Opere di Montesquieu 1721 Lettere persiane romanzo epistolare
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Opere di Montesquieu • 1721 Lettere persiane (romanzo epistolare) • 1734 Considerazioni sulle cause della grandezza dei romani e della loro decadenza • 1748 Lo spirito delle leggi (è il suo capolavoro)
De l'esprit des lois • L'opera venne messa all’Indice nel 1751 • Ebbe un successo notevole, come è testimoniato dalle numerosissime edizioni, traduzioni e commenti che la riguardarono • È un’opera oltre che “di mera politica e di mera giurisprudenza” anche di sociologia
Montesquieu e il relativismo • Montesquieu fu portatore di una concezione relativistica della storia e del diritto • Metteva a frutto gli insegnamenti degli Umanisti, in particolare di Bodin e di Montaigne • Il diritto era condizionato da molti fattori diversi; esistevano tanti diritti quante erano le realtà in cui i diritti si inserivano”
Ancora sul relativismo • Montesquieu non intendeva occuparsi delle leggi, bensì del modo di comprenderle a partire dalla conoscenza delle loro cause • Le leggi erano intese come “i rapporti necessari che derivano dalla natura delle cose”
Lo spirito delle leggi • La chiave storica indicava quanto fosse importante conoscere la natura e i principi del governo, le caratteristiche geografiche, fisiche climatiche del paese, ecc. • Dalle relazioni tra le leggi e la natura delle cose si traeva, infine, lo spirito delle leggi
Le diverse forme di governo • Repubblica (democratica o aristocratica) • Monarchia (di stampo francese e di stampo inglese) • Dispotismo • Ogni specie di governo possedeva proprie leggi fondamenti e propri principi regolatori
Montesquieu Repubblica: leggi fondamentali e principi regolatori • Nella repubblica erano fondamentali le leggi sulle elezioni, sulle modalità di legiferare e di far rispettare le leggi, ecc. • Il principio regolatore era rappresentato dalla virtù (l’amore per la cosa pubblica) per la forma democratica e dalla moderazione per quella aristocratica • Era una forma adatta a popolazioni e territori di dimensioni ridotte
Monarchia: leggi fondamentali e principi regolatori • La natura monarchica portava a ritenere fondamentali le leggi sul governo del re, sulla presenza di poteri intermedi, ecc. • Il principio regolatore era rappresentato dall’onore, utile per mantenere le differenze • Era una forma adatta a popolazioni e territori di medie dimensioni
Dispotismo: leggi fondamentali e principi regolatori • La natura dispotica induceva a ritenere fondamentali le leggi che ammettevano l’esercizio di un governo senza limiti • Il principio regolatore era rappresentato dalla paura • Era una forma adatta a popolazioni e territori di ampie dimensioni
Bilanciamento dei poteri • Montesquieu: “In ogni Stato vi sono tre generi di poteri” talmente ben bilanciati da portare teoricamente all’inattività. • Essi erano rappresentati: • dal potere legislativo • dal potere esecutivo (“potere esecutivo di quelle cose che dipendono dal diritto delle genti”) • dal potere giudiziario (“potere esecutivo di quelle cose che dipendono dal diritto civile”)
Libertà in relazione alla costituzione • Qui l’osservazione era condotta all’interno del capitolo dedicato alla costituzione dell’Inghilterra • In realtà lo studio dei meccanismi costituzionali perdeva di vista l’effettiva realtà inglese per giungere ad una sorta di interpretazione del modello inglese
Ancora sul bilanciamento • Si trattava di una distribuzione di poteri che complessivamente funzionavano da contrappeso • Era una soluzione pensata contro il dispotismo • Solo dopo la sua proposta fu assunta come architettura formale
Potere legislativo • Sarebbe spettato a due corpi: l’uno composto dai rappresentanti del popolo, l’altro, ereditario, composto dalle persone che si sarebbero distinte per natali, ricchezze e onori • Non si sarebbe trattato di un corpo riunito in permanenza • Avrebbe avuto il compito di provvedere alla stesura delle leggi e al controllo sulla loro esecuzione
Potere esecutivo • Sarebbe stato rimesso al monarca, perché necessitava di un’attività pronta • Avrebbe dovuto provvedere alle convocazioni del potere legislativo • Stabilire la durata delle sue riunioni • In generale, evitare gli eventuali abusi del potere legislativo
Potere giudiziario • Sarebbe stato privo di rilevanza politica per realizzare un potere “invisibile e nullo” • Sarebbe stato rimesso ad un organo non permanente • L’organo sarebbe stato composto da persone della stessa condizione dell’imputato • Sarebbe mancata la formazione giuridica dei membri degli organi giudicanti
Libertà per Montesquieu • Per libertà egli intendeva il “diritto di fare tutto quello che le leggi permettevano” • Il tema della libertà era poi sviluppato da Montesquieu in relazione alla costituzione • Era anche sviluppato in relazione alle leggi penali
La libertà in relazione alle leggi penali • Le formalità e le lentezza della giustizia costituivano nel campo penale un vantaggio • Si rinviene un impianto laico e uno spirito garantista • Chiedeva un sistema penale fondato su pene miti, necessarie, proporzionate, corrispondenti alla natura del reato, adeguate alla condizione del condannato
Impianto laico • Potevano essere perseguite solo le azioni esterne • Le intenzioni e le parole non avevano rilevanza penale • Bisognava distinguere i peccati dai reati contro la religione
Montesquieu e il diritto penale • Auspicava inoltre la realizzazione di un sistema penale teso anche alla prevenzione dei reati (e non solo alla punizione degli stessi) • No alla tortura • Sì alle grazie
Interesse personale • È alla base delle dottrine del giusnaturalismo moderno • Diviene l’elemento costitutivo di un individualismo “buono” • Non tutti però nutrivano fiducia nell’interesse personale come collante sociale e come elemento di progresso (pensiamo a Rousseau, ma anche a Morelly e Mably)
L’interesse personale e il cittadino • Il legame tra interesse personale e ruolo del cittadino sono evidenti • Nel momento in cui non si crede nell’individualismo è necessario perciò ripensare al rapporto cittadino/Stato • Così è possibile pensare alle storture che derivavano da un ordine sociale che tiranneggiava la natura
J. -J. Rousseau (1712 -1778) • Ginevrino, lavorò come precettore e segretario • Si trasferì a Parigi nel 1742 • Qui fece amicizia con Diderot col quale collaborò per qualche tempo all’Encyclopédie
Ancora su Rousseau • Con il Discorso sulle scienze e sulle arti (1750) ottenne il primo premio del concorso indetto dall’Accademia di Digione per la stesura di un saggio sui benefici e sui danni morali derivanti dallo sviluppo delle arti e delle scienze • Nel 1755 pubblicò il Discorso sull’origine della diseguaglianza
Rousseau: le sue opere principali • • • La nuova Eloisa Il Contratto sociale Emilio o dell’educazione Il Progetto di costituzione per la Corsica Considerazioni sul governo della Polonia
Lo stato di natura per Rousseau • Non era storicamente esistito; rappresentava solo un’ipotesi logica • Nell’ipotetica condizione naturale l’uomo conduceva una vita pacifica e tranquilla • Aveva poche passioni e avvertiva solo bisogni essenziali • Per tale ragione le diseguaglianze non avevano grande peso sul piano della vita sociale
Stato di natura: tre stadi • 1) l’uomo non ha rapporti con i suoi simili • 2) l’uomo comincia ad avere rapporti con i suoi simili, ma mancano i conflitti (è in questo stadio che si formano le idee di convenienza, di giustizia e di ordine) • 3) l’uomo ha continuamente conflitti con i suoi simili: prevalgono gli interessi personali (tutti vogliono primeggiare e desiderano il bene pubblico solo quando è utile a soddisfare interessi propri)
Rousseau: • «il ricco, premuto dalla necessità, concepì in fine il disegno più meditato che mai sa entrato nello spirito umano: ossia d’usare a favor proprio le forze stesse che l’attaccavano, di fare dei suoi avversari i difensori, di inspirar loro altre massime, dare altre istituzioni che gli fossero favorevoli, quanto il diritto naturale gli era contrario»
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