Nellambito delle proposte progettuali relative alle attivit di
Nell’ambito delle proposte progettuali relative alle attività di ASL del liceo scientifico “G. Battaglini”, per l’anno scolastico 2018 -2019, abbiamo deciso di scegliere la disciplina della voga. Tale attività si è svolta presso il Palio di Taranto in Piazza Castello, per complessive 21 ore.
Durante la prima giornata Francesco e Angelica ci hanno illustrato in cosa consiste la voga, sport marittimo ampiamente praticato nella nostra città. In seguito all’apprendimento dei giusti movimenti attraverso l’utilizzo di un simulatore, tecniche applicate in seguito sull’imbarcazione, abbiamo intrapreso la prima vogata spingendoci sino al canale navigabile sotto la statua dei marinai. Nei giorni seguenti abbiamo affiancato ulteriori giri di voga a lezioni teoriche utili all’attività di navigazione, quale l’illustrazione della rosa dei venti, oltre a visite guidate presso il castello Aragonese.
Questa esperienza è stata altamente stimolante e ci ha permesso di rafforzare il legame tra noi compagni per merito del lavoro di squadra su cui si basa la voga. Abbiamo inoltre avuto la possibilità di venire a contatto con uno degli aspetti più affascinanti della nostra città, il mare.
VOGA LEVE RAPPORTO MENTE-CORPO STORIA PALIO MUSCOLI VENTI
RAPPORTO MENTECORPO Dalla filosofia greca all’approccio fisiologico
IN ANTICHITÀ. . . per la filosofia greca il problema non riguardava il rapporto tra mente e corpo ma tra anima e corpo; la prima intesa come “principio di vita”, la seconda come “materia inanimata”. Il primo ad affrontare il problema del dualismo fu Platone il quale sosteneva anima e corpo sono due sostanze distinte, irriducibili l'una all'altra, indipendenti. L’anima è immortale e non solo continua a vivere dopo la morte del corpo, ma è esistita anche prima del corpo al quale è stata incatenata. È il centro della vita intellettiva ed etica dell'uomo, è l'essenza dell'uomo ed è concepita come immateriale. Ad egli si contrappone Aristotele che rifiuta il dualismo platonico: pur concentrandosi sul significato di anima come vita, ritiene che essa non possa essere separata dal corpo, ma anzi identifica l'anima con capacità specifiche del corpo, e cioè con quelle capacità che consentono all'organismo di vivere. L’unica distinzione tra mente e corpo è possibile solo sul piano filosofico.
Durante il Medioevo il rapporto anima-corpo viene dibattuto tra religione e filosofia nel tentativo di costruire una filosofia cristiana che conciliasse l'idea dell'immortalità dell'anima e della mortalità del corpo, con quella dell'uomo inteso come totalità di anima e corpo. Con il Rinascimento continua ad essere dibattuta non solo la questione del rapporto mente-anima come l'avevano impostata Platone da un lato e Aristotele dall'altro, ma anche l'accezione fondamentale che la nozione di anima aveva avuto per tutta la sua storia, cioè quella del suo rapporto essenziale con la vita. Da questo punto di vista il concetto di anima viene esteso a tutta la natura. L’illuminismo e il positivismo contestano la natura immateriale dell’anima e superano il dualismo metafisico di matrice plutonica e cartesiana, affermando la preminenza della tesi materialista dell’unità psico-fisica dell’essere umano, concludendo che l’anima (o la mente) è “nient’altro che una parte di soma, ovvero una funzione del corpo. Possiamo dire che i termini anima, mente, spirito dal Settecento mutano in profondità. A partire dall’ Ottocento, la teoria materialista moderna diventa in sostanza “l’unica verità scientifica attendibile”.
IL DUALISMO DI CARTESIO Il dualismo è una concezione metafisica che, contrapposta al monismo, sostiene che la realtà è costituita da due sostanze fondamentali (mente e corpo), ontologicamente separate ed incapaci di interagire causalmente l'una con l'altra. Per questo motivo, esso si oppone al monismo per il quale, al contrario, la realtà è costituita da un'unica sostanza. Se mente e corpo (ed in particolare il cervello) sono a prima vista completamente separati e non possono interagire, come si possono spiegare la gran moltitudine dei fenomeni di cui abbiamo esperienza nella vita di tutti i giorni? Ad esempio se il mio corpo si ferisce è la mia mente a sentire dolore, o ancora è la mia volontà a muovere il mio corpo
Secondo Cartesio la mente (o l'anima) ed il corpo non sono separati come un capitano e la sua nave, ma che sono intimamente legati e addirittura mischiati. Esisterebbe un punto privilegiato dove mente e corpo interagiscono: la ghiandola pineale. Attraverso il nostro corpo, lungo i nostri nervi correrebbero certi "spiriti animali" che funzionano da messaggeri per i nostri sensi, mediando l'interazione mente-corpo. In effetti con questa mossa Cartesio cambiò posizione, diventando a tutti gli effetti interazionista.
PARALLELISMO PSICO-FISICO DI SPINOZA Con l’espressione “parallelismo psico-fisico” si intende la dottrina spinoziana circa i rapporti tra pensiero ed estensione. Spinoza ritiene che infatti che pensiero ed estensione siano due realtà qualitativamente eterogenee, che, pur non influenzando si a vicenda, risultano in un rapporto di corrispondenza biunivoca, nel quale ad ogni moto corporeo corrisponde un’idea. Ciò avviene in quanto il corpo è nient’altro che l’aspetto esteriore della mente, così come la mente è l’aspetto interiore del corpo. La corrispondenza tra i due ordini del pensiero e dell’estensione si fonda sull’ordine unitario dell’essere poiché si configurano non come due sostanze distinte ma come due attributi diversi di una medesima Sostanza.
… OGGI Recentemente le neuroscienze e lo sviluppo di discipline quali la genomica psicosociale (grazie dai lavori di importanti neuroscienziati quali Eric Kandel e Ernest Lawrence Rossi e altri) stanno cominciando a fare intravedere una spiegazione scientifica e razionale al problema filosofico cartesiano mente-corpo. Il problema di come la mente (e le sue creazioni quali per esempio la matematica) possa efficacemente comprendere il mondo fisico potrebbe essere spiegato grazie ai fenomeni di neuroplasticità secondo i quali, attraverso l'esperienza, il cervello si modifica a livello di connessioni sinaptiche creando al suo interno strutture cognitive (generate quindi dal mondo esterno) che si rivelano poi efficaci per descrivere la realtà stessa che le ha formate. .
Le neuroscienze considerano “prodotto” del cervello ciò che si comprendeva nel concetto di anima o Io. Tutto è creato dal cervello. Anima, spirito, mente, coscienza, autocoscienza, conoscenza sono eventi dell’attività cerebrale. L’anima è integralmente materialista. La soggettività umana risulta essere una “trama di eventi neurofisiologici”. La mente è considerata come una “rete neurale”. E’ la teoria dell’anima materiale, della mente “incarnata”. Tutte le scienze odierne sono “materialiste” (materialismo scientifico) per statuto metodologico e contenuto empirico. Nella prospettiva del XXI secolo, il rapporto mente-cervello è ormai divenuto una questione, nella quale ogni discorso sull’anima è messo “fuori circuito”.
il Palio di Taranto è una tradizionale manifestazione in costume che include una gara di barche a remi abbinate ai dieci rioni della città. Istituito nel 1986, si ripete ogni anno l'8 maggio, in concomitanza con le celebrazioni in onore di San Cataldo, patrono della città, che si concludono il 10 maggio. La seconda ed ultima gara si disputa nella terza domenica di luglio. Il Palio o "Torneo dei Rioni" si svolge nelle acque del Mar Grande e del Mar Piccolo, a cui partecipano i rappresentanti dei dieci rioni. Ogni equipaggio è composto da due marinai abbigliati con un abito storico. La gara si svolge effettuando in meno di mezz'ora il periplo dell'isola che costituisce il Borgo Antico della città, al termine del quale il presidente della giuria decreta i vincitori tra le imbarcazioni giunte al traguardo situato sotto il Ponte Girevole, dandosi battaglia fino all'ultima vogata. Il vero trofeo sarà però consegnato solo dopo la seconda gara che si disputa in luglio, sommando i due punteggi e proclamando l'equipaggio vincente.
Dal 1999 il torneo è affiancato dal "Trofeo Interforze", a cui partecipano con entusiasmo le forze dell'ordine ed i militari locali, che gareggiano con propri atleti sulle stesse barche in legno dei Rioni. Nel 2008 si è aggiunto alla manifestazione il "Torneo delle Canoe", abbinato alle sei circoscrizioni. Tra le varie manifestazioni collaterali, si svolge il concorso di bellezza "Bellissima Mediterranea", nel quale dieci ragazze appartenenti ai dieci rioni si contendono lo scettro di Reginetta del Palio. In contemporanea, viene allestita la mostra "Le Perle di Taranto", nella quale si rievocano gli antichi mestieri ormai estinti legati al mare ed all'artigianato.
Quando si decide di mettersi in mare e iniziare la navigazione a bordo di un’imbarcazione, la sicurezza è la prima cosa da prendere in considerazione. È, anzi, la condizione da valutare ben prima di mettersi in viaggio. Qualunque sia la tratta da percorrere e la durata della traversata, è fondamentale prendere visione delle condizioni meteo marine, variabili che incidono molto sul livello di sicurezza e quindi sulla piacevolezza della navigazione. I cambiamenti del tempo possono infatti mettere a rischio la sicurezza dell’equipaggio e quella dei passeggeri, soprattutto nel caso in cui si verifichino in modo del tutto imprevisto. È importante quindi che chi ha la responsabilità della guida di un’imbarcazione sappia valutare le condizioni metereologiche e conosca fonti e strumenti tecnologici per tenersi sempre aggiornato. Il primo è ovviamente il mare, o meglio l’altezza delle onde e la direzione delle correnti, il secondo è il vento, di cui è importante conoscere l’intensità e la direzione.
I VENTI
CHE COSA È IL VENTO? In meteorologia, il vento è il movimento di una massa d’aria atmosferica da un’area con alta pressione a una con bassa pressione per effetto della forza di gradiente. Il flusso d’aria non corre in maniera diretta da un punto all’altro ma subisce una deviazione dovuta alla forza di Coriolis che tende a spostarlo verso destra dell’emisfero settentrionale e verso sinistra di quello meridionale. Questo effetto non è presente all’equatore. Il vento soffia parallelamente alle isobare(linee ideali che uniscono i punti con pressione uguale). Con il termine vento si fa riferimento alle correnti aeree di tipo orizzontale, per quelle veriticali si usa generalmente il termine correnti convettive che si originano per instabilità atmosferica verticale.
LA ROSA DEI VENTI La rosa dei venti (anche stella dei venti o simbolo dei venti) è un diagramma che rappresenta schematicamente la provenienza dei venti che insistono in una determinata regione durante un periodo di tempo piuttosto lungo. Essa è anche uno strumento grafico di analisi statistica per dati direzionali, utilizzata in meteorologia per rappresentare la distribuzione della velocità del vento per direzione di provenienza in un determinato luogo. La rosa dei venti più semplice è a quattro punte le quali corrispondo ai quattro punti cardinali (Nord, Sud, Est e Ovest).
QUALI SONO I VENTI? I venti indicati dalla rosa dei venti sono: ● ● TRAMONTANA da Nord LEVANTE da Est MEZZOGIORNO/ OSTRO da Sud PONENTE da Ovest tra i quattro punti cardinali principali si possono indicare quattro punti intermedi ai quali corrispondo i venti: ● ● GRECALE da Nord-Est SCIROCCO da Sud-Est LIBECCIO da Sud-Ovest MAESTRALE da Nors-Ovest Tra questi otto punti è possibile indicarne altri otto, intermedi tra quelli precedenti in senso orario. La rosa dei venti può indicare fino a 32 punti.
I MUSCOLI
Il termine muscolo (derivante dal latino muscŭlus) identifica un organo composto in prevalenza da tessuto muscolare, ovvero un tessuto biologico con capacità contrattile. L'insieme dei muscoli costituisce l'apparato muscolare, che fa parte insieme allo scheletro e alle articolazioni dell'apparato locomotore.
Il tessuto muscolare ha diverse funzioni: ● Protezione delle ossa ● Produzione di calore ● Sostegno ● Produzione dei movimenti del corpo ● Regolazione del volume degli organi ● Movimento di liquidi e sostanze all’interno del corpo.
Ci sono diversi tipi di muscoli.
In base alla morfologia, possiamo distinguere: 1. Muscoli striati scheletrici, che presentano caratteristiche striature trasversali. Queste striature sono dovute alla disposizione regolare degli elementi contrattili. I muscoli striati scheletrici, si contraggono volontariamente, in seguito a impulsi nervosi provenienti dai motoneuroni del sistema nervoso centrale. In questi muscoli la percentuale di Miosina è più alta rispetto all'Actina. Questa speciale conformazione gli conferisce resistenza e forza.
2. Muscoli striati cardiaci che costituiscono la componente muscolare del cuore, detta miocardio. Microscopicamente, , oltre alle strie trasversali note, posseggono altre striature trasversali ben evidenti, chiamate strie intercalari. Sono le zone di giunzione delle fibre stesse. Il muscolo cardiaco si contrae indipendentemente dalla volontà. La sua conformazione è quasi 50% Actina e quasi 50% Miosina.
3. Muscoli lisci, cosiddetti in quanto non presentano striature trasversali, essendo disposti in essi disordinatamente gli elementi contrattili. Si presentano in genere di colore più chiaro rispetto alla muscolatura striata. Qui invece la percentuale di Actina è più alta rispetto a quelli striati. I muscoli lisci (salvo pochissime eccezioni) sono involontari, cioè la contrazione di questi avviene in maniera indipendente dalla volontà: sotto il controllo di ormoni, stimoli esterni o in seguito a impulsi provenienti dal sistema nervoso autonomo.
MUSCOLI COINVOLTI NEL VOGARE La vera peculiarità del vogatore, rispetto a tutti gli altri possibili attrezzi sportivi derivati da sport specifici, è che permette di utilizzare davvero tante diverse fasce muscolari sia dell’apparato motorio superiore che di quello inferiore, con un continuo e costante interessamento dell’addome. In quanto alle fasce muscolari interessate possiamo vedere un forte sfruttamento di tutti i muscoli delle braccia, bicipiti ed avambracci in primis, così come di tutta la fascia dorsale e dei muscoli delle spalle. Seppur in modo meno intenso, tra i muscoli coinvolti nel vogatore possiamo sicuramente considerare anche il gran pettorale, tenuto costantemente in attività dal movimento di apertura e chiusura del corpo. Come dicevamo anche muscoli addominali si trovano ad accompagnare tutto l’allenamento, esattamente come accade anche per i lombari.
Parlando poi dell’apparato motorio inferiore abbiamo un coinvolgimento praticamente totale di tutti i muscoli delle gambe, che vengono allenati nel loro complesso dal continuo movimento di vogata, risultando fondamentali per stabilizzare il corpo e tenere il ritmo di esercizio.
La tonificazione muscolare generale, ma in particolare quella delle gambe e dei glutei, permette inoltre un’azione estremamente efficace contro il livello di cellulite, che inizia visibilmente a diminuire non appena il ritmo degli allenamenti diventa costante.
E questo avviene anche perché il movimento di vogata, con la sua intensità costante, porta beneficio in primis a quella che è la generale microcircolazione: i muscoli coinvolti nel vogatore sono utilizzati in modo così costante e attivo che la circolazione si trova a giovarne fino al livello capillare Quest’ultimo aspetto ovviamente favorisce qualsiasi dinamica cardiovascolare, rendendo l’uso del vogatore del tutto indicato anche per chiunque debba semplicemente tenere sotto controllo o riabilitare una qualsiasi patologia o criticità cardiaca, sfruttando tutto il vantaggio del potenziale aerobico che rende il vogatore uno strumento assolutamente completo che porta per altro al tanto ambito dimagrimento, che avviene in modo davvero corretto, vedendo piano la massa grassa venir sostituita con quella magra dei muscoli sempre perfettamente tonici.
LEVE APPLICATE ALLA VOGA Essendo il remo una leva avrà punto di forza, punto di resistenza e fulcro. Mentre la forza è sempre quella applicata all'impugnatura, il fulcro e la resistenza variano posizione a seconda che il remo stia in acqua o fuori dall'acqua: • quando il remo è fuori dall'acqua la leva è di primo genere: lo scalmo è il fulcro e la resistenza è data dal peso del remo sospeso sull'acqua. Questa leva è in genere svantaggiosa: il braccio della forza (la parte del remo dall'impugnatura allo scalmo) è solitamente più corto del braccio della resistenza (dallo scalmo alla pala).
• quando il remo è in acqua la leva è di secondo genere: la pala del remo immersa in acqua è il fulcro e la resistenza (attrito dell'acqua che si oppone all'avanzamento della barca) agisce sullo scalmo. Questa leva è sempre vantaggiosa: il braccio della forza (distanza tra impugnatura e pala) è maggiore del braccio della resistenza (distanza tra scalmo e pala). Leva di secondo genere
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