LE CATACOMBE Coserano le catacombe Le catacombe erano
LE CATACOMBE
Cos’erano le catacombe � Le catacombe erano delle aree cimiteriali sotterranee utilizzate nell'antichità. � Sono solitamente scavate nel tufo, tipica roccia facilmente lavorabile, e possono avere anche più livelli, con profondità che arrivano fino a trenta metri. Le più celebri sono quelle cristiane, anche se ne esistono esempi legati ad altre religioni: ne esistono anche di fenicie e pagane, già gli etruschi e gli ebrei usavano seppellire i loro morti in camere sotterranee. I cristiani ricrearono tale pratica inumativa abbandonando, per la fede nella resurrezione dei corpi, l'uso della cremazione pagana.
Descrizione generale �Le catacombe sono poste sempre al di fuori della città, in quanto la sepoltura urbana era vietata dalla legge romana per motivi religiosi e di igiene. I terreni sulle quali erano costruite appartenevano a privati o a collegi funerari. Sono generalmente costituite da lunghe gallerie strette e basse dette ambulacri, dai sette a trenta metri sotto la superficie, di circa 2, 5 m di altezza e di larghezza e intercomunicanti ai vari livelli tramite ripidi scalini.
�Nelle pareti degli ambulacri sono scavate le tombe, dette loculi che avevano un'altezza di 40– 60 cm ed una lunghezza variabile dai 120 ai 150 cm; questi ultimi erano vere e proprie camere di pietra che accoglievano i corpi avvolti in lenzuoli di lino oppure posti in sarcofagi di pietra. Gli ambulacri potevano essere intervallati, oltre che con i loculi più comuni, anche con i cubicoli, piccoli ambienti destinati ad ospitare le tombe di una famiglia o associazione, e con le cripte, contenenti solitamente la tomba di un martire; inoltre si possono trovare anche tombe sormontate da un arco, dette arcosoli e destinate ai nobili, ai martiri e ai Papi.
Origini delle catacombe �Le catacombe nascono a Roma tra la fine del II e gli inizi del III secolo d. C. , con il pontificato del papa Zefìrino (199 -217) che affidò al diacono Callisto, il quale diverrà papa (217 -222), il compito di sovrintendere al cimitero della Via Appia, dove saranno seppelliti i più importanti pontefici del III secolo. L’uso di seppellire i defunti in ambienti sotterranei era noto già agli etruschi, ai giudei e ai romani, ma con il cristianesimo nacquero dei sepolcreti ipogei molto più complessi ed ampi, per accogliere in un’unica necropoli tutta la comunità.
L’arte delle catacombe �L’arte delle catacombe è anche un’arte simbolica, nel senso che vengono rappresentati con semplicità alcuni concetti difficili da esprimere. Per indicare il Cristo viene raffigurato un pesce, per significare la pace del paradiso si rappresenta una colomba, per esprimere la fermezza della fede si disegna un’ancora. Sulle lastre di chiusura dei loculi sono spesso incisi dei simboli di diverso significato. In qualche caso viene rappresentato un attrezzo relativo al mestiere svolto in vita dal defunto. Alcuni simboli, come i bicchieri, i pani, le anfore alludono ai pasti funebri consumati in onore dei defunti, i cosiddetti refrigeria.
I simboli �Nei primi secoli d. C i cristiani non potevano professare apertamente la propria fede e così, sui muri delle catacombe dipingevano dei simboli o li incidevano in lastre di marmo con cui venivano sigillate le tombe. A ogni immagine corrispondeva un significato che riguardava la fede in Gesù.
Il monogramma �Il monogramma di Cristo è formato da due lettere dell'alfabeto greco, la X (chi) e la P (ro), intrecciate insieme. Sono le prime due lettere della parola greca "Christòs", cioè Cristo. Questo monogramma, posto su una tomba, indicava che il defunto era cristiano.
Il pesce �Pesce in greco si dice IXTHYC (ichtùs). Disposte verticalmente, le lettere di questa parola formano un acròstico: Iesùs Christòs Theòu Uiòs Sotèr = Gesù Cristo Figlio di Dio Salvatore. Acròstico è una parola greca che significa la prima lettera di ogni riga o paragrafo, è un simbolo diffuso di Cristo, emblema e compendio della fede cristiana.
Gesù Buon Pastore �Il Buon Pastore con la pecora sulle spalle rappresenta Cristo salvatore e I'anima che Egli ha salvato. Questo simbolo è con frequenza presente negli affreschi, nei rilievi dei sarcofagi, nelle statue e si trova pure sovente inciso sulle tombe.
L’ancora �L’ancora rappresenta la fede con la quale si rimane saldi anche nella situazioni difficili. La parte superiore ricorda la forma della croce di Gesù.
La fenice �E' un animale sacro agli egizi inventato dalla fantasia popolare, descritto come bellissimo e unico, di cui si raccontava che rinascesse ogni mille anni dalle sue ceneri. Per i cristiani è il simbolo della risurrezione che sconfigge la morte.
Noè �L’arca che salvò Noè dal diluvio simboleggia la chiesa che porta in salvo le anime dei fedeli.
La Colomba �La COLOMBA: con il ramoscello d'ulivo nel becco: simbolo che proviene dalla salvezza apportata dall'arca di Noè e conseguentemente immagine dell'anima nella pace divina.
ALFA e OMEGA �Alfa e Omega sono la prima e l'ultima lettera dell'alfabeto greco. Gesù è indicato così nel libro dell'Apocalisse: "Io sono l'Alfa e l'Omega, il Principio e la Fine", per indicare che tutto ciò che esiste ed esisterà va compreso a partire da Cristo.
Orante � Questa figura rappresentata con le braccia aperte è simbolo dell’anima che vive già nella pace divina. Il modello iconografico della Madonna dalle braccia alzate in preghiera, trova la sua origine nelle catacombe di Roma. Questa figura rappresenta l'anima del defunto in preghiera, cioè "Orante".
Maria con Gesù �Maria con in braccio suo figlio è una delle prime rappresentazioni della madre di Dio.
REALIZZATO DA: TIMPONE ANNA LOIZZO LUCA
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