Med 48 Malattie dellApparato locomotore Docente Alessandra Minardi

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Med 48 Malattie dell'Apparato locomotore Docente Alessandra Minardi Corso di Laurea in Fisioterapia Anno

Med 48 Malattie dell'Apparato locomotore Docente Alessandra Minardi Corso di Laurea in Fisioterapia Anno accademico 2009/10 Università La Sapienza di Roma

Esame obiettivo in piedi di fronte • • • Piedi ben uniti (malleoli, alluci)

Esame obiettivo in piedi di fronte • • • Piedi ben uniti (malleoli, alluci) e profilo laterale dei piedi simmetrico Notare contatto polpacci, condili Notare spazio sopramalleolare e sopracondiloideo Rotule parallele all’osservatore Linee bisiliache orizzontali Triangoli della taglia simmetrici (traslazione di bacino) Ombelico centrale Torace simmetrico Linea mammillare orizzontale Clavicole orizzontali Spalla più alta Testa al centro (non si deve vedere un orecchio più dell’altro per rotazione del capo, o orecchio più vicino ad una spalla per inclinazione del capo)

Esame obiettivo in piedi da dietro • • • Piedi ben uniti (malleoli a

Esame obiettivo in piedi da dietro • • • Piedi ben uniti (malleoli a contatto , tendini d’achille verticali) Notare contatto polpacci, condili (no rotazione interna dei femori) Notare spazio sopramalleolare e sopracondiloideo Linee glutee simmetriche Creste iliache orizzontali Triangoli della taglia simmetrici (traslazione di bacino) Torace simmetrico Lordosi Spalla più alta Testa al centro (non si deve vedere un orecchio più dell’altro per rotazione del capo, o orecchio più vicino ad una spalla per inclinazione del capo)

ESAME OBIETTIVO STATICO Osservazione del paziente in piedi di profilo. In una visione sul

ESAME OBIETTIVO STATICO Osservazione del paziente in piedi di profilo. In una visione sul piano laterale in stazione eretta, la verticale passante per il centro di gravità origina davanti al condotto uditivo esterno, sfiora la concavità del rachide cervicale, taglia la 12° vertebra dorsale, sfiora il bordo posteriore della 5° lombare, passa poco dietro all'articolazione dell'anca e davanti a quella del ginocchio, che viene così bloccato in recurvato posteriore per la tensione dei legamenti posteriori e laterali; cade infine sull'interlinea articolare di Chopart.

Di profilo dai due lati • Recurvato/flexum ginocchia • Bacino anti/retroverso, ruotato • Addome

Di profilo dai due lati • Recurvato/flexum ginocchia • Bacino anti/retroverso, ruotato • Addome convesso • Linea sternale a 45° • Spalla avanzata • lordosi • Testa allineata • Sguardo orizzontale

L'EQUILIBRIO è UNO STATO CHE NON RICHIEDE AIUTO. Un corpo è in equilibrio quando

L'EQUILIBRIO è UNO STATO CHE NON RICHIEDE AIUTO. Un corpo è in equilibrio quando il centro di gravità cade entro il poligono di appoggio, superficie entro la linea che contorna i piedi.

Mobilizzazione arto inferiore: • 2)tibio-tarsica: valutare l'escursione in flesso-estensione intorno ai • 70° 3)

Mobilizzazione arto inferiore: • 2)tibio-tarsica: valutare l'escursione in flesso-estensione intorno ai • 70° 3) Ginocchio: flesso-estensione, rotazione della tibia sul femore e mobilizzazione della rotula. Insieme ai movimenti di flesso estensione è bene valutare le rotazioni. Negli ultimi 10° gradi di estensione avviene una rotazione terminale forzata di circa 5° causata dalla tensione del L. C. A favorita dalla forma del condilo mediale del femore e sostenuta dal tratto ileo-tibiale della fascia lata. A ginocchio flesso la rotazione è compresa tra i 45° e i 60° e valutabile osservando il movimento della testa del perone. L'intrarotazione è minore della extrarotazione e limitata dall'avvolgimento delle fibre dei legamenti crociati l'uno sull'altro. Tale valutazione si può svolgere anche a gamba flessa fuori dal letto. La mobilizzazione della rotula fa parte integrante della valutazione del ginocchio e va sempre eseguita in caso di problematiche chirurgiche. 4) Anca: flessione e rotazioni dell'anca ad arto inf. flesso. Si possono confermare le ipotesi fatte con il test di "tenuta" precedente Osservare se esistono fenomeni di compenso delle vertebre lombari per un blocco funzionale dell'anca.

 • 5) Test di Thomas per valutare una eventuale • • contrattura in

• 5) Test di Thomas per valutare una eventuale • • contrattura in flessione dell'anca 6) Si può valutare la eventuale retrazione del quadricipite con il test di Ely 7) Spinta a gamba estesa con movimento di pistone per valutare se si riesce a verificare la trasmissione della spinta a livello della colonna.

 • Studio delle lordosi: • Valutare gli appoggi a terra della colonna e

• Studio delle lordosi: • Valutare gli appoggi a terra della colonna e quindi la distribuzione e l'ampiezza delle lordosi. Osservare il tipo di respirazione: toracica, diaframmatica, apnea. Diaframma muscolo respiratorio e posturale . Importantissimo lavorare sul dissociare la funzione diaframmatica da quella delle vertebre lombari.

STUDIO ARTICOLARE DEL PAZIENTE DA PRONO: 1) Tibio-tarsica, sottoastragalica, Chopart e Lisfranc. Afferrare la

STUDIO ARTICOLARE DEL PAZIENTE DA PRONO: 1) Tibio-tarsica, sottoastragalica, Chopart e Lisfranc. Afferrare la punta del piede con due mani e cominciare ad esplorare l'escursione della tibio-tarsica, quindi aumentando la pressione e chiedendo una contrazione-rilasciamento si può passare ad una mobilizzazione attiva assistita. Quindi si passa al test sull'articolazione sotto-astragalica imprimendo un movimento di rotazione al piede tenendo fermo il calcagno: si esegue una sorta di torsione. Le altre piccole articolazioni si esplorano in modo analitico con una salda presa a due mani alternate.

Posizione prona • 2) Ginocchio. Valutare la flesso-estensione , le rotazioni ed eventuali problemi

Posizione prona • 2) Ginocchio. Valutare la flesso-estensione , le rotazioni ed eventuali problemi meniscali. Sentire se la lunghezza del quadricipite condiziona l'escursione del ginocchio Con tecnica contract- relax passare alla messa in tensione e quindi alla distensione degli estensori del ginocchio(quadricipite). 3)Anca per lunghezza psoas , tensore della fascia lata e rotatori dell'anca e piriforme.

MOBILIZZAZIONE ARTICOLARE • VA ESEGUITA SECONDO GLI ASSI FISIOLOGICI DELL'ARTICOLAZIONE. • TALVOLTA IN CASO

MOBILIZZAZIONE ARTICOLARE • VA ESEGUITA SECONDO GLI ASSI FISIOLOGICI DELL'ARTICOLAZIONE. • TALVOLTA IN CASO DI RIGIDITA' UNA LEGGERA TRAZIONE PUO' AGEVOLARLA.

TIBIO-TARSICA 1) SUPINO 2)PRONO 3)SOTTO-CARICO con PROPRIOCETTIVA E NON

TIBIO-TARSICA 1) SUPINO 2)PRONO 3)SOTTO-CARICO con PROPRIOCETTIVA E NON

GINOCCHIO 1) SUPINO 2) SUPINO CON GAMBE FUORI DAL LETTO 3) SUPINO COME SOPRA

GINOCCHIO 1) SUPINO 2) SUPINO CON GAMBE FUORI DAL LETTO 3) SUPINO COME SOPRA PIU' ALTRA GAMBA FLESSA AL PETTO 4) PRONO DOPO I 90° 5) SOTTO CARICO

ANCA 1) SUPINO 2) PRONO 3) SOTTO-CARICO

ANCA 1) SUPINO 2) PRONO 3) SOTTO-CARICO

CATENA CINETICA APERTA (CCA) • • • SEGMENTO DISTALE LIBERO ASSENZA DI CARICO CONTRAZIONE

CATENA CINETICA APERTA (CCA) • • • SEGMENTO DISTALE LIBERO ASSENZA DI CARICO CONTRAZIONE CONCENTRICA ( P. ES. ISOMETRICA) MOV. ESEGUITI SOPRATTUTTO SU UN PIANO BASSO VALORE PROPRIOCETTIVO BASSO LIVELLO DI RECUPERO DELLA FUNZIONE MOBILIZZAZIONE ATTIVA ISOMETRICA (FACILITA IL RIASSORBIMENTO DELL'EDEMA E CONSENTE UN LAVORO PRECOCE ) ISOTONICA DI RINFORZO CLASSICO

CROSS-OVER EFFECT • CONCETTO NEUROFISIOLOGICO PER CUI EFFETTUARE ESERCIZI AD UN ARTO DETERMINA IL

CROSS-OVER EFFECT • CONCETTO NEUROFISIOLOGICO PER CUI EFFETTUARE ESERCIZI AD UN ARTO DETERMINA IL POTENZIAMENTO DEL CONTROLATERALE. • ESERCIZI PER 2 ARTI=+30% POTENZIAMENTO DELL'ARTO MALATO

CATENA CINETICA CHIUSA (CCC) • • • SEGMENTO DISTALE BLOCCATO CARICO PARZIALE O TOTALE

CATENA CINETICA CHIUSA (CCC) • • • SEGMENTO DISTALE BLOCCATO CARICO PARZIALE O TOTALE CONTRAZIONE CONCENTRICA, ECCENTRICA, ISOMETRICA, ISOTONICA MOVIMENTI FUNZIONALI MOVIMENTI SU TUTTI I PIANI ARTICOLARI GRANDE VALORE PROPRIOCETTIVO E DI RINFORZO ESERCIZI DI MOBILIZZAZIONE DELL’ARTO INF. CON PIEDE POGGIATO A TERRA ESERCIZI CON TAVOLETTE ESERCIZI DI CARICO CON BILANCE ESERCIZI CONTRO RESISTENZA

Esercizi in catena cinetica chiusa

Esercizi in catena cinetica chiusa

Esercizio Terapeutico Conoscitivo (ETC) • Il presupposto che sta alla base della proposta riabilitativa

Esercizio Terapeutico Conoscitivo (ETC) • Il presupposto che sta alla base della proposta riabilitativa che va sotto il nome di ETC è la considerazione del fatto che l'uomo, in quanto essere vivente, sistema vivente, vive e si muove nell'ambiente, con esso ha stretti rapporti, per muoversi ha bisogno di prendere informazioni, per adattarsi ad esso, per modificarlo e modificare se stesso in rapporto all'ambiente. Quindi, motricità finalizzata alla conoscenza, conoscenza finalizzata all'adattamento all'ambiente. Non a caso il corpo umano, il sistema uomo, è corredato di recettori, fin nelle parti meno sospette (membrane interossee, panicoli adiposi, eccetera), un'estesa superficie recettoriale, al servizio della motricità, un'estesa superficie recettoriale dalla quale non si può prescindere, qualunque sia il tipo di proposta riabilitativa che si intende adottare.

 • L'ETC considera la riabilitazione come un • • • processo di apprendimento

• L'ETC considera la riabilitazione come un • • • processo di apprendimento in condizioni patologiche. Essa consiste nel proporre al paziente un compito conoscitivo che egli deve risolvere attraverso un determinato comportamento sensomotorio, significativo ai fini del recupero della funzione. Esercizio =Attività sensomotoria, proposta al paziente Terapeutico =al fine di conseguire un recupero più rapido e qualitativamente migliore rispetto al recupero spontaneo Conoscitivo =che preveda la risoluzione di un compito conoscitivo.

 • Anche il paziente ortopedico risente di un disordine nel meccanismo afferente-efferente, conseguente

• Anche il paziente ortopedico risente di un disordine nel meccanismo afferente-efferente, conseguente al trauma, o all'intervento chirurgico, o al processo degenerativo. • Da qui la necessità di ricomporre e riprogrammare il meccanismo di afferentazione. • Il suo “specifico patologico” è: -rigidità articolare -dolore -contrattura muscolare - ipotrofia.