Le Streghe del 1400 14 Il Medioevo era

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Le Streghe del 1400 14

Le Streghe del 1400 14

Il Medioevo era caratterizzato da superstizioni e credenze con radici ben salde nel mondo

Il Medioevo era caratterizzato da superstizioni e credenze con radici ben salde nel mondo pre-cristiano. Secondo queste credenze le streghe erano persone nefaste, che creavano maleficium, praticavano i sabbat (una riunione notturna tra donne malefiche coltivavano il culto di satana), uccidevano il bestiame ed erano causa di carestie e peste. Ma quante di quelle voci sparse durante il periodo dell’Inquisizione erano vere? E perché la stragrande maggioranza (più del 70%) delle persone accusate di eresia erano donne?

Perché proprio loro? La società medievale era una società maschilista. Gli uomini avevano paura

Perché proprio loro? La società medievale era una società maschilista. Gli uomini avevano paura delle donne, le quali erano guardate con sospetto. Ma perché? Ø Erano le uniche assistevano al parto; Ø Erano le uniche assistevano un moribondo al suo capezzale; Secondo gli uomini, quindi, le donne detenevano il segreto della vita e della morte. Inoltre erano le uniche potevano piangere, gridare e disperarsi per un defunto. Uscivano dalle case, dove solitamente stavano rinchiuse, per compiere l’unica funzione pubblica: il lutto collettivo.

La donna: causa di tutti i mali. Oltre ad essere temute, le donne erano

La donna: causa di tutti i mali. Oltre ad essere temute, le donne erano considerate inferiori all’uomo. Nella Bibbia viene detto che Adamo viene plasmato a immagine di Dio, mentre la prima donna, fu creata da una costola di Adamo. Tra i due è lei a cedere a Satana perché è malvagia ed ha un’ indole difettosa. Secondo i teologi, anche analizzando il suo nome si può capire quanto il male sia insito in lei: femmina ha origine del latino “a fe et minus” ovvero” sprovvista di fede”. In una società maschilista che deteneva un potere assoluto, non c’era posto per le donne. Non avevano né il potere politico, né economico per difendere se stesse, i loro interessi, il loro mondo e ancora meno non avevano il potere legale o giudiziario per difendersi davanti a un tribunale.

A fare da capro espiatorio è una figura ben precisa: la fattucchiera di campagna.

A fare da capro espiatorio è una figura ben precisa: la fattucchiera di campagna. Queste donne sfuggivano ai dettami ed al ruolo che la società patriarcale del tempo imponeva: erano donne senza legami paterni o maritali, spesso ostentavano la loro indipendenza, svolgevano professioni particolari (guaritrici, levatrici, cuoche…) ed infine, colpa mai quanto grave, erano sessualmente libere. La donna-strega, nella società in cui viveva, era certamente un’ eccentrica, si distaccava nettamente dal resto della comunità e questo attirava su di essa le attenzioni, le paure, le ansie e le frustrazioni di coloro che si riconoscevano solo nel simile e distruggevano la diversità. Un elemento che accomunava tutte queste strane figure era senza dubbio la miseria. Una miseria tale da ridurre qualsiasi individuo al livello più basso della degradazione e dell’ asservimento. Non sempre i luoghi e le circostanze consentivano loro di vivere con il solo esercizio della propria arte ed il furto, l’elemosina e la prostituzione erano le attività complementari e necessarie per non morire di fame.

Le loro caratteristiche fisiche: Ø Arcate sopraccigliari unite; Ø Piedi piatti; Ø Carnagione pallida;

Le loro caratteristiche fisiche: Ø Arcate sopraccigliari unite; Ø Piedi piatti; Ø Carnagione pallida; Ø Capelli scarnigliati; Ø Macchie scure sulle pelle; Ø Crescita di baffi; Ø Labbra sottili; Ø Occhi strabici; Ø Andatura veloce; Ø Busto corto; Ø Coccige prolungato.

Definire le colpe… Per quanto fosse forte il desiderio di individuare questi individui, occorreva

Definire le colpe… Per quanto fosse forte il desiderio di individuare questi individui, occorreva trovare delle solide motivazioni che giustificassero la strage di migliaia di persone ed, allo stesso tempo, fornissero una copertura morale per salvaguardare quell’alone di santità che restava ancora alla Chiesa. Spesso occorreva che le streghe venissero definite eretiche in quanto idolatrici del male ed adoratrici del Diavolo. Tutto ciò faceva si che queste meritassero il rito purificatore del rogo. Teologi, giuristi e filosofi si misero al lavoro per attribuire alle presunte streghe quelle colpe necessarie per giustificare il loro ammazzamento senza scrupoli.

La ricerca del consenso. Demonizzare le streghe non sarebbe comunque stato un elemento sufficiente

La ricerca del consenso. Demonizzare le streghe non sarebbe comunque stato un elemento sufficiente per convincere i più sprovveduti non solo ad accettare il massacro che si stava prospettando, ma anche a farlo ritenere opera santa finalizzata a salvare l’unica vera fede e la santa Chiesa. Era necessario che quel vago timore, da sempre nutrito dalla gente nei confronti delle streghe si tramutasse in terrore e in odio. Per far si che questo accadesse la Chiesa prese varie iniziative: Ø Venne imposta la lettura in Chiesa e poco prima dell’esecuzione delle accuse e delle sentenze di condanna delle streghe; Ø Si tenevano lunghe prediche contro la stregoneria durante i processi e prima dell’esecuzione; Ø Si organizzavano turni di preghiera collettiva;

Ø Si tenevano sermoni tali da indurre i fedeli a vigilare ed individuare possibili

Ø Si tenevano sermoni tali da indurre i fedeli a vigilare ed individuare possibili streghe anche nelle loro famiglie; Ø Le sedi dei processi furono spostate in città e le esecuzioni fissate nei giorni festivi per favorire la massima affluenza al pubblico; Ø Il clero sviluppò un sentimento repressivo nei confronti della sessualità ritenendola atto ispirato al demonio e talvolta riducibile ad atto di vera e propria stregoneria;

Il sistema inquisitorio. Affermatosi lentamente in tutta Europa tra il 1200 e il 1300,

Il sistema inquisitorio. Affermatosi lentamente in tutta Europa tra il 1200 e il 1300, questo sistema, eliminando la responsabilità diretta del denunciante, delegava il compito di sostenere l’accusa dal magistrato che poteva agire e disporre, indisturbato e protetto dalla Chiesa e dal sistema, sia sulla base di soffiate anonime, sia agendo personalmente sulla base di sue presunte sensazioni. Per quanto riguarda i tribunali interessati, essi si dividevano in due categorie: Ø I tribunali ecclesiastici che avevano il compito di individuare e smascherare i delitti di stregoneria, formulare le accuse e poi consegnare l’imputato ai tribunali laici per lo svolgimento del processo; Ø I tribunali laici si facevano carico del lavoro sporco che la Chiesa rifiutava (tortura, esecuzione…).

Entrambe le strutture partivano dal presupposto che l’accusato era colpevole sino a dimostrazione del

Entrambe le strutture partivano dal presupposto che l’accusato era colpevole sino a dimostrazione del contrario. Se era innocente sarebbe stato certamente protetto da Dio e quindi in grado di sopportare qualsiasi angheria, compresa la tortura. Un altro presupposto importante sanciva che se durante il processo: Ø L’accusata taceva era un segno palese che il Diavolo lo sosteneva; Ø L’accusata parlava per negare e difendersi allora si dava per scontata la sua complicità con il Diavolo.

L’esecuzione. Ø In Inghilterra la vittima veniva impiccata; Ø In Germania, Scozia ed alcune

L’esecuzione. Ø In Inghilterra la vittima veniva impiccata; Ø In Germania, Scozia ed alcune regioni francesi la vittima veniva strangolata Ø Ø con la garrotta; Nel Principato di Ellwanghen le vittime erano passate a fil di spada; In Svezia le vittime erano preventivamente decapitate; In Italia, Francia e Spagna le vittime erano bruciate vive, subendo l’ultimo oltraggio di qualche chierico ipocrita che alzava davanti ai loro occhi una lunga croce nera. Particolarmente “spettacolari” furono alcune cerimonie organizzate dagli inquisitori papali di Spagna, gli autodafè, durante i quali decine, se non centinaia di vittime vennero spietatamente massacrate.

Lavoro a cura di: Ø Arcamone Rossella; Ø Conte Emanuela; Ø Monti Linda; Ø

Lavoro a cura di: Ø Arcamone Rossella; Ø Conte Emanuela; Ø Monti Linda; Ø Monti Nunzia; Ø Patalano Margherita; Ø Patalano Mariafrancesca, Ø Prof Luciana Cuomo Liceo Scientifico Statale “Ischia” Classe IIIE