OCSE Obiettivo comparare gli effetti delle pratiche educative

OCSE • Obiettivo: comparare gli effetti delle pratiche educative per migliorare la qualità degli apprendimenti nei diversi sistemi educativi • Monitoraggio della preparazione degli studenti che escono dal sistema scolastico e s’inseriscono nella formazione superiore o nella società • Ipotesi: i sistemi educativi sono sottosistemi produttivi del sistema economico nazionale • Fine ultimo: comprendere il rapporto fra competenze dei cittadini e caratteristiche evolutive e di progresso della società in cui si vive

Focus • OCSE PISA centra l’attenzione sulla società come sistema produttivo di ricchezza e di qualità della convivenza civile e indaga sulle competenze-chiave (non conoscenze!) che ogni cittadino dovrebbe possedere per essere produttivo in sé e per gli altri e per vivere bene nella società in cui vive

Attenzione… • Gli “apprendimenti strategici” non sono propri di una disciplina piuttosto che di un’altra: lo dimostra il fatto che le rilevazioni internazionali, per misurare il possesso delle competenze-chiave, non hanno bisogno di sottoporre ad indagine tutte le diverse discipline del curricolo tradizionale, ma ne osservano il loro possesso da qualsiasi dominio disciplinare, anche se vengono indicati quali settori privilegiati la lettura, la matematica e le scienze

OCSE e UE • Obiettivi di Lisbona: per l’UE, OCSE PISA è un modello implicito con cui confrontarsi almeno per tre grandi aspetti – Scuola come sottosistema del sistema economico, che risponde quindi della sua efficienza in termini di rapporto fra costi e benefici per la società – Termine di confronto: non più le discipline ma la coerenza delle competenze sviluppabili a scuola con gli obiettivi economici e sociali della società e delle famiglie – La scuola entra nelle statistiche economiche e se ne parla in modo scientifico • Messaggio di Lisbona: i livelli generali di cultura di un paese sono direttamente proporzionali alla competitività di quel paese

Riflettere sulle aree: linguistica • Competenza linguistica nella lingua madre: centrata sulla comprensione del significato di testi di vario tipo, non necessariamente letterari, funzionali all’esercizio di una cittadinanza attiva e a un apprendimento che si protrae lungo tutta la vita => Si può obiettare che non facciamo questo nel nostro biennio, né vogliamo farlo, ma dobbiamo essere consapevoli che in altre parti del mondo ci si confronta su queste competenze

Area matematica • Competenza matematica: centrata sulla soluzione di problemi realistici legati alla vita corrente, di cui però si sappia anche formalizzare e rappresentare la soluzione ed apprezzarne la specificità dello strumento didattico utilizzato => Si può obiettare che la matematica non deve essere funzionale solo alla risoluzione di problemi pratici, ma costituisce un apparato concettuale formale, un repertorio di concetti e definizioni il cui possesso è condizione necessaria perché si faccia della “vera matematica”, ma ci si deve chiedere quali sono gli effetti di tale rigore sull’apprendimento effettivo dei nostri quindicenni

Area scientifica • Competenza scientifica: consente non solo di comprendere correttamente i principali fenomeni che ci circondano, ma anche l’informazione che riceviamo e che dobbiamo essere in grado di decifrare per esercitare una cittadinanza critica e responsabile => Si può obiettare che manca la completezza della teoria e la sistematizzazione, col rischio del bricolage giornalistico, ma ci si deve chiedere in che misura l’approccio e la metodologia della conoscenza scientifica passa in ragazzi di 15 anni

OCSE e la “nostra” scuola • OCSE non è la Bibbia, ma non si può più rifiutarne a priori l’apporto • Le scuole dovrebbero essere in grado di sviluppare una più forte identità culturale che le renda capaci di dialogare e interagire con questa realtà internazionale • La salvezza non sta nella rigidità e nel rifiuto, ma probabilmente nella flessibilità: OCSE PISA, progetti UE sono finestre da cui si possono scorgere orizzonti che ci aiutano a capire chi siamo e cosa vogliamo • In autonomia, la questione riguarda direttamente ogni singola scuola