Litaliano L 2 lingua di scolarit Graziella Favaro

  • Slides: 12
Download presentation
L’italiano L 2 lingua di scolarità Graziella Favaro

L’italiano L 2 lingua di scolarità Graziella Favaro

TRE PASSAGGI ITALIANO L 2 E PERCORSI SCOLASTICI SPECIFICITA’ DELL’ITALIANO L 2: ALCUNE CONSAPEVOLEZZE

TRE PASSAGGI ITALIANO L 2 E PERCORSI SCOLASTICI SPECIFICITA’ DELL’ITALIANO L 2: ALCUNE CONSAPEVOLEZZE LA LINGUA DELLO STUDIO

Italiano L 2 ed esiti scolastici Percorsi scolastici rallentati Risultati delle prove INVALSI 2°

Italiano L 2 ed esiti scolastici Percorsi scolastici rallentati Risultati delle prove INVALSI 2° pr 5° pr 3°m 2°sup Italiani 202 201 Str. 1°g 184 175 182 183 Str. 2°g 186 185 194 Esiti negativi e criticità soprattutto nelle classi iniziali di ogni tipo di scuola

Apprendere una seconda lingua: alcune consapevolezze Le specificità di una seconda lingua, rispetto a

Apprendere una seconda lingua: alcune consapevolezze Le specificità di una seconda lingua, rispetto a una lingua straniera: bisogni, tempi, contesti di apprendimento Una distinzione fondamentale: lingua per comunicare (BICS) e lingua veicolare dello studio (CALP) Fattori che agiscono nell’apprendimento della lingua per comunicare: età; lingua d’origine; situazione di contatto; caratteristiche individuali Gli stadi di interlingua La cosiddetta età “critica” Fattori affettivi e rappresentazione della seconda lingua

Il «plurilinguismo» della scuola: le lingue presenti nel contesto scolastico La lingua delle interazioni

Il «plurilinguismo» della scuola: le lingue presenti nel contesto scolastico La lingua delle interazioni personali e informali, soprattutto fra i pari La lingua delle comunicazioni formali, propria della gestione della vita scolastica e della sua organizzazione Le lingue settoriali e specifiche delle discipline. In genere, gli insegnanti sono flessibili e tollerano registri diversi ma, nel momento della valutazione, il rispetto delle convenzioni del discorso accademico diventa importante e cruciale e «fa la differenza»

ITALSTUDIO: passare dall’enunciazione al testo L’apprendimento della lingua di scolarità implica molto di più

ITALSTUDIO: passare dall’enunciazione al testo L’apprendimento della lingua di scolarità implica molto di più che l’acquisizione dei termini settoriali e specifici delle materie curricolari Si tratta di passare dall’enunciazione al testo La lingua di scolarità è: distanziata, decontestualizzata, precisa, accurata, obiettiva, complessa, non ambigua, esplicita…

Caratteristiche e funzioni della lingua dello studio

Caratteristiche e funzioni della lingua dello studio

LE DIFFICOLTA’ RILEVATE DAI DOCENTI LESSICO SPECIFICO LESSICO COMUNE CON USI SETTORIALI DENSITA’ SINTATTICA

LE DIFFICOLTA’ RILEVATE DAI DOCENTI LESSICO SPECIFICO LESSICO COMUNE CON USI SETTORIALI DENSITA’ SINTATTICA COMPLESSITA’ E VARIETA’ TESTUALE MANCANZA DI “ANCORAGGI” E DI ENCICLOPEDIA CONTENUTI CULTURALMENTE DISTANTI CONTENUTI E DISCIPLINE NON PRATICATI NELLA SCUOLA PRECEDENTE

TRE DIVERSE FASI 1. FASE DELLA DIPENDENZA NEOARRIVATI (LIV. 0 - A 1) ADATTAMENTO

TRE DIVERSE FASI 1. FASE DELLA DIPENDENZA NEOARRIVATI (LIV. 0 - A 1) ADATTAMENTO DEL PROGRAMMA OBIETTIVO PRIORITARIO: SOLLECITARE LA COMPRENSIONE 2. FASE “PONTE” LIVELLO A 2 -B 1 EVENTUALE USO DEI TESTI SEMPLICI E ACCESSIBILI OBIETTIVO: COMPRENSIONE ED ESPRESSIONE DI CONTENUTI E CONCETTI (ANCHE SE NON ACCURATA) 3. FASE DELL’AUTONOMIA LE FACILITAZIONI DIDATTICHE E L’ATTENZIONE ALLA FORMA

CONSAPEVOLEZZE E ATTENZIONI DIFFONDERE CONSAPEVOLEZZE FRA I DOCENTI SU TEMPI, FASI, DIFFICOLTA’ DELLA LINGUA

CONSAPEVOLEZZE E ATTENZIONI DIFFONDERE CONSAPEVOLEZZE FRA I DOCENTI SU TEMPI, FASI, DIFFICOLTA’ DELLA LINGUA DI SCOLARITA’ CONDIVIDERE I CRITERI E LE MODALITA’ DELLA VALUTAZIONE OGNI INSEGNANTE DEVE AGIRE ANCHE COME “INSEGNANTE DI LINGUA” DELLA SUA STESSA DISCIPLINA A SCUOLA, GLI STUDENTI DEVONO ESSERE IMMERSI IN UNA LINGUA CHE FUNZIONI PER LORO DA MODELLO, DATO CHE FUORI DALLA SCUOLA SPESSO NON HANNO INPUT E MODELLI DI LINGUA «ALTA»

Riferimenti Consiglio d’Europa, Quadro comune europeo di riferimento per le lingue, 2001 J. C.

Riferimenti Consiglio d’Europa, Quadro comune europeo di riferimento per le lingue, 2001 J. C. Beacco e altri, Le dimensioni linguistiche di tutte le discipline. Una Guida per l’elaborazione dei curricoli e la formazione degli insegnanti, Consiglio d’Europa, tr. it Università degli studi di Milano. Promoitals 2016 G. Favaro, L’italiano che include. La lingua per non essere stranieri, Osservatorio nazionale per l’integrazione degli alunni stranieri e l’intercultura, MIUR 2015 Consiglio d’Europa, Guida per lo sviluppo e l’attuazione di curricoli per una educazione plurilingue e interculturale, n. ed. 2016

Siti www. centrocome. it www. sesamonline. it www. ciaoamici. rizzolieducation. it

Siti www. centrocome. it www. sesamonline. it www. ciaoamici. rizzolieducation. it