LE FONDAZIONI DI ORIGINE BANCARIA ORIGINE EVOLUZIONE E
LE FONDAZIONI DI ORIGINE BANCARIA: ORIGINE, EVOLUZIONE E PROSPETTIVE di Alessandro Del Castello ACRI www. acri. it 27 ottobre 2006 1
L’ACRI per le Fondazioni L’ACRI è l’organismo nazionale rappresentativo delle Fondazioni ed è un’associazione volontaria, apolitica, senza fini di lucro, dotata di personalità giuridica. Nei confronti delle Fondazioni svolge un'attività di rappresentanza e di tutela degli interessi sia in ambito nazionale, che internazionale, e di ausilio operativo. A livello territoriale l’Associazione si avvale della collaborazione delle 6 Consulte regionali (Abruzzo, Emilia-Romagna, Marche, Piemonte, Toscana, Umbria). 27 ottobre 2006 2
Il sito internet dell’Associazione è www. acri. it, ha due aree: una pubblica, in cui sono riportati testi normativi, dati strutturali, bilanci, statuti, dati di sistema e pubblicazioni, nonché i link ai web site delle singole Fondazioni; l’altra riservata agli Associati, in cui vengono riportati le comunicazioni, i progetti, gli studi e le attività svolte dagli uffici, nonché una rassegna stampa giornaliera. 27 ottobre 2006 3
Le Fondazioni di origine bancaria sono organizzazioni private senza fine di lucro, con finalità sociali e piena autonomia statutaria ed operativa. Sono state istituite nel 1990 a seguito della riforma delle c. d. banche pubbliche in attuazione della legge “Amato” 27 ottobre 2006 4
Prodromi della legge “Amato” n Nel nostro Paese, nel corso degli anni ’ 80 e ‘ 90, sotto la spinta dell’unificazione europea, furono assunti più provvedimenti, legislativi ed amministrativi, volti a rimuovere quegli ostacoli che in campo valutario, finanziario e bancario, condizionavano il mercato. n I principali provvedimenti furono l’eliminazione del monopolio dei cambi, la libera circolazione dei capitali, l’adozione di una disciplina antitrust, il recepimento delle direttive comunitarie in tema di coordinamento bancario e l’affermarsi della natura d’impresa dell’attività bancaria. 27 ottobre 2006 5
Interventi nel settore bancario Le principali finalità perseguite erano quelle di: mercato competitività incrementare dellai) creditizio; ii) accrescere il grado di patrimonializzazione e la dimensione media delle banche; ponsabilità distinguere nettamente le iii) degli organi sociali; iv) accrescere il grado di reazione del sistema agli impulsi di politica monetaria e creditizia. 27 ottobre 2006 6
Interventi nel settore bancario, segue Gli interventi volti a modificare la struttura dell’industria bancaria nazionale determinarono: q il superamento della distinzione per categorie giuridiche, per specializzazione temporale ed operativa delle banche, con l’ adozione di due soli modelli giuridici (spa e cooperativo) ed un unico modello operativo (la banca universale); q l’assoggettamento di tutte le banche ad un’unica disciplina di vigilanza; q il passaggio da una vigilanza di tipo normativo ad una di tipo prudenziale. 27 ottobre 2006 7
Situazione ante 1990 Cassa di Risparmio Attività Sociale 27 ottobre 2006 Attività Bancaria 8
Attuazione legge “Amato” (legge n. 218/1990) In attuazione della legge “Amato” le 83 Casse di risparmio e Banche del monte ed i 6 Istituti di credito di diritto pubblico, non aventi il fondo di dotazione a composizione associativa, hanno ceduto l’azienda bancaria ad una società conferitaria, in cambio del pacchetto azionario di maggioranza, acquisendo così la qualificazione di enti conferenti, precursori delle odierne Fondazioni. 27 ottobre 2006 9
Situazione post legge “Amato” del 1990 Originaria Cassa di Risparmio Trasformazione in ente non profit Fondazione Cassa di Risparmio Sp in off Im pr es a ba nc ar ia (Attività sociale) Maggioranza capitale sociale Cassa di Risparmio S. p. A. (Attività bancaria) 27 ottobre 2006 10
Alcuni modelli di aggregazione delle Casse di Risparmio Holding bancaria Fondazione A Fondazione B Fondazione C Fusione di banche conferitarie Fondazione A Fondazione B Fondazione C Nuova banca Capo gruppo bancario Cassa di Risparmio A Spa Cassa di Risparmio B Spa Cassa di Risparmio A Spa 27 ottobre 2006 Cassa di Risparmio B Spa Cassa di Risparmio C Spa 11
programma n n n Identità e quadro normativo La gestione patrimoniale e gli aspetti contabili e fiscali L’attività erogativa Gli assetti organizzativi: gli organi statutari Gli assetti organizzativi: il personale interno Prospettive future 27 ottobre 2006 12
IDENTITA’ E QUADRO NORMATIVO n n n Evoluzione normativa: dalla legge “Amato” alle sentenze della Corte Costituzionale Le sentenze n. 300 e n. 301 del 2003 della Corte Costituzionale: uno spartiacque tra passato e futuro Quadro d’assieme: peculiarità e assetto 27 ottobre 2006 13
EVOLUZIONE NORMATIVA Dalla legge “Amato” alle sentenze della Corte Costituzionale 27 ottobre 2006 14
L’evoluzione normativa delle Fondazioni n Dall’ente creditizio alla Fondazione, attraverso l’ente conferente: q q q 1990/91 (legge Amato) nascita degli enti conferenti 1994 (legge n. 474) eliminazione controllo pubblico necessario delle conferitarie ed incentivazione alla diversificazione del patrimonio 1998/99 (legge Ciampi) riforma della disciplina degli enti conferenti, nascita delle Fondazioni: soggetti di diritto privato 2001 (legge Tremonti) tentativo di rendere le Fondazioni enti strumentali degli EE. LL. 2003 (sentenze nn. 300 e 301 Corte Costituzionale): le fondazioni appartengono all’organizzazione delle “libertà sociali” 27 ottobre 2006 15
Legge “Amato” - finalità n n n Superare il modello dell’ente pubblico nell’esercizio dell’attività bancaria Avviare il processo di ristrutturazione del sistema bancario Mantenere il controllo pubblico delle banche Gli enti conferenti “sottoprodotto” del processo di ristrutturazione bancaria. Insufficiente ed inadeguata disciplina normativa degli enti 27 ottobre 2006 16
Legge n. 474/94 e direttiva “Dini”: prodromi di un cambiamento di rotta del legislatore n Eliminazione dell’obbligo necessario delle banche n Incentivazione della dismissione delle partecipazioni bancarie n Caratterizzazione degli enti conferenti quali soggetti non profit 27 ottobre 2006 del controllo pubblico 17
Legge “Ciampi” - finalità n n Dare una sistematica disciplina civilistica e fiscale alle fondazioni Completare il processo di riorganizzazione bancaria (ridimensionato dalla successiva decisione della Commissione UE 11 dicembre 2001) 27 ottobre 2006 18
Legge Ciampi - Principi n Natura giuridica privata delle fondazioni q Autonomia statutaria e gestionale q Scopi e ambiti di intervento q Assetto organizzativo n Vigilanza n Regime fiscale n Separazione dalle banche 27 ottobre 2006 19
Confronto tra modelli istituzionali “AMATO” “CIAMPI” Qualificazione giuridica Ente pubblico Soggetto privato ed autonomo Assetto organizzativo Mantenimento disciplina originaria ente creditizio Articolazione su tre livelli (Od. I, Od. A, Od. C) Scopi Continuità con gli scopi originari Settori rilevanti e statutari (ammessi) (ruolo sussidiario) Patrimonio Vincolato al controllo della conferitaria Destinato in via mediata ai fini Banche/fondazioni Controllo obbligatorio Obbligo cessione 31. 12. 2005 27 ottobre 2006 20
Legge “Tremonti” (art. 11 legge n. 448/01 Ridefinizione del ruolo delle Fondazioni: un modello istituzionale alternativo a quello della legge “Ciampi” n n n Prevalenza degli enti territoriali sulla società civile Compressione autonomia statutaria e gestionale Assegnazione alle Fondazioni di settori di interventi propri della PA Computo degli interventi delle Fondazioni nella RPP del Ministero dell’economia Rafforzare la separazione banche/Fondazioni 27 ottobre 2006 21
LE SENTENZE DELLA CORTE COSTITUZIONALE Decisione n. 300/03 – uno spartiacque tra passato e futuro assetto normativo delle Fondazioni n Rescissione del legame con le banche n Conferma natura giuridica privata n Appartenenza all’organizzazione delle “libertà sociali” Decisione n. 301/03 n Esclusione attività demandate ai pubblici poteri n Eliminazione potere d’indirizzo del Tesoro n Prevalente e qualificata rappresentanza di enti espressione delle realtà locali negli organi di indirizzo, per le Fondazioni non di origine associativa 27 ottobre 2006 22
Dalla legge “Amato” del 1990, le Fondazioni q sono state destinatarie di oltre 30 provvedimenti normativi; q hanno percorso tutti i gradi ed i livelli di giudizio sia civile, che fiscale; nazionale e comunitario. Nessun’altra istituzione ha avuto, in un periodo così ristretto, una vita normativa tanto contrastata. 27 ottobre 2006 23
Rassegna disposizioni normative emanate dal 1990 1. Legge “Amato” (legge n. 218/90 e d. lgs. n. 356/90) 2. Legge n. 266/91 (art. 15) sul volontariato e d. m. 8. 10. 97 3. Legge n. 474/94 (art. 1 c. 7 -7 ter) e direttiva “Dini” del 18. 11. 94 4. Legge “Ciampi” (legge n. 461/98 e d. lgs. n. 153/99) 5. Legge n. 62/01(art. 19) sull’editoria 6. Atto di indirizzo 12. 4. 2001 concernente il bilancio 7. Legge “Tremonti” (art. 11 legge n. 448/01 e d. m. n. 217/02) 8. Legge n. 112/02 (art. 5) conversione D. L. n. 63/02 “salva deficit”) 9. Legge n. 166/02 (art. 7) lavori pubblici 10. Legge finanziaria 2003 (art. 80, c. 20, legge 289/02) 11. D. L. 24 giugno 2003, n. 143 conv. in legge n. 212/03 12. Corte Costituzionale, sentenze nn. 300 e 301 del 24 settembre 2003 13. D. L. 30 settembre 2003, n. 269 con. L. n. 326/03 (art. 39, c. 14 nonies) 14. Legge finanziaria 2004 (art. 2, c. 26, legge 350/03) 15. D. L. 12 luglio 2004, n. 168 (art. 2, cc. 4 e 5) 16. Legge 28 dicembre 2006 (art. 7) 17. Corte 27 ottobre 2006 di Giustizia, sentenza del 10 gennaio 2006 24
Andamento delle partecipazioni nelle banche conferitarie e principali eventi normativi Legge n. 218/90 (legge “Amato”) A seguito della trasformazione delle ex banche pubbliche sono risultate: - Fondazioni; - Spa (100% possedute dalle Fondazioni). Le Fondazioni devono detenere la maggioranza del capitale delle Spa. Legge n. 474/94 Viene eliminato l'obbligo per le Fondazioni di detenere la maggioranza del capitale delle Spa; la cessione delle partecipazioni è incentivata fiscalmente (Direttiva “Dini ”). “Dini”). 27 ottobre 2006 Legge n. 461/98 (legge “Ciampi”) d. lgs. n. 153/99 Le Fondazioni devono cedere il controllo entro 4 anni (31. 12. 05) e le operazioni sono incentivate fiscalmente. Le Fondazioni sono soggetti privati con piena autonomia statutaria e gestionale, sottoposti alla vigilanza del Ministro dell'economia. Legge D. M. n. 150/04 Art. 4. 4 DL n. “Tremonti” di attuazione 143/03 (art. 11 L. della Legge Eliminazione 448/01) “Tremonti” del termine Profonda Emanato per le piccole revisione secondo i fondazioni principi legge principi per “Ciampi” definiti dalla dismettere il (ridimensionat Corte controllo o dalla Corte Costituzionale costituzionale) Corte Commissione Costituzionale Corte di UE (23 agosto (sentenze n. 300 Giustizia CE Commissione 2002) e 301 del 2003) (sentenza Europea Le norme Le fondazioni gennaio 2006) (ottobre 2000) fiscali delle sono soggetti Le fondazioni La Commissione legge “Ciampi” privati con piena non sono UE ha avviato per le autonomia imprese ai un'indagine fondazioni non statutaria e sensi della sulle misure costituiscono gestionale, normativa fiscali recate aiuti di Stato appartenenti comunitaria dalla legge all’organizzazion sugli aiuti di "Ciampi". e delle “libertà Stato sociali”. 25
QUADRO D’ASSIEME Le fondazioni, dove sono: distribuzione geografica ed operatività territoriale chi sono: dimensione patrimoniale ed attività erogativa 27 ottobre 2006 26
Elementi distintivi delle Fondazioni Le Fondazioni pur avendo una comune disciplina legislativa e normativa si differenziano fra loro, avuto riguardo: q alle origini: 41 hanno una struttura associativa, 47 hanno una struttura istituzionale; q alla dimensione patrimoniale; q alla mission ed alle finalità perseguite, nonostante il medesimo scopo “di utilità sociale e di sviluppo economico”; q alla vocazione territoriale. 27 ottobre 2006 27
Presenza geografica Friuli Venezia Giulia - 3 Gorizia, Trieste, Udine e P. Trentino Alto Adige - 2 Bolzano, Trento e R. Lombardia - 2 Cariplo, B. M. Lombardia Piemonte - 12 Alessandria, Asti, Biella, Bra, Cuneo, Fossano, Saluzzo, S. Paolo, Savigliano, Torino, Tortona, Vercelli Umbria - 6 Città di C. , Foligno, Orvieto, Perugia, Spoleto, Terni Liguria - 3 Genova e I. , La Spezia, Savona Toscana - 11 Carrara, Firenze, Livorno, Lucca, B. M. Lucca, Monte Paschi Siena, Pistoia e Pescia, Prato, San Miniato, Volterra Lazio - 5 B. N. C. , Civitavecchia, Rieti, Roma, Viterbo Lugo, Mirandola, Modena, Parma, M. Parma, Piacenza, Ravenna, Reggio E. , Rimini, Vignola Marche - 8 Ascoli Piceno, Fabriano e C. , Fano, Fermo, Jesi, Loreto, Macerata, Pesaro Abruzzo - 4 Chieti, L'Aquila, Pescara e L. A. , Teramo Puglia - 2 Foggia, Puglia Nord - Ovest Nord - Est Centro Sud e Isole Campania - 2 Banco Napoli, Salernitana Sardegna - 1 Banco Sardegna Sicilia - 1 Banco Sicilia 27 ottobre 2006 Veneto - 6 Cassamarca, M. P. Emilia Romagna - 19 Vicenza, Padova e R. , Bologna e R. , Rovigo, Venezia, Carpi, Cento, Cesena, Verona V. B. A. Faenza, Ferrara, Forlì, Imola, Calabria - 1 Calabria e Lucania 28
Distribuzione geografica Numero di fondazioni Patrimonio (2005) 100% = 45, 8 miliardi di € 88 Nord-ovest 24, 9% Nord-est 18, 2% Centro Sud 27 ottobre 2006 46, 9% 10, 0% 29
Distribuzione delle Fondazioni per patrimonio 2005 Valori (Miliardi €) 64, 2% % del gruppo 2, 94 Media del gruppo (29, 4) Totale del gruppo Patrimonio >1 Mld (10 fondazioni) >0, 5 Mld (9 fondazioni) >0, 25 Mld (12 fondazioni) <0, 25 Mld (57 fondazioni) 13, 8% 9, 3% 0, 70 0, 35 (6, 3) (4, 3) 12, 7% 0, 10 (5, 8) 10 % su num. 10, 4 Fondazioni 27 ottobre 2006 9 10, 2 Altre fondazioni (57) 12 13, 6 64, 8 30
Nonostante le vicissitudini normative, dal 1990 le Fondazioni: q hanno erogato oltre 10 miliardi di euro, q hanno accresciuto il patrimonio, passato da 23 a 45, 8 miliardi di euro, q hanno dato un contributo unico alla riorganizzazione del sistema bancario, con la nascita di gruppi di dimensione europea, Inoltre, esse: q concorrono all’affermarsi di un autonomo Terzo settore, q danno il loro apporto allo sviluppo economico del Paese, q diventano sempre più un punto di riferimento importante per le diverse istituzioni, pubbliche e private. 27 ottobre 2006 31
Risorse destinate all’attività istituzionale N° interventi n. d. 14. 389 13. 680 13. 646 14. 273 15. 281 17. 355 19. 418 21. 428 20. 438 22. 804 23. 116 n. d. Importo medio in € n. d. 7. 500 10. 233 12. 750 20. 808 23. 362 39. 124 80. 080 45. 329 52. 681 49. 888 54. 846 n. d. Patrimonio 23. 014 23. 159 22. 656 25. 100 25. 285 25. 811 28. 302 35. 397 36. 278 36. 980 40. 512 N. B. I dati 41. 460 del 200045. 850 fanno riferimento ad un periodo di attività superiore ai 12 mesi 27 ottobre 2006 32
LE FONDAZIONI DI ORIGINE BANCARIA: ORIGINE, EVOLUZIONE E PROSPETTIVE di Alessandro Del Castello ACRI www. acri. it 27 ottobre 2006 33
programma n n n Identità e quadro normativo La gestione patrimoniale e gli aspetti contabili e fiscali L’attività erogativa Gli assetti organizzativi: gli organi statutari Gli assetti organizzativi: il personale interno Prospettive future 27 ottobre 2006 34
LA GESTIONE PATRIMONIALE E GLI ASPETTI CONTABILI E FISCALI n n La Fondazione è un patrimonio destinato ad uno scopo e ad esso è totalmente vincolato Le Fondazioni sono soggetti non profit, nel senso che non perseguono finalità commerciali e non distribuiscono dividendi. Esse però impiegano il patrimonio per ottenerne la redditività da destinare agli scopi istituzionali. Dall’impiego del patrimonio la Fondazione trae i proventi per l’attività istituzionale, nei cui confronti è in rapporto di strumentalità Il patrimonio deve essere impiegato assicurandone il collegamento funzionale con le finalità istituzionali 27 ottobre 2006 35
Impiego del patrimonio: criteri n n 27 ottobre 2006 Conservazione del valore prudenza adeguata redditività trasparenza e moralità 36
Destinazione del reddito Le n n n n 27 ottobre 2006 fondazioni debbono destinare i proventi conseguiti secondo il seguente prestabilito ordine legislativo: Spese di funzionamento Oneri fiscali Riserva obbligatoria Almeno la metà del residuo ai settori rilevanti Altri settori ammessi, reinvestimento del reddito o accantonamenti Prodotti editoriali da devolvere agli istituti scolastici Erogazioni previste da leggi 37
Il patrimonio delle Fondazioni è oggi investito pressoché totalmente in attività finanziarie, in particolare per il 24 per cento in azioni delle società bancarie conferitarie e per la restante parte in altre attività finanziarie, date in gestione a intermediari abilitati Alle Fondazioni è consentito impiegare fino al 10 per cento del patrimonio in immobili a reddito Mediamente la redditività delle Fondazioni è stata in questi ultimi anni del 5 per cento netto, calcolato sulla base del patrimonio contabile 27 ottobre 2006 38
27 ottobre 2006 39
Aspetti contabili I principi contabili delle Fondazioni sono quelli del codice civile, in quanto applicabili, in relazione alla loro natura non profit Il loro bilancio è costituito: n per la gestione, dallo stato patrimoniale, dal conto economico e dalla nota integrativa n per l’attività istituzionale, da una relazione degli obiettivi sociali perseguiti e degli interventi realizzati (bilancio di missione e bilancio sociale) L’autorità di vigilanza è chiamata a definire un regolamento che disciplini la redazione e le forme di pubblicità dei bilanci e della relativa relazione 27 ottobre 2006 40
Aspetti fiscali n n Le Fondazioni sono fiscalmente enti non commerciali ex art. 73 (già 87) TUIR. Tale qualificazione permane anche se esercitano direttamente attività d’impresa nei settori rilevanti Le Fondazioni, invece, perdono la qualifica di ente non commerciale se, dopo il 31. 12. 05, possiedono immobili a reddito in misura superiore al 10% del patrimonio, ovvero detengono, con esclusione delle Fondazioni con pa > 200 mln o con sede nelle regioni a statuto speciale, il controllo della banca conferitaria. 27 ottobre 2006 41
Contenzioso fiscale La qualificazione fiscale delle Fondazioni è stata messa in discussione dall’Amministrazione finanziaria in vigenza sia della legge “Amato”, che della legge “Ciampi”, ritenendole imprese. In entrambi i contesti, gli organi comunitari, chiamati a pronunciarsi, hanno escluso la natura d’impresa delle Fondazioni nell’accezione recata dalla disciplina UE degli aiuti di Stato. Ciò si è verificato con: - la decisione della Commissione UE dell’agosto 2002; - la sentenza della Corte di Giustizia del gennaio 2006. 27 ottobre 2006 42
LE FONDAZIONI DI ORIGINE BANCARIA: ORIGINE, EVOLUZIONE E PROSPETTIVE di Alessandro Del Castello ACRI www. acri. it 27 ottobre 2006 43
programma n n n Identità e quadro normativo La gestione patrimoniale e gli aspetti contabili e fiscali L’attività erogativa Gli assetti organizzativi: gli organi statutari Gli assetti organizzativi: il personale interno Prospettive future 27 ottobre 2006 44
GLI ASSETTI ORGANIZZATIVI: GLI ORGANI STATUTARI Fonti normative n d. lgs. n. 153/99 q art. 4, commi 1, 2, 3 e 4. q Art. 9, comma 3. q Art. 10, comma 3, lettera d) n Statuti n Provvedimento del Tesoro dell’agosto 1999 27 ottobre 2006 45
Articolazione organi Gli organi delle fondazioni sono articolati su tre livelli necessari: üOrgano di indirizzo üOrgano di amministrazione üOrgano di controllo A tali organi le fondazioni di origine associativa (41 enti) aggiungono l’Assemblea dei soci 27 ottobre 2006 46
Indipendenza funzionale n n 27 ottobre 2006 Separazione personale Diversa rappresentatività del territorio Differenti requisiti professionali Distinte competenze 47
Distinte competenze inderogabili n n n 27 ottobre 2006 L’organo di indirizzo ha competenze di ordine strategico l’organo di amministrazione ha competenze di carattere gestionale l’organo di controllo ha competenze di controllo di legittimità e contabile 48
Competenze Organo di Indirizzo n n n n approvazione e modifica dello statuto e dei regolamenti interni; nomina e revoca dei componenti dell'organo di amministrazione e di controllo e determinazione dei relativi compensi; definizione delle linee generali della gestione patrimoniale e della politica degli investimenti; determinazione dei programmi, delle priorità e degli obiettivi della Fondazione; istituzione di imprese strumentali; verifica dei risultati e l’approvazione del bilancio; esercizio dell'azione di responsabilità nei confronti dei componenti gli organi di amministrazione e di controllo; trasformazioni e fusioni. 27 ottobre 2006 49
Competenze Organo di Amministrazione n n la gestione del patrimonio e la scelta degli interventi della fondazione, in relazione alle linee programmatiche ed ai settori di attività individuati dall’organo di indirizzo, nella definizione dei piani pluriennali ed annuali di attività. un potere di proposta e di impulso nell’ambito dei programmi, delle priorità e degli obiettivi stabiliti dall’organo di indirizzo. 27 ottobre 2006 50
Rapporto fra Organi La competenza dell’organo d’indirizzo riguarda la complessiva attività posta in essere e non i singoli atti, che spettano all’organo di amministrazione 27 ottobre 2006 51
Assetto organizzativo (composizione organo di indirizzo) 27 ottobre 2006 52
Assetto organizzativo (numerosità componenti) 27 ottobre 2006 53
programma n n n Identità e quadro normativo La gestione patrimoniale e gli aspetti contabili e fiscali L’attività erogativa Gli assetti organizzativi: gli organi statutari Gli assetti organizzativi: il personale interno Prospettive future 27 ottobre 2006 54
PROSPETTIVE FUTURE n n A livello nazionale q Superamento della specialità delle legislazioni di settore (fondazioni ex bancarie, fondazioni museali, fondazioni liriche, fondazioni previdenziali, ecc. ) e costituzione di un’autorità di controllo indipendente q Riconoscimento della valenza sociale anche dal punto di vista tributario A livello comunitario q Definizione di uno statuto comune a livello europeo, basato sull’autonomia e sulla libertà d’iniziativa 27 ottobre 2006 55
Trasparenza e legittimazione La legittimazione sociale non si persegue normativamente, ma con la capacità di rispondere efficacemente alle richieste della collettività, potenziando la capacità di “tenere conto” le istanze del territorio di elezione e di “dare conto” dell’attività realizzata. 27 ottobre 2006 56
Rafforzamento organizzativo Attraverso una crescente diversificazione delle strategie e delle modalità operative, in un contesto che vede le Fondazioni non solo come soggetti erogatori, ma soprattutto come soggetti capaci di creare valore sociale ed economico. 27 ottobre 2006 57
- Slides: 57