NUTRICEUTICA ATTUALITA IN TEMA DI CISTITI RICORRENTI UOS

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NUTRICEUTICA ATTUALITA’ IN TEMA DI CISTITI RICORRENTI UOS Uroginecologia Ospedale Buon Consiglio-Fatebenefratelli-NAPOLI Dr. Stefano

NUTRICEUTICA ATTUALITA’ IN TEMA DI CISTITI RICORRENTI UOS Uroginecologia Ospedale Buon Consiglio-Fatebenefratelli-NAPOLI Dr. Stefano Miele

NUTRICEUTICA è un portmanteau da "nutrizione" e "farmaceutica"

NUTRICEUTICA è un portmanteau da "nutrizione" e "farmaceutica"

Si riferisce allo studio di alimenti che hanno una funzione benefica sulla salute umana.

Si riferisce allo studio di alimenti che hanno una funzione benefica sulla salute umana. Il termine è stato coniato dal Dr. Stephen De Felice nel 1989.

NUTRICEUTICO: “alimentofarmaco” ovvero un alimento salutare che associa a caratteristiche quali l’alta digeribilità e

NUTRICEUTICO: “alimentofarmaco” ovvero un alimento salutare che associa a caratteristiche quali l’alta digeribilità e l’ipoallergenicità, le proprietà curative di principi attivi naturali estratti da piante, di comprovata e riconosciuta efficacia.

OBBIETTIVI DELLA NUTRICEUTICA: selezionare i cibi ricchi di sostanze attive tese ad aumentare le

OBBIETTIVI DELLA NUTRICEUTICA: selezionare i cibi ricchi di sostanze attive tese ad aumentare le difese immunitarie, l’assimilabilità, l’ottimale funzione dell’ecosistema intestinale.

SINERGIA NUTRIZIONALE: "più ampio è lo spettro dei nutrienti assunti, maggiore ne è l'assimilazione

SINERGIA NUTRIZIONALE: "più ampio è lo spettro dei nutrienti assunti, maggiore ne è l'assimilazione e l'efficacia, e allo stesso tempo minori sono le quantità necessarie di ciascun specifico nutriente".

MUTUALISMO Organismi di specie diversa che convivono per ricevere vantaggio reciproco

MUTUALISMO Organismi di specie diversa che convivono per ricevere vantaggio reciproco

Ecosistema intestinale 400 specie Stomaco: Lactobacillus, Streptociccus, Enterobacteriaceae, 103 CFU/g Ileo-cieco: Bifidobacterium, Bacteroides, Lactobacillus,

Ecosistema intestinale 400 specie Stomaco: Lactobacillus, Streptociccus, Enterobacteriaceae, 103 CFU/g Ileo-cieco: Bifidobacterium, Bacteroides, Lactobacillus, Streptococcus, Clostridium, Funghi 103– 109 CFU/g Duodeno-digiuno: Lactobacillus, Streptococcus, Bifidobacterium, Staphylococcus, Funghi 102 -105 CFU/g Colon: Bacteroides, Eubacteruim, Clostridium, Peptostreptococcus, Proteus Bifidobacterium, Fusobacterium, Lactobacillus, Funghi 1010 -1012 CFU/g=Unità Formanti Colonia per Grammo di tessuto.

Flora batterica al microscopio

Flora batterica al microscopio

Funzione della flora batterica intestinale Inattivazione di sostanze tossiche Produzione di enzimi n Adattamento

Funzione della flora batterica intestinale Inattivazione di sostanze tossiche Produzione di enzimi n Adattamento del p. H intestinale n Sintesi di vitamine del gruppo B n Sintesi di acido folico n Azione immunomodulante n Inibizione della crescita di batteri patogeni n Degradazione delle sostanze non digeribili e trasformazione in composti utilizzabili ( acidi grassi a catena corta ) n Stimolazione della motilità

BARRIERA INTESTINALE Enterociti ( 50 -60 milioni al minuto-durata vita 2 -3 gg. )

BARRIERA INTESTINALE Enterociti ( 50 -60 milioni al minuto-durata vita 2 -3 gg. ) : MUCO: catene peptidiche e glucidiche GALT: Gut Associated Linphoid Tissue …. . Ceppo e dose dipendente!!

PROBIOTICI “MICRORGANISMI VIVI E VITALI IN GRADO DI ASSICURARE EFFETTI BENEFICI SULLA SALUTE DEL

PROBIOTICI “MICRORGANISMI VIVI E VITALI IN GRADO DI ASSICURARE EFFETTI BENEFICI SULLA SALUTE DEL CONSUMATORE QUANDO ASSUNTI PER VIA ORALE IN QUANTITA’ APPROPRIATA COME PARTE DI UN ALIMENTO O DI UN INTEGRATORE” Linee guida Ministero della Salute – Dicembre 2005 Regolamento Europeo 1924/2006

PROBIOTICI n BATTERI LATTICI n BIFIDOBATTERI n ALTRI : enterococcus faecium , propionibacterium spp,

PROBIOTICI n BATTERI LATTICI n BIFIDOBATTERI n ALTRI : enterococcus faecium , propionibacterium spp, saccharomyces boulardii

CARATTERISTICHE DEI PROBIOTICI Provenienza umana. n Attivi e vitali nell’intestino dell’ospite in idonee quantità

CARATTERISTICHE DEI PROBIOTICI Provenienza umana. n Attivi e vitali nell’intestino dell’ospite in idonee quantità da giustificare effetti benefici in studi di efficacia. n Senza effetti collaterali n Capacità di rafforzare la funzione di barriera n Sintesi di acido lattico e perossido di idrogeno n Ig. A, linfociti. T, interferone, interleuchine, attività macrofagica n

CARATTERISTICHE FENOTIPICHE DI CEPPO E SPECIE n PROFILO FERMENTATIVO DEI CARBOIDRATI n ATTIVITA’ ENZIMATICA

CARATTERISTICHE FENOTIPICHE DI CEPPO E SPECIE n PROFILO FERMENTATIVO DEI CARBOIDRATI n ATTIVITA’ ENZIMATICA n NATURA DEGLI ISOMERI DELL’ACIDO LATTICO PRODOTI n CURVA DI CRESCITA IN CONDIZIONI STANDARD

ETICHETTA DEI PROBIOTICI Specie e Ceppo n Temperatura di conservazione n Durata biologica n

ETICHETTA DEI PROBIOTICI Specie e Ceppo n Temperatura di conservazione n Durata biologica n Quantitativo minimo alla scadenza NON INFERIORE A 10 7 g. n

Dosaggio giornaliero per ATTIVITA’ COLONIZANTE n 105 g. NON SUFFICIENTE n 106 g. DUBBIO

Dosaggio giornaliero per ATTIVITA’ COLONIZANTE n 105 g. NON SUFFICIENTE n 106 g. DUBBIO n 109g. EFFICACE

LACTOBACILLUS PARACASEI B 21060 n Interagisce con le cellule epiteliali e induce la produzione

LACTOBACILLUS PARACASEI B 21060 n Interagisce con le cellule epiteliali e induce la produzione di citochine immunomodulanti (TGF-beta)

PREBIOTICO meccanismo d’azione Prebiotico è una sostanza di origine alimentare non digeribile che, se

PREBIOTICO meccanismo d’azione Prebiotico è una sostanza di origine alimentare non digeribile che, se somministrata in quantità adeguata, porta beneficio al consumatore grazie alla promozione selettiva della crescita e/o dell’attività di uno o più batteri già presenti nel tratto intestinale o assunti contestualmente al prebiotico. Ministero della Salute: LINEE GUIDA PROBIOTICI E PREBIOTICI

PREBIOTICI INULINA n FUTTOOLIGOSACCARIDI FOS n GALATTOOLIGOSACCARIDI GOS n XILOOLIGOSACCARIDI XOS n LATTULOSIO n

PREBIOTICI INULINA n FUTTOOLIGOSACCARIDI FOS n GALATTOOLIGOSACCARIDI GOS n XILOOLIGOSACCARIDI XOS n LATTULOSIO n ISOMALTOOLIGOSACCARIDI n

PROBIOTICI MECCANISMI D’AZIONE Permeabilità delle barriere epiteliali n Competizione con altri microrganismi per la

PROBIOTICI MECCANISMI D’AZIONE Permeabilità delle barriere epiteliali n Competizione con altri microrganismi per la colonizzazione delle mucose n Inibizione della crescita di microrganismi patogeni n Attivazione-inibizione dei fattori di trascrizione n Espressione di citochine e chemochine infiammatorie n

Prebiotico Probiotico (Antiossidanti) Processi Redox

Prebiotico Probiotico (Antiossidanti) Processi Redox

Redox n In chimica, con il termine ossido-riduzione o redox si descrivono tutte quelle

Redox n In chimica, con il termine ossido-riduzione o redox si descrivono tutte quelle reazioni chimiche in cui cambia il numero di ossidazione degli atomi. n Ossidazione: descrive la perdita di elettroni da una molecola, atomo o ione e quindi aumenta il suo numero di ossidazione. Riduzione: descrive l'acquisizione di elettroni da una molecola, atomo o ione e quindi diminuisce il suo numero di ossidazione. n

Radicali liberi n n Si definisce radicale (o rad. libero) una specie chimica molto

Radicali liberi n n Si definisce radicale (o rad. libero) una specie chimica molto reattiva avente vita media di norma brevissima, costituita da un atomo o una molecola formata da più atomi che presenta un elettrone spaiato: tale elettrone rende il radicale una particella estremamente reattiva, in grado di legarsi ad altri radicali o di sottrarre un elettrone ad altre molecole vicine I radicali giocano un ruolo importante in fenomeni come la combustione, la polimerizzazione e nella fotochimica, e molti altri processi chimici, compresi quelli che riguardano : APOPTOSI E INVECCHIAMENTO

RADICALI LIBERI ANIONE SUPEROSSIDO n ACQUA OSSEGENATA n GRUPPO IDROSSILICO n n L’anione superossido

RADICALI LIBERI ANIONE SUPEROSSIDO n ACQUA OSSEGENATA n GRUPPO IDROSSILICO n n L’anione superossido distrugge l’ossido nitrico

ANTIOSSIDANTE. Sostanza che riporta l’equilibrio nei radicali liberi grazie alla possibilità di fornire loro

ANTIOSSIDANTE. Sostanza che riporta l’equilibrio nei radicali liberi grazie alla possibilità di fornire loro gli ELETTRONI Non enzimatici Enzimatici n FICOCIANINE Superossidodismutasi n COENZIMA Q 10 Catalasi n PROANTOCIANIDINE Glutatione ridotto n VITAMINE: C, E, PROA n CAROTENOIDI n BIOFLAVONOIDI n CURCUMA n OXINDOLO n KAMPFEROLO

ALGHE VERDI-AZZURRE (Klamath) n Sono ricchissime di pigmenti antiossidanti in particolare FICOCIANINE ma anche

ALGHE VERDI-AZZURRE (Klamath) n Sono ricchissime di pigmenti antiossidanti in particolare FICOCIANINE ma anche Betacaroteni, Glutatione

MIRTILLO ROSSOAMERICANO Vaccinium macrocarpon Aiton n POLIFENOLI ANTOCIANINE -PAC a ANTIOSSIDANTI

MIRTILLO ROSSOAMERICANO Vaccinium macrocarpon Aiton n POLIFENOLI ANTOCIANINE -PAC a ANTIOSSIDANTI

PROANTOCIANINE n Proantocianine: Deriv. dei POLIFENOLI es. Acino dell’Uva, Cranberry, Ecc. . Utilizzo in

PROANTOCIANINE n Proantocianine: Deriv. dei POLIFENOLI es. Acino dell’Uva, Cranberry, Ecc. . Utilizzo in campi diversi: Uroginecologico, Cardiologico… n Azione immuno modulante riduzione severità patologie n Produzione di “Batteriocine” attività antimicrobica n

Proantocianine-tipo A

Proantocianine-tipo A

Epidemiologia IVU n n n Sono responsabili del 20% delle visite urologiche ambulatoriali Rappresentano

Epidemiologia IVU n n n Sono responsabili del 20% delle visite urologiche ambulatoriali Rappresentano in tutte le fasce d’età le infezioni più frequenti dopo quelle respiratorie Interessano almeno una volta nella vita il 10% della popolazione Sono prevalenti nel sesso femminile in età fertile (F/M=10/1) Rappresentano circa il 50% delle infezioni nosocomiali La prevalenza aumenta nei pazienti ospedalizzati o con malattie intercorrenti

GERMI COINVOLTI n n n n Escherichia coli Streptococcus faecalis Streptococcus epiderm. Proteus mirabilis

GERMI COINVOLTI n n n n Escherichia coli Streptococcus faecalis Streptococcus epiderm. Proteus mirabilis Klebsiella spp. Pseudomonas aeruginosa Serratia marcescens Enterobacter spp ESCHERICHIA COLI AL MICROSCOPIO ELETTRONICO

n n n MECCANISMI DI DIFESA DELLE VIE URINARIE 1. Azione lavante dell’urina 2.

n n n MECCANISMI DI DIFESA DELLE VIE URINARIE 1. Azione lavante dell’urina 2. Sfaldamento delle cellule epiteliali 3. Basso Ph urina 4. Urea (ostile agli anaerobi) 5. Attività antibatterica della secrezione prostatica 6. Proteina di Tamm-Horsfall (contiene mannosio che, legandosi ai pili tipo 1 di E. coli ne favorisce l’eliminazione) 7. Epitelio di transizione (barriera fisica) 8. Peristalsi ureterale 9. Valvola vescico-uretrale 10. Resistenza della mucosa all’adesione batterica (la mucina maschera i recettori, ostacolando l’infezione) 11. Ecosistema intestinale normale 12. Barriera biologica della mucosa, (GAG-risposta infiammatoriaproduzione di Ig. A, Ig. G)

BARRIERA VESCICALE MECCANISMO D’AZIONE PRO-ANTOCIANINE: ADESIVITA’ BATTERICA: “Avvolgimento batterico”

BARRIERA VESCICALE MECCANISMO D’AZIONE PRO-ANTOCIANINE: ADESIVITA’ BATTERICA: “Avvolgimento batterico”

ITER DIAGNOSTICO n n n Abitudini alimentari Stipsi Defecazione ostruita Profilo vaginale Valutazione del

ITER DIAGNOSTICO n n n Abitudini alimentari Stipsi Defecazione ostruita Profilo vaginale Valutazione del trofismo vaginale Tampone uretrale Vie urinarie superiori Esame urine e urinocultura Ecografia vescicale Cistoscopia

Il Trattamento della cistite comprende sempre il trattamento delle condizioni favorenti (ecosistema vaginale, ecosistema

Il Trattamento della cistite comprende sempre il trattamento delle condizioni favorenti (ecosistema vaginale, ecosistema intestinale)

C. S. P. P. Centro Studi Patologia Pelvi Napoli n n 250 PAZIENTI NEL

C. S. P. P. Centro Studi Patologia Pelvi Napoli n n 250 PAZIENTI NEL 2009 120 PAZIENTI CON IVU 90 PAZIENTI CON CISTITI RECIDIVANTI 80 PAZIENTI CON DIFETTI DI STATICA DEL COMPARTO ANTERIORE

TRATTAMENTO Antibiotico-terapia mirata n Correzione delle patologie associate n Correzione del difetto anatomico n

TRATTAMENTO Antibiotico-terapia mirata n Correzione delle patologie associate n Correzione del difetto anatomico n Correzione delle disfunzioni metaboliche ed endocrine n Suggerimenti comportamentali n Trattamento nutraceutico n

TRATTAMENTO NUTRACEUTICO n Cramberry n Alghe verdi-azzurre n Probiotici n Prebiotici n Simbiotici

TRATTAMENTO NUTRACEUTICO n Cramberry n Alghe verdi-azzurre n Probiotici n Prebiotici n Simbiotici

C. S. P. P. Centro Studi Patologia P. elvi Napoli Da aprile 2010 utilizziamo

C. S. P. P. Centro Studi Patologia P. elvi Napoli Da aprile 2010 utilizziamo un prodotto che associa in un’unica somministrazione Cramberry e Probiotico. Il Cramberry per le componenti nutraceutiche antiossidantiadesine. Il Probiotico Lactobacillus paracasei B 21060 per la funzione immuno-modulatoria. Risultati appaiono incoraggianti

Prospettive future…. Informazione n Attività fisica n Educazione alimentare n Norme igieniche n Ricerca

Prospettive future…. Informazione n Attività fisica n Educazione alimentare n Norme igieniche n Ricerca Fitofarmaceutica n

Bibliografia n n n n n n n Guarner F, Malagelada JR. Gut flora

Bibliografia n n n n n n n Guarner F, Malagelada JR. Gut flora in health and disease. Lancet 2003; 360: 512 -9. 2 Mac. Donald TT, Monteleone G. Immunity, inflammation and allergy in the gut. Science 2005; 307: 190 -28. 3 Gibson GR, Roberfroid MB. Dietary modulation of the human colonic micobiota: introducing the concept of prebiotics. J Nutr 1995; 125: 1401 -12. 4 Gasbarrini A. Oltre la malattia diverticolare: SIBO (small intestinal bacterial overgrowth). Congress Reports XI Congresso Nazionale delle Malattie Digestive, 14 marzo 2005. 5 Wollowski I, Rechkemmer G, Pool-Zobel BL. Protective role of probiotics and prebiotics in colon cancer. Am J Clin Nutr 2001; 73 (Suppl 2): S 451 -45. 6 Capurso G, Marignani M, Delle Fave GD. Probiotics and the incidence of colorectal cancer: when evidence is not evident. Dig Liv Dis 2006; 38: S 277 -82. 7 O’Boyle CJ, Mac. Fie J, Mitchell CJ, Johnstone D, Sagar PM, Sedman PC. Microbiology of bacterial translocation in humans. Gut 1998; 42: 29 -35. 8 Böhm SK, Kruis W. Probiotics: do they help to control intestinal inflammation? Ann N Y Acad Sci 2006; 1072: 339 -50. 9 Harish K, Varghese T. Probiotics in humans – evidence based review. Calicut Med J 2006; 4: e 3. 10 Joint FAO/WHO Working Group on Drafting Guidelines for the Evaluation of Probiotics in Food. London Ontario, Canada, 30 aprile - 1 maggio, 2002. n n n n n n n n n estratta da: 11 Kobayashi Y, Toyama K, Terashima T. Studies on biological characteristics of Lactobacillus. II. Tolerance of the multiple antibiotic resistant strain, L. casei PSR 3002, to artificial digestive fluids. Jpn J Microbiol 1974; 29: 691 -7. 12 Tuohy K M, Pinart-Gilberga M, Jones M, Hoyles L, Mc. Cartney A L, Gibson G R. Survivability of a probiotic Lactobacillus casei in the gastrointestinal tract of healthy human volunteers and its impact on the faecal microflora. J Appl Microbiol 2007; 102: 1026 -32. 13 Spanhaak S, Havenaar R, Schaafsma G. The effect of consumption of milk fermented by Lactobacillus casei strain Shirota on the intestinal microflora and immune parameters in humans. Eur J Clin Nutr 1998; 52: 899 -907. 14 Hori T, Kiyoshima J, Yasui H. Effect of an oral administration of Lactobacillus casei strain Shirota on the natural killer activity of blood mononuclear cells in aged mice. Biosci Biotechnol Biochem 2003; 67: 420 -2. 15 Morimoto K, Takeshita T, Nanno M, Tokudome S, Nakayama K. Modulation of natural killer cell activity by supplementation of fermented milk containing Lactobacillus casei in habitual smokers. Prev Med 2005; 40: 589 -94. 16 Nagao F, Nakayama M, Muto T, Okumura K. Effects of a fermented milk drink containing Lactobacillus casei strain Shirota on the immune system in healthy subjects. Biosc Biotechnol Biochem 2000; 64: 2706 -08. 17 Takeda K, Okumura K. Effects of a fermented milk drink containing Lactobacillus casei strain Shirota on the human NK-Cell Activity. J Nutr 2007; 137: 791 S-3. 18 Yuki N, Watanabe K, Mike A, Tagami Y, Tanakara R, Ohwaki M, Morotomi M. Survival of a probiotic, Lactobacillus casei strain Shirota, in the gastrointestinal tract: selective isolation from faeces and identification using antibodies. Int J Food Microbiol 1999; 48: 51 -7. 19 Moretti A, Papi C, Koch M, Capurso L. Impiego dei probiotici in gastroenterologia: quali evidenze? Argomenti di Gastroenterologia Clinica 2006; 19: 31 -9.

Bibliografia estratta da n n n Medico e Paziente n° 5 M. Boirivant and

Bibliografia estratta da n n n Medico e Paziente n° 5 M. Boirivant and W. Strober. The meccanism of action of probiotics. Curr Opin Gastroenterol 2007; 23: 679 -692 L. Morelli. NGarbagna, F. Rizzello, D. Zonenschain, and E, Grossi. . In vivo association to human colon of Lactobacillus paracasei B 21060: map from biopies. Dig liver Dis 2006; 38: 894 -898 WWW. Wikipedia. org Caret e Phs. National cancer Institute; New England Journal of Medicine 1996

Il presente è la realizzazione di antichi progetti… …Progettiamo con amore il nostro futuro.

Il presente è la realizzazione di antichi progetti… …Progettiamo con amore il nostro futuro. Grazie per l’attenzione Stefano Miele