Letteratura italiana 2006 2 Fabio Forner 02122020 1
Letteratura italiana 2006 2 Fabio Forner 02/12/2020 1
Fra Dante e Petrarca n n n La crisi economica (1348) I centri di diffusione della cultura: Firenze, Verona, Padova, Avignone La nuova cultura umanistica: Albertino Mussato I volgarizzamenti La letteratura religiosa: i confini. Domenico Cavalca e Iacopo Passavanti. Santa Caterina da Siena 02/12/2020 2
Francesco Petrarca n n 02/12/2020 Arezzo 20 luglio 1304 – 19 luglio 1374 Avignone, Bologna, Valchiusa Il mondo classico: la scoperta delle lettera ad Attico di Cicerone L’amicizia con il Boccaccio e gli anni milanesi 3
Petrarca n n n 02/12/2020 Il bilinguismo; la scelta del latino per ricondurlo alla purezza classica. Il volgare levigato Le principali opere latine: i Rerum familiarium libri e le Seniles (importanza del modello classico). Africa e Bucolicum Carmen e Salmi penitenziali 4
Petrarca filosofo morale Fam. , IV 1 “"Eunt homines admirari alta montium et ingentes fluctus maris et latissimos lapsus fluminum et oceani ambitus et giros siderum, et relinquunt se ipsos" - "E gli uomini se ne vanno ad ammirare le alte cime delle montagne, i flutti smisurati del mare, i corsi lunghissimi dei fiumi, l'immensità dell'oceano e il moto degli astri, e abbandonano se stessi" (S. Agostino -Confessiones) 02/12/2020 5
Petrarca filosofo morale n n n 02/12/2020 De vita solitaria (I, 8) (dal 1346) De remediis utriusque fortunae (1356 -57): è forse l’opera più diffura del Petrarca De secreto conflictu curarum mearum (dal 1347) 6
Il Canzoniere storia della redazione; i Trionfi n n n Le nove fasi redazionali (Wilkins) Vaticano Latino 3195, stesura finale; Vaticano Latino 3196, detto 'codice degli abbozzi' presenta una fase intermedia. Diffusione del Canzoniere; struttura e contenuto. Le 2 parti 1 -263 -366 Un lessico per riduzione: apparente semplicità I Trionfi: in terza rima. Poema sulle verità ultime 02/12/2020 7
Il sonetto n n n Dal provenzale sonet melodia, piccola canzone E’ usato per la prima volta probabilmente da Jacopo da Lentini. Trattatisti: Francesco da Barberino e Antonio da Tempo. Diviso in 2 parti: 8 (pedes o copulae: oggi ottava o fronte) + 6 (mutae o voltae; sestina o sirma) versi. Prima prevale la rima alterna poi quella baciata. Una stanza di canzone? Sonetto caudato; esistono poi numerosi varianti attestate nella storia letteraria: Guittone. La grande fortuna: Della Casa e Foscolo. Caproni… 02/12/2020 8
Vat. lat. 3195 02/12/2020 9
Canzoniere 1 Voi ch'ascoltate in rime sparse il suono di quei sospiri ond'io nudriva 'l core in sul mio primo giovenile errore quand'era in parte altr'uom da quel ch'i' sono, del vario stile in ch'io piango et ragiono fra le vane speranze e 'l van dolore, ove sia chi per prova intenda amore, spero trovar pietà, nonché perdono. Ma ben veggio or sí come al popol tutto favola fui gran tempo, onde sovente di me medesmo meco mi vergogno; et del mio vaneggiar vergogna è 'l frutto, e 'l pentersi, e 'l conoscer chiaramente che quanto piace al mondo è breve sogno. 02/12/2020 10
Canzoniere 2 Per fare una leggiadra sua vendetta et punire in un dí ben mille offese, celatamente Amor l'arco riprese, come huom ch'a nocer luogo et tempo aspetta. Era la mia virtute al cor ristretta per far ivi et ne gli occhi sue difese, quando 'l colpo mortal là giú discese ove solea spuntarsi ogni saetta. Però, turbata nel primiero assalto, non ebbe tanto né vigor né spazio che potesse al bisogno prender l'arme, overo al poggio faticoso et alto ritrarmi accortamente da lo strazio del quale oggi vorrebbe, et non pò, aitarme. 02/12/2020 11
Canzioniere 3 Era il giorno ch'al sol si scoloraro per la pietà del suo factore i rai, quando i' fui preso, et non me ne guardai, ché i be' vostr'occhi, donna, mi legaro. Tempo non mi parea da far riparo contra colpi d'Amor: però m'andai secur, senza sospetto; onde i miei guai nel commune dolor s'incominciaro. Trovommi Amor del tutto disarmato et aperta la via per gli occhi al core, che di lagrime son fatti uscio et varco: però al mio parer non li fu honore ferir me de saetta in quello stato, a voi armata non mostrar pur l'arco. 02/12/2020 12
Canzoniere 4 Que' ch'infinita providentia et arte mostrò nel suo mirabil magistero, che crïò questo et quell'altro hemispero, et mansüeto piú Giove che Marte, vegnendo in terra a 'lluminar le carte ch'avean molt'anni già celato il vero, tolse Giovanni da la rete et Piero, et nel regno del ciel fece lor parte. Di sé nascendo a Roma non fe' gratia, a Giudea sí, tanto sovr'ogni stato humiltate exaltar sempre gli piacque; ed or di picciol borgo un sol n'à dato, tal che natura e 'l luogo si ringratia onde sí bella donna al mondo nacque. 02/12/2020 13
Canzoniere 5 Quando io movo i sospiri a chiamar voi, e 'l nome che nel cor mi scrisse Amore, LAUdando s'incomincia udir di fore il suon de' primi dolci accenti suoi. Vostro stato REal, che 'ncontro poi, raddoppia a l'alta impresa il mio valore; ma: TAci, grida il fin, ché farle honore è d'altri homeri soma che da' tuoi. Cosí LAUdare et REverire insegna la voce stessa, pur ch'altri vi chiami, o d'ogni reverenza et d'onor degna: se non che forse Apollo si disdegna ch'a parlar de' suoi sempre verdi rami lingua mortal presumptüosa vegna. 02/12/2020 14
Canzoniere 6 Sí travïato è 'l folle mi' desio a seguitar costei che 'n fuga è volta, et de' lacci d'Amor leggiera et sciolta vola dinanzi al lento correr mio, che quanto richiamando piú l'envio per la secura strada, men m'ascolta: né mi vale spronarlo, o dargli volta, ch'Amor per sua natura il fa restio. Et poi che 'l fren per forza a sé raccoglie, i' mi rimango in signoria di lui, che mal mio grado a morte mi trasporta: sol per venir al lauro onde si coglie acerbo frutto, che le piaghe altrui gustando afflige piú che non conforta. 02/12/2020 15
Canzoniere 7 n n La gola e 'l sonno et l'otïose piume ànno del mondo ogni vertú sbandita, ond'è dal corso suo quasi smarrita nostra natura vinta dal costume; et è sí spento ogni benigno lume del ciel, per cui s'informa humana vita, che per cosa mirabile s'addita chi vòl far d'Elicona nascer fiume. Qual vaghezza di lauro, qual di mirto? Povera et nuda vai philosophia, dice la turba al vil guadagno intesa. Pochi compagni avrai per l'altra via: tanto ti prego piú, gentile spirto, non lassar la magnanima tua impresa. 02/12/2020 16
Canzone n n n n Forma lirica strofica La canzone petrarchesca (stanze di piedi e sirma) Stanze: divisibile / indivisibili Fronte è la prima parte della stanza non ulteriormente divisibile; Sirma è la seconda parte della stanza non ulteriormente divisibile. Se ulteriormente divisibile in gruppi (gen. 2) di uguale formula sillabile, la prima parte si dice composta da piedi, la seconda da volte. Le stanze possono essere singulars o unisonans Il congedo che corrisponde alla sirma della stanza Complessità della canzone italiana 02/12/2020 17
128 Italia mia, benché 'l parlar sia indarno a le piaghe mortali che nel bel corpo tuo sí spesse veggio, piacemi almen che ' miei sospir' sian quali spera 'l Tevero et l'Arno, e 'l Po, dove doglioso et grave or seggio. Rettor del cielo, io cheggio che la pietà che Ti condusse in terra Ti volga al Tuo dilecto almo paese. Vedi, Segnor cortese, di che lievi cagion' che crudel guerra; e i cor', che 'ndura et serra Marte superbo et fero, apri Tu, Padre, e 'ntenerisci et snoda; ivi fa che 'l Tuo vero, qual io mi sia, per la mia lingua s'oda. 02/12/2020 18
128 (2) Voi cui Fortuna à posto in mano il freno de le belle contrade, di che nulla pietà par che vi stringa, che fan qui tante pellegrine spade? perché 'l verde terreno del barbarico sangue si depinga? Vano error vi lusinga: poco vedete, et parvi veder molto, ché 'n cor venale amor cercate o fede. Qual piú gente possede, colui è piú da' suoi nemici avolto. O diluvio raccolto di che deserti strani per inondar i nostri dolci campi! Se da le proprie mani questo n'avene, or chi fia che ne scampi? 02/12/2020 19
128 (3) Ben provide Natura al nostro stato, quando de l'Alpi schermo pose fra noi et la tedesca rabbia; ma 'l desir cieco, e 'ncontr'al suo ben fermo, s'è poi tanto ingegnato, ch'al corpo sano à procurato scabbia. Or dentro ad una gabbia fiere selvagge et mansüete gregge s'annidan sí che sempre il miglior geme: et è questo del seme, per piú dolor, del popol senza legge, al qual, come si legge, Mario aperse sí 'l fianco, che memoria de l'opra ancho non langue, quando assetato et stanco non piú bevve del fiume acqua che sangue. 02/12/2020 20
128 (4) Cesare taccio che per ogni piaggia fece l'erbe sanguigne di lor vene, ove 'l nostro ferro mise. Or par, non so per che stelle maligne, che 'l cielo in odio n'aggia: vostra mercé, cui tanto si commise. Vostre voglie divise guastan del mondo la piú bella parte. Qual colpa, qual giudicio o qual destino fastidire il vicino povero, et le fortune afflicte et sparte perseguire, e 'n disparte cercar gente et gradire, che sparga 'l sangue et venda l'alma a prezzo? Io parlo per ver dire, non per odio d'altrui, né per disprezzo. 02/12/2020 21
128 (5) Né v'accorgete anchor per tante prove del bavarico inganno ch'alzando il dito colla morte scherza? Peggio è lo strazio, al mio parer, che 'l danno; ma 'l vostro sangue piove piú largamente, ch'altr'ira vi sferza. Da la matina a terza di voi pensate, et vederete come tien caro altrui che tien sé cosí vile. Latin sangue gentile, sgombra da te queste dannose some; non far idolo un nome vano senza soggetto: ché 'l furor de lassú, gente ritrosa, vincerne d'intellecto, peccato è nostro, et non natural cosa. 02/12/2020 22
128 (6) Non è questo 'l terren ch'i' toccai pria? Non è questo il mio nido ove nudrito fui sí dolcemente? Non è questa la patria in ch'io mi fido, madre benigna et pia, che copre l'un et l'altro mio parente? Perdio, questo la mente talor vi mova, et con pietà guardate le lagrime del popol doloroso, che sol da voi riposo dopo Dio spera; et pur che voi mostriate segno alcun di pietate, vertú contra furore prenderà l'arme, et fia 'l combatter corto: ché l'antiquo valore ne gli italici cor' non è anchor morto. 02/12/2020 23
128 (7) Signor', mirate come 'l tempo vola, et sí come la vita fugge, et la morte n'è sovra le spalle. Voi siete or qui; pensate a la partita: ché l'alma ignuda et sola conven ch'arrive a quel dubbioso calle. Al passar questa valle piacciavi porre giú l'odio et lo sdegno, vènti contrari a la vita serena; et quel che 'n altrui pena tempo si spende, in qualche acto piú degno o di mano o d'ingegno, in qualche bella lode, in qualche honesto studio si converta: cosí qua giú si gode, et la strada del ciel si trova aperta. 02/12/2020 24
128 (8) Canzone, io t'ammonisco che tua ragion cortesemente dica, perché fra gente altera ir ti convene, et le voglie son piene già de l'usanza pessima et antica, del ver sempre nemica. Proverai tua ventura fra' magnanimi pochi a chi 'l ben piace. Di' lor: - Chi m'assicura? I' vo gridando: Pace, pace. - 02/12/2020 25
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