Percorrere le strade dei linguaggi dei giovani per
- Slides: 41
Percorrere le strade dei linguaggi dei giovani per un’autentica cultura dell’incontro Il gruppo e non il branco, conoscere le dinamiche e i ruoli. Metodologie di lavoro di gruppo e di gestione della classe. Corso di aggiornamento e formazione professionale per l’a. s. 2018 -2019 Per i docenti di Religione Cattolica delle scuole di ogni ordine e grado Dr. Gianluca Giunchiglia Pedagogista abilitato, libero-professionale Educatore professionale socio-pedagogico, Urgenze Psichiatriche “Stella Maris” Teacher in Philosophy for Children and for Community
CONVIVENZA CONFLITTUALE OPPORTUNITA’ DI CRESCITA CONTRASTO COME FORMA D’INTERAZIONE PER IMPARARE A STARE CON GLI ALTRI E’ NECESSARIO IMPARARE A LITIGARE IL LITIGIO E’ LA COSA PIU’ NORMALE DELLA VITA INFANTILE: è legato al bisogno di conoscersi e di imparare a stare con gli altri
LITIGARE CON METODO (CPP) METODO MAIEUTICO: permette ai bambini di farcela da soli I bambini hanno tutte le risorse per farcela Occorre creare le condizioni perché questo sia possibile
TRADIZIONE PEDAGOGICA §Ricerca di un colpevole §Soluzione §Chi è stato? §Chi ha cominciato? §Smettetela, dai, datevi subito la mano, il bacino.
L’INTERVENTISMO ADULTO inibisce l’istintiva capacità autoregolativa dei bambini di trovare autonomamente un accordo
REAZIONE ADULTA è sbagliata la reazione adulta al litigio dei bambini perché 1) falsifica i contenuti 2) modifica la percezione e il valore dell’evento E’ BENE NON INTROMETTERSI
L’INTERVENTO DELL’ADULTO L’intervento dell’adulto accentua nel bambino la vergogna e la dipendenza
TASTI DOLENTI Negli adulti i litigi possono attivare i tasti dolenti della propria infanzia: si riattivano paure vissute e non sufficientemente integrate
TASTI DOLENTI sono dei condensati emotivi e psicologici che hanno luogo negli strati più profondi della nostra memoria, e che sono originati da vissuti infantili di sofferenza
TASTI DOLENTI attivano comportamenti molto personali in cui si scatenano emozioni diverse: ansia, rabbia, paura, aggressività…
TASTI DOLENTI emozioni che rendono difficile mantenere la relazione conflittuale o gestirla in modo competente
OCCORRE… Che colui che ha la responsabilità educativa si prenda cura di sé: porre attenzione sulla propria storia personale, sui vissuti collegati alla conflittualità, sui propri tasti dolenti
OCCORRE… gestire al meglio il nostro potere educativo… lavorare sul proprio approccio alla litigiosità… riconoscere il proprio tasto dolente…
RICONOSCERE IL PR TASTO DOLENTE impedisce a questo tasto dolente di agire secondo copioni comportamentali appresi con modalità di intervento e risposte che hanno ben poco di intenzionale
ALTRIMENTI… si crea confusione a causa del senso di colpa legato alla litigiosità
SI HA PAURA DI ESSERE… dei rompiscatole delle persone che non sanno stare assieme …che non sanno accettare le regole …che non sanno vivere con gli altri
IL BAMBINO DI OGGI SARA’ L’ADULTO DOMANI… se il bambino sviluppa ipersuscettibilità, permalosità, incapacità di interagire in modo costruttivo con la realtà, da adulto non saprà attivare processi negoziali
I BAMBINI CHE… …che non hanno potuto rafforzare le proprie competenze autoregolative imparando a litigare svilupperanno facilmente una permalosità relazionale
PERMALOSITA’ RELAZIONALE cioè una carenza conflittuale: costruzione di una realtà parallela con sintomi depressivi e paranoici
CARENZA CONFLITTUALE incapacità di sostenere il conflitto bisogno di semplificazione tramite la violenza come atto risolutore eliminazione della parte che genera il problema
CARENZA CONFLITTUALE porta a rispondere nelle situazioni di conflitto con la violenza verso gli altri e verso se stessi
FAR VIVERE AL BAMBINO IL LITIGIO far vivere al bambino l’esperienza del litigio come fisiologica, con serenità, permette al bambino e quindi in futuro all’adulto di NON instaurare la carenza conflittuale e di acquisire una capacità relazionale
LITIGIO COME COMPETENZA DA GIUSTIFICARE IL LITIGIO A PROPORRE IL LITIGIO COME COMPETENZA
LITIGIO COME OPPORTUNITA’ DI CRESCITA Il litigio, se ben gestito, consente ai bambini di apprendere le modalità per armonizzare i propri interessi con quelli degli altri
I LITIGI FAVORISCONO: §Il riconoscimento delle proprie risorse e dei propri limiti § la scoperta dell’errore come strumento per imparare nuovi contenuti §La capacità di vedere la realtà da un altro punto di vista §Le funzioni autoregolative
LE TRE FUNZIONI PROTETTIVE DEL LITIGIO 1) CAPACITA’ AUTOREGOLATIVA 2) CAPACITA’ DI DECENTRAMENTO 3) CAPACITA’ CREATIVODIVERGENTE
CAPACITA’ AUTOREGOLATIVA aderenza alla realtà - saper trovare un accordo da soli - interagire con i bisogni e gli interessi altrui - essere capaci di collocarsi adeguatamente rispetto agli altri - creare legami - fare rete per riuscire a incidere insieme sula realtà - regolare gli interessi personali in modo
CAPACITA’ DI DECENTRAMENTO • saper vedere il problema da un altro punto di vista • consente di analizzare le situazioni con un occhio esterno • funzione anti-rigidità sviluppa la capacità plastica mentale ed emotiva
CAPACITA’ CREATIVO-DIVERGENTE A un certo punto devo rinunciare perché l’altro è più forte di me Vado a cercare qualcosa che mi piace di più di quello che volevo condividere con il mio amico e lui non ha voluto condividere: si chiama rinuncia attiva
OGGI MOLTI BAMBINI SONO… Arrabbiati Aggressivi Perturbativi Intemperanti Hanno bisogno di mettersi le mani addosso, di dirsi qualcosa che l’adulto non sopporta
METODO “LITIGARE BENE” rivolto a genitori e insegnanti Primo passo indietro: NON CERCARE IL COLPEVOLE PERCHE’ NON C’E’ Secondo passo indietro: NON IMPONETE LA SOLUZIONE. NON ESISTE LA RISPOSTA ESATTA, MA LA CAPACITA’ DI GESTIRE LA SITUAZIONE Primo passo avanti: FATELI PARLARE FRA LORO DEL LITIGIO: “DATEVI LA VOSTRA VERSIONE” Secondo passo avanti: L’ACCORDO FRA DI LORO FAVORITE
UN BUON METODO EDUCATIVO Ai bambini bisogna dargli la parola, la possibilità di esprimersi PARLARSI CONSENTE ALL’EMOZIONE DI DIVENTARE COMUNICAZIONE
RIELABORAZIONE DELL’AGGRESSIVITA’ Il bambino che vuole continuare a giocare con i suoi compagni deve ascoltare l’altro che gli chiede come mai gli ha messo le mani addosso, come mai l’ha spinto, gli ha dato un pugno. IL BAMBINO E’ COSTRETTO A QUESTO LAVORìO
MONDO MAGICO Sappiamo che nei bambini non esiste la sincerità, la verità, esiste il fatto che il bambino è dentro un pensiero magico, molto autoreferenziale e quindi esprime la sua versione, ma parlandone ecco che anche i più deboli vengono ascoltati, possono far valere le proprie ragioni e naturalmente raggiungere un accordo. L’accordo spesso è la cosa più facile perché i bambini vogliono tornare a giocare.
CONFLICT CORNER (ricomposizione del litigio) La scuola costruisce uno spazio un conflict corner, un setting che consente la ricomposizione del litigio: un tappetone, un tavolino dove i bambini vanno a litigare, e senza insultarsi, senza mettersi le mani addosso, incominciano a parlarsi, dando ognuno la propria versione.
SO-STARE NEL CONFLITTO (parlare favorisce la decantazione) Sostare nella situazione conflittuale per apprendere da essa. Le emozioni negative decantano si depurano nei bambini molto rapidamente: si passa dall’agito alla comunicazione verbale
KIT PAUSA GOMITOLO Lo strumento produce quella distanza emotiva che rende più facile ascoltarsi reciprocamente. I bambini si passano l’un l’altro un gomitolo per darsi la parola. Poi ognuno scrive o disegna la propria versione. Tutte le ragioni fornite sono legittime: si cerca un accordo. L’adulto mostra ai bambini dei cartoncini con gli stati d’animo del momento, facendogli scegliere quello in corso: subito dopo il litigio, dopo la propria versione, dopo l’accordo.
AGGIUSTAMENTI POSSIBILI Pur nella divergenza, spesso i bambini riescono a modulare e riadattare i propri bisogni e interessi tenendo di conto anche di quelli del compagno.
OGGI C’E’ BISOGNO DI… Alfabetizzazione del conflitto: la nuova frontiera della convivenza basata sul gestire il fastidio e la contrarietà.
COSA DOBBIAMO FARE È necessario mettersi in sicurezza nella capacità di gestire i conflitti.
“La miglior protezione che possiamo offrire ai bambini è favorire il loro incontro concreto con le esperienze della vita e con gli altri. Non dobbiamo temere se questo potrà procurare loro anche fatiche e frustrazioni, dobbiamo piuttosto temere che restino ai margini della vita, soffocati dalla nostra abilità nel programmargli tutto”. Daniele
- Andate per le strade di tutto il mondo
- Dammi un cuore signor
- Programmazione dichiarativa
- La semantica studia
- Come costruire una mappa concettuale
- Gomitolo di strade ungaretti
- I giovani e la fede
- Nao e facil ficar sem vc minha menina
- Frasi morte giovani
- Giovani ferri
- Siamo stanchi di diventare giovani seri
- Faz de conta gian e giovani
- Compilatore e interprete
- Linguaggi e tecniche comunicative non verbali slide
- Linguaggi di scripting
- Simbologia ladder pdf
- Linguaggi ad alto livello
- 60 seconds make
- Longum iter est per praecepta breve et efficax per exempla
- Il mio diletto è per me e io per lui significato
- 20 hm/menit berapa m/menit
- Per capita vs per stirpes
- Bitės liemuo lino gelmuo viršuj mėnuo teka
- Per stirpes v per capita
- Approssimazione per difetto e per eccesso
- Catullus 84 translation
- 27 miles per gallon into kilometers per liter
- Multas per gentes et multa per aequora vectus
- Coop per me e per te
- Schede mestieri per bambini
- Classificazione dei viventi in 5 regni
- Cntrb
- Cosa fecero i sumeri per sfruttare l'acqua dei fiumi
- Carta dei principi dello sport per tutti
- Frasi matrimonio cantico dei cantici
- Linea dei numeri decimali
- I sacrifici dei genitori per i figli
- Agnus dei qui tollis peccata mundi
- La marcia dei bambini testo
- Tutti i poligoni regolari
- Per henrik hogstad
- Pulse normal range