NASCE A FIRENZE FRA MAGGIO E GIUGNO DA

NASCE A FIRENZE FRA MAGGIO E GIUGNO DA UNA FAMIGLIA GUELFA DELLA PICCOLA NOBILTÀ BEATRICE, IDENTIFICATA IN BICE DI FOLCO PORTINARI , DANTE HA NOVE ANNI. DICIOTTO ANNI. 1285 NOZZE COMBINATE CON GEMMA DONATI DA CUI AVRÀ TRE O QUATTRO FIGLI. 1286 -1289 FORSE STUDIA A BOLOGNA E PARTECIPA COME CAVALIERE SCELTO ALLA BATTAGLIA DI CAMPALDINO TRA I GUELFI FIORENTINI E I GHIBELLINI DI AREZZO. 1290 MUORE BEATRICE ; FREQUENTA GLI STUDIA DEL CONVENTO DOMENICANO DI SANTA MARIA NOVELLA E FRANCESCANO DI SANTA CROCE.

PRIMA FASE POETICA 1293 -1294 SCRIVE LA VITA NUOVA PROSIMETRO E PRIMO ESEMPIO DI CANZONIERE DELLA LETT. ITALIANA. È IMMATRICOLATO ALLA CORPORAZIONE DEI MEDICI E DEGLI SPEZIALI E PUÒ QUINDI PARTECIPARE ALLA VITA POLITICA FIORENTINA. RIFIUTA DI INVIARE AIUTO MILITARE A PAPA BONIFACIO VIII. IN OTTOBRE VIENE INVIATO DAL GOVERNO BIANCO IN AMBASCERIA DAL PAPA, MA NELLO STESSO MESE CARLO DI VALOIS - CHIAMATO DA BONIFACIO VIII CON LA SCUSA DI PACIFICARE LE DUE FAZIONI - SI ALLEA CON I NERI CHE SI IMPADRONISCONO DEL GOVERNO DI FIRENZE. VIENE ELETTO NEL CONSIGLIO SPECIALE DEL POPOLO POI NEL CONSIGLIO DEI SAVI PER L’ELEZIONE DEI PRIORI. È IL PERIODO DEGLI SCONTRI TRA GUELFI BIANCHI E NERI. È ELETTO NEL CONSIGLIO DEI CENTO ED IN QUALITA’ DI PRIORE ESILIA I CAPIFAZIONE DEI BIANCHI E DEI NERI RESPONSABILI DI TUMULTI. NON ANCORA RIENTRATO A FIRENZE DANTE RIESCE A METTERSI IN SALVO, LA SUA CASA VIENE SACCHEGGIATA E VIENE ACCUSATO STRUMENTALMENTE DI ***. IL 10 MARZO 1302 VIENE CONDANNATO ALLA CONFISCA DEI BENI E AL ROGO. INIZIA IL SUO ESILIO.

SECONDA FASE POETICA INIZIANO LE PERGRINAZIONI DI CORTE IN CORTE; SOGGIORNA A FORLì , VERONA, AREZZO, TREVISO, VENEZIA, PADOVA, LUCCA. E’ A VERONA PRESSO CANGRANDE DELLA SCALA. RIFIUTA DI APPROFITTARE DI UNA AMNISTIA CONCESSA DAI FIORENTINI AGLI ESULI PERCHE’ RITIENE LE CONDIZIONI INFAMANTI; VIENE CONDANNATO A MORTE INSIEME AI FIGLI. SI TRASFERISCE A RAVENNA PRESSO LA CORTE DI GUIDO NOVELLO DA POLENTAE LI’ MUORE IL SETTEMBRE 1321 E “ VIENE SEPOLTO A GRANDE ONORE IN ABITO DI POETA E DI GRANDE FILOSOFO”. SCRIVE IL CONVIVIO E IL DE VULGARI ELOQUENTIA, MA LI LASCIA INCOMPIUTI; INIZIA LA STESURA DELLA DIVINA COMMEDIA. CONTINUA LA COMPOSIZIONE DELLA COMMEDIA E NEL FRATTEMPO SCRIVE IL TRATTATO DE MONARCHIA. A QUESTO STESSO PERIODO RISALE L’EPISTOLA A CANGRANDE.