Linvidia LInvidia dal latino invidere guardare biecamente composto
L’invidia
L'Invidia (dal latino invidere, "guardare biecamente", composto della particella in con significato negativo e del verbo videre, "vedere") consiste nella tristezza che si prova davanti ai beni altrui e nel desiderio smodato di appropriarsene, sia pure indebitamente.
In altre parole, è un sentimento negativo che si prova per un bene o una qualità altrui in relazione al fatto che si vorrebbero per sé; è spesso accompagnata da avversione e rancore per colui che invece possiede tale
Diventa peccato mortale quando giunge al punto di augurare un male grave al prossimo, in quanto atto opposto all'amore fraterno.
Il termine invidia può indicare tanto l'aspetto di passione che quello di vizio. Nella forma di passione, l'invidia è una specie di tristezza profonda che si prova sensibilmente in considerazione del bene altrui: essa è la deviazione del sentimento utile dell'emulazione, per il quale si è portati ad imitare, eguagliare e sorpassare, con la grazia di Dio, le virtù del prossimo.
Nella forma di vizio, l'invidia è una specie di dolore spirituale determinato dal bene del prossimo, bene che viene visto come un attentato alla propria pretesa superiorità, e quindi come ingiustizia: tale invidia è spesso accompagnata dal desiderio di vedere il prossimo privo del bene che offusca chi ne è affetto. Tale vizio nasce dall'orgoglio, che non può tollerare né superiori né rivali.
Rimedi all’invidia Fondamentalmente, il battezzato lotta contro l'invidia mediante la benevolenza. Più in dettaglio, i rimedi più efficaci dell'invidia sono due: • considerare che tutti si è fratelli e membri del Corpo Mistico, il cui capo è Gesù, imparando a gioire con chi gioisce; • coltivare il sentimento dell'emulazione, cioè sforzarsi di raggiungere gli altri con i mezzi leali e onesti a propria disposizione. Inoltre, poiché l'invidia spesso è causata dall'orgoglio, il battezzato si impegnerà a vivere nell'umiltà.
Falsa invidia Vi sono varie situazioni nelle quali non si può parlare di invidia: • quando ci si rattrista nel vedersi privi di un bene che si scorge nel prossimo; • quando ci si rattrista perché un altro è nella condizione di recare danno al soggetto per il fatto preciso di possedere quel bene, ad esempio una carica in una comunità; • quando ci si rattrista perché qualcuno possiede un bene che non meritava assolutamente.
L’invidia nella Bibbia L'invidia si manifesta fin dalle prime pagine della Bibbia, nel racconto di Caino e Abele: Abele fu pastore di pecore; Caino lavoratore della terra. Avvenne, dopo qualche tempo, che Caino fece un'offerta di frutti della terra al SIGNORE. Abele offrì anch'egli dei primogeniti del suo gregge e del loro grasso. Il SIGNORE guardò con favore Abele e la sua offerta, ma non guardò con favore Caino e la sua offerta. Caino ne fu molto irritato, e il suo viso era abbattuto. Il SIGNORE disse a Caino: «Perché sei irritato? e perché hai il volto abbattuto? Se agisci bene, non rialzerai il volto? Ma se agisci male, il peccato sta spiandoti alla porta, e i suoi desideri sono rivolti contro di te; ma tu dominalo!» Un giorno Caino parlava con suo fratello Abele e, trovandosi nei campi, Caino si avventò contro Abele, suo fratello, e l'uccise. (Gen 4, 2 -8)
L’invidia nella Bibbia Giuseppe fece un sogno e lo raccontò ai suoi fratelli; allora questi lo odiarono più che mai. Egli disse loro: «Ascoltate, vi prego, il sogno che ho fatto. Noi stavamo legando dei covoni in mezzo ai campi, ed ecco che il mio covone si alzò e restò diritto; i vostri covoni si radunarono intorno al mio covone e gli s'inchinarono davanti» . Allora i suoi fratelli gli dissero: «Regnerai forse tu su di noi o ci dominerai? » E l'odiarono ancor di più a causa dei suoi sogni e delle sue parole. Egli fece ancora un altro sogno e lo raccontò ai suoi fratelli, dicendo: «Ho fatto un altro sogno! Il sole, la luna e undici stelle si inchinavano davanti a me» . Egli lo raccontò a suo padre e ai suoi fratelli; suo padre lo sgridò e gli disse: «Che significa questo sogno che hai fatto? Dovremo dunque io, tua madre e i tuoi fratelli venire a inchinarci fino a terra davanti a te? » I suoi fratelli erano invidiosi di lui, ma suo padre serbava dentro di sé queste parole. (Gen 37, 5 -11)
L’invidia nella Bibbia Davide andava e riusciva bene dovunque Saul lo mandava. Saul lo mise a capo della gente di guerra ed egli era gradito a tutto il popolo, anche ai servitori di Saul. All'arrivo dell'esercito, quando Davide ritornava dopo aver ucciso il Filisteo, le donne uscirono da tutte le città d'Israele incontro al re Saul, cantando e danzando al suono dei timpani e dei triangoli e alzando grida di gioia; le donne, danzando, si rispondevano a vicenda e dicevano: «Saul ha ucciso i suoi mille, e Davide i suoi diecimila» . Saul ne fu molto irritato; quelle parole gli dispiacquero e disse: «Ne danno diecimila a Davide e a me non ne danno che mille! Non gli manca altro che il regno!» E Saul, da quel giorno in poi, guardò Davide di mal occhio. Il giorno dopo, un cattivo spirito, permesso da Dio, si impossessò di Saul che era come fuori di sé in mezzo alla casa, mentre Davide suonava l'arpa, come faceva tutti i giorni. Saul aveva in mano la sua lancia e la scagliò, dicendo: «Inchioderò Davide al muro!» Ma Davide schivò il colpo per due volte. Saul aveva paura di Davide, perché il SIGNORE era con lui e si era ritirato da Saul; perciò Saul lo allontanò da sé e lo fece capitano di mille uomini; ed egli andava e veniva alla testa del popolo. Davide riusciva bene in tutte le sue imprese e il SIGNORE era con lui. Quando Saul vide che egli riusciva molto bene, cominciò ad aver paura di lui; ma tutto Israele e Giuda amavano Davide, perché andava e veniva alla loro testa.
L’invidia nella Bibbia L'ultimo dei dieci comandamenti stigmatizza l'invidia dei beni del prossimo che porta al desiderio di possesso: Non desiderare la moglie del tuo prossimo. Non desiderare la casa del tuo prossimo, né il suo campo, né il suo schiavo, né la sua schiava, né il suo bue, né il suo asino, né alcuna delle cose che sono del tuo prossimo. (Es 20, 17)
L’invidia nella Bibbia L'invidia è chiamata «la carie delle ossa» Un cuore calmo è la vita del corpo, ma l'invidia è la carie delle ossa. (Prv 14, 30)
L’invidia nella Bibbia L'invidia viene legata al diavolo e all'ingresso del peccato nel mondo: Per l'invidia del diavolo la morte è entrata nel mondo, e ne fanno esperienza coloro che le appartengono (Sap 2, 24)
L’invidia nella Bibbia Gesù fu consegnato dai giudei a Pilato per invidia Ogni festa di Pasqua Pilato liberava loro un carcerato, quello che la folla domandava. Vi era allora in prigione un tale, chiamato Barabba, insieme ad alcuni ribelli, i quali avevano commesso un omicidio durante una rivolta. La folla, dopo essere salita da Pilato, cominciò a chiedergli che facesse come sempre aveva loro fatto. E Pilato rispose loro: «Volete che io vi liberi il re dei Giudei? » Perché sapeva che i capi dei sacerdoti glielo avevano consegnato per invidia. (Mc 15, 6 -10)
L’invidia nell’arte Nella sua “Iconologia”, Cesare Ripa descrive l’invidia come: Donna, vecchia, brutta, e pallida, il corpo sia asciutto, con gli occhi biechi, vestita del colore della ruggine, sarà scapigliata, e frà i capelli vi saranno mescolati alcuni Serpi, stia mangiando il proprio cuore, il quale terrà in mano. Si dipinge vecchia perché, per dir poco, ha havuto lunga, e antica inimicizia con la virtù. Hà pieno il capo di Serpi in vece di capelli, per significatione de' mali pensieri, essendo ella sempre in continove rivolutioni de' danni altrui, e apparecchiata sempre a spargere il veleno ne' gli animi di coloro con i quali, senza mai quietare, si riposa, divorandosi il
L’invidia nell’arte Donna, vecchia, mal vestita, del color della ruggine; si tenga una mano alla bocca, nel modo, che sogliono le donne sfaccendate in bassa fortuna, guardi con occhio torto in disparte, avrà appresso un Cane magro, il quale come da molti effetti si vede, è animale invidiosissimo, e tutto il bene de gli altri vorrebbe in sé solo, anzi racconta Plinio nel 25. lib. al cap. 8. che, sentendosi il Cane morso da qualche Serpe, per non restar offeso, mangia una certa herba insegnatagli dalla natura, e per invidia, nel prenderla, guarda di non esser veduto da gli uomini. È mal vestita, perché questo vizio ha luogo particolarmente frà gli uomini bassi, e con la plebe. La mano alla bocca è per segno ch'ella non nuoce ad altrui, ma a se stessa, e, che
Sulla seconda cornice del Purgatorio (canto. XIII), Dante osserva alcune anime, sedute presso la roccia, vestite di manti il cui colore si confonde con la pietra. Esse sono rivestite di panno grezzo, si appoggiano l'una alla spalla dell'altra, e tutte sono addossate alla roccia. Sembrano i ciechi che chiedono l'elemosina davanti alle chiese. E cieche sono le anime, dato che hanno le palpebre cucite da un fil di ferro; dalle orribili cuciture trapelano le lacrime.
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