Muson Vecchio Muson Vecchio Il fiume Muson nasce

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Muson Vecchio

Muson Vecchio

Muson Vecchio Il fiume Muson nasce dalle polle sorgentifere di Carpane (san Martino di

Muson Vecchio Il fiume Muson nasce dalle polle sorgentifere di Carpane (san Martino di Lupari) e in origine si univa al Muson di Asolo all'altezza di Camposampiero. Nel 1612 venne privato dell'apporto del torrente; nel 1613 venne realizzato il taglio di Mirano che porta ancor oggi le acque del Musone a sfociare a Mira dopo un percorso di 30 km. Tale fiume ha ricevuto arginature artificiali fin quasi alle sorgenti. Lunghezza (da quando viene chiamato Muson Vecchio) = 25 km (25066 m). Taglio di Mirano 6. 7 km (6713 m) Superficie bacino: Muson Vecchio Nord 6861 ha Muson Vecchio Centro 579 ha Il bacino chiude alle Barche di Mirano ma idraulicamente continua lungo il Taglio di Mirano. In verità è un sottobacino del Naviglio Brenta che recapita in Laguna di Venezia insieme al bacino Tergola-Serraglio e Pionca.

Il Contratto di Fiume è un protocollo giuridico per la rigenerazione ambientale del bacino

Il Contratto di Fiume è un protocollo giuridico per la rigenerazione ambientale del bacino idrografico di un corso d'acqua. Secondo la definizione data dal 2º World Water Forum, il Contratto di Fiume permette: "di adottare un sistema di regole in cui i criteri di utilità pubblica, rendimento economico, valore sociale, sostenibilità ambientale intervengono in modo paritario nella ricerca di soluzioni efficaci per la riqualificazione di un bacino fluviale". I contratti di fiume rappresentano l’evoluzione di un quadro normativo nazionale ed europeo consolidatosi attraverso alcune importanti direttive comunitarie: ●la Direttiva quadro sulle acque 2000/60/ce, la Convenzione europea del paesaggio del 2000; ●la Direttiva 2003/4/ce sull’accesso del pubblico all’informazione ambientale; ●la Direttiva 2003/35/ce sulla partecipazione del pubblico nell’elaborazione di taluni piani e ● programmi in materia ambientale; ●la Direttiva 2001/42/ ce sulla valutazione ambientale strategica (VAS).

Il Contratto di Fiume è un atto volontario di impegno condiviso da diversi soggetti

Il Contratto di Fiume è un atto volontario di impegno condiviso da diversi soggetti pubblici e privati, a vario titolo interessati ai corsi d’acqua, finalizzato a trovare modalità condivise perseguire obbiettivi di riqualificazione ambientale, paesaggistica e di rigenerazione socio-economica del sistema fluviale. Dal punto di vista giuridico è un accordo di programmazione negoziata, sottoscritto tra enti e soggetti interessati allo sviluppo locale, in grado di comporre le diverse istanze territoriali relative al corso d’acqua, in una visione unitaria e integrata. Il Contratto di Fiume matura da un percorso decisionale partecipato basato sulla condivisione dei saperi, sull’ascolto delle istanze, sulla valutazione delle proposte e sulla condivisione degli impegni. In questo modo è possibile comporre obbiettivi diversi, risolvere conflittualità e cogliere sinergie, favorendo la collaborazione di risorse diverse (culturali, tecnico-scientifiche, organizzative e finanziarie) e grazie a queste mettere a sistema – in una visione di bacino – idee di ampio respiro e piccole iniziative.

Il Contratto di Fiume è un’occasione per maturare un modello di gestione del sistema

Il Contratto di Fiume è un’occasione per maturare un modello di gestione del sistema idrografico e per condividere le azioni e le misure prioritarie per attuarlo, valorizzando la sussidiarietà istituzionale e promuovendo il coinvolgimento attivo dei soggetti locali interessati. L’organo principale del Contratto di Fiume è l’Assemblea di Bacino, formata da tutti i soggetti interessati alle finalità del processo. Tale assemblea sarà operativa mediante dei forum plenari e tavoli di lavoro (tematici e territoriali), il cui funzionamento sarà regolato da un Decalogo per la Partecipazione contenente i principi generali per una proficua collaborazione degli attori coinvolti.