PERCH LEGGIAMO SOPRAVVIVERE RACCONTANDOSI STORIE VITA DI PI

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PERCHÉ LEGGIAMO?

PERCHÉ LEGGIAMO?

SOPRAVVIVERE RACCONTANDOSI STORIE (VITA DI PI, YANN MANTEL, 2001) Pi Patel, protagonista del romanzo,

SOPRAVVIVERE RACCONTANDOSI STORIE (VITA DI PI, YANN MANTEL, 2001) Pi Patel, protagonista del romanzo, sopravvive al naufragio della nave mercantile Tsimtum nella quale si era imbarcato insieme alla sua famiglia per raggiungere il Canada: si ritrova su una scialuppa con una zebra, un orango, una iena e una tigre.

I DUE FINALI Quasi subito PI rimane da solo con la tigre: la iena

I DUE FINALI Quasi subito PI rimane da solo con la tigre: la iena ha ucciso la zebra e l’orangotango e la tigre, a sua volta, la iena. Pi imparerà a proteggersi dalla tigre ma l’aiuterà anche a sopravvivere, raccoglierà l’acqua piovana per essa e pescherà pesci perché sa che è un carnivoro e deve evitare in questo modo di diventare egli stesso cibo per l’animale. E’evidente il significato simbolico, psicologico dell’animale: la tigre è la violenza interna di PI, violenza con cui PI deve fare amicizia, imparare a convivere se vuole evitare di esserne travolto. PI imparerà a lottare per la sua sopravvivenza, pur essendo consapevole di essere impotente e di essere in balia del fato. Arriverà alla fine, stremato, su una spiaggia messicana e la tigre, con cui ha stabilito un rapporto speciale, fuggirà e lui si sentirà abbandonato. Negli ultimi minuti del film, il protagonista racconta di aver fornito agli inquirenti della compagnia giapponese cui apparteneva la nave naufragata, venuti ad interrogarlo, un’altra versione dei fatti: sulla scialuppa c’erano Pi (la tigre), il cuoco cattivo (la iena), un marinaio (la zebra), l’orangotango (la mamma). Il cuoco cattivo ha usato il corpo del marinaio morto come esca per i pesci; alle rimostranze della mamma di PI il cuoco ha ucciso la donna, PI ha ucciso il cuoco. PI chiede al suo interlocutore quale racconto preferisca. Ma anche tutti noi, è evidente, siamo chiamati a scegliere.

UNA BELLA, AVVENTUROSA STORIA, DENSA DI SIGNIFICATI SPIRITUALI E PSICOLOGICI Esaltazione del valore del

UNA BELLA, AVVENTUROSA STORIA, DENSA DI SIGNIFICATI SPIRITUALI E PSICOLOGICI Esaltazione del valore del coraggio, della tenacia e della fede, il valore dell’accettazione delle cose e del sapersi muovere in sintonia con il respiro del mondo, senza fare opposizione e non perdendo la voglia di lottare, mobilitando le risorse e la forza per la sopravvivenza. Sapersi separare dalle persone : tutta la vita è un separarsi (fino alla separazione ultima e definitiva) è nella natura delle cose, della vita che procede solo grazie alle continue piccole e grandi rotture e separazioni, ed è opportuno congedarsi nel migliore dei modi. PI, come rimpiange l’abbandono della tigre che si è allontanata frettolosamente e senza esitazione, così rimpiange di non aver potuto ringraziare suo padre per tutti gli insegnamenti che gli hanno consentito di sopravvivere al naufragio e al pericoloso viaggio in mare. I nostri incontri, quelli fugaci come quelli più durevoli nel tempo, non rispettano i tempi giusti: troppo veloci nell’entrare in relazione (hanno un che di aggressivo) , superficiali nella loro incapacità di stare pienamente nella relazione (si ha paura), bruschi ed elusivi nel congedo (si ha fretta di scappare dalla relazione). La relazione è un processo intersoggettivo che si dispiega nel tempo: da un momento iniziale che origina da un bisogno, attraverso un momento centrale della soddisfazione, fino al momento finale del completamento.

E ALLORA…. BUONA LETTURA E BUONA NARRAZIONE! Non è importante la storia o il

E ALLORA…. BUONA LETTURA E BUONA NARRAZIONE! Non è importante la storia o il finale che si sceglie ma, piuttosto, sottolineare come il raccontare, dare senso agli eventi, sia fondamentale per noi esseri umani. Noi siamo le storie che ci raccontiamo, storie che modifichiamo costantemente secondo i nostri bisogni e al di fuori della nostra consapevolezza. Ogni volta ci raccontiamo la storia che ci piace di più, quella che soddisfa i nostri bisogni più profondi, quella che ci far stare meglio: ne va della nostra identità. “Il mondo è come lo percepiamo. Nel percepirlo, ci aggiungiamo sempre qualcosa e la vita diventa una storia”.

ALLENARSI A VIVERE MEGLIO: ATTRAVERSO LE STORIE ALTRUI È POSSIBILE COMPRENDERE MEGLIO IL MONDO

ALLENARSI A VIVERE MEGLIO: ATTRAVERSO LE STORIE ALTRUI È POSSIBILE COMPRENDERE MEGLIO IL MONDO E NOI STESSI

LEGGERE È: LIBERTÀ, LEGGEREZZA, CONTEMPLAZIONE…….

LEGGERE È: LIBERTÀ, LEGGEREZZA, CONTEMPLAZIONE…….

IL PATTO TRA AUTORE E LETTORE Ogni storia chiede di essere accettata e letta

IL PATTO TRA AUTORE E LETTORE Ogni storia chiede di essere accettata e letta Ogni lettore chiede di essere appassionato, divertito e coinvolto. Il testo ha bisogno del lettore come il lettore del testo. Il lettore introduce ricordi, esperienze, emozioni, riflessioni: cosicché il testo è anche tutto ciò che aggiungiamo. Non è solo il testo di partenza. Elias Canetti, Le voci di Marrakech (1967)

ALTRE RISPOSTE “La lettura di tutti i buoni libri è come una conversazione con

ALTRE RISPOSTE “La lettura di tutti i buoni libri è come una conversazione con gli uomini migliori dei secoli passati che li hanno scritti” (R. Descartes, 1595 -1650) “Venuta la sera, mi ritorno a casa ed entro nel mio scrittoio; e in sull'uscio mi spoglio quella veste cotidiana, piena di fango e di loto, e mi metto panni reali e curiali; e rivestito condecentemente, entro nelle antique corti delli antiqui huomini, dove, da loro ricevuto amorevolmente, mi pasco di quel cibo che solum è mio e ch’io nacqui per lui; dove io non mi vergogno parlare con loro e domandarli della ragione delle loro azioni; e quelli per loro humanità mi rispondono; e non sento per quattro hore di tempo alcuna noia, sdimentico ogni affanno, non temo la povertà, non mi sbigottisce la morte: tutto mi transferisco in loro”. (N. Macchiavelli, Lettera a Francesco Vettori 1513)

� “La lettura, al contrario della conversazione, consiste per ciascuno di noi nel ricever

� “La lettura, al contrario della conversazione, consiste per ciascuno di noi nel ricever comunicazione dal pensiero di un altro, ma restando pur sempre solo, ossia continuando a godere della potenza intellettuale che si possiede nella solitudine e che la conversazione dissipa immediatamente; continuando a poter essere ispirato, a rimanere in pieno lavoro fecondo dello spirito lui stesso”. (M. Proust, Sulla lettura, 1903)

 “Infatti, una delle grandi e meravigliose caratteristiche dei bei libri (che ci farà

“Infatti, una delle grandi e meravigliose caratteristiche dei bei libri (che ci farà comprendere la funzione a un tempo essenziale e limitata che può avere nella nostra vita spirituale) è questa: che per l’autore potrebbero chiamarsi «conclusioni» e per il lettore «incitamenti» . Noi sentiamo benissimo che la nostra saggezza comincia là dove finisce quella dello scrittore; e vorremmo che egli ci desse delle risposte, mentre tutto quello che può fare è d’ispirarci desideri. Ma, per una legge singolare (e, d’altronde, provvidenziale) dell’ottica spirituale, – legge che significa forse che la verità non possiamo riceverla da nessuno e che dobbiamo cercarla noi stessi, – quel che rappresenta il termine della loro saggezza ci appare soltanto come il principio della nostra”. (M. Proust, Sulla lettura, 1903)

“Sono una brocca piena di acqua viva e morta, basta inclinarsi un poco e

“Sono una brocca piena di acqua viva e morta, basta inclinarsi un poco e da me scorrono pensieri tutti belli, contro la mia volontà sono istruito e così in realtà neppure so quali pensieri sono miei e provengono da me e quali li ho letti, e così in questi trentacinque anni mi sono connesso con me stesso e col mondo intorno a me, perché io quando leggo in realtà non leggo, io infilo una bella frase nel beccuccio e la succhio come una caramella, come se sorseggiassi a lungo un bicchierino di liquore, finché quel pensiero in me si scioglie come alcool, si infiltra dentro di me così a lungo che mi sta non soltanto nel cuore e nel cervello, ma mi cola per le vene fino alle radicine dei capillari. ” (Bohumil Hrabal, Una solitudine troppo rumorosa, ed. Einaudi, 1987)

Manifesto della lettura Daniel Pennac, Come un romanzo, Feltrinelli, 2000 1. Il diritto di

Manifesto della lettura Daniel Pennac, Come un romanzo, Feltrinelli, 2000 1. Il diritto di non leggere 2. Il diritto di saltare le pagine 3. Il diritto di non finire il libro 4. Il diritto di rileggere 5. Il diritto di leggere qualsiasi cosa 6. Il diritto al bovarismo 7. Il diritto di leggere ovunque 8. Il diritto di spizzicare 9. Il diritto di leggere a voce alta 10. Il diritto di tacere”.