Lezione 5 I gruppi di pressione Politiche Pubbliche
Lezione 5 I gruppi di pressione
Politiche Pubbliche
Canali di rappresentanza • Il canale elettorale non è l’unico tramite il quale i cittadini possono influenzare le scelte dei governi • Così come il canale elettorale trasmette le richieste dei cittadini tramite elezioni e l’accountability, il canale funzionale trasmette le richieste di gruppi e associazioni di varia natura tramite il lobbying
Definizioni • Un gruppo coincide con ogni sezione della società con interessi propri che agisca o tenti di agire [Bentley, 1908] • Gruppo d’interesse è qualsiasi gruppo che, sulla base di uno o più atteggiamenti condivisi, presenta delle domande ad altri gruppi della società [Truman, 1951] • Un gruppo d’interesse è un gruppo d’individui che sono legati da comuni preoccupazioni o interessi e che sono consapevoli di questo legame [Almond e Powell 1978]
Gruppo d’interesse o gruppo di pressione? • I due termini vengono spesso considerati intercambiabili • In realtà non è detto che ogni gruppo d’interesse si mobiliti e faccia pressione. • Potremmo dunque distinguere i gruppi portatori generici d’interesse dai gruppi di pressione intesi come gruppi d’interesse che agiscono per fare pressioni sulle istituzioni per influenzarne le decisioni
Tipi di gruppi d’interesse classificati per struttura • Anomici. Folle e rivolte disorganizzate e spontanee • Non associativi. Insiemi d’individui caratterizzati dalla percezione di un interesse comune • Istituzionali. Gruppi interni ad organizzazioni/istituzioni che per loro natura sono portatori d’interessi comuni (es. militari) • Associativi. Strutture organizzate appositamente per rappresentare specifici gruppi (Confindustria, sindacati)
Tipi di gruppi d’interesse classificati per obiettivi • Difesa di interessi oggettivi (es: sindacati) • Espressione di preferenze morali (es. organizzazioni umanitarie) I gruppi possono essere classificati anche in base alla loro sfera d’azione in • Gruppi d’interesse pubblico: difendono interessi dell’intera comunità • Gruppi d’interesse speciale: difendono interessi specifici
Differenza tra movimenti e gruppi d’interesse/pressione • A differenza dei partiti o dei gruppi di pressione, dove l’appartenenza è generalmente sancita da una tessera d’iscrizione, i movimenti sociali sono composti da reticoli dispersi e debolmente connessi di individui che si sentono parte di uno sforzo collettivo. • Diversamente dai gruppi di pressione, i movimenti sociali non mirano prevalentemente a rappresentare gli interessi dei loro iscritti o simpatizzanti, ma si propongono come portatori di modelli alternativi per la società e il sistema politico in generale. • A differenza dei partiti o dei gruppi di pressione l’azione dei movimenti sociali è di tipo conflittuale. I movimenti avanzano rivendicazioni mediante un’azione di sfida diretta, rivolta contro autorità politiche, determinati codici culturali o altri gruppi.
Le risorse a disposizione dei gruppi • Economiche e finanziarie. • Numeriche. Gruppi in grado di mobilitare molte persone (es. sindacati) • Influenza. Gruppi che hanno facilità a raggiungere i centri decisionali, ad influenzare l’opinione pubblica (con giornali e televisioni) o a bloccare attività (es. controllori di volo) • Conoscitive (conoscenze tecniche) • Organizzative • Simboliche (es. associazioni di reduci o ex-partigiani)
Rapporto tra gruppi e partiti 1. Occupazione: Il partito domina il gruppo (es. PDL e L’esercito di Silvio) 2. Simbiosi: Partito e gruppo si rinforzano a vicenda (es. PCI e CGIL) 3. Egemonizzazione: Un gruppo domina un partito (es. Confindustria e vecchio partito Repubblicano) 4. Neutralità: il gruppo preferisce rivolgersi a partiti diversi e il partito si appoggia a gruppi diversi
I gruppi sono buoni o cattivi per la democrazia? 1. Sono buoni perché contribuiscono alla libertà di associazione e democratica dell’individuo e al bene comune 2. Sono cattivi perché favoriscono l’affermazione di poteri forti e rappresentano una minaccia per l’interesse generale
I gruppi secondo la teoria pluralista Secondo la teoria pluralista i gruppi sono fonte di 1. Equilibrio. La competizione tra gruppi porta a compromessi e mediazioni e prevalenza di alcuni gruppi può spingere i gruppi latenti a mobilitarsi 2. Autonomia dallo Stato 3. Socializzazione. Facilitata dalle appartenenze multiple (fare esempio pratico)
Dubbi sulla teoria pluralista e sulla positività dei gruppi • Mobilitazione dei gruppi fonte di diseguaglianza • Barriere all’entrata e free rider • I ricchi hanno maggiore possibilità di diventare imprenditori dell’azione collettiva
Lo Stato ed i gruppi • Possibilità di utilizzare concertazione tra gruppi e Stato per gestire conflittualità e definire politiche pubbliche. • Il neocorporativismo come forma di governo delle relazioni Stato-gruppi • In un contesto neocorporativo lo Stato interagisce in modo sistematico con alcuni gruppi con cui ha un rapporto privilegiato
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