Larte di educare Il valore dello spazio e

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L’arte di educare «Il valore dello spazio e del tempo in educazione» Lino Cavedon

L’arte di educare «Il valore dello spazio e del tempo in educazione» Lino Cavedon linocavedon@gmail. com Camisano 27 novembre 2019

La casa e i suoi spazi pensati per le varie funzioni La casa è

La casa e i suoi spazi pensati per le varie funzioni La casa è la dimensione spazio-temporale, pensata in modo personalizzato per chi la abita. Al suo interno si concentrano la cultura dell’abitare insieme, desideri, pensieri, aspirazioni, progetti.

Perché attribuire tanta importanza allo spazio ? • «… abitare non è conoscere, è

Perché attribuire tanta importanza allo spazio ? • «… abitare non è conoscere, è sentirsi a casa, ospitati da uno spazio che non ci ignora, tra cose che dicono il nostro vissuto, tra volti che non c’è bisogno di riconoscere…. Abitare è sapere dove deporre l’abito, dove sedere alla mensa, dove incontrare l’altro, dove dire è udire, rispondere è cor-rispondere…» Umberto Galimberti • Spazio, luce, ordine. Sono cose di cui gli uomini hanno bisogno, come hanno bisogno di pane o di un posto per dormire. (Le Corbusier)

Casa e funzioni di sviluppo dell’Io La casa è lo spazio dove prendono vita

Casa e funzioni di sviluppo dell’Io La casa è lo spazio dove prendono vita i legami affettivi ed il processo di sviluppo dell’Io. La casa è il luogo “dentro”, in cui il bambino si sperimenta ed è attivo protagonista, fa esperienza di identità, sviluppa competenze, conoscenze, sicurezze che egli gradualmente conquista e che gradualmente potrà trasferire nel “ fuori” e nelle relazioni con gli altri.

Casa come spazio psicologico La casa è luogo in cui non c’è giudizio sociale,

Casa come spazio psicologico La casa è luogo in cui non c’è giudizio sociale, c’è libertà d’essere. I comportamenti del bambino possono essere modulati sulle sue capacità e non sulle aspettative altrui. La casa è spazio che offre una garanzia emotiva, una sicurezza fisica, un funzionamento fluido del pensiero, tranquillità e possibilità d’essere. L’amore dei genitori legittima spensieratezza, autenticità, l’essere in pace nella relazione. Il luogo casa permette al bambino un percorso evolutivo. Il dentro (della casa) infatti prepara al fuori (la scuola, lo sport, gruppi ecc. ).

Gli spazi e le funzioni Le funzioni degli spazi nella casa vengono pensati: Area

Gli spazi e le funzioni Le funzioni degli spazi nella casa vengono pensati: Area dell’igiene Area del riposo Area dello studio Area dei pasti Area delle relazioni ….

Famiglia come spazio per esserci per gli altri • In quanto luogo elettivo di

Famiglia come spazio per esserci per gli altri • In quanto luogo elettivo di comunione, la famiglia si qualifica come spazio della condivisione di ciò che inter-corre tra i suoi componenti. • L’essere-con assume il carattere dell’esserciper; l’esistenza di ogni membro della famiglia si qualifica come esserci per l’altro e perciò come amore.

Famiglia come spazio per esserci per gli altri • La tonalità emotiva che contraddistingue

Famiglia come spazio per esserci per gli altri • La tonalità emotiva che contraddistingue la vita familiare definisce l’atmosfera che vi si respira. • Lo spazio domestico del noi assume il significato della CURA (dedizione, tutela, luogo sicuro, riparo) • La cura reciproca, che Heidegger definisce dedizione, si ha quando l’altro è considerato persona, amore • L’esserci uno per l’altro esprime un essere insieme autentico e amorevole

Se la famiglia si chiude… • Lo spazio interno alla famiglia, in quanto nido

Se la famiglia si chiude… • Lo spazio interno alla famiglia, in quanto nido accogliente e nutritivo, può essere a rischio chiusura ed autoreferenzialità. • La famiglia frammentata di oggi si trova spesso a dover gestire in autonomia gioie e dolori, benessere e drammi. • Il passaggio dalla famiglia estesa alla sua progressiva nuclearizzazione ha modificato la fisionomia della spazialità educativa interna al nucleo.

Anche la scuola va pensata come AMBIENTE DI APPRENDIMENTO IL PASSAGGIO DAL CONCETTO DI

Anche la scuola va pensata come AMBIENTE DI APPRENDIMENTO IL PASSAGGIO DAL CONCETTO DI AULA AL CONCETTO DI AMBIENTE DI APPRENDIMENTO. Un ambiente di apprendimento è un CONTESTO STRUTTURATO intenzionalmente dal docente che comprende le attività pensate, gli strumenti necessari, le relazioni sociali e affettive, che diventa in poche parole UNO SPAZIO DI AZIONE DELLA MENTE che si emoziona e prova spinte forti verso il sapere.

AMBIENTE DI APPRENDIMENTO Costruire un ambiente “educativo” di apprendimento significa operare la connessione tra

AMBIENTE DI APPRENDIMENTO Costruire un ambiente “educativo” di apprendimento significa operare la connessione tra saperi didattici ed organizzativi. Ma significa anche riscoprire la centralità della motivazione, delle emozioni, del dare un “senso” all’esperienza della scuola (oggi il 38 % dei ragazzi vive male la scuola). Oggi c’è troppa ansia per la valutazione. Costruire un ambiente motivante significa riscoprire uno scenario scolastico esperienziale, arioso, di fiducia, di recupero della comunicazione, di sostegno all’impegno, dove la fatica diventa piacere.

Il valore creativo della relazione La volpe guardò a lungo il Piccolo Principe: “Per

Il valore creativo della relazione La volpe guardò a lungo il Piccolo Principe: “Per favore addomesticami… Si conoscono solo le cose che si addomesticano…Gli uomini non hanno più tempo per conoscere nulla. Comprano dai mercanti le cose già fatte. Ma siccome non esistono mercanti di amici, gli uomini non hanno più amici. Se tu vuoi un amico, addomesticami!. . . Bisogna essere molto pazienti…Ogni giorno tu potrai sederti un po’ più vicino…Sarebbe meglio ritornare sempre alla stessa ora. Se tu vieni, per esempio, tutti i pomeriggi alle quattro, dalle tre io comincerò ad essere felice. ” Il piccolo principe (1943) A. De Saint-Exupéry,

Omnia tempus habent Gli studi più recenti dicono che la quantità del tempo trascorso

Omnia tempus habent Gli studi più recenti dicono che la quantità del tempo trascorso con i figli è importante nei primi 3 anni di vita dei bambini. Successivamente, dai 3 agli 11 anni ha rilevanza soprattutto la qualità del tempo.

Il tempo educativo a favore dell’indispensabile • La gestione del sentimento per incrementare il

Il tempo educativo a favore dell’indispensabile • La gestione del sentimento per incrementare il vissuto di amabilità • Lo stato emozionale come indicatore di benessere nel bambino e come fattore energetico • Il tempo dei bambini e il tempo dei genitori • Il costruire pensieri, la circolarità • L’autostima e l’empatia come fattori facilitanti l’impulso alla crescita • Senza il tempo non si può fare educazione

MA PRECISAMENTE COSA SI INTENDE PER QUALITÀ DEL TEMPO? • Passare del tempo con

MA PRECISAMENTE COSA SI INTENDE PER QUALITÀ DEL TEMPO? • Passare del tempo con i propri figli significa abbracciarli, giocare con loro, ascoltarli, parlarci, condividere momenti ed esperienze, insomma avere una interazione con loro, crescere insieme. • Non possiamo però dire di aver trascorso del tempo insieme se di fatto abbiamo soltanto condiviso gli stessi spazi. Sono necessari momenti di condivisione di emozioni, pensieri e vissuti

Il tempo che sembra non esserci più I genitori vivono non di rado soffocati

Il tempo che sembra non esserci più I genitori vivono non di rado soffocati dai numerosi impegni quotidiani, accompagnati da sentimenti di colpa nei confronti dei loro piccoli ai quali sentono di non riuscire a dedicare tempo a sufficienza. Oggi, grandi e piccini, sono travolti dalle tendenze a trascorrere ore ed ore davanti a schermi di computer, cellulari o TV. Ogni genitore è consapevole dell’importanza di trascorrere del tempo insieme ai propri bambini, sia dal punto di vista affettivo che educativo ma trovare tale tempo è percepito da molti genitori come un problema.

L’uso razionale del tempo • • Per raccontarsi, per ascoltarsi Il tempo per pensare

L’uso razionale del tempo • • Per raccontarsi, per ascoltarsi Il tempo per pensare Per creare circolarità Per scegliere Per fare Per rileggere le esperienze Per condividere i vissuti Per riattivare energie sane…

Il presente come tempo dinamico • Se non ci fosse dato nient’altro che il

Il presente come tempo dinamico • Se non ci fosse dato nient’altro che il «non più» del passato e il «non ancora» del futuro non avremmo nulla. • Il presente (il qui e ora) si pone pertanto come il tempo del tragitto, la cui evoluzione è dinamica poiché è volta alla modificazione della situazione e alla costruzione di un cambiamento • Il cambiamento è la spinta evolutiva, è il desiderio della crescita.

Il futuro è la direzione delle scelte educative • Il futuro è l’aspetto temporale

Il futuro è la direzione delle scelte educative • Il futuro è l’aspetto temporale privilegiato di ogni evento educativo; nel futuro si proiettano le finalità e gli obiettivi che muovono l’azione presente. • L’intenzionalità modificatrice sottende le relazioni educative familiari che sono strutturalmente evolutive e progettuali. Gli obiettivi educativi verso cui tendere traggono vigore dai compiti evolutivi personali, coniugali e familiari. • Si allenano così capacità e competenze per soddisfare le aspettative dei suoi componenti , per garantire a tutti una crescita appropriata.

La libertà è responsabilità • Il valore del presente come durata e del perdurare

La libertà è responsabilità • Il valore del presente come durata e del perdurare nel tempo è difficile da perseguire nella famiglia odierna, incentrata prevalentemente su un presente sempre più corto» che ha il carattere dell’adesso. La famiglia vive quasi alla giornata, trova il suo senso nel desiderio di cogliere (o consumare) la fugacità piuttosto che nell’incessante rinnovarsi della relazione familiare, con una meta comune. • La libertà che non comprenda il valore della responsabilità incoraggia la chiusura nell’» io-adesso» piuttosto che l’apertura e la disponibilità verso un «noi-progetto» . • Promuovere progetti di lungo respiro • L’identità familiare si costruisce ripercorrendo i modi e i luoghi del passato: i «segni» della memoria acquistano un significato simbolico che permane nel racconto della biografia familiare, quanto nell’orizzonte di senso su cui costruire il futuro.

LIFE SKILLS INDIVIDUATE DALL’ OMS 1994 1. capacità di prendere decisioni (decision- making) 2.

LIFE SKILLS INDIVIDUATE DALL’ OMS 1994 1. capacità di prendere decisioni (decision- making) 2. capacità di risolvere problemi (problem-solving) 3. creatività 4. pensiero critico 5. comunicazione efficace 6. capacità di relazione 7. autoconsapevolezza 8. empatia 9. gestione delle emozioni 10. gestione dello stress

Quando c’è poco tempo o fretta: le barriere della comunicazione 1. Ordinare: “Piantala di

Quando c’è poco tempo o fretta: le barriere della comunicazione 1. Ordinare: “Piantala di lamentarti. La prossima volta impegnati e studia. ” 2. Minacciare: “È meglio che cominci ad impegnarti, altrimenti non raggiungerai mai la sufficienza in questa materia. ” 3. Fare moralismi: “Sai che preparare il saggio era tuo dovere. Non puoi continuare a non studiare. Se vai avanti così i tuoi genitori ne avranno un gran dispiacere. ” 4. Offrire soluzioni: “La migliore cosa da fare è recuperare. Va’ nella biblioteca scolastica e comincia adesso il tuo saggio. Lo aggiungerai agli altri più tardi. ” 5. Persuadere con argomentazioni logiche: “Guardiamo le cose come stanno: hai torto perché non hai preparato il saggio. Per questo non ti vogliono nel gruppo. ” 6. Giudicare, criticare, biasimare: “Sei un inetto e un buono a nulla. Ho assegnato il saggio per casa martedì scorso, e in una settimana non hai combinato niente. ”

Quando c’è poco tempo o fretta: le barriere della comunicazione 7. Ridicolizzare, umiliare: “Ti

Quando c’è poco tempo o fretta: le barriere della comunicazione 7. Ridicolizzare, umiliare: “Ti comporti come i bambini dell’asilo nido. Fai lo scansafatiche e poi hai anche il coraggio di lamentarti!” 8. Interpretare, analizzare: “Tu sei scoraggiato perché ti rendi conto che in realtà è solo colpa tua se non hai fatto il saggio a casa. ” 9. Fare apprezzamenti generici: “Sei un bravo studente, di solito studi sempre. Dirò a Michela di accettarti nel suo gruppo. ” 10. Consolare. “Non ti preoccupare, non è poi la fine del mondo se non hai svolto i compiti per casa…” 11. Indagare: “Perché non hai preparato il tuo saggio? Ti sei divertito tutto ieri pomeriggio al posto di studiare? ” 12. Cambiare argomento, minimizzare, beffarsi: “Non mi disturbare. Ho altro da fare adesso, devo compilare il registro. Arrangiati. ”

Il tempo per fare insieme: usare le mani… (secondo Maria Montessori) “… La mano

Il tempo per fare insieme: usare le mani… (secondo Maria Montessori) “… La mano è quell’organo fine e complicato nella sua struttura, che permette all’intelligenza non solo di manifestarsi, ma di entrare in rapporti speciali con l’ambiente: l’uomo prende possesso dell’ambiente con la sua mano e lo trasforma sulla guida dell’intelligenza, compiendo così la sua missione nel gran quadro dell’universo. ” Tratto da “Il segreto dell’infanzia”, di M. Montessori Le neuroscienze, infatti, confermano che le mani rappresentano la principale fonte di informazione per il nostro cervello e, quindi, svolgono un ruolo cruciale nei processi di apprendimento

Le attività pratiche: rendere protagonista il figlio Maria Montessori sosteneva l’importanza delle “attività di

Le attività pratiche: rendere protagonista il figlio Maria Montessori sosteneva l’importanza delle “attività di vita pratica”, quali ad esempio lavare i piatti, apparecchiare, sparecchiare, spazzare etc. Coinvolgere il bambino in attività domestiche significa riconoscerlo come persona, renderlo protagonista, rafforzare la sua fiducia in se stesso e nelle sua capacità.

TV tablet videogiochi, smartphone Essi sono facili catalizzatori di attenzione che rendono pigri ed

TV tablet videogiochi, smartphone Essi sono facili catalizzatori di attenzione che rendono pigri ed esonerano dalla fatica di tessere relazioni profonde con i membri della propria famiglia, dal momento che c’è sempre qualcosa di singolare per cui zittire chi parla. Frequentemente si riscontra altresì che i membri della famiglia faticano a produrre in proprio i pensieri su cui confrontarsi. Tablet, smartphone e cell determinano isolamento. TV fornisce facili argomenti di comunicazione che però, siccome esteriore ai soggetti, non li tocca, non li coinvolge, non favorisce contatti profondi e non attiva emozioni elaborate da sé, ma suscitate da eventi esterni.

Coinvolgere i figli: la cena come esempio Pensiamo semplicemente alla preparazione della cena. Essi

Coinvolgere i figli: la cena come esempio Pensiamo semplicemente alla preparazione della cena. Essi saranno entusiasti di essere coinvolti, la passione per la cucina in alcuni bambini è naturale e mostrano curiosità nello scoprire ed assaggiare gli ingredienti. Cucinare insieme, apparecchiare la tavola, in un’ottica di collaborazione, può trasformarsi in un momento davvero speciale.

Il cibo come rito Il cibo diventa così un argomento cornice che stimola altre

Il cibo come rito Il cibo diventa così un argomento cornice che stimola altre tematiche diversificate. Il cibo è fonte del nutrimento fisico, ma consente di sperimentare modi e tempi di mangiare, ritmi del respiro, stili di vita, apprezzamenti ed un senso di riconoscenza nei confronti di chi l’ha preparato. Attorno al rito del cibo si possono riscontrare disponibilità a collaborare in forme diversificate, quali l’apparecchiare il tavolo, lo sparecchiare, il mettere i piatti in lavastoviglie. Qualcuno deve attivarsi per fare la spesa, per portare fuori la spazzatura. La variazione dei cibi incrementa il senso della fantasia e della ricercatezza degli alimenti, educa il gusto. Può far conoscere altre culture e rappresentare la memoria di un viaggio o di una esperienza interculturale.

Gli stati d’animo delle persone, le loro problematiche intrapsichiche trovano nel rito del cibo

Gli stati d’animo delle persone, le loro problematiche intrapsichiche trovano nel rito del cibo una sorta di riproposizione diversa di vissuti affettivi e psichici particolari. Ne sono testimonianza positiva le cene con amici, il gustare alcune prelibatezze, il festeggiare una ricorrenza con un pasto ricercato.

La cena è poi un momento speciale per condividere e riconsiderare quanto successo nella

La cena è poi un momento speciale per condividere e riconsiderare quanto successo nella giornata, secondo le chiavi di lettura della famiglia. Diventa luogo e tempo di socializzazione, di apprendistato di modi di pensare e d’essere, soprattutto per i bambini. Per essi lo scambio linguistico consente di incrementare nuove competenze cognitive, etiche e sociali e quindi è alla base della definizione di sé in quanto essere pensante e socialmente competente. Attraverso tali scambi il bambino entra in contatto con un patrimonio di conoscenze, con un sistema sociale di valori e regole. Nasce all’interno di una cultura, entrerà in contatto poi con altre e negli anni definirà gradualmente se stesso.

Il senso del sé prende così forma ed è correlato al senso degli altri,

Il senso del sé prende così forma ed è correlato al senso degli altri, significativo per la sua crescita. Per favorire tale processo è importante che la comunicazione tenga conto delle capacità di comprensione del bambino che sono proporzionate all’età. Nel dialogo familiare ognuno dei membri cerca di conquistarsi uno spazio riconosciuto, si negoziano le ragioni, ci si spiega, si chiedono chiarificazioni, si esprime un proprio punto di vista, si apprendono le visioni degli altri, si apprende il valore dei pensieri come rappresentativi della propria individualità. Si litiga, si fa pace. Per quanto riguarda la definizione della propria identità, la più frequente è quella relativa all’espressione delle proprie caratteristiche personali che includono apprezzamenti o svalutazioni di sé, desideri, opinioni, atteggiamenti.

Attraverso i dialoghi familiari i membri si permettono poi facilmente di esprimere propri punti

Attraverso i dialoghi familiari i membri si permettono poi facilmente di esprimere propri punti di vista, rischiando la messa in discussione, forti delle sicurezze affettive. In tale ambito si soffre meno il timore delle critiche possono nascere. Lo scambio è articolato e ricco se c’è rispetto ed empatia tra i membri. C’è modo di entrare in ciò che costituisce l’esperienza di vita di ognuno dei componenti, dal bambino che racconta dei giochi o dei litigi fatti all’asilo, al fratello più grande che racconta fatterelli sulla vita scolastica, al genitore che trasmette aneddoti sulla propria giornata lavorativa.

I ruoli familiari sono espressione delle identità che i membri si riconoscono, tendono così

I ruoli familiari sono espressione delle identità che i membri si riconoscono, tendono così a strutturarsi in modo stabile fino a quando non interverranno cambiamenti di vita che attribuiranno nuovi ruoli, richiedendo una costante capacità di adattamento reciproco. I nuovi eventi, proposti ai familiari, consentono di ridefinire continuamente la propria immagine.

Se il bambino è carico di emozioni intense, dolorose e problematiche, può fare l’esperienza

Se il bambino è carico di emozioni intense, dolorose e problematiche, può fare l’esperienza dello scarico emotivo e della condivisione, che garantisce un contenimento ed una successiva rielaborazione da parte dei familiari più esperti nelle cose della vita. Si impara così ad apprendere dall’esperienza e a dare vita a personalità strutturate. Le modalità (rispetto, valorizzazione oppure prevaricazione ed aggressività dialettica) in cui la famiglia tratta i sentimenti e i pensieri dei suoi componenti è determinante per lo sviluppo di personalità sane o instabili.

Le disfunzioni nel rapporto con il cibo Segni di disagio affettivo ed evolutivo sono

Le disfunzioni nel rapporto con il cibo Segni di disagio affettivo ed evolutivo sono l’obesità, l’anoressia, la bulimia, gli eccessi alcoolici che, attraverso una oralità disordinata, sono un richiamo di attenzione ed una protesta.

 Elogio dell’educazione lenta di Joan Domènech Francesch: Un testo che nasce dalla sua

Elogio dell’educazione lenta di Joan Domènech Francesch: Un testo che nasce dalla sua pratica di maestro, dalla sua esperienza didattica. 1. L’educazione è un’attività lenta 2. Le attività educative debbono definire il proprio tempo e non viceversa 3. In educazione meno significa più 4. L’educazione è un processo qualitativo 5. Il tempo educativo è globale e interrelazionato 6. La costruzione di un processo educativo deve essere sostenibile 7. Ogni persona ha bisogno del proprio tempo di apprendimento 8. Ogni apprendimento deve realizzarsi nel momento giusto 9. Per riuscire a sfruttare meglio il tempo è necessario definire priorità e finalità dell’educazione 10. L’educazione richiede tempo senza tempo 11. Bisogna restituire tempo all’infanzia 12. Dobbiamo ripensare il tempo delle relazioni tra adulti e bambini 13. Il tempo degli educatori deve essere ridefinito 14. La scuola deve educare il tempo 15. L’educazione lenta fa parte del rinnovamento pedagogico

 «Ti auguro tempo» Elli Michler «Ti auguro tempo. Non ti auguro un dono

«Ti auguro tempo» Elli Michler «Ti auguro tempo. Non ti auguro un dono qualsiasi, ti auguro soltanto quello che i più non hanno. Ti auguro tempo, per divertirti e per ridere; se lo impiegherai bene potrai ricavarne qualcosa. Ti auguro tempo, per il tuo Fare e il tuo Pensare, non solo per te stesso, ma anche per donarlo agli altri. Ti auguro tempo, non per affrettarti a correre, ma tempo per essere contento.

 «Ti auguro tempo» Elli Michler Ti auguro tempo, non soltanto per trascorrerlo, ti

«Ti auguro tempo» Elli Michler Ti auguro tempo, non soltanto per trascorrerlo, ti auguro tempo perché te ne resti: tempo per stupirti e tempo per fidarti e non soltanto per guardarlo sull’orologio. Ti auguro tempo per guardare le stelle e tempo per crescere, per maturare. Ti auguro tempo per sperare nuovamente e per Amare. Non ha più senso rimandare. Ti auguro tempo per trovare te stesso, per vivere ogni tuo giorno, ogni tua ora come un dono. Ti auguro tempo anche perdonare. Ti auguro di avere tempo, tempo per la vita» .

 Grazie! linocavedon@gmail. com

Grazie! linocavedon@gmail. com