Oltre Calvino e oltre il neorealismo sperimentalismo e

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Oltre Calvino e oltre il neorealismo: sperimentalismo e orizzonti del postmoderno in Italia Annamaria

Oltre Calvino e oltre il neorealismo: sperimentalismo e orizzonti del postmoderno in Italia Annamaria Palmieri Letteratura italiana contemporanea a. a. 2019 -20

Modelli dall’estero a) In Francia: lo “sguardo” e la sperimentazione - Ecole du regard

Modelli dall’estero a) In Francia: lo “sguardo” e la sperimentazione - Ecole du regard (Alain Robbe Grillet) : Il nouveau roman (1963) e la scuola dello sguardo puntano ad una sorta di “grado zero” della scrittura, ridotta allo sguardo neutro della macchina da presa - Oulipo (Raymond Queneau): dai giochi virtuosistici e variazioni di stile al pastiche linguistico, fino alle tecniche della narrativa combinatoria - ENTRAMBI i modelli IMPORTATI in Italia da Calvino

Modelli dall’estero b) Negli Stati Uniti. Il postmoderno di Thomas Pynchon (n. 1937) :

Modelli dall’estero b) Negli Stati Uniti. Il postmoderno di Thomas Pynchon (n. 1937) : pluralità di linguaggi (della tecnica, della letteratura, dello spettacolo) che collidono, si incontrano e si scontrano fino a sconfinare nell’incomunicabilità. Prosa labirintica ed estremamente complessa, con l'amalgama dei più disparati generi e sottogeneri letterari e la continua intersecazione tra cultura alta e cultura bassa (dal primo romanzo V. ai successivi, culto della propria invisibilità) Tendenza al romanzo metanarrativo (importata da Calvino con Se una notte di inverno…. ) - Il minimalismo di Raymond Carver (1933 -1988): piccolo storie, vicende minime di una umanità piccola nel più squallido quotidiano

Modelli italiani: Gadda Il tema del caos, dell’impossibilità di narrare in modo lineare, del

Modelli italiani: Gadda Il tema del caos, dell’impossibilità di narrare in modo lineare, del groviglio inestricabile e labirintico della realtà genera il pastiche linguistico (accumulo e compresenza di linguaggi alto/basso, volgare/tecnico). : Quer pasticciacco di via Merulana La neoavanguardia e il Gruppo 63 (linguaggi caotici per una realtà caotica) : ovvero il tema del disagio della modernità trasposto in forme sperimentali La letteratura come gioco o artificio: Giorgio Manganelli Il romanzo “medio”, figlio del ripiegamento sul narrare non la grande storia ma la storia familiare, la memoria, i luoghi natali, in uno stile medio, un “bello scrivere” alla portata di tutti (Carlo Cassola, Giorgio Bassani, Alberto Bevilacqua, Michele Prisco, Piero Chiara, etc) Tra realismo e espressionismo. Il malessere dello scrittore nella società dei consumi e del boom economico: Paolo Volponi, Luciano Bianciardi e Lucio Mastronardi L’aggancio con la realtà: letteratura e industria

Tra “realismo” e espressionismo Il dibattito sulle riviste: da un lato “Officina” (Pasolini, Roberto

Tra “realismo” e espressionismo Il dibattito sulle riviste: da un lato “Officina” (Pasolini, Roberto Roversi, Francesco Leonetti), per la quale la letteratura doveva attenersi ad un orizzonte di realtà pur rinnovando profondamente sul piano dello stile e della lingua, dall’altro “Il Verri” (Luciano Anceschi) che insisteva sullo sperimentalismo delle forme, il pastiche, il plurilinguismo senza prendere in considerazione la realtà, anzi volutamente deformandola in senso onirico Il malessere dello scrittore nella società dei consumi e del boom economico: Luciano Bianciardi e Lucio Mastronardi L’aggancio con la realtà: letteratura e industria. Paolo Volponi La provincia e la memoria: Luigi Meneghello (Libera nos a Malo, 1963) e il racconto della provincia vicentina negli anni 30 -40 (scelta del dialetto come anti-retorica, il romanzo si fa saggio sociologico sui mutamenti della società tra vagheggiamento dei costumi passati e ironia )

Un anno esemplare: 1962 Esce La vita agra che vende nel giro di pochi

Un anno esemplare: 1962 Esce La vita agra che vende nel giro di pochi mesi oltre 10. 000 copie. Il suo autore, Luciano Bianciardi, è un intellettuale anarchico, trasferitosi dalla Maremma a Milano come traduttore per Feltrinelli. Il successo di La Vita agra costituisce un fenomeno inaspettato da cui deriverà anche un film di Carlo Lizzani con Ugo Tognazzi protagonista. Esce Memoriale di Paolo Volponi, il romanzo-denuncia sulla condizione dell’uomo di fronte alla “fabbrica” , luogo disumano e alienante nel quale il protagonista Albino Saluggia, affetto da tubercolosi, sviluppa il proprio drammatico cammino di dolore che lo porterà fino alla paranoia. Esce Il maestro di Vigevano di Lucio Mastronardi , storia più nota per l’interpretazione che ne diede nel 1963 Alberto Sordi nel film omonimo di Elio Petri che per l’autore stesso, che si ispirò alla sua vita di maestro elementare a Vigevano, provincia lombarda travolta dalle trasformazioni negli anni del boom economico.

Un giudizio di Oreste del Buono “Nel 1962, primo anno del centrosinistra e dell’illusione

Un giudizio di Oreste del Buono “Nel 1962, primo anno del centrosinistra e dell’illusione rovinosa di essere diventati tutti ricchi e di essere tenuti a spendere più di quel che avevamo e di quel che avremmo mai potuto avere perpetrare e alimentare il consumismo assoluto, uscirono tre romanzi che avevano in comune un dato di fatto inoppugnabile: non partecipavano minimamente alla sopraddetta illusione perché i loro protagonisti non ci stavano troppo con la testa. I tre romanzi in questione sono La vita agra di Luciano Bianciardi (Rizzoli), Memoriale di Paolo Volponi (Garzanti) e Il maestrodi Vigevano di Lucio Mastronardi (Einaudi). ”

…e uno di Alfonso Berardinelli Entrambi [Bianciardi e Mastronardi, ndr] scrivono i loro libri

…e uno di Alfonso Berardinelli Entrambi [Bianciardi e Mastronardi, ndr] scrivono i loro libri migliori nel giro di pochi anni. Libri che potrebbero essere definiti romanzi d'inchiesta autobiografica, nei quali la deformazione parodistica, grottesca, satirica è una forma di realismo immediato, al limite della trascrizione “naturalistica” o “giornalistica”. C'è in loro un'esplosione di aggressività anarchica nei confronti di un mondo improvvisamente sottomesso all'imperativo economico, alla smania deformante di fare soldi, di emergere, di entrare nel meccanismo dello sviluppo. In Le angosce dello sviluppo. Scrittori italiani e modernizzazione. 1958 -1975

 https: //www. youtube. com/watch? v=Cw. Qp. Yijy. Q 2 c

https: //www. youtube. com/watch? v=Cw. Qp. Yijy. Q 2 c