PENSARE DA ECONOMISTI ECONOMIA POLITICA 2016 2017 LEZIONE

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PENSARE DA ECONOMISTI ECONOMIA POLITICA 2016 -2017 LEZIONE 02

PENSARE DA ECONOMISTI ECONOMIA POLITICA 2016 -2017 LEZIONE 02

L’eco-nomia (dal greco oikos, dimora, ambiente e némein, amministrare) si occupa del rapporto attivo

L’eco-nomia (dal greco oikos, dimora, ambiente e némein, amministrare) si occupa del rapporto attivo che l’essere umano deve avere con l’ambiente circostante allo scopo di soddisfare i propri bisogni 2

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definizioni L’economia è la scienza che studia il comportamento umano in termini di relazioni

definizioni L’economia è la scienza che studia il comportamento umano in termini di relazioni tra fini e risorse scarse che possono avere usi alternativi Lionel Robbins (1898 -1984) Le ipotesi combinate di comportamento massimizzante, equilibrio di mercato e preferenze stabili, applicate inflessibilmente e senza esitazioni, costituiscono il cuore dell’approccio di studio dell’economia Gary Becker (1930 -2014) Alfred Marshall (1842 -1924) L’economia è lo studio del genere umano negli affari ordinari della vita; essa esamina quella parte dell’azione individuale e sociale che è più strettamente connessa con il conseguimento e con l’uso dei requisiti materiali di benessere. Così essa è da un lato studio della ricchezza, dall’altro, più importante, è una parte dello studio dell’uomo 4

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Il problema economico La trasformazione delle risorse disponibili al fine di soddisfare i bisogni

Il problema economico La trasformazione delle risorse disponibili al fine di soddisfare i bisogni umani Implica dover risolvere dei problemi di scelta trasformazione Tipologie di Modalità delle scelte economiche Qualità Quantità (che cosa) (quanto) Tecnologia Tempo Località (come) (quando (dove) Produzione Consumo Scambio 6

I tre principi della teoria economica - Ottimizzazione - Equilibrio - Empirismo 7

I tre principi della teoria economica - Ottimizzazione - Equilibrio - Empirismo 7

Trade-off Situazione in cui il miglioramento di un aspetto o qualità può prodursi solo

Trade-off Situazione in cui il miglioramento di un aspetto o qualità può prodursi solo a discapito di altri aspetti o qualità. 8

COSto opportunita’ Valore della migliore alternativa cui bisogna rinunciare per compiere un’azione La domanda

COSto opportunita’ Valore della migliore alternativa cui bisogna rinunciare per compiere un’azione La domanda corretta è quindi: lavo la macchina o compro i fiori da portare all’appuntamento? 9

Vi conviene utilizzare il biglietto premio del programma Mille Miglia per andare a Parigi

Vi conviene utilizzare il biglietto premio del programma Mille Miglia per andare a Parigi per Capodanno o a Palermo al matrimonio di vostro fratello? - Biglietto A/R per Parigi 500€ - Costi rimanenti 1000€ - Spesa max che volete sostenere 1350€ Alternativa - Biglietto A/R per Palermo 400€ Conviene andare a Palermo - Costo opportunità di andare a Parigi = 400€ - Costo Totale = 1400€ - Surplus = -50€ 10

COSti benefici È il confronto di un insieme di alternative fattibili al fine di

COSti benefici È il confronto di un insieme di alternative fattibili al fine di scegliere la migliore È un calcolo che somma i costi e i benefici usando una comune unità di misura È finalizzata ad individuare il migliore beneficio netto (benefici-costi) 11

Vi conviene andare a Miami Beach da Boston in aereo o in auto? -

Vi conviene andare a Miami Beach da Boston in aereo o in auto? - Biglietto A/R per Miami 300€ - Tempo di viaggio 10 ore Alternativa - Costo del viaggio in auto (noleggio e benzina) 200€ - Tempo del viaggio in auto 50 ore Se il costo opportunità del vostro tempo è di 10€ l’ora allora il beneficio netto di viaggiare in auto relativamente al volo è: (100€ risparmio sul costo) – (40 ore di tempo di viaggio addizionale)x(10€(ora)= 100€-400€ = - 300€ 12

L’applicazione rigorosa del principio costibenefici richiede che: • gli individui riconoscano e valutino tutti

L’applicazione rigorosa del principio costibenefici richiede che: • gli individui riconoscano e valutino tutti i costi e i benefici associati alle diverse azioni; • tali costi e benefici siano aggregabili e confrontabili, attraverso ad esempio la loro misurazione in termini monetari (cd. monetizzazione). 13

Surplus economico q Differenza tra il beneficio e il costo ✓ dell’azione q Il

Surplus economico q Differenza tra il beneficio e il costo ✓ dell’azione q Il costo dell’azione q Il valore dell’azione q La media tra benefici e costi 14

Vi conviene andare a piedi in centro per risparmiare 10€ sull’acquisto di un bene

Vi conviene andare a piedi in centro per risparmiare 10€ sull’acquisto di un bene che ne costa 25? Se il costo per andare in centro è di 9€, mi converrà andare in centro, perché avrò un surplus di 1 €, se è invece maggiore di 10€ mi converrà comprarlo vicino casa Vi conviene andare a piedi in centro per risparmiare 10€ sull’acquisto di un bene che ne costa 999? La risposta è identica a prima. Il prezzo del bene è ininfluente rispetto al surplus che ottengo 15

La somma più alta che siete disposti a spendere per far lavare l’auto prima

La somma più alta che siete disposti a spendere per far lavare l’auto prima di un appuntamento è 6€. La cifra minima per la quale accettereste di lavare la macchina per qualcun altro è 3, 50€. Stasera dovete uscire e avete la macchina sporca. Quale surplus economico otterreste lavandola? Beneficio = 6€ Costo = 3, 50€ Surplus = 2, 50€ 16

COSti non recuperabili (sunk cost) Costi che si devono comunque affrontare nel momento in

COSti non recuperabili (sunk cost) Costi che si devono comunque affrontare nel momento in cui si prende una decisione sono irrilevanti ai fini della decisione 17

In un ristorante con buffet a prezzo fisso (pagamento all’ingresso di 20€) viene offerto,

In un ristorante con buffet a prezzo fisso (pagamento all’ingresso di 20€) viene offerto, dopo l’ingresso, a 10 persone a caso il pasto gratis. Come varia la quantità di cibo consumata dai due gruppi di clienti (paganti e non)? In media (e in teoria) dovrebbe essere la stessa, perché i 20€ sono un costo non recuperabile e visto che la scelta è casuale, in media dovrebbero avere gli stessi benefici, nella realtà chi ha pagato mangia di più 18

Sonia lavora presso una società di intermediazione mobiliare e guadagna 25 euro all'ora. L'ufficio

Sonia lavora presso una società di intermediazione mobiliare e guadagna 25 euro all'ora. L'ufficio si trova in centro e per recarsi ogni giorno al lavoro Sonia può prendere una serie di autobus, facendo un viaggio di un'ora e mezzo al costo di 2 euro, oppure un taxi, che impiega 30 minuti e le costa 20 euro. Calcolare il costo opportunità di andare al lavoro in autobus Costi irrecuperabili 30 minuti = 12, 5€ Costo del viaggio (1 ora) = 25€ Costo Opportunità = Costo del viaggio + costo del biglietto = 25€ + 2€ = 27€ 19

Valori marginali Costi o benefici derivanti da un’unità aggiuntiva di attività Il principio costi-benefici

Valori marginali Costi o benefici derivanti da un’unità aggiuntiva di attività Il principio costi-benefici suggerisce di portare avanti un’attività finchè i benefici marginali superano i costi marginali 20

Alla ESA conviene estendere da quattro a cinque il numero di lanci annuali di

Alla ESA conviene estendere da quattro a cinque il numero di lanci annuali di satelliti? N di Costo lanci totale Costo Beneficio Costo medio marginale 0 0 2, 0 1 2, 0 3, 0 2, 25 2 4, 25 2, 125 3, 0 2, 5 3 6, 75 2, 25 3, 0 Non solo non deve estendere i lanci ma dovrebbe diminuirli, portandoli a tre 3, 25 4 10 2, 5 3, 0 5 15, 0 3, 0 21

La pizzeria sotto casa vostra vi propone un’offerta speciale: se comprate una pizza vi

La pizzeria sotto casa vostra vi propone un’offerta speciale: se comprate una pizza vi danno la seconda con il 25% di sconto, la terza con il 50% di sconto e la quarta con il 75% di sconto. Il prezzo della pizza e di 6€, mentre il vostro beneficio marginale dal consumo di pizze e descritto dalla tabella. Numero di pizze 0 1 2 3 4 Beneficio Costo marginale Quante pizze consumerete? marginale A) 1 0 0 B) 2 C) 3 7€ 6€ 4 5€ =D) 6 -(0, 25*6)= 6 -1, 5= 4, 5 € E) Non si può dire 2€ = 6 -(0, 5*6)= 6 -3= 3 € 1€ = 6 - (0, 75*6) = 6 -4, 5= 1, 5 € 22

Voi possedete un’Ape che utilizzate per vendere frutta all’angolo del Teatro Massimo. Vendete le

Voi possedete un’Ape che utilizzate per vendere frutta all’angolo del Teatro Massimo. Vendete le mele che voi producete a 0, 20€ al chilo. La quantità di mele che riuscite a produrre nella vostra campagna e descritta nella tabella. Per ciascuna ora spesa lavorando ai vostri alberi di mele dovete pagare qualcuno che guidi l’Ape e venda le mele all’angolo del teatro. Il salario orario di questa persona e pari a 6 €. Ore Kg di lavoro di mele Beneficio totale Beneficio marginale Quante ore 0 Costo marginale passerete 0 0 5 200 10 400 15 500 20 580 25 640 coltivare mele? =6*5=30 =0, 20*200=40 A) 0 =40 -0=40 =6*5=30 =0, 20*400=80 B) =80 -40=40 =6*5=30 10 =0, 20*500=100 C) =100 -80=20 =6*5=30 15 =0, 20*580=116 D)=116 -100=16 =6*5=30 25 =0, 20*640=128 E) =128 -116=12 =6*5=30 Non si può dire 30 680 =0, 20*680=136 -128=8 =6*5=30 35 700 =0, 20*700=140 -136=4 =6*5=30 a 23

Per guadagnare qualcosa durante l’estate coltivate pomodori per poi venderli al mercato a 0,

Per guadagnare qualcosa durante l’estate coltivate pomodori per poi venderli al mercato a 0, 30€ al Kg. Con l’utilizzo del concime potete incrementare la produzione come indicato nella tabella. Se il concime costa 0, 50€ al Kg e il vostro obiettivo e di guadagnare il più possibile, quanti Kg di concime dovreste aggiungere? Kg concime Kg pomodori Δ Kg pomodori Beneficio marginale Costo marginale 0 100 0 1 120 =120 -100=20 =20*0, 3=6 0, 50 2 125 =125 -120=5 =5*0, 3=1, 5 0, 50 3 128 =128 -125=3 =3*0, 3=0, 90 0, 50 4 130 =130 -128=2 =2*0, 3=0, 60 0, 50 5 131 =131 -130=1 =1*0, 3=0, 30 0, 50 6 131, 5 =131, 5*130=0, 5*0, 3=1, 5 0, 50 24

Quattro errori comuni nel processo decisionale • Misurare costi e benefici in proporzione anziché

Quattro errori comuni nel processo decisionale • Misurare costi e benefici in proporzione anziché in termini monetari assoluti • Ignorare i costi opportunità • Non ignorare i costi non recuperabili • Non distinguere tra valori medi e valori marginali 25

Agenti Economici e Postulato dell'individualismo. Qualsiasi fenomeno sociale deriva dalla combinazione di azioni, credenze

Agenti Economici e Postulato dell'individualismo. Qualsiasi fenomeno sociale deriva dalla combinazione di azioni, credenze e opinioni dei singoli individui che compongono quella società, e deve HOMO OEconomicus quindi essere analizzato come tale. Una ragione è che l'individuo è l'unico depositario dei propri bisogni. Postulato della comprensione. E’possibile comprendere e spiegare un fenomeno sociale solo se si è in grado di capire quale senso hanno per l'individuo le proprie azioni, credenze e opinioni. Postulato della consequenzialità. L'individuo è consapevole delle conseguenze delle proprie azioni, ed esse sono parte delle motivazioni dell' agire. Postulato della razionalità. Le azioni dell'individuo sono intenzionali e sono orientate allo scopo di conseguire determinati fini, tenendo conto della comprensione delle relazioni tra azioni e conseguenze. Infatti siamo interessati a studiare come la società umana realizzi un rapporto attivo ed efficace con l'ambiente attraverso comportamenti orientati al raggiungimento di un obiettivo dato. Non c'interessa, in altre parole, se gli esseri umani per caso riescono a risolvere il problema economico, ma solo se il successo è legato a un preciso tentativo in tal senso. • Individualismo • Comprensione • Consequenzialità • Razionalità Postulato dell'egoismo. Tra tutte le possibili conseguenze derivanti da un’azione, l'individuo è interessato esclusivamente a quelle che lo riguardano personalmente, ignorando le conseguenze su ogni altro individuo. Postulato del comportamento ottimizzante. Nella scelta delle proprie azioni, l'individuo decide sempre di compiere quelle in grado di massimizzare la differenza tra il beneficio personale che ne ricava e il costo personale che deve sostenere per metterle in atto. • Egoismo • Comportamento ottimizzante 26

INDIVIDUALISMO METODOLOGICO 1. È una scelta di metodo (vedi contrapposizione con lo strutturalismo) 2.

INDIVIDUALISMO METODOLOGICO 1. È una scelta di metodo (vedi contrapposizione con lo strutturalismo) 2. Non dovrebbe essere confuso con una posizione normativa, filosofica o etica (anche se alcuni lo fanno) 3. Riconosce i condizionamenti esterni all’azione dell’individuo come vincoli (comportamento contingente –teoria dei giochi - esternalità) 27

COMPORTAMENTO RAZIONALE la teoria economica si interessa delle soluzioni del problema economico che possono

COMPORTAMENTO RAZIONALE la teoria economica si interessa delle soluzioni del problema economico che possono scaturire dal comportamento individuale. Una finalizzato alla soddisfazione propri bisogni. decisione, pur se dei razionale Soluzioni di questo genere richiedono un comportamento dal punto di vista procedurale, finalizzato o intenzionale che si associa al postulato secondo cui gli individuipuò si comportano in maniera razionale. non esserlo in senso Secondosostanziale. Simon (2000) possiamo distinguere una razionalità: Quando ciò succede, • procedurale - l'adozione dei mezzieconomico appropriati al ha si dice che l'agente raggiungimento di un obiettivo dato, tenendo conto di adottato un comportamento eventuali vincoli; soddisfacente. • sostanziale - il raggiungimento del miglior risultato possibile, tenendo conto di eventuali vincoli, mediante l'adozione dei mezzi appropriati. 28

RAZIONALITÀ E PROCESSO DECISIONALE 1. Il paradigma della razionalità assoluta (M. Weber, 1922, Economia

RAZIONALITÀ E PROCESSO DECISIONALE 1. Il paradigma della razionalità assoluta (M. Weber, 1922, Economia e società) 2. Il paradigma della razionalità limitata (H. Simon, 1949, Il comportamento amministrativo) a. La teoria della razionalità strategica (Crozier & friedberg, 1977) b. La teoria della razionalità incrementale (Lindblom, 1963) c. La teoria della razionalità casuale o del garbage can (Cohen, March e Olsen, 1976) d. La teoria della razionalità istituzionale (March & Olsen, 1984) 29

RAZIONALITÀ ASSOLUTA M. WEBER, 1921 • certezza sui fini e sui mezzi da adottare.

RAZIONALITÀ ASSOLUTA M. WEBER, 1921 • certezza sui fini e sui mezzi da adottare. assoluta (ab soluta, cioè “slegata da”) = totale indipendenza del soggetto dalla situazione decisionale, considerata “oggettiva”. • chi decide agisce seguendo un criterio di puro calcolo, in grado di prevedere le conseguenze e compiere la scelta che individua i mezzi che ottimizzano il fine (tra costi e benefici ) • i decisori sono nelle condizioni di prevedere perfettamente e comprensivamente tutte le possibilità della situazione decisionale: essi conoscono “la strada migliore” per raggiungere gli obiettivi, poichè fondata sulla capacita di calcolare costi e benefici e di porli a confronto. • assunto dell’homo oecomicus, l’individuo agisce in base alla soddisfazione della propria utilità, ricavare il massimo vantaggio con il minimo sforzo. 30

RAZIONALITÀ LIMITATA H. SIMON, 1949 • i decisori non sono in grado di compiere

RAZIONALITÀ LIMITATA H. SIMON, 1949 • i decisori non sono in grado di compiere in modo lineare il confronto tra mezzi/fini. Quando scelgono i decisori non sono realmente nelle condizioni di prevedere le conseguenze di ciò che hanno immaginato durante la formazione della decisione. • il decisore non conosce quale sia l’alternativa più vantaggiosa tra quelle a disposizione. L’alternativa che sceglie sembra più vantaggiosa a partire dalle conoscenze a disposizione. Ergo, non esiste una decisione razionale in assoluto, esistono delle decisioni razionali relativamente alle conoscenze, alle situazioni ed alle contingenze in cui essa avviene • la razionalità non e assoluta, svincolata dal contesto, ma relativa ad esso (razionalità limitata) conoscenze sempre insufficienti rispetto alle esigenze. • le decisioni non vengono assunte sulla base della convenienza, ma sulla base dell’appropriatezza. 31

RAZIONALITÀ STRATEGICA M. CROZIER E E. FRIEDBERG, 1977 • le situazioni decisionali devono essere

RAZIONALITÀ STRATEGICA M. CROZIER E E. FRIEDBERG, 1977 • le situazioni decisionali devono essere analizzate come contesti in cui si intrecciano le strategie di molteplici decisori che cercano di massimizzare i propri benefici e di minimizzare i rispettivi costi, cosicchè ciascuno di loro influenza la formazione della decisione degli altri. • la decisione, a questo punto, e il riflesso della negoziazione tra i giocatori e della loro capacita di influenzarsi e di controllare i comportamenti degli altri • la soluzione risiede nella capacita di costruire delle coalizioni che superino la competizione e ottengano il consenso. Queste coalizioni sono possibili allorchè i decisori riescono a controllare le strategie degli altri esercitando un potere su di loro (controllo strategico) che pone alcuni soggetti in una condizione di leadership in grado di aggregare intorno a se una pur temporanea coalizione. 32

RAZIONALITÀ INCREMENTALE CH. LINDBLOM, 1963 • la ragione per la quale una coalizione impedisce

RAZIONALITÀ INCREMENTALE CH. LINDBLOM, 1963 • la ragione per la quale una coalizione impedisce le tendenze individualiste non e l’emergere di uno su tutti, che controlla le informazioni strategiche, ma il compromesso che si crea tra gli interessi dei partecipanti su di una opzione mediana che pare a tutti soddisfacente fondata su un criterio di adattamento reciproco. • le decisioni vengono assunte in base al consenso costruito attraverso progressivi compromessi al fine di allargare le coalizioni ed includere un sempre maggior numero di partecipanti • si chiama razionalità incrementale poichè le scelte finali vengono individuate attraverso una sequenza di compromessi che aggiustano, integrano e associano le preferenze dei singoli, dando al processo una configurazione incrementale. Il processo non e lineare, ma disarticolato, poichè riflette i continui cambi di direzione dovuti al continuo lavorio di compromesso. I decision maker ritornano sui loro passi per includere nuovi alleati e stabilizzare la scelta, ma il tragitto complessivo della sommatoria di compromessi assume un aspetto tortuoso, scomposto. 33

RAZIONALITÀ CASUALE (GARBAGE CAN) J. COHEN, J. G. MARCH E J. P. OLSEN, 1976

RAZIONALITÀ CASUALE (GARBAGE CAN) J. COHEN, J. G. MARCH E J. P. OLSEN, 1976 • le decisioni sono il frutto di un flusso di componenti che si alternano e il cui ingresso nel processo non e determinato da alcuna regola generale, se non il caso. Il processo sembra guidato dall’anarchia. • le quattro componenti sono le opportunità di scelta, i partecipanti, i problemi e le soluzioni e si alternano nel processo. • il processo decisionale e un cestino dei rifiuti (garbage can), dove gli elementi entrano in interazione tra loro in modo casuale e dove una soluzione (il cestino) può attrarre in modo fortuito diversi tipi di problemi, opportunità di scelta e partecipanti (i rifiuti), cosicchè non capita di rado che le soluzioni vadano a caccia dei problemi e che questi ultimi vengano risolti da partecipanti inusitati, in sedi e tempi inizialmente imprevedibili e con soluzioni apparentemente scollegate e impreviste. 34

RAZIONALITÀ ISTITUZIONALE J. G. MARCH, J. P. OLSEN, 1984 • ogni situazione decisionale e

RAZIONALITÀ ISTITUZIONALE J. G. MARCH, J. P. OLSEN, 1984 • ogni situazione decisionale e determinata dal contesto in cui avviene che determina le condizioni di ingresso e di uscita delle componenti. • il tipo di istituzione, con le sue regole, le sue risorse, le sue strutture, i suoi ruoli, la sua cultura, e in grado di contestualizzare e di influenzare le scelte degli attori agendo sul processo di formazione della decisione. • la decisione avviene all’interno e per mezzo delle istituzioni. L’istituzione e uno schema cognitivo di riferimento che stabilisce il gioco e le sue regole. • la razionalità delle istituzioni al pari degli individui e limitata perché configurate in una certa maniera e quella configurazione diviene un limite che abitua i decisori a pensare in quella certa maniera ed a non vedere alternative. Le istituzioni offrono ai decision maker degli schemi cognitivi di riferimento, ma non e detto che questi schemi cognitivi siano ogni volta l’alternativa giusta, specie se le scelte da prendere sono complesse o difficili. 35