Marco Maggi Consulente educativo formatore Membro della commissione
Marco Maggi, Consulente educativo – formatore Membro della commissione sul Bullismo M. I.
PRIMA CONSIDERAZIONE
MIGLIORARE L’INFORMAZIONE DIMINUIRE L’ENFATIZZAZIONE
SECONDA CONSIDERAZIONE
Molti termini poca chiarezza Violenza Disturbi di condotta Bullismo Aggressività De vi y g b Ba g an Teppismo an za
TERZA CONSIDERAZIONE
Un giorno un uomo si ferma al fondo di una terrificante cascata, la cui acqua scorre velocemente lungo le rocce. In cima ci sono dei bambini, ne vede cadere alcuni e si decide a soccorrerli perché essi cadendo si feriscono. Provvede alle cure mediche e chirurgiche e offre loro tutto ciò di cui hanno bisogno per sopravvivere. Sono così tanti i bambini che precipitano che l’uomo si sente costretto a costruire un ospedale. Lavora a lungo e intensamente, accoglie e medica tutti i bambini, e ciò gli procura onorificenze e medaglie che la gente della città gli assegna spontaneamente. Poi l’uomo, osservando meglio cosa succede in cima alla cascata, si accorge che ci sono bambini che cadono perché spinti e altri che cadono mentre spingono. Questi ultimi, pensa l’uomo, devono essere puniti. Costruisce per loro una prigione e ve li rinchiude. Così egli possiede un ospedale ed una prigione; alcuni bambini vanno in ospedale, altri in prigione. Non vi è certo differenza tra questi bambini: ospedale o prigione, essi sono caduti, anche se alcuni si sono fatti male perché spinti ed altri perché, nello spingere, sono caduti. E poi, un giorno, giunse un altro uomo, più probabilmente una donna, che disse: “Perché non vai in cima alla cascata ed eviti che si spingano? ”. L’uomo rispose: “Non c’è tempo, molti bambini hanno bisogno di essere curati, molti bambini hanno bisogno di essere puniti. Per me sarebbe troppo costoso costruire una scala che vada dal fondo della cascata alla cima, non lo posso fare. Resterò qui!”. Perciò, l’uomo continua a lavorare a modo suo; ma l’intera popolazione, la società, lo segue e costruisce, continua a costruire molti ospedali e molte prigioni. Questa è una storia triste poiché i bambini continuano a precipitare lungo il margine della cascata. Il brano è stato tratto dal libro: Giovani a rischio di D. Bacchini e P. Valerio ed Franco Angeli
TUTTI CADONO
QUARTA CONSIDERAZIONE
I RAGAZZI HANNO CONSAPEVOLEZZA DEL PROBLEMA
TEMA DI UN RAGAZZO DELLE SCUOLE MEDIE Al giorno d’oggi c’è molto bullismo, soprattutto a scuola, e questo non va bene. Ci sono gli incontri tra genitori e psicologi per cercare di risolvere questi problemi, e questo va bene. Ma ci sono domande a cui nessuno può rispondere: per esempio capire le motivazioni di questa persecuzione Io a scuola vedo qualche persona che se la prende con dei ragazzi o ragazze, ma sempre gli stessi. Una delle caratteristiche principali dei bulli è che girano sempre in branco, mai da soli e, in questo caso, abbassano la cresta. Giocano sporco perché di solito le loro “prede principali” sono gli indifesi, quelli che non reagiscono oppure, le loro preferite, quelli con dei problemi in famiglia, o addirittura con problemi mentali, e invece di aiutarli infieriscono su di loro fino allo sfinimento, perché veri e propri sadici! Conosco molte vittime che non hanno il coraggio di ribellarsi, perché al giorno d’oggi vige la legge del più forte, come nella preistoria: non c’è più democrazia tra i ragazzi. E questo non va bene. Conosco molto bene le loro “tattiche” e i loro motivi: ne facevo parte anche io! Ma per fortuna ci ho litigato e i miei compagni di classe e i miei veri amici mi hanno graziato, accogliendomi a braccia aperte, nonostante tutte le cattiverie che hanno subito da parte mia. Adesso mi sono alleato a loro contro i bulli. I bulli in questa scuola saranno si o no una decina e noi, unendo le nostre forze, proteggendoci a vicenda, ignorandoli, oppure ripagandoli della stessa moneta, potranno farcela. E questo va bene. Io non capisco perché tutti hanno paura di dieci ragazzini con 2 braccia, 2 gambe, una testa (senza cervello); proprio uguali a noi! Forse in 3 anni di medie di cui 2 da bullo, io ci sono arrivato: è per la loro popolarità! Chiamarla popolarità mi sembra esagerato; popolarità negativa mi sembra il termine più adatto. Si credono molto “ganzi” per essere stati bocciati o per le note prese, per non parlare dei voti; addirittura si vantano! Però sono vestiti alla moda, con cellulari di ultima generazione. Io per guadagnarmi i miei vestiti ho sudato, me li sono davvero guadagnati, e per il mio cellulare sono andato avanti a furia di “BUONO”. Questo dovrebbe dimostrare che loro sono dei bambini viziati. Ma la cosa che mi dà più fastidio è che di minacciarti, picchiarti, prenderti in giro, usarti per farsi vedere migliori sono sempre capaci, ma poi per farsi suggerire un compito o passargli un bigliettino, cambiano faccia e fanno gli amiconi e tu devi fare l’indifferente, come se non fosse successo niente; MA STIAMO SCHERZANDO. Spero di essere ancora vivo quando ci sarà “LA RIVOLTA ANTIBULLISTICA”, o magari la organizzerò io, chi lo sa.
QUINTA CONSIDERAZIONE
Questioni sociali COMPLESSE
PROBLEMI FAMILIARI
SEPARAZIONE E DIVORZI Aumento delle separazioni tra i genitori (a Milano i coniugati dal 1990 sono separati per circa il 52% fonte Caritas Ambrosiana)
Alcuni dati per inquadrare il fenomeno • I matrimoni terminati con una forma di separazione coinvolgono oggi due milioni e mezzo di persone (divorziati, separati di fatto) ISTAT/2005 • Nel 2002 sono avvenute 79. 642 separazioni e 41. 835 divorzi • Negli ultimi sette anni separazioni e divorzi sono aumentati di oltre il 50%, con grandi differenziazioni regionali (due terzi al nord) • Nel 70% delle coppie che si separano sono presenti figli nati durante l’unione; tra questi due terzi sono minori • La durata media del matrimonio al momento della separazione è di 13 anni • Tuttavia un quarto delle separazioni avviene entro i primi 6 anni di matrimonio (= alta presenza di bimbi piccoli)
Stile di vita sempre meno comunitario: famiglie e povertà relazionali Il passaggio dalla famiglia estesa, che comprendeva più generazioni accomunate da un contesto valoriale e religioso unitario, alla famiglia mononucleare, sempre più piccola, sempre più eterogenea nella sua composizione, nei suoi sistemi di valori, povera di figure di riferimento educativo, produce significative ripercussioni nella vita di bambini e bambine, ragazzi e ragazze
“Familismo amorale” • Il familismo riconosce regole e principi morali validi soltanto all’interno del proprio nucleo, è “a-morale” perché manca di un ethos pubblico e comunitario • Paradigmatico della realtà di oggi • (disaffezione ai luoghi/modi della partecipazione sociale, caduta della solidarietà spontanea, chiusura nel proprio guscio, indifferenza verso l’ambiente, la politica, la vita emotiva…)
PERDITA DEL SENSO DI COMUNITA’
Il rapporto con le nuove tecnologie
Il rapporto con le nuove tecnologie
Il rapporto con le nuove tecnologie
Avril Lavigne > (2007) > Girlfriend Hey hey dico a te non mi piace la tua ragazza per niente, per niente penso che tu abbia bisogno di una nuova ragazza hey dico a te io potrei essere la tua ragazza hey dico a te so che ti piaccio non c'è altra soluzione so che non è un segreto hey dico a te voglio essere la tua ragazza lei è una qualunque puoi fare di meglio penso che dovremmo stare assieme adesso ed è quello di cui tutti stanno parlando sei così bello, voglio che tu sia mio sei così delizioso, penso a te tutto il tempo sei come una droga per me, sei cosciente di quel che posso fare per farti sentire bene? sentire bene, sentire bene perchè lei è una qualunque puoi fare di meglio penso che dovremmo stare assieme adesso ed è quello di cui tutti stanno parlando non far finta di no, penso che sai che sono dannatamente preziosa e diamine, sono una fottuta principessa posso dire che anche io ti piaccio e tu sai che ho ragione, che ho ragione. . riesco a vedere il modo in cui mi guardi e anche quando scosti lo sguardo so che stai pensando a me so che parli di me tutto il tempo sempre, sempre quindi vieni qui e dimmi cosa vuoi sentire meglio ancora se fai scomparire la tua ragazza non voglio sentirti dire il suo nome mai più oh in un secondo sarai avvolto attorno al mio dito perchè io posso, io posso fare di meglio non c'è nessun'altra, quando lo annunceremo? lei è così stupida, a cosa diavolo stai pensando? oh in un secondo sarai avvolto attorno al mio dito perchè io posso, io posso fare di meglio non c'è nessun'altra, quando lo annunceremo? lei è così stupida, a cosa diavolo stai pensando
Questione integrazione
Problemi scolastici
Regole chiare e condivise con tutti Ma anche regole fatte rispettare da tutti Fare una legge e non farla rispettare equivale ad autorizzare la cosa che si vuole proibire. 'Cardinale Richelieu'
Note disciplinari Scuola media Classi e n° alunni Tipologia Note PRIME Disturbo Scorrettezza SECONDE TERZE TOTALE 166 150 163 479 Note personali 61 70 59 190 Note Piccolo Gruppo 43 26 34 103 Note Classe 8 10 22 40 112 66 115 293 Totale Classi e n° alunni Tipologia Note PRIME Inadempienza didattiche dimenticanze SECONDE TERZE TOTALE 166 150 163 479 Note personali 126 128 77 331 Note Piccolo Gruppo 68 86 95 249 Note Classe 0 0 194 214 172 580 Totale Sono state emanate 958 note disciplinari in un anno e 9 sospensioni Le tipologie che ne raccolgono maggiormente sono quelle dell’ Inadempienza didattiche e dimenticanze , disturbo e scorrettezza
Note disciplinari Scuola superiore Classi e n° alunni Tipologia Note PRIME SECONDE TERZE QUARTE QUINTE TOT. 49 62 56 43 52 262 PRIME SECONDE TERZE QUARTE QUINTE TOT. Note personali 128 47 54 9 7 245 Note Piccolo Gruppo 46 26 17 4 2 95 Le annotazioni relative ai ritardi senza per 23 12 5 10 2 52 SECONDE TERZE QUARTE QUINTE TOT. 2 2 52 25 15 622 Disturbo Scorrettezza Sospensione Personali- piccolo gruppo classe Totale PRIME 24 331 19 168 5 83
PROBLEMI SCOLASTICI DELL’APPRENDIMENTO (N° Debiti Formativi) Respinti Alunni con lievi difficoltà 1 DF Alunni con medie difficoltà 2 DF Alunni con gravi difficoltà >2 D F Classi N* alunni Prime 95 17 17, 9% 10 10, 5% 13 13, 6% 21 22, 1% Seconde 90 6 6, 6% 11 12, 2% 13 14, 4% 28 31, 1% Terze 84 5 5, 9% 13 15, 0% 16 19, 0% 14 16, 6% Quarte 66 0 0% 14 21, 2% 10 15, 1% 7 10, 6% Classi N* alunni Prime 71 15 21, 1% 12 Seconde 61 12 19, 6% Terze 67 9 Quarte 52 5 Alunni con medie difficoltà 2 DF Alunni con gravi difficoltà >2 D F 16, 9% 11 15, 4% 15 21, 1% 13 21, 3% 7 11, 4% 10 16, 3% 13, 4% 0* 0% 9, 6% 6 11, 5% 15 28, 8% 13 25% Respinti Alunni con lievi difficoltà 1 DF
PERCEZIONE DEI DOCENTI
CIO’ CHE COMPETE AL DOCENTE
1° QUESTIONE IL RUOLO DEL DOCENTE L’insegnante di qualità oggi
L’insegnante di qualità oggi Abilità di 1°livello 1 Comunicare 2 Affrontare i problemi e decidere 3 Autocontrollarsi FLESSIBILITA’ Abilità di 3 livello 1 Insegnare 2 Condurre la classe 3 Risolvere i problemi emotivi e socio cognitivi dell’allievo 4 Garantire l’integrazione dell’allievo con disabilita d’apprendimento… FLESSIBILITA’ Abilità di 2 livello Programmare i contenuti e il tempo in aula FLESSIBILITA’
2° QUESTIONE La relazione educativa : il rapporto tra docente e alunni all’interno di un sistema relazionale complesso
3° QUESTIONE Clima di classe e stili d’insegnamento
il clima di classe va costruito e dotato di significati condivisi riconoscimento reciproco autorevolezza esperienze di metodo cooperativi. ATTEGGIAMENTI SCORAGGIANTI ascolto non efficace concentrarsi sugli aspetti negativi minacciare non coinvolgimento a livello affettivo enfasi sulla competizione e i confronti umiliare ATTEGGIAMENTI INCORAGGIANTI ascolto efficace concentrarsi sugli aspetti positivi accettare coinvolgimento affettivo enfasi sulla cooperazione stimolare
4° QUESTIONE La gestione del gruppo classe
Che cos’è un gruppo?
I FENOMENI DELLA VITA DI UN GRUPPO Il fenomeno dell’ appartenenza Il fenomeno dei valori Il fenomeno Dell’influenza Il fenomeno della Gestione delle tensioni del conflitto È data dal grado di soddisfazione delle aspirazioni, dei bisogni che la persona presume di ottenere. La persona decide di “appartenere “al G fintanto che questo le permette di “esistere” secondo il suo essere ed il suo “agire essenziale”. Ogni G possiede un proprio sistema di valori, ovvero una gerarchia comune per ciò che è essenziale (ciò che sostanzialmente il G promuove e difende). I valori sono legati alle aspirazioni e ai bisogni dei singoli membri. È influente ogni persona che risponde a bisogni e aspirazioni di: Il G nel suo insieme; Una parte del G; Sia di qs o di ql persona quando una persona è influenzata da un’altra, qs tende a darle in cambio FIDUCIA e POTERE, che saranno conservati nella misura in cui il G verrà soddisfatto nelle proprie aspirazioni e nei propri bisogni Anche per fenomeno, l’origine è da legare ai bisogni e alle aspirazioni se il G è soffocato in un’aspirazione ne consegue una tensione tra G e membro stessa cosa nel caso di un bisogno non (sufficientemente) tenuto in considerazion E’ molto importante prendere sul serio le tensioni, inevitabili anche in un G a forte coesione, invece di negarle o minimizzarl Qs può evitare che degenerino in conflitti.
Weber nei suoi studi ha analizzato i vari approcci che sono utilizzati e li ha classificati in otto categorie : L' approccio autoritario vede la gestione della classe come il processo di controllo del comportamento degli studenti. II ruolo dell'insegnante è quello di stabilire e mantenere l'ordine della classe. L'enfasi è sul preservare l'ordine e il controllo sull'uso della disciplina. Disciplina e gestione della classe tendono a essere sino nimi. L'approccio intimidatorio vede la gestione della classe come il processo di controllo del comportamento degli studenti. Un assunto di base è che la condotta dello studente è meglio controllata attraverso l'uso di comportamenti intimidatori da parte dell'insegnante: sarcasmo, messa in ridicolo, coercizione, minacce, forza e disapprovazione, richiesta di controllo da parte di un alunno sul comportamento dell’intera classe…. . Il ruolo dell'insegnante è quello di costringere lo studente a comportarsi come l'insegnante desidera per timore delle conseguenze L'approccio permissivo. Il ruolo dell'insegnante è quello di massimizzare la libertà dello studente per consentire loro di sentirsi liberi di fare quello che vogliono, dove e quando vogliono. L'approccio libro di cucina o `borsa dei trucchi' non ha una base teorica o psico logica benconcettualizzata. Al contrario, consiste di una combinazione di superstizioni, di folklore e di buon senso presentata come insieme di prescrizioni che l'insegnante deve seguire religiosamente. Questo approccio viene presentato in modo semplicistico come una lista di cose da fare e di cose da non fare in relazione a varie situazioni problema. Il ruolo dell'insegnante è semplicemente quello di , seguire le ricette'. L'approccio istruzionale si basa sulla premessa che l'istruzione programmata ed eseguita con cura previene la maggior parte dei problemi di comportamento degli studenti e risolve quelli non previsti. Il ruolo dell'insegnante è quello di programmare e realizzare `buone' lezioni, motivanti, appropriate ai bisogni e agli interessi degli studenti. L approccio modificazione del comportamento vede la gestione della classe come il processo di modificazione de l comportamento dello studente. Il ruolo dell'insegnante è quello di rafforzare il comportamento desiderabile dello studente e di eliminare quello indesiderabile, attraverso l'applicazione dei principi derivati dalle teorie del rinforzo. L'approccio del clima positivo di classe vede la gestione della classe come il processo di creazione di un clima socioemotivo positivo. Un assunto è che l'apprendimento è massimizzato in un clima di classe positivo che, a sua volta, è prodotto da relazioni interpersonali positive fra insegnante e allievi e fra allievi. Un altro assunto è che l'insegnante è l'attore chiave di queste relazioni. II ruolo dell'insegnante è quindi quello di sviluppare un clima socioemotivo di classe positivo attraverso la creazione di buone relazioni interpersonali. L'approccio processi di gruppo vede la classe come un sistema sociale in cui i processi di gruppo assumono una grande importanza. Un assunto di base è che l'istruzione ha luogo in un contesto di gruppo e quindi che la natura e il comportamento del gruppo classe hanno un effetto significativo sull'apprendimento, anche se l'apprendimento viene visto come un processo individuale. Il ruolo dell'insegnante è quello di rafforzare lo sviluppo e il funzionamento di un efficace gruppo classe. (I vari approcci alla gestione della classe. Weber 1990
5° QUESTIONE IL LAVORO CON IL CONSIGLIO DI CLASSE
Esiste davverro un gruppo di lavoro ?
6° PROBLEMA L’ORGANIZAZZIONE DEL LAVORO E LA STRUTTURA
BENESSERE AZIENDALE Il miglioramento della salute dei dipendenti viene considerato un obiettivo positivo, non solo in termini economici, grazie alla riduzione dell’assenteismo, ma anche in termini di creazione di un luogo di lavoro piacevole e produttivo a cui quale il personale è lieto di recarsi. Particolare attenzione deve essere dedicata anche nel capire gli indicatori di benessere malessere dell’organizzazione lavorativa.
7° QUESTIONE LA SOLITUDINE DEL DOCENTE NON OBBLIGO DI FORMARSI
SESTA CONSIDERAZIONE
PROBLEMA DI SISTEMA E STRUTTURALE
SISTEMA GRUPPO CLASSE FAMIGLIE ALUNNI FAMIGLIE ALUNNNI FAMIGLIE ALUNNI GRUPPO CLASSE VITTIME BULLO ASTANTI ALTRI ALUNNI CONSIGLIO DI CLASSE DOCENTI DIRIGENTE SCOLASTICO COLLEGIO DOCENTI PERSONALE NON DOCENTE
SISTEMA SCUOLA FAMIGLIE ALUNNI COLLABORATORI ESTERNI MINISTERO PLESSI E CLASSI (ALUNNI E DOCENTI) DIRIGENTE SCOLASTICO COLLEGIO DOCENTI CONSIGLI DI CLASSE PERSONALE NON DOCENTE REVISORI DEI CONTI UFF. SCOLASTICO REGIONALE Uff Scolastico Provinciale SINDACATI
FATTORI CULTURALE E STRUTTURALI VIOLENZA DIRETTA immediatamente visibile e concretamente sperimentata dagli attori. La violenza diretta però non sussiste da sola. Dietro di essa possiamo riconoscere due radici. VIOLENZA CULTURALE vale a dire l’insieme di valori, credenze, atteggiamenti condivisi che sostiene e giustifica la violenza diretta tanto da legittimarla e da renderla, all’estremo, addirittura indistinguibile dalla normalità. Nel bullismo è la cultura delle prepotenze, di cui il bullo non è il solo portatore né l’unico responsabile ALLE RADICI DI UN CONFLITTO CI SONO FATTORI CULTURALI E STRUTTURALI VIOLENZA STRUTTURALE data dalle condizioni oggettive nelle quali le relazioni si intrecciano e si svolgono. Nel caso del bullismo risiede nella strutturazione del contesto scolastico per come è disegnata dalle normative statali e regionali e dai regolamenti dei singoli istituti
LA SCUOLA “ORDINARIA” E IL MODELLO CHANCE A CONFRONTO LA SCUOLA “ORDINARIA” IL PROGETTO CHANCE DIFFERENZE STRUTTURALI Il tempo è impiegato soprattutto con lezioni teoriche. Il tempo è impiegato in gran parte con attività di laboratorio. Gli spazi della scuola sono abbastanza anonimi. Gli spazi della scuola vengono pensati e abbelliti da tutti coloro che ci vivono. I programmi sono fissati dal Ministero. I programmi sono flessibili secondo le competenze e gli interessi dei ragazzi. Gli insegnanti vengono assegnati. Gli insegnanti scelgono di lavorare con questi ragazzi e con queste metodologie. Gli insegnanti hanno un percorso formativo psicopedagogico variabile secondo la sensibilità di ognuno. In ambito psicopedagogico, gli insegnanti condividono nel corso dell’anno un percorso formativo fatto di corsi, seminari, incontri con esterni. Il docente è solo in classe. Le lezioni si svolgono sempre in compresenza. Gli insegnanti svolgono solo la loro materia. Gli insegnanti possono insegnare anche più di una materia, purché la conoscano a sufficienza.
LA SCUOLA “ORDINARIA” E IL MODELLO CHANCE A CONFRONTO LA SCUOLA “ORDINARIA” IL PROGETTO CHANCE DIFFERENZE STRUTTURALI Il succedersi dei momenti è affidato alla routine e alla consuetudine. Il succedersi dei momenti è segnato da riti costruiti secondo una intenzionalità educativa. I ragazzi parlano della classe durante le assemblee di classe a loro riservate. I ragazzi parlano della classe, tra loro e con gli adulti, per un’ora alla settimana che fa parte del normale orario scolastico. Gli insegnanti si confrontano nei consigli di classe, alcune volte durante l’anno. Gli insegnanti si confrontano ogni settimana, in un tempo che è previsto nel loro orario di lavoro. Un insegnante disponibile a lavorare con ragazzi in difficoltà può sentirsi solo e schiacciato dalla responsabilità. Gli insegnanti lavorano in équipe ed hanno la costante consulenza di uno psicologo per aiutarli a sostenere situazioni di difficoltà. Gli insegnanti sono gli unici adulti con un ruolo educativo riconosciuto. Il compito educativo è affidato agli insegnanti, ai bidelli, ai “genitori sociali” (quasi sempre “mamme” che affiancano il percorso di crescita dei ragazzi). Il contatto con i servizi sociali e sanitari è sporadico e risevato a casi di particolare gravità. Il rapporto con i servizi sociali e sanitari è di collaborazione costante. Dell’équipe fa parte un educatore, l’assistente sociale e lo psicologo già citato.
LA SCUOLA “ORDINARIA” E IL MODELLO CHANCE A CONFRONTO LA SCUOLA “ORDINARIA” IL PROGETTO CHANCE DIFFERENZE CULTURALI Coloro che insegnano e che apprendono tendono a relazionarsi in base ai loro ruoli di insegnante e studente. Coloro che insegnano e che apprendono tendono a relazionarsi come persone, adulti e adolescenti. Prima vengono le conoscenze, poi la loro applicazione. Al primo posto ci sono le competenze vive, quindi si insegnano le conoscenze necessarie. Gli insegnanti hanno approcci diversi agli aspetti educativi del loro lavoro. Gli insegnanti sono tutti impegnati nella formazione globale dei loro studenti. I ragazzi si iscrivono a scuola per dovere e non sanno bene a che cosa vanno incontro. I ragazzi si iscrivono a scuola sulla base di un patto che loro conoscono, condividono e firmano. Il rapporto con le famiglie “difficili” è fatto di distanza, diffidenza e reciproca accusa. Nel rapporto con le famiglie “difficili” viene ricercata l’alleanza educativa. Di fronte alle prepotenze, può succedere che l’insegnante non si accorga di niente o non dica niente. Di fronte alle prepotenze, tutti gli insegnanti intervengono tempestivamente.
SETTIMA CONSIDERAZIONE
QUANTO È DIFFUSO IL BULLISMO?
I DATI NAZIONALI CAMPIONE NAZIONALE ITALIANO Indice di presenza reale Primarie Secondarie 1° Secondarie 2° VITTIME 40% 26% 19% BULLI 27% 20% 17%
Associazione Familiarmente (TO) In collaborazione con: Procura della Repubblica presso il Tribunale di Torino Asl 4 e Circoscrizione 6 e 7 di Torino “Reti di sicurezza” Contro la violenza e per la legalità TORINO
RICERCA DI TORINO RICERCA TORINO SOMMINISTRAZIONE MAGGIO 2006 ELABORAZIONE SETTEMBRE 2006 IL CAMPIONE Alunni di scuola primaria = 1764 Alunni di scuola secondaria di primo grado = 546 Totale = 2310 alunni Docenti di scuola primaria e secondaria di primo grado in totale = 646 docenti SCUOLE DI 2 CIRCOSCRIZIONI di Torino 25 SCUOLE PRIMARIE 7 SCUOLE SECONDARIE DI PRIMO GRADO
INDICE PRESENZA REALE INDICE DI PRESENZA REALE DELBULLISMO FENOMENO NAZIONALE Primaria TORINO Primaria NAZIONALE Secondaria 1° grado TORINO Secondaria 1° grado Esterni/astanti 53, 2% 65, 6% Bulli 3, 0% 6, 8% Vittime 34, 0% 22, 0% Vittime bullo 9, 8% 5, 7% Total -- 100, 0% Bulli* IPR 27% 12, 8% 20% 12, 5% Vittime* IPR 40% 43, 8% 26% 27, 7%
PATTO per la scuola “SBULLOUNIAMOCI: UN PROGETTO TERRITORIALE” Marco Maggi, Consulente educativo formatore
RICERCA ALUNNI IL CAMPIONE 1242 alunni delle scuole secondarie di primo grado. Di questi, 668 sono maschi e 565 sono femmine Le scuole interessate dalla ricerca sono 7, per un totale di 57 classi.
LA RICERCA ALUNNI I RISULTATI PRESENZA REALE BULLISMO NELLA SCUOLA DELL’UNIONE TERRE D’ARGINE Secondarie di primo grado Nazionale Italiano UTA VITTIME 26% BULLI 20% VITTIME 28, 6% BULLI 10, 4%
LA RICERCA ALUNNI Percentuali sul campione totale Esterni/astanti Complessivo MASCHI FEMMINE PRIMA SECONDA TERZA NAZIONALITA’ ITALIANA NAZIONALITA’ STRANIERA 66, 9 63, 2 71, 2 67, 9 69, 1 63, 6 68, 6 56, 5 4, 4 6, 6 1, 9 2, 4 3, 1 7, 7 4, 6 4, 1 22, 6 22, 0 23, 4 24, 3 22, 7 21, 1 21, 6 27, 9 6, 0 8, 2 3, 5 5, 4 5, 2 7, 5 5, 1 11, 6 100, 0 100, 0 Bulli* IPR 10, 4 14, 8 5, 4 7, 8 8, 3 15, 2 9, 7 15, 7 Vittime* IPR 28, 6 30, 2 26, 9 29, 7 27, 9 28, 6 26, 7 39, 5 Bulli Vittime bullo Totale
ASSESSORATO ALL’ISTRUZIONE FORMAZIONE PROFESSIONALE E EDILIZIA SCOLASTICA BULLISMO in Provincia di Brescia _____________________________________ INDAGINE TRA GLI STUDENTI 16 aprile 2007 dott. ssa Paola Cattenati dott. ssa Luisa Azzini
Campione Scuola femmine maschi totale ELEMENTARI 2912 2768 5680 MEDIE 9512 8800 18312 SUPERIORI 2231 2689 4920 CFP 621 138 759 totale 15276 14395 29671
Evoluzione del bullismo
Confronto bullismo maschi e femmine
OTTAVA CONSIDERAZIONE
COME INTERVENIRE? QUALI COSTI?
Investire seriamente nella prevenzione
“Fare prevenzione significa , nei nostri territori, far diventare il disagio risorsa per costruire una qualità della vita migliore per tutti. Significa educare, o meglio ripensare l’educazione e le strutture educative alla luce dei bisogni sempre nuovi che i giovani e la società in cui viviamo ci pongono. Significa progettare : non limitarsi a singole azioni una tantum sulla scia di momenti di allarmismo , di emotività e di paura, ma lavorare perché crescano continuità iniziative per e con i giovani. Fare prevenzione significa promuovere opportunità di crescita per i ragazzi, offrire positive risorse per la formazione , per il lavoro , per il tempo libero. Fare prevenzione , infine , significa investire sui giovani come cittadini, perché acquisiscono sempre di più il senso di essere protagonisti della realtà in cui vivono”. Don Luigi Ciotti
Comparazione costi Tipologia Costo/retta Giornaliera e/o incontro Costo annuo Min 40 € - Max 75€ 14. 600 € – 27. 375 € 310 € mensili 3720 € Min 37 € - Max 40€ 13. 500 € – 10. 000 € 1 Tossicodipendente COD 80 € 28. 800 € 1 Detenuto 125 € 45. 000 € Min 50€ - Max 80€ 2000 -3000 € 1 Minore comunità alloggio 1 Minore affido 1 Tossicodipendente CT residenziale 1 Persona che è in psicoterapia 1 Soggetto in un progetto di prevenzione 40 €-100 €
Ripartizione fondi per Ufficio Scolastico Regionale destinati alle iniziative per la prevenzione e la lotta al bullismo nelle scuole Esercizio Finanziario 2007 UFFICI SCOLASTICI REGIONALI Abruzzo Basilicata Calabria Campania Emilia Romagna Friuli-Venezia-Giulia Lazio Liguria Lombardia Marche Molise Piemonte Puglia Sardegna Sicilia Toscana Umbria Veneto Totale Euro ASSEGNAZIONE 54. 727 38. 931 84. 657 210. 482 104. 431 44. 439 157. 598 50. 569 211. 075 57. 469 29. 294 108. 135 145. 469 65. 731 176. 437 96. 807 40. 213 123. 536 1. 800. 000
LA PREVENZIONE E’ LO 0, 6% DEL BILANCIO COMPLESSIVO DEL COMUNE DI CODOGNO
I LIVELLI D’INTERVENTO SUL BULLISMO CON IL SINGOLO CON IL GRUPPO CLASSE CON LA COMUNITÀ SCOLASTICA CON LA COMUNITÀ LOCALE
I LIVELLI D’INTERVENTO SUL BULLISMO IL SINGOLO la vittima: il bullo: sostegno individuale e supporto in classe approccio morale approccio legale approccio umanistico IL GRUPPO CLASSE Approccio curricolare Potenziamento delle abilità sociali Promozione della cooperazione Operatore amico Consulenza dei pari Mediazione del conflitto tra i pari LA COMUNITÀ SCOLASTICA elaborazione di una programmazione scolastica contro le prepotenze cooperazione tra scuola e famiglia LA COMUNITÀ LOCALE intervento a livello di comunità in un’ottica di psicologia di comunità – ricerca azione – lavoro di rete
Scuola Genitori Gruppo classe Per. non docente Comunità Alunni Insegnanti Dirigenti
NONA CONSIDERAZIONE
Problema adulti Siamo adulti significativi e credibili?
“L’educatore non deve essere un genio morale per educare grandi caratteri; deve essere un uomo vivo e integro, che comunica in maniera diretta con gli altri uomini; la sua vitalità si irradia su di loro e li influenza nella maniera più forte e più pura proprio quando egli non pensa di volerli influenzare. ” di Martin BUBER in” Le parole di un incontro” Ed. Città Nuova”
DECIMA CONSIDERAZIONE
“Voi affermate che è difficile stare coi fanciulli. Avete ragione. Ma poi aggiungete : perché bisogna mettersi al loro livello, abbassarsi, curvarsi, piegarsi, farsi piccoli. Ebbene, in questo avete torto. Non sta qui la fatica maggiore, ma piuttosto nel dovere di elevarsi all’altezza dei loro sentimenti. Sta nell’impegno di distendersi, allungarsi, alzarsi in punta di piedi, per non ferirli. ” Janus Korczack
Quando uno comincia da zero, quando uno comincia a mani vuote, ma pulite, quando uno in principio ha in mente di costruire un mondo, comincia prima di tutto da sé e dalla fede che ha dentro. Dalla forza che ha dentro e dalla volontà di costruire Prima di tutto c’è il sogno che ha dentro. Poi la mente comincia a cercare un modo. I suoi occhi si guardano intorno, nel mondo, il mondo, la sua vastità e i suoi boschi, il mondo, la sua terra fertile, il mondo, i suoi fiumi. I suoi occhi ci vedono la materia che userà per costruire, ma anche le difficoltà, gli ostacoli. La mano cerca gli strumenti che servono a tagliare il legno, a dissodare il terreno, a imbrigliare la forza dell’acqua. Poi la mano cerca altre mani che lo aiutino, una comunità di mani che lo aiutino. Così il sogno diventa il sogno non di un uomo solo, ma il sogno di una comunità. Non soltanto il mio sogno, ma il nostro sogno. Non soltanto il mio mondo, ma il tuo mondo e il mio mondo. che appartiene a tutte le mani che ci lavorano. Hughes (Blues e poesie)
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