Lo sviluppo della forza nellet giovanile INTRODUZIONE Secondo

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 Lo sviluppo della forza nell'età giovanile

Lo sviluppo della forza nell'età giovanile

INTRODUZIONE Secondo recenti statistiche oltre il 50% degli scolari presenta delle alterazioni posturali e

INTRODUZIONE Secondo recenti statistiche oltre il 50% degli scolari presenta delle alterazioni posturali e eccessi di peso. L’educazione fisica nelle scuole non è in grado di compensare la mancanza di movimento. L’attività motoria viene demandata maggiormente alle società sportive. Le società sportive spesso sono concentrate sull’insegnamento dei gesti tecnici legati alla disciplina e non alla crescita muscolare armonica dell’allievo. DA WEINEK”L’ALLEN AMENTO OTTIMALE”

Nel periodo infantile ( 6 -10 anni) si è in una fase di accrescimento

Nel periodo infantile ( 6 -10 anni) si è in una fase di accrescimento dell’apparato locomotore. I bambini di questo periodo reagiscono bene agli stimoli di forza, questo però non deve essere sfruttato al migliorameto momentaneo della prestazione bensì al miglioramento delle basi necessarie utili allo sviluppo.

Un allenamento specifico, che preveda solo forme di carico un particolare sport produce un

Un allenamento specifico, che preveda solo forme di carico un particolare sport produce un carico unilaterale. Occorre evitare squilibri nello sviluppo della muscolatura.

Molti bambini e adolescenti, spesso non realizzano le proprie capacità potenziali di prestazione sportiva

Molti bambini e adolescenti, spesso non realizzano le proprie capacità potenziali di prestazione sportiva solo perchè gli stimoli di sviluppo del loro apparato motorio e di sostegno applicati durante I processi di crescita sono stati insufficienti o eccesivamente unilaterali.

TEST DI KRAUSS WEBBER DIRETTO AD ANALIZZARE LA FUNZIONALITA’ DELLA MUSCOLATURA DEL TRONCO

TEST DI KRAUSS WEBBER DIRETTO AD ANALIZZARE LA FUNZIONALITA’ DELLA MUSCOLATURA DEL TRONCO

PER RIASSUMERE Si può quindi affermare che un allenamento della forza nell’età infantile e

PER RIASSUMERE Si può quindi affermare che un allenamento della forza nell’età infantile e nella adolescenza serva sia per migliorare le qualità tecniche sia per la profilassi posturale e per la prevenzione dei traumi.

RISCHI NELL’ALLENAMENTO DELLA FORZA DI BAMBINI E ADOLESCENTI Nello sviluppo della forza, occorre fare

RISCHI NELL’ALLENAMENTO DELLA FORZA DI BAMBINI E ADOLESCENTI Nello sviluppo della forza, occorre fare attenzione alle particolarità dell’organismo in via di accrescimento, a causa della scarsa quantità di calcio la struttura ossea dei giovani atleti è più elastica ma meno resistente alla pressione e ai piegamenti. La capacità di carico sarà quindi ridotta.

NOTE GENERALI Nella scelta degli attrezzi si deve tener conto della scarsa capacità di

NOTE GENERALI Nella scelta degli attrezzi si deve tener conto della scarsa capacità di carico del tessuto osteo cartilagineo. Nell’ esecuzione degli esercizi di forza occorre evitare sollecitazioni errate della colonna Se utilizzati con costanza anche esercizi a misura di bambino possono causare dei rischi Gli esercizi con un compagno sono divertenti ma con soggetti in accrescimenti questi esercizi potrebbero creare problemi Anche l’allenamento infantile orientato all’alto livello le capacità di forza richieste sono notevoli L’apparato locomotore del bambino affronta meglio le richieste di lavoro fisico se ben preparato Per ridurre gli infortuni occorrono allenamenti non troppo lunghi e accuratamente controllati Se occorre aumentare il carico lo si deve fare attraverso l’aumento delle ripetizioni o non dell’intensità

Nei giovani talenti sportivi che aspirano a diventare dei professionisti si devono formare precocemente

Nei giovani talenti sportivi che aspirano a diventare dei professionisti si devono formare precocemente quei presupposti, legati allo sviluppo della forza che ne salvaguardano l’apparato locomotore Non è giusto affermare che un aumento delle attività di forza nei giovani porta ad un logorio precoce delle strutture ossee e cartilaginee occorre svolgere un lavoro adeguato in ogni fase Il principio del carico progressivo deve essere la stella polare, l’aumento del carico di allenamento deve essere assimilato positivamente La massa muscolare, e , quindi la forza aumentano con l’età. Occorre tenerne conto per valutare il livello dei sovraccarichi. (Klumper, Berger, Hauptmann, Fach)

METODI E CONTENUTI NELL’ALLENAMENTO DELLA FORZA NELLE VARIE FASCE DELL’ETA’ INFANTILE Età prescolare Nell’età

METODI E CONTENUTI NELL’ALLENAMENTO DELLA FORZA NELLE VARIE FASCE DELL’ETA’ INFANTILE Età prescolare Nell’età prescolare non è opportuno un allenamento della forza in senso stretto, ma utilizzare il normale desiderio del bambino a muoversi. In questa età si devono utilizzare attività nelle quali si devono superare ostacoli creando spazi di gioco dove vi siano piramidi di corde, attrezzi per arrampicarsi, appendersi, tirare, spingere ecc

Prima età scolare Si predilige un’ attività motoria in forma ludica armonica ma sempre

Prima età scolare Si predilige un’ attività motoria in forma ludica armonica ma sempre bilaterale. L’allenamento deve essere sempre in forma dinamica per il semplice motivo che il sistema anaerobico è scarsamente sviluppato, per cui sono poco adatti lavori muscolari in forma statica. In primo luogo deve essere esercitata la forza rapida. In questa età possono essere esercitati in modo eccellente i muscoli del dorso e dell’addome. In una palestra deve essere massiccia la presenza di piccoli e grandi attrezzi per costruire dei circuiti motivanti e avventurosi per realizzare un buon condizionamento fisico.

LA SECONDA ETA’ SCOLARE Nella seconda età scolare che termina con l’inizio della pubertà

LA SECONDA ETA’ SCOLARE Nella seconda età scolare che termina con l’inizio della pubertà nelle femmine (11 -12 anni) e nei maschi tra i 13 e i 14 anni il rafforzamento generale e multilaterale dei principali gruppi muscolari viene ulteriormente incrementato attraverso esercizi a carico naturale, oppure con esercizi piccoli sovraccarichi. Esercizi diretti al rafforzamento della muscolatura dorsale addominale e dei muscoli estensori degli arti superiori (trapezio deltoide gran dorsale…) Esercizi diretti al miglioramento della forza di appoggio degli arti superiori (carriola, verticali al muro, palleggio cambiando di mano anche da supini) Si possono inoltre aumentare le esercitazioni di salto Le esercitazioni dovrebbero essere ludiche , ma nei giochi si inseriscono obiettivi precisi come l’incremento della forza della muscolatura tibio astragalica e degli adduttori Saltelli tra gli ostacoli alti (40 cm) e bassi (10 cm) Gara di staffetta a saltelli piè pari Salti su e giù dai gradini Conduzione di una palla tra i piedi o con le mani (con rimbalzo o con palleggio sulla testa) ecc……….

MIGLIORAMENTO DELLA FORZA DI LANCIO CITO DUE GIOCHI SEMPLICI DA ESEGUIRE O ALL’APERTO O

MIGLIORAMENTO DELLA FORZA DI LANCIO CITO DUE GIOCHI SEMPLICI DA ESEGUIRE O ALL’APERTO O IN PALESTRA Due squadre campo da basket Si lancia la palla(pallamano una mano da basket o volley due mani) nel campo avversario senza superare la metà se la palla supera la linea di fondo senza rimbalzo si guadagna un punto si deve intercettare la palla e rilanciarla ecc… Nel secondo si pone una palla medica da un kg a metà campo con il lancio dei palloni si cerca di spostare la palla nel campo avversario la distanza delle squadre dalla palla varia dai 3 ai 6 metri.

ALLENAMENTO DELLA FORZA NELL’ADOLESCENZA La pubertà si divide in prima e seconda fase senza

ALLENAMENTO DELLA FORZA NELL’ADOLESCENZA La pubertà si divide in prima e seconda fase senza soluzione di continuità. Nella prima troviamo una crescita in lunghezza che provoca una temporanea disarmonia delle proporzioni corporee, i rapporti tra le leve articolari sono sempre sfavorevoli in rapporto al reale potenziale muscolare. Inoltre a causa dell’azione dell’ormone sessuale le cartilagini articolari subiscono una trasformazione per cui diminuiscono la capacità meccanica di carico, in questa fase carichi errati possono provocare traumi!!! Grazie all’aumento massiccio di testosterone , l’allenabilità della forza sale in modo massiccio. In questa età si migliora l’allenabilità delle estremità gambe e braccia.

Oltre alla stimolazione della forza generale che prevede allenamenti in circuito (esercizi di salto,

Oltre alla stimolazione della forza generale che prevede allenamenti in circuito (esercizi di salto, giochi di lotta) esercizi ginnici con e senza attrezzi(palle mediche, corde ecc) si può iniziare a introdurre esercizi di forza speciale con combinazioni di esercizi tecnico-condizionali (esercizi che combinino capacità tecniche con quelle organiche muscolari) specifici.

ADOLESCENZA 13 -14 anni femmine dai 16 ai 18 maschi Nell’adolescenza troviamo la crescita

ADOLESCENZA 13 -14 anni femmine dai 16 ai 18 maschi Nell’adolescenza troviamo la crescita in larghezza le proporzioni del corpo ritornano armoniche. Grazie alla stabilizzazione del sistema scheletrico in questa età si possono utilizzare metodi utilizzati con gli adulti Considerando che esiste una buona capacità anaerobica è possibile utilizzare esercizi che provocano affaticamento locale(SEMPRE CON CAUTELA)

PRINCIPI METODOLOGICI PER LA PARASSI DELL’ALLENAMENTO 1. Nell’allenamento della forza con i bambini e

PRINCIPI METODOLOGICI PER LA PARASSI DELL’ALLENAMENTO 1. Nell’allenamento della forza con i bambini e gli adolescenti il principio che domina è la formazione globale senza rischi 2. Dall’età infantile all’adolescenza, lo stimolo della forza dovrebbe servire alla formazione armonica del corpo 3. A causa dello stretto rapporto tra forza e abilità motorie, per poter raggiungere le massime prestazioni è inevitabile che si sviluppi la forza 4. In età infantile si realizza in forma ludica, un allenamento integrativo si inserisce per evitare squilibri muscolari. Le capacità di forza si sviluppano solo in funzione dell’esecuzione del gesto tecnico dello sport svolto 5. In età infantile a causa del livello basso di testosterone un allenamento di forza massima è inefficace 6. Nel bambino è necessario concentrarsi sullo sviluppo della muscolatura portante 7. Gli stimoli della forza devono sempre essere multilaterali 8. In queste età i tempi di recupero devono essere sempre adeguati e devono essere maggiori di quelli degli adulti

FINO AI 20 ANNI STIMOLIAMO DOPO I 20 ANNI ALLENIAMO

FINO AI 20 ANNI STIMOLIAMO DOPO I 20 ANNI ALLENIAMO

PAUSA

PAUSA

MODULO 12 PREPARAZIONE FISICA “Metodiche complementari per l’ottimizzazione funzionale della forza”

MODULO 12 PREPARAZIONE FISICA “Metodiche complementari per l’ottimizzazione funzionale della forza”

Il movimento sportivo si identifica nell’azione determinata da spinte che si trasmettono allo scopo

Il movimento sportivo si identifica nell’azione determinata da spinte che si trasmettono allo scopo di muovere i segmenti corporei. La tenuta funzionale dell’asse corporeo costituisce la salvaguardia della qualità nella trasmissione delle spinte e quindi dell’efficacia del movimento che ne deriva.

Il potenziamento muscolare funzionale attraverso la destabilizzazione dei punti di appoggio delle spinte L’esercitazione

Il potenziamento muscolare funzionale attraverso la destabilizzazione dei punti di appoggio delle spinte L’esercitazione cosiddetta propriocettiva L’esercitazione in condizioni di appoggio destabilizzato Le esercitazioni ai cavi

La forza: presupposti metodologici ed obiettivi L’asse corporeo Potenziamento della parete addominale Il potenziamento

La forza: presupposti metodologici ed obiettivi L’asse corporeo Potenziamento della parete addominale Il potenziamento in fase espiratoria L’esercizio di crunch Il potenziamento partendo da posizione iperestesa Il potenziamento addominale attraverso ausili esecutivi

Dai principi fondamentali della preparazione fisica con i giovani e dalle priorità metodologiche la

Dai principi fondamentali della preparazione fisica con i giovani e dalle priorità metodologiche la caratterizzano è possibile identificare alcune forme di esercitazione e di valutazione della rispettiva attinenza con l’obiettivo prefissato.

La forza: presupposti metodologici ed obiettivi L’asse corporeo Potenziamento dorso – lombare Le iperestenzioni

La forza: presupposti metodologici ed obiettivi L’asse corporeo Potenziamento dorso – lombare Le iperestenzioni L’esercizio degli stacchi del bilanciere Le dinamiche veloci attraverso l’uso delle palle mediche Potenziamento attraverso ausili La destabilizzazione dei punti di appoggio nelle esercitazioni statiche e dinamiche

La forza: presupposti metodologici ed obiettivi Il potenziamento dei glutei Gli affondi Gli slanci

La forza: presupposti metodologici ed obiettivi Il potenziamento dei glutei Gli affondi Gli slanci La stabilizzazione delle spalle La mobilizzazione attiva della scapola Il lavoro pluridirezionale

Il potenziamento degli arti inferiori Movimento di spinta Catene cinetiche aperte Catene cinetiche chiuse

Il potenziamento degli arti inferiori Movimento di spinta Catene cinetiche aperte Catene cinetiche chiuse Movimento di flessione Angoli di accosciata completi Intervento dei flessori nell’accosciata profonda Catene cinetiche aperte

Il potenziamento specifico degli arti superiori L’esercitazione complessa L’azione degli arti superiori inserita nella

Il potenziamento specifico degli arti superiori L’esercitazione complessa L’azione degli arti superiori inserita nella dinamica coordinativa complessa Intervento muscolare centrifugo Il potenziamento attraverso gli esercizi con i pesi liberi Relazione tra carico e grado di vincolo esecutivo indotto

VALUTAZIONE DELLE CAPACITA’ DI SALTO VALUTIAMO INNANZI TUTTO LA VELOCITA’ VERTICALE DI SALTO E’

VALUTAZIONE DELLE CAPACITA’ DI SALTO VALUTIAMO INNANZI TUTTO LA VELOCITA’ VERTICALE DI SALTO E’ UNA VALUTAZIONE EMPIRICA MA EFFICACE PER VALUTARE LA POTENZA MUSCOLARE. E’ DIMOSTRATO CHE, MEDIAMENTE CHI SALTA DI PIU’ , E’ PIU’ VELOCE (LE ECCEZZIONI SONO IMPUTABILI A CARENZE COORDINATIVE) PER VALUTARE AL MEGLIO IL SALTO OCCORRE STANDARDIZZARE LA POSIZIONE DEL CORPO ABALAKOV SARGENT

Test con pedana di BOSCO SJ CMJ Formula dell’elasticità = 100 xcmj-sj/cmj DROP J

Test con pedana di BOSCO SJ CMJ Formula dell’elasticità = 100 xcmj-sj/cmj DROP J

GRAZIE

GRAZIE