LO SCONTRO TRA IMPERO E COMUNI I comuni

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LO SCONTRO TRA IMPERO E COMUNI. I comuni poterono affermarsi e diventare indipendenti dato

LO SCONTRO TRA IMPERO E COMUNI. I comuni poterono affermarsi e diventare indipendenti dato che il potere dell’imperatore si era indebolito per 2 motivi: -lo scontro per la nomina dei vescovi-conti, - Due schieramenti politici che lottavano per la nomina dell’imperatore. GUELFI GHIBELLINI Sostenevano i duchi di Baviera Sostenevano i duchi di Svevia

FEDERICO BARBAROSSA • La lotta finì quando divenne imperatore Federico Barbarossa, che era imparentato

FEDERICO BARBAROSSA • La lotta finì quando divenne imperatore Federico Barbarossa, che era imparentato con entrambe le famiglie. • Federico una volta diventato imperatore sottomise i Tedeschi e cercò di impossessarsi dei comuni italiani. • Federico nel 1158 scese in Italia e fece una assemblea chiamata “DIETA”

LO SCONTRO TRA FEDERICO E IL COMUNE DI MILANO La pianura padana in onore

LO SCONTRO TRA FEDERICO E IL COMUNE DI MILANO La pianura padana in onore di Alessandro III fu chiamata ALESSANDRIA. • Il comune di Milano si ribellò a Federico I, che decise di raderla al suolo. Tutti gli altri 22 comuni si riunirono in una Lega Lombarda: nel 1167 a Pontida si decise che se un comune veniva attaccato tutti gli altri accorrevano in aiuto contro l’imperatore.

Il 2° significato di Guelfi e Ghibellini • Nel nostro paese i Guelfi erano

Il 2° significato di Guelfi e Ghibellini • Nel nostro paese i Guelfi erano quelli che sostenevano il papa. • Invece i Ghibellini erano quelli che sostenevano il’imperatore.

FEDERICO SI ARRESE. • Federico nel 1183 firmò a Costanza la pace tra impero

FEDERICO SI ARRESE. • Federico nel 1183 firmò a Costanza la pace tra impero e comuni. • Alla fine di tutto i comuni vinsero e Federico non riuscì nel suo intento di sottometterli. • Federico Barbarossa prima di morire combinò il matrimonio di suo figlio ( Enrico IV ) con Costanza d’Altavilla, ultima erede del regno Normanno di Sicilia. • Federico morì nel 1190

INNOCENZO III • Il suo pontificato durò fino al 1216. Innocenzo prese spunto da

INNOCENZO III • Il suo pontificato durò fino al 1216. Innocenzo prese spunto da Gregorio VII: stabilì che il papa fosse superiore a qualsiasi altra autorità. • Costanza e Enrico IV ebbero un bambino, ma poi Enrico morì e lasciò a Federico II (suo figlio) l’impero all’età di 3 anni. La mamma di Federico chiese quindi aiuto al papa per educarlo al meglio e Innocenzo III accettò sperando di avere un fedele imperatore sottomesso alla chiesa. • Affermò che i musulmani erano infedeli al pari degli eretici.

IMOVIMENTI ERETICI: Innocenzo III decise di mettere a rogo tutte queste persone, perché secondo

IMOVIMENTI ERETICI: Innocenzo III decise di mettere a rogo tutte queste persone, perché secondo lui infedeli. • I PATARI= secondo i quali sacramenti da sacerdote erano malvagi e corrotti. • VALDESI= tutti potevano predicare la parola di Dio e amministrare sacramenti. • CATARI O ALBIGESI= dicevano che Gesù era un angelo venuto per salvare gli uomini e non era figlio di Dio.

LA QUARTA CROCIATA Dopo una lunga lotta gli eretici furono sterminati. • Innocenzo III

LA QUARTA CROCIATA Dopo una lunga lotta gli eretici furono sterminati. • Innocenzo III decise di organizzare la IV crociata contro i mussulmani, che non arrivò mai in terra santa perché i Veneziani a Costantinopoli nel (1204) deviarono rotta. Inoltre invitò il re di Francia a cacciare via tutti gli eretici dal sud della Francia. Questa fu chiamata Crociata contro gli Albigesi.

FEDERICO II E IL CASTEL DEL MONTE. • Nel 1220 venne incoronato da Onorio

FEDERICO II E IL CASTEL DEL MONTE. • Nel 1220 venne incoronato da Onorio III. • Nel 1224 fondò un’università a Napoli. • Nel 1231 emanò le costituzioni melfitane: raccolta di leggi, il cui nome fu dato perché erano state firmate a Melfi. Con le costituzioni i poteri dello stato erano solo nelle mani del sovrano. A questo punto i nobili e feudatari perdevano il potere, ma i funzionari ne acquistavano. • Trascurò la Germania per dedicarsi all’Italia. Si fece costruire residenze, oltre alla reggia di CASTEL DEL MONTE. • Il castello favorì la cultura, inoltre gli scrittori della la scuola siciliana abbandonarono il latino e iniziarono a scrivere in lingua VOLGARE ovvero:

FEDERICO II • Quando il papa venne a sapere dell’accaduto ne rimase scandalizzato, così

FEDERICO II • Quando il papa venne a sapere dell’accaduto ne rimase scandalizzato, così Iniziò la guerra tra il papa ( che aveva un accordo con i comuni e con i baroni meridionali) e l’imperatore. • Federico riuscì a sconfiggere i baroni e comuni, ma nel 1248 fu sconfitto dalle forze guelfe che sostenevano il papa. IL PAPA • Onorio capì che l’impero di Federico II era diventato troppo forte, ma non riuscì a intervenire con durezza. • Nel 1227 Onorio III muore e prende il suo posto Gregorio IX. • A quel punto decise di scomunicare Federico II perché non voleva partecipare alla V crociata. Aveva promesso che l’avrebbe fatta ma ogni anno rimandava il progetto all’anno successivo. • Subito dopo Federico decise di partire. Non fu una crociata come le altre perché non ci furono guerre, ma Federico andò lì con l’intento di fare un accordo. E così fece e, per concludere il patto, decise di sposare la figlia del sultano, che restituì Gerusalemme ai cristiani.

 • Dopo la morte di Federico II ai suoi figli, che avevano diritto

• Dopo la morte di Federico II ai suoi figli, che avevano diritto alla sua eredità, non fu concessa perché il papa chiamò il fratello del re di Francia per venire a governa Napoli e la Sicilia. • Manfredi il primogenito di Federico morì 1266 contro Carlo d’Angiò. Tentò anche il nipote de Federico a sconfiggere Carlo ma gli andò male. • I Francesi quindi conquistarono Napoli e la Sicilia. • I siciliani si ribellarono al governo francese e chiamarono a governarli il re di Spagna. • In conclusione: la Sicilia apparteneva agli Spagnoli; il resto del sud Italia ai Francesi.

I L L E G R A A ANN a ° 2 e s

I L L E G R A A ANN a ° 2 e s clas • Sp pres ero ch enta e la m vostr zione si ia a sta o gra dime ta di nto.