MARX critica a Feuerbach prof Michele de Pasquale
MARX (critica a Feuerbach) prof. Michele de Pasquale
l'antihegelismo di Feuerbach e la sua rivendicazione della “realtà naturale dell'uomo” sono oggetto di interessata considerazione da parte di Marx il limite del discorso feuerbachiano sta nel fatto che la sua antropologia nasce dalla polemica con la teologia: il tema dell'alienazione viene ristretto nell'ambito del fenomeno religioso questo implica l'illusione, ancora idealistica, che l'uomo possa disalienarsi «riconoscendosi» realtà naturale, riappropriandosi «spiritualmente» di se stesso per Marx l'alienazione religiosa è solo un aspetto di una piú radicale alienazione, quella economico-sociale
Feuerbach ha colto un elemento importante della religione: “Il fondamento della critica religiosa è: l'uomo fa la religione e non la religione l'uomo. Infatti la religione è la consapevolezza e la coscienza dell'uomo che non ha ancora acquisito o ha di nuovo perduto se stesso. ” (Marx, Critica della filosofia del diritto di Hegel) ma “l'uomo non è un essere astratto, isolato dal mondo. L'uomo è il mondo dell'uomo, lo Stato, la società. Questo Stato, questa società, producono la religione, una coscienza capovolta del mondo, proprio perché essi sono un mondo capovolto. La religione è la teoria generale di questo mondo, il suo compendio enciclopedico, la sua logica in forma popolare, il suo point-d'honneur spiritualistico, il suo entusiasmo, la sua sanzione morale, il suo completamento solenne, la sua fondamentale ragione di consolazione e di giustificazione. Essa è la realizzazione fantastica dell'essenza umana, perché l'essenza umana non
la critica filosofica contro la religione ha un intrinseca importanza: “ La lotta contro la religione è, quindi, indirettamente la lotta contro quel mondo del quale la religione è l'aroma spirituale. . . La soppressione della religione in quanto felicità illusoria del popolo è il presupposto della sua vera felicità. La necessità di rinunciare alle illusioni sulla propria condizione è la necessità di rinunciare a una condizione che ha bisogno di illusioni. ” (Marx, Critica della filosofia del diritto di Hegel) ma ciò non basta “ È, dunque, compito della storia, una volta scomparso l'al di là della verità, di ristabilire la verità dell'al di qua. . . La critica del cielo si trasforma cosí in critica della terra, la critica della religione nella critica del diritto, la critica della teologia nella critica della politica. . ” (Marx, Critica della filosofia
nelle Tesi su Feuerbach, del 1845, Marx prende sempre piú distanza da Feuerbach, precisando meglio la sua critica alla “critica religiosa” “ Feuerbach prende le mosse dal fatto che la religione rende l'uomo estraneo a se stesso e sdoppia il mondo in un mondo religioso immaginario, e in un mondo reale. Il suo lavoro consiste nel dissolvere il mondo religioso nella sua base mondana. Egli non s'accorge che, compiuto questo lavoro, la cosa principale resta ancora da fare. Il fatto stesso che la base mondana si distacca da sé e si stabilisce nelle nuvole come regno indipendente non si può spiegare se non con la dissociazione interna e con la contraddizione di questa base mondana con se stessa. Questa deve pertanto essere compresa prima di tutto nella sua contraddizione e poi, attraverso la rimozione della contraddizione, rivoluzionata praticamente. ” (Marx, Tesi su Feuerbach, IV)
Feuerbach non ha colto la contraddizione interna alla base mondana perché l'impostazione del suo discorso è ancora idealistica ha considerato, sí, l'uomo come ente naturale, ma non lo ha considerato nell'attività pratica con cui esso si procura la sua esistenza materiale, attività che comporta sempre, in ogni epoca della storia, un determinato rapporto con la natura e uno specifico rapporto con gli altri uomini: non lo ha esaminato nell'insieme dei rapporti economicosociali Feuerbach ha indugiato a «contemplare» l'uomo naturale “astratto”, nella sua “essenza”, nel suo “genere”, fuori di ogni contesto storico: è caduto in una sorta di “moderno platonismo”
“ Feuerbach risolve l'essere religioso nell'essere umano. Ma l'essere umano non è un'astrazione immanente all'individuo singolo. Nella sua realtà, esso è l'insieme dei rapporti sociali. Feuerbach, che non si addentra nella critica di questo essere reale, è perciò costretto: l) a fare astrazione dal corso della storia, a fissare il sentimento religioso per sé e a presupporre un individuo umano astratto, isolato. 2) per lui perciò l'essere umano può essere concepito solo come «specie» , come generalità interna, muta, che unisce in modo puramente naturale la molteplicità degli
il “materialismo” di Feuerbach è ancora rozzo; ancora filosofico e non pratico; ancora astratto e non storico esso propone una rivoluzione solo teoretica, una rivoluzione nello spirito, nel pensiero, che non è sufficiente l'autentica disalienazione dell'uomo si può attuare soltanto sul piano pratico, rovesciando quelle condizioni materiali che determinano la sua schiavitú e la estraniazione di sé a se stesso che si manifesta anche a livello religioso “I filosofi hanno solo interpretato il mondo in modi diversi; ora si tratta però di mutarlo. ” (Marx, Tesi su Feuerbach, XI)
ne L'Ideologia tedesca, Marx articola piú compiutamente le sue argomentazioni ed approfondisce l'aspetto “idealistico” del materialismo di Feuerbach “ Naturalmente non ci daremo la pena d'illuminare i nostri sapienti filosofi sul fatto che la liberazione dell'uomo non è ancora avanzata di un passo quando essi abbiano risolto la filosofia, la teologia, la sostanza, e tutta l'immondizia, nell' «autocoscienza» . . . ; che non è possibile attuare una liberazione reale se non nel mondo reale e con mezzi reali. . . ; che in generale non si possono liberare gli uomini finché essi non sono in grado di procurarsi cibo e bevanda, abitazione e vestiario in qualità e quantità completa. La liberazione è un atto storico, non un atto ideale. . . ; in realtà per il materialista pratico, cioè per il comunista, si tratta di rivoluzionare il mondo esistente, di mettere mano allo stato di cose incontrato e di trasformarlo. ” (Marx, L'Ideologia tedesca)
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