Laboratorio neossunti 2019 Gestione della classe e problematiche
Laboratorio neossunti 2019 Gestione della classe e problematiche relazionali L. A. S. Modigliani di Giussano 18 marzo 2018 Daniela Corzuol
“Per me l’uomo colto non è colui che conosce quando è nato Napoleone, ma colui che sa dove andare a cercare l’informazione nell’unico momento della sua vita in cui gli serve e in due minuti” Umberto Eco
«In ogni caso la scuola di iniziativa pubblica deve rifiutarsi di operare la scrematura dei meglio dotati, perché sarebbe dannosa ai fanciulli che appaiono di intelligenza comune e forse non sono eccezionali, ma possono essere di più solide qualità che non quelli che appaiono di intelligenza superiore alla comune. Un gruppo di fanciulli «meglio dotati» in una classe di fanciulli « comuni » ha la funzione del lievito. Togliamoli e avremo separatamente il lievito e la pasta. No. Il lievito è fatto per la pasta; da solo, del resto, si inacidirebbe sempre più» . Giuseppe Lombardo Radice (1925)
«Abbiamo il diritto di pretendere che l’insegnante o l’educatore abbia imparato a conoscere o a dominare i propri conflitti prima di iniziare la sua opera pedagogica. Altrimenti gli allievi gli servono unicamente come un materiale più o meno adatto per scaricare su di loro le sue difficoltà personali inconsce e non risolte» Anna Freud
attivare e mantenere le relazioni trasmettere coinvolgimento e positività il docente deve essere in grado di trasmettere nozioni di una reale esperienza di apprendimento attivare risorse emotive
«La scuola è una comunità educante, che accoglie ogni alunno nello sforzo quotidiano di costruire condizioni relazionali e situazioni pedagogiche tali da consentirne il massimo sviluppo» Linee guida per l’integrazione scolastica degli alunni con disabilità, 2009
Il benessere è la cosa fondamentale per lo studente a scuola
La scuola è palestra di vita
«E’ necessario che i giovani trovino nella scuola un riferimento positivo. Essa può esserlo o diventarlo se al suo interno ci sono insegnanti capaci di dare un senso alla scuola, allo studio e alla cultura, senza ridurre tutto alla sola trasmissione di conoscenze tecniche, ma puntando a costruire una relazione educativa con ciascuno studente, che deve sentirsi accolto ed amato per quello che è, con tutti i suoi limiti e le sue potenzialità. In questa direzione il vostro compito è quanto mai necessario […] Per imparare i contenuti è sufficiente il computer, ma per capire come si ama, per capire quali sono i valori e quali abitudini sono quelle che creano armonia nella società ci vuole un buon insegnante» . Papa Francesco
L’insegnante deve rappresentare il costrutto dell’apprendimento sociale ed emotivo - Esprimendo serenità ed equilibrio: «il sorriso» - Rappresentando una intenzione: «sono qui per occuparmi di te» - Restituendo il cosa mi piace di te (le parti positive) - Sollecitando le curiosità: «In cosa ti piace esprimerti, in cosa funzioni bene» - Accogliendo «l‘errore» (responsabilizzare e non punire) - Dando spessore al futuro: creatività, immaginazione Claudio Bissoli
- Guardare negli occhi - Servirsi di parole di cortesia - Avvicinarsi per fare sentire delicatamente la propria presenza - Stare nella prossimità o stare distanti nel rispetto della persona - Raccogliere le emozioni che nascono dall’esperienza di apprendimento
Occorre evitare situazioni di sfida aperta e interventi direttivi rigidi, come: - Appellarsi alle regole “quando parlo io, gli altri stiano ritti” - Ricordare avvenimenti passati “Ti ho già detto tante volte di non dimenticare di fare i compiti a casa” - Dare ordini o fare proibizioni - Minacciare - Svalutare, squalificare: “Così si comporta solo uno come te!” - Rimproverare - Usare sarcasmo o ironia
alunni difficili e maleeducati alunni ansiosi, pigri e scansafatiche complessità della classe alunni con disabilità alunni con DSA e alunni stranieri
Fragilità emotiva dei ragazzi rappresentata da - indifferenza - demotivazione - irrequietezza - sotterfugio - eclissarsi
Sono demotivati, difficili, disturbanti, devianti, disadattati, disobbedienti, disimpegnati, disordinati, disattenti, disorganizzati, disonesti, dispotici, diseducati, distruttivi, disperati.
I preadolescenti necessitano di molte attenzioni sul piano comportamentale. Le esigenze personali portano gli alunni ad assumere atteggiamenti imitativi nei confronti degli adulti. Nel cercare l’indipendenza e la costruzione del sé, i ragazzi normalmente cercano di differenziarsi dai modelli espressi in casa.
Il processo di costruzione di una propria identità li porta a cercare di incrementare la loro reputazione personale e di gruppo. Fanno molta fatica a rispettare un’autorità non attenta ai loro bisogni. L’insegnante deve perciò coinvolgere gli allievi nello stabilire regole e procedure funzionali alla vita scolastica, mantenendo un atteggiamento fermo, risoluto, direttivo.
la motivazione intrinseca e la motivazione estrinseca la motivazione è strettamente legata al fattore tempo
«Sono necessari molta pazienza e impegno continuo per infrangere il muro, una barriera che rende il lavoro in classe improbo e talvolta mortificante.
Quando, però, il docente si mostra perseverante, deciso a superare tutte le resistenze dell’allievo guadagnando la sua fiducia attraverso l’interesse autentico e continuo per la sua persona, la costanza nell’intervento educativo e la sua vicinanza prossimale, l’argine vacilla e la forza della relazione educativa produce cambiamenti impensati.
E’ necessario progettare una vita di classe veramente inclusiva dove ogni allievo, al di là dei suoi bisogni specifici, al di là dei suoi disturbi e delle sue problematiche, possa trovare un ambiente pregno di intenzionalità educativa, colmo di proposte efficaci, ricco di esperienze formative e dove i singoli possano trovare, con l’aiuto dei compagni, le strade per crescere e imparare» Luigi d’Alonzo
Come lavorare bene in una classe complessa e progettando per competenze? due vie: • la gestione della classe • differenziazione
Insegnare non significa soltanto curricolo e istruzione. Insegnare è anche gestire la classe, motivare gli studenti ad apprendere e cercare di soddisfare i loro bisogni individuali inclusi i bisogni degli studenti che manifestano problemi cronici di personalità e comportamento.
L’unitarietà di intenti e il confronto tra docenti e famiglie sono elementi fondamentali per agevolare una gestione della classe significativa e positiva
Per favorire l’inclusione e la gestione della classe è fondamentale tenere in considerazione anche il setting dell’aula
differenziazione è rispetto della persona differenziazione è capacità di osservazione e di ascolto
La differenziazione è una prospettiva metodologica di base capace di promuovere processi di apprendimento significativi per tutti gli allievi presenti in classe, volta a proporre attività educative didattiche mirate, progettate per soddisfare le esigenze dei singoli in un clima educativo in cui è consuetudine affrontare il lavoro didattico con modalità differenti. Luigi d’Alonzo
per agevolare la propria attività l’insegnante deve comprendere il proprio stile di apprendimento e gli stili di apprendimento dei propri studenti
Stili individuali di apprendimento e strategie di studio www. learningpaths. org Luciano Mariani elaborazione delle slide a cura di Daniela Corzuol
Modalità sensoriali
Strategie suggerite: Stile visivo Preferisci vedere ciò che devi imparare. Trovi utile, per esempio: • leggere delle istruzioni piuttosto che ascoltarle • guardare le figure • prendi appunti in classe e riguardali a casa; anche ricopiarli e riordinarli può aiutarti a ricordare meglio • prima di studiare un capitolo di un libro, leggi attentamente i titoli, i sottotitoli, le didascalie delle figure; osserva le immagini e i grafici • riassumi per iscritto quanto hai letto o ascoltato • disegna figure, grafici, diagrammi per ricordare termini, e concetti e per riassumere ciò che hai letto o ascoltato • accompagna grafici e diagrammi con spiegazioni scritte • prendere nota di ciò che viene detto in • prendi nota delle istruzioni per i compiti e le lezioni classe • studia e leggi silenziosamente, ma ricordati di ripetere a voce alta • vedere scritte le cose alla lavagna almeno una volta • studiare sui libri piuttosto che • evidenzia con sottolineature, simboli o abbreviazioni le idee più ascoltare una lezione importanti di un testo, e riassumile a margine dei paragrafi con • imparare a fare qualcosa osservando parole tue • basarsi sulla memoria visiva per • in generale, elenca per iscritto ciò che desideri ricordare luoghi, fatti e circostanze • creati delle immagini mentali di ciò che stai leggendo, in modo da ricordare meglio le informazioni date solo verbalmente • chiedi all'insegnante istruzioni o spiegazioni su come deve essere svolto un compito • guarda in volto la persona che parla: può aiutarti
Stile uditivo Preferisci sentire ciò che devi imparare. Trovi utile, ad esempio: • ascoltare istruzioni e spiegazioni • ascoltare una lezione piuttosto che studiare su un libro • leggere a voce alta • ripetere mentalmente • fare esercizi di pronuncia • partecipare a discussioni in classe • lavorare con un compagno o a gruppi • ascoltare CD, mp 3 • ascoltare una dimostrazione di come fare qualcosa piuttosto che leggere istruzioni scritte • partecipare a discussioni e conversazioni Strategie suggerite: • prima di leggere un capitolo, guarda titoli e figure e dì a voce alta di che cosa, secondo te, tratterà il capitolo • riferisci a qualcuno ciò che hai studiato; fatti fare domande • leggi e riassumi le idee principali a voce alta; se non ti è possibile, cerca comunque di "sentire" le parole nella mente mentre leggi • recita a voce alta la soluzione di un problema prima di trascriverla • registrati mentre ripeti e ascolta la tua registrazione • chiedi all'insegnante spiegazioni o istruzioni orali • lavora con un compagno
Stile cinestetico Preferisci svolgere attività concrete. Trovi utile, ad esempio: • fare esperienza diretta di un problema Strategie suggerite: • prendi appunti mentre ascolti una lezione o studi un testo a casa: scrivere può aiutare la concentrazione • prima di studiare un capitolo di un libro, guarda le figure, leggi eventuali introduzioni o riassunti, considera con attenzione i titoli e le parole in neretto o corsivo • eseguire lavori anche senza leggere/ascoltare • accompagna i tuoi appunti con grafici e diagrammi istruzioni • poterti muovere mentre studi • usare gesti nella conversazione • evidenzia le idee principali in un testo, poi fanne un riassunto con parole tue su un foglio a parte • lavorare con un compagno o in gruppo • programma il tuo studio in modo da alternare i periodi di lavoro con le pause di cui hai bisogno • fare esperienze attive dentro e fuori della scuola, come ricerche, interviste, esperimenti di laboratorio • dividi un compito lungo in parti più piccole, e varia le attività in modo da non dover fare la stessa cosa a lungo • a casa, cerca le posizioni e i movimenti che più ti aiutano a concentrarti mentre studi: per esempio, alterna momenti in cui stai seduto a momenti in cui cammini • studia con un compagno
Stili cognitivi
Stile analitico • preferisci considerare un problema scomponendolo nelle sue parti e considerando ogni parte una per una • ragioni in modo logico, basandoti su fatti precisi • analizzi la lingua che stai imparando • tendi a dare molta importanza alla comprensione delle regole grammaticali e del significato preciso delle parole • tendi a focalizzarti sui dettagli e a procedere passo dopo passo nella comprensione e nella produzione di un testo • metti a fuoco le differenze tra le cose • procedi nel lavoro in modo lineare, passo dopo passo • svolgi i compiti in modo sistematico • programmi in anticipo ciò che devi fare • usa bene il tempo che hai a disposizione, sia per lo studio che per altre attività • non devi essere distratto da altri stimoli (per esempio, musica) mentre studi Strategie suggerite: Cerca di sfruttare a fondo i tuoi punti di forza, ma cerca anche di renderti conto dei vantaggi di uno stile più globale, ad esempio: • sforzati di considerare un problema nel suo complesso • sintetizza i particolari e i dettagli di un argomento in una visione di insieme • non trascurare le tue sensazioni e ciò che ti suggerisce l'intuito • cerca di esprimere e di comunicare ciò che sai anche se non possiedi tutte le informazioni che vorresti • rispetta i termini entro cui svolgere determinati compiti • confrontati con i compagni e l'insegnante
Stile globale • preferisci considerare un problema valutandolo nel suo complesso • sei portato ad assimilare la lingua straniera ascoltando o leggendo, senza riflettere troppo sulla grammatica o sul significato preciso delle parole • tendi a cogliere il significato globale di un testo che ascolti o leggi • tendi ad usare frasi fatte ed espressioni memorizzate piuttosto che a costruire frasi parola per parola • sintetizzi quello che stai studiando • metti a fuoco le somiglianze tra le cose • prendi decisioni in modo intuitivo, basandoti sulle sensazioni • svolgi più compiti nello stesso tempo • decidi cosa fare mano che il lavoro procede, piuttosto che pianificare tutto in anticipo • non programmi rigidamente il tempo per lo studio e per altre attività Strategie suggerite: Cerca di sfruttare a fondo i tuoi punti di forza, ma cerca anche di renderti conto dei vantaggi di uno stile più analitico, ad esempio: • cerca di organizzare il tuo tempo, prendendo nota di scadenze e decidendo l'ordine in cui svolgere i lavori • concentrati a fondo su un particolare compito, evitando di disperderti in più direzioni • oltre a una visione d'insieme di un problema, analizza le informazioni in tuo possesso e integra la visione complessiva con i necessari dettagli • sforzati di prendere decisioni non solo in base all'intuito, ma anche considerando attentamente i fatti e i legami logici • leggi attentamente le istruzioni di un compito e cerca di capire bene come devi procedere prima di cominciare il lavoro • confrontati con i compagni e l'insegnante
Stile riflessivo • senti la necessità di riflettere prima di usare la lingua straniera • esiti a parlare • vorresti avere più tempo a disposizione per preparare quello che vuoi dire o scrivere • devi sentirti sicuro e tranquillo prima di parlare, per questo motivo eviti di correre rischi e di utilizzare magari strutture o vocaboli di cui non sei molto sicuro • temi di sbagliare • tendi a correggerti subito dopo aver intuito di aver commesso un errore • hai bisogno di sentirti sicuro che ciò che esprimi sia innanzitutto corretto nella forma • preferisci lavorare con non più di un compagno Strategie suggerite: Cerca di sfruttare a fondo i tuoi punti di forza, ma cerca anche di renderti conto dei vantaggi di uno stile più impulsivo, ad esempio: • cerca di intervenire maggiormente in classe • non puntare alla perfezione dell’espressione linguistica, anche gli errori aiutano a crescere • sentiti sicuro di ciò che sai, e non pensare a ciò che non sai • prova a collaborare con più compagni nelle diverse situazioni di esercitazioni che si presentano durante la lezione
Stile impulsivo • tendi a privilegiare l’espressione delle tue idee anche a scapito delle correttezza della lingua • prendi la parola con facilità • non ti importa di commettere errori se lo scopo è di riuscire comunque a comunicare • preferisci concentrarti sul significato piuttosto che sulla forma • tendi a correggere in un secondo tempo gli errori piuttosto che pianificare prima quello che vuoi dire o scrivere Strategie suggerite: Cerca di sfruttare a fondo i tuoi punti di forza, ma cerca anche di renderti conto dei vantaggi di uno stile più riflessivo, ad esempio: • cerca di riflettere maggiormente, prima di cimentarti in una esposizione o in un intervento precipitoso • sfrutta meglio il tempo a tua disposizione sia per parlare che per scrivere • collabora con i tuoi compagni
Tratti di personalità
Stile individuale • preferisci lavorare da solo e condurre uno studio individuale piuttosto che con un compagno o in gruppo. • impari forse meglio studiando su un libro, a casa, che non lavorando con gli altri a scuola. • preferisci scegliere tu i modi di organizzare e gestire il tuo lavoro • non hai bisogno di spiegazioni dettagliate di quello che devi fare e preferisci trovare da te i tuoi eventuali errori piuttosto che farteli correggere da qualcuno • riesci a farti un’idea abbastanza chiara del tuo profitto anche senza aspettare di avere una valutazione esterna • tendi ad essere più ansioso e meno tollerante degli errori e delle cose che non capisci Strategie suggerite: • tieni presente che il confronto con l'insegnante e i compagni può essere molto utile: non toglie nulla al tuo stile personale di lavoro, ma in più ti dà la possibilità di conoscere altre opinioni, altri modi di pensare e di fare • cerca di sfruttare meglio il tempo di lavoro in classe, oltre che a casa, per esempio cominciando ad ascoltare con attenzione ciò che gli altri dicono e confrontandolo con ciò che tu sai o pensi
Stile socievole o di gruppo • preferisci lavorare in classe piuttosto che a casa, a coppie o in gruppo piuttosto che da solo, discutendo con gli altri piuttosto che studiando per conto tuo sui libri • senti la necessità di spiegazioni chiare di quello che devi fare • preferisci che i tuoi eventuali errori vengano corretti dall’insegnante, e hai bisogno di una valutazione esterna per sentirti sicuro del tuo profitto • tendi ad essere rilassato nell’uso della lingua e tollerante rispetto agli errori e alle cose che non capisci Strategie suggerite: • il confronto con gli altri è indubbiamente prezioso, ma lo studio individuale è altrettanto importante per rielaborare in modo personale ciò che stai imparando • cerca di sfruttare meglio il tempo di lavoro a casa, oltre che in classe, per esempio organizzando i tuoi strumenti di lavoro (libri, quaderni, appunti, ecc. ) e facendo delle sintesi personali di quanto hai studiato
Gli studenti sanno quello che vogliono, a volte, è sufficiente chiederglielo, per esempio, sottoponendo loro un questionario che deve servire ad orientare l’attività didattica dell’insegnante
Questionario di gradimento 1 Cosa fai durante la lezione per creare una positiva atmosfera di studio? a) Parlo spesso con i miei compagni di classe. b) Seguo la lezione con attenzione. c) Cerco il dialogo con l’insegnante. d) Chiedo sempre all’insegnante quando ho dei dubbi. e) Chiedo sempre ai miei compagni di classe, se non ho capito qualcosa. 2 Quale tra queste abilità preferisci? a) Leggere b) Ascoltare c) Parlare d) Scrivere 3 Preferisci … a) gli esercizi scritti b) gli esercizi orali
4 Lavori volentieri con … a) immagini b) esercizi di ascolto c) musica d) video 5 Cos’è, secondo te, stimolante o cosa non lo è durante una lezione che ti deve aiutare ad imparare? …i tuoi desideri e le tue critiche! ………………………………………………………………………………………………………………………. . ……………………………………………………………. . .
Indicazioni nazionali per il curricolo della scuola dell’infanzia e del primo ciclo d’istruzione 2012
«Dunque il «fare scuola» oggi significa mettere in relazione la complessità di modi radicalmente nuovi di apprendimento con un’opera quotidiana di guida, attenta al metodo, ai nuovi media e alla ricerca multi-dimensionale. Al contempo significa curare e consolidare le competenze e i saperi di base, che sono irrinunciabili perché sono le fondamenta per l’uso consapevole del sapere diffuso e perché rendono precocemente effettiva ogni possibilità di apprendimento nel corso della vita»
didattica individualizzata e didattica personalizzata (Legge 170/2010 e Linee guida per il diritto allo studio degli alunni e degli studenti con disturbo specifico dell’apprendimento. Allegate al Decreto Ministeriale del 12 luglio 2011)
I tempi e gli obiettivi possono essere diversi, gli allievi non devono necessariamente fare tutti le medesime cose nello stesso tempo. L’orizzonte è comune ma occorre personalizzare gli obiettivi.
- attività a coppie - attività a gruppi - peer to peer - cooperative learning - learning by doing
Le otto competenze chiave per l’apprendimento permanente Raccomandazione del 18 dicembre 2006 • • Comunicazione nella madrelingua Comunicazione nelle lingue straniere Competenza matematica e competenze di base in scienza e tecnologia Competenza digitale Imparare a imparare Competenze sociali e civiche Spirito di iniziativa e imprenditorialità Consapevolezza ed espressione culturale Competenze chiave di cittadinanza Allegato al regolamento sull’adempimento dell’obbligo scolastico del DM n. 139 del 22 agosto 2007 • • Imparare a imparare Progettare Comunicare Collaborare e partecipare Agire in modo autonomo e responsabile Risolvere problemi Individuare collegamenti e relazioni Acquisire ed interpretare l’informazione
Nella didattica per competenze il principio è quello di integrare: - Il sapere (le conoscenze) Il saper fare (le abilità) Il sapere come fare (l’abilità complessa) Il sapere perché (metacognizione) Il generalizzare e trasferire la conoscenza L’ideare, progettare, affrontare e agire Il collaborare e relazionarsi - l’apprendimento formale con quello non formale
Le nuove otto competenze per l’apprendimento permanente (Raccomandazione del 22 maggio 2018) - competenza alfabetica funzionale competenza multilinguistica competenza matematica e competenza in scienze, tecnologie e ingegneria competenza digitale competenza personale, sociale e capacità di imparare a imparare competenza in materia di cittadinanza competenza imprenditoriale competenza in materia di consapevolezza ed espressione culturale
Flipped Classroom ovvero La classe capovolta Esempio: Erlkӧnig https: //padlet. com/daniela_corzuol/Erlkoenig
Grazie per l’attenzione!
Bibliografia: Indicazioni nazionali per il curricolo della scuola dell’infanzia e del primo ciclo d’istruzione, 2012 Franca Da Re, La didattica per competenze. Apprendere competenze, descriverle, valutarle, Milano, Pearson, 2013 Maurizio Maglioni e Fabio Biscaro, La classe capovolta. Innovare la didattica con la flipped classroom, Trento, Erickson, 2014 Luigi d’Alonzo, La differenziazione didattica per l’inclusione. Metodi, strategie, attività, Trento, Erickson, 2016 Luigi d’Alonzo, Come fare per gestire la classe nella pratica didattica, Firenze, Giuntiedu, 2017 (Nuova edizione aggiornata) Appunti delle lezioni a cura del Prof. Claudio Bissoli tenute durante il Master in Didattica e Psicopedagogia degli alunni con disturbo dell’attenzione e dell’iperattività ADHD tenuto presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, a. a. 2018/2019 Sitografia: www. learningpaths. org
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