Linvenzione dellhumbucker il suono Gibson Nel 1957 Seth
L’invenzione dell’humbucker: il suono Gibson • Nel 1957, Seth Lover, ingegnere e designer della Gibson inventò il pickup humbucker (in basso a destra). L’invenzione risolveva il problema delle bobine dei single coil che captavano il segnale della corrente elettrica traducendolo in un fastidioso ronzio (50 -60 Hertz). Lover, dunque, utilizzò due bobine attraversate dalla corrente elettrica in direzioni opposte in modo da eliminare (to buck) l’interferenza elettrica (hum). • Tale artificio però limita le frequenze più acute del nuovo pickup, favorendo decisamente quelle più gravi, conferendo agli strumenti un suono più caldo: era nato il suono Gibson moderno che si contrapponeva a quello Fender, cristallino e brillante. • La prima Gibson a montare due pickup humbucker fu la Les Paul Standard del 1958: corpo in legno massello e finiture sunburst che lasciano intravedere le venature del legno come fossero impronte digitali. È una chitarra pesante da gestire ma che garantisce un sustain «infinito» (durata) grazie alla risonanza del legno coi nuovi pickup. Gibson Les Paul Standard (1958)
La Les Paul Standard in azione: due ascolti 1. ‘All Your Love’ – John Mayall & The Blues Breakers (1966). Alla chitarra allora militava nella band Eric Clapton che aveva da poco terminato la sua avventura con gli Yardbirds. La sua Les Paul Standard satura il suono di un amplificatore 50 watt andando in distorsione. Tale sovraccarico era ottenuto spingendo il volume al massimo. Perfetto equilibrio tra passione sfrenata e controllo totale dello strumento. In evidenza le radici blues di Clapton. 2. ‘Black Magic Woman’ – Carlos Santana (1970). Nell’introduzione strumentale possiamo ascoltare la quintessenza del suono Gibson: sustain infinito, suono caldo e scuro, il legno massello colora le note captate dai due humbucker.
B. B. King e la sua ‘Lucille’ Gibson ES-335 • Gibson lancia nel 1958 la ES-335 della quale vennero poi sviluppate alcune varianti come la 345 e la 355. • La chitarra è una semihollow body, ovvero una combinazione del sound delle solid e delle hollow body. • La chitarra ebbe subito un successo clamoroso, diventando iconica anche grazie al chitarrista blues B. B. King. • Nel 1968 King dedicò anche un intero album alla sua inseparabile chitarra nera che aveva chiamato Lucille. • Ascolto: ‘Lucille’ (1968). Nell’introduzione King dice che quella che sentiremo cantare è la sua Lucille. Lo strumento ha un suono caldo dal lungo sustain. Blues in 12 battute. • B. B. King sarà imitato da diversi chitarristi soprattutto per il ‘trattamento della nota’ attraverso un sapiente uso del bending: consiste nel suonare una nota che non sia a corda vuota e successivamente spingere verso l'alto, o tirare verso il basso, la corda in direzione perpendicolare a quella del manico, provocando così una tensione maggiore e il conseguente aumento nell'altezza del suono (da un semitono a due toni). https: //www. youtube. com/watch? v=4 fk 2 pr. Kn. Yn. I
Altre solid body Gibson: ‘chitarre per vecchietti a chi? ’ Flying V (1958) Explorer (1958) SG (1961) Firebird (1963)
La British Invasion: i Beatles all’Ed Sullivan Show (1964) • A quel tempo gli americani sapevano poco di ciò che succedeva in Gran Bretagna: la musica e i film inglesi erano distribuiti col contagocce. • Il debutto dei Beatles all’Ed Sullivan Show segnò l’inizio della British Invasion: 73 milioni di americani sintonizzati sul programma furono assaltati da stimoli uditivi e visivi senza precedenti. • Il set, creato appositamente per lo show, con forme geometriche convergevano in una prospettiva perfetta per la televisione, le inquadrature a campo largo e i dettagli su ognuno dei volti del quartetto, il taglio di capelli alla moda e i completi eleganti, resero quella performance memorabile ed ebbe un impatto fortissimo sul pubblico americano. • Ogni volta che i quattro di Liverpool agitavano gli strumenti o scuotevano i capelli, il pubblico (in particolare le ragazze) urlava istericamente. https: //www. youtube. com/watch? v=jen. Wdyl. Ttzs • Anche gli strumenti impiegati in quell’occasione divennero leggendari, facendo impennare le vendite di Gretsch e Rickenbacker.
Gli strumenti dell’Ed Sullivan Show • La Rickenbacker 325 suonata da John Lennon, con le sue forme spigolose, era senza dubbio lo strumento meno convenzionale e dal look più moderno mai suonato in diretta nel programma. • Il colore nero si abbinava perfettamente al completo indossato quella sera da Lennon, tant’è che la chitarra a volte ‘scompariva’ nelle inquadrature per poi riemergere grazie al battipenna bianco. • Quella chitarra completava perfettamente l’immagine di John, in posa sprezzante con le gambe arcuate e ‘molleggianti’.
Gli strumenti dell’Ed Sullivan Show • La Gretsch Country Gentleman marrone scuro di George Harrison sembrava un po’ troppo grande per lui, il che accresceva il suo fascino da ragazzino (era il più piccolo della band) completamente concentrato sull’esecuzione del brano. • Il colore, la presenza di tutti quei selettori e potenziometri le davano un appeal di strumento ‘da adulti’. • Harrison l’aveva scelta perché era lo strumento dei suoi idoli: Chet Atkins, Eddie Cochran e Duane Eddy.
Gli strumenti dell’Ed Sullivan Show • Il basso Hofner 5000/1 di fabbricazione tedesca usato da Paul Mc. Cartney era lo strumento dal look più tradizionale sul palco quella sera. Sembrava completare l’immagine di Paul, il ragazzino più carino, gentile e posato del gruppo, quello più ‘affidabile’. • Lo strumento, da quel giorno, venne associato indissolubilmente al musicista inglese, tant’è che ancora oggi lo utilizza durante le sue performance dal vivo. • È uno strumento molto pratico e confortevole grazie anche alla sua scala corta.
Le magnifiche 12: la Rickenbacker 360/12 • Fra gli strumenti più utilizzati da George Harrison in studio e dal vivo vi era la Rickenbacker 360 a 12 corde. • Lo strumento venne provato dal chitarrista per la prima volta proprio nel 1964 negli Stati Uniti d’America: Francis C. Hall, titolare dell’azienda, aveva fatto di tutto per convincere Brian Epstein, manager dei Beatles, a far provare il nuovo strumento alla band. • Francis aveva capito subito che quei ragazzi avrebbero avuto un successo mai visto e che avrebbero contribuito a pubblicizzare la nuova chitarra. • Ascolto: ‘Ticket to ride’ – The Beatles (da ‘Help’ 1965). Il riff introduttivo è suonato da Harrison con la Rickenbacker 360 a 12 corde. Il suono brillante e ricco sarà utilizzato da moltissimi chitarristi negli anni successivi.
Cresciuti a skiffle e rock ‘n roll • A partire dal 1942 la Gran Bretagna, e in particolare la città di Liverpool grazie al suo porto, veniva ‘invasa’ dai militari americani che portarono anche il nuovo sound: in particolare lo swing e il rock ‘n roll. • Lo skiffle era un genere musicale molto in voga negli anni ’ 50. Basato sul folk americano era caratterizzato da un sound essenziale e acustico. Per suonarlo occorrevano soltanto una chitarra acustica economica, un’asse da bucato per le percussioni e un basso a una corda fatto in casa con il manico di scopa legato a un secchio. • I Beatles e in particolare la coppia di autori, Lennon e Mc. Cartney, vennero influenzati profondamente dal rock ‘n roll e dallo skiffle. John Lennon e i suoi Quarryman (1957) • Filmato dal vivo del 1964: Ringo Starr canta ‘Boys’, cover del brano delle Shireless (quartetto vocale femminile) composto da Luther Dixon e Wes Farrell https: //www. youtube. com/watch? v=r. N 6 ZZi. KWZYA
Il primo periodo (1962 -1965) • La qualità più importante che faceva spiccare i Beatles sulle altre band inglesi era il formidabile duo di songwriter composto da Lennon e Mc. Cartney. Inoltre, non avevano un unico frontman, tutti i componenti emergevano come personalità distinte, parte di un collettivo solido e di impatto. • I Beatles suonavano in studio e dal vivo i loro brani: particolarmente formativa è stata l’esperienza ad Amburgo dove fecero un tour per ‘farsi le ossa’ all’inizio della loro carriera. • Il sound del primo periodo era una miscela sapiente di rock ‘n roll, melodie di impatto, armonie vocali a tre voci, progressioni di accordi mai uditi prima e, ovviamente, chitarre in primo piano. Ascolto: ‘I Saw Her Standing There’ (da ‘Please please me’ - 1963). • Ascolto: ‘Think for Yourself’ (da ‘Rubber Soul’ - 1965). Primi tentativi di sperimentazione in studio: Paul Mc. Cartney incattivisce il sound del brano usando un pedale distorsore fuzz al suo basso elettrico.
La sperimentazione in studio di registrazione (1966 -1970) • Frustrati dalle catastrofiche ‘esibizioni’ dal vivo e con la voglia di spingersi oltre a livello compositivo, i Beatles decisero nel 1966 di non suonare più dal vivo per concentrarsi solamente nella produzione di dischi in studio di registrazione. Inizia una fase sperimentale dove il produttore e arrangiatore George Martin svolse un ruolo centrale. • Ascolto: ‘I’m Only Sleeping’ (da ‘Revolver’ 1966). I Beatles sono stati pionieri nell’uso del reverse: la chitarra di Harrison viene prima registrata, poi il nastro viene invertito. Il suono ottenuto è onirico, quasi sospeso nel vuoto. • Ascolto: ‘Tomorrow Never Knows’ (da ‘Revolver’ 1966). Il brano si apre con un bordone di tanpura poi attacca la batteria con un groove assolutamente innovativo. Intervengono le chitarre elettriche distorte al contrario e il suono di un gabbiano…(reading libro). • Ascolto: ‘While My Guitar Gently Weeps’ (da ‘White Album’ 1968). (Reading libro). In questo brano la chitarra diventa la chiave di lettura per comprendere il mondo: è la voce del musicista e autore, può piangere e consolare chi la suona e chi la ascolta. Il tutto è raccontato dal punto di vista di un ‘illuminato’ che lamenta l’incapacità umana di donare amore all’universo sebbene se ne abbia il potenziale. Leggiamo il testo.
The Beatles – ‘While My Guitar Gently Weeps’ (1968) I look at you all see the love there that's sleeping While my guitar gently weeps I look at the floor and I see it needs sweeping Still my guitar gently weeps I don't know why nobody told you How to unfold your love I don't know how someone controlled you They bought and sold you I look at the world and I notice it's turning While my guitar gently weeps Every mistake, we must surely be learning Still my guitar gently weeps I don't know how you were diverted You were perverted too I don't know how you were inverted No one alerted you I look at you all see the love there that's sleeping While my guitar gently weeps I look at you all… Still my guitar gently weeps
The Yardbirds: tre ascolti, tre chitarristi La band formatasi nel 1963 a Londra è nota soprattutto per aver tenuto a battesimo le carriere di tre fra i più importanti chitarristi di sempre. 1. ‘For Your Love’ (1965) – il brano è stato il primo successo della band: raggiunse la Top Ten inglese e americana. La canzone vede la presenza alla chitarra di Eric Clapton che proprio quell’anno decise di lasciare la band a causa della ‘svolta commerciale’ che aveva intrapreso. Lui era fedele solo al blues e quel clavicembalo in primo piano non l’aveva proprio gradito. 2. ‘Heart Full of Soul’ (1965) – Eric venne sostituito da Jeff Beck. Il primo singolo col nuovo chitarrista vede la presenza di un riff registrato col pedale distorsore fuzz. Beck non ha mai utilizzato il plettro ma le dita della mano destra per pizzicare le corde. Per questo brano cercava le sonorità della musica indiana che tentò di emulare facendo uso del microbending. 3. ‘Stroll On’ (1966) – in quell’anno si aggiunse alla band al basso Jimmy Page. Prima che Jeff Beck lasciasse la band verso la fine dell’anno, i due registrarono alcuni brani a due chitarre. Page rimase dunque l’unico chitarrista e portò la band verso sonorità più aggressive. Quando i membri storici lasciarono la band vennero sostituiti da Robert Plant & Co. Ma questa è un’altra storia, è quella dei Led Zeppelin.
The Rolling Stones • Presentati dai media inglesi come gli anti-Beatles, i Rolling Stones si formano nel 1962 a Londra. Offrivano un’alternativa primordiale, oscura e dionisiaca rispetto all’immagine solare e impostata dei Beatles. • A differenza dei ragazzi di Liverpool, gli Stones hanno iniziato la loro carriera suonando il blues del Delta e il R&B di Muddy Waters. Sentivano di dover dare ai padri fondatori della musica afroamericana un atto di riconoscenza per l’immenso bagaglio culturale. • Il loro sound era incentrato sul dialogo fra i due chitarristi: Brian Jones e Keith Richards. • A differenza dei Beatles avevano un frontman: Mick Jagger, una vera forza della natura, carismatico ed energico dal vivo. • Nella prima fase della loro produzione si concentrarono prevalentemente su cover blues e rock ‘n roll. • Ascolto: ‘I Can’t Be Satisfied’ (1965). Nella cover del brano di Muddy Waters possiamo apprezzare la chitarra slide suonata da Brian Jones, la ritmica di Richards e la voce profonda e sensuale di Jagger.
Satisfaction : il successo internazionale • Nel 1965 viene pubblicato il loro primo singolo di successo che segna l’inizio della lunga carriera di autori dei brani degli Stones targata Jagger/Richards: soprannominati i ‘Glimmer Twins’. • Si tratta di ‘(I Can’t Get No) Satisfaction’ che si piazzò subito al numero 1 delle classifiche inglesi e americane. • Il brano è caratterizzato dal celebre riff di chitarra suonato da Richards con il pedale Fuzz-Tone della Gibson dal suono rauco, selvaggio e potente. Un vero e proprio marchio di fabbrica del sound degli anni ‘ 60 come abbiamo avuto modo di ascoltare. • I riff di chitarra di Richards saranno alla base del sound degli Stones: accattivanti e incisivi servivano a catturare istantaneamente l’attenzione dell’ascoltatore. Il testo (slide successiva) esprime tutta l’insoddisfazione giovanile ed era un vero e proprio attacco alla società consumistica (ascolto del brano). Pubblicità del Fuzz-Tone • Il mercato del rock ‘n roll americano degli inizi degli anni ‘ 60 inglese e americano si reggeva prevalentemente sui singoli più che sugli album.
The Rolling Stones - ‘(I Can’t Get No) Satisfaction’ (1965) I can't get no satisfaction, I can't get no satisfaction 'Cause I try and I try I can't get no, I can't get no When I'm drivin' in my car, and the man come on the radio He's tellin' me more and more about some useless information Supposed to fire my imagination I can't get no, oh, no, no, hey, hey That's what I say I can't get no satisfaction, I can't get no satisfaction 'Cause I try and I try I can't get no, I can't get no When I'm watchin' my TV and a man comes on and tells me How white my shirts can be But, he can't be a man 'cause he doesn't smoke The same cigarettes as me I can't get no, oh, no, no, hey, hey That's what I say I can't get no satisfaction, I can't get no girl reaction 'Cause I try and I try I can't get no, I can't get no When I'm ridin' 'round the world And I'm doin' this and I'm signin' that And I'm tryin' to make some girl, who tells me Baby, better come back maybe next week Can't you see I'm on a losing streak? I can't get no, oh, no, no, hey, hey That's what I say, I can't get no satisfaction, no satisfaction No satisfaction, no satisfaction I can't get no
Brian Jones, il polistrumentista creativo • Cresciuto coi dischi di Robert Johnson e Muddy Waters, aveva il blues nel sangue. • La Vox, fabbrica di amplificatori e chitarre inglese, creò per Jones la AC 30 (foto a sinistra). Dalla caratteristica forma inusuale a goccia, di colore bianco, si abbinava perfettamente all’immagine da ‘principe azzurro’ dalla folta chioma bionda del chitarrista. • Brian Jones non era il classico chitarrista. Era uno sperimentatore, adorava imparare a suonare nuovi strumenti. È stato il primo polistrumentista di una rock band. • ‘Paint It Black’ (1966). In questa esecuzione all’Ed Sullivan Show del celebre brano degli Stones vediamo Jones seduto che suona il sitar indiano https: //www. youtube. com/watch? v=z. HOA 3 DJyd 6 U • ‘Under My Thumb’ (1966). Qui vediamo Jones alla marimba https: //www. youtube. com/watch? v=t. G 56 XMs. TQk. A • (1968) L’abuso di droghe e il distacco emotivo dalla band lo portarono a chiudersi nel suo mondo. Morì l’anno successivo a soli 27 anni.
Dopo Brian Jones • Dopo la morte di Brian Jones si unisce alla band Mick Taylor, chitarrista dalla forte matrice blues, un vero solista. Celebre è il suo assolo nel brano ‘Can’t You Hear Me Knocking’ tratto dall’album ‘Sticky Fingers’ del 1971 (foto a destra), registrato con una Gibson Les Paul. Il riff introduttivo di Richards è una delle sue migliori creazioni, per tutto il brano Richards dialoga con la chitarra di Taylor (interplay). Il brano dura più di 7 minuti ed è caratterizzato da una lunga jam session finale nella quale spicca appunto il solo di Taylor (ascolto). • Nel 1974 Taylor lascia gli Stones, stanco dei ritmi frenetici e forsennati della band. Al suo posto subentra Ronnie Wood, ancora oggi con gli Stones. https: //www. youtube. com/watch? v=N 7 p. Zg. Qep. Xf. A
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