Lo Stato autonomistico le Regioni e gli Enti

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Lo Stato autonomistico: le Regioni e gli Enti locali

Lo Stato autonomistico: le Regioni e gli Enti locali

UNITA E PLURALISMO NELL'ORGANIZZAZIONE DEI PUBBLICI POTERI • L'art. 5 Cost. prevede, tra i

UNITA E PLURALISMO NELL'ORGANIZZAZIONE DEI PUBBLICI POTERI • L'art. 5 Cost. prevede, tra i suoi principi fondamentali, l'autonomia e il decentramento: La della Costituzione Repubblica, una e indivisibile, riconosce e promuove le autonomie locali; attua nei servizi che dipendono dallo Stato il più ampio decentramento amministrativo; adegua i principi e i metodi della sua legislazione alle esigenze dell'autonomia e del decentramento» .

Autonomia significa il diritto delle comunità locali (regionali, comunali, provinciali) di • organizzarsi in

Autonomia significa il diritto delle comunità locali (regionali, comunali, provinciali) di • organizzarsi in enti pubblici distinti dallo Stato (Regioni, Comuni e Province), titolari di proprie funzioni da esercitarsi nell'interesse delle comunità stesse. • Attraverso gli enti autonomi, il potere pubblico viene distribuito su diversi livelli territoriali. • Ciò è reso possibile dal fatto che le materie affidate alla cura degli enti pubblici si prestano a essere gestite su scala più o meno vasta, a seconda della dimensione degli interessi coinvolti. • L'autonomia non è però indipendenza.

decentramento • II decentramento dello Stato è cosa diversa dall'autonomia. • Esso consiste nell'organiz

decentramento • II decentramento dello Stato è cosa diversa dall'autonomia. • Esso consiste nell'organiz zare le sue funzioni per mezzo di organi e uffici distribuiti sul territorio, a contatto con le collettività locali. Gli organi e gli uffici decentrati non godono di autonomia, ma dipendono dal Governo centrale.

 • L'art. 5 Cost. mira, per così dire, a rovesciare la piramide e

• L'art. 5 Cost. mira, per così dire, a rovesciare la piramide e a costituire l'intero edificio costituzionale a partire dall'autogoverno delle comunità locali, salendo progressivamente fino allo Stato centrale. • Gli obiettivi di questo rovesciamento sono: • a. rispettare le diverse identità regionali e locali, e quindi adattare l'azione dei pubblici poteri ai caratteri e agli interessi delle varie parti del territorio nazionale e delle rispettive popolazioni; b. bilanciare lo strapotere dello Stato centrale ed evitare così pericoli autoritari; c. democratizzare i pubblici poteri, avvicinandoli ai cittadini; d. favorire la loro partecipazione alla vita pubblica; • • • e. consentire un efficace controllo dei governati sui governanti; f. favorire il ricambio della classe politica, promuovendo la formazione della classe dirigente attraverso l'esperienza del governo locale.

L'ATTUAZIONE DEL PRINCIPIO AUTONOMISTICO • Poiché lo Stato italiano, al momento dell'approvazione della Costituzione,

L'ATTUAZIONE DEL PRINCIPIO AUTONOMISTICO • Poiché lo Stato italiano, al momento dell'approvazione della Costituzione, proveniva da un secolo di centralismo, le sue strutture hanno dovuto subire profonde modifiche, in vista degli obiettivi di autonomia e decentramento indicati dall'art. 5 Cost. • L'attuazione di questo articolo è avvenuta attraverso diverse fasi e, recentemente, è approdata perfino a una profonda revisione del Titolo V della Parte II della Costituzione.

 • Fino al 1970, furono operanti soltanto le Regioni a Statuto speciale. •

• Fino al 1970, furono operanti soltanto le Regioni a Statuto speciale. • Nel 1948, l'Assem blea Costituente, prima di concludere i suoi lavori, approvò gli Statuti della Regione siciliana, della Sardegna, del Trentino Alto Adige e della Valle d'Aosta. • Per la Sicilia, si trattava di un testo di qualche anno anteriore alla stessa Costituzione (e quindi non sempre coordinato con essa). • Nel 1963, poi, venne istituita la Regione Friuli Venezia Giulia, una volta risolti i problemi internazionali circa la sovranità su Trieste che si trascinavano dalla fine della seconda guerra mondiale.

 • Le Regioni a Statuto ordinario • (il cui elenco, comprendente anche le

• Le Regioni a Statuto ordinario • (il cui elenco, comprendente anche le Regioni a Statuto speciale, è contenuto nell'art. 131 Cost. ) • trovano invece la loro disciplina essenziale nel Titolo V della Parte II della Costituzione

spostamento di competenze verso il basso • Negli ultimi anni del secolo scorso, si

spostamento di competenze verso il basso • Negli ultimi anni del secolo scorso, si è avviata una riforma complessiva delle istituzioni, nella quale le Regioni e gli Enti locali sono chiamati a svolgere una parte da protagonisti. • Si è trattato di un ulteriore e assai esteso spostamento di competenze verso il basso, cioè verso le collettività locali e regionali, con l'obiettivo di rovesciare i rapporti che venivano dal passato: non più lo Stato al vertice e gli altri enti come sua emanazione

legge Bassanini…. . • Questa rivoluzione è stata iniziata con la 1. n. 59

legge Bassanini…. . • Questa rivoluzione è stata iniziata con la 1. n. 59 del 1997, detta legge Bassanini (dal nome del ministro che l'ha promossa). • Essa prevede un complesso procedimento di conferimenti alle Regioni e agli Enti locali di tutte le funzioni amministrative di interesse delle collet tività locali. Allo Stato centrale sono state riservate solo le funzioni di interesse nazionale, come quelle concernenti i rapporti con l'estero, la difesa, l'ordine pubblico, la cittadinanza, la moneta, le dogane, la giustizia, le poste e le telecomunicazioni, la previdenza sociale. • Le funzioni nelle materie non riservate allo Stato sono state trasferite, con decreti legislativi delegati (il più importante dei quali è il decreto n. 112 del 1998), alle Regioni.

principio di sussidiarietà • Il criterio chiave della distribuzione delle competenze tra i diversi

principio di sussidiarietà • Il criterio chiave della distribuzione delle competenze tra i diversi livelli di governo è il principio di sussidiarietà: esso significa che ogni livello di governo è indispensabile tanto quanto gli altri e il livello superiore è chiamato a intervenire solo ed esclusivamente in quan to il livello inferiore non sia idoneo a svolgere una determinata funzione. • Il principio di sussidiarietà comporta, secondo l'art. 4 della 1. n. 59 «l'attribuzione della generalità dei compiti e delle funzioni amministrative ai Comuni, alle Province e alle Comunità montane, secondo le rispettive dimensioni territoriali [. . . ] con l'esclusione delle sole funzioni incompatibili con le dimensioni medesime, attribuendo le responsabilità pubbliche, anche al fine di favorire l'assolvimento di funzioni e di compiti di rilevanza sociale da parte delle famiglie, associazioni e comunità, alla autorità territorialmente più vicina ai cittadini interessati» .

L'ORGANIZZAZIONE DELLE REGIONI • Sono organi della Regione il Consiglio regionale, la Giunta e

L'ORGANIZZAZIONE DELLE REGIONI • Sono organi della Regione il Consiglio regionale, la Giunta e il suo Presidente (art. 121 Cost. ).

II Consiglio regionale • Il Consiglio regionale è l'organo deliberativo principale della Regione. •

II Consiglio regionale • Il Consiglio regionale è l'organo deliberativo principale della Regione. • Il Consiglio esercita la potestà legislativa della Regione e le altre funzioni attribuitegli dal la Costituzione e dalle leggi (tra cui il controllo sulla Giunta e la funzione statutaria).