Linfezione da virus influenzali influenze aviarie influenze stagionali























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L’infezione da virus influenzali: influenze aviarie, influenze stagionali e pandemie Docente : Dr. G. Baitelli
La famiglia degli Orthomyxovirius raggruppa i virus influenzali e comporta 3 generi: A, B e C : NON HANNO CARATTERI ANTIGENICI IN COMUNE Sono tutti virus molto fragili sensibili a calore, acidità e solventi dei lipidi. La loro caspula deriva dalla membrana della cellula-ospite modificata con due glicoproteine diverse per forma ed attività biologica. 1. EMOAGGLUTININA (H): assicura la fissazione del virus alle cellule bersaglio riconoscendo specifici recettori oligosaccaridici. 2. NEURAMINIDASI (N): permette il distacco dei virioni in gemmazione. Gli anticorpi diretti contro l‘Emoagglutinina impediscono l'infezione (anticorpi di protezione) Gli anticorpi diretti contro la Neuraminidasi non neutralizzano il virus ma limitano la sua diffusione, attenuando la gravità dell’infezione influenzale.
Che caratteristiche hanno i virus dell’influenza? Emoagglutinina Neuroaminidasi Matrice proteica Lipidi capsulari Polimerasi Ribonucleoproteina
I virus influenzali • Virus di tipo A: circolano nell’uomo e in altre specie animali. Vari sottotipi in base alle proteine HA (16 sottotipi) e NA (9 sottotipi) • Virus di tipo B: presenti solo nell’uomo, nessun sottotipo. • Virus di tipo C: presenti solo nell’uomo, nessun sottotipo (nessun sintomo o simile al raffreddore)
I virus influenzali di tipo A Alcuni virus influenzali di tipo A causano l’influenza umana classica, altri causano negli animali (uccelli + alcuni mammiferi) infezioni respiratorie. Infatti, l‘insieme delle analisi epidemiologiche ha dimostrato che: ¯ la struttura dei virus influenzali di tipo A animali è uguale a quella dei virus influenzali di tipo A umani ¯ uno stesso virus di tipo A può avere vari ospiti
Serbatoi naturali dei virus dell’influenza di tipo A Azienda Sanitaria Locale della Provincia di Brescia Mammiferi marini: H 3, 4, 7 Uccelli: H 1 -16 Cavallo: H 3, 7 Uccelli acquatici: H 1 -16 Suini: H 1, 3, 4 Uccelli domestici Uomo: H 1, 2, 3 (5, 7, 9)
Virus dell’influenza aviaria • I virus dell’influenza aviaria sono probabilmente ubiquitari nei volatili acquatici selvatici • Talvolta possono emergere ceppi patogeni che colpiscono il pollame • Questo può accadere in qualunque nazione ed in qualunque momento, in modo imprevedibile • Epizoozie si sono verificate ad intervalli regolari in tutti i continenti
Influenza aviaria Grave malattia infettiva del pollame domestico, a decorso acuto e ad alta mortalità descritta per la prima volta…
… dai veterinari italiani nel 1878 e ricordata come “peste aviaria lombarda”
L’Influenza Aviaria rappresenta la più grave forma morbosa da Orthomyxovirus A nel pollame (peste aviaria) E’ causata da ceppi virali ad alta patogenicità La patogenicità dipende principalmente dalla struttura dell’emoagglutinina (H)
ANDAMENTO CLINICO DELLE INFEZIONI INFLUENZALI NEL POLLAME L’infezione può avere manifestazioni di gravità diversa secondo: • patogenicità del ceppo • sensibilità di specie • stato immunitario dell’ospite • partecipazione di infezioni condizionate La morbilità può essere molto alta e la mortalità può variare tra 0 e 100%
COMPORTAMENTO DEGLI ORTHOMYXOVIRUS A NEGLI OSPITI NATURALI: Equilibrio con l’ospite: replicano con minimo danno e l’ospite ha scarse reazioni immunitarie: le popolazioni virali si mantengono stabili NEGLI OSPITI ABERRANTI: La pressione immunitaria porta a cambiamenti continui nelle popolazioni virali (Drift e shift) HPAI è un fenomeno proprio del pollame domestico
EVOLUZIONE DEGLI ORTHOMYXOVIRUS A CAMBIAMENTI GRADUALI Sostituzione o inserimento di singoli aminoacidi nelle proteine costitutive del virione per effetto di mutazioni in regioni instabili del genoma L’accumulo di questi cambiamenti minimi consente al virus di sfuggire alla pressione immunitaria (Drift antigenico) CAMBIAMENTI DRASTICI Scambio di segmenti di RNA tra 2 virus che replicano nello stesso ospite: H 1 N 1 + H 6 N 6 H 1 N 6 e H 6 N 1 Comparsa di un nuovo sottotipo che diffonde più facilemente non trovando più nella popolazione una valida protezione immunitaria (Shift antigenico)
TRASMISSIONE INTERSPECIFICA DEGLI ORTHOMYXOVIRUS DI TIPO A BARRIERE DI SPECIE I virus A degli uccelli non replicano normalmente nell’uomo e viceversa i virus dell’uomo non replicano negli uccelli RESTRIZIONE NELLA GAMMA DEGLI OSPITI La glicoproteina H (emoagglutinina) riconosce i recettori oligosaccaridi della membrana cellulare I recettori oligosaccaridici degli uccelli sono sostanzialmente diversi da quelli dell’uomo
Ecologia dei virus influenzali aviari Azienda Sanitaria Locale della Provincia di Brescia influenza aviaria a bassa patogenicità (LPAI) volatili acquatici popolazioni di volatili domestici (H 5 e H 7) influenza aviaria ad alta patogenicità (HPAI)
INFLUENZA AVIARIA: le avvisaglie …. . 1997: virus H 5 N 1 Hong Kong 18 casi umani 6 morti 1999: virus H 9 N 2 Hong Kong 2 casi umani . 2003: virus H 5 N 1 Hong Kong 2 casi umani 1 morto virus H 7 N 7 Paesi Bassi 84 casi umani 1 morto 13 casi umani 9 morti 2004: 2005 virus H 5 N 1 Vietnam 2006 Thailandia 4 casi umani 3 morti
CASI UMANI CONFERMATI DI INFLUENZA AVIARIA DA H 5 N 1 AGGIORNATI AL 8 APRILE 2009 RIEPILOGO DEI CASI DI INFLUENZA DA VIRUS INFLUENZALE DI TIPO A-H 5 N 1 8 APRILE 2009 2003 PAESE 2004 2005 2006 2007 2008 2009 TOTALE casi decessi casi decessi AZERBAIJAN 0 0 0 8 5 BANGLADESH 0 0 0 0 0 1 0 CAMBOGIA 0 0 4 4 2 2 1 1 1 0 0 0 8 7 CINA 1 1 0 0 8 5 13 8 5 3 4 4 7 4 38 25 DJIBUTI 0 0 0 1 0 EGITTO 0 0 0 18 10 25 9 8 4 8 0 63 23 INDONESIA 0 0 20 13 55 45 42 37 24 20 0 0 141 115 IRAQ 0 0 0 3 2 LAOS 0 0 0 0 2 2 MYANMAR 0 0 0 0 1 0 NIGERIA 0 0 0 0 1 1 PAKISTAN 0 0 0 0 3 1 TAILANDIA 0 0 17 12 5 2 3 3 0 0 0 25 17 TURCHIA 0 0 0 12 4 VIETNAM 3 3 29 20 61 19 0 0 8 5 6 5 2 2 110 55 TOTALE 4 4 46 32 98 43 115 79 88 59 44 33 17 6 417 257 L’O. M. S. riporta solo i casi che hanno ricevuto conferma da parte dei laboratori di riferimento per l’O. M. S. stessa. l'O. M. S. RIPORTA SOLO I CASI CHE HANNO RICEVUTO LA CONFERMA PRESSO I PROPRI LABORATORI DI RIFERIMENTO % dec 62, 7
Serbatoi naturali dei virus dell’influenza di tipo A Azienda Sanitaria Locale della Provincia di Brescia Mammiferi marini: H 3, 4, 7 Uccelli: H 1 -16 Cavallo: H 3, 7 Uccelli acquatici: H 1 -16 Suini: H 1, 3, 4 Uccelli domestici Uomo: H 1, 2, 3 (5, 7, 9)
Comportamento epidemiologico virus: Drift degli antigeni di superficie Drift: variazioni puntiformi negli antigeni di superficie HA ed NA, con creazione di ceppi simili a quelli in circolazione nella epidemia precedente Epidemie limitate, grazie alla presenza di anticorpi contro virus antigenicamente simili in una parte della popolazione 5 -15% della popolazione colpita
Comportamento epidemiologico virus: Shift degli antigeni di superficie Shift: si crea una NUOVA emoagglutinina e/o una NUOVA neuraminidasi diverse antigenicamente da quelli in circolazione nella epidemia precedente Nuovo virus PANDEMIA (3 negli ultimi 100 anni)
TRASMISSIONE ALL’UOMO DEGLI ORTHOMYXOVIRUS DI TIPO A PASSAGGIO DIRETTO: dagli uccelli all’uomo RUOLO MEDIATORE DEL SUINO: Il suino possiede entrambi i recettori umani e aviari DUE MODALITA’ POSSIBILI: è un virus degli uccelli infetta l’uomo o il suino adattandosi ai recettori dei mammiferi (drift) un virus degli uccelli e un virus umano possono infettare contemporaneamente l’uomo o il suino e si verifica il riassortimento (shift)
Azienda Sanitaria Locale della Provincia di Brescia Trasmissione dei virus influenzali aviari Uccelli acquatici 15 16 1 2 3 14 13 4 H 1 -16 12 11 Uomo: H 1 - 3 N 1, 2 5 6 10 9 9 8 1 7 2 3 N 1 -9 8 7 6 Suini: H 1, 3 N 1, 2 4 5 Uccelli domestici: H 1 -16 N 1 - 9
RIASSUMENDO Scivolamento antigenico (Drift) NATURA DELLA MODIFICA GENETICA VIRUS COINVOLTI mutazione Rottura antigenica(Shift) riassortimento genetico A, B e C A (C ? ) CONSEGUENZE PER IL VIRUS nuove varianti nuove specie CONSEQUENZE PER L‘UOMO parziale immunità crociata CONSEGUENZE POSSIBILI PER LA POPOLAZIONE epidemie nessuna immunità pandemie