PATTO FORMATIVO 2017 Un patto formativo tra docenti

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PATTO FORMATIVO 2017

PATTO FORMATIVO 2017

Un patto formativo tra docenti – alunni – genitori Perché ?

Un patto formativo tra docenti – alunni – genitori Perché ?

Per realizzare una più costruttiva ed efficace azione educativa e didattica tra docenti –

Per realizzare una più costruttiva ed efficace azione educativa e didattica tra docenti – alunni - genitori nel comune impegno formativo a favore di ragazzi/e che necessitano di speciali attenzioni

Per prevenire ed evitare tutte le possibili situazioni di disagio che per incomprensioni reciproche

Per prevenire ed evitare tutte le possibili situazioni di disagio che per incomprensioni reciproche potrebbero crearsi tra genitori-docenti-alunni nello svolgimento dell’ordinaria vita scolastica, conseguenti possibili deterioramenti dei rapporti relazionali

Occorre che nella ordinaria e quotidiana vita scolastica i protagonisti principali Docenti – alunni

Occorre che nella ordinaria e quotidiana vita scolastica i protagonisti principali Docenti – alunni – genitori nell’azione formativa ed educativa stringano un patto di corresponsabilità fondato su REGOLE CHIARE E CONDIVISE

I DOCENTI SI IMPEGNANO COLLEGIALMENTE A Dispensare i ragazzi q dalla lettura ad alta

I DOCENTI SI IMPEGNANO COLLEGIALMENTE A Dispensare i ragazzi q dalla lettura ad alta voce in pubblico e nel confronto diretto con i compagni q dalla dettatura e copiatura alla lavagna q dallo studio mnemonico di nozioni, tabelle, forme verbali, regole grammaticali, tabelline, poesie, definizioni , date ecc.

Porre attenzione a q Assegnare i compiti a casa in misura ridotta ( l’uso

Porre attenzione a q Assegnare i compiti a casa in misura ridotta ( l’uso di testi ridotti non per contenuto ma per quantità di pagine) q Semplificare i testi e il lessico q Ampliare le modalità di comunicazione con il supporto di messaggi visivi, grafici, fotografici, televisivi, informatici ecc. q favorire l’uso del computer con programmi di videoscrittura , correttore ortografico , sintesi vocale e altri software compensativi

q permettere l’uso della calcolatrice, della tavola pitagorica, delle tabelle delle formule geometriche, fisiche,

q permettere l’uso della calcolatrice, della tavola pitagorica, delle tabelle delle formule geometriche, fisiche, chimiche ecc e delle misure, dei vocabolari digitali, delle cartine geografiche e storiche q Permettere l ‘uso del registratore unicamente durante la spiegazione o fornirli di file audio preparati dai docenti da scaricare sulla pennetta

NELLE INTERROGAZIONI : q q Permettere l’utilizzo di schemi, scalette e mappe concettuali e

NELLE INTERROGAZIONI : q q Permettere l’utilizzo di schemi, scalette e mappe concettuali e mentali Programmare le interrogazioni q q evitando di spostare le date e di fissarle nelle ultime ore poiché questo genererebbe ansia e un insostenibile accumulo di lavoro; anticipando almeno una settimana prima la data e l’argomento generale dell’interrogazione Non sottoporre l’alunna a più di una interrogazione al giorno, seguendo un calendario condiviso dal C. d. c. Astenersi dal richiedere uno studio mnemonico e nozionistico con termini tecnici difficili da ricordare.

NELLE SPIEGAZIONI q Utilizzare differenti modalità di comunicazione e di linguaggi , q non

NELLE SPIEGAZIONI q Utilizzare differenti modalità di comunicazione e di linguaggi , q non solo il canale verbale q ma anche quelli visivi, uditivi e cinestesici q tenere conto degli stili di apprendimento degli alunni q adeguare le richieste operative in termini quantitativi ai tempi personali e ai ritmi degli alunni

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q q q fornire , appunti, schemi o scalette, aiutarli a costruire mappe delle lezioni presentare le informazioni nuove, o particolarmente difficili, spezzandole in piccole fasi sequenziali, Agganciare le nuove conoscenze a quelle precedenti Chiarire , semplificare e ripetere le consegne scritte, sottolineando od evidenziando le parti più significative ed essenziali del compito ( consegna ) Bloccare gli stimoli estranei che distraggono Mantenere una certa routine giornaliera

q Evitare ritmi di spiegazioni incalzanti e frettolose. q Utilizzare mappe concettuali, possibilmente elaborate

q Evitare ritmi di spiegazioni incalzanti e frettolose. q Utilizzare mappe concettuali, possibilmente elaborate dagli alunni su indicazione dei docenti, attraverso i riferimenti alle parole-chiavi e agli indici testuali presenti nei testi. q Consentire la libera circolazione degli appunti in classe

NELLE VERIFICHE q Utilizzare prevalentemente la modalità orale rispetto a quella scritta (soprattutto nelle

NELLE VERIFICHE q Utilizzare prevalentemente la modalità orale rispetto a quella scritta (soprattutto nelle lingua straniera ) q Proporre questionari con domande circoscritte e univoche, ( per esempio non contenenti doppie negazioni ), q Utilizzare anche mappe concettuali precedentemente realizzare per l’esposizione orale da completare

q Proporre verifiche non differenziate e specifiche ma uguali a quelle degli altri alunni

q Proporre verifiche non differenziate e specifiche ma uguali a quelle degli altri alunni , q strutturate e graduate secondo difficoltà crescenti , q ponendo cioè le prime procedure o i primi quesiti in maniera facilitante e accessibile a tutti gli alunni e via poi quelle più complesse q Il successo immediato aiuta lo studente a iniziare il lavoro.

I COMPITI IN CLASSE q non devono essere più di uno nella stessa giornata

I COMPITI IN CLASSE q non devono essere più di uno nella stessa giornata q possono essere eseguiti utilizzando anche mappe concettuali e mentali q sarebbe opportuno non proporre i quesiti con risposte aperte, ma con test di riconoscimento, con risposte chiuse e guidate con domande circoscritte e univoche, ( per esempio non contenenti doppie negazioni, senza domande plurime)

q Nella correzione sarebbe da evitare l’uso della penna rossa e la sottolineatura reiterata

q Nella correzione sarebbe da evitare l’uso della penna rossa e la sottolineatura reiterata dello stesso errore q Per l’esecuzione occorre dare supplemento di tempo ( 30% in più) o q MEGLIO …. calcolare il voto finale in misura proporzionale al tempo

LA VALUTAZIONE q terrà conto non della calligrafia e degli errori ortografici, grammaticali e

LA VALUTAZIONE q terrà conto non della calligrafia e degli errori ortografici, grammaticali e sintattici, ma soprattutto dei concetti, dei pensieri, del grado di maturità , di consapevolezza e di ragionamento espresso q sarà espressa in base al processo avviato, ai progressi acquisiti, al percorso graduale realizzato e non al livello di appartenenza

Infine q Collaborare con i docenti tutor pomeridiani, concordando obiettivi; q prestare attenzione alla

Infine q Collaborare con i docenti tutor pomeridiani, concordando obiettivi; q prestare attenzione alla gestione del diario; q Instaurare un rapporto costruttivo tra docente e studente, è fondamentale q condividere gli obiettivi, q esplicitare le modalità degli esercizi, q sostenere costruttivamente, q evitare l’approccio punitivo e non rinforzante, q abituare gli alunni all’autocorrezione e all’autovalutazione.

I GENITORI si impegnano a q Sostenere le strategie didattiche di volta in volta

I GENITORI si impegnano a q Sostenere le strategie didattiche di volta in volta la scuola adotta per un apprendimento quanto più possibile sereno e inclusivo q Sostenere la motivazione e l’impegno dell’alunno nel lavoro scolastico e durante i compiti a casa ; q Verificare regolarmente lo svolgimento dei compiti assegnati; q Verificare che vengano portati a scuola i materiali richiesti;

q Incoraggiare l’acquisizione di un sempre maggiore grado di autonomia nella gestione dei tempi

q Incoraggiare l’acquisizione di un sempre maggiore grado di autonomia nella gestione dei tempi di studio e dell’impegno scolastico; q Informarsi frequentemente dell'esperienza scolastica,

Ulteriori Chiarimenti 2017

Ulteriori Chiarimenti 2017

Incoraggiare l’uso di supporti della memoria. q q q Questo per alcuni insegnanti è

Incoraggiare l’uso di supporti della memoria. q q q Questo per alcuni insegnanti è inconcepibile Si sente spesso : ‘’Se fa le prove con le mappe o con le parole chiave o con le tavole , Beh. . Allora… è facilitato nella memorizzazione ’’. Perché quando l’architetto, l’ingegnere, l’avvocato, il medico , o chiunque di noi, ci ricordiamo sempre tutto o in alcuni casi andiamo a rivedere quello di cui ci serve in un particolare momento ? Solo la scuola ha questo concetto valorizzante della memoria

q q q La memoria è uno strumento Se io capisco una formula ma

q q q La memoria è uno strumento Se io capisco una formula ma non riesco a memorizzarla nel dettaglio e in ragione di questo non riesco ad andare avanti devo poter consultare la formula La possibilità di consultare le formule non determina meccanicamente che il problema si risolva da solo, avendo la tavola pitagorica le operazioni non si risolvono automaticamente, Certo saperle è meglio, è più comodo, ma se qualcuno per cause indipendenti dalla sua volontà queste tracce non riesce a fissarle o deve poterle vedere , ………e non temporaneamente Bisogna concepire un utilizzo permanente

q q Gli insegnanti più disponibili dicono: ‘’Va bene… usa queste mappe, ma dopo

q q Gli insegnanti più disponibili dicono: ‘’Va bene… usa queste mappe, ma dopo un po’ dicono… ‘’Adesso proviamo senza’’ “ Il non capire che risolvere un problema con il supporto è comunque mostrare una capacità di problem solving, che è impedita da un fattore esterno che si chiama memoria di lavoro, potrebbe configurarsi come un disturbo specifico dell’insegnamento , cioè ostinarsi a concepire l’insegnamento solo in un certo modo” ( Giacomo Stella: Tutta un’altra scuola )

Perché bisogna incoraggiare l’uso di supporti per la memoria? q Perché scaricano lo sforzo

Perché bisogna incoraggiare l’uso di supporti per la memoria? q Perché scaricano lo sforzo cognitivo e compensano la debolezza della memoria di lavoro. q Se si vede che un ragazzo con problemi di memoria di lavoro, dotato di supporti, riesce ad agire in autonomia, allora abbiamo trovato il bandolo della matassa perché il suo scopo era quello di risolvere un problema, q non di tenere in mente tutte le regole, i teoremi ecc. q

q q L’alunno deve tenere in mente tutto ciò che la sua memoria di

q q L’alunno deve tenere in mente tutto ciò che la sua memoria di lavoro gli consente, Altrimenti sovraccaricare la memoria comprometterà la capacità di problem solving , L’alunno non si riuscirà mai nel compito assegnato perché non si hanno gli elementi e le condizioni per riuscirci. Dunque il problema dell’insegnante formato non è tanto quello di dare gli strumenti compensativi ma di verificare se l’alunno con gli strumenti riesce a portare avanti le consegne , q se gli strumenti sono funzionali al suo problema di memoria di lavoro q

Bisogna favorire gli strumenti compensativi e concepire un loro utilizzo permanente q Valutare i

Bisogna favorire gli strumenti compensativi e concepire un loro utilizzo permanente q Valutare i risultati ottenuto con i compensativi alla stregua dei risultati degli altri q Spesso si sente dire “……Meriteresti 10…. ma l’hai fatto in queste condizioni …. non posso darti più di otto “ q Bisogna entrare nell’ordine di idee che esistono capacità cognitive che non riescono ad esprimersi a causa di aspetti invisibili e difficilmente identificabili perché abbiamo una concezione rigida dell’intelligenza q

q q q Poi magari diciamo di condividere la teoria delle sette intelligenze ma

q q q Poi magari diciamo di condividere la teoria delle sette intelligenze ma … stringi … la scuola italiana è costruita sull’idea di un monolite che si chiama intelligenza, efficienza, abilità e capacità di prontezza nelle risposta , completamente sbagliato, perché le neuroscienze hanno dimostrato che l’intelligenza non è solo questo ma è anche capacità di adattamento, capacità strategica, capacità di utilizzare le risorse al meglio. E se si vede che con queste risorse l’alunno ottiene buoni risultati bisogna essere contento come insegnante, q q non pesare, valutare in modo distorto, metterlo in difficoltà ma sforzarsi piuttosto ad adattare la didattica in modo flessibile ai diversi modelli e stili di apprendimento degli alunni.

q q q Nella scuola domina il principio di prestazione, l’asticella viene fissata sui

q q q Nella scuola domina il principio di prestazione, l’asticella viene fissata sui migliori e tutti gli altri si devono adeguare, Chi ha buona memoria viene premiato Il dislessico e qualunque ragazzo con difficoltà vive costantemente in una situazione di difficoltà e di disagio, di costante malessere e crisi, di desolata rassegnazione A loro è precluso il principio di prestazione perché la loro neurodiversità rende impossibile l’automatizzazione di numerose procedure Paradossalmente il principio di prestazione q q q premia chi non ha fatto nessuno sforzo per apprendere e punisce chi, nonostante gli sforzi , non arriverà mai alla stabilità, alla velocità e alla prontezza degli altri. Per questo la scuola, che fa del principio di prestazione il fulcro della sua ragion d’essere, fa male a chi ha delle difficoltà.

PROFILO DELL’INSEGNANTE INCLUSIVO L’Agenzia europea per i bisogni educativi speciali Individua quattro valori di

PROFILO DELL’INSEGNANTE INCLUSIVO L’Agenzia europea per i bisogni educativi speciali Individua quattro valori di riferimento che l’insegnante inclusivo deve porre al centro della sua azione educativa e didattica

4 AREE DI COMPETENZA 1. Valorizzare le differenze degli alunni la differenza è da

4 AREE DI COMPETENZA 1. Valorizzare le differenze degli alunni la differenza è da considerare una ricchezza 2. Sostenere tutti gli alunni scommettere sul successo scolastico di tutti 3. Lavorare con gli altri, in team la collaborazione e il lavoro di gruppo sono essenziali a tutti di docenti (valorizzazione del ruolo pedagogico e didattico del team docenti e del consiglio di classe ) 4. Sviluppo e aggiornamento professionale La capacità di essere attivi rispetto alla propria professionalità European Agency for Development in Special Needs E 0 ducation ASSOCIAZIONE CULTURALE " Per. La. PERSONA "