazione sociale indignazione morale azione diretta al controllo Deviazione secondaria Sociologia e politiche del controllo sociale a. a. 2011 -2012 56

Le teorie sociologiche della devianza Deviazione secondaria Assunzione di ruoli sociali come mezzo di

Le teorie sociologiche della devianza Deviazione secondaria Assunzione di ruoli sociali come mezzo di difesa, attacco e adattamento ai problemi manifesti o latenti determinati dalla reazione societaria alla deviazione primaria Non è necessaria una definizione “subculturale”, ossia non è sempre necessaria la partecipazione ad un gruppo deviante: Il “lupo solitario” L’alcoolista si esprime all’interno di qualsiasi contesto sociale “normale” Per esercitare la prostituzione e il gioco d’azzardo è invece necessaria una organizzazione Sociologia e politiche del controllo sociale a. a. 2011 -2012 57

Le teorie sociologiche della devianza Il soggetto si adegua ai meccanismi imposti dalla reazione

Le teorie sociologiche della devianza Il soggetto si adegua ai meccanismi imposti dalla reazione sociale: Costruzione dell’identità deviante Convalida di uno status permanente + diritto all’assistenza entitlement/eligibility Carriera deviante (Becker) Repressione (proibizionismo) DIPENDENZA assunzione di un ruolo che si impone all’identità del creazione di mercati soggetto: illegali Stigma (Goffman) Discriminazione Evoluzione moderna del taboo (Mead) Sociologia e politiche del controllo sociale a. a. 2011 -2012 58

Le teorie sociologiche della devianza Howard S. Becker La devianza non è una qualità

Le teorie sociologiche della devianza Howard S. Becker La devianza non è una qualità dell’atto, ma la conseguenza dell’applicazione al trasgressore (outsider) di regole e di sanzioni da parte degli altri appartenenti al gruppo, che operano in tal modo una classificazione degli atti devianti nel momento in cui le regole sono prodotte. Il deviante è colui che viene etichettato come tale. Deviante secondo chi? Le audiences e il processo di etichettamento 3 pubblici: a) La società nel suo complesso: l’ 80% degli italiani condanna l’adulterio…. b) Persone significative con cui il deviante interagisce con maggiore frequenza c) Agenti del controllo sociale formale Sociologia e politiche del controllo sociale a. a. 2011 -2012 59

Le teorie sociologiche della devianza Howard S. Becker Outsiders. Studies in the Sociology of

Le teorie sociologiche della devianza Howard S. Becker Outsiders. Studies in the Sociology of Deviance Tipi di comportamento Modi di percezione da parte degli altri Ligio alle regole Percepito come deviante Falsamente accusato Non percepito come deviante Conformista Contrario alle regole Deviante puro Deviante segreto Sociologia e politiche del controllo sociale a. a. 2011 -2012 60

Le teorie sociologiche della devianza Howard S. Becker ritiene inadeguato il modello interpretativo simultaneo,

Le teorie sociologiche della devianza Howard S. Becker ritiene inadeguato il modello interpretativo simultaneo, che stima il peso di ciascuna variabile indipendente (classe sociale, genere, situazione familiare, contesto ambientale, ecc. ) sulla produzione dei comportamenti devianti e privilegia un modello interpretativo sequenziale o processo di interazione che determina un modello stabilizzato di comportamento, ossia uno Non sono sufficienti atti STILE DI VITA CARRIERA DEVIANTE devianti ripetuti Successo del modello Forte identità deviante Fallimento del modello Riassunzione di modelli di comportamento convenzionali Sociologia e politiche del controllo sociale a. a. 2011 -2012 61

Le teorie sociologiche della devianza Howard Becker Edwin Lemert Non si occupa dei meccanismi

Le teorie sociologiche della devianza Howard Becker Edwin Lemert Non si occupa dei meccanismi sociali che inducono l’individuo ad assumere un atteggiamento conformistico A differenza di Becker si occupa dei meccanismi sociali che inducono l’individuo ad assumere un atteggiamento conformistico La devianza è il processo mediante il quale gli individui si distaccano dai comportamenti convenzionali (e dalle relative istituzioni) es. ragazzo che studia controvoglia: l’atto deviante è una possibile soluzione La devianza è funzione del controllo sociale benché Lemert esamini solo le forme di reazione organizzate nell’ambito delle agenzie formali del controllo Sociologia e politiche del controllo sociale a. a. 2011 -2012 62

Le teorie sociologiche della devianza Lemert critica l’applicazione del concetto di «carriera» alla devianza:

Le teorie sociologiche della devianza Lemert critica l’applicazione del concetto di «carriera» alla devianza: Alla luce di una disamina più attenta, appare consigliabile una certa prudenza nell'applicare alla devianza il concetto di carriera. A me pare, ad esempio, che la nozione di «reclutamento» delle persone non sia più che una generica analogia, se riferita alla gran parte dei tipi di devianza. L'apprendimento di conoscenze specialistiche da altri devianti è proprio di certe forme di devianza, ma non di tutte, e l'affermazione che i devianti compiono un «tirocinio» va intesa in senso figurato più che letterale, quando pure è possibile applicarla alla realtà. Parlando di carriera, si fa riferimento ad un iter da seguire, ma il tentativo di delineare delle sequenze fisse di stadi che le persone attraversano, nel passaggio da una devianza minore ad una più progredita, non è facilmente conciliabile cori una teoria interazionista. Inoltre, non è stata ancora portata alcuna prova certa che avvalori l'idea che esistano segni premonitori della devianza, sotto forma di sindromi di comportamento o di personalità, come nel caso dei cosiddetti «predelinquenti» , «prepsicotici» o «predisposti alla tossicodipendenza» . All'interno di una società pluralistica e in continuo mutamento, i concetti di deriva, eventualità e rischio appaiono molto più significativi in rapporto alla devianza, che non quello di un processo lineare e ineluttabile. Sociologia e politiche del controllo sociale a. a. 2011 -2012 63

Le teorie sociologiche della devianza Stigma Etichetta Marchio Bollatura Pubblica diffusione di informazioni Rituali

Le teorie sociologiche della devianza Stigma Etichetta Marchio Bollatura Pubblica diffusione di informazioni Rituali di degradazione Esercito Voto di povertà Malattia contagiosa: il lazzaretto Condanna dell’imputato etichetta o prodotto di processi sociali? Semplice La questione sociologica è: come emergono le categorie culturali e come vengono mantenute? La prostituzione in Inghilterra nel XIX secolo: uno status irrevocabile derivante dalla degradazione delle donne impudiche La censura dell’opinione pubblica nei confronti delle più piccole debolezze umane accresceva il numero delle prostitute abituali e la pratica dell’infanticidio L’esclusione delle donne incinte nella società vittoriana Sociologia e politiche del controllo sociale a. a. 2011 -2012 64

Le teorie sociologiche della devianza Stigma Tattooing had several functions in antiquity. One is

Le teorie sociologiche della devianza Stigma Tattooing had several functions in antiquity. One is self-decoration, which is now almost its only use but in antiquity was a practice associated with the less advanced barbarians. A second, not easily distinguished from the first, was religious, and this was associated with eastern nations such as the Egyptians and the Syrians. The most important use was for punitive purposes; this came to the Greeks from the Persians, and was transmitted by the Greeks to the Romans; among these in turn it came to be used not only for criminals, but in late antiquity also for soldiers and military workers. The branding of animals was a universal practice, but that of humans was almost unknown to the Greeks, and even among the Romans was comparatively rare. Sociologia e politiche del controllo sociale a. a. 2011 -2012 65

Le teorie sociologiche della devianza Stigma 66 Sociologia e politiche del controllo sociale a.

Le teorie sociologiche della devianza Stigma 66 Sociologia e politiche del controllo sociale a. a. 2011 -2012

Le teorie sociologiche della devianza Stigma Attributo che produce un profondo discredito (Goffman) Stereotipo

Le teorie sociologiche della devianza Stigma Attributo che produce un profondo discredito (Goffman) Stereotipo Rifiuto (presuppone una scala di distanza sociale) Comportamento anticonformista (contrario a una norma di una unità sociale, ossia la credenza condivisa che una persona dovrebbe adottare un comportamento di un certo tipo o in un determinato momento Relazione tra attributo (“marchio”) e stereotipo (caratteristiche indesiderate) L’attributo collega la persona allo stereotipo e ciò produce discriminazione La discriminazione concentra l’attenzione su chi produce rifiuto ed esclusione e non sui destinatari di tali comportamenti (ossia i soggetti stigmatizzati) Sociologia e politiche del controllo sociale a. a. 2011 -2012 67

Le teorie sociologiche della devianza Stigma Individuazione delle differenze socialmente rilevanti (variabili nel tempo,

Le teorie sociologiche della devianza Stigma Individuazione delle differenze socialmente rilevanti (variabili nel tempo, nello spazio e nelle diverse culture) le credenze e gli atteggiamenti culturali collegano le persone etichettate a caratteristiche indesiderate, ossia a stereotipi negativi Es. lo stabismo come carattere socialmente rilevante nell’antica cultura Maya Gli albini L’iperattività come indicatore di disordine categorizzazione delle persone etichettate e separazione tra “noi” e “loro” (es. ondate immigratorie) diverso grado di stigmatizzazione le persone etichettate sperimentano la perdita di status e la discriminazione che conduce a esiti diseguali Sociologia e politiche del controllo sociale a. a. 2011 -2012 68

Le teorie sociologiche della devianza Stigma la stigmatizzazione è completamente dipendente dal potere economico,

Le teorie sociologiche della devianza Stigma la stigmatizzazione è completamente dipendente dal potere economico, sociale e politico che consente di identificare le differenze, di costruire gli stereotipi, di categorizzare le persone “etichettate” e realizza pienamente la disapprovazione, il rifiuto, l’esclusione e la discriminazione Il potere è essenziale per la produzione sociale dello stigma Spesso il ruolo del potere nei processi di stigmatizzazione è trascurato perché i differenziali di potere sono dati per scontati e non ritenuti problematici: quando si parla di malattia mentale, di obesità, di sordità, ecc. c’è la tendenza a focalizzare l’attenzione sugli attributi associati a tali condizioni anziché sul differenziale di potere tra gli individui dotati di tali attributi ed individui che ne sono privi. Es. : la stigmatizzazione degli Olandesi e degli Irlandesi da parte dei coloni inglesi nel XVIII e nel XIX secolo derivava dalla posizione di potere allora esercitata su questi 69 gruppi etnici Sociologia e politiche del controllo sociale a. a. 2011 -2012

Le teorie sociologiche della devianza individuale DISCRIMINAZIONE A applica uno stereotipo a B e

Le teorie sociologiche della devianza individuale DISCRIMINAZIONE A applica uno stereotipo a B e lo discrimina es. gli nega il lavoro, rifiuta di affittargli un appartamento, ecc. strutturale Razzismo istituzionale Insieme di pratiche istituzionali che hanno l’effetto di creare svantaggi nei confronti di minoranze (etniche, ecc. ) anche in assenza di pregiudizi o discriminazioni individuali Il problema dell’“ambiente disabilitante” barriere architettoniche Sociologia e politiche del controllo sociale a. a. 2011 -2012 70

Le teorie sociologiche della devianza La perdita di status come fonte di discriminazione Non

Le teorie sociologiche della devianza La perdita di status come fonte di discriminazione Non è necessario rivisitare le ragioni connesse all’etichettamento e alla costruzione delle stereotipo che hanno condotto alla perdita di status, perché quest’ultimo costituisce autonomamente la base della discriminazione. Il ridimensionamento della posizione dell’individuo nella gerarchia dello status produce una serie di effetti negativi “a cascata” che incide sulle opportunità disponibili. Nella misura in cui i gruppi stigmatizzati accetteranno la visione dominante della loro diminuzione di status avranno una minore probabilità di “sfidare” le forme strutturali di discriminazione che ostacolano le opportunità a cui essi aspirano. La discriminazione diretta rinforza la loro aspettativa di essere trattati secondo gli stereotipi e quindi rinforza i processi descritti nel contesto della teoria dell’etichettamento. Sociologia e politiche del controllo sociale a. a. 2011 -2012 71

Le teorie sociologiche della devianza Drawing on field work and interviews from South India

Le teorie sociologiche della devianza Drawing on field work and interviews from South India (Kerala), the author analyzes married women's experiences of stigma when they are childless and their everyday resistance practices. As stigma theory predicts, childless women deviate from the "ordinary and natural" life course and are deeply discredited, but contrary to Goffman's theory, South Indian women cannot "pass" or selectively disclose the "invisible" attribute, and they make serious attempts to destigmatize themselves. Social class and age mediate stigma and resistance processes: Poor village women of childbearing age are devalued in ways affluent and professional women avoid; differently situated women challenge dominant definition sand ideologies of family in distinctive ways. South Indian women are creating spaces for childless marriages within the gendered margins of families and culturally prevalent definitions of womanhood. The findings contribute to rethinking Western assumptions in Goffman's theory and suggest new directions for research on power and everyday resistance. Sociologia e politiche del controllo sociale a. a. 2011 -2012 72

Le teorie sociologiche della devianza Recent research has done on the economics of prostitution

Le teorie sociologiche della devianza Recent research has done on the economics of prostitution focussing on the role of stigma in shaping the interaction between demand supply and the resulting sub-markets in which this activity is typically organised. We extend the framework to consider the role of reputation and stigma in determining policy decisions regarding the regulation of prostitution and show sub-optimal outcomes (from the point of view of the welfare of sex workers) may prevail. Simulating the impact of regulation changes on the market for prostitution services Marina Della Giusta Eur J Law Econ (2010) 29: 1– 14 Sociologia e politiche del controllo sociale a. a. 2011 -2012 73

Le teorie sociologiche della devianza Come lo stigma associato alle misure di welfare conduce

Le teorie sociologiche della devianza Come lo stigma associato alle misure di welfare conduce a perpetuare l’uso del welfare (R. M. Page, Stigma, London, Routledge & Keegan Paul, 1984) La convalida di uno status permanente genera il diritto all’assistenza La combinazione di riprovazione e giustificazione da luogo alla c. d. ideologia della doppia morale: Il rifiuto combinato con gli interventi riabilitativi finalizzati al reinserimento sociale attenua le reazioni pubbliche nei confronti di alcoolisti tossicodipendenti criminali handicappati indigenti Sociologia e politiche del controllo sociale a. a. 2011 -2012 74

Le teorie sociologiche della devianza Stigmatizzazione Processi che creano, mantengono o intensificano lo stigma

Le teorie sociologiche della devianza Stigmatizzazione Processi che creano, mantengono o intensificano lo stigma (Mead, Pound, ecc. ) Le pene che non assicurano il reinserimento sociale del condannato generano ostilità e quindi assicurano il mantenimento di una “classe criminale” La coerente applicazione delle sanzioni (Mead) Un atteggiamento fermo nei confronti dei cosiddetti “avanzi di galera” genera un antagonismo reattivo, ostilità e intransigenza e favorisce le recidive A tale atteggiamento si contrappone un modello di giustizia individualizzata (es. Tribunale per i minorenni, anche se Matza ritiene che tale modello comporti l’incoerenza delle sanzioni) La incoerente applicazione delle sanzioni (Pound) indagini sulla criminalità nelle città americane negli anni ‘ 20 Genera senso di ingiustizia, confusione di giurisdizioni e di procedure ed è il fattore principale che determina l’avviamento alla carriera deviante Sociologia e politiche del controllo sociale a. a. 2011 -2012 75

Le teorie sociologiche della devianza Gli elementi motivazionali che inducono un individuo a compiere

Le teorie sociologiche della devianza Gli elementi motivazionali che inducono un individuo a compiere atti devianti non sono sempre congruenti con i comportamenti manifesti 76 Sociologia e politiche del controllo sociale a. a. 2011 -2012

Le teorie sociologiche della devianza Blacke e Davis (1964) Norms, Values and Sanctions Desideri

Le teorie sociologiche della devianza Blacke e Davis (1964) Norms, Values and Sanctions Desideri o motivi Conformistico Comportamento Conformistico A (++) Deviante B (+ –) incertezza sulle regole del sistema sociale Difetti nelle procedure di apprendimento delle norme C (– +) interiorizzazione delle Deviante norme (Parsons) Perdita dell’approvazione da parte degli altri membri del gruppo Sistema delle sanzioni formali Sociologia e politiche del controllo sociale a. a. 2011 -2012 Mancanza di concrete opportunità D (– –) 77