Metodi di Calcolo dei Costi Il Sistema Informativo

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Metodi di Calcolo dei Costi Il Sistema Informativo Direzionale e la contabilità Gestionale 1

Metodi di Calcolo dei Costi Il Sistema Informativo Direzionale e la contabilità Gestionale 1

Ambiente che caratterizza la gestione aziendale 1. Complessità 2. Globalizzazione 3. Competitività Chi assume

Ambiente che caratterizza la gestione aziendale 1. Complessità 2. Globalizzazione 3. Competitività Chi assume decisioni (management aziendale) Deve ricevere Informazioni (per assumere decisioni) 1. Precise (prive di errori) 2. Pertinenti 3. Tempestive (al momento giusto) Ruolo dell’Informazione Raggiungere e mantenere il VANTAGGIO COMPETITIVO 4. Imparziali (esenti da vizi di interessi soggettivi e da pregiudizi) 5. Fruibili in modo diretto (facilmente comprensibili) 2

Il Sistema Informativo Direzionale si occupa di: Processi per raccogliere, rappresentare, analizzare i dati

Il Sistema Informativo Direzionale si occupa di: Processi per raccogliere, rappresentare, analizzare i dati Interpretare le informazioni che derivano dalla elaborazione dei dati Supportare le decisioni degli organi direzionali 3

La Contabilità Direzionale fornisce informazioni per lo svolgimento delle seguenti attività: 1. La Gestione

La Contabilità Direzionale fornisce informazioni per lo svolgimento delle seguenti attività: 1. La Gestione del Costo di Produzione 2. La misurazione delle Prestazioni e il controllo dei Ricavi e dei Profitti 3. La pianificazione e il controllo degli Investimenti 4. La valutazione dei progetti aziendali che richiedono Investimenti 4

Perché il Management deve conoscere il Costo Sostenuto ? 1. Sviluppare piani strategici. 2.

Perché il Management deve conoscere il Costo Sostenuto ? 1. Sviluppare piani strategici. 2. Tradurre i piani in budget. 3. Prendere decisioni per il controllo delle attività produttive. 4. Valutare il livello delle prestazioni 5. Assumere decisioni che necessitano di informazioni che non provengono dalla contabilità generale. 5

Aspetti importanti della Gestione Reclami pervenuti dalla clientela (servizio al cliente) Livello delle scorte

Aspetti importanti della Gestione Reclami pervenuti dalla clientela (servizio al cliente) Livello delle scorte (costi per mantenimento, stoccaggio e movimentazione) Flessibilità Produttiva (capacità dell’impresa di realizzare immediatamente cambiamenti nelle linee produttive) Automazione della produzione (eliminazione di attività che non aggiungono valore per ottenere benefici) Mancanza di integrazione tra settori e reparti 6

La Contabilità Direzionale si avvale Budget Co. Gestionale Co. Generale Valutazione delle Performance (strumento

La Contabilità Direzionale si avvale Budget Co. Gestionale Co. Generale Valutazione delle Performance (strumento di verifica e incentivazione) Reporting (strumento di comunicazione interna) 7

La Contabilità Gestionale 1. Ha per Oggetto le operazioni interne di gestione; Realizza il

La Contabilità Gestionale 1. Ha per Oggetto le operazioni interne di gestione; Realizza il Controllo Economico della Gestione attraverso: 1. La misurazione 2. La rilevazione 3. La destinazione 2. Non è soggetta a vincoli normativi, giuridici e fiscali; 3. Identifica la destinazione dei costi sostenuti per l’acquisto dei fattori produttivi e la provenienza dei ricavi che derivano dalle vendite dei prodotti; 4. L’Analisi dei Costi e dei Ricavi 8

La Contabilità Gestionale 1. Misura i costi di prodotto; 2. Individua la struttura dei

La Contabilità Gestionale 1. Misura i costi di prodotto; 2. Individua la struttura dei costi di prodotto; 3. Calcola i risultati economici parziali; 9

Scopi della Contabilità Gestionale Calcolare i costi e la struttura dei costi produttivi Calcolare

Scopi della Contabilità Gestionale Calcolare i costi e la struttura dei costi produttivi Calcolare i risultati parziali Accertare la remuneratività dei prezzi di vendita Supportare le decisioni aziendali Valutare le rimanenze di prodotti Valutare l’efficacia della gestione e l’efficienza dei fattori produttivi 10

Definire l’oggetto di cui misurare Costi – Ricavi e Risultati Per gestire i costi

Definire l’oggetto di cui misurare Costi – Ricavi e Risultati Per gestire i costi è necessario: • Costo di una commessa • Costo del processo produttivo • Costo di un lotto • costo di un segmento di mercato Classificare i costi aziendali • costo delle aree geografiche • Direct Costing Scegliere le modalità di calcolo e di ripartizione • Full costing Individuare il momento di effettuazione del calcolo A. B. C. 11

Costo di un fattore Produttivo Acquisito Concetto di costo CO. GE. . Costo di

Costo di un fattore Produttivo Acquisito Concetto di costo CO. GE. . Costo di Competenza Costo di un fattore Produttivo Impiegato Costo di un Prodotto Cessanti Emergenti Costi Variabili e Fissi Costi Specifici Costi Comuni Costi Generali Evitabili Concetto di costo CO. GEST Inevitabili Differenziali (incremento o decremento in seguito alla decisione presa) Costi Diretti Costi Indiretti Preventivi Reali Consuntivi Figurativi Costi Effettivi Consuntivi Previsti Costi Standard 12

COSTI DELLA QUALITA’ COSTI DELLA COMPLESSITA’ Idoneità di un prodotto o servizio a soddisfare

COSTI DELLA QUALITA’ COSTI DELLA COMPLESSITA’ Idoneità di un prodotto o servizio a soddisfare le aspettative dei clienti (negatività sono rappresentate con il riscontro di difetti o nella non conformità alle esigenze) Costi di Prevenzione Costi di Ispezione Maggiori costi che l’impresa deve sostenere in seguito alla differenziazione dei prodotti eo dei mercati di sbocco (es. costi indiretti che variano non in funzione della produzione, ma in rapporto al grado di complessità dei processi produttivi e distributivi) Riguardano i danni all’immagine dell’impresa e le vendite che si perdono per la “non qualità” – sono invisibili Sostenuti per evitare la fabbricazione di prodotti difettosi o inferiori agli standard prefissati (selezione dei fornitori – scelta impianti e macchinari – addestramento del personale ecc. ) Sostenuti per verificare la qualità dei materiali da impiegare e dei prodotti ottenuti – accertare il rispetto delle procedure stabilitè dall’impresa Costi di Non Conformità Costi che si subiscono in caso di fabbricazione di prodotti difettosi Costi per Perdite di Opportunità

Oggetto di costo 6 Esercitazione Direct e Full Costing: calcolo del Risult. Lordo di

Oggetto di costo 6 Esercitazione Direct e Full Costing: calcolo del Risult. Lordo di tre produzioni La Contabilità Gestionale può essere tenuta Prodotto Centro 1 Direct costing (a costi diretti) Reparto 2 Calcolo 4 3 Full costing (a costi pieni) Pregi e Difetti Attribuisce all’oggetto di costo sia i costi variabili sia i costi fissi specifici 5 Procedimenti di Imputazione dei Costi indiretti Nella cont. a direct costing vengono calcolati due Margini di Contribuzione Margine di Contribuzione di 1° Livello Margine di Contribuzione di 2° Livello = Ricavi netti di Vendita - = Margine di Contribuzione di 1° Livello - Costo Variabile Industriale del Venduto (costi diretti riferiti ai prodotti) Costi Fissi Specifici 14

Variano al variare delle quantità prodotte Proporzionalmente – più o meno – Costi Variabili

Variano al variare delle quantità prodotte Proporzionalmente – più o meno – Costi Variabili Si sostengono solo se si produce Incidono sul costo unitario in misura costante Non variano al variare delle quantità prodotte (entro i limiti della capacità produttiva) Costi Fissi Il loro ammontare dipende dalla struttura tecnicoorganizzativa e dalla capacità produttiva Si sostengono anche in assenza di produzione, sono costi di struttura Incidono sul costo unitario in misura decrescente rispetto alla quantità prodotta Costi Fissi Specifici Costi Fissi Comuni e Generali Sono costi di periodo 15

Margine di Contribuzione di 1° Livello Margine lordo di Contribuzione Evidenzia in quale misura

Margine di Contribuzione di 1° Livello Margine lordo di Contribuzione Evidenzia in quale misura le vendite sono in grado di coprire tutti i costi fissi Margine di Contribuzione di 2° Livello Margine netto di Contribuzione Margine di Contribuzione Unitario E’ opportuno calcolarlo quando si devono compiere delle scelte, rapportando il margine di contribuzione di primo livello alle vendite espresse in quantità fisiche o monetarie Misura il contributo delle diverse produzioni alla copertura dei costi fissi comuni e generali 16

Metodologia del Direct Costing per calcolare il costo dei prodotti Pregi E’una metodologia semplice

Metodologia del Direct Costing per calcolare il costo dei prodotti Pregi E’una metodologia semplice ed oggettiva Difetti E’ utile se l’oggetto di misurazione sono i segmenti dell’attività aziendale E’ poco significativa nelle imprese complesse (mix di prodotti-forti investimenti in ricerca, sviluppo e qualità) dove prevalgono i costi comuni e generali a scapito dei costi specifici variabili e fissi 17

Calcolo dei Margini di Contribuzione di due produzioni La Tigullio s. r. l. produce

Calcolo dei Margini di Contribuzione di due produzioni La Tigullio s. r. l. produce una tuta tipo classica e una tipo sportiva, per i quali sostiene costi fissi generali comuni per € 35. 000. La produzione della tuta classica, presenta i seguenti dati: Vendite annue 17. 000 unità a € 9, 50 ciascuna; Costi variabili di produzione € 5, 12 per unità; Costi fissi specifici € 9, 800, 00 La produzione della tuta sportiva, presenta i seguenti dati: • Vendite annue 15. 500 unità a € 13, 70 ciascuna; • Costi variabili di produzione € 9, 00 per unità; • Costi fissi specifici € 7. 600, 00 Calcoliamo Dobbiamo decidere quale delle due produzioni è più opportuno incrementare Margine di Contribuzio ne di Primo e Secondo livello L’impresa è in grado di aumentare il fatturato producendo 1, 500 unità in più 18

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La Contabilità Gestionale a costi pieni (Full Costing) attribuisce all’oggetto di calcolo sia i

La Contabilità Gestionale a costi pieni (Full Costing) attribuisce all’oggetto di calcolo sia i costi variabili sia i costi fissi Materie Prime Una Configurazione di costo è: graduale addensamento di oneri diretti e indiretti riferibili a un determinato oggetto di calcolo Manodopera Diretta Altri Costi Diretti Costo Primo Si perviene a differenti Configurazioni di Costo Quote di costi generali di produzione imputati indirettamente + È utilizzato per la valutazione dei prodotti Quote di oneri figurativi (stipendio direzionale e interesse di computo) imputati indirettamente Costo Industriale + Quote di costi generali di amministrazione e di vendita, di oneri finanziari e tributari, imputati indirettamente + Costo Complessivo Costo Economico -Tecnico È utilizzato per determinare la redditività di singole commesse 20

2 7 Costi Standard 1 Incidenza dei costi fissi e dei costi variabili sul

2 7 Costi Standard 1 Incidenza dei costi fissi e dei costi variabili sul costo unitario di prodotto 1 2 Diagramma di Redditività e Break Even Analysis 3 La Contabilità Gestionale Diverse modalità di tenuta 3 6 Costi Congiunti 5 Activity Based Costing 4 La Localizzazione dei Costi 21

Variano al variare delle quantità prodotte Proporzionalmente – più o meno – Costi Variabili

Variano al variare delle quantità prodotte Proporzionalmente – più o meno – Costi Variabili Si sostengono solo se si produce Incidono sul costo unitario in misura costante costo CV= cv x q 200 0 CV = costo variabile progressivo Q = quantità prodotta Cv = costo variabile unitario 10 15 q 22

Non variano al variare delle quantità prodotte (entro i limiti della capacità produttiva) Costi

Non variano al variare delle quantità prodotte (entro i limiti della capacità produttiva) Costi Fissi Il loro ammontare dipende dalla struttura tecnicoorganizzativa e dalla capacità produttiva Si sostengono anche in assenza di produzione, sono costi di struttura Incidono sul costo unitario in misura decrescente rispetto alla quantità prodotta costo CF CF = costi fissi q = quantità prodotta 0 q 23

Costi Semifissi o Semivariabili Sono formati da: Una parte fissa – si sostiene anche

Costi Semifissi o Semivariabili Sono formati da: Una parte fissa – si sostiene anche in assenza di produzione Una parte variabile – si sostiene in funzione delle quantità prodotte Semifissi se prevale la parte fissa Semivariabili se prevale la parte variabile Attualmente tutti costi aziendali, anche quelli della struttura produttiva, tendono a modificarsi rapidamente; pertanto la distinzione tra costi fissi e costi variabili è valida solo nel breve periodo e con riferimento a ogni specifica realtà aziendale 24

Un’impresa industriale ha: q Capacità produttiva annua di 400. 000 unità di prodotto q

Un’impresa industriale ha: q Capacità produttiva annua di 400. 000 unità di prodotto q Sostiene costi fissi per € 1. 450. 000 q Costi variabili unitari € 40 Calcoliamo il costo unitario dei prodotti ipotizzando i seguenti volumi di produzione A) 210. 000 unità B) 320. 000 unità C) 400. 000 unità CT= CF + cv x q 25

Economie di Scala Si realizzano incrementando i volumi di produzione, perché i costi fissi

Economie di Scala Si realizzano incrementando i volumi di produzione, perché i costi fissi vengono spalmati su una quantità maggiore di prodotti Se l’obbiettivo è quello di ridurre i costi? Il responsabile settore produzione cerca di sfruttare al massimo la capacità produttiva Ciò può causare l’accumulo di scorte che possono risultare di difficile smercio Logica del JUST IN TIME La Domanda guida la Produzione 26

Logica del Just in Time e calcolo dei Costi Il reparto Beta della Francis

Logica del Just in Time e calcolo dei Costi Il reparto Beta della Francis S. p. A. ha una capacità produttiva di 16. 000 prodotti (tute sub) e costi fissi per € 1. 800. 000. Il costo unitario variabile del prodotto (tuta sub) ammonta a € 90 a) Obiettivo Ottimizzare i COSTI DI PRODUZIONE b) Obiettivo Ottimizzare il COSTO DEI PRODOTTI VENDUTI CF + cv x q p Costo Unitario = q p quantità prodotta qp CF + cv x q p Costo Unitario = qv q p = quantità prodotta q v = quantità venduta 27

Diagramma di Redditività e analisi Costi-volumi-risultati La Tigullio s. r. l. produce giubbotti subacquei

Diagramma di Redditività e analisi Costi-volumi-risultati La Tigullio s. r. l. produce giubbotti subacquei ed ha una capacità produttiva di 120. 000 unità e costi fissi annui per € 607. 500, 00. I costi variabili ammontano a € 45, 00 per unità di prodotto, venduto al prezzo di € 60, 00. Presentiamo: Diagramma di redditività Calcolo del punto di equilibrio Calcolo del risultato economico derivante dalla vendita di 108. 000 unità q = unità di prodotti CF (costi fissi) = € 607. 500, 00 cv = costo variabile unitario CV (costi var. Progres. ) cv x q = € 45 x q p = prezzo unitario di vendita CT (costi totali) CF + CV = € 607. 500 + 45 x q RT (ricavi totali) p x q = 60 x q RT = CT p x q = CF + cv x q 28

RT = CT p x q = CF + cv x q 60 x

RT = CT p x q = CF + cv x q 60 x q = 607. 500 + 45 x q 60 x q – 45 x q = 607. 500 q(60 – 45) = 607. 500 q= 15 = 40. 500 unità (p-cv) margine unitario di contribuzione – in che misura ogni prodotto partecipa ala copertura dei costi fissi 29

€ costo RT € 7. 200. 000 € 6. 007. 500 i d a

€ costo RT € 7. 200. 000 € 6. 007. 500 i d a e Ar ile Ut CT= CF + CV € 2. 430. 000 ita € 607. 500 ea Ar di rd pe 120. 000 40. 500 q quantità di Equilibrio Volume di Equilibrio Capacità Produttiva X 100 = 40. 500 120. 000 = 33, 75% Break even point 30

Produzione di 108. 000 unità Risultato Economico RE = RT - CT Vendita di

Produzione di 108. 000 unità Risultato Economico RE = RT - CT Vendita di 108. 000 unità RE = p x q – (CF + cv x q) RE = 60 x 108. 000 – (607. 500 + 45 x 108. 000) 31

Per coprire i costi è necessario raggiungere un volume di attività pari a quello

Per coprire i costi è necessario raggiungere un volume di attività pari a quello indicato dal punto di equilibrio Osservazioni tratte dal Diagramma di Redditività Le imprese che hanno elevati costi fissi presentano un punto di equilibrio molto alto e una gestione rigida € € € quantità Imprese Commerciali quantità Imprese Industriali quantità Imprese di Servizi L’analisi C. V. R. indica come si modifica il risultato aziendale se varia l’importo dei: Costi variabili unitari La quantità prodotta e venduta Il livello dei prezzi di vendita La struttura organizzativa e produttiva (variazione dei costi fissi) COMPATIBILITA’ TRA POTENZIALITA’ DEL MERCATO E STRUTTURA PRODUTTIVA 32

E’ utile individuare il pareggio Economico ? RT € Se collegato alla dimensione temporale

E’ utile individuare il pareggio Economico ? RT € Se collegato alla dimensione temporale della gestione è molto utile Consente di individuare l’epoca più idonea per attuare operazioni di: Incentivazione Sconti Promozioni CT CF Settembre Qantità prodotte nel tempo mesi dell’anno Quando nel corso dell’anno si è certi di aver raggiunto il punto di equilibrio, si possono attuare politiche commerciali aggressive 33

Non sempre i costi variabili e i ricavi variano linearmente, se ciò non avviene

Non sempre i costi variabili e i ricavi variano linearmente, se ciò non avviene devono essere studiate fnzioni diverse dalle rette Limiti di applicazione impiego diagramma di redditività per il calcolo del punto di equilibrio La distinzione tra costi fissi e variabili non sempre è facile e le difficoltà crescono al crescere della complessità aziendale Le quantità prodotte sono ipotizzate uguali a quelle vendute, prescindendo dalle esistenze e rimanenze Non è utilizzabile dalle imprese multiprodotto, infatti non è costante nel tempo il rapporto tra le vendite dei vari prodotti 34

Imputazione SU BASE AZIENDALE (dall’Impresa all’Oggetto di Costo) 1 BASE UNICA 3 Calcolo del

Imputazione SU BASE AZIENDALE (dall’Impresa all’Oggetto di Costo) 1 BASE UNICA 3 Calcolo del Costo Industriale di tre Commesse 2 BASE MULTIPLA Imputazione A GRADINI I risultati variano a seconda dei procedimenti di imputazione e delle basi usate (dall’Impresa ai Centri di Costo, dai centri di Costo all’Oggetto di Costo) 35

Imputazione su Base Unica Aziendale Si sommano tutti i costi indiretti da ripartire in

Imputazione su Base Unica Aziendale Si sommano tutti i costi indiretti da ripartire in modo da ottenere un unico importo che viene suddiviso tra i vari oggetti di calcolo scegliendo una sola base di riparto Materia prima Manodopera diretta Costo primo Fra i primi due si sceglie chi maggiormente incide sul costo primo Sono più razionali i procedimenti a base multipla perché è difficile trovare una fondata relazione di proporzionalità tra un complesso non omogeneo di costi indiretti e un’unica base 36

Si classificano i costi da ripartire in gruppi omogenei. Imputazione su Base Multipla Per

Si classificano i costi da ripartire in gruppi omogenei. Imputazione su Base Multipla Per ciascun gruppo si sceglie la base di riparto ritenuta più razionale e opportuna BASI DI RIPARTO DEI COSTI COMUNI E GENERALI Per i costi generali di produzione: Per i costi generali commerciali – amministartivi – figurativi: quantità fisiche materia consumata ore di manodopera diretta impiegate ore di funzionamento delle macchine kilowattora consumati quantità di produzione ottenute n quantità monetarie costo Primo costo Industriale costo Complessivo ricavo Presunto quantità monetarie costo delle materie consumate costo di manodopera diretta impiegata costo primo 37

La Francis S. p. A. ha in lavorazione tre commesse di cui si vuole

La Francis S. p. A. ha in lavorazione tre commesse di cui si vuole conoscere il costo industriale. Dalle schede di lavorazione risultano i seguenti costi diretti: Calcoliamo il Costo Industriale su base aziendale nelle due seguenti ipotesi 38

Criterio della Base Unica Aziendale – adottando come base unica le ore di funzionamento

Criterio della Base Unica Aziendale – adottando come base unica le ore di funzionamento delle macchine Criterio della Base Multipla, adottando come base di imputazione: costo delle materie prime consumate per le materie sussidiarie costo della manodopera diretta per la manodopera indiretta e i costi generali di produzione ore di funzionamento delle macchine per i costi di forza motrice e per gli ammortamenti 39

Ripartizione su Base Unica (ore di funzionamento macchine) Quota Costi Comm. Gen. Industriali 182,

Ripartizione su Base Unica (ore di funzionamento macchine) Quota Costi Comm. Gen. Industriali 182, 50 X = 1. 197. 200 Totale Costi da Ripartire Totale Ore funzion. Macchine 2. 500 = 456. 250 1. 800 = 328. 500 2. 260 = 412. 400 = 2. 500+1. 800+2. 260 = 182, 50 40

Ripartizione su Base Multipla Imputazione Costi Mat. Sussid. = Totale Costi Mat. Sussid. Totale

Ripartizione su Base Multipla Imputazione Costi Mat. Sussid. = Totale Costi Mat. Sussid. Totale Costo Materia Prima = 101. 475 450. 000+240. 000+300. 000 41

La Localizzazione dei Costi Attribuzione dei Costi ai Centri nei quali o per i

La Localizzazione dei Costi Attribuzione dei Costi ai Centri nei quali o per i quali sono stati sostenuti 2 Centri di Costo Costi Diretti Reali Costi Indiretti Di Comodo Reparto – Magazzino “Centro Esercizio Fabbricati” Localizzazione per Centri di Costo (per es. l’insieme dei fitti passivi di fabbricati - i costi di manutenzione pulizia dei fabbricati- Oggetti di Calcolo 1 Esercitazione 42

Localizzazione dei costi per Centri di Produzione L’impresa industriale Tigullio s. r. l. produce

Localizzazione dei costi per Centri di Produzione L’impresa industriale Tigullio s. r. l. produce due prodotti 1)Fucili subacquei 2) Coltelli subacquei. I costi variabili unitari di produzione ammontano rispettivamente a € 160 e € 204. La lavorazione dei fucili è effettuata nel solo reparto M e se ne ottengono 10. 000 pezzi; i coltelli sono invece lavorati sia nel reparto M sia nel reparto F e se ne ottengono 15. 000 pezzi. Nel periodo considerato la Tigullio s. r. l. ha sostenuto costi per ammortamenti, personale, energia e manutenzione per € 720. 000 nel reparto M e per € 483. 000 nel reparto F. Calcoliamo il costo di ogni pezzo dei due prodotti ripartendo i costi comuni in base alle unità prodotte, dato che queste richiedono un uguale tempo di lavorazione nel reparto M. I costi nel reparto F sono riferibili solo ai prodotti Coltelli, mentre i costi del reparto M sono comuni ad entrambi le produzioni. Prodotto Fucili Reparto M Reparto F Prodotto Coltelli 43

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Tipologia di Centri di Costo in Relazione all’attività svolta 4 6 Centri di Responsabilità

Tipologia di Centri di Costo in Relazione all’attività svolta 4 6 Centri di Responsabilità Centri Funzionali Centri Produttivi 3 Centri Comuni di Servizi alla Produzione Produttivi 1 2 5 Come si effettua l’imputazione ? Centri Ausiliari 45

Centri Produttivi Reparti in cui si effettuano le trasformazioni delle materie prime o l’assemblaggio

Centri Produttivi Reparti in cui si effettuano le trasformazioni delle materie prime o l’assemblaggio delle parti componenti i prodotti I reparti produttivi possono essere distinti a seconda della fase di lavorazione che vi si svolge 46

Centri Ausiliari Forniscono servizi ad altri centri Le prestazioni possono essere misurate in unità

Centri Ausiliari Forniscono servizi ad altri centri Le prestazioni possono essere misurate in unità fisiche Es. Reparti che producono energia elettrica, calore, ecc. 47

Forniscono prestazioni agli altri centri Le attività non possono essere misurate in unità fisiche

Forniscono prestazioni agli altri centri Le attività non possono essere misurate in unità fisiche Centri Comuni di servizi alla Produzione Es. Ufficio studi e ricerche – ufficio collaudi e controllo qualità – reparto manutenzioni e riparazioni impianti e macchinari 48

Sono aggregazioni a cui si riferiscono i costi sostenuti per le funzioni comuni Centri

Sono aggregazioni a cui si riferiscono i costi sostenuti per le funzioni comuni Centri Funzionali Es. Ufficio ragioneria – servizi finanziari, ecc. 49

I costi dei centri ausiliari I costi dei centri comuni di servizi alla produzione

I costi dei centri ausiliari I costi dei centri comuni di servizi alla produzione I costi dei centri produttivi Sono ripartiti tra i centri che ne hanno utilizzato i servizi Sono ripartiti tra i centri produttivi Sono ripartiti tra le commesse, i processi o i lotti di produzione che in essi vengono svolti e ottenuti 50

Centro di Responsabilità Unità organizzativa dove si svolge una certa attività sotto la direzione

Centro di Responsabilità Unità organizzativa dove si svolge una certa attività sotto la direzione e il controllo di un capo che ne è il responsabile Centri di Ricavo Centri di Profitto Unità organizzativa commerciale in grado di influenzare in modo diretto e significativo l’ammontare dei ricavi di vendita (es. una filiale). Generalmente detta unità è responsabilizzata oltre che per i ricavi, anche per alcuni costi inerenti strettamente all’attività di collocamento dei prodotti sul mercato Unità organizzativa dotata di ampia autonomia decisionale autorizzata a gestire un ramo aziendale a ciclo completo “acquisto fattori produttivi – li trasforma – li colloca sul mercato” (es. una sede all’estero, una divisione per prodotto). Essa è responsabilizzata per i risultati economici ottenuti. 51

Esercitazione Direct e Full Costing: calcolo del Risultato Lordo di tre produzioni La Francis

Esercitazione Direct e Full Costing: calcolo del Risultato Lordo di tre produzioni La Francis S. p. A. fabbrica tre serie di prodotti: A – B – C relativamente ai quali dispone dei dati racoolti nella seguente tabella: Calcoliamo: In base a Direct Costing Margine di Contribuzione di 1° e 2° livello e il Ris. Econ. Lordo di ciasc. Prod. e complessiva; Il Margine Unitario In Base alla Contabilità a Full Costing il Costo Industriale di ciascuna produzione e il risultato economico lordo( si procede alla localizzazione dei costi fissi specifici e al riparto su base unica dei costi comuni industriali in proporzione al costo primo delle tre produzioni); Utile Unitario 52

Produzione. A Produzione. B Val. 936 Produzione. C RT Zone in rosso: area di

Produzione. A Produzione. B Val. 936 Produzione. C RT Zone in rosso: area di contribuzione 1° livello 514, 80 448, 98 RT CV 228, 96 0 2. 000 q CV 900 q 422, 50 RT 315, 725 CV q 53

La produzione A consente di realizzare i ricavi e il margine di contribuzione assoluti

La produzione A consente di realizzare i ricavi e il margine di contribuzione assoluti più elevati. Il Margine di Contribuzione Unitario mette in evidenza la diversa redditività delle tre produzioni produzione A produzione B produzione C 487. 020 2000 285. 840 900 106. 775 500 La produzione C presenta invece un margine di contribuzione unitario inferiore La produzione B è la più redditizia ( che varrebbe la pena di incrementare, mercato e capacità produttiva permettendo) = 243, 51 = 317, 60 Margine 1° liv. Quantità prodotta = 213, 55 54

Contabilità a Full Costing con imputazione su base unica La contabilità a full costing

Contabilità a Full Costing con imputazione su base unica La contabilità a full costing evidenzia i seguenti risultati lordi delle tre produzioni e dell’impresa nel complesso L e produzioni A e B danno un risultato lordo positivo, mentre la C genera un risultato lordo negativo I costi comuni industriali, non localizzati per centro di costo, sono stato imputati alle tre produzioni in base al costo primo: 314. 008, 76 399. 600+205. 380+285. 825 = 0, 3525 X 399. 600 = 140. 859 205. 380 = 72. 396, 45 285. 825 = 100. 753, 31 55

Risultati Unitari: Contabilità a Full Costing con imputazione su base unica produzione A produzione

Risultati Unitari: Contabilità a Full Costing con imputazione su base unica produzione A produzione B produzione C 654. 839 2000 333. 441, 45 900 = 370, 49 Costo industriale Quantità prodotta 439. 878, 31 500 Considerazioni Finali = 327, 42 = Costo industriale Unitario = 879, 76 In base al Full Costing la produzione C genera una perdita. Se esaminiamo i dati che emergono dalla contabilità a Direct Costing notiamo che anche il prodotto C partecipa alla copertura dei costi fissi e quindi concorre alla formazione del risultato positivo finale. Sarebbe quindi un errore sopprimere la produzione 56

ABC Il Costo Pieno (full costing) dell’oggetto di calcolo è dato dalla somma Costi

ABC Il Costo Pieno (full costing) dell’oggetto di calcolo è dato dalla somma Costi Diretti Per adottare il metodo ABC l’impresa cosa deve fare? Costi Indiretti delle attività svolte per realizzarlo e collocarlo sul mercato 57

Individuare le attività svolte per realizzare l’oggetto di misurazione Individuare gli elementi che generano

Individuare le attività svolte per realizzare l’oggetto di misurazione Individuare gli elementi che generano il costo di tali attività ( Cost Driver) L’impresa deve procedere a: Determinare il costo di ogni attività elementare (sommando i costi delle risorse utilizzate per realizzarla es. personale – ammortamenti – forza motrice ecc. ) Calcolare il costo unitario dei cost driver di ogni attività Per fare ciò è necessario disaggregare i processi aziendali in ATTIVITA’ ELEMENTARI (es. programmazione della produzione – assistenza tecnica al cliente – controllo della completezza degli ordini) I Cost Driver( sono gli elementi nei quali si manifesta l’attività produttiva e spiegano il consumo delle attività da parte dell’oggetto (es. l’assistenza tecnica ai clienti si espleta in interventi a supporto del cliente; dunque il numero di interventi è il Cost Driver di tale attività, maggiore è il numero di interventi richiesti per un prodotto, più quel prodotto “assorbe” l’attività di assistenza tecnica Dividendo il costo dell’attività per il numero di volte in cui il cost driver è stato attivato (es. nel mese di maggio l’attività di assistenza tecnica ai clienti è costata € 7. 500 e ha richiesto 150 interventi, il costo unitario del cost driver “intervento al cliente” è di € 50 58

L’imputazione dei costi indiretti delle varie attività agli oggetti di calcolo avviene moltiplicando il

L’imputazione dei costi indiretti delle varie attività agli oggetti di calcolo avviene moltiplicando il costo unitario di ciascun cost driver per il numero di cost driver assorbiti da ogni oggetto es. se nel mese di maggio il prodotta A ha richiesto 80 interventi ai clienti, gli verranno imputati € 400 (50 x 80) di costo dell’attività di assistenza tecnica I costi imputati ai prodotti sono COSTI VARIABILI Alcuni in funzione del volume di produzione Altri in funzione della complessità delle produzioni (costi indiretti) Esercitazione 59

Calcolo del costo di lotti di produzione con il metodo ABC La Francis S.

Calcolo del costo di lotti di produzione con il metodo ABC La Francis S. p. A. produce maschere subacquee in tre varianti (B 1 – B 2 – B 3) che ottiene rispettivamente in 79. 700, 49. 800, 29. 900 unità. Ogni unità prodotta richiede due Kg di materia primaa € 1, 50 il Kg. La lavorazione delle tre varianti di prodotto è realizzata in una cella produttiva a cui sono imputati costi di manodopera, manutenzione, attrezzaggio macchine, trasferimento materie, controllo qualità, ecc. , per € 39. 850. Calcoliamo il costo industriale delle tre varianti di prodotto nelle seguenti ipotesi: il costo di produzione della cella è ripartito in base alla quantità di materia prima: il costo di produzione della cella è ripartito, con il metodo ABC, in base ai cost driver individuati per ciascuna attività svolta. 60

39. 850 (79. 700+49. 800+29. 900)X 2 = 0, 125 X Costo per Kg

39. 850 (79. 700+49. 800+29. 900)X 2 = 0, 125 X Costo per Kg materia prima 79. 700 x 2 = 19. 925 Costo da imputare A 49. 800 x 2 = 12. 450 Costo da imputare B 29. 900 x 2 = 7. 475 Costo da imputare C 61

Considerazioni finali sul metodo ABC Riparto del costo dell’attività di lavorazione della materia prima

Considerazioni finali sul metodo ABC Riparto del costo dell’attività di lavorazione della materia prima € 72 x 210= € 15. 120 Costo lavorazione materia prima assorbito da A € 72 x 160= € 11. 510 Costo lavorazione materia prima assorbito da B € 72 x 130= € 9. 360 Costo lavorazione materia prima assorbito da C Allo stesso modo si effettua il riparto dei costi delle altre attività svolte dall’impresa per ottenere le tre produzioni 62

Il calcolo effettuato in base ai volumi produttivi, sottovaluta la complessità della produzione della

Il calcolo effettuato in base ai volumi produttivi, sottovaluta la complessità della produzione della variante C evidenziata invece dall’ ABC mediante i costi driver che misurano le risorse assorbite dalle attività necessarie (in diversa misura) per la fabbricazione dei tre lotti A B C. La metodologia ABC, ( richiedendo la scomposizione dei processi gestionali in attività elementari) consente di migliorare la conoscenza dei fenomeni aziendali e quindi di ottimizzare la gestione. Per es. , individuando le attività che non creano valore si possono valutare la possibilità e l’opportunità di eliminarle oppure si può cercare di ridurre il costo dei Cost Driver delle attività troppo costose Il limite della metodologia ABC complessità costo del suo avvio richiede infatti molto tempo e molte elaborazioni per individuare e valutare i cost driver 63

Costi Congiunti Costi comuni ai prodotti ottenuti La Comunanza deriva da esigenze Tecniche Modi

Costi Congiunti Costi comuni ai prodotti ottenuti La Comunanza deriva da esigenze Tecniche Modi di determinazione del costo di ogni prodotto - non è possibile produrre certi prodotti senza ottenerne altri - Es. Aziende chimiche - petrolchimiche 64

Costo di ogni prodotto = Costo Industriale del processo produttivo Vari prodotti congiuntamente ottenuti

Costo di ogni prodotto = Costo Industriale del processo produttivo Vari prodotti congiuntamente ottenuti Esempio Criteri di Riparto dei Costi Congiunti Indice quantitativo Quando tutti gli articoli possono essere espressi in un’unica unità di misura fisica, si sceglie come base di riparto tale unità di misura fisica (metri, litri, grammi, ecc. ) Ricavi Quando tutti gli articoli ottenuti hanno la medesima importanza commerciale (non ci sono sottoprodotti o prodotti secondari), si possono utilizzare come base di riparto i ricavi di vendita effettivi o presunti. Presunto Ricavo al Prodotto Secondario Quando si ottengono prodotti principali e secondari si può attribuire al prodotto secondario un costo pari al presunto ricavo di vendita. Il rimanente costo industriale del processo è ripartito fra i prodotti principali con uno dei precedenti criteri. Imputazione al Prodotto Principale Quando il prodotto secondario uno scarto di lavorazione o comunque ha un trascurabile importanza commerciale, il costo del processo produttivo è interamente attribuito al prodotto principale 65

Riparto di Costi Congiunti La Tigullio s. r. l. attua un processo di trasformazione

Riparto di Costi Congiunti La Tigullio s. r. l. attua un processo di trasformazione avente un costo di € 305. 100, 00 dal quale ottiene tre prodotti congiunti. Il prodotto 3 A ha un peso unitario di 100 Kg, il suo prezzo di vendita è di € 68, 00 per unità ed è ottenuto in 1. 500 unità. Il prodotto 3 B ha un peso di 120 Kg, prezzo unitario di € 60, 00 ed è ottenuto in 1. 800 unità. Il prodotto 3 C ha un peso unitario di 120 Kg, prezzo unitario di vendita di € 50, 00 e se ne ottengono 2. 600 unità. Calcoliamo il costo industriale dei tre prodotti in base a un indice quantitativo (peso) e in base al presunto ricavo di vendita. 66

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La Contabilità Gestionale diviene un valido strumento informativo (per il controllo e la valutazione

La Contabilità Gestionale diviene un valido strumento informativo (per il controllo e la valutazione delle performance) se si elaborano Costi Standard da confrontare con i Costi Effettivi Costi predeterminati con riferimento a: dati oggetti date quantità prodotte Determinate ipotesi prese a base della loro costruzione Costi Standard Sono: Parametri di riferimento (con i quali vanno confrontati i costi effettivamente sostenuti) Costi che l’impresa sosterrebbe qualora operasse nelle condizioni ipotizzate per il loro calcolo Costi-Obiettivo (rappresentano il livello di costi che l’impresa dovrebbe sostenere per operare in condizioni di efficienza) 69

Costi Standard 3 1 Fasi Scopi 2 Controllo e Riduzione dei costi di produzione

Costi Standard 3 1 Fasi Scopi 2 Controllo e Riduzione dei costi di produzione attraverso la costruzione di “modelli di efficienza. Tipologia Determinazione dei costi standard Confronto fra costi consuntivi e costi standard (individuazione di eventuali scostamenti) Indagini sulle cause che hanno provocato gli scostamenti Azioni correttive per evitare che in futuro le differenze riscontrate abbiano a ripetersi Fase Preventiva Determinazione dei dati standard Fase Consuntiva Fase di Controllo Determinazione dei dati effettivi Calcolo e analisi degli scostamenti 2 Azioni correttive 70

Tipologia di Costi Standard in relazione al livello di efficienza Tipologia Caratteristiche Standard teorici

Tipologia di Costi Standard in relazione al livello di efficienza Tipologia Caratteristiche Standard teorici o ideali Costruiti con riferimento al massimo livello di efficienza operativa, per cui non è prevista la possibilità di sprechi e tempi morti. Costituiscono il livello minimo di costo teoricamente ipotizzabile, perciò non sono praticamente realizzabili Standard normali-realistici -possibili Costruiti con riferimento a livelli di efficienza superiori a quello corrente, ma inferiori a quello massimo; sono quindi soppressi solo gli sprechi e i tempi morti per i quali vi è la possibilità effettiva di eliminazione. Sono realizzabili e migliorabili, quindi di utilizzo più consigliabili al fine di ottenere la riduzione dei costi Standard di base Costruiti con riferimento a un grado di efficienza presunto normale, calcolato tecnicamente attraverso prove di laboratorio e di officina. Vengono modificati solo in seguito a variazioni nei prodotti o nei metodi produttivi Standard Correnti Costruiti con riferimento a un livello di efficienza normalmente riscontrabile nell’impresa; quindi implica l’accettazione dei metodi presenti e di possibili inefficienze. Sono i meno rigorosi, quindi i meno consigliabili in quanto non si pongono come obiettivi di efficienza futura. Standard Attesi Calcolati con riferimento ailivelli di efficienza previsti per la realizzazione degli obiettivi programmati. Non sono veri e propri costi standard, bensì costi previsti o costi di Budget 71

Se dal confronto fra costi effettivi e costi standard emergono delle differenze, queste devono

Se dal confronto fra costi effettivi e costi standard emergono delle differenze, queste devono essere analizzate per: scoprirne le cause individuare l’eventuale responsabile intraprendere azioni correttive Revisione degli standard (se sono stati determinati in modo errato); Aggiornamento degli standard (per renderli meglio rispondenti a eventuali variazioni intervenuti) Richiamo ai responsabili che non hanno operato, o fatto operare, le persone loro sottoposte gerarchicamente, in conformità alle pratiche operative standard 72