Lesperienza della Fondazione Opera Santa Rita di Prato

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L’esperienza della Fondazione Opera Santa Rita di Prato: progetto ponte fra scuola e lavoro

L’esperienza della Fondazione Opera Santa Rita di Prato: progetto ponte fra scuola e lavoro Dott. ssa Francesca Faggi faggi 65@gmail. com

L’arco di vita 5 SERVIZI per un totale di 114 persone con autismo seguite

L’arco di vita 5 SERVIZI per un totale di 114 persone con autismo seguite Centro Politano 1. Ambulatorio 2. Centro diurno per l’età scolare 3. Centro diurno per adolescenti e adulti Servizi sanitari accreditati con la regione toscana 4. Servizio domiciliare individualizzato ISI 5. Residenza Villa Nesti (2 Comunità Alloggio) Servizi socio-sanitari

Servizi per l’autismo • Situazione eccezionale: q. Percorsi costruiti insieme al gruppo aziendale UFSMIA/

Servizi per l’autismo • Situazione eccezionale: q. Percorsi costruiti insieme al gruppo aziendale UFSMIA/ UFSMA q. Totale accordo sulla progettazione : idee condivise e risposte modulate sui bisogni del territorio q. Invii concordati e programmati q. Collaborazione e costruzione condivisa dei percorsi individuali q. Servizi molto complessi

Servizi per l’autismo della Fondazione : caratteristiche • • • Coprono un ampio arco

Servizi per l’autismo della Fondazione : caratteristiche • • • Coprono un ampio arco di vita Flessibili…. nuovi progetti …. stesso budget Altamente Specializzati Differenziati per livelli di età e competenze dei soggetti Grandi numeri…ma Piccoli servizi e piccoli gruppi non accorpati in un’unica struttura ma dislocati sul territorio Continuità di presa in carico Accreditati e convenzionati Continua formazione e supervisioni esterne periodiche (video conference quindicinali) Linea continua di presa in carico e accompagnamento nei passaggi di vita

Un po’ di numeri Siamo tanti ……. Attualmente 47 operatori nei 5 servizi per

Un po’ di numeri Siamo tanti ……. Attualmente 47 operatori nei 5 servizi per l’autismo Equipe multidisciplinare composta da medici- psicologi/psicoterapeuti, terapisti della riabilitazione, educatori professionali,

Formazione • Formazione di base comune. Gruppo conosciuto a livello regionale e nazionale •

Formazione • Formazione di base comune. Gruppo conosciuto a livello regionale e nazionale • Equipe specifiche per servizio ma flessibili con unica formazione. Referenti di progetti. • Formazione tutti insieme • Formazioni specifiche per fascia di età e per livello di gravità • Alcuni operatori su più servizi • Formazione di base , aggiornamenti, supervisioni esterne e interne, master

Organizzazione su progetti • Attualmente sono attivi molti progetti all’interno di ogni servizio nel

Organizzazione su progetti • Attualmente sono attivi molti progetti all’interno di ogni servizio nel tentativo di dare risposte differenziate a bisogni diversi • I progetti sono però tutti mirati a INCLUDERE e a sviluppare competenze per stare dentro il mondo • Molti interventi nei contesti naturali in ogni fascia di età e di livello di gravità

Ambulatorio • 58 bambini in carico presso il servizio ambulatoriale • Progetti per l’età

Ambulatorio • 58 bambini in carico presso il servizio ambulatoriale • Progetti per l’età prescolare di • Parent training • Teaching training • Progetti di sviluppo relazionale nel gioco con i pari • Affiancamento nei passaggi scolastici complessi (passaggio infanzia/primaria) • Attività individualizzate • Logopedia e interventi sulla comunicazione • Attività in piccolo gruppo per lo sviluppo delle • Competenze relazionali • Competenze comunicative

Centro diurno per l’età evolutiva • Due percorsi per 14 soggetti • Primo percorso

Centro diurno per l’età evolutiva • Due percorsi per 14 soggetti • Primo percorso per medio-gravi e con disturbo del comportamento (3 GG a settimana per 6 soggetti) • Secondo percorso Progetto il Trampolino per soggetti medio /lievi (2 gg a settimana per 8 soggetti)

Progetto ponte • Obiettivi sulle competenze relazionali • Comportamenti adeguati socialmente • Comprensione della

Progetto ponte • Obiettivi sulle competenze relazionali • Comportamenti adeguati socialmente • Comprensione della pragmatica della comunicazione • Cosa dire, a chi dirlo, per quanto tempo • Lavoro in piccoli gruppi /individuale • Lavoro con i pari in contesto scolastico o di tempo libero

 Presentazione utilizzo Cat-Kit con Gabriele 14 a.

Presentazione utilizzo Cat-Kit con Gabriele 14 a.

Inserito dal 2009 in Ambulatorio Dal 2011 – progetto Trampolino Diagnosi : Q. I.

Inserito dal 2009 in Ambulatorio Dal 2011 – progetto Trampolino Diagnosi : Q. I. 57 totale ( 69 verbale, 51 performance) Obiettivi di lavoro di questi anni: autonomie personali e domestiche, lavoro sulla relazione e comunicazione, stare in gruppo, gestione delle sconfitte in accordo soprattutto con la scuola. • Tessuto familiare “povero” che non lo supporta • • •

 • La famiglia gli ha comunicato che è “autistico” senza spiegargli cosa significa.

• La famiglia gli ha comunicato che è “autistico” senza spiegargli cosa significa. • Da allora si pone domande rispetto a cosa vuol dire, a volte diceva che “nella vita mi dovrò trovare una fidanzata non autistica che mi aiuterà …. ” • Concetto fidanzata è legato a situazione contestuale o a cose da fare con lei (andare in campeggio a fare il barbecue), ma non fa allusione a nessun tipo di emozione video 1 barb • Chiede come deve fare per “conquistare qualcuno” in quanto “non so cosa devo fare per rimanere simpatico, proprio non lo capisco” • Ha atteggiamenti goffi e ridicoli in contesti sociali con altre persone (video festa via Maggio) 2

 • 1 – concetto RELAZIONE scisso in sottoconcetto di RAPPORTO o INTERAZIONE •

• 1 – concetto RELAZIONE scisso in sottoconcetto di RAPPORTO o INTERAZIONE • Si parte da COSTRUZIONE del suo ALBERO GENEALOGICO limitandolo (per adesso) al nucleo familiare: nonni, genitori, zii paterni e materni e cugini. E’ molto interessato. Lo scopo è quello di cominciare a fargli capire che l’interazione che ha con i parenti non è uguale con tutti nonostante l’etichetta parentale identica. In questa fase “scopre” che ha due “nuovi” cugini, che fino ad allora aveva classificato come figli dei suoi zii, ma non aveva capito che erano anch’essi cugini come altri che già etichettava come tali.

 • Uso della scheda RUOTA - Cat –Kit Scopo: abituarlo a dare un

• Uso della scheda RUOTA - Cat –Kit Scopo: abituarlo a dare un valore alla relazione e distinzione fra etichetta e rapporto con quella persona 1° Passaggio concetto di “sentimento” verso l’altro. Gabriele conosce concetto di simpatia, antipatia (inteso come fastidio che l’altro mi da). Per Gabriele SIMPATIA significa: “persona con cui sto bene, mi diverte fare delle cose con lei, è una persona burlona, con cui si sta bene insieme. A me (e al babbo) piacciono le persone burlone”. Abbiamo definito che avrebbe organizzato la ruota in base alla SIMPATIA che prova nei confronti di una data persona.

Scheda I MIEI CERCHI allenamento: nucleo familiare

Scheda I MIEI CERCHI allenamento: nucleo familiare

Motivazioni fornite da Gabriele: • “Il babbo è la persona che si occupa sempre,

Motivazioni fornite da Gabriele: • “Il babbo è la persona che si occupa sempre, sempre di me, da quando è in pensione siamo sempre insieme, facciamo cose belle e divertenti, ad esempio andiamo a scoprire il mondo, strade nuove e tante altre cose, mi brontola un po’, ma non sempre”. • “La mamma mi brontola quasi sempre, dice che faccio cose sciocche, che sono maldestro e che mi comporto male con la gente e la faccio sfigurare. Comunque le voglio bene. Poi dice che io e Monica siamo dei casi clinici (siamo 3 casi clinici, dice pure che uno è anche un mio amico che si mangia le unghie)”. • “Monica, è dolce e va aiutata, il babbo aiuta entrambi, perché anche lei a volte fa e dice cose sciocche”. • “Barbara non sta più con noi, la vedo meno spesso e insieme adesso ci sto poco”. (unica persona riportata in logica di vicinanza e non di “simpatia”)

Scheda I MIEI CERCHI gli zii video 3 cerchi zii

Scheda I MIEI CERCHI gli zii video 3 cerchi zii

Motivazioni fornite da Gabriele: • Il piano che usa è legato al numero di

Motivazioni fornite da Gabriele: • Il piano che usa è legato al numero di occasioni di frequentazioni, non riesce a trovare un livello di simpatia e di quanto stia bene insieme a loro • “A volte li vedo, a volte non li vedo” – “capita e a volte non capita” (“la mamma dice parenti serpenti”, non sa il significato di questo modo di dire e gli va spiegato) –” di rado, quando ci sono le festività a tutto spiano”

Scheda I MIEI CERCHI gli amici

Scheda I MIEI CERCHI gli amici

Motivazioni fornite da Gabriele: • Piano di “simpatia” nei loro confronti, la frequentazione è

Motivazioni fornite da Gabriele: • Piano di “simpatia” nei loro confronti, la frequentazione è identica perché li vede a scuola tutti i giorni, va a trovare solo uno dei tre. • sta bene con loro, parla di “interessi” comuni e durante l’intervallo sta con loro perché “ci sto bene insieme” • Si rammarica che “non li posso invitare a casa mia, i miei genitori non vogliono”

A SCUOLA … • Dall’inizio di ottobre mostra interesse nei confronti di una coetanea

A SCUOLA … • Dall’inizio di ottobre mostra interesse nei confronti di una coetanea che è arrivata quest’anno nella sua classe. • Ha messo in atto comportamenti ridicoli a scuola (urla, fa versi, rovescia cose, sta sempre “attaccato” alla ragazzina) pur di farsi notare. • Con la scuola, per prima cosa, abbiamo definito un TRAINING COMPORTAMENTALE: ①Riconoscimento dei sintomi ②Aiutare a segnalare ③Esplicitazione delle regole (usando materiale già pronto scritto sia tramite la conferma da parte degli adulti di riferimento e soprattutto dai compagni che saranno a loro volta “preparati” dai professori nell’individuazione delle cose da dire e come dirle a Gabriele) ④Chiedere al ragazzo COSA vorrebbe fare in alternativa (offrendogli un ventaglio di possibilità: ad es, non potrà chiedere di stare vicino alla ragazza oggetto dei suoi interessi, ma potrà chiedere di parlare di lei o di qualcosa che la riguarda con l’insegnante di sostegno (prof Tommasello) o con gli educatori del Centro che vengono presi come riferimento per l’attuazione di questo step del training ⑤Token economy di minuti con la compagna preferita o un’altra alunna…mediata dall’insegnante e con lista di argomenti o scelti dall’insegnante

Uso della scheda IL MISURATORE - Cat –Kit Ha comportamenti poco adeguati a scuola,

Uso della scheda IL MISURATORE - Cat –Kit Ha comportamenti poco adeguati a scuola, i compagni attuano il training dicendogli di lasciare in pace la ragazzina e che da noia a tutti. Lui chiede spiegazioni. Riflessione su FASTIDIO – USO SCHEDA MISURATORE Individua 3 comportamenti che a lui danno noia e li posiziona visivamente nella scheda, poi proviamo a pensare al fastidio provato dagli altri e lo posiziona nel termometro …

 • Rimangono riflessioni su • Difficoltà a trovare domande che non inducano la

• Rimangono riflessioni su • Difficoltà a trovare domande che non inducano la risposta, che non diano indicazioni in modo da capire a che livello è il ragazzo. (difficoltà di modulazione da parte dell’operatore) • Obiettivo finale è arrivare a integrare gli indici comportamentali (parte affettiva/emozionale, cognitiva e comportamentale ) per fornire strumenti oggettivi per affrontare al meglio una relazione facendogli capire la complessità e gli impliciti della relazione che dipende da più aspetti (vicinanza, aspetto quantistico - quante volte vedo una persona o quante cose gradevole faccio con essa)

Centro Politano per adolescenti e adulti Adolescenti e adulti dai 16 anni • Frequenza

Centro Politano per adolescenti e adulti Adolescenti e adulti dai 16 anni • Frequenza a giorni con soggetti che frequentano anche la scuola • Attualmente inseriti 24 soggetti per 16 posti giornalieri in convenzione • Molte attività esterne al centro con percorsi di inclusione

Centro Politano: nuovi progetti • PROGETTO IL CENTRO fino a 11 soggetti inseriti •

Centro Politano: nuovi progetti • PROGETTO IL CENTRO fino a 11 soggetti inseriti • PROGETTO LA BASE per soggetti con funzionamento medio/lieve 13 soggetti inseriti • Programmazione differenziata • Luogo fisico differenziato • Focus………. competenze prelavorative e sociali • Esperienze all’esterno del centro

Progetto LA BASE • Soggetti inseriti nella scuola superiore che frequentano a giorni alterni

Progetto LA BASE • Soggetti inseriti nella scuola superiore che frequentano a giorni alterni con percorsi di training specifico di tipo prelavorativo

Schema riassuntivo percorso lavoro attuale Step 1 Laboratorio interno al centro Cucina Giardinaggio Step

Schema riassuntivo percorso lavoro attuale Step 1 Laboratorio interno al centro Cucina Giardinaggio Step 2 Laboratorio esterno al centro Step 3 Attività lavorativa supportata dal centro Step 4 Attività lavorativa con tutoraggio Cucina esterna Emporio Aziende Magazzino Vivaio Palandri B&B Ceste di Natale Progetto regionale agricoltura Stage o tirocini (supermercato, ufficio)

I percorsi di lavoro Premessa • Diritto al lavoro……. Tutti possono fare ……. ……

I percorsi di lavoro Premessa • Diritto al lavoro……. Tutti possono fare ……. …… • • Sono autistico e sono adulto Livello di supporto e di aiuto Strutturazione e organizzazione del compito Supporto e organizzazione ambientale Quali luoghi Quali attività Interessi e motivazioni personali

Intervento riabilitativo e specializzato • Oggi … riflessione su un percorso da svolgere •

Intervento riabilitativo e specializzato • Oggi … riflessione su un percorso da svolgere • In una logica di percorso che valuta una riduzione dei livelli di aiuto e di bisogno di supporto. • Percorso che disegna gli interventi di tipo abilitativo da mettere in atto • Riflessione sui Requisiti minimi di accesso alle varie fasi del percorso • Valutazione e baseline

Percorso lavoro Step 1 Laboratorio protetto interno al centro Step 2 Laboratorio in contesto

Percorso lavoro Step 1 Laboratorio protetto interno al centro Step 2 Laboratorio in contesto naturale interno al centro Step 3 Attività lavorativa in contesto naturale esterna ma legata al centro Step 4 Inserimento lavorativo con job coaching

Prima fase: laboratorio protetto Competenze di base : Alto Livello di supporto: apprendimento 1/1,

Prima fase: laboratorio protetto Competenze di base : Alto Livello di supporto: apprendimento 1/1, • Assenza o scarse Competenze adattive: • Assenza o scarse Presenza comportamenti Competenze comunicative: problematici • espressive bisogni primari • recettive: ordini semplici • Alta frammentazione dei compiti : Esecuzione di 1 comando e compiti semplici Esempi : Laboratorio di manualità del centro Laboratorio di cucina Giardinaggio

Seconda fase: laboratorio in contesto naturale ma interno (luogo protetto) Livello di supporto: apprendimento

Seconda fase: laboratorio in contesto naturale ma interno (luogo protetto) Livello di supporto: apprendimento 1/1, piccolo Competenze adattive: gruppo • Stare in gruppo • Cooperazione o lavoro in parallelo • Stare seduto Presenza comportamenti • Tempi di attesa minimi • Adeguamento del comportamento problematici Requisiti Minimi e competenze di base tolleranza agli altri vicinanza, prossimità, rumori Competenze comunicative espressive bisogni primari recettive: ordini semplici Esecuzione di 1 comando e compiti in autonomia semplici che complessi (riduzione del livello di supporto) Esempi : Progetto “Il Magazzino” Cucina esterna “Il Coderino” Progetto “Marmellate” Progetto Agricoltura

Seconda fase laboratori esterni Progetto Il Magazzino Ceste di Natale Progetto Marmellate Cucina esterna

Seconda fase laboratori esterni Progetto Il Magazzino Ceste di Natale Progetto Marmellate Cucina esterna Progetto Regionale per l’agricoltura sociale

Terza fase: laboratorio in contesto naturale esterno Livello di supporto: piccolo gruppo Requisiti Minimi

Terza fase: laboratorio in contesto naturale esterno Livello di supporto: piccolo gruppo Requisiti Minimi e competenze di base : Competenze adattive: • Flessibilità • Cooperazione e richiesta di aiuto • Tempi di attesa • Adeguamento del comportamento tolleranza agli altri vicinanza, prossimità, rumori Competenze comunicative: • espressive richieste funzionali e minima conversazione • recettive: ordini complessi Esecuzione di compiti in autonomia semplici che complessi Competenze specifiche dell’attività Competenze relazionali Competenze di organizzazione del lavoro Comportamenti problematici di tipo relazionale non grave Esempi : Emporio Ristorante Opera 22 Vivaio “Palandri”

TERZO CONTESTO : L’AMBIENTE ESTERNO O LAVORATIVO • Focus sono lo scambio comunicativo nel

TERZO CONTESTO : L’AMBIENTE ESTERNO O LAVORATIVO • Focus sono lo scambio comunicativo nel contesto esterno inteso come funzione richiestiva ma anche narrativa e di conversazione • Capacità di fare da soli chiedere aiuto • Portare a termine un programma • Competenze sociali applicabili a contesti esterni di lavoro: seguire una procedura • Lavorare in autonomia. Autoorganizzarsi, stare in cooperazione , flessibilità, riconoscimento ruoli, modulazione del comportamento

Terza fase: Check list di osservazione • • • INIZIARE SALUTO: RISPONDERE AL SALUTO

Terza fase: Check list di osservazione • • • INIZIARE SALUTO: RISPONDERE AL SALUTO PROSSIMITA’ FISICA INTERLOCUTORE CONTATTO VISIVO RICONOSCIMENTO DEI RUOLI E COMPORTAMENTO ADEGUATO – persona conosciuta ma non frequentata – persona rapporti frequenti – persona non conosciuta

Terza fase: Checklist di osservazione • • INFORMAZIONI E RICHIESTE DARE INFORMAZIONI PERSONALI •

Terza fase: Checklist di osservazione • • INFORMAZIONI E RICHIESTE DARE INFORMAZIONI PERSONALI • • • persona conosciuta ma non frequentata persona rapporti frequenti persona non conosciuta RICHIESTA DI INFORMAZIONI PERSONALI RISPOSTA A DOMANDE RICHIESTA VERBALE DI OGGETTI-CIBO COME OTTIENE DOMANDE SUI COMPORTAMENTI DEGLI ALTRI RECIPROCHE INFORMAZIONI SOCIALI FARE DOMANDE PER OTTENERE INFORMAZIONI DIFFERENZIARE QUANDO FARE DOMANDE E QUANDO DARE INFORMAZIONI CHIEDE OGGETTI DA CONDIVIDERE

Terza fase: Checklist di osservazione CONVERSAZIONE INIZIARE DOMANDE SOCIALI RISPONDERE A DOMANDE SOCIALI OTTIENE

Terza fase: Checklist di osservazione CONVERSAZIONE INIZIARE DOMANDE SOCIALI RISPONDERE A DOMANDE SOCIALI OTTIENE E MANTIENE ATTENZIONE DAGLI ALTRI INDIVIDUARE IL TIPO DI CONVERSAZIONE FARE DOMANDE SEGUENDO UNA CONVERSAZIONE COMMENTI RECIPROCI SU OGGETTI COMMENTI RECIPROCI SU SITUAZIONI RACCONTARE PROPRIE ESPERIENZE DIMOSTRARE COMPORTAMENTO ADEGUATO QUANDO PARLA O ASCOLTA FA CONVERSAZIONE CON ALTRI COMMENTA FA COMMENTI APROPRIATI SUI COMPORTAMENTI DEGLI ALTRI ASPETTA LE PAUSE DELLA CONVERSAZIONE PER INTERROMPERE

Terza fase: Checklist di osservazione COMPORTAMENTO SEGUIRE ISTRUZIONI PROPOSTE (anche da estraeni) SEGUIRE UNA

Terza fase: Checklist di osservazione COMPORTAMENTO SEGUIRE ISTRUZIONI PROPOSTE (anche da estraeni) SEGUIRE UNA PROCEDURA CAPACITA’ DI AUTORGANIZZARSI ASPETTARE IL TURNO IN ATTIVITA‘ RISPOSTA A IMPREVISTI RISPONDERE A COMPLIMENTI RICHIEDERE AIUTO OFFRIRE AIUTO e CAPACITÀ DI DARE ISTRUZIONI (TUTORING)* SOSTENERE IL NO SOSTENERE VARIAZIONI/IMPREVISTI TROVARE ALTERNATIVE COMPORTAMENTO NELLO SPAZIO CONSEGNARE MESSAGGI DATI NON SEGUIRE SOLO GLI INTERESSI PERSONALI

Terza fase • Checklist • Competenze specifiche dell’attività • Esempio scheda

Terza fase • Checklist • Competenze specifiche dell’attività • Esempio scheda

Terza fase attivita’ lavorativa in contesto naturale • Progetto Emporio inseriti 7 ragazzi •

Terza fase attivita’ lavorativa in contesto naturale • Progetto Emporio inseriti 7 ragazzi • Ristorante Opera 22 • Vivaio Palandri 5 soggetti inseriti

Quarta fase: lavoro in ambiente naturale • Requisiti minimi e • competenze di base

Quarta fase: lavoro in ambiente naturale • Requisiti minimi e • competenze di base : • • Competenze specifiche • Pianificazione del lavoro • Spostamenti in autonomia • Retribuzione • Competenze sociali e relazionali Livello di supporto: Job coaching – Supporto ambientale, – Supporto organizzativo – Preparazione colleghi e luogo di lavoro – Verifica periodica e progressivo allontanamento

Modello del progetto job coaching • Individuazione soggetto (salute mentale) • Incontro con il

Modello del progetto job coaching • Individuazione soggetto (salute mentale) • Incontro con il soggetto , medico spec, familiari. Sono previsti 3 incontri in totale • Individuazione interessi e competenze • Individuazione luogo lavoro ( salute mentale, servizi sociali, famiglia, operatori)

Modello • Incontro con i referenti del luogo di lavoro • Incontri di formazione

Modello • Incontro con i referenti del luogo di lavoro • Incontri di formazione sull’autismo e spiegazione di caratteristiche e specificità • Individuazione di un referente del caso • Adattamento ambientale • Affiancamento del soggetto • Valutazione delle competenze ambientali (scheda tratta da CALS) • Valutazione della frequenza dell’affiancamento • Rivalutazione dell’andamento

Quarta fase il lavoro • 6 soggetti adulti ad alto funzionamento inseriti nel progetto

Quarta fase il lavoro • 6 soggetti adulti ad alto funzionamento inseriti nel progetto regionale • Tutor previsto di affiancamento nei contesti di lavoro per 80 ore • 2 casi andati male/ 1 assunzione • Difficoltà : • Costruzione di una rete e individuazione dei luoghi di lavoro (blocco inserimenti socioterapeutici) • Quali lavori? • Poca disponibilità ad accogliere il tutor/delega

Schema riassuntivo percorso lavoro attuale Step 1 Laboratorio interno al centro Cucina Giardinaggio Step

Schema riassuntivo percorso lavoro attuale Step 1 Laboratorio interno al centro Cucina Giardinaggio Step 2 Laboratorio esterno al centro Step 3 Attività lavorativa supportata dal centro Step 4 Attività lavorativa con tutoraggio Cucina esterna Emporio Aziende Magazzino Vivaio Palandri B&B Ceste di Natale Progetto regionale agricoltura Stage o tirocini (supermercato, ufficio)

Conclusioni • Bisogno di una pianificazione degli obiettivi inseriti e non disgiunti dai vari

Conclusioni • Bisogno di una pianificazione degli obiettivi inseriti e non disgiunti dai vari contesti • Necessità di una valutazione di tipo ecologico su cui basare la pianificazione, • Forte individualizzazione dei percorsi di intervento, il lavoro si costruisce sulla persona nelle sue relazioni in quel contesto • Per valutare l’andamento e modificare in itinere l’intervento si deve raccogliere dati. La costruzione di un programma evolutivo e efficace passa dalla possibilità di misurare cosa si sta facendo.