Legge provinciale sulle attivit culturali lp 3 ottobre
Legge provinciale sulle attività culturali (lp 3 ottobre 2007, n. 15) Proposte di modifica
sistema provinciale della cultura Le piattaforme • enti strumentali • • • 13 scuole musicali • più di 5. 000 alunni • 450 persone che vi lavorano Culturali Santa Chiara • coordinamento teatrale • Festival • operatori dello spettacolo anche amatoriale partecipazione • • circa 3500 • Centro Servizi reti dello spettacolo • • pubbliche comunali 42 punti di lettura e prestito 53 biblioteche speciali e di conservazione più di 3 milioni di prestiti di pubblica lettura annuali formazione musicale • • 85 biblioteche a per i Beni Culturali: beni di interesse storicoartistico, archivisticolibrario, architettonico, archeologico realtà museali ed espositive tutela e conservazione • Soprintendenz (Mart; Muse, Castello del Buonconsiglio, Mucgt) e Fondazione Museo Storico del Trentino musei a carattere provinciale: Museo Diocesano Tridentino, Museo Storico della Guerra, MAG; Fondazione Museo Civico di Rovereto Istituto e Museo Ladino di Fassa, Istituto Culturale Mocheno, Istituto Culturale Cimbro siti archeologici: Sass, Fiavè, ecc. insieme di altre piccole realtà museali: Museo della Cartolina, Museo della Grande Guerra sul Lagorai, ecc. otto ecomusei: dell’Argentario, di Peio, Valle del Chiese, ecc. associazioni culturali • federazioni • volontariato
sistema provinciale della cultura alcuni dati del comparto patrimonio culturale provinciale PATRIMONIO IMMOBILIARE PATRIMONIO FOTOGRAFICO STORICO PROVINCIALE PATRIMONIO ARCHIVISTICO PROVINCIALE Archivio storico 7. 000 metri lineari di documenti (medioevo – 1974) Archivio di deposito 52. 000 metri lineari di documenti prodotti dopo il 1974 2483 immobili dichiarati di interesse 1. 500. 000 opere e oggetti (positivi, negativi, matrici, macchine fotografiche di interesse storico) PATRIMONIO ARCHEOLOGICO 53 aree dichiarate di interesse culturale 15 spazi archeologici accessibili al pubblico 3 Spazi museali (Museo Retico, Museo delle palafitte di Fiavè, Sass Tridentum) 849 proprietà pubblica 711 proprietà ecclesiastica 866 proprietà privata 57 proprietà mista PATRIMONIO MOBILE dipinti, sculture, arredo sacro, oreficeria, arredo, reperti bellici……. beni fino ad oggi individuati 1. 600 beni proprietà privata 50. 000 beni prop. Eccles. 20. 000 beni di propr. PAT 9. 000 beni di propri. enti pubblici -3 -
Linee guida per le politiche culturali della Provincia (art. 3) • Le Linee guida per le politiche culturali devono prevedere le azioni per il coordinamento e l'integrazione delle politiche concernenti le attività culturali con quelle relative ai beni culturali, con particolare riguardo alla valorizzazione del patrimonio culturale. • Processo di partecipazione finalizzato ad acquisire osservazioni e proposte da parte degli operatori e degli utenti; parere del Consiglio delle autonomie e della Commissione consiliare competente
La conferenza provinciale per la cultura (art. 4) (Sostituisce l’art. 4 Forum per la promozione delle attività culturali della Provincia) • Si propone l’abrogazione del Forum sostituendolo con la Conferenza provinciale per la cultura. • Al fine di raccogliere le indicazioni e le valutazioni del mondo della cultura, promuovere il dialogo con gli operatori culturali e istituire occasioni d’ascolto pubbliche, l'assessore provinciale competente in materia di cultura indice ogni due anni la conferenza provinciale per la cultura, alla quale sono invitati gli enti culturali pubblici e privati, i comuni e le comunità, le federazioni, le scuole musicali, i musei e gli ecomusei, i responsabili delle biblioteche pubbliche e private e gli operatori culturali e tutti gli altri soggetti collegati al settore della cultura.
Il Sistema culturale a sostegno dello sviluppo locale (art. 8 e art. 9 bis) • Considerata la non applicazione dell’art. 8 della legge si propone la sua abrogazione. • Peraltro, lo sviluppo territoriale basato sulla valorizzazione del patrimonio culturale sia materiale che immateriale è al centro del dibattito europeo come elemento di sviluppo economico sostenibile, capace di incidere sui livelli occupazionali. • Per questo si è introdotto l’idea di una filiera che parte dal sostegno a progetti sovracomunali, passa attraverso i progetti che vedono l’integrazione di più settori (economico, formazione, welfare, sanità, ambiente, ecc) per arrivare alla realizzazione di distretti culturali.
Il Sistema culturale a sostegno dello sviluppo locale Progetti sovracomunali (art. 8) (2/4) • • • Sostenere progetti sovracomunali per creare sistemi culturali locali con la messa in rete del patrimonio culturale e per la sua valorizzazione nonché mediante l'integrazione di soggetti e di attività ricadenti in ambiti definiti in grado di assicurare ricadute non solo culturali ma anche sociali ed economiche. Promuovere lo sviluppo attraverso progetti culturali capaci di forti ricadute economiche e sociali sul territorio di riferimento, costruendo sinergie con altri settori (economico, del turismo, il welfare sociale, l’assistenza e la sanità, le politiche industriali, le politiche agricole e di difesa del territorio, le politiche di rigenerazione urbana). Per Distretto culturale s’intende la governance di un territorio identificato nei suoi confini e nei suoi ambiti, con una forte concentrazione di risorse culturali al suo interno, fortemente integrate nelle dinamiche di sviluppo locale, capaci di coinvolgere altri settori economici e di orientarne alcune traiettorie, con una forte attrattività dell’utenza turistica e residente e che rappresenti una polarità per l’occupazione culturale e per processi innovativi a guida culturale.
Industrie culturali e creative (art. 9 ter) • Promuovere lo sviluppo delle industrie culturali e creative, considerate nel loro forte potenziale per i processi di innovazione e distrettualizzazione e per l’integrazione con il sistema dell’Università e della ricerca, nonché comparto di grande interesse per la produzione di valori economici e per le opportunità occupazionali rivolte a professionalità di alto profilo, nel solco di quanto contenuto dal Libro Verde Europeo. • Si prevede di sostenere le nuove imprese culturali e creative nonché soggetti che svolgono attività di incubatore secondo criteri stabiliti dalla Giunta. Il sostegno può anche consistere nella concessione d’uso o di immobili a canone agevolato o a titolo gratuito.
Sistema bibliotecario trentino (Art. 17) (1/3) • • • Per il sistema bibliotecario si è messo in rilievo, in primo luogo, il ruolo delle biblioteche nella società della conoscenza: “Ruolo strategico nello sviluppo della cittadinanza e della democrazia attraverso l’apprendimento permanente, lo sviluppo culturale dell’individuo e dei gruppi sociali, il dialogo interculturale, il libero accesso alla conoscenza. Le biblioteche quale portali locali della conoscenza. La Provincia promuove e coordina il sistema bibliotecario trentino anche favorendo l'integrazione dei servizi bibliotecari con altre attività culturali e garantendo servizi attinenti la funzionalità complessiva del sistema bibliotecario trentino, compresa la formazione e l'aggiornamento degli operatori del sistema. ”
Sistema bibliotecario trentino (art. 17) (2/3) • In secondo luogo • viene rafforzato il confronto tra la Provincia e gli enti locali che gestiscono le biblioteche pubbliche per garantire lo sviluppo del sistema prevedendo l’istituzione di un tavolo di confronto con le autonomie locali per affrontare collegialmente le problematiche connesse allo sviluppo del sistema bibliotecario pubblico e al raggiungimento e il mantenimento degli standard di qualità delle biblioteche. • si prevede la gestione associata dei servizi bibliotecari. (art. 18 bis). • i comuni esercitano obbligatoriamente in forma associata i servizi bibliotecari entro gli ambiti, nelle forme e con le modalità stabiliti ai sensi dell'articolo 9 bis della legge provinciale 16 giugno 2006, n. 3 (Norme in materia di governo dell'autonomia del Trentino).
Fondo unico provinciale dello spettacolo (art. 21 bis) • Il Fondo unico provinciale per lo spettacolo è lo strumento sistematico e strutturato per sostenere il settore dello spettacolo dal vivo. • Si dovranno definire in maniera più precisa, rispetto a quanto previsto dalla normativa vigente, gli obiettivi e gli ambiti di intervento. • Si prevede la programmazione triennale delle attività e il conseguente finanziamento oltre a sistemi di valutazione sia dei progetti che dei loro esiti.
Centro servizi culturali S. Chiara (art. 22) • Si è introdotto il concetto che il Centro S. Chiara “funge da strumento della Provincia per la programmazione e il coordinamento delle attività di spettacolo sul territorio provinciale, anche mediante la promozione dell'offerta culturale e la produzione di iniziative e di spettacoli nelle strutture ad esso affidate”
Misure per il coordinamento del sistema museale provinciale (art. 25 bis) (1/2) Il sistema museale trentino deve perseguire l’obiettivo di coniugare l’autonomia scientifica e culturale di ciascuna istituzione con quella di perseguire una integrazione della programmazione delle attività museali. Tale integrazione è volta ad ottimizzare le risorse disponibili in relazione al mantenimento e all’innalzamento dei livelli qualitativi dell’offerta museale e attribuire un carattere di organicità all’offerta museale per renderla riconoscibile in ambito nazionale e internazionale. Pur restando l’attuale assetto del sistema museale (enti pubblici con autonomia finanziaria e organizzativa) si prevede la costituzione di Poli museali per tematiche: • il Polo museale delle Scienze e della cultura materiale; • il Polo museale della Contemporaneità; • il Polo museale della Storia e dell’Arte. • I compiti di ciascun polo sono: • a) la programmazione di attività e progetti che coinvolgono due o più enti appartenenti al polo; • b) la programmazione coordinata delle attività degli aderenti al polo in modo da ottimizzare le risorse che la Giunta provinciale assegna al polo; • c) la definizione di progetti di collaborazione con le altre realtà museali e con altri soggetti culturali attivi sul territorio; • d) la definizione di proposte di cooperazione con gli altri poli museali e con soggetti pubblici e privati che possono essere coinvolti per assicurare ricadute di sviluppo economico o sociale del territorio.
Misure per il coordinamento del sistema museale provinciale (art. 25 bis) (1/2) • Ciascun polo elabora un documento in coerenza con le linee guida per le politiche culturali della Provincia e con le risorse prevedibilmente a disposizione. Il documento è successivamente approvato da ciascun ente e trasmesso alla Provincia; le proposte di bilancio e dei programmi di attività trasmesse dagli enti alla Provincia per la relativa approvazione sono definiti in coerenza con tale documento. • Con deliberazione della Giunta provinciale è definita la composizione dei poli, le modalità di organizzazione e di decisione di ciascun polo nonché i termini e le modalità per l'approvazione dei documenti da parte dei singoli enti.
Misure per promuovere l’efficienza e l’economicità del sistema museale provinciale (art. 25 ter) • Per favorire il coordinamento, l'efficienza e l'economicità del sistema museale provinciale, gli enti pubblici strumentali museali della Provincia stipulano una convenzione per lo svolgimento in forma associata di funzioni e di servizi da effettuarsi direttamente mediante strutture comuni o indirettamente tramite affidamento a soggetti terzi. Per tale fine la Giunta provinciale, definisce con proprie direttive vincolanti le linee generali di coordinamento e di organizzazione comune nonché i servizi e le funzioni che sono oggetto della gestione associata. Il mancato rispetto di tali direttive è valutato nell'ambito delle procedure che determinano le risorse per il finanziamento dei singoli musei. • 2. La predetta convenzione definisce, in particolare, i rapporti giuridici e finanziari e le modalità di svolgimento dei predetti servizi nonché l'istituzione di un organismo per la gestione associata. Della predetta convenzione può fare parte la Provincia per la gestione in forma associata di specifici servizi o funzioni. ”
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