Le reti sociali VII Modulo 01 dicembre 2020
Le reti sociali VII Modulo 01 dicembre 2020 Fiorenza Deriu Dipartimento di Scienze Statistiche
Il concetto di network • Rete • Reticolo Le reti sociali 27/12/2021 Pagina 2
I quattro filoni teorici degli studi sulle reti sociali • La Gestalt di K. Lewin (tra gli anni ‘ 20 e ‘ 50) • La Sociometria di Moreno (tra gli anni ‘ 20 e ‘ 50) • La Scuola di Manchester (tra gli anni ‘ 50 e ‘ 60) • La Scuola di Harvard (avvio negli anni ‘ 30 – ripresa a fine anni ‘ 60 e inizio anni ‘ 70 la c. d. svolta di Harvard) Le reti sociali 27/12/2021 Pagina 3
K. Lewin (1890 -1947) e la Gestalt (1910 -1950 appr. ) • K. Lewin è un famoso studioso delle dinamiche di gruppo (group processes) e fondatore del Research Centre for Group Dynamics presso il MIT (Massachusetts Institute of Technology, per cui il comportamento di gruppo è dato dalla funzione C=f (S) f( P, A) • Il comportamento del gruppo è funzione dello spazio di vita delle persone (S), dato dalle persone (P) e dall’ambiente circostante (A) • Il gruppo e il suo ambiente sono elementi di un unico campo di relazioni caratterizzato da proprietà strutturali che possono essere studiate attraverso la «topologia» e la «teoria degli insiemi» • La topologia è lo studio delle proprietà delle figure e delle forme che non cambiano quando è effettuata una deformazione senza strappi sovrapposizioni e incollature Le reti sociali 27/12/2021 Pagina 4
…segue • Lewin cerca di dare una geometria al campo sociale proprio attraverso al topologia in tal senso il campo è la totalità dei fatti coesistenti nella loro interdipendenza • Formula così il concetto di spazio odologico, uno spazio sociale strutturato in modo finito, le cui parti non sono infinitamente divisibili ma composte di unità o regioni • Nell’approccio topologico il campo sociale è visto come un insieme di punti collegati da percorsi regioni le forze che determinano il comportamento di gruppo rappresentano la contrapposizione tra le opportunità di spostamento e le restrizioni imposte dai confini medesimi • Lewin adotta una posizione antimeccanicistica e anticlassificatoria Le reti sociali 27/12/2021 Pagina 5
…segue • La tradizione della teoria della Gestalt in psicologia è associata essenzialmente all’opera di W. Köhler, basata sui modelli organizzati in cui sono strutturati i pensieri e le percezioni Köhler sviluppa indagini sull’apprendimento, sulla memoria, sul pensiero e sulla psicologia sociale • Tali modelli sono delle «totalità» dotate di caratteristiche distinte da quelle delle loro parti il tutto è diverso dalla somma delle singole parti • Un singolo oggetto percepito da un individuo è visto in un particolar modo proprio perché pre-concepito entro gli schemi complessi della mente umana • Gli oggetti del mondo non sono concepiti indipendentemente da tali schemi; anzi sono costituiti da questi ultimi Le reti sociali 27/12/2021 Pagina 6
…segue Quale di queste due figure si chiama Takete e quale Maluma? Le reti sociali 27/12/2021 Pagina 7
…segue • Famoso l’esperimento di W. Köhler di TAKETE e MALUMA, svolto nel 1929 sull’isola di Tenerife • Fonoestesia e fonosimbolismo interazione tra suono e qualità acustiche con il significato delle parole • Altro esperimento sul comportamento degli scimpanzè ha portato alla formulazione del concetto di insight ridefinizione del processo di apprendimento in termini nuovi non per prove ed errori ma intuizione nella forma immediata e improvvisa. • Scoperta di nuovi rapporti tra gli elementi Le reti sociali 27/12/2021 Pagina 8
…segue • La psicologia sociale nella tradizione della Gestalt ritiene che tali schemi concettuali siano determinati dalla società le percezioni individuali sono influenzate dalla organizzazione del gruppo e dal clima sociale • Esempio: Il triangolo di Kanizsa (1955) La psicologia della Gestalt rappresentò uno dei principali programmi di lavoro della psicologia sperimentale italiana Diffusione tra gli anni ‘ 50 e ‘ 80 Poi fu sostituita dal cognitivismo 2 triangoli, di cui 1 inesistente e gli altri non completamente disegnati – il triangolo inesistente appare più luminoso effetto figura/sfondo Le reti sociali 27/12/2021 Pagina 9
…segue • Si consideri il cubo di Necker – il cubo impossibile • Pregnanza – figura ambigua – proiezione isometrica di un cubo – percezione multistabile Le reti sociali 27/12/2021 Pagina 10
Il» Belvedere» di Escher e il cubo impossibile Esempio di applicazione del cubo impossibile e delle sue illusioni in arte Le reti sociali 27/12/2021 Pagina 11
La legge di continuità • Rappresentazione di un moto infinito – allo stesso tempo le formiche sulla destra mostrano che l’immagine ha una sola faccia Le reti sociali 27/12/2021 Pagina 12
La psicologia della Gestalt • Non è corretto dividere e scomporre l’esperienza umana nelle sue componenti elementari, perché ciò che conta è l’intero, fenomeno sovraordinato alla mera somma delle sue componenti • La percezione di un oggetto non è data dalla immagine focalizzata sulla retina MA è una organizzazione di elementi presieduta dal sistema nervoso • Le principali regole di organizzazione dei dati percepiti sono: - la buona forma (si percepisce la struttura più semplice) - la prossimità (riorganizzazione sulla base delle distanze) - la somiglianza - movimento indotto (moto perpetuo) - la buona continuità - pregnanza stimoli ambigui - il destino comune - la figura/sfondo Le reti sociali 27/12/2021 Pagina 13
J. L. Moreno (1889 -1974) e la sociometria • Fondatore della sociometria • 3 periodi: - Vienna dal 1910 -1923 (psicodramma e sociodramma – Teatro della spontaneità) - America (1925 -1951) (psicoterapia di gruppo, psicodramma e sociometria) - Mondiale (dal 1951 in poi) (Fondazione della International Committee of Group Psycotherapy a Parigi nel 1951) • Finalità: indagare con metodo lo sviluppo e l’organizzazione dei gruppi, la posizione degli individui nei gruppi, l’intensità e l’estensione delle c. d. correnti psicologiche incorporate nei gruppi sociali • Alcuni autori (cfr. J. Scott) lo riconducono alla Gestalt, ma dal confronto con gli studi di Lewin risultano evidenti le differenze tra i due Le reti sociali 27/12/2021 Pagina 14
Differenze tra Moreno e Lewin (Vergati) Moreno Lewin Oggetto Gruppi naturali Gruppi sperimentali Metodo • Test sociometrico • Psicodramma (ruolo) • Sociodramma (relazioni tra gruppi) Osservazione Finalità • Intervento terapeutico sul gruppo • Sociodramma come tecnica educativa Conoscenza e formulazione di teorie sulle forze alla base della vita di gruppo, che condizionano i rapporti tra i gruppi e agiscono sulla personalità individuale Le reti sociali 27/12/2021 Pagina 15
Test sociometrico • Test sociometrico proposto tra gli anni ‘ 40 e ‘ 50 da Jacob Levy Moreno con l’obiettivo di studiare con sistematicità e procedure standardizzate le relazioni interpersonali che si vengono a instaurare all’interno di piccoli gruppi • Studia gruppi naturali – chiusi la classe scolastica • Metodo test sociometrico – Moreno studia il processo di attrazione e repulsione tra individui, la forza empatica a due vie chiamata telé (distanza) che tiene uniti i gruppi – La telé è «l’unità sociogenica che serve a facilitare la trasmissione della nostra eredità sociale « (Moreno, Who Shall Survive? 1934) Le reti sociali
Indicatori Le reti sociali
Indici sociometrici • Indice di performance (1 nodo) effettuate Ip = (a-b)/(a+b) ove a=scelte b=scelte ricevute • Indice di status sociometrico (1 nodo) Is=s/r ove s=scelte effettuate r=rifiuti ricevuti • Indice di espansività sociale Ie = Sum SEF/S S= n*(n-1) • Indice di aggressività Ia = Sum REF/R • Indice di coesione Ic = Sum S. RE/Sum SEF • Indice di clustering di Watts e Strogatz Ic 2 = 2 Sum S. RE/n*(n-1) • Indice di conflittualità Le reti sociali Ik = Sum R. RE/Sum REF
Le reti sociali
Analisi della struttura di rete di un gruppo naturale • Nodo isolato (3) • Gruppo 5, 8, 11 e 12 (leader) • Gruppo 6, 7 9 e 1 (1 è periferico) • Gruppo 4, 2 10 (chiuso) • Ruolo ponte di 6 e 11 Le reti sociali
La Scuola di Manchester • La scuola di Manchester rappresenta lo sviluppo in chiave critica dell’antropologia struttural-funzionalista • Pur risentendo dell’influenza di Radcliffe-Brown, anziché insistere sui concetti di coesione e integrazione, predilige soffermarsi sullo studio del conflitto e del cambiamento riprendono la nozione metaforica di rete di Radcliffe-Brown, sottolineando l’importanza del conflitto e del potere nella persistenza e nella trasformazione delle strutture sociali • Negli anni del predominio dell’approccio parsonsiano la Scuola di M. assume un atteggiamento critico si guarda non tanto alle norme e alle istituzioni quanto alla configurazione delle relazioni che nascono dall’esercizio del conflitto e del potere interesse ai processi che sottesi alle reti sociali piuttosto che alla loro morfologia statica attenzione alla «processualità in situazione» Le reti sociali 27/12/2021 Pagina 21
…segue • Gli studiosi della Scuola di M. vedono le strutture sociali come reti di relazioni interpersonali • La Scuola di M. è costituita dagli antropologi inglesi che, a partire dagli anni ‘ 40 studiano le società coloniali e le piccole comunità europee, cercando di sostituire l’analisi struttural-funzionalista di Radcliffe-Brown • Figura centrale di questo gruppo di studiosi è Max Gluckman, direttore (1941 -1947) del Centro di Ricerca Rhodes-Livingstone di Lusaka in Africa centrale • Per Max Gluckman conflitto e potere sono elementi integranti di qualsiasi struttura sociale – le attività di negoziazione, contrattazione e coercizione producono integrazione sociale Le reti sociali 27/12/2021 Pagina 22
…segue • Conflitto e potere sono fattori di mantenimento e di trasformazione delle strutture sociali Intorno a Gluckman si raccolgono studiosi quali J. A. Barnes, J. C. Mitchell, E. Bott, S. Nadel • Negli anni ‘ 50 è proprio Barnes a offrire una prima definizione del concetto di rete sociale in seguito a uno studio su un villaggio di pescatori norvegesi – piccola comunità, non isolata ma le cui relazioni non erano identificabili né con quelle di lavoro né con quelle di vicinato una rete che appariva svincolata da spiegazioni del tipo status/ruolo e norme/valori introduce i concetti di rete totale e di rete parziale Le reti sociali 27/12/2021 Pagina 23
…segue Rete parziale Rete totale Società più ampia – totalità della vita sociale – legami che si dispiegano aldilà dei confini di una comunità Sfera informale delle relazioni interpersonali Barnes era proprio interessato a cogliere il ruolo giocato dalle relazioni interpersonali nella più ampia integrazione sociale Le reti sociali 27/12/2021 Pagina 24
…alcune definizioni di rete sociale J. A. Barnes nel 1954 definisce la rete sociale come segue «si ha una rete sociale quando ogni persona è in contatto con un certo numero di altre persone, alcune delle quali sono direttamente in contatto l’una con l’altra, mentre altre non lo sono» rete come metafora Il network sociale rappresenta un campo sociale senza confini, né unità, né organizzazione, costituito da legami di conoscenza e amicizia che ciascun attore si è costruito o ha ereditato vivendo in una data comunità territoriale (Barnes, 1954) Il concetto di campo sociale di Barnes si rifà chiaramente al concetto di spazio odologico di K. Lewin Le reti sociali 27/12/2021 Pagina 25
…segue J. C. Mitchell nel 1969 definisce la rete come «…uno specifico complesso di legami tra un insieme ben definito di persone (…) con la proprietà che le caratteristiche di questi legami come un tutto possono essere usate per interpretare il comportamento sociale delle persone coinvolte» rete con valenza interpretativa E. Bott in «Family and Social Networks» (1957) impiega il concetto di rete come artificio analitico per investigare le varie forme assunte da queste relazioni di parentela – Indagine su 20 working class families a Londra Nel suo percorso risente dell’influenza non solo degli studiosi di Manchester, primi fra tutti Barnes, ma anche Lewin (teoria del campo), Moreno e degli antropologi di Chicago dove conosce Warner (Yankee City) – Aderisce nel 1950 al neoistituito Tavistock Institute of Huma Relations (1947) dove si studiava il comportamento di gruppo e delle organizzazioni Le reti sociali 27/12/2021 Pagina 26
…segue • La Bott conclude che la segregazione dei ruoli tra i coniugi è associata al grado in cui ciascuno dei partner mantiene, dopo il matrimonio, le proprie reti sociali Reti sociali strette procurano supporto e assistenza e di conseguenza i coniugi chiederanno meno l’uno all’altra • Formula 3 principi: a) Principio di classe più sono segregati i ruoli, tanto più i coniugi appartengono alla working class e hanno una istruzione meno formale b) Principio di composizione più sono segregati i ruoli, tanto più le donne hanno nella propria rete parenti concentrati localmente, e gli uomini hanno amici c) Principio residenziale più sono segregati i ruoli, tanto più le coppie hanno una residenza stabile Le reti sociali 27/12/2021 Pagina 27
…segue S. Nadel (1903 -1956) nasce come psicologo, influenzato dalle idee di Köhler e di Lewin, ma passa intorno agli anni ‘ 30 agli studi antropologici – Nel 1955 tiene una serie di lezioni alla LSE (London School of Economics) sulla teoria della struttura sociale Gioca un ruolo decisivo nel legittimare la linea di sviluppo di studio delle reti sociali avviata da Barnes e da Bott che negli anni ‘ 50 collaborano con lui La struttura sociale per Nadel è un sistema complessivo, una rete o modello di relazioni che l’analista astrae dalle azioni degli individui La struttura è una articolazione (organizzazione) di elementi nel formare un tutto se si separano le forme delle relazioni dai loro contenuti è possibile analizzare i tratti generali delle strutture con metodo comparativo Le reti sociali 27/12/2021 Pagina 28
…segue • Le strutture sociali sono strutture di ruoli e i ruoli (complessi di ruoli) sono definiti dalle reti di attività interdipendenti • La rete è l’incrocio di relazioni per cui le interazioni implicite in una relazione determinano quelle che si verificano nelle altre • Nadel riteneva che all’analisi dei ruoli si dovessero applicare i metodi algebrici e delle matrici ma offrì poche indicazioni su come procedere anche per la sua prematura scomparsa J. C. Mitchell (1918 -1995) è il vero erede di S. Nadel – sociologo e antropologo britannico – cerca di sistematizzare negli anni ‘ 50 -’ 60 insieme ad altri studiosi della Scuola di M. e del Rhode Livingstone Institute la proposta di Nadel Le reti sociali 27/12/2021 Pagina 29
…segue • Distingue analiticamente vari tipi di relazioni definite da parametri di: - reciprocità - durata - densità • Con l’applicazione della teoria dei grafi sviluppa i concetti di: - raggiungibilità - densità - connessione • Generalizza il concetto di «sfera di relazioni interpersonali» di Barnes introducendo quello di «ordine personale» Le reti sociali 27/12/2021 Pagina 30
…segue • L’ordine personale è il quadro dei legami personali che gli individui hanno come un insieme di persone e i legami che queste persone hanno a loro volta fra loro quadri di interazione oggetto dell’analisi di network • Le reti interpersonali sono costituite da due differenti tipi ideali di azioni: - la comunicazione (trasferimento di informazioni tra individui – determinazione di norme sociali e costruzione del consenso) - l’azione strumentale o finalizzata – comporta il trasferimento di beni materiali e servizi tra i membri • Riprende il concetto di reti parziali e totali nella ricerca occorre selezionare aspetti particolari della rete totale Le reti sociali 27/12/2021 Pagina 31
…segue • Il processo di astrazione di una rete parziale è di due tipi: - astrazione ancorata a un individuo particolare (reti ego-centriche) - astrazione rispetto a particolari aspetti della attività sociale contenuto (legami politici, lavoro, di parentela) -> anche queste reti sono ego-centriche • La scuola di M. si focalizza sulle reti parziali egocentriche e negli anni ‘ 70 inizia il suo declino per il suo soffermarsi sulle sole reti informali • Mitchell circoscrive l’analisi delle reti sociali alla sfera interpersonale, discostandosi dall’aspirazione di Nadel a un quadro generale della analisi dei gruppi radicata nell’analisi formale delle reti conseguenze fatali per la Scuola di M. Le reti sociali 27/12/2021 Pagina 32
La Scuola di Harvard • La tradizione di ricerca sulle reti sociali della Scuola di Harvard si fonda sulle idee di Durkheim (1858 -1917) e di Radcliffe-Brown (1881 -1955) (struttural-funzionalismo) • La struttura sociale è intesa come modello stabile di relazioni sociali che intercorrono tra posizioni sociali – necessità di individuare tecniche idonee a rivelare la struttura di ogni sistema sociale • Importante l’influenza delle idee di Radcliffe Brown su W. L. Warner (1898 -1970) antropologo e sociologo statunitense – si trasferisce ad Harvard nel 1929 per raggiungere E. Mayo (1880 -1949) per lavorare insieme a diverse ricerche sulla vita di fabbrica e di comunità in America – applicazione della prospettiva strutturalista Le reti sociali 27/12/2021 Pagina 33
…segue • Mayo si era trasferito ad Harvard nel 1926 per dirigere un programma di ricerca della sua scuola aziendale – Entrò allora in contatto con le idee sociologiche attraverso l’influenza del biologo L. J. Henderson che divulgava il pensiero di Pareto ad Harvard • L’interesse di Mayo si concentra su quelle che Pareto definisce le componenti «non razionali» dell’azione per Pareto (1848 -1923) gli aspetti irrazionali sono di gran lunga prevalenti rispetto a quelli razionali nell’attività umana distingueva tra azioni logiche e non logiche – le azioni logiche uniscono i mezzi al fine ma si ha azione razionale solo quando il fine oggettivo coincide con il fine soggettivo e cioè quando non solo i mezzi sono adeguati al fine ma il soggetto stesso ritiene sia così • I residui paretiani sono manifestazioni di sentimenti, di forze irrazionali che condizionano l’azione dell’uomo e la sua attività intellettuale Le reti sociali 27/12/2021 Pagina 34
…segue • Le derivazioni sono principi di giustificazione derivanti dalla necessità di giustificare a posteriori il proprio operato come logico (affermazione, autorità, ecc…) • Per Mayo l’agire economico non era una forma puramente razionale di azione ma conteneva anche elementi non razionali (es. la solidarietà di gruppo) una élite manageriale capace di riconoscere l’influenza delle relazioni di gruppo sulle motivazioni economiche potrebbe controllare meglio i processi e sostenere la performance dei lavoratori • All’interesse di Mayo si aggiunge quello di Warner, interessato ai modelli reali dei comportamenti di gruppo in ambienti sociali specifici (dimensione empirica) Le reti sociali 27/12/2021 Pagina 35
La ricerca sugli impianti Hawthorne della Western Electric Company di Chicago • Negli anni ‘ 20 i dirigenti della Compagnia avevano condotto uno studio sulla produttività dei lavoratori con risultati paradossali si rivolgono a Mayo Lo studio della Western Electric • In che modo delle modifiche adottate nelle condizioni fisiche di lavoro possono influire sulla produttività? • Esito: la produttività continua ad aumentare indipendentemente dalle modifiche apportate Le conclusioni di Mayo • La produttività aumenta per il solo fatto che i soggetti osservati sono parte del progetto di ricerca il loro coinvolgimento è fattore di motivazione al lavoro Le reti sociali 27/12/2021 Pagina 36
La ricerca sugli impianti Hawthorne della Western Electric Company di Chicago Il contributo di Warner • Studio antropologico (osservazione in ambiente naturale) sul comportamento dei gruppi di lavoro in fabbrica • Uso dei sociogrammi per l’analisi delle reti sociali e la rappresentazione della struttura di relazioni informali – Padiglione di controllo dei circuiti • Evidenzia la presenza di una organizzazione formale e una informale, caratterizzata da litigi, battibecchi ma anche da relazioni di aiuto, amicizie, negoziazioni, etc… Le reti sociali 27/12/2021 Pagina 37
«Yankee City» Studio di W. L. Warner su una comunità del New England (1930 -35) • Cittadina di Newburyport nella parte meridionale degli Stati Uniti pseudonimo Yankee City - Inizialmente Chicago poi la scelta di Newburyport perché comunità stabile e integrata – coesione sociale • Studio antropologico su una moderna comunità urbana con tecniche di osservazione, interviste e documentazione storica • A causa dell’antagonismo con Mayo, lascia Harvard e si trasferisce all’Università di Chicago ove Radcliffe-Brown era visiting professor e con lui collabora per due anni a questa ricerca • Periodo intenso di analisi del materiale raccolto sul campo Le reti sociali 27/12/2021 Pagina 38
«Yankee City» Studio su una comunità del New England (1930 -35) • Ispirandosi all’idea di configurazione sociale di Simmel, quale trama di relazioni reciproche attraverso cui le persone interagiscono e al concetto di influenza del numero sulla vita del gruppo (diadi e triadi) – Warner identifica le c. d. cliques • Le cliques sono associazioni informali di persone fra le quali esiste un certo sentimento di gruppo e di intimità e nelle quali vigono talune norme del comportamento stabilite dal gruppo espressioni come «la nostra compagnia» , «la nostra cerchia» • Warner individua diverse cliques a Yankee City, seconde in importanza solo alla famiglia – fa uso di diagramma e matrici di cliques Le reti sociali 27/12/2021 Pagina 39
«Yankee City» Studio su una comunità del New England (1930 -35) • Matrici di cliques Classi sociali 1 1 ricchi famiglia n. pers. 2 3 … 31 2 nuovi ricchi 3 professionisti 4 impiegati 5 lavoratori 6 disoccupati Le reti sociali 27/12/2021 Pagina 40
«Old City» Ricerca di A. Davis et al. (1936) • Ispirandosi al lavoro di Warner, alcuni colleghi nel 1936 cercano di approfondire il concetto di cliques, tentando di esplorarne la struttura interna • L’osservazione di 60 cliques porta alla formulazione di una serie di ipotesi strutturali sulle connessioni tra cliques: a) le cliques sono costituite da 3 strati: il nucleo centrale (gruppo intimo), il primo cerchio (partecipano con i membri del nucleo solo in alcune occasioni), il secondo cerchio (partecipano solo saltuariamente) b) I membri periferici della classe inferiore di una certa cliques possono entrare in contatto con i membri delle classi superiori di un’altra clique solo attraverso i membri del nucleo o della classe superiore della propria clique Le reti sociali 27/12/2021 Pagina 41
La revisione di G. Homans • Le indagini e gli studi di Mayo e Warner si svilupparono parallelamente a quelle sociometriche anches e non ci sono prove di contatto tra questi filoni di studio • Nell’Opera di Homans si ravvisa il primo tentativo di intersezione tra i 2 approcci per Homans la proposta di Parsons appariva eccessivamente astratta – la teoria sociale aveva invece bisogno di essere fondata su una solida comprensione dei processi di interazione sociale su piccola scala • Negli anni ‘ 40 cerca di fare sintesi teorica tra gli studi sperimentali degli psicologi sociali e l’osservazione degli antropologi – • Parte dai dati di «Old City» e risottopone ad analisi i dati già raccolti proponendo un primo esempio di ri-organizzazione matriciale nell’analisi delle reti sociali Le reti sociali 27/12/2021 Pagina 42
La revisione di G. Homans • La matrice originaria era costituita da 18 donne e 14 occasioni sociali – con una x si indicava la partecipazione della donna i a un determinato evento k • Homans suggerisce di riorganizzare righe e colonne in base a caratteri strutturali considerati rilevanti per la clique: occasioni in cui predominano particolari donne • Avvia un processo iterativo spostamenti successivi che procedono finché la distribuzione delle x non evidenzi un chiaro schema Homans arriva a una matrice riorganizzata in base alla quale emergono 2 cliques • Il metodo di Homans è precursore di quello che più tardi sarebbe stato definito il Metodo a blocchi – Homans non arriva alla formalizzazione matematica del metodo solo successivamente la Scuola di H. cercherà di mettere a punto algoritmi capaci di eseguire la riorganizzazione in modo atttendibile Le reti sociali 27/12/2021 Pagina 43
La revisione di G. Homans • Evidenzia la struttura di gruppo composta da: - un sistema interno sentimenti derivano dalle interazioni - un sistema esterno (gruppo e ambiente) • Calcola infine alcune misure delle relazioni: - frequenza - direzione - intensità Le reti sociali 27/12/2021 Pagina 44
La svolta di Harvard • La svolta nello studio delle proprietà globali delle reti sociali in tutti i campi della vita sociale avviene ad Harvard • Dopo l’esempio di Homans, infatti, numerosi furono gli studi e saggi di Harrison White e della sua équipe che spinsero questo approccio in avanti affermando il principio di una analisi delle reti sociali come metodo di analisi strutturale • Elementi chiave della svolta di Harvard furono due innovazioni matematiche: - lo sviluppo di modelli algebrici dei gruppi attraverso l’utilizzo alla teoria degli insiemi (block modeling) - lo scaling multidimensionale per tradurre le relazioni in «distanze sociali» Le reti sociali 27/12/2021 Pagina 45
La svolta di Harvard • Il gruppo di Harvard si costituisce intorno alla figura di Harrison White (1930) (laureato al MIT, Princeton, Chicago, Harvard, Emerito della Columbia) – forti legami con Davis • Sviluppa le sue ricerche utilizzando l’analisi strutturale a orientamento matematico, diretta a costruire modelli di strutture sociali di ogni tipo • Elemento unitario del suo impegno: far assurgere l’analisi delle reti a METODO Le reti sociali 27/12/2021 Pagina 46
Grazie, a presto Le reti sociali 27/12/2021 Pagina 47
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