Moneta e prezzi nel lungo periodo seconda parte

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Moneta e prezzi nel lungo periodo – seconda parte • Abbiamo visto cosa è

Moneta e prezzi nel lungo periodo – seconda parte • Abbiamo visto cosa è la moneta, e come la BC controlla la quantità di moneta • Adesso stabiliamo la relazione tra tasso di crescita della moneta e tasso di crescita del livello dei prezzi (nel lungo periodo c’è una forte relazione tra tasso di crescita della moneta e inflazione) • Obiettivo: considerare le cause (e i costi) dell’inflazione

 • La discussione si compone di due parti: • Cosa causa l’inflazione •

• La discussione si compone di due parti: • Cosa causa l’inflazione • (Perché l’inflazione è un problema) • Sviluppiamo e impieghiamo la teoria quantitativa della moneta per dare una spiegazione del livello dei prezzi e dell’inflazione

1) Di rado avviene che quando i prezzi aumentano sia il valore dei beni

1) Di rado avviene che quando i prezzi aumentano sia il valore dei beni ad essere aumentato – piuttosto è la moneta utilizzata per comprarli ad avere meno valore • Quindi, l’inflazione riguarda più il valore della moneta che il valore dei beni • Un aumento nel livello generale dei prezzi è equivalente a una caduta proporzionale del valore della moneta

 • Dato P il livello dei prezzi, (il valore dei beni e servizi

• Dato P il livello dei prezzi, (il valore dei beni e servizi misurato in moneta), • 1/P è il valore (il prezzo) della moneta misurato in beni e servizi (quanto vale la moneta in termini della quantità di beni e servizi che è in grado di acquistare) • Esempio: se un paniere di beni e servizi costa 5 euro, allora P = 5. • Il valore di un euro è allora 1/P o 1/5 del paniere di beni. Ovvero, 1 euro si scambia con 1/5 DEL PANIERE DI BENI.

 • Quindi, se P raddoppia, 1/P si dimezza di valore • Se ad

• Quindi, se P raddoppia, 1/P si dimezza di valore • Se ad esempio il prezzo del paniere raddoppia e il paniere si vende a 10 euro, il valore della moneta si dimezza e diventa 1/10 del paniere di beni.

2) Il valore della moneta è determinato dall’offerta e dalla domanda di moneta •

2) Il valore della moneta è determinato dall’offerta e dalla domanda di moneta • Supponiamo MS sia controllata dalla BC • La MD ha molte determinanti – nel lungo periodo una è dominante: il livello dei prezzi - la gente detiene moneta perché è un mezzo di scambio

 • Quindi, se i prezzi sono più alti, per le stesse transazioni c’è

• Quindi, se i prezzi sono più alti, per le stesse transazioni c’è bisogno di più moneta e la quantità domandata di moneta è maggiore • • L’ EQUILIBRIO MONETARIO ha bisogno di uguaglianza tra domanda e offerta di moneta, tra MS e MD. • Vedi grafico….

 valore della moneta (1/P) MS 1 P A MD Q di moneta

valore della moneta (1/P) MS 1 P A MD Q di moneta

 valore della moneta (1/P) MS 1: offerta moneta iniziale fissata dalla BC P

valore della moneta (1/P) MS 1: offerta moneta iniziale fissata dalla BC P MD: domanda di monetanegativamente inclinata, se diminuisce 1/p e aumenta p, aumenta QMD A: equilibrio monetario A Nel lungo periodo il livello generale dei prezzi si aggiusta per uguagliare la quantità domandata di moneta alla quantità offerta MD Q di moneta

 valore della moneta (1/P) MS 1 MS 2 1. Supponiamo che la BC

valore della moneta (1/P) MS 1 MS 2 1. Supponiamo che la BC raddoppi MS P 2. Al livello dei p originario c’è eccesso di offerta 3. Dal momento che gli individui detengono più moneta, se ne disfano e comprano beni, servizi o titoli…. A Una iniezione di moneta aumenta la domanda di beni e servizi MD Q di moneta

 valore della moneta (1/P) MS 1 P MS 2 4. La produzione di

valore della moneta (1/P) MS 1 P MS 2 4. La produzione di beni e servizi non è cambiata: 5. L’aumento della domanda fa aumentare il livello dei prezzi …. e il valore della moneta diminuisce A B P aumenta fino a quando la domanda di moneta è al livello in cui MD=MS 2 (punto B) MD Q di moneta

 • Il livello dei prezzi si aggiusta a eguagliare domanda e offerta di

• Il livello dei prezzi si aggiusta a eguagliare domanda e offerta di moneta • Conclusioni della teoria quantitativa della moneta: • La quantità di moneta nell’economia determina il livello dei prezzi P (e il valore della moneta 1/P) • Un aumento dell’offerta di moneta fa aumentare il livello dei prezzi, quindi • La crescita dell’offerta di moneta causa inflazione

EFFETTO DEI CAMBIAMENTI MONETARI SULLE VARIABILI MACRO REALI (produzione, occupazione, salari reali, r reali….

EFFETTO DEI CAMBIAMENTI MONETARI SULLE VARIABILI MACRO REALI (produzione, occupazione, salari reali, r reali…. ) • 1) Seguiamo la dicotomia classica nel dividere le variabili in due gruppi • Variabili nominali – misurate in unità monetarie (pil nominale, salario nominale, r nominale) • e • Variabili reali – misurate in unità fisiche (pil reale, salario reale, r reale, S e I) • (E i prezzi? I prezzi sono variabili nominali, ma i prezzi relativi sono variabili reali…)

 • 2) la DICOTOMIA tra variabili nominali e reali serve ad arrivare alla

• 2) la DICOTOMIA tra variabili nominali e reali serve ad arrivare alla conclusione della neutralità della moneta, secondo cui • variazioni dell’offerta di moneta influenzano le variabili nominali, ma non le variabili reali:

 • il valore delle variabili nominali è proporzionale alla quantità di moneta: se

• il valore delle variabili nominali è proporzionale alla quantità di moneta: se MS raddoppia, i prezzi raddoppiano, i salari raddoppiano e tutti i valori monetari raddoppiano • (la moneta è l’unità di conto che si utilizza per valutare /misurare le transazioni)

 • le variabili reali rimangono tuttavia immutate – varia l’unità di misura ma

• le variabili reali rimangono tuttavia immutate – varia l’unità di misura ma non la grandezza che si misura: • la produzione reale dipende dai fattori e dalla produttività, S e I da r reale, O e D di lavoro da w reale…(analisi dell’economia reale senza introdurre la moneta)

L’equazione quantitativa • La DICOTOMIA CLASSICA e l'ipotesi di NEUTRALITA' DELLA MONETA possono essere

L’equazione quantitativa • La DICOTOMIA CLASSICA e l'ipotesi di NEUTRALITA' DELLA MONETA possono essere dimostrate attraverso l'EQUAZIONE QUANTITATIVA

 • Definiamo V come la velocità di circolazione della moneta e consideriamo •

• Definiamo V come la velocità di circolazione della moneta e consideriamo • V = (P x Y)/M • P=livello dei prezzi, Y=output, PIL reale, M=stock di moneta, Px. Y=output in valore, PIL nominale • Esempio: se il pil nominale è =500 e M=100, allora V=5 – ovvero, per far sì che possano essere effettuate 500 euro di transazioni economiche, ogni euro deve essere speso, ‘passare di mano’ 5 volte

 • Riaggiustando si ottiene • Mx. V=Px. Y • Ovvero, se la Q

• Riaggiustando si ottiene • Mx. V=Px. Y • Ovvero, se la Q di moneta aumenta, P o Y devono aumentare o V deve diminuire per mantenere l’uguaglianza.

 • Ora, assumendo con realismo che V sia relativamente stabile, • Cambiamenti nella

• Ora, assumendo con realismo che V sia relativamente stabile, • Cambiamenti nella quantità di moneta M causano variazioni proporzionali nell’output nominale PY

 • Se l’output reale non è influenzato da variazioni di M, ma dipende

• Se l’output reale non è influenzato da variazioni di M, ma dipende nel lungo periodo da produttività e fattori produttivi… • Un aumento di M causa variazioni proporzionali in P • Quindi l’inflazione risulta da una rapida crescita della quantità di moneta – questa è l’essenza della TEORIA QUANTITATIVA DELLA MONETA

L’EFFETTO FISHER • L’effetto Fisher rappresenta l’aggiustamento del tasso d’interesse nominale all’inflazione • Secondo

L’EFFETTO FISHER • L’effetto Fisher rappresenta l’aggiustamento del tasso d’interesse nominale all’inflazione • Secondo l’ipotesi di neutralità della moneta, variazioni della quantità di moneta nel lungo periodo non hanno effetto sul tasso d’interesse reale (determinato dall’incontro di D e O sul mercato dei ‘fondi mutuabili’)

 • La relazione tra r nominale, r reale e inflazione è: • tasso

• La relazione tra r nominale, r reale e inflazione è: • tasso d’interesse reale = tasso d’interesse nominale - tasso d’inflazione • allora • tasso d’interesse nominale = tasso d’interesse reale + tasso d’inflazione

 • Se vale la neutralità, quando aumenta il tasso di crescita della quantità

• Se vale la neutralità, quando aumenta il tasso di crescita della quantità di moneta, aumenta il tasso d’inflazione e aumenta in corrispondenza il tasso d’interesse nominale, mentre quello reale rimane invariato